Title: Fascismo
1Fascismo
2- http//youtu.be/eUhoXW7Kx7A?t52m13s
- (fine della guerra e avvento del fascismo)
- Contenuti del video
- Conferenza di Parigi, diplomazie, dibattiti
interni, questioni territoriali Fiume, Dalmazia,
Istria, Colonie ex-tedesche - Vittoria mutilata, dimissioni Orlando
- Nascita PPI
- Governo Nitti, smobilitazione, tentativo di
risanamento economico, tentativo di riprendere il
liberalismo moderato giolittiano prebellico - Crisi economica, classi medie le più colpite,
inflazione, importazioni più costose (anche
grano), aumento deficit pubblico, calo potere
salari, disagio dei redditi fissi, arricchimento
speculatori di guerra, aggravi per la piccola e
media borghesia (che aveva comprato titoli di
stato, il cui valore è falcidiato
dallinflazione) - Proteste per disoccupazione e carovita,
ex-combattenti e mutilati di guerra - Mondo contadino arricchiti affittuari,
impoveriti braccianti occupazione terre (guidati
non solo da sindacati rossi, ma anche cattolici) - Sviluppo industria, masse operai nel nord,
sindacati, scioperi, aumenti salariali, attese di
rivoluzione, classe vs patria - Riforma elettorale in senso proporzionale (1919),
richiesta da PSI e PPI - DAnnunzio e la marcia su Fiume (12 settembre
1919) condanna di Nitti
3La vittoria mutilata
- La situazione dopo la fine della prima guerra
mondiale
4Le richieste italiane
- LItalia tra i vincitori della Grande Guerra
- Al Congresso di Parigi lItalia si vide
riconoscere Il Trentino con il Sud Tirolo fino
alla linea del Brennero e Trieste, ma richiese
anche la Dalmazia (in nome del Patto di Londra) e
Fiume e lIstria (in nome del principio di
nazionalità)
5Le promesse del Patto di Londra
6La contraddittorietà della linea diplomatica
italiana
- Da notare la contraddittorietà della linea
diplomatica di Orlando e Sonnino - da un lato lItalia chiedeva lapplicazione
integrale del Patto di Londra, senza considerare
il principio di nazionalità (confine con
lAustria al Brennero, includendo il Sud Tirolo
Alto Adige, abitato in prevalenza da popolazioni
di lingua tedesca parte della costa dalmata
lIstria, a maggioranza italiana nelle città
costiere, ma slava nellinterno) - dallaltro, in base al principio di nazionalità
rivendicava la città di Fiume (che era
prevalentemente italiana ma non era prevista dal
patto) - Queste rivendicazioni si scontravano
- con la risoluta opposizione del presidente
americano Wilson (gli USA non erano legati al
Patto di Londra) - e con le pretese del nuovo stato sorto nella
penisola balcanica, la Jugoslavia (1º dicembre
1918 fu fondato il Regno dei Serbi, dei Croati e
degli Sloveni, che successivamente prese il nome
di Juogoslavia), che rivendicava la propria
sovranità sullIstria e sulla Dalmazia (alzando
la posta sino a chiedere anche Gorizia e Trieste)
7La proposta di Wilson e labbandono della
conferenza
- Nellaprile 1919 Wilson avanzò una proposta che
lasciava fuori dai confini italiani non solo la
Dalmazia, ma anche parte dellIstria e faceva di
Fiume una città autonoma. Wilson volle illustrare
la sua proposta direttamente al popolo italiano
con una lettera. - Mentre lindignazione montava nel paese, il 24
aprile 1919, per protesta, la delegazione
italiana abbandonò la conferenza di pace, che
però continuò, tanto che i negoziatori dovettero
tornare a Parigi pochi giorni dopo, senza più
alcuno spazio politico e diplomatico per avanzare
ulteriori richieste. Questo gesto non portò alcun
vantaggio allItalia, che fu esclusa dalla
spartizione delle colonie tedesche in Africa e
dalle zone di influenza in Medio Oriente
8Manifestanti nazionalisti a Roma, in attesa
dellarrivo del primo ministro Orlando e della
delegazione italiana dalla Conferenza di Parigi.
Sono significativi i cartelli esibiti LItalia
farà da sé, Fiume e Dalmazia o morte
9La vittoria mutilata
- Cominciò a circolare, per opera di Gabriele
DAnnunzio, la retorica della vittoria mutilata
10Manifestazione di protesta organizzata
dall'"Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi
di Guerra".
11Loccupazione di Fiume
- settembre 1919 DAnnunzio alla guida di alcuni
reparti dellesercito (soprattutto ex-arditi,
nerbo del futuro movimento fascista), si
impadronì militarmente di Fiume e ne proclamò
l'annessione al Regno d'Italia il 12 settembre. - Il governo italiano, presieduto da Nitti, non
seppe opporsi allatto di forza, che minava il
prestigio internazionale del paese e accendeva un
campanello dallarme sulla solidità delle
istituzioni liberali
12Il trattato di Rapallo
- La questione fiumana sarà infine risolta da
Giolitti (di nuovo al governo nel giugno 1920),
il quale firmerà con la Jugoslavia, il 12
novembre 1920, il trattato di Rapallo, che
assegnava allItalia lIstria e alla Jugoslavia
la Dalmazia (eccetto Zara) e faceva di Fiume uno
stato libero indipendente sotto tutela della
Società delle Nazioni - Avendo DAnnunzio e i suoi uomini respinto questo
accordo, Giolitti liberò Fiume con la forza - Nel 1924, un ulteriore accordo dividerà lo stato
libero di Fiume fra Jugoslavia e Italia, che
ottenne la città
13Quello che lItalia ottenne
Dallo smembramento dellImpero austro-ungarico
lItalia ottenne limitati vantaggi territoriali
rispetto alle attese lespansione in Dalmazia fu
impedita dalla creazione del nuovo stato di
Jugoslavia, che limitò la presenza italiana alle
basi di Zara e dellIsola Lagosta
14D'Annunzio (al centro con il bastone) con alcuni
legionari a Fiume nel 1919
15Lingresso dei legionari di DAnnunzio nella
città di Fiume
16 Mio caro Benito Mussolini, chi conduce
un'impresa di fede e di ardimento, tra uomini
incerti o impuri, deve sempre attendersi d'essere
rinnegato e tradito "prima che il gallo canti per
la seconda volta". E non deve addontarsene né
accorarsene. Perché uno spirito sia veramente
eroico, bisogna che superi la rinnegazione e il
tradimento. Senza dubbio voi siete per superare
l'una e l'altro. Da parte mia, dichiaro anche una
volta che - avendo spedito a Milano una compagnia
di miei legionari bene scelti per rinforzo alla
vostra e nostra lotta civica - io vi pregai di
prelevare dalla somma delle generosissime offerte
il soldo fiumano per quei combattenti. Contro ai
denigratori e ai traditori fate vostro il motto
dei miei "autoblindo" di Ronchi, che sanno la via
diritta e la meta prefissa. Fiume d'Italia, 15
febbraio 1920 Gabriele D'Annunzio
17La questione economica e sociale
- La situazione dopo la fine della prima guerra
mondiale
18Tornando alla situazione economica e sociale
- Nellimmediato dopoguerra (1918-20)
- Le spese erano alle stelle e il debito pubblico
era salito - Svalutazione della lira rincaro di tutti i
generi dimportazione (carbone, petrolio, perfino
grano, visto che la mobilitazione generale aveva
portato al fronte molti contadini) - Inflazione ? colpì soprattutto i ceti medi
(progressiva riduzione del divario con i semplici
lavoratori) - Tra gli operai serpeggiava lidea fare come in
Russia i contadini iniziarono ad occupare le
terre in varie regioni (Val Padana e Puglia)
19La crisi economica nel primo dopoguerra
miliardi
20Debito pubblico
- Debito pubblico indica linsieme dei prestiti
che lo stato ottiene dai cittadini, attraverso
lemissione di titoli (come gli odierni BOT
Buoni Ordinari del Tesoro). Grazie a questo
denaro, lo Stato può far fronte ai bisogni
immediati del paese, che in tempo di guerra erano
enormemente cresciuti. Prima o poi lo Stato deve
rendere tale denaro con gli interessi ai suoi
creditori - Una parte considerevole del debito pubblico era
in mano ai ceti medi
21La crisi economica nel primo dopoguerra
Lire x 1 dollaro
22Le lotte contadine avvennero nelle campagne con
il maggior numero di braccianti e mezzadri la
Bassa Padana, la pianura veneta e le regioni
collinari del Centro Italia. Anche nel Meridione
loccupazione di terre, pur non generalizzata, fu
assai significativa. Si può notare che i
disordini nelle città per protestare contro il
forte rincaro dei generi alimentari furono
distribuiti su tutto il territorio nazionale
23Biennio rosso
- Il Biennio rosso è la locuzione con cui alcuni
storici indicano il periodo della storia italiana
immediatamente successivo alla prima guerra
mondiale e protrattosi fino agli inizi del 1921,
in cui si verificarono, soprattutto nell'Italia
centro-settentrionale, mobilitazioni contadine
(sotto la guida della Federterra), tumulti
annonari, manifestazioni operaie (sotto la guida
della CGL, che nel 1920 arrivò a quasi 2 milioni
di iscritti e della CIL, il sindacato di
ispirazione cattolica fondato nel 1918),
occupazioni di terreni e fabbriche con, in alcuni
casi, tentativi di autogestione. Le agitazioni si
estesero anche alle zone rurali e furono spesso
accompagnate da scioperi, picchetti e scontri.
