Title: IL FASCISMO
1 IL FASCISMO
2IL FASCISMO
- Quello del fascismo è un periodo storico
particolarmente importante della vita del nostro
Paese e del mondo intero - un periodo che ha avuto forti ripercussioni sulla
storia successiva e che, perciò, non può essere
dimenticato, - anzi, è necessario che continui ad essere
presente nella coscienza storica e morale di noi
tutti.
3LE ORIGINI
- Il fascismo è un movimento che venne fondato in
Italia da Benito Mussolini nel 1919 e che
conquistò il potere nel 1922. - Benché non costituisca un fenomeno esclusivamente
italiano, il fascismo ha avuto origine nel nostro
Paese innanzitutto come reazione e conseguenza
della grave crisi politica, economica, sociale e
morale seguita alla Prima Guerra mondiale.
4Mussolini
5Mussolini (1900 - 1922)
- Benito Mussolini (1883-1945), iscritto dal 1900
al Partito Socialista, dopo aver compiuto studi
irregolari, conseguì il diploma magistrale nel
1901. - Immigrato in Svizzera nel 1902 entrò in contatto
con gli ambienti socialisti. - Rientrato in Italia nel 1904, intraprese la
carriera di giornalista e diresse alcuni fogli e
giornali socialisti. Esponente dell'ala
massimalista del Partito, fu contrario alla
guerra di Libia e fece espellere dal Partito
l'ala riformista, rappresentata da Bissolati e
Bonomi.
6Mussolini (1900 - 1922)
- Dal 1912 fu direttore dell'"Avanti", ma nel 1914
diventò interventista e per questo, espulso dal
Partito, fondò "Il Popolo d'Italia". - Già nel 1915 Mussolini aveva fondato i Fasci
d'azione rivoluzionaria, con scopi puramente
interventisti nella guerra, come risposta
immediata al neutralismo socialista nel quale
aveva fino ad allora militato. - Il 23 marzo 1919 fondò a Milano i "Fasci di
Combattimento" (che divennero PNF nel 1921).
7Principi nichilistici
- Il movimento aveva allora un programma vago ed
era alla ricerca di un'ideologia. - Tentava di fondere i motivi nazionalistici, cari
soprattutto ai combattenti, con la polemica
contro l'inefficienza del parlamentarismo, che
trovava facili consensi anche negli ambienti
piccolo-borghesi. - Il futuro Duce dichiarava allora Noi ci
permettiamo di essere aristocratici e
democratici, conservatori e progressisti,
reazionari e rivoluzionari, legalisti e
illegalisti, a seconda delle circostanze di
tempo, di luogo e di ambiente.
8La ricerca di alleanze politiche
- Mussolini, oltre a interpretare gli ideali
patriottici della piccola borghesia, - capì la debolezza della classe dirigente,
incapace di stabilizzare la situazione economica
e sociale del dopoguerra, e progettò di
sostituirsi ad essa. - Questo si poteva ottenere solo conquistando i
favori dei gruppi dominanti del padronato
industriale e dei proprietari terrieri, sempre
più intolleranti verso le manifestazioni popolari
e pronti ad appoggiare chiunque fosse disposto a
usare la "mano forte".
9La strategia fascista
- Così, nel giro di pochi mesi, la propaganda
fascista conquistò terreno - e, senza far segreto di una volontà autoritaria,
dichiaratamente antidemocratica, - cercò di sfruttare il malcontento generale del
dopoguerra, - di rappresentare la spinta reazionaria delle
forze borghesi e conservatrici.
10La situazione psicologica della borghesia
- Infatti la borghesia era
- 1. delusa per la cosiddetta "vittoria mutilata" a
seguito delle dichiarazioni del presidente
americano Wilson che a Versailles si oppose ad
ogni espansione dellItalia in Dalmazia (promessa
allItalia in caso di vittoria nel patto di
Londra del 1915) - 2. ed era atterrita dalla ascesa delle classi
popolari, che sembravano voler scuotere e
sovvertire il tradizionale assetto gerarchico
della società italiana.
11Lo sviluppo moderno delleconomia italiana
- Inoltre, il passaggio dalla vecchia economia
agricolo-artigianale alla grande industria
capitalistica (specie nel "triangolo"
Milano-Torino-Genova) tendeva ad accrescere il
peso dei più forti gruppi imprenditoriali, - ma nello stesso tempo portava alla ribalta il
proletariato operaio, sminuendo il ruolo dei ceti
medi. - In tal modo cresceva anche lo squilibrio fra Nord
e Sud dellItalia.
12Il nucleo totalitario del fascismo
- Il fascismo elaborò a questo punto una teoria che
negava la lotta di classe in nome del principio
superiore della "unità nazionale. - La Nazione veniva intesa come un unico organismo
vivente a cui dovevano essere subordinati i
diversi interessi portati dalle varie classi
sociali. - Anzi, gli interessi di classe vennero
criminalizzati come attentati alla totalità.
13Ladozione della violenza politica
- Attraverso un esplicito rifiuto degli ideali
democratici e una vigorosa difesa della
diseguaglianza irrimediabile e benefica degli
uomini, il fascismo accentuò il ricorso ai
metodi della violenza fisica, con l'intervento
delle squadre d'azione. - Queste si diffusero alla prima sconfitta politica
accusata dal movimento nelle elezioni del 16
novembre 1919.
14Il fascismo diventa funzionale al capitalismo
- La grande industria aveva, così, trovato nel
fascismo la forza da opporre alle rivendicazioni
operaie, agli scioperi, alle durezze della lotta
sociale che raggiunse il vertice con
l'occupazione delle fabbriche nel 1920-21. - Nel 1919 vi sono assalti ai negozi, nel 1920
lItalia è il paese europeo con più giornate di
sciopero - gli industriali rispondono con la serrata e in
reazione a ciò inizia loccupazione operaia delle
fabbriche.
15Il culmine della crisi del dopoguerra
- Il 1919-21 sono gli anni del culmine della crisi
sociale in cui i ceti medi temono una rivoluzione
delle classi popolari e cercano disperatamente
una difesa del loro status sociale non capendo la
politica super partes di Giolitti, che scambiano
per debolezza. - La parola d'ordine è Viva la Russia, viva
Lenin!. - La rivoluzione sembra imminente e il riformismo
socialista di Turati sconfitto. - Nel frattempo gli operai ottengono la giornata
lavorativa di otto ore (1919) e aumenti salariali
di fronte al continuo aumento dei prezzi grazie
alla pressione della CGL.
16Il culmine della crisi del dopoguerra
- Ma il fascismo costituì anche una forza che venne
impiegata dagli agrari contro i movimenti
contadini. - Infatti risuonava anche il grido La terra ai
contadini!. - Questa della terra era stata una vaga promessa
fatta ai contadini combattenti nella Guerra
mondiale, ma poi non vi fu alcuna riforma agraria
e la gran massa dei contadini restano braccianti
nel 1914 il 55 della popolazione italiana vive
di agricoltura, ma il 90 di questa possiede meno
di un ettaro e per vivere deve vendere le
braccia.
17Il problema della terra
- Questa è una grave situazione tipicamente
italiana (ad esempio è quasi insistente in
Francia dove i contadini hanno più terra). - Su 2 milioni di disoccupati del dopoguerra la
maggior parte sono proprio braccianti che per
lavorare sono, quindi, alla mercé dei grandi
proprietari e delle congiunture economiche (anche
quando non ci sono periodi di crisi il loro
lavoro è stagionale).
