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Diapositiva 1

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Title: Diapositiva 1 Author: enzo rocco Last modified by: paolo Created Date: 1/16/2003 3:20:02 PM Document presentation format: Presentazione su schermo (4:3) – PowerPoint PPT presentation

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Title: Diapositiva 1


1
Il conteggio e la identificazione delle cellule
ematiche
2
Malattie ematologiche attese nel Salernitano
  • N.casi/anno
  • L.A. Mieloide 25
  • L.A. Linfoide 10
  • Altre 10
  • M.di Hodgkin 35
  • Linfomi non-H 100
  • Mieloma Multiplo 50
  • L.Linfatica Cronica 70
  • L.Mieloide Cronica 15
  • Totale 315

emocromi 500.000/anno?
3
PROBABILITA DI CURA IN ONCO-EMATOLOGIA
LEUCEMIE ACUTE ANZIANI
10-20 ADULTI
30-40 GIOVANI
50 LINFOMI NH 30-50 L. DI
HODGKIN 70-90 MIELOMA MULTIPLO
BMT
20-30 CT
3-4 anni ABMT x 2
o più
4
Speranza di guarigione
  • Remissione
    Guarigione
  • L.A. Mieloide 70
    40
  • L.A. Linfoide bambini 90
    70
  • adulti 80
    30
  • M.di Hodgkin 95
    85
  • Linfomi non-H 70
    50
  • Mieloma Multiplo 70
    0
  • L.Linfatica Cronica 90
    0
  • L.Mieloide Cronica 95
    TMO 60
  • IFN 15
  • Inibitori tirosinkinasi ?

5
Lobiettivo della terapia è sempre la guarigione ?
  • Scelta del trattamento più adeguato vuol dire
    fare un bilancio fra rischi e benefici attesi.
  • I trattamenti intensivi aumentano le possibilità
    di guarigione, ma
  • espongono a maggiori rischi
  • peggiorano la qualità di vita

6
Quanto costa curarsi ?
  • 6 mesi di terapia
  • Leucemia - chlorambucil Euro 72
  • Linfatica - fludarabina 8.622
  • Cronica - fludarituximab 36.294
  • - trapianto autologo 40.000
  • 3 anni di terapia
  • Leucemia - idrossiurea Euro
    600
  • Mieloide - interferone alfa 60.000
  • Cronica - trapianto allogenico 60.000
  • - Glivec 101.304

7
DIAGNOSTICA DELLE PATOLOGIE ONCOEMATOLOGICHE
MORFOLOGIA CITOFLUORIMETRIA CITOGENETICA BIOLOGIA
MOLECOLARE BIOPSIA OSTEOMIDOLLARE VALUTAZIONE
MASSE (ecografia, tac.)
8
Antonj van Leeuwenhoek nel 1674 trasmise in una
lettera alla Royal Society di Londra la prima
descrizione dei globuli rossi
Ma molto probabilmente Marcello Malpighi, di
Bologna, fu il primo ad osservare i Globuli
Rossi nel 1661 nel lume dei capillari di uomo e
animale. Egli li descrisse come globuli
rubescenti e li localizzò nelle arterie e nelle
vene che aveva appena scoperto.
9
(No Transcript)
10
Giulio Bizzozero 1846 - 1901
Nel Dicembre 1881 comunicò all'Accademia di
Medicina la sua grande scoperta le piastrine
come terzo componente morfologico del sangue e la
loro importanza nel processo della trombosi.
11
Strumenti diagnostici del laboratorio di
ematologia agli inizi del secolo scorso
12
Per ematocrito si intende il volume compresso
(PCVpacked cell volume) occupato dai globuli
rossi rispetto al volume totale di sangue Si
esprime in percentuale (Ht ). È evidente che il
valore dellEmatocrito è funzione del numero e
del volume dei Globuli Rossi Hct MCV x n. GBR
Nel 1930, Maxwell Wintrobe standardizza la
procedura per lesecuzione dellEMATOCRITO
13
Indici di Wintrobe
Normocitica MCHC 34 g/L normocromica MCH 29
pg
MCV Hct / n. GBR
Macrocitica MCHC 30 g/L Ipocromica MCH 29 pg
MCHC Hb / Hct (GBR x MCV)
Microcitica MCHC 38 g/L Ipercromica MCH 29 pg
MCH Hb / n. dei GBR in milioni
14
La variazione dImpedenzaPrincipio di Coulter
(1956)
Conta del numero di particelle nellunità di
tempo
Volume delle particelle
Calcolo automatico del Hct e degli Indici di
Wintrobe
15
Metodo Ottico
La misura ottica associa la citometria a flusso e
la diffrazione luminosa. Si basa sulla
rilevazione dei cambiamenti e sulla deviazione
che un fascio di luce subisce quando colpisce una
particella
16
Metodo ottico due parametri di riconoscimento
per il globulo rosso
Raccolta del segnale a definiti intervalli
angolari
Low angle scatter 2o - 3o (Volume)
High angle scatter 5o - 15o (HGB concentration)
17
Tutto ciò rappresentò la prima rivoluzione della
ematologia di laboratorio. Quindi, negli anni 60
si cominciarono a costruire strumenti che
fornivano in tempi brevi misurazioni precise,
riproducibili ed accurate.
Da 10-20 test al giorno
a centinaia di test al giorno
18
Correzione della coincidenza
  • Occasionalmente 2 o 3 cellule possono passare
    attraverso lorificio di conta nello stesso tempo
  • Viene quindi generato un impulso di grande
    ampiezza
  • La frequenza di questo passaggio in coincidenza
    è statisticamente prevedibile ed è funzione del
    numero delle cellule. La correzione viene quindi
    realizzata automaticamente per gli analizzatori
    che usano questa tecnologia.