24Loccupazione delle fabbriche
- Allinterno del PSI spaccatura tra operai che
volevano fare come in Russia e la dirigenza più
cauta (prometteva la rivoluzione ma non faceva
nulla per organizzarla) - Settembre 1920 i metalmeccanici occuparono le
fabbriche (a cominciare dalle officine Alfa Romeo
di Milano). Tra la borghesia si sparse il panico,
ma il PSI dichiarò che questi episodi non
dovevano essere visti come linizio della
rivoluzione - Il movimento operaio ne uscì sconfitto il
proletariato ne uscì deluso e la borghesia pronta
a opporsi con ogni mezzo ai sovversivi
25Biennio rosso settembre 1920 Milano operai armati
occupano le fabbriche
26Le vittorie operaie
- Il governo (prima Orlando, poi Nitti) tenne un
atteggiamento abbastanza tollerante. I lavoratori
ottennero così significativi risultati - Nelle fabbriche, aumenti salariali e lo storico
accordo del 20 febbraio 1919 per la riduzione
della giornata lavorativa a 8 ore - Nelle campagne padane e pugliesi, i braccianti
conquistarono aumenti di paga e limponibile di
manodopera (una quantità minima di assunzioni in
proporzione alle dimensioni dellazienda) - Al sud, con il decreto Visocchi del settembre
1919, il governo operò una parziale
redistribuzione delle terre incolte che erano
state occupate
27Disagio dei ceti medi
- Il proletariato agricolo e industriale non era
lunico ceto che soffrisse le conseguenze della
guerra. Un forte disagio attraversava anche i
ceti medi impiegati colpiti dallinflazione ex
ufficiali che faticavano a reinserirsi nella vita
civile e lamentavano di non ottenere un
riconoscimento sociale adeguato
28La questione politica
- La situazione dopo la fine della prima guerra
mondiale
29Il Partito Popolare Italiano
- Gennaio 1919 nasce il Partito Popolare Italiano
(PPI) - Rientro a pieno titolo dei cattolici sulla scena
politica - Ciò accade in concomitanza con la richiesta di
sostituire il sistema uninominale (per ogni
collegio viene eletto il candidato che ha
ottenuto la maggioranza relativa dei voti) con un
sistema proporzionale (i deputati di ogni forza
politica sono designati in maniera corrispondente
alla percentuale di suffragi ricevuti su scala
nazionale). Il proporzionale rischiava di far
ottenere ai socialisti una valanga di voti ? i
cattolici furono finalmente autorizzati dal
Vaticano a costituire un loro partito politico,
il PPI appunto, il cui era leader era don Luigi
Sturzo. - Il PPI si proponeva come forza aconfessionale
(benché ispirata ai principi e agli ideali
cristiani) e interclassista (mirava cioè ad una
pacifica composizione degli interessi delle varie
classi sociali, in particolare del proletariato e
della borghesia), preoccupata delle esigenze dei
ceti deboli
30Elezioni 1919 il successo di socialisti e
cattolici
- Queste elezioni segnarono una svolta, esse furono
le prime a tenersi col sistema proporzionale - I risultati furono una netta sconfitta per i
liberali e un grande successo per i partiti di
massa (il PPI al 20,6 con 100 seggi il PSI al
32,4 con 156 seggi) - Per la prima volta le masse popolari godevano di
una effettiva rappresentanza sociale e politica.
Tuttavia, le divisioni interne minavano la forza
di queste organizzazioni popolari - nei cattolici, quella fra i democratici
cristiani, favorevoli a uno sviluppo della
solidarietà sociale, e i clericali conservatori - nei socialisti, quella fra riformisti e
rivoluzionari
31Le divisioni nel PSI
- Divisione tra i massimalisti (espropriazione
delle ricchezze dei capitalisti, rivoluzione
sociale sullesempio dei bolscevichi russi,
rifiuto di ogni collaborazione con il governo
borghese) e i riformisti di Turati e Treves
(ottenere riforme sociali importanti per i
lavoratori con il lavoro parlamentare e la
collaborazione con altri partiti)
32Lultimo governo Giolitti
- Rabbia borghesia aumenta per non intervento di
Giolitti (tornato alla guida del governo nel
1920) durante gli scioperi, che in effetti
sbollirono da sé - Giolitti invece fece intervenire lesercito per
far sì che DAnnunzio e i suoi abbandonassero
Fiume, la quale fu dichiarata città libera
(lItalia intanto poteva annettersi lIstria, in
seguito ad un accordo con la Jugoslavia)
Durata mandato 15 giugno 1920 4 luglio 1921
Capo di Stato Vittorio Emanuele III
Predecessore Francesco Saverio Nitti
Successore Ivanoe Bonomi
33Lultimo governo Giolitti
- le tre più importanti decisioni prese da
Giolitti - neutralità dello stato di fronte alloccupazione
delle fabbriche - liquidazione della questione di Fiume
- interventi finalizzati al risanamento della
finanza pubblica (abolizione prezzo politico del
pane nominatività dei titoli azionari per un
maggior controllo fiscale tassa di successione) - gli costarono lostilità della borghesia e dei
ceti medi
34Lultimo governo Giolitti
- Anche i socialisti negarono il loro appoggio a
Giolitti, quindi alle elezioni del maggio 1921
Giolitti formò il Blocco nazionale (liberali,
nazionalisti e anche esponenti fascisti) da un
lato egli pensava di poter controllare il neonato
movimento e sfruttarne i crescenti consensi
dallaltro voleva coagulare le forze
conservatrici in funzione antisocialista e
antipopolare - Il PSI perse voti ma si confermò partito di
maggioranza relativa il PPI aumentò i propri
seggi - Giolitti dopo questo fallimento diede le
dimissioni non solo non aveva indebolito i
partiti di massa, ma aveva ormai dato anche
legittimità al fascismo (che entrarono in
parlamento con 35 deputati) - Il governo passò prima a Bonomi, poi a Facta
- http//www.raistoria.rai.it/articoli/fascismo-la-n
ascita/7154/default.aspx (Fascismo la nascita 5
minuti)
35LItalia dopo la prima guerra mondiale
36Fascismo
- Mussolini la nascita dei fasci di combattimento
e la trasformazione in Partito Nazionale Fascista
37La marcia su Roma
- http//youtu.be/t59zAIW1UB0?t7m9s
- (circa mezzora, fino al 40 minuto)
38Mussolini
- Mussolini fu esponente di spicco dellala
radicale del Partito Socialista Italiano, e
direttore del quotidiano socialista Avanti! dal
1912. - Nel 1914, scoppiata la guerra, il PSI si schierò
per il non-intervento dellItalia Mussolini,
invece, fu un convinto interventista e
abbandonato l Avanti!, fondò Il Popolo
dItalia (dal 1 agosto 1918 cambiò il
sottotitolo da quotidiano socialista a
quotidiano dei combattenti e dei produttori),
in seguito a ciò fu espulso dal PSI.