18Il problema della terra
- Nel 1917 era stata sollevata la questione della
terra i sindacati avevano chiesto la
requisizione delle terre non coltivate per i
contadini che intendessero dissodarle il
deputato Ciccotti aveva anche preparato un
progetto di legge ma non avviene nulla. - Così, lestate del 19 i contadini guidati da
bianchi e rossi occupano le terre dei grandi
proprietari, specie le non coltivate
19Loccupazione della terra
- Capo del movimento contadino bianco è il
popolare Miglioli, quello socialista è inquadrato
nelle leghe rosse. - LItalia - osserva Chabod - viene perciò a
trovarsi da un lato di fronte allappello dei
contadini e alle rivendicazioni operaie foriere
di sviluppi che vanno ben oltre gli aumenti
salariali - e dallaltro lato di fronte allinsoddisfazione,
alle angosce e alle incertezze della borghesia,
specialmente della piccola borghesia.
20Il fascismo si fa strumento degli agrari
- La piccola borghesia teme lavvento del
bolscevismo, il popolo lattende come un messia. - È in questa situazione di profonda lacerazione
che può nascere e svilupparsi il fascismo. - Gli agrari presero a sovvenzionare il movimento
fascista - questo vide confluire nelle sue file una massa
eterogenea di ex combattenti, di uomini di varia
provenienza spinti dal desiderio di avventura, di
piccoli borghesi in cerca di promozione sociale
che andarono a formare le squadre dazione.
21Le squadre dazione
- Queste si diffusero rapidamente nella Val Padana
e subito dopo nel Centro-Nord, specie nella zona
rossa tra Bologna e Ferrara effettuando
spedizioni punitive contro i rossi e i
bianchi assaltando municipi, camere del lavoro,
case del popolo, sedi delle leghe e di partito. - Le violenze divengono talmente gravi che lestate
del 21 lo stesso Mussolini riconosce la
necessità di arrestarle. - Ma ras fascisti come Balbo e Grandi rifiutano,
spinti anche dagli agrari che premono perché
venga posto fine alloccupazione delle terre.
22Le violenze
- Si formano sindacati fascisti a cui i contadini
sono costretti a iscriversi e quindi ad accettare
i contratti con ribassi salariali. - Allo stesso modo gli industriali appoggiano il
fascismo perché non vogliono la gestione operaia
delle fabbriche. - In più le squadre hanno mano libera sono corpi
paramilitari e quindi illegali, ma agiscono
dinanzi ad una polizia finge di non vedere e vi
sono fatti come quelli degli squadristi uccisi al
comune di Bologna (21 nov. 20) che offrono
validi pretesti per scatenare la violenza.
23Nasce il Partito comunista dItalia
- Nel frattempo, il 21 gennaio del 1921, al
congresso di Livorno del Partito socialista,
lala della sinistra estrema, sotto la guida di
Amedeo Bordiga e di Antonio Gramsci, esce dal
partito e fonda il Partito comunista dItalia che
si ispira alla rivoluzione bolscevica in Russia. - Giolitti, reputando che il fascismo sarebbe stato
un fenomeno transitorio pensò di poterlo
strumentalizzare per spegnere la carica
rivoluzionaria dei socialisti, nel presupposto
che la lotta contro rossi e bianchi avrebbe
smorzato la carica dei neri.
24Antonio Gramsci
25Nasce il PNF ed entra il Parlamento
- Il movimento fascista, divenuto partito (novembre
1921), cercò di darsi una dottrina più organica e
Mussolini, prima di puntare al potere, tentò la
politica delle alleanze. - Infatti, per le elezioni del 15 maggio del 1921
(indette a seguito dello scioglimento delle
Camere voluto da Giolitti, ma che segnano un
forte spostamento a destra del suo elettorato),
il PNF entrò nei blocchi nazionali giolittiani in
funzione antisocialista e antipopolare, ottenendo
un primo successo mandando alla Camera 35
deputati.
26Caratteri generali del fascismo
- Poco dopo riprendevano scontri, lotte, violenze e
il fascismo, nuovamente autonomo e sempre più
diffuso nellItalia centro settentrionale, trovò
appoggio nei liberali, convinti che il movimento
di Mussolini avrebbe restituito a molti il senso
dello Stato. - In effetti la dottrina del fascismo di
Mussolini conteneva un insieme di elementi
ambigui a cominciare da una concezione dello
Stato che sembrava riallacciarsi al pensiero
risorgimentale, - e che si nutriva di concetti idealistici
hegeliani, più tardi, verranno sviluppati dal
filosofo Gentile.
27Caratteri generali del fascismo
- In realtà il fascismo pretese di costruire uno
Stato che incorporasse ogni interesse specifico
nella propria personalità assoluta (uno
Stato-Geist). - Il fascismo vide nello Stato l'organo supremo che
avrebbe garantito la libertà individuale e quella
di ogni classe integrandole e sottomettendole
alla propria volontà. - Ma, non prevedendo nessuna delega democratico
parlamentare, l'assolutismo dello Stato si
identificava inevitabilmente con la volontà del
suo Partito-guida, quello fascista, e subito dopo
con quella del suo Capo unico, Mussolini.
28Caratteri generali del fascismo
- Lannullamento del valore dellindividuo
(equiparato ad un atomo egoista) significò
esaltazione mistica del suo sacrificio, della sua
subordinazione assoluta alla volontà del Capo,
solo garante del bene della Patria. - Ma nellarticolo Fascismo redatto per
lEnciclopedia italiana (Treccani) nel 32,
Mussolini esplicita il carattere più peculiare
della propria concezione quando dice - non cera nessuno specifico piano dottrinale nel
mio spirito. La mia dottrina ... era stata la
dottrina dellazione. Il fascismo ... nacque da
un bisogno di azione e fu azione. - Ancora una volta emerge, quindi, il fondamento
nichilistico della concezione di Mussolini.
29Caratteri generali del fascismo
- Il fascismo ebbe, dunque, questi caratteri
generali - 1) Fu nazionalista.
- 2) Fu misticamente statalista e represse ogni
pluralismo e diversità. - 3) Fu nemico della concezione rappresentativa
liberal-democratica parlamentare e pretese di
identificarsi direttamente col popolo preso come
entità mistica. - 4) Fu antintellettualistico e antirazionalistico
ed esaltò le forze dellirrazionale,
dell'istinto, della forza fisica - 5) Creò la moderna politica populistica di massa
basata sulla rappresentazione scenica che si
concretizzò nelle sfilate, nelle adunate
oceaniche, nei canti e nelle fiaccolate.
30Caratteri generali del fascismo
- 6) Si servì della propaganda di massa per creare
consenso usando i mezzi comunicazione di massa
la radio e il cinema. - 7) Ostentò velleità di uguaglianza e giustizia
(anticapitalismo) che attuò attraverso la
realizzazione di opere sociali, ma applicò sempre
il principio di far pagare alla nazione i costi
lasciando lappropriazione privata dei profitti. - 8) Ebbe una filosofia elitaria fondata sui valori
della disciplina, della combattività, della
fedeltà e della dedizione totale al partito. - 9) Nella sua radice più profonda fu nichilista.