19
Focalizzazione Idrodinamica
Per ottenere degli impulsi coerenti, viene
utilizzato un principio complementare la
focalizzazione idrodinamica. Le cellule sono
messe in fila le une dietro le altre e spinte
verso la zona di conta.
20
CURVA DI DISTRIBUZIONE DEL VOLUME ERITROCITARIO
21
La formula leucocitaria
22
  • I motivi che hanno portato al tentativo di
    automatizzare la formula leucocitaria sono
  • Alto costo
  • Problemi organizzativi
  • Utilità diagnostica dubbia
  • Scarsa precisione

23
  • errori statistici

HOUWEN B. Laboratory Hematology 789-100
24
Formula leucocitaria basata sul volume cellulare
(3 popolazioni)
25
Volume / Citochimica (perossidasi) / Citolisi
(SIEMENS)
Densità Nucleare
Attività perossidasica
V O L U M E
Pmn
Mn
26
Volume / Conduttività / Scatter (Coulter)
Impedenza
Conduttività
Scatter
27
Volume / Citochimica / Citolisi (ABX Pentra)
A S S O R B A N Z A
VOLUME
VOLUME
28
Diffrazione luminosa a 3 diversi angoli
(Abbott-Cell-Dyn)
90Pol/ 90dep Granulazioni
10 Struttura
1/3 (0) dimensione
Fascio laser
Polarizzazione
1/3 (0) dimensione
10 Struttura
29
Scatter / Fluorescenza / Citolisi / Dimensioni
(Dasit-Sysmex)
30
1) Conta e classificazione dei leucociti normali
Precisione si esprime come Coefficiente di
Variazione È la capacità di un metodo di ripetere
un valore costante
31
1) Conta e classificazione dei leucociti normali
Accuratezza è la corrispondenza al vero di una
misurazione
32
2) Segnalare in modo sensibile ed accurato le
cellule atipiche ed immature
Sensibilità capacità di riconoscere i campioni
contenenti cellule anomale
Specificità capacità di non segnalare i campioni
normali
Valore predittivo positivo indica la probabilità
che un risultato positivo segnali realmente la
presenza di cellule anomale Valore predittivo
negativo indica la probabilità che un risultato
negativo sia indice affidabile della assenza di
anomalie.
33
Campione emolizzato
34
Aggregati piastrinici
35
T lt 37C
a 37C
Presenza di crioglobuline
36
GBR 2.400.000 HCT 24.3 Hb 13.0 MCV
101.5 MCH 54.1 MCHC 53.0 CHCM
normale
Presenza di crioagglutinine
37
Neonati Iperazotemia Iperbilirubinemia Hb
patologiche
Pseudoleucocitosi da mancata lisi dei globuli
rossi
38
  • Gli strumenti ematologici non fanno diagnosi e
  • non sono in grado di contare e classificare in
  • modo accurato le cellule patologiche.
  • Essi devono
  • Contare e classificare in modo preciso ed
    accurato le 5 classi di leucociti normali
  • Segnalare in modo sensibile ed accurato le
    cellule atipiche ed immature