39Mussolini mentre viene arrestato a Roma l'11
aprile 1915 dopo un comizio a favore
dell'interventismo dell'Italia nella guerra
Con l'uniforme dei Bersaglieri (1915) combatte
nella prima guerra mondiale.
Mussolini e D'Annunzio
Mussolini nella veste di direttore dell'Avanti!
(1912-1914), quotidiano del Partito Socialista
Italiano
Il capo dei fascisti ha due volti in uno il
volto di sopra, dal naso in su quello di sotto,
bocca, mento e mascelle. Gli occhi tondi e
vicini la fronte nuda ed aperta, il naso breve e
fremente, formano il suo volto mobile e
romantico l'altro, labbra dritte, mandibole
prominenti, mento quadrato, è il suo volto fisso,
volontario, diciamo classico. Spesso egli
gestisce solo con la destra, tenendo la mano
sinistra in tasca o il braccio sinistro al
fianco. Talvolta si pone in tasca tutte e due le
mani è il momento del riassunto, il finale (Ugo
Ojetti )
24 ottobre 1922, Congresso di Napoli, Mussolini e
i Quadrumviri
40Mussolini fotografato nel 1923.
Mussolini in tenuta da aviatore nell'iconografia
ufficiale, il Duce era spesso ritratto alla guida
di veicoli o in pose da "conduttore"
Mussolini durante un discorso
Benito Mussolini in un'immagine tipica della
propaganda fascista
41Benito Mussolini alle porte di Tripoli (Libia),
il 20 marzo 1937, innalza la "spada dell'Islam",
la cui elsa è in oro massiccio, e si proclama
"protettore dell'Islam", prima di entrare in
città alla testa di 2600 cavalieri.
Mussolini durante la battaglia del grano
Monaco, 28 settembre 1938 Mussolini in parata
seduto in automobile al fianco di Hitler, durante
il tempo della conferenza di Monaco.
42Gran Sasso Mussolini appena liberato, al centro
della fotografia, con cappotto e cappello nero
Croce che marca il luogo, presso Giulino di
Mezzegra, dove Mussolini venne fucilato
I corpi di Mussolini (secondo da sinistra) e di
Claretta Petacci (riconoscibile dalla gonna)
esposti a Piazzale Loreto. Il primo corpo a
sinistra è di Bombacci. Gli ultimi a destra sono
Pavolini e Starace.
Cinegiornale americano sulla morte di Mussolini
nel 1945 http//it.wikipedia.org/wiki/FileExecut
ion_of_Mussolini_(1945).ogg
43Il programma dei Fasci di combattimento
- 23 marzo 1919 Mussolini fondò (nel salone del
Circolo dellAlleanza industriale e commerciale,
in piazza San Sepolcro a Milano) i Fasci italiani
di combattimento - come simbolo il fascio littorio (emblema del
potere nella Antica Roma) - Si proponeva come antipartito, con un programma
(pubblicato il 6 giugno 1919 su Il Popolo
dItalia) decisamente spostato a sinistra,
repubblicano e anticlericale, che fondeva insieme
i concetti di nazione e socialismo
rivoluzionario - audaci rivendicazioni sociali, come il diritto di
voto per le donne, labolizione del Senato di
nomina regia, la richiesta di una imposta a
carattere progressivo sul capitale - politica estera aggressiva per valorizzare
lItalia nel mondo. - Sostenuto dal mito della forza e della violenza
rigeneratrice (eredità dellinterventismo) la
prima azione pubblica dei Fasci fu lincendio
della sede milanese dell Avanti! nellaprile
1919
44Fascio littorio
- Nellantica Roma il fascio littorio, di origine
etrusca, era linsegna del potere dei magistrati.
Era formato da verghe di betulla e olmo legate
intono a una scure, simbolo della potestà di
punire. Veniva portato sulla spalla sinistra dai
littori, che precedevano il magistrato. - Divenne poi linsegna del PNF (1921) e insieme
allespressione duce, rappresentò il richiamo
al mito della grandezza di Roma antica
45Jacques-Louis David, Il giuramento degli Orazi,
1784 (Parigi, Museo del Louvre). Il soggetto è
tratto da una leggenda romana, secondo cui,
durante il regno di Tullio Ostilio, per decidere
l'esito della guerra tra Roma e Alba Longa, tre
fratelli romani (gli Orazi) si dovettero
scontrare contro tre fratelli di Alba (i
Curiazi). Dei Curiazi non sopravvisse nessuno
mentre dei tre Orazi uno riuscì a ritornare
sancendo la vittoria di Roma, perché questo, dopo
che i suoi due fratelli vennero uccisi dai
nemici, incominciò a correre, inseguito dai
Curiazi correndo, riuscì a fare sì che i tre si
distanziassero, così che lui, aspettatone uno, lo
uccideva e riprendeva a correre inseguito da un
altro, lo aspettava e lo uccideva e così via fino
ad ucciderli tutti e tre. La donna che piange
seduta è una delle sorelle degli Orazi (Camilla),
che, destinata sposa a uno dei Curiazi, si rende
conto che perderà qualcuno di caro in entrambi i
casi.
46(No Transcript)
47Il programma di San Sepolcro
- Programma dei Fasci italiani di combattimento,
pubblicato il 6 giugno 1919 su Il Popolo
dItalia - Per il problema politico Noi vogliamoa)
Suffragio universale a scrutinio di lista
regionale, con rappresentanza proporzionale, voto
ed eleggibilità per le donne.b) Il minimo di età
per gli elettori abbassato ai I8 anni quello per
i deputati abbassato ai 25 anni.c) L'abolizione
del Senato.d) La convocazione di una Assemblea
Nazionale per la durata di tre anni, il cui primo
compito sia quello di stabilire la forma di
costituzione dello Stato.e) La formazione di
Consigli Nazionali tecnici del lavoro,
dell'industria, dei trasporti, dell'igiene
sociale, delle comunicazioni, ecc. eletti dalle
collettività professionali o di mestiere, con
poteri legislativi, e diritto di eleggere un
Commissario Generale con poteri di Ministro.