31LA MARCIA SU ROMA
32LA MARCIA SU ROMA
- Il 22 ottobre del 1922 fu attuata dai fascisti la
marcia su Roma. Il successo di una tale di
parata scenografica e velleitaria come fu dovuto
alla colpevole benevolenza del re Vittorio
Emanuele III che si rifiutò di fermarla e che
telegrafò a Mussolini, rimasto prudentemente a
Milano, invitandolo a formare un nuovo governo. - In questo modo ha inizio la scalata fascista al
potere. - Mentre socialisti e comunisti si schierarono
subito all'opposizione ma restando inerti, molti
della vecchia classe politica liberale, non
diversamente da una parte dei popolari, si
illusero di poter controllare il fascismo
incanalandolo nella prassi democratico-parlamentar
e.
33LA MARCIA SU ROMA
34Mussolini al governo
- Appena formato il suo governo il 10 novembre
1922, a soli tredici giorni dalla Marcia su Roma,
Mussolini abolisce la nominatività dei titoli e
il 20 agosto 1923 abroga la legge sulle
successioni. - La prima rendeva obbligatorio il nome del
possessore di un titolo di credito e, quindi,
rendeva possibile la sua tassazione come imposta
diretta. - La seconda imponeva unimposta che colpiva
soprattutto le grandi eredità. - Entrambi i provvedimenti erano stati varati da
Giolitti nel 1920 come misure di giustizia
fiscale nei confronti dei titolari di grandi
redditi.
35I FASCISTI ENTRANO A ROMA
36Le violenze alle elezioni del 24
- Nel 1924 venne varata una riforma elettorale
(legge Acerbo) che offriva premi alla maggioranza
e riduceva la rappresentanza delle forze di
opposizione. - I fascisti dovevano perciò prendere più voti
degli altri, quindi alle successive elezioni
intimidirono i votanti con le violenze e
attuarono brogli. - Il deputato socialista Matteotti denunciò tali
eventi alla Camera, ma questo atto coraggioso gli
costò la vita in quanto venne ucciso da alcuni
sicari fascisti. - Il Paese fu scosso da un sentimento di orrore.
37 I responsabili del delitto Matteotti
- Responsabili del delitto Matteotti erano
funzionari fascisti Aldo Finzi (sottosegretario
all'interno), Marinelli (segretario
amministrativo del partito), Cesare Rossi (capo
dell'ufficio stampa della Presidenza del
Consiglio), uno squadrista toscano, dipendente
dello stesso ufficio, Amerigo Dumini (autista
della vettura che aveva rapito Matteotti) e De
Bono (capo della Polizia e della Milizia). - Nel mese di giugno, alcuni dei responsabili
furono costretti a dimettersi, (Rossi, Finzi e De
Bono), mentre Dumini, Marinelli e lo stesso Rossi
furono arrestati. - - De Bono fu assolto nel 1925.
- - Tutti i mandanti furono amnistiati durante
l'istruttoria. - - Dumini venne condannato a cinque anni, ma finì
per scontarne uno solo.
38GIACOMO MATTEOTTI
39Luccisione di Matteotti
- Ma, nonostante lo sdegno dell'opinione pubblica e
la reazione degli partiti, che abbandonarono il
Parlamento su iniziativa di Amendola, dando vita
alla cosiddetta Secessione dellAventino, - Mussolini, col discorso del 3 gennaio 1925, diede
una svolta decisiva alla situazione di stallo e
il re Vittorio Emanuele III, come due anni prima,
continuando a riporre piena fiducia nel fascismo,
rese in pratica possibile lavvio della vera e
propria dittatura fascista.
40 Vittorio Emanuele III
41 Il discorso alla Camera del 3 gennaio 1925
- Questa dittatura si può far iniziare con il
violento discorso che il 3 gennaio 1925 Mussolini
pronunciò alla Camera - Si dice il fascismo è un'orda di barbari
accampati nella nazione è un movimento di
banditi e di predoni! Si inscena la questione
morale, e noi conosciamo la triste storia delle
questioni morali in Italia. Ma poi, signori,
quali farfalle andiamo a cercare sotto l'arco di
Tito? - Ebbene, dichiaro qui, al cospetto di questa
Assemblea e al cospetto di tutto il popolo
italiano, che io assumo, io solo, la
responsabilità politica, morale, storica di tutto
quanto è avvenuto (...) Se il fascismo è stato
un'associazione a delinquere, io sono il capo di
questa associazione a delinquere!
42 LA PRESA DEL POTERE
- A questo punto Mussolini, sfidando i suoi nemici
ad accusarlo davanti alla Corte di Giustizia, da
un lato, annuncia la soppressione di qualsiasi
forma di illegalità, "compresa quella fascista",
dallaltro, dichiara imminente ladozione di
nuove leggi quasi tutte preparate dal nuovo
ministro della Giustizia Alfredo Rocco che, in
soli undici giorni stila 2376 decreti legge tutti
approvati in poco tempo tra i decreti figura
anche una nuova legge elettorale uninominale che
diminuisce la possibilità della rappresentanza
dei partiti in Parlamento. - Segue un'ondata di arresti e di sequestri ai
danni dei partiti d'opposizione, comunisti,
socialisti, popolari (cattolici), e della stampa.
Molti esponenti dell'opposizione sono costretti
all'esilio Giovanni Amendola (liberale) e Piero
Gobetti (liberale) muoiono a seguito di
aggressioni fasciste.
43LE LEGGI FASCISTISSIME
- Tra il 1925 e il 1926 furono, quindi, varate le
cosiddette leggi fascistissime che consacrarono
la nuova struttura politica dittatoriale e lo
strapotere del fascismo nello Stato. - Viene così chiamata la serie delle leggi del
1925-26 che pongono fine allo Stato liberale
parlamentare attraverso una continua modifica
dello Statuto Albertino. - Queste leggi istituiscono
- 1. il rafforzamento dei poteri del capo del
governo - 2. la proibizione dello sciopero
- 3. scioglimento di tutti i partiti antifascisti
- 4. la soppressione di tutte le pubblicazioni
contrarie al regime
44LE LEGGI FASCISTISSIME
- 5. listituzione della polizia politica OVRA
- 6. listituzione del confino di polizia per i
dissidenti - 7. la decadenza dal mandato parlamentare di tutti
i deputati aventiniani - 8. la reintroduzione della pena di morte per i
reati contro "la sicurezza dello Stato" - 9. listituzione, per giudicare questi reati, di
un Tribunale speciale per la difesa dello Stato
composto non da giudici ordinari, ma da ufficiali
delle forze armate e della Milizia (corpo armato
del partito fascista, istituito nel '23). - 10. Per coloro che scelsero di opporsi restavano
aperte due strade l'esilio all'estero o
l'agitazione clandestina in patria.
45MILIZIA FASCISTA
46Mussolini Capo del Governo
- Nascono e si impongono nuovi slogan perentori
("Credere, obbedire, combattere" o "Il Duce ha
sempre ragione") che fanno capire chiaramente chi
detiene ormai il potere assoluto in Italia - ciò viene legalizzato dallo stesso Mussolini il
24 dicembre del 25 con una legge che modifica
linterpretazione dello Statuto e lo nomina Capo
del Governo (che risponde solo al re e ha facoltà
di nominare o revocare i ministri e di emanare
leggi senza lapprovazione delle Camere), invece
di Presidente del Consiglio (il quale risponde al
Parlamento come voleva Cavour).
