Title: Diapositiva 1
1Fisiopatologia del Sistema Immunitario
Modulo di Biochimica
2- Struttura di MHC e TCR
2Introduzione lMHC
- MHC I e II sono strutturalmente differenti ma
omologhe - Sono i geni più polimorfi
- Sono espressi in modo codominante
Tessuto Tessuto MHC classe I MHC classe II
Tessuto linfoide Tessuto linfoide Tessuto linfoide Tessuto linfoide
Linfociti T (uomo, T attivate)
Linfociti B
Macrofagi
Langherans
Epiteliali timo
Altre cellule nucleate Altre cellule nucleate Altre cellule nucleate Altre cellule nucleate
Neutrofili Neutrofili -
Epatociti Epatociti -
Reni Reni -
Cervello Cervello - (ecc. microglia)
Eritrociti Eritrociti - -
- Espresso su tutte le cellule nucleate
(costitutivamente) - Riconosciuto da CD8
- Espresso sulle APC (potenziato da citochine)
- Riconosciuto da CD4
3MHC di classe I
- Eterotrimero 2 catene polipeptidiche associate
non covalentemente una catena a, codificata
nellMHC e la catena ß2-microglobulina non
codificata nellMHC peptide
N-term a1 e a2 90 a.a., tasca di legame per il
peptide
¾ extracellulare
Il segmento a3 si ripiega a formare un dominio Ig
(sequenza conservata) sito di legame per il CD8
ß2
25 a.a. idrofobici attraversamento del bilayer
lipidico
30 a.a. basici, interazione con i gruppi
fosfolipidici ancoraggio alla membrana
ß2-microglobulina interagisce con a3,
strutturalmente omologa ad un dominio Ig, non
varia tra le molecole MHC I
Lespressione in membrana richiede i 3
componenti?i legami si rafforzano
4MHC I tasca di legame per il peptide
- a1 e a2 interagiscono tra loro e formano una
piattaforma di 8 nastri antiparalleli di
foglietto ß che sostengono 2 a-eliche - I residui polimorfi di MHC I sono confinati in a1
e a2
- La tasca ospita un peptide (anche le
terminazioni) di 8-11 aminoacidi in conformazione
flessibile estesa. Le estremità del cleft sono
chiuse e peptidi più grandi non riescono ad
entrarvi - C-term del peptide residui idrofobici o acidi
- Le interazioni non covalenti avvengono tra
residui del peptide e dellMHC (foglietto ß e
a-eliche), spesso sono interazioni idrofobiche
nelle nicchie del foglietto ß e i residui
àncora (1 o 2 per peptide)
5MHC di classe II
- Eterotrimero 2 catene polipeptidiche associate
non covalentemente una catena a (32-34 kDa) e
una catena ß (29-32 kDa), entrambe codificate
nellMHC (polimorfi) peptide
N-term a1 e ß1 contengono i residui polimorfi,
tasca di legame per il peptide
- a2 e ß2 formano domini Ig e non variano tra i
vari alleli di classe II - 25 a.a. idrofobici, regione transmembrana
- a.a. basici, e coda idrofilica
- ß2 sito di legame per CD4
- Le catene a di un locus (es. DR) si appaiano con
catene ß dello stesso locus (DR)
6MHC II tasca di legame per il peptide
- 4 nastri di foglietto ß 1 a-elica a 1
- 4 nastri di foglietto ß 1 a-elica ß 1
- I residui polimorfi di MHC II sono confinati in ß
1
- Le estremità della tasca sono aperte vengono
ospitati peptidi di lunghezza anche gt 30 a.a.
(lungh. ideale 12-16 a.a.) - Diversi ponti ionici e ponti H con le a-eliche
- Le interazioni non covalenti avvengono tra
residui del peptide e dellMHC II non tutti i
peptidi hanno residui àncora
7MHC di classe I e II struttura
Ogni individuo eterozigote esprime su tutte le
cellule mononucleate 6 MHCI diversi catene a
codificate dai 2 alleli dei geni HLA-A, HLA-B e
HLA-C
Il numero totale di molecole MHCII espresse è
10-20, per gli appaiamenti eterologhi (es. DRa di
un cromosoma con DRß dellaltro)
8MHC di classe I e II CDR
9MHC di classe I e II legame al peptide
MHC classe I MHC classe II
- I peptidi e le molecole dacqua associate
riempiono interamente la tasca - Differenti alleli favoriscono il legame di
peptidi diversi (e quindi la possibilità di
presentarli ai linfociti T) - Al riconoscimento antigenico (TCR)
contribuiscono residui esposti del peptide ?