48Il programma di San Sepolcro
- Per il problema socialeNoi vogliamoa) La
sollecita promulgazione di una legge dello Stato
che sancisca per tutti i lavori la giornata
legale di otto ore di lavoro.b) I minimi di
paga.c) La partecipazione dei rappresentanti dei
lavoratori al funzionamento tecnico
dell'industria.d) L'affidamento alle stesse
organizzazioni proletarie (che ne siano degne
moralmente e tecnicamente) della gestione di
industrie o servizi pubblici.e) La rapida e
completa sistemazione dei ferrovieri e di tutte
le industrie dei trasporti.f) Una necessaria
modificazione del progetto di legge di
assicurazione sulla invalidità e sulla vecchiaia
abbassando il limite di età, proposto attualmente
a 65 anni, a 55 anni.
49Il programma di San Sepolcro
- Per il problema militare Noi vogliamoa)
L'istituzione di una milizia nazionale con brevi
servizi di istruzione e compito esclusivamente
difensivo.b) La nazionalizzazione di tutte le
fabbriche di armi e di esplosivi.c) Una politica
estera nazionale intesa a valorizzare, nelle
competizioni pacifiche della civiltà, la Nazione
italiana nel mondo.Per il problema finanziario
Noi vogliamoa) Una forte imposta straordinaria
sul capitale a carattere progressivo, che abbia
la forma di vera espropriazione parziale di tutte
le ricchezze.b) II sequestro di tutti i beni
delle congregazioni religiose e l'abolizione di
tutte le mense Vescovili che costituiscono una
enorme passività per la Nazione e un privilegio
di pochi.c) La revisione di tutti i contratti di
forniture di guerra ed il sequestro dell'85 dei
profitti di guerra.
50Le elezioni del 1919 e la svolta a destra
- Alle elezioni del novembre 1919 i fascisti
ottennero 4000 voti e nessun seggio (alla fine
del 1919 vi erano in tutta Italia solo 31 Fasci
con 870 iscritti). Due elementi favorirono il
decollo - Labbandono, con il congresso del maggio 1920,
del sinistrismo iniziale, con una conversione
a destra, come organizzazione politica della
borghesia produttiva dei ceti medi (E. Gentile) - Limpiego della violenza su larga scala
51Lo squadrismo agrario
- A partire dal 1920, il fascismo aveva già
abbandonato definitivamente ogni rivendicazione
socialista e si era alleato con la borghesia,
soprattutto in quei territori (Valle Padana e
Puglie), maggiormente interessati dal cosiddetto
biennio rosso 1919-1920 - Finanziato, armato e rifornito di mezzi dai
grandi agrari, il fascismo nel primo semestre del
1921 cominciò ad organizzarsi in squadre dazione
e a smantellare tutta lorganizzazione politica e
sindacale di matrice socialista, bruciando Case
del popolo, distruggendo tipografie dei giornali
e, perfino, uccidendo dirigenti e obbligando
giunte municipali rosse alle dimissioni
52Violenze delle squadre fasciste
- Le squadre fasciste erano composte da giovani ex
combattenti, ufficiali congedati, arditi,
studenti, disoccupati - Si muovevano rapidamente su camion, di notte
- distruggevano case del popolo, circoli,
cooperative, tipografie, sedi di leghe - Prelevavano dalle loro case i militanti sindacali
e politici, uccidendoli o bastonandoli,
terrorizzandone i familiari - Prima ancora che a eliminare fisicamente
lavversario politico, miravano a intimidirlo e a
svergognarlo (denudazioni, olio di ricino). Era
una violenza finalizzata a spaventare i militanti
socialisti e cattolici, che doveva servire da
esempio (vedi immagine pag. 121)
53(No Transcript)
54Lo squadrismo impunito
- Le violenze squadriste crebbero nel 1921-22,
arrivando sino alloccupazione in armi di intere
città, come Bologna. Latteggiamento delle forze
dellordine e della magistratura fu esitante - Il movimento non fu represso con lenergia
possibile e necessaria Se le garanzie
costituzionali fossero state rispettate scrive
Sabbatucci la violenza squadrista sarebbe stata
stroncata sul nascere, essa invece trovò la
tolleranza, e spesso la complicità, di molte
autorità (vedi documento pag. 120)
55Devastazione di una sede sindacale della CGL a
Roma, con falò sulla strada delle carte e
suppellettili ivi rinvenute
56Camicie nere
Roberto Farinacci, capo dello squadrismo
intransigente.
57Fotografia raffigurante l'incendio dell' Avanti!,
il 24 marzo 1921
Sede della Lega dei Braccianti devastata da una
azione squadrista a Bologna nel 1921
58Crisi dei liberali
- Dalla fine della guerra al primo governo
Mussolini (dal novembre 1918 allottobre 1922) si
susseguirono sei diversi governi (Orlando, Nitti,
Giolitti, 2x Bonomi, Facta) ? instabilità
politica, grave crisi della vecchia classe
dirigente liberale che non riusciva più a
esprimere una maggioranza
59I liberali guardano a destra
- Alle elezioni politiche del 1919 vi è una svolta
il PSI e PPI insieme hanno la maggioranza alla
camera, ma sono ideologicamente distanti. Un
accordo non è possibile nemmeno tra liberali e
socialisti, nei quali prevale limpostazione
massimalista (nel PSI scissioni del 1921 e 22) - Guadagna terreno lipotesi di unalleanza
elettorale con i nazionalisti e anche i fascisti,
che verrà realizzata da Giolitti
60Le elezioni del 1921
- Il 15 maggio 1921 i fascisti furono chiamati a
presentarsi allinterno delle liste del blocco
nazionale con i liberali e altri gruppi di centro - Il PSI perse voti ma si confermò partito di
maggioranza relativa il PPI aumentò i propri
seggi - Giolitti dopo questo fallimento diede le
dimissioni non solo non aveva indebolito i
partiti di massa, ma aveva ormai dato anche
legittimità al fascismo (che entrarono in
parlamento con 35 deputati) - Mussolini aveva ormai un consenso forte, che gli
veniva dagli agrari, ma anche da sempre più ampi
strati del ceto medio e imprenditoriale (vedi
documento pag. 122)
61La nascita del Partito nazionale fascista
(violenza e legalità)
- Mussolini volle a questo punto trasformare il
movimento fascista in una forza politica, - sia per accreditarsi come interlocutore politico,
- sia per tenere sotto controllo il fascismo
intransigente dei ras (capi squadristi) locali,
come Italo Balbo (Ferrara), Dino Grandi
(Bologna), Roberto Farinacci (Cremona), contrari
allevoluzione legalitaria e alla moderazione
della violenza - Al congresso dei Fasci del novembre 1921
Mussolini diede vita al PNF. Mentre Mussolini
utilizzava il partito per operare sul piano della
legalità, le azioni degli squadristi continuavano - Il Programma del PNF era molto lontano da quello
del 1919. Aveva unimpronta conservatrice e
nazionalista - Prevedeva uno stato forte e la limitazione dei