47LA FASCISTIZZAZIONE DELLO STATO
- Inoltre Mussolini, tra laprile e lagosto del
25 assume la carica di capo delle tre forze
armate dopo aver fatto dimettere il Ministro
della Guerra e quello della Marina, e dopo aver
creato il nuovo ministero dellAeronautica. - Il Parlamento risultò svuotato di ogni
prerogativa e le successive elezioni (1929)
vennero ridotte a plebisciti per cui il cittadino
poteva solo approvare una "lista unica" di
deputati designati dal Gran Consiglio del fascio.
- Il capo del governo, che era contemporaneamente
duce del fascismo, occupò così il vertice della
piramide politica, cioè della gerarchia del
regime, e venne sottratto a qualunque controllo o
sanzione, tranne l'obbligo di rispondere ancora
al sovrano (perciò detto, oltre che per la
presenza del papa, TOTALITARISMO IMPERFETTO).
48LA FASCISTIZZAZIONE DELLO STATO
- Il 2 ottobre 1925 vengono, inoltre, conclusi
accordi tra il governo e gli industriali che si
impegnano a riconoscere solo sindacati fascisti
(Patto di Palazzo Vidoni) e a iscriversi al
partito, ottenendo in cambio i Ministeri delle
Finanze e dellEconomia ed una poltrona nel Gran
Consiglio del Fascismo. - Inoltre molti industriali ricevettero quote di
giornali, i quali dovettero fare i conti a
partire dal 1 gennaio 1926 con la rigorosa Legge
sulla stampa che apportava notevoli restrizioni
alla libertà di notizia (veline ministeriali).
49LA FASCISTIZZAZIONE DELLO STATO
- Viene istituita la figura del Podestà che,
nominato dal Prefetto, sostituisce il sindaco
acquisendone i poteri. - L8 ottobre 1926, viene varato il nuovo rigido
regolamento interno del partito fascista con il
quale Mussolini nomina direttamente, senza
elezioni interne, i membri del direttivo. - Quattro giorni dopo, il 12 ottobre, il Duce
assume personalmente il comando della Milizia. - Con le elezioni plebiscitarie del 1929 si ebbe
una Camera composta da soli fascisti.
50IL CORPORATIVISMO
- In politica economica e sociale, per
differenziarsi tanto dal sistema liberale, quanto
dal modello socialista, si avviò il
corporativismo che assicurava ampi margini
all'iniziativa privata, e, nello stesso tempo,
garantiva il controllo da parte dello Stato - padroni e operai di ogni settore formavano un
soggetto collettivo detto corporazione che si
accordava per il bene nazionale sotto le
direttive del partito. - In luglio nasce così il Ministero delle
Corporazioni, e da settembre solo la Banca
d'Italia può emettere moneta ed ottiene il totale
controllo bancario.
51La battaglia per "QUOTA 90"
- Dal punto di vista monetario viene inaugurata,
nellagosto del '26, la battaglia per "QUOTA 90"
(la sterlina a 90 lire), per la rivalutazione
della lira - Lobiettivo viene raggiunto, ma si rivela
un'operazione di puro prestigio per Mussolini in
quanto conduce ad una forte perdita nelle
esportazioni a causa della lira forte. - Ciò porta ad una riduzione di tutti i salari (dal
10 al 20), allaumento della disoccupazione e a
un crollo della Borsa.
52IL TOTALITARISMO FASCISTA
- Inoltre viene istituita lAccademia d'Italia,
dopo la fondazione del CNR e dellIstituto
Treccani, anche se con molti problemi causati dal
dissenso e dal rifiuto di Croce di essere
nominato accademico. - Ma la propaganda (specialmente quella attraverso
stampa e radio) non basta e così il 10 febbraio
1927 iniziano la loro attività il Tribunale
speciale per la difesa dello Stato e
lOrganizzazione per la Vigilanza e la
Repressione dellAntifascismo (OVRA), in sostanza
una speciale polizia segreta contro gli
oppositori del fascismo.
53IL TOTALITARISMO FASCISTA
- Parallelamente alla costituzione del Tribunale
Speciale, nacque l'OVRA (Organizzazione Vigilanza
Repressione Antifascismo), costituita nel 1927,
che aveva carattere segreto e contava su una
vasta rete di spie e di delatori. - L'antifascismo, costretto a rifugiarsi nella
clandestinità o a riparare all'estero, fu
ulteriormente indebolito dalla morte di Amendola
e Gobetti e dal processo intentato nel 1928
contro i dirigenti comunisti (Terracini,
Scoccimarro e Gramsci), condannati a 20 anni e
più di carcere.
54Vittime del Tribunale Speciale
55L'OVRA e la repressione dell'antifascismo
- Il Tribunale, che fu uno degli strumenti più
efficaci della dittatura, preferì ricorrere a
condanne che prevedevano lunghe pene di
detenzione, piuttosto che infliggere la pena di
morte. - Efficace fu anche l'utilizzo del confino, dove il
condannato veniva relegato sotto la sorveglianza
della polizia. - Vi furono fuoriusciti che lottarono contro
Mussolini dallestero come i fratelli Rosselli.
56I fratelli Rosselli uccisi a Parigi
57Manifesto degli intellettuali antifascisti
- In precedenza, il 1 maggio 1925 (in polemica con
la soppressione della festa del lavoro), gli
intellettuali antifascisti avevano risposto al
"Manifesto degli intellettuali fascisti " di
Gentile con un "Manifesto degli intellettuali
antifascisti" redatto dal filosofo liberale
Benedetto Croce (1866-1958), nel quale venivano
esaltati i valori della tradizione liberale. - Nel "Manifesto" la critica di Croce si fondò
sulla contestazione della pretesa di un'origine
risorgimentale vantata dal partito di Mussolini.
58Manifesto degli intellettuali antifascisti
- Nel "Manifesto", Croce ribadì il valore della
fede liberale quale possesso di una grande
tradizione intellettuale e morale. - Croce, inoltre, per tutta la durata della
dittatura fece al fascismo un'opposizione morale
e culturale, - ma poiché questa non si concretizzò mai nella
costruzione di un movimento politico fu tollerata
dal regime.
59Le grandi opere pubbliche
- Nel '27 continua lo sforzo economico che, dopo
lapprovazione della nuova Carta del Lavoro il
22 aprile, nella quale compare lordinamento
corporativo per organizzare centralisticamente la
produzione, porta ad una ripresa che culmina nel
biennio più produttivo dellepoca fascista. - Il 1928 è lanno in cui il regime inizia le
grandi opere pubbliche, prima fra tutte la
bonifica dellAgro Pontino (14 dicembre) - e lapertura della rete viaria (sotto l'ANAS) al
turismo estero, nuova fonte di guadagno.
60Nuove forme di assistenza sociale
- La stabilità economica ormai raggiunta permette
la formazione di nuove forme di assistenza
sociale - vengono creati gli Uffici di Collocamento,
- emanate esenzioni fiscali per le famiglie
numerose, - assicurazioni obbligatorie contro le malattie e
gli infortuni sul lavoro - nascono lINPS, per lamministrazione delle
pensioni e il CONI che si occupa dello sport,
soprattutto giovanile. - D'altra parte nascono nuovi imposizioni come
quella del testo scolastico unico dello Stato e
del divieto di emigrazione interna.
