Metodologia della Ricerca Pedagogica per il Sostegno - PowerPoint PPT Presentation

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Metodologia della Ricerca Pedagogica per il Sostegno

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a cura di Maria Paola Gusmini Metodologia della Ricerca Pedagogica per il Sostegno SILSIS per il Sostegno Universit di Pavia a. a. 2005/06 Struttura del corso Il ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Metodologia della Ricerca Pedagogica per il Sostegno


1
Metodologia della Ricerca Pedagogica per il
Sostegno
a cura di Maria Paola Gusmini
  • SILSIS per il Sostegno
  • Università di Pavia
  • a. a. 2005/06

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Struttura del corso
  • Il corso è costituito da 2 parti, luna di tipo
    teorico-metodologico, laltra di tipo applicativo
    attinente al tirocinio diretto.
  • Di tale esperienza 12 ore vengono effettuate
    individualmente nella conduzione di un colloquio
    non direttivo con un docente del Consiglio di
    classe o con altre figure di riferimento
    (educatori, familiari ecc.) per lalunno
    portatore di handicap (da effettuarsi nel secondo
    quadrimestre scolastico, dopo che ai corsisti
    sarà illustrata la metodologia)

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Il significato del tirocinio nella formazione
degli insegnanti
  •   Il Il tirocinio coincide con
    lapprendistato?
  • i ll lavoro dellinsegnante è unicamente
    una pratica, un saper fare, che si affina nel
    tempo col lavoro sul campo? 
  •        Le ipotesi di Dewey e di Schon
    riflettere a partire dalla pratica professionale
    acquisendo un metodo e un atteggiamento di
    ricerca
  •        Il lavoro del docente non si definisce
    solo nellinsegnamento di una materia o nel
    processo di acculturazione di un gruppo di
    allievi ma nella creazione di un contesto -
    materiale, relazionale, simbolico - che ne
    favorisca la crescita umana e culturale.
  •        Dimensione collegiale dellinsegnamento
    che ispira una gestione sociale della crescita e
    del processo di apprendimento
  •        Organizzazione delle risorse in gioco
  •        Tra queste anche quelle costituite dal
    sapere implicito degli allievi, e dagli
    atteggiamenti da esso derivati
  •        Ma anche quelle che riguardano le
    immagini che ciascun soggetto che sta nella
    scuola ha delle figure che operano insieme a lui,
    immagini reciproche relativi ai ruoli, ai
    compiti, ai diritti, ai doveri , alle
    aspirazioni degli uni nei confronti degli altri.

4
Linsegnante di sostegno e la sua professionalità
  •   Linsegnante di sostegno è chiamato a un
    compito di organizzazione di risorse e di
    mediazione relazionale allo scopo di realizzare
    nella scuola un contesto favorevole allo sviluppo
    del soggetto diversamente abile.

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  • Dimensione della professionalità dellinsegnante
    di natura non specificatamente didattica ma
    relazionale e sociale. E la classe come rete di
    relazioni che viene posta in discussione dalla
    presenza di un allievo diverso che, per le sue
    caratteristiche e peculiarità, richiede un
    ripensamento del sistema di rapporti che, per
    tradizione e abitudine, vige allinterno della
    classe stessa. Non solo vengono poste in
    discussioni le relazioni interne alla classe tra
    insegnante e gruppo classe, tra insegnante e
    allievo diverso, tra allievi, ma anche
    lecologia più vasta in cui la classe è inserita
    ne risulta influenzata i rapporti tra
    insegnanti, tra questi e i genitori e, non
    ultimi, tra insegnanti e altre figure esterne
    alla scuola che, in qualità di esperti, tecnici
    della riabilitazione, hanno a che fare con
    lallievo diverso. Linsegnante di sostegno si
    trova ad essere il fulcro e il bersaglio di tale
    rete relazionale anche qualora si tenda a
    relegare il suo lavoro nellambito di una
    relazione privilegiata e ristretta con lallievo
    portatore di handicap rendendo il suo compito
    estremamente delicato e complesso
  •  