poteri del parlamento - Esaltava la nazione e la competizione fra le
nazioni - Proponeva la restituzione allindustria privata
di servizi essenziali gestiti dallo stato, come
le ferrovie e i telefoni - Invocava il divieto di sciopero nei servizi
pubblici
Stemma del PNF
62Le scissioni socialiste la scissione di Livorno
e la nascita del PCdI
- Mentre Mussolini consolidava la sua posizione, il
PSI si indeboliva a causa delle divisioni - Al congresso di Livorno del 1921 del PSI un
gruppo di dirigenti dellala sinistra del partito
(tra cui Amadeo Bordiga) e il gruppo torinese
della rivista Ordine Nuovo di Antonio Gramsci,
Palmiro Togliatti e Umberto Terracini si
staccarono e fondarono il Partito comunista
dItalia. Le ragioni furono - La linea del PSI veniva giudicata inadeguata a
costruire in Italia una prospettiva
rivoluzionaria - La maggioranza del PSI rifiutava di accettare le
condizioni dettate da Lenin per ladesione alla
Terza internazionale, ovvero lespulsione della
componente riformista e lassunzione della
denominazione di partito comunista
63Le scissioni socialiste la nascita del PSU
- Una seconda scissione ci fu nellottobre del
1922. Di fronte ad un salto di qualità della
violenza squadrista (occupazione di importanti
centri urbani, come Bologna e Ferrara), i
riformisti decisero di appoggiare il debole
governo Facta (al potere dal febbraio 1922). In
contrasto con la corrente maggioritaria
massimalista che continuava ad opporsi al
governo, I riformisti si separarono e diedero
vita al Partito socialista unitario, guidato da
Giacomo Matteotti
64La marcia su Roma
- 1922 fiducia di un numero sempre crescente di
alti esponenti dello stato, dellesercito e del
mondo economico, che videro nel fascismo una
sorta di cura per riportare allordine le classi
lavoratrici - 24 ottobre 1922 prova generale adunata di
camice nere a Napoli. Mussolini dichiara "O ci
daranno il governo o lo prenderemo calando a
Roma" - 27 ottobre a Cremona, Pisa e Firenze le camice
nere si mettono in azione e prendono possesso di
alcuni edifici pubblici - La notte tra il 27 e il 28 il Presidente del
consiglio fu svegliato per essere informato che
le colonne fasciste erano partite verso Roma, sui
treni che avevano requisiti, mentre il Re si
consultava con i maggiori esponenti
dell'Esercito.
65La marcia su Roma
- 28 ottobre 1922 marcia su Roma ? 14000
squadristi si accamparono in alcune località
vicino alla capitale, mentre nella maggior parte
delle città italiane venivano occupati
pacificamente le prefetture e gli altri centri di
potere - Alle 6 del mattino del giorno 28, si riunì al
Viminale (allora sede della presidenza del
consiglio) il consiglio dei ministri che decise
di proclamare lo stato di assedio e lo diede
immediatamente alle stampe, e inviandolo a tutte
le prefetture - Verso le 830, Facta si recò al Quirinale per la
ratifica del proclama da parte del re, ma con
sorpresa del primo ministro, il re si rifiutò
(forse dubbioso della fedeltà dellesercito).
Facta si dimise. - Vi fu un tentativo fallito di affidare il governo
a Salandra (in ticket con Mussolini) - Mussolini intanto restava a Milano, dove veniva
costantemente informato sulla situazione romana
66La marcia su Roma
- Alla fine Mussolini venne informato che il Re era
pronto a conferirgli lincarico di formare il
nuovo governo, prima di recarsi a Roma, pretese
un telegramma, che giunse poche ore dopo SUA
MAESTÀ IL RE MI INCARICA DI PREGARLA DI RECARSI A
ROMA DESIDERANDO CONFERIRE CON LEI. OSSEQUI
GENERALE CITTADINI - Alle 8 di sera Mussolini partì alla volta di
Roma, dove sarebbe giunto alle 11.30 del 30
ottobre - Alle 18 presentò il governo, comprendente
soltanto tre fascisti di orientamento moderato - Le "Camicie Nere della rivoluzione" erano
accampate intorno alla capitale e non attendevano
che di entrarvi. Furono autorizzati ad entrarvi
solo il giorno 30 e la raggiunsero alla meglio,
su mezzi di fortuna - Il 31 ottobre 1922 le camicie nere sfilarono per
più di 6 ore dinanzi al Re, poi Mussolini ordinò
che si iniziassero le operazioni di
smobilitazione.
67Mussolini con, da sinistra, Emilio De Bono, Italo
Balbo e Cesare Maria De Vecchi
68Un momento della marcia su Roma le milizie
armate in avvicinamento verso la Capitale
69Il Re Vittorio Emanuele III incontra
ufficialmente Benito Mussolini il 4 novembre 1922.
70La marcia su Roma/questioni
- Se lo stato avesse risposto con le armi, il
fascismo sarebbe stato definitivamente spazzato
via Mussolini però sapeva che il re Vittorio
Emanuele III stava ricevendo pressioni da più
parti affinché fosse formato un governo in cui i
fascisti fossero presenti in modo consistente
71La marcia su Roma/questioni
- Il fascismo non conquistò il potere con un colpo
di stato paragonabile allassalto al Palazzo
dinverno condotto dai bolscevichi. Esso, certo,
utilizzò la violenza per farsi strada, ma tale
violenza non fu in alcun modo esercitata contro
lo stato e le sue autorità. Furono esse,
allopposto, che dapprima tollerarono le
brutalità fasciste, poi concessero il potere a
Mussolini
72Primi due anni
- Primi due anni Mussolini procedette con cautela
Il primo esecutivo fu un governo di coalizione (5
fascisti, e altri liberali, nazionalisti,
indipendenti vi erano anche due ministri del
PPI, contro il volere di Don Sturzo alla Guerra
cera il generale Diaz) - 16 novembre 1922 Mussolini presenta alla Camera
il suo governo tiene il tristemente famoso
discorso del bivacco. Al voto ottiene 306 voti
favorevoli, 116 contrari (socialisti, comunisti,
repubblicani e pochi altri). - Con i primi decreti Mussolini si affrettò ad
abolire i due provvedimenti più antiborghesi
presi da Giolitti - linnalzamento della tassa di successione
- la nominatività dei titoli azionari
- restituì, poi, ai privati la rete telefonica e
abolì il monopolio delle assicurazioni sulla
vita, nazionalizzate da Giolitti
73nel frattempo
- Verso la dittatura violenze fasciste e apparenza
di normalità http//www.youtube.com/watch?vsEtIWi
yrlhI (14 minuti) - Le violenze fasciste aumentarono e furono anche
sciolte numerose amministrazioni guidate da
socialisti e popolari. Venne anche abolita la
festa del primo maggio.
74Gran consiglio del fascismo e MVSS
- In questo periodo furono costituite nuove
istituzioni fasciste - Dicembre 1922 venne istituito il Gran consiglio
del fascismo, ufficialmente organo supremo, che
coordina e integra tutte le attività del regime
sorto dalla rivoluzione dell'ottobre 1922.