61Il testo scolastico unico dello Stato
62I Patti Lateranensi
- Nel frattempo il contatto più importante dello
Stato italiano è quello con la Chiesa e l11
febbraio 1929 avviene la firma dei Patti
Lateranensi da parte di Mussolini e del
Cardinale Gasparri, segretario di Stato vaticano. - La Santa Sede riconosce formalmente il Regno
d'Italia con capitale Roma (rifiutato da Pio IX). - I Patti Lateranensi furono il punto d'arrivo di
lunghe e laboriose trattative diplomatiche tra la
Santa Sede e il governo italiano.
63I Patti Lateranensi
- Da parte italiana si stabiliva un indennizzo di
750 mila lire per la perdita territoriale subita
dalla Santa Sede e la nascita della Città del
Vaticano. - Inoltre un concordato riconosceva che il
cattolicesimo era religione ufficiale dello Stato
(questo punto è stato modificato nel 1984), - che il matrimonio religioso aveva valore civile,
- che l'insegnamento della dottrina cattolica era
obbligatoria in tutte le scuole. - La Chiesa dovette però accettare il divieto per i
cattolici di organizzarsi in partiti politici.
64La firma del Concordato
65Rapporti con la Chiesa
- Inoltre, pur accettando lobbligo del giuramento
allo Stato per i vescovi, la Chiesa non ottenne
lassegnazione delleducazione dei giovani prima
impartita dallAzione Cattolica, e ora dallONB. - Ciò non impedì all'Azione Cattolica di svolgere
la propria azione presso i giovani al di fuori
dello spirito fascista, - tant'è vero che nel 1931 il regime fascista
accusò esplicitamente l'Azione Cattolica di
sottrarre uomini e giovani alla disciplina
fascista.
66Il culmine del consenso al fascismo
- Sembrò la rottura, ma si giunse al compromesso e
il fascismo mantenne l'appoggio della Chiesa. - La conciliazione dello Stato italiano con la
Chiesa portò ulteriore grande consenso al
fascismo, specie da parte dellopinione
cattolica - questo si rispecchia nelle elezioni plebiscitarie
del 24 marzo in cui, anche se non votano 8oo mila
italiani, i contrari al regime sono solo l1,6.
67LOpera Nazionale Balilla
- Per migliorare la penetrazione del fascismo
presso i giovani viene organizzata lOpera
Nazionale Balilla (ONB) in cui vengono inquadrati
i ragazzi a seconda delletà. - È unorganizzazione paramilitare della scuola che
valse a monopolizzare, fin dalle prime classi
elementari, il processo di formazione educativa
dei giovani secondo il principio del credere,
obbedire, combattere, che tendeva a fare di ogni
cittadino essenzialmente un soldato, pronto a
rispondere agli ordini, un fedele esecutore delle
direttive imposte dall'alto.
68Una divisa per ogni italiano
69Una divisa per ogni italiano
- Imbevuto di retorica, il fascismo creò una divisa
per ogni italiano, dalla più tenera età fino alla
maturità. - In ogni paese d'Italia, al grido di Viva il
Duce!, sfilarono - figli della lupa,
- piccole italiane,
- balilla e avanguardisti,
- giovani fascisti e fasciste, fascisti,
- donne fasciste e massaie rurali,
- salutando romanamente, battendo il passo romano.
- Nacque la scuola di mistica fascista.
- L'obbedienza al fascismo divenne un obbligo per
tutti i professori, ai quali venne imposto il
giuramento come condizione per poter mantenere la
cattedra.
70Duce a noi!
71I salari italiani nel 1930
- Pur di mantenere il proprio predominio Mussolini
dovette accettare compromessi non solo con i
vecchi centri di potere, ma anche con i maggiori
centri economici. - Il fascismo, in sostanza, autorizzò gli agrari e
gli industriali, a rifarsi sui lavoratori. - Così i salari italiani, nel 1930, erano al
penultimo posto in Europa, seguiti solo da quelli
spagnoli. - I salari dei contadini venivano sempre più
compressi per consentire ai produttori di
sopportare la concorrenza straniera favorita
dall'alto corso della lira.
72Il capitalismo di Stato fascista
- Il '29 è lanno della crisi mondiale a causa del
giovedì nero di Wall Street (24 ottobre), ma
proprio perché leconomia è controllata dal
regime, linflazione viene sentita molto meno
rispetto ai paesi che concentrano tutto sui
rapporti con gli USA. - Ma limpossibilità di esportazioni e le continue
lamentele dei grandi imprenditori fanno sì che
vengano create forme di capitalismo di Stato - lIRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale,
nel 33) e lIMI (Istituto Mobiliare Italiano)
per aiutare i capitali privati sempre più
bloccati dai debiti con le grandi banche.
73Nasce il Duce
- Il sistema corporativo che si sta consolidando,
in quanto centralistico, per un po funge da
riparo per l'economia italiana grazie agli
investimenti pubblici e ad iniziative statali
come le bonifiche. - Tra gli altri fatti importanti del 1929 c'è da
segnalare quello per cui Mussolini abbandona 7
degli 8 ministeri che teneva nelle sue mani,
affidandoli ai suoi collaboratori (Grandi, De
Bono, Gazzera, Siriani, Balbo, Bianchi, Bottai,
Acerbo, Rocco e Ciano). - Egli mantiene, però, il Ministero degli Interni e
acquisisce lepiteto di Duce.
74I MILLE VOLTI DEL DUCE
75IL TOTALITARISMO FASCISTA
- Nel 1931 avvengono due fatti tutt'altro che
marginali - viene varato il nuovo Codice Penale riscritto in
modo consono al regime dal ministro della
giustizia Alfredo Rocco, - e viene nominato Starace come nuovo segretario
del Partito fascista. - Questi è il fondatore dello staracismo, cioè
del comportamento del perfetto fascista. - Starace farà di tutto per cambiare in tal senso i
costumi degli italiani dalladozione delle
divise, a quella di un nuovo vocabolario, dalle
parate, alle manifestazioni sportive. Inoltre
inventa il saluto romano (alzata del braccio a
170 gradi, mano distesa, aperta, dita unite,
tutto accompagnato dal grido Viva il Duce!).
76IL PIU GRANDE UOMO DEL MONDO!
77Il più grande uomo del mondo
- Mentre, dopo il crollo del '29, il modello di
vita americano sta perdendo lentamente fiducia,
quello fascista diventa sempre più apprezzato nel
mondo (i sondaggi americani di questo periodo
ritengono Mussolini il più grande uomo del
mondo e le Università gli dedicano corsi di
studio). - Lopinione pubblica rimane affascinata dalle
imprese sportive italiane come quelle
aeronautiche (le trasvolate oceaniche di Balbo) e
olimpioniche (vittorie alla X Olimpiade di Los
Angeles). - Inoltre viene vinta la battaglia del grano
lanciata nel 25 e si annuncia trionfalisticamente
la raggiunta indipendenza dellItalia nella
produzione cerealicola nel mentre vengono
completate numerose opere pubbliche.
78La battaglia del grano
79Mussolini, il falciatore che aiuta i contadini
80Capo Supremo delle Forze Armate
- La Confindustria appoggia totalmente il regime, e
grazie alle esportazioni ed al sistema
corporativo gli industriali acquistano ancora più
potere specialmente nel triangolo industriale.