6
  •        La presenza di un allievo diverso pone
    in evidenza unulteriore dimensione della
    professionalità dellinsegnante, una dimensione
    tra le più trascurate, relativa al
    riconoscimento, alla comprensione e alla
    ricomposizione delle rappresentazioni, spesso
    inconsapevoli, delle persone coinvolte col
    soggetto diverso, rappresentazioni che
    pesantemente incidono sulle pratiche e sulle
    azioni educative nei suoi confronti

7
Necessità di una strumentazione per leggere la
trama
  • Consapevolezza critica, capace di leggere le
    trame comunicative nelle quali il soggetto
    hadicappato si trova ad essere coinvolto nel
    contesto relazionale di una particolare classe
    ma anche capacità di intervento nel senso di una
    restituzione positiva di significato al ragazzo
    stesso, ai suoi compagni e insegnanti, del suo
    essere e agire allinterno di un gruppo.
  • Il lavoro di tirocinio, abbinato al corso di
    Metodologia della ricerca per il sostegno
    intende offrire alcune metodologie di ricerca
    basate su forme di comunicazione efficace
    orientate alla conoscenza dei vissuti dei diversi
    soggetti chiamati a far parte della rete
    relazionale in cui lalunno diverso è inserito
    forme di comunicazione efficace che, oltre a
    essere strumenti di ricerca, finalizzati a
    fornire conoscenze per la progettazione e
    lazione educativa, si configurino anche, al
    tempo stesso, come strategie formative.

8
Si tratterà di fare esperienza del colloquio non
direttivo
  • Si rifà alla teorie e alle tecniche elaborate da
    C. Rogers, successivamente sviluppate da L.
    Lumbelli per quanto riguarda lambito
    pedagogico-didattico,
  • È tecnica che si configura
  • sia come una peculiare metodologia di ricerca,
    finalizzata alla raccolta di informazioni
    rilevanti su fenomeni o oggetti di indagine non
    ravvisabili attraverso losservazione diretta,
  • sia come una peculiare strategia formativa
    nellambito del processo di insegnamento-apprendim
    ento.

9
Esame e tesi finale
  • Tesi finale.
  • La tesi deve avere come oggetto un lavoro svolto
    nellambito del tirocinio o attinente ad esso.
  • La tesi sarà costituita di due parti una prima,
    relativa al lavoro svolto dallo specializzando
    sotto la guida diretta di uno dei supervisori del
    tirocinio e una seconda relativa ad attività
    attinenti al tirocinio. Si fa presente che, per
    la parte seguita dai docenti sono disponibili al
    massimo 10 posti.
  • Esame.
  • Lesame è costituito dalla redazione di un
    dossier scritto contenente la documentazione
    dellesperienza del colloquio non-direttivo
    effettuato direttamente da ogni specializzando.
    Tale lavoro verrà valutato dal docente.
  • (chi avesse ottenuto labbuono procederà
    allanalisi di un protocollo di colloquio anonimo
    disponibile on line sul sito della SILSIS).

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Ricerca e Apprendimento
  • Non vi è ricerca se non in relazione a problemi
  • Ricerca si oppone a dogmatismo, a-priorismo,
    generalizzazione indebita fondata su dati scarsi
    e ottenuti in modo sommario, opinioni cariche di
    pregiudizi, soluzioni pre-confezionate,
    conformismo.
  • La ricerca ha una natura dinamica sviluppa nuove
    concezioni, tecniche e modi di applicazione, apre
    prospettive, incontra problemi inediti.
  • La precisazione del problema è già un passo del
    processo di ricerca (problem posing) e non va
    confuso con il generico argomento o con la
    difficoltà incontrata.
  • Il ricercatore decide intenzionalmente di
    raggiungere uno scopo (descrivere problem
    posing- e risolvere il problema problem
    solving-)
  • I mezzi impiegati per far ricerca devono essere
    idonei (coerenti al problema) e sistematicamente
    impiegati.
  • Coscienza metodologica il valore dei risultati
    dipende dai metodi impiegati. La ricerca
    sistematica procede in accordo a metodologie
    specialistiche (logica dei tempi, degli
    strumenti, loro regole duso, logiche danalisi,
    ..)