Comprendeva i massimi esponenti del partito e i
membri fascisti del governo e esercitava forte
influenza sul governo stesso. - Gennaio 1923 creata la Milizia volontaria per la
sicurezza nazionale (MVSN), con la quale
Mussolini cercò di inquadrare e normalizzare
gli squadristi. Di fatto costituiva una sorta
diesercito parallelo agli ordini di Mussolini
75Una stabilità minacciatama non troppo
- In teoria, popolari e liberaldemocratici avevano
la maggioranza in parlamento. Ma i popolari erano
spaccati fra la componente sturziana, che
giudicava il fascismo incompatibile con il
cattolicesimo, e quella clerico-moderata
(maggioritaria) che sosteneva Mussolini, il quale
nel frattempo aveva smorzato i toni anticlericali
e aveva guadagnato il consenso della fascia più
conservatrice del mondo cattolico e del Vaticano,
anche grazie a provvedimenti come la riforma
scolastica del 1923 di Gentile
76La Riforma Gentile 1923
- Definita da Mussolini la più fascista delle
riforme - Netta separazione fra cultura umanistica
(supremazia) e tecnico-scientifica - Carattere fortemente selettivo del sistema
scolastico (esami dopo la scuola media e dopo il
primo biennio di quella superiore) - Riordino degli indirizzi
- Liceo classico unico indirizzo che dà accesso a
tutte le facoltà universitarie ? ruolo
privilegiato nella formazione della classe
dirigente - Liceo scientifico (accesso solo alle facoltà
scientifiche) Istituto magistrale (per la
preparazione dei maestri) Istituti tecnici per
ragionieri e geometri (accesso a economia e
commercio) Istituti professionali - Provvedimenti graditi ai cattolici insegnamento
obbligatorio della religione nella scuola
elementare esame di stato finale effettuato da
commissari esterni (perché parificava scuola
pubblica e privata) - N.B. limpianto gentiliano è stato modificato
solo nel 1962 con listituzione della scuola
media unica (prima cera il doppio canale scuola
media e avviamento professionale). A livello di
scuola superiore è rimasto sostanzialmente
operante sino alla riforma dei cicli del 2003
77Riforma dei cicli scolastici ( 2003)
78Legge Acerbo e delitto Matteotti
- 1923 legge Acerbo sulla revisione della legge
elettorale in senso maggioritario alla lista che
avesse ottenuto il 25 dei voti complessivi
sarebbero stati assegnati i due terzi dei seggi,
mentre il restante terzo sarebbe stato
distribuito tra le altre liste, su base
proporzionale - Elezioni svoltesi il 6 aprile 1924 le squadre
fasciste ricorsero a brogli e violenze, che
vennero coraggiosamente denunciate in Parlamento
dal deputato socialista Giacomo Matteotti - Il 10 giugno 1924 Matteotti venne rapito e ucciso
- Lopposizione abbandonò la Camera per protesta
(secessione dellAventino dal nome del colle
Aventino sul quale secondo la storia romana
si ritiravano i plebei nei periodi di acuto
conflitto con i patrizi, vedi Secessio plebis).
La speranza era che il re avrebbe obbligato
Mussolini a dare le dimissioni, ma ciò non
avvenne - Il capo del fascismo, in un discorso alla Camera
il 3 gennaio 1925, poté assumersi la
responsabilità politica, morale, storica di
quanto è avvenuto, cioè del delitto Matteotti e
di tutti gli altri crimini compiuti fino ad
allora dal fascismo Se il fascismo è stato
unassociazione a delinquere disse Mussolini -
se tutte le violenze sono state il risultato di
un determinato clima storico, politico, morale, a
me la responsabilità di questo, perché questo
clima storico, politico, morale io lho creato
con una propaganda che va dallintervento fino ad
oggi. - http//www.youtube.com/watch?vSqvpcgYkQMY
(ricostruzione del Discorso di denuncia di
Matteotti 8 minuti) - http//www.youtube.com/watch?ve5oDJ6GMRV8
(ricostruzione del discorso di Mussolini 2
minuti)
79Leggi fascistissime (1925-26)
- A partire dal 1925 tutti gli elementi
caratteristici dello stato liberale vennero
eliminati (fascistizzazione dello stato e della
società civile). Leggi fascistissime 1925-26,
ispirate dal giurista Alfredo Rocco - Soppressione libertà di stampa e Chiusura
giornali antifascisti, gli altri posti sotto
controllo del regime - Praticamente abolita la divisione dei poteri, con
lapprovazione della legge sulle prerogative del
Capo del Governo nessun argomento poteva essere
discusso da una delle due Camere senza la previa
autorizzazione del Capo del Governo. - Il Capo del Governo non era più responsabile
davanti alle Camere e solo il re avrebbe potuto
revocargli lincarico. - Mussolini quindi non poté mai prescindere
completamente dalla presenza del sovrano (ciò
sarà decisivo per la caduta del fascismo nel
1943).
80Leggi fascistissime
- Vietato promuovere e costituire associazioni
dirette a sovvertire gli ordinamenti dello stato
e distruggere o deprimere il sentimento
nazionale tutti i partiti ad eccezione del PNF
vennero soppressi - tutti i 123 deputati di opposizioni che
parteciparono allAventino furono dichiarati
decaduti - venne reintrodotta la pena di morte e fu
istituito il confino di polizia - i sindaci e i consigli comunali, da organi
elettivi, diventarono podestà e consulta di
nomina governativa - il sindacato fascista rimase lunico
rappresentante dei lavoratori, lo sciopero fu
proibito - istituito un Tribunale speciale, incaricato di
processare tutti gli antifascisti (decine di
condanne a morte, oltre 28000 anni di carcere
contro gli oppositori del regime 15000 italiani
inviati al confino)
81La nuova legge elettorale plebiscitaria
- Legge elettorale 1928 (Mussolini disse in questa
occasione seppelliamo solennemente la menzogna
del suffragio universale) lelettore poteva
solamente dire sì o no a una lista di 400
candidati designata dagli organi supremi del
fascismo. - Si tennero 2 elezioni con questo sistema
- Nel 1929 i contrari furono l1,5
- Nel 1934 lo 0.15
82OVRA
- Sigla soggetta a varie interpretazioni Opera
Volontaria per la Repressione dell'Antifascismo,
Organizzazione di Vigilanza e Repressione
dell'Antifascismo, Organo di Vigilanza dei
Reati Antistatali. - L'OVRA è stata la polizia segreta dell'Italia
fascista dal 1930 al 1943 e nella Repubblica
Sociale Italiana dal 1943 al 1945. Il termine
OVRA viene però comunemente utilizzato per
riferirsi, più genericamente, alla polizia
politica fascista attiva anche in precedenza, in
particolare da dopo il 1926 (leggi
fascistissime). - Compito dell'OVRA era la vigilanza e la
repressione di organizzazioni sovversive,
giornali contro lo Stato e gruppi di stranieri. - http//www.youtube.com/watch?vasa9LoT2WCs
(finale del film Il sospetto, 8 minuti)
83Il Gran consiglio del fascismo
- Il Gran consiglio del fascismo dal 1928 acquisì
compiti di rilevanza costituzionale, come la
nomina dei candidati al parlamento e il suo
parere era obbligatorio in importanti questioni,
come la designazione del capo del governo e la
successione al trono. - Il Gran consiglio rimase di fatto lunico organo
entro il quale fosse possibile una qualche
dialettica politica infatti sarà proprio il Gran
consiglio a decidere, il 25 luglio 1943, la
destituzione di Mussolini
84(No Transcript)
85Dai sindacati alle corporazioni
- 1925, patto di palazzo Vidoni accordo tra la
Confederazione nazionale dei sindacati fascisti
(Edmondo Rossoni) e la Confindustria (che prese
il nome di Confederazione nazionale fascista
dellindustria) - Erano ammessi i soli contratti di lavoro
stipulati dai sindacati fascisti (eliminazione di
fatto di tutti gli altri sindacati) - i conflitti di lavoro dovevano essere decisi da
un organo dello stato, la magistratura del
lavoro - lo sciopero fu proibito per legge (come anche la
serrata)
86Dai sindacati alle corporazioni
- Ordinamento corporativo, enunciato nella Carta
del lavoro del 1927 tutti i settori della
produzione, del lavoro e delle professioni
dovevano essere organizzati in corporazioni, cioè
organismi che rappresentavano i diversi interessi
ma che erano al tempo stesso inquadrati dallo
stato ? ogni conflitto doveva essere regolato
dallo stato. - Lordinamento corporativo di fatto non venne mai
realizzato e si risolse in un assoluto predominio
degli imprenditori e di un intreccio tra
industria e stato
87I Patti lateranensi
- Mussolini cerò di guadagnare al fascismo
lappoggio della Chiesa cattolica - l11 febbraio 1929 il Regno dItalia stipulò con
la Santa Sede i cosiddetti Patti del Laterano,
che sancirono la nascita dello stato della Città
del Vaticano e proclamarono il cattolicesimo
religione ufficiale dello stato italiano la
Chiesa riconosceva la sovranità dello stato
italiano, con capitale Roma (chiusa
definitivamente questione aperta nel 1870
breccia di Porta Pia 1871 trasferimento della
capitale da Firenze a Roma)
Presero il nome del palazzo di San Giovanni in
Laterano in cui avvenne la firma degli accordi,
che furono negoziati tra il cardinale Segretario
di Stato Pietro Gasparri per conto della Santa
Sede e Benito Mussolini, capo del Fascismo, come
primo ministro italiano.