specificità residui dellMHC ? restrizione MHC
Potenziale elettrostatico positivo, negativo
10Interazione peptide-MHC
Una proteina per evocare una risposta immunitaria
deve contenere peptidi che possano legarsi alle
molecole MHC
- Le molecole MHC mostrano promiscuità la
specificità viene garantita dal TCR - Le molecole MHC non distinguono tra self e
non-self la sorveglianza è data dai linfociti T
- I peptidi hanno in comune caratteristiche
strutturali (es. lunghezza) - linterazione è saturabile a bassa affinità (Kd
koff /kon 10-6 M con kon e koff basse, per avere
uninterazione che permette linterazione con il
TCR)
11Introduzione TCR
- Recettore per lantigene dei linfociti T helper
(CD4) e citotossici (CD8) - Eterodimero costituito da due catene
transmembrana, a e ß, legate covalentemente (S-S) - La parte esterna è simile al Fab TCR e Ab sono
strutturalmente simili MA - Il TCR non viene prodotto in forma solubile
- Il TCR è monovalente
- Non svolge autonomamente funzioni effettrici
- Non esiste lo scambio isotipico (C non cambia)
- Non esiste la maturazione dellaffinità (non ci
sono mutazioni somatiche nelle regioni V)
12Organizzazione dei geni del TCR
1) Ricombinazione somatica 2) Diversità
giunzionale 3) Inserzione della regione N
13Introduzione TCR
- Dominio Ig variabile (V)
- Dominio Ig costante (C)
- Regione cerniera con Cys
- Regione idrofobica transmembrana con presenza di
Lys (a) e Lys e Arg (ß) per interazione con CD3 e
? - Breve regione citoplasmatica (5-12 a.a.) troppo
breve per trasdurre il segnale (CD3, ?, CD28...)
14Differenze rispetto alle Ig
- Ca non è un vero dominio Ig la metà che si
rivolge al Cß forma un foglietto ß (simile a
Ig), laltra metà contiene ß strands non
impaccati e un segmento di a elica - Il legame tra Ca e Cß è dovuto anche ai
carboidrati su Ca (legami H con foglietto ß di Cß)
- Forma simile a una Ig ma più corta e larga
- Maggiore flessibilità tra C e V perché porzione
più estesa
- Va?VL e Vß?VH
- Alcune differenze di orientamento nei CDR
15Riconoscimento dellMHC-peptide
16Riconoscimento dellMHC-peptide
- Il riconoscimento è mediato dalle CDR della
catena a e ß, in cui si concentra la variabilità - 3 CDR della catena a si giustappongono a 3 CDR
della catena ß (ß una quarta CDR per il
riconoscimento dei superantigeni), superficie
planare - CDR3 la più variabile è posizionata in
corrispondenza del centro del peptide legato
allMHC - CDR1 e CDR2 contatto con lMHC
CDR3
CDR4
CDR1 e 2
CDR1 e 2
- Laffinità del TCR per MHC/peptide è bassa (Kd
10-5-10-7 Ag/Ab Kd fino a 10-11 M) lemivita
1-10s. Per questo sono necessarie le molecole
accessorie per avere una risposta biologica
MHC
17Riconoscimento del superAg
- I superAg stimolano tutti i linfociti T che
esprimono una determinata regione Vß nel loro TCR
(non sono mitogeni ma nemmeno Ag comuni) - Si legano a MHC di classe II (codificati da
diversi alleli), NON nella tasca di presentazione
dellAg - Ogni enterotossina aggrega 2 MHC ? 2 TCR
Vß contiene CDR4
18I corecettori CD4 e CD8
- Glicoproteine transmembrana della superfamiglia
delle Ig - Funzione simile ma struttura diversa
- Motivo per cui i T CD4 riconoscono MHCII e CD8
MHCI
- CD4 4 domini Ig extracellulari, una regione
transmembrana idrofobica, e 38 a.a. (molti
basici) citoplasmatici - Mediante D1 e D2 (N-term) si lega al dominio non
polimorfo ß2 dellMHC II, D1-D2 fortemente
impaccati e separati da D3-D4 da una regione
cerniera
D1?Ig
D2
- La regione intracellulare interagisce fortemente
con una tirosina chinasi Lck, per la trasduzione
del segnale
19I corecettori CD4 e CD8
- Glicoproteine transmembrana della superfamiglia
delle Ig - Funzione simile ma struttura diversa
- CD8 eterodimero, 2 catene omologhe CD8a e CD8ß
legate da S-S - Un dominio Ig extracellulare, polipeptide esteso,
una regione transmembrana idrofobica, e 25 a.a.
(molti basici) citoplasmatici - La regione extracellulare è altamente glicosilata
per proteggere il CD8 dallattacco delle proteasi
e per mantenerlo esteso
- Il dominio Ig interagisce con il dominio non
polimorfo a3 di MHC I - La regione intracellulare interagisce fortemente
con una tirosina chinasi Lck, per la trasduzione
del segnale
20I corecettori CD4 e CD8