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Ricerca e Riflessione la terza via
  • Colui che persegue una concatenazione logica di
    pensieri dà per scontato un certo sistema di idee
    (che conseguentemente lascia inespresse) come fa
    quando conversa con gli altri. Un determinato
    contesto, una determinata situazione, o una
    determinata finalità di controllo domina così
    prepotentemente le sue idee esplicite da non
    doversi formulare ed esporre in modo consapevole.
    Il pensiero esplicito fluisce entro limiti di ciò
    che viene implicato o compreso. Eppure il fatto
    che la riflessione tragga origine da un problema
    rende necessario in certi momenti analizzare ed
    esaminare questo background familiare. Dobbiamo
    prendere un assunto inespresso e renderlo
    esplicito (1933, Dewey J., p. 281, cit
    in1991-2003 J. Mezirow, p. 43).
  • La terza via è espressione introdotta da A.
    Bondioli per indicare un modo alternativo di
    concepire linsegnamento e il suo sapere, che si
    fonda sulla riflessione dellinsegnante compiuta
    sulla pratica professionale e sui suoi impliciti,
    attraverso il ricorso a metodologie idonee.

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SCOPI DELLA RICERCA
  • Descrizione di fenomeni
  • Spiegazione di fenomeni
  • Controllo su fattori che esercitano effetti
    negativi
  • La predizione
  • Cfr. K. Lovell e K. S. Lawson, 1970-1972, La
    ricerca nel campo educativo, Giunti-Barbera

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Descrizione di fenomeni
  • Raccogliere dati
  • Attribuire una denominazione agli oggetti
  • Dividere i dati in un certo numero di categorie

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Spiegazione dei fenomeni
  • Processo di generalizzazione
  • Utilizzo/costruzione di un quadro di riferimento

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Il controllo
  • Prima di poter esercitare il controllo su fattori
    che esercitano effetti negativi (per es. sulle
    condizioni che ostacolano lapprendimento della
    lettura) è necessario
  • Disporre di un patrimonio solido ed esteso di
    conoscenze

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La predizione
  • Generalizzazione non solo postdictive ma anche
    predictive
  • Formulare previsioni non significa predire il
    futuro
  • In possesso di un modello o di una teoria con
    basi solide è possibile costruire hp predittive.

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Tipi di problema
  • A1. Problemi relativi alla conoscenza degli
    allievi (stesura di un profilo individuale)
  • A2. Problemi relativi alla conoscenza delle
    dinamiche di classe
  • A3. Problemi relativi alla conoscenza di contesto
    di provenienza degli allievi
  • B1. Problemi relativi allefficacia dei metodi
    didattici, dei curricoli, di esperienze
    innovative
  • C1. Problemi relativi alla determinazione della
    qualità degli apprendimenti
  • C2. Problemi relativi alla determinazione della
    qualità dellesperienza educativa

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Tipi di problema e tipi di ricerca
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Il colloquio/intervista come strumento della
ricerca descrittiva.
  • Insieme allosservazione e ai questionari, il
    colloquio è uno strumento della ricerca
    descrittiva che consente di trarre informazioni
    sulle attitudini, le aspirazioni, le conoscenze
    ecc. di un individuo o di un gruppo.
  • Il colloquio consiste in uninterazione verbale
    faccia a faccia tra un intervistatore e un
    singolo soggetto? la raccolta dei dati avviene
    tramite un processo di comunicazione verbale tra
    due individui.
  • Il colloquio può avere forma più o meno
    strutturata a seconda degli obiettivi conoscitivi
    che ne guidano lutilizzo.

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Colloquio strutturato
  • Utilizzato prevalentemente nelle indagini di
    mercato, nei sondaggi dopinione lobiettivo è
    raccogliere molti dati, confrontabili tra loro,
    quantificabili e elaborabili statisticamente.
  • Colloquio standardizzato quantità, qualità,
    ordine delle domande, comportamento
    dellintervistatore sono prefissati in modo da
    consentire un confronto tra risposte fornite da
    un ampio numero di soggetti.
  • Colloquio standardizzato in parte complesso di
    domande che possono essere modificate, invertite,
    omesse o ampliate dallintervistatore in
    relazione al contesto del colloquio e alle
    risposte del soggetto.