88I Patti lateranensi
- Erano composti da tre documenti
- Un trattato, con cui la Santa sede riconosceva la
sovranità dello stato italiano, con Roma
capitale, e lo stato riconosceva la sovranità
pontificia sulla Città del Vaticano - La convenzione finanziaria, con cui lo stato
versava al Vaticano una somma a titolo di
indennità - Il Concordato, che regolava i rapporti
stato-Chiesa conferiva effetti civili al
matrimonio religioso e proclamava la dottrina
cattolica fondamento e coronamento
dellistruzione pubblica, estendendone
linsegnamento anche nelle scuole secondarie.
Inoltre, il Concordato garantiva autonomia
allAzione cattolica
89Le tappe verso la dittatura
Date Eventi
29 ottobre 1922 Mussolini diventa Presidente del Consiglio
6 aprile 1924 Elezioni truccate dai fascisti
30 maggio 1924 Discorso di Matteotti alla Camera
10 giugno 1924 Rapimento e uccisione di Matteotti. Il re non interviene
3 gennaio 1925 Mussolini si assume la responsabilità di tutti i delitti compiuti dal fascismo
24 dicembre 1925 Legge sulle prerogative del Capo del Governo
25 novembre 1926 Legge per la difesa dello Stato istituzione del Tribunale speciale
90La nazione e lo stato
- Nellarticolo Fascismo redatto nel 1932 per
lEnciclopedia Italiana, Mussolini, che lo aveva
redatto, spiegava come il suo movimento si
distingueva sia dal liberalismo, sia dal
socialismo marxista - Alla base vi erano i concetti di Nazione e di
Stato La nazione non è una semplice situazione
di fatto, bensì un risultato, coscientemente
generato dallazione dello stato - Lo stato può esercitare la propria azione di
creatore e di promotore della grandezza della
nazione solo nella misura in cui tutti i singoli
componenti accettano di subordinare il proprio
interesse personale a quello collettivo e le
varie classi sociali cooperano tra loro invece di
combattersi - Rifiuto del concetto di democrazia gli stati e
le nazioni possono trionfare solo se guidati da
un élite
91Mobilitazione delle masse e stato totalitario
- Renzo De Felice Al contrario dei regimi
conservatori classici, il fascismo ha sempre
teso a creare nelle masse la sensazione di essere
sempre mobilitate, di avere un rapporto diretto
con il capo (tale perché capace di farsi
interprete e traduttore in atto delle loro
aspirazioni) e di partecipare e contribuire non
ad una mera restaurazione di un ordine sociale
bensì ad una rivoluzione dalla quale sarebbe
gradualmente nato un nuovo ordine sociale
migliore e più giusto di quello preesistente
92- La meta ultima del fascismo (che pure reprimeva
ogni forma di opposizione) era in realtà il
consenso, o meglio la piena adesione al regime da
parte del cittadino - ogni ambito della vita del singolo cittadino
italiano fu pervasa da elementi fascisti scuola,
spettacoli, cultura, sport si trasformarono tutti
in canali di diffusione dellideologia fascista - Si diede massimo sviluppo alle organizzazioni
educative fasciste e si predisposero imponenti
raduni di massa, facendo leva più
sullimmaginazione e sullemozione, che sulla
ragione (cfr Gustav Le Bon) - Mussolini e lo sport http//www.youtube.com/watch
?v-6tqBnMq8HQ http//www.youtube.com/watch?vO1
T1y1LP6BA
93Opera Nazionale Balilla
- L'Opera Nazionale Balilla (ONB) fu un organo del
Partito Nazionale Fascista (PNF) a carattere
parascolastico e paramilitare. Fondata nel 1926
come ente autonomo, l'ONB confluì, insieme ai
Fasci giovanili di combattimento e ai Gruppi
universitari fascisti (GUF), nella GIL (Gioventù
Italiana del Littorio) a partire dal 1937. - La denominazione fu ispirata alla figura di
Giovan Battista Perasso detto "Balilla", il
giovane genovese che secondo la tradizione
avrebbe dato inizio alla rivolta contro gli
occupanti austriaci nel 1746 un'immagine di
modello rivoluzionario cara al regime fascista. - http//www.youtube.com/watch?vxf0UhIwuFFk
l Moschetto Balilla,
94Controllo dellinformazione
- Ottenuto non solo con la soppressione della
stampa antifascista, ma anche con la creazione di
enti appositi come quello radiofonico (EIAR) e
quello cinematografico (Istituto Luce),
questultimo, alle dirette dipendenze di
Mussolini, produceva i famosi cinegiornali che
venivano per legge proiettati in tutte le sale
prima dei film
95MinCulPop
- Attraverso il ministero della Cultura popolare
(MinCulPop) si posero sotto controllo tutti gli
aspetti della vita culturale. - Il ministero aveva l'incarico di controllare ogni
pubblicazione, sequestrando tutti quei documenti
ritenuti pericolosi o contrari al regime e
diffondendo i cosiddetti "ordini di stampa" (o
"veline") con i quali s'impartivano precise
disposizioni circa il contenuto degli articoli,
l'importanza dei titoli e la loro grandezza. - Più in generale, questo ufficio, si occupava
della propaganda, anche promuovendo opere
cinematografiche. - Inizialmente capo del dicastero fu Galeazzo
Ciano, che poi fu trasferito al Ministero degli
Esteri e poi arrivò Alessandro Pavolini. - N.B. Nella Germania nazista, il suo ministero
corrispondente verrà più semplicemente chiamato
"Ministero della Propaganda", attivo fin dal 1933
e di cui Joseph Goebbels fu il responsabile.