Per i lavoratori inoltre nascono due nuove
istituzioni quali lINAIL e lINPS (1933). - Mentre in Germania, nel 1933, Hitler inizia la
scalata al potere, Mussolini, prima prende
liniziativa del patto a quattro, sottoscritto
a Roma il 15 luglio, con Francia, Inghilterra e
Germania (che prevede collaborazione tra le
quattro potenze per il mantenimento della pace), - poi diventa il Capo Supremo delle Forze Armate il
6 novembre dopo aver licenziato i due ministri
della Marina e dellAeronautica (Balbo e
Sirianni).
81DA IL TUO CONSENSO AL PLEBISCITO!
82Mussolini e Hitler ostilità iniziale
- Il 1934 si tiene un secondo plebiscito che
assegna il 99,84 (!) al fascismo). - Intanto, dopo che Hitler ha assunto il potere
assoluto in Germania, a Venezia avviene il primo
incontro fra il Führer ed il Duce che sulle prime
porterà ad una altalenante coalizione. - Così, quando il 25 luglio i nazisti tentano un
colpo di stato a Vienna, Mussolini si oppone
platealmente ad un eventuale tentativo di
annessione dellAustria da parte della Germania,
schierando le truppe lungo il confine austriaco.
831935 invasione dellEtiopia
- Nel 1935 prende avvio una politica imperialistica
coloniale del fascismo verso il Corno dAfrica. - Il 2 ottobre 1935 inizia linvasione dellEtiopia
(Mussolini la annuncia dal balcone di Palazzo
Venezia) con al comando De Bono che, per la sua
indecisione, verrà presto sostituito dal generale
Badoglio che risulterà vincitore anche grazie
allimpiego di gas e di armi batteriologiche
sganciate sugli etiopi. - Il 5 maggio 1936, dopo una vera e propria gara
tra i vari comandanti per chi sarebbe arrivato
per primo alla capitale, Badoglio entra ad Addis
Abeba e viene nominato duca d'Addis Abeba e
Mussolini annuncia al popolo festante La
rinascita dellimpero sui fatali colli di Roma.
84Le truppe partono per lAfrica
85LImpero quale culmine della potenza fascista
- L'ascesa del fascismo ha il suo culmine proprio
nel 1936 con la conquista dell'Etiopia, la
proclamazione dell'impero. - Ma la vittoria nasconde le difficoltà economiche
del regime calo delle riserve auree, debiti con
le industrie, sopravvalutazione della lira,
insufficienza del fabbisogno di grano. - Il regime chiama ora a raccolta lo spirito
nazionalistico dinanzi alle sanzioni commerciali
punitive dichiarate dalla Società delle Nazioni
per l'aggressione italiana in Africa e si
autoproclama indomabile dinanzi a questo perfido
atto che vorrebbe togliere lImpero agli italiani
portatori di civiltà.
86COSTRUIAMO FERROVIE NELLE COLONIE
87Leconomia autarchica
- In realtà le sanzioni economiche furono "blande
misure che privavano lItalia dellimportazione
di alcune materie prime inoltre ad esse non
aderì la Germania. - In risposta il fascismo lancia leconomia
autarchica che si affianca al Capitalismo di
Stato (IRI, STET, SIP, INA) e al
"Corporativismo" (collaborazione tra imprenditori
e produttori) gli italiani dimostrano di sapersi
arrangiare creando nuovi prodotti in base alle
materie prime presenti in patria (ad esempio
viene creata la lana autarchica).
88Prodotti autarchici
891936 NASCE LASSE ROMA-BERLINO
- Per bilanciare le sanzioni il regime afferma che
il popolo deve donare Oro alla Patria (alla
campagna contribuì la regina Elena offrendo la
propria fede nuziale, presto imitata dalle spose
dItalia che ricevevano in cambio una fede di
metallo comune) - Inoltre il fascismo stimola il consumo del pesce,
cibo considerato austero e nazionale rispetto
alle carni di importazione qualificate come cibo
delle plutocrazie capitalistiche.
90DATE ORO ALLA PATRIA!
911936 NASCE LASSE ROMA-BERLINO
- Il 17 luglio 1936 scoppia la guerra civile
spagnola e la rivolta contro il governo eletto
repubblicano del filo-fascista generale Franco
viene prontamente aiutata militarmente da Hitler
e soprattutto da Mussolini. - Il Duce ed il Führer iniziano ora a collaborare
ed infatti il 23 ottobre nasce lASSE
ROMA-BERLINO.
92Mussolini e Hitler
93LItalia si ritira dalla Società delle nazioni
- Il 1937 si apre con labolizione del Capodanno
che viene spostato al 22 ottobre, giorno della
marcia su Roma latto è giustificato con il
bisogno di staccarsi dal passato borghese. - In marzo in Libia e in settembre in Germania,
Mussolini riceve enormi manifestazioni di
consenso (persino più di Hitler egli crede) e
comincia a ritenersi il nuovo Alessandro Magno
colui che può unire più razze sotto lo stesso
Impero. - L11 dicembre lItalia si ritira dalla Società
delle nazioni.
94INIZIA IL DECLINO DEL FASCISMO
- Il 1938 è lanno in cui inizia la caduta di
Mussolini in quanto dà inizio ad una politica a
dir poco incomprensibile. - Hitler invade l'Austria e la annette alla
Germania (Anschluss) stavolta Mussolini accetta
lannessione. - Nasce un idillio tra i due dittatori il Führer
dichiara che non dimenticherà mai questo gesto. - Forte di questo successo Hitler prosegue nella
politica dei fatti compiuti annettendo al Reich
la regione cecoslovacca dei Sudeti. - LEuropa è sullorlo della guerra, ma Mussolini
alla conferenza di Monaco del 29 settembre fa sì
che Francia e Inghilterra accettino lo
smembramento di questo Paese a vantaggio della
Germania.
951938 le leggi razziali antisemite
- I rapporti fra i due capi fascisti si
intensificano al punto che - il 3 agosto 1938 il Duce, emulando le leggi di
Norimberga volute da Hitler che sanciscono la
discriminazione legale degli ebrei, fa promulgare
dal re le leggi razziali antisemite, creando la
prima vera grande frattura tra il Paese e il
regime. - Così Vittorio Emanuele III emana il regio
decreto-legge 1381 il 7 settembre 1938.
96REGIO DECRETO-LEGGE 7 settembre 1938-XVI, n. 1381
- VITTORIO EMANUELE III PER GRAZIA DI DIO E PER
VOLONTA' DELLA NAZIONE RE D'ITALIA IMPERATORE
D'ETIOPIA Abbiamo decretato e decretiamo - Art. 1. Dalla data di pubblicazione del presente
decreto-legge è vietato agli stranieri ebrei di
fissare stabile dimore nel Regno, in Libia e nei
Possedimenti dell'Egeo. - Art. 2. Agli effetti del presente decreto-legge è
considerato ebreo colui che è nato da genitori
entrambi di razza ebraica, anche se egli professi
religione diversa da quella ebraica.