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Colloquio non-strutturato
  • Ha come obiettivo la raccolta di dati
    qualitativi. Comprende tutte le forme di colloqui
    diagnostici, terapeutici, educativi, e richiede
    preparazione tecnica specifica dellintervistatore
    .

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Vantaggi dellintervista nella ricerca educativa
  • Aiuta il ricercatore ad orientarsi, mentre
    esplora il campo cercando di definire le
    variabili della successiva sperimentazione o
    osservazione
  • Molte persone preferiscono parlare piuttosto che
    scrivere
  • Si mostra come approccio flessibile al soggetto
    (la presenza dellintervistatore permette di
    chiarire domande e motivazioni)
  • Oltre che strumento per il ricercatore può essere
    utilizzata come modalità di intervento didattico

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Il colloquio non-direttivo
  • Si rifà alla teorie e alle tecniche elaborate da
    C. Rogers, successivamente sviluppate da L.
    Lumbelli per quanto riguarda lambito
    pedagogico-didattico
  • Si configura come una metodologia di indagine che
    tenta di sondare i vissuti, le immagini, gli
    atteggiamenti, le opinioni degli individui
    intorno a certi fenomeni, tematiche, oggetti.
  • Lesplorazione della soggettività (delle idee,
    delle concezioni, dei vissuti, delle aspirazioni
    di soggetti umani) è dunque lo scopo delle
    ricerche che si avvalgono di questa particolare
    metodologia.

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  • Unesplorazione reso possibile da tecniche
    comunicative peculiari messe in gioco allinterno
    di un contesto relazionale peculiare che è quello
    che si viene a creare tra chi interroga e chi
    informa, tra chi ascolta e chi è ascoltato.
  • Unesplorazione che si configura anche questo
    il presupposto della teoria rogersiana come un
    contesto formativo sui generis allinterno del
    quale i ruoli tradizionali tra chi insegna e chi
    apprende vengono rovesciati e si costituiscono le
    basi per una effettiva co-costruzione delle
    conoscenze.

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La Comunicazione non-direttiva di matrice
rogersiana
  • Secondo Rogers una comunicazione autentica, che
    esprima il vissuto e la soggettività di un
    individuo, è resa possibile da un atteggiamento
    di ascolto, a-valutativo e totalmente accettante
    da parte di un interlocutore, che messa da parte
    la sua particolare visione del mondo, si mette
    nei panni dellaltra persona e cerca di
    comprenderlo dallinterno. Si tratta di un
    ascolto attivo, capace di restituire
    allinterlocutore, come in uno specchio, i
    contenuti cognitivi ed emotivi della sua
    comunicazione, mediante e segnali fatici e
    rimandi verbali che dimostrano che quanto
    espresso è stato compreso.

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Valenza formativa della comunicazione
non-direttiva
  • Ciò consente a chi parla di prendere coscienza di
    quanto va esprimendo, e, man mano che la
    comunicazione prosegue e la comprensione si fa
    più profonda, di chiarificare a se stesso il suo
    pensiero, le sue articolazioni, le emozioni che
    lo colorano, fino a giungere, in maniera
    autonoma, senza alcun suggerimento o
    condizionamento, a una sorta di riorganizzazione
    percettiva, una modalità differente, più
    articolata, sfaccettata e ordinata, di vedere i
    propri contenuti di coscienza.
  • Ciò consente, daltra parte, a chi ascolta ed è
    questa secondo Rogers lunica via possibile di
    comprendere il punto di vista di unaltra
    persona, di accedere alla soggettività altrui,
    seguendo gli imprevedibili percorsi di un
    pensiero che si elabora cammin facendo.