96I cittadini e lo stato tre modelli a confronto I cittadini e lo stato tre modelli a confronto I cittadini e lo stato tre modelli a confronto
Regime zarista Democrazia Regime fascista
Concentrazione di tutto il potere nella figura dello zar Separazione dei poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario) Concentrazione di tutto il potere nella figura del Duce
Passività delle masse e loro esclusione dalla gestione della vita dello stato Partecipazione dei cittadini (tramite il voto) alla gestione della vita dello stato Mobilitazione continua delle masse, ma loro esclusione da una reale gestione della vita dello stato
97Luomo nuovo fascista e le leggi razziali
- Il mito a cui consapevolmente il fascismo si rifà
è quello di Roma lItalia sarebbe dovuta tornare
alla potenza e alla egemonia che aveva posseduto
in antichità - Ciò sembrò realizzarsi quando nel 1935-1936 venne
conquistata lEtiopia e Vittorio Emanuele III fu
proclamato imperatore. Il consenso verso il
regime toccò in quel momento il suo vertice - Mussolini decise allora di accelerare
loperazione di creazione delluomo nuovo fascista
98Guerra dEtiopia
Galeazzo Ciano e Benito Mussolini passano in
rassegna un reparto militare al rientro in Italia
di Ciano dall'Africa Orientale Italiana -
Brindisi, 17 maggio 1936
- Con il termine guerra d'Etiopia o seconda guerra
italo-etiopica (talvolta nota anche come guerra
d'Abissinia o campagna d'Etiopia) ci si riferisce
alla guerra condotta dal Regno d'Italia contro lo
Stato sovrano dell'Impero d'Etiopia, a partire
dal 3 ottobre 1935. La guerra si concluse, dopo
sette mesi di combattimenti caratterizzati anche
dall'impiego di armi chimiche da parte italiana,
con l'invasione totale del territorio etiope e
con l'assunzione della corona imperiale da parte
di Vittorio Emanuele III (cosiddetta
"Proclamazione dell'Impero"), il 9 maggio 1936. - Con l'inizio della seconda guerra mondiale
l'esercito britannico nel 1941, in pochi mesi e
con la collaborazione della resistenza etiope,
liberò il territorio, determinando il crollo del
dominio italiano in Etiopia.
Impero coloniale italiano
99Guerra dEtiopia le sanzioni
- Roma, manifestazione contro le sanzioni. Nello
specifico si tratta di rappresentanze francesi
ospiti a Roma. - Attaccando l'Abissinia, che era membro della
Società delle Nazioni, l'Italia aveva violato
l'articolo XVI dell'organizzazione medesima. Per
questo motivo, la Società delle Nazioni condannò
l'attacco italiano il 7 ottobre e il 18 novembre
l'Italia venne colpita dalle sanzioni economiche
imposte dalla Società delle Nazioni. Le sanzioni,
peraltro, risultarono inefficaci perché numerosi
paesi, pur avendole votate ufficialmente,
mantennero buoni rapporti con l'Italia,
rifornendola di materie prime. Tra questi la
Germania. Inoltre, le sanzioni non riguardarono
materie di vitale importanza, come ad esempio il
petrolio. Gli Stati Uniti, pur condannando
l'attacco italiano, ritenevano inappropriato che
le sanzioni fossero state votate da nazioni con
imperi coloniali come Francia e Gran Bretagna
100Luomo nuovo fascista e le leggi razziali
- https//www.youtube.com/watch?vgfMv9Vwk5fw (1
ora) - Nel 1938 furono introdotte anche in Italia le
leggi razziali, con lobiettivo di affermare
lidea di una superiorità razziale degli
italiani. - Le leggi razziali fasciste sono un insieme di
provvedimenti legislativi e amministrativi
(leggi, ordinanze, circolari, ecc.) che vennero
varati in Italia fra il 1938 e il primo
quinquennio degli anni quaranta, inizialmente dal
regime fascista e poi dalla Repubblica Sociale
Italiana, rivolti prevalentemente ma non solo
contro le persone di religione ebraica. Furono
lette per la prima volta il 18 settembre 1938 a
Trieste da Benito Mussolini dal balcone del
Municipio in occasione della sua visita alla
città. - Lantisemitismo fu un elemento tardivo del
fascismo e non ebbe mai il ruolo centrale che
rivesti nel nazionalsocialismo tedesco
Frontespizio del primo numero della rivista La
difesa della razza dell'8 agosto 1938
Testata del Corriere della Sera dell'11 novembre
1938
101(No Transcript)
102Luomo nuovo fascista e le leggi razziali
- a partire dal settembre 1938, le leggi
antiebraiche fasciste furono ugualmente molto
pesanti e umilianti - Gli studenti e insegnanti ebrei furono espulsi
dalla scuola pubblica, a tutti gli ebrei venne
vietato di prestare servizio militare, di
ricoprire cariche pubbliche e di essere iscritti
al PNF. Inoltre, come recitava un decreto del 17
novembre 1938, il matrimonio dei cittadini
italiani di razza ariana europei bianchi con
persone appartenenti ad altra razza era vietato. - https//www.youtube.com/watch?vgfMv9Vwk5fw
103La negazione della lotta di classe
- Carta del lavoro del 1927 unico sindacato
legittimato a rappresentare il proletariato
quello fascista, che rinunciava allo sciopero
come strumento di lotta - 1934 legislazione sullordinamento corporativo
quale i datori di lavoro e i prestatori dopera
impegnati in un determinato settore economico
venivano riuniti in ununica organizzazione, la
corporazione, il cui scopo era quello di comporre
pacificamente le vertenze fra le parti sociali - ciò significava la cancellazione di ogni potere
contrattuale effettivo dei lavoratori - Il corporativismo divenne un aspetto
caratterizzante del fascismo, tanto che nel 1939
la Camera dei deputati (eletta per lultima volta
nel 1929) fu sostituita dalla Camera dei fasci e
delle corporazioni.
104La lira a quota 90
- Dal punto di vista economico la preoccupazione
principale de regime era quella di ridare
stabilità e forza alla moneta - Lobiettivo cambio alla cosiddetta quota 90 (90
lire per una sterlina). Tale decisione provocò
una forte limitazione del credito bancario,
penalizzò gravemente le esportazioni e si coniugò
con una pesante diminuzione dei salari daltro
canto, la rivalutazione della lira garantì invece
il valore dei risparmi dei ceti medi. Inoltre, la
quota 90 permise limportazione a minor costo
delle materie prime essenziali allindustria.
105La battaglia del grano
- lanciata da Mussolini nel 1926
- Nonostante a livello mondiale negli anni Venti i
prezzi agricoli fossero in netto ribasso, il
fascismo preferì puntare decisamente nella
direzione del protezionismo e del raggiungimento
dellautosufficienza nel campo della produzione
granaria (autarchia). - la produzione nazionale di grano salì a 60
milioni di quintali nel 1930 e toccò gli 80 nel
1939. - I risvolti negativi furono però numerosi
lincremento della produzione di grano fu
ottenuto mettendo a coltura cerealicola anche
numerosi terreni in precedenza destinati a
pascolo per lallevamento o alla coltivazione di
prodotti pregiati (come frutta e olive). Il
prezzo del grano in Italia resto costantemente
elevato (il 50 più alto che negli USA),
obbligando la popolazione a una drastica
riduzione dei consumi di grano pro-capite.
106(No Transcript)
107(No Transcript)
108Lo stato industriale e banchiere
- La grande crisi economica del 1929 colpì anche
lItalia - La strada scelta dal regime per far fronte alla
disoccupazione massiccio intervento dello stato
nel campo delleconomia - una politica di grandi spese per lavori di
pubblica utilità, come la bonifica