97DICHIARAZIONE SULLA RAZZA DEL GRAN CONSIGLIO
- Il Gran Consiglio del Fascismo stabilisce
- a) il divieto di matrimoni di italiani e italiane
con elementi appartenenti alle razze camita,
semita e altre razze non ariane - b) il divieto per i dipendenti dello Stato e da
Enti pubblici - personale civile e militare - di
contrarre matrimonio con donne straniere di
qualsiasi razza - c) il matrimonio di italiani e italiane con
stranieri, anche di razze ariane, dovrà avere il
preventivo consenso del Ministero dell'Interno - d) dovranno essere rafforzate le misure contro
chi attenta al prestigio della razza nei
territori dell'Impero.
98DICHIARAZIONE SULLA RAZZA DEL GRAN CONSIGLIO
- Il Gran Consiglio del Fascismo, circa
l'appartenenza o meno alla razza ebraica,
stabilisce quanto segue - a) è di razza ebraica colui che nasce da genitori
entrambi ebrei - b) è considerato di razza ebraica colui che nasce
da padre ebreo e da madre di nazionalità
straniera - c) è considerato di razza ebraica colui che, pur
essendo nato da un matrimonio misto, professa la
religione ebraica - d) non è considerato di razza ebraica colui che è
nato da un matrimonio misto, qualora professi
altra religione all'infuori della ebraica, alla
data dell11 ottobre XVI.
99La rivista scientifica fascista Difesa della
razza la spada separa razze buone e cattive
100La legislazione antisemita in Italia
- A seguito delle leggi razziali, fu introdotto
presso il ministero dell'Interno un "Consiglio
Superiore per la Demografia e la Razza" che avviò
il censimento di tutti gli ebrei presenti sul
territorio italiano e che si rivelerà un prezioso
aiuto ai nazisti, dopo l'occupazione del 1943,
per l'identificazione e la deportazione degli
ebrei italiani.
101La legislazione antisemita in Italia
102La legislazione antisemita in Italia
- Con i provvedimenti per la difesa della razza
questi furono espulsi dalle scuole di ogni ordine
e grado, sia come allievi sia come docenti. - Agli ebrei fu inoltre proibito il matrimonio con
un ariano, il lavoro nei pubblici uffici e furono
poste gravi limitazioni al diritto di proprietà. - Fu infine vietato loro di frequentare luoghi di
villeggiatura, di prendere a servizio personale
ariano e di comparire con il proprio nome negli
elenchi telefonici.
103La rivista razzista del fascismo
1041939 linvasione dellAlbania
- Il 19 gennaio 1939 la Camera dei Deputati viene
sostituita dalla Camera dei Fasci e delle
Corporazioni. - Nel marzo i tedeschi occupano la Boemia e la
Moravia che sono annesse al Reich. - Subito dopo il Führer reclama la restituzione
della città polacca di Danzica e la creazione di
un corridoio che unisca la Prussia orientale al
resto della Germania. - In aprile, imitando lo stile di Hitler, Mussolini
invia un ultimatum allAlbania e, senza alcuno
scontro, Re Vittorio Emanuele III ne riceve la
corona.
105Patto d'Acciaio
106Il Patto d'Acciaio del 1939
- Il 22 maggio avviene la firma del Patto
d'Acciaio, pieno di incertezze, di vuoti e di
tranelli, uno dei quali verrà utilizzato dal
Duce per non entrare subito in guerra tanto per
la reale impreparazione dell'Italia e quanto
perché era furioso per il patto stipulato tra
Hitler ed i bolscevichi. - Infatti il 1 settembre del 1939 dopo aver
stilato un patto di non aggressione con lURSS -
la Germania invade la Polonia e inizia la Seconda
Guerra mondiale. - Le incrinature dellaccordo tra fascismo e
nazismo sono già visibili e lanno si chiude con
lItalia che si dichiara non belligerante
mentre Hitler inizia a conquistare l'Europa.
107Manifesto di guerra
108La guerra del Duce una serie di sconfitte
- Ma, fatalmente trascinata dalla politica nazista,
l'Italia vi si trovò coinvolta, assolutamente
impreparata, dal 10 giugno 1940 quando Mussolini
dichiara guerra allInghilterra e alla Francia
(anche se questa era già stata sconfitta dai
tedeschi). - Iniziano una serie di disastrose campagne di
guerra (la guerra del Duce) - in Grecia (dal 28 ottobre 1940) sconfitta
italiana, - in Africa (dal novembre 1940) sconfitta
italiana, - in Russia (dal 1941 a fianco dei tedeschi)
lesercito italiano è sconfitto e si ritira in un
mare di ghiaccio.
109La ritirata di Russia
110LA GUERRA E IL CROLLO DEL FASCISMO
- Dopo lattacco giapponese di Pearl Harbour nelle
Hawaii (7 dicembre 1941) anche gli USA entrano in
guerra contro lAsse ora di Berlino-Roma-Tokyo.
- Il collasso delle potenze dellAsse si può fare
iniziare con la prima sconfitta subita dai
tedeschi nella battaglia di Stalingrado (31
gennaio 1942). - Limpopolarità di Mussolini diventa tangibile con
i grandi scioperi politici del nord Italia del
marzo del 1943, ma ciò che risulta decisivo per
il crollo del fascismo è lo smacco dello sbarco
delle truppe degli Alleati il 10 luglio in
Sicilia.
111Il film di Rossellini sullavanzata americana in
Italia
112LA GUERRA E IL CROLLO DEL FASCISMO
- Così il 25 luglio 1943, dopo un voto di sfiducia
del Gran Consiglio, Mussolini è costretto da
Vittorio Emanuele III a lasciare il governo e
viene arrestato. Il suo posto viene preso dal
maresciallo Badoglio che apre segrete trattative
di armistizio con gli Alleati. - Larmistizio viene firmato il 3 settembre, ma gli
Alleati ne danno notizia per radio solo l8
settembre 1943 lo smarrimento e il caos si
diffondono ovunque in unItalia lasciata a se
stessa senza ordini e senza dirigenza anche a
causa della fuga di Badoglio e del re la stessa
notte verso lItalia del sud, già sotto il
controllo alleato consentirono.
113Vittorio Emanuele III fugge a Brindisi
114LA GUERRA E IL CROLLO DEL FASCISMO
- In questo clima, con l'appoggio dei tedeschi che
occupano rapidamente il Paese considerato ora
nemico, avviene un rigurgito di potere fascista. - Mussolini, ormai strumento di Hitler, viene
liberato dalla prigionia sul Gran Sasso per
fondare uno stato fantoccio nel nord Italia il
23 settembre 1943 nasce, così, la Repubblica
Sociale Italiana (RSI), che estendeva la propria
giurisdizione sulla parte dell'Italia centro-nord
occupata dai tedeschi.
115La Repubblica di Salò
- Il 12 settembre del 43 Mussolini parlò agli
italiani da Radio Monaco ribadì la sua volontà
di continuare la guerra a fianco della Germania e
del Giappone e annunciò la nascita della
Repubblica Sociale Italiana (RSI). - il nuovo Stato riconosciuto dal Giappone e dai
paesi satelliti del Reich, fu uno Stato
collaborazionista, vassallo della Germania e
privo di qualsiasi autonomia
116La Repubblica di Salò
- il potere esecutivo spettò al comando militare
del generale Albert Kesserling, il comando
territoriale e il compito di mantenere l'ordine
interno furono affidati a Karl Wolff, comandante
supremo delle SS. - Ai vassalli italiani non spettava alcuna
iniziativa in campo militare, ma veniva lasciata
libertà di azione nella costituzione di vari
corpi armati, utili comunque per tenere a freno
con l'arma del terrore una popolazione sempre più
insofferente.