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Contesti di utilizzo del C-N-D
  • Ambito psicoterapeutico aiuto fornito
    allinterlocutore perché rifletta su se stesso e
    giunga a chiarificare a se stesso le proprie idee
    e le proprie emozioni
  • A fini di ricerca in ambito psico-sociale per
    sondare i vissuti, le immagini, gli
    atteggiamenti, le opinioni degli individui
    intorno a certi fenomeni, tematiche, oggetti, per
    esplorare cioè le variegate dimensioni della
    soggettività
  • Per creare un contesto formativo sui generis
    allinterno del quale i ruoli tradizionali tra
    chi insegna e chi apprende vengono rovesciati e
    si costituiscono le basi per una effettiva
    co-costruzione delle conoscenze (linterrogazione
    non direttiva di Lumbelli).

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Il processo di insegnamento-apprendimento come
co-costruzione di significati e di scambio di
esperienze sul mondo.
  • Linsegnante o il formatore ha il compito di
    aiutare lelaborazione dellesperienza e la
    costruzione di significati sostenendo il
    confronto intersoggettivo le credenze
    soggettive, attraverso tale confronto, possono
    diventare teorie accettabili e condivise.
  • Linsegnante o il formatore o colui che si
    sente investito da responsabilità educativa ha
    il compito e il dovere di riconoscere e di
    comprendere ciò che accade nella mente
    dellaltro, non al fine di costituirlo ad oggetto
    di indagine fine a se stesso, ma per aiutarlo ad
    elaborare tutte le risorse intellettuali e
    creative di cui è capace.
  • Tale riconoscimento o comprensione non ha luogo
    per via puramente intuitiva ma tramite unazione
    comunicativa peculiare che crea un contesto
    comunicativo altrettanto sui generis allinterno
    del quale latto del comprendere e del restituire
    quanto compreso costituisce unazione
    strutturante delle risorse interne cognitive e
    emotive - dellinterlocutore.

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Per contattare il docente
  • Maria Paola Gusmini
  • Fax 0363/44919 (alla cortese attenzione di)
  • mariapaola.gusmini_at_unipv.it

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Colloquio o intervista?
  • Secondo Trentini ciò che distingue luno
    dallaltra sono le motivazioni dei due
    partecipanti.
  • Colloquio motivazione intrinseca dei due
    partecipanti entrambi motivati allincontro,
    desiderano instaurare un contatto interpersonale
    (colloquio clinico)
  • Intervista predominano le motivazioni
    estrinseche la centratura del rapporto verte più
    sui contenuti che sui processi (interrogazione-
    colloquio dassunzione)

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Riferimenti bibliografici I testi in rosso sono
fondamentali per la preparazione allesame.
  • A. Bondioli, in M. Ferrari, Insegnare
    riflettendo, FrancoAngeli, 2004, pp. 28-29
  • L. Lumbelli, Comunicazione non autoritaria,
    Milano, Angeli, 1981
  • L. Lumbelli, Educazione come discorso, Bologna,
    Il Mulino.
  • L.Lumbelli, "Un approccio alla valutazione
    formativa per una metodologia dell'interrogazione
    orale", in Scuola e Città, pp-8-18, 1990
  • E. Mignosi , La scuola dell'infanzia di Palermo.
    Lo sfondo ecologico e la voce dell'insegnante,
    Bergamo, edizioni junior, pp. 97-111.
  • C.R. Rogers (1942), Psicoterapia di
    consultazione, trad. it., Roma, Astrolabio
  • C.R. Rogers (1969), Libertà nellapprendimento,
    trad. it. Firenze, Giunti-Barbera
  • C.R. Rogers (1970), La terapia centrata sul
    cliente, trad it. Firenze, Martinelli
  • C.R. Rogers (1988), Come stabilire un autentico
    rapporto interpersonale, trad. it. in M. Baldini
    (a cura di), Educare allascolto, Brescia, La
    Scuola
  • G. Trentini, Tassonomia generale del colloquio e
    dellintervista, in Id. (a cura di), Teoria e
    prassi del colloquio e dellintervista, La nuova
    Italia Scientifica, Roma, 1989.
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