117La Repubblica di Salò
- La RSI si diede come programma il Manifesto di
Verona, elaborato dal congresso del Partito
Fascista Repubblicano nel novembre 1943. - I diciotto punti in esso contenuti prevedevano la
fine della monarchia, riforme sociali,
socializzazione delle imprese, tutela della
proprietà privata.
118La Repubblica di Salò
- La politica antisemita venne rafforzata "gli
appartenenti alla razza ebraica sono stranieri.
Durante questa guerra appartengono a nazionalità
nemica, si dichiara nel Manifesto. - Nacque il PFR (Partito Fascista Repubblicano),
che ottenne pochi consensi e un numero di
iscritti che nel 1944 si aggirava intorno alle
500.000 unità. - Nel partito prevalse l'ala estremista dei vecchi
e dei nuovi squadristi, anche se alla Repubblica
aderirono oltre ai nazionalisti, i sindacalisti e
i militari.
119La Repubblica di Salò
- L'esercito della RSI, Guardia Nazionale
Repubblicana (GNR) fu costituita da 100.000
volontari e dalla milizia fascista, - affiancato dalle Brigate Nere, istituite da
Pavolini e tristemente note per le violenze
commesse contro gli antifascisti e le torture
inflitte ai partigiani. - La X MAS del principe Iunio Valerio Borghese, con
4000 reclute, confluì nel movimento e svolse
principalmente operazioni di rastrellamento
contro le brigate partigiane.
120LE SS ITALIANE DI SALO
121La deportazione degli ebrei italiani (1943-1945)
- La Repubblica di Salò, ripresa la politica
antisemita delle leggi razziali del 1938, si
allineò al programma di "soluzione finale"
stabilito dalla Germania nel gennaio 1942. - Mentre i tedeschi a Roma rastrellavano il ghetto
ebraico, con la collaborazione della polizia
italiana, dal novembre 1943 (Manifesto di
Verona), anche gli ebrei solamente discriminati
(cioè i meno colpiti dalle leggi del 1938)
venivano avviati ai campi di sterminio e i loro
beni confiscati.
122I LAGER IN ITALIA
- Fra il 1943 e il 1945 sul territorio italiano
furono creati alcuni campi d'internamento aventi
la funzione di raccogliere e poi smistare, in
direzione dei Lager del Reich, tutti i
prigionieri politici e razziali destinati alla
deportazione. - I principali centri ordinati a tale compito, e
rappresentanti il vertice di una piramide
concentrazionaria con alla sua base i numerosi
campi provinciali, le carceri cittadine, nonché
gli svariati luoghi di detenzione e di tortura
allestiti dalle milizie di Salò, furono quattro.
123I LAGER IN ITALIA
- La Risiera di San Sabba, vicino a Trieste, la cui
principale caratteristica fu quella di
concentrare in sé una molteplicità di mansioni
fra cui, unico esempio in Italia e in tutta
l'Europa occidentale occupata dai tedeschi,
quella di fungere anche da centro di eliminazione
sistematica dei prigionieri. - Gli altri tre campi, adibiti invece
esclusivamente alla funzione di internamento e di
transito, sorsero rispettivamente a Borgo San
Dalmazzo, a Fossoli e, infine, a Bolzano.
124I lager italiani
125La deportazione degli ebrei italiani (1943-1945)
- Giovanni Preziosi, accanito antisemita, fu
nominato direttore dell'"Ispettorato Generale per
la Razza" e diresse la deportazione degli ebrei
verso i campi di sterminio di Auschwitz e Ravens
Bruck. - Si calcola che tra il 9 settembre del 1943 e il
25 aprile 1945 furono arrestati in Italia 7013
ebrei. - Le liste compilate e aggiornate dallo stato
fascista, successivamente alla promulgazione
della legislazione antisemita del 1938, si
rivelarono particolarmente utili alle forze di
occupazione tedesca nell'individuazione degli
ebrei.
126Un libro di Preziosi dal titolo significativo
127La deportazione degli ebrei del Ghetto di Roma
13 ottobre 1943
- La comunità ebraica di Roma fu la prima a essere
colpita dalla persecuzione nazifascista. - Nonostante la comunità romana avesse pagato una
taglia di 50 kg d'oro (in 36 ore) ai nazisti in
cambio della sospensione della deportazione di
200 ebrei del ghetto, all'alba del 13 ottobre
1943 scattò il rastrellamento. - 1022 ebrei furono deportati ad Auschwitz-Birkenau
di questi solo 17 sopravvissero.
128PIETRO KOCH IL TORTURATORE
- Pietro Koch è un torturatore fascista che
terrorizzò Milano. - Nel periodo della repubblica di Salò organizzò
una banda di sadici paranoici, riconosciuti come
"formazione di polizia", specializzata nella
caccia dei partigiani azionisti e comunisti. - Una volta catturato un avversario politico, lo si
torturava finché questi non forniva altri
nominativi. - Una prassi normale era anche il sequestro dei
beni dell'arrestato, che, se sopravviveva, veniva
poi passato alle autorità ufficiali.
129La Decima Mas giustizia i nemici partigiani
130LARDITO DELLA BANDA MUTI
131LA GUERRA E IL CROLLO DEL FASCISMO
- Ma gli sforzi di rilanciare il fascismo,
applicando alcune misure di socializzazione in
campo economico, per richiamarsi alle antiche
origini popolari del movimento, fallirono di
fronte al dilagare della guerra, che dimostrava
imminente la disfatta nazi-fascista, mentre i
movimenti di resistenza partigiana si
diffondevano soprattutto nel Nord (CLN). - Nell'autunno-inverno 1944-45, con lo
stabilizzarsi del fronte sulla linea gotica,
alcuni provvedimenti, come la requisizione delle
aziende e la distribuzione di viveri alla
popolazione, furono l'ultimo, inutile sforzo per
riguadagnare la solidarietà dell'opinione
pubblica al fascismo.
132Partigiani
133LA GUERRA E IL CROLLO DEL FASCISMO
- Mentre anche la Germania hitleriana era ormai
incapace di sostenere la massiccia offensiva
degli eserciti alleati (Stati Uniti, Gran
Bretagna, Francia e U.R.S.S.), - il 25 aprile 1945 avviene linsurrezione generale
partigiana e con essa la liberazione - quando Genova, Milano e lalta Italia sono
liberate dalle formazioni partigiane il fascismo
vede irrimediabilmente segnata la sua condanna a
morte - Mussolini viene catturato mentre, travestito da
soldato tedesco, tentava la fuga in Svizzera
processato da un tribunale partigiano, il Duce
viene fucilato il 28 aprile del 1945.
134Milano, 25 aprile 1945
135LA GUERRA E IL CROLLO DEL FASCISMO
- Finiva così, con una disastrosa sconfitta, dopo
un ventennio, quel movimento politico che fin dal
suo primo manifestarsi venne avversato dai
partiti liberal-democratici, ma che si affermò
anche per lappoggio della borghesia, per la
connivenza e la passività dei più e per
laccomodante giudizio di troppi intellettuali. - Finito come regime politico, il fascismo è
sopravvissuto tenace come fenomeno degenerativo
nel culto del nazionalismo, del militarismo,
dell'ordine e della razzismo.
136IL COMITATO DI LIBERAZIONE ENTRA A MILANO