39
Lo striscio di sangue periferico
40
(No Transcript)
41
(No Transcript)
42
Lo striscio di sangue periferico
43
che ci vuole?
niente!....
44
La quantità di sangue da strisciare è, entro
certi limiti, variabile in funzione delle
caratteristiche del campione e di quello che si
vuole cercare
45
Dopo aver appoggiato il vetrino il sangue si
estende lungo (quasi) tutta la superficie di
contatto
46
Difficile fare di peggio
Troppe curve
Troppo lungo
47
Troppo corto e sottile
Troppo corto e spesso
Troppo corto
48
(No Transcript)
49
COLORAZIONE
I preparati per la colorazione variano spesso da
lotto a lotto insieme a qualità dellacqua,
temperatura ed umidità dellaria
  • I segreti
  • Asciugare bene
  • Coprire bene
  • Sciacquare bene

50
  • errori metodologici

Area densa
Zona marginale
Area sottile
51
B. Bain NEJM 2005
52
Nuovi parametri ematologici
53
FUNZIONI DI UN NUOVO PARAMETRO
Migliorare la capacità del laboratorio nel
fornire dati accurati Indirizzare il
laboratorista o il clinico verso un sospetto di
patologia Fornire uno strumento di monitoraggio
di un percorso clinico-terapeutico Aprire nuove
frontiere diagnostiche
54
Un nuovo parametro nasce dalla ricerca
industriale
La ricerca industriale ha una indiscutibile (ed
accettabile) motivazione economica Raramente un
nuovo parametro nasce da una richiesta
clinica Il primo target della ricerca
industriale è il laboratorista Il passaggio al
campo clinico non ha alcun percorso strutturato e
consolidato
55
OSTACOLI NELLA VITA DI UN NUOVO PARAMETRO
Analizzatore dipendenza Scarso impatto della
cultura di laboratorio Difficoltà del
laboratorista a comprendere il reale potenziale
clinico Scarsa pubblicizzazione in campo clinico
56
Sviluppo della ricerca
industria
clinica
laboratorio
nuovi parametri
nuovi farmaci
clinici - laboratoristici
sperimentazione preclinica e clinica
sperimentazione
esportazione
Paziente
57
Parametri emocitometrici tradizionali
Operatore
Analizzatore
Nuovi parametri ematologici
Operatore
Analizzatore
58
Lallarme strumentale non è un parametro
comunicare un allarme strumentale vuol dire
comunicare incapacita a definire la presenza o
meno di quanto suggerito dallo strumento
59
CITOGRAMMA ERITROCITARIO DI VOLUME E
CONCENTRAZIONE DI EMOGLOBINA
macrocitosi
ipocromia
ipercromia
microcitosi
DIAGNOSTICA EMATOLOGICA NOCERA INFERIORE ASL
SALERNO 1
60
V O L U M E
Densità (concentrazione Hb)
61
Caratteristiche degli eritrociti fra microscopia
e automazione
MICROSCOPIA
AUTOMAZIONE

Anisocitosi Alterazioni
morfologiche Microcitosi Macrocitosi

Ipocromia Ipercromia
Poichilocitosi Inclusi eritrocitari
DIAGNOSTICA EMATOLOGICA NOCERA INFERIORE ASL
SALERNO 1
62
Acantocito aculeo Codocito
campana cellula a
bersaglio Dacriocito lacrima Drepanocito
falce Ellissocito ovale Cheratocito
corno Cnizocito fossetta Megalocito
gigante Schizocito taglio Stomatocito
bocca Sferocito sfera
emazie a fungo
DIAGNOSTICA EMATOLOGICA NOCERA INFERIORE ASL
SALERNO 1
63
RDW
Parametro sintetico (o riduttivo?) è una
rappresentazione numerica della ampiezza di una
curva di distribuzione volumetrica Manca di
standardizzazione metodologica, pur avendo una
univocità terminologica rara nei nuovi parametri
strumentali Ha trovato posto in molte
pubblicazioni cliniche, con scarso
approfondimento fisiopatologico
normale
elevato
64
Am J Clin Pathol. 1983 Sep80(3)322-6. Improved
classification of anemias by MCV and RDW. Bessman
JD, Gilmer PR Jr, Gardner FH
Arch Intern Med. 1988 Apr148(4)822-4. Erythrocyt
e anisocytosis. Visual inspection of blood films
vs automated analysis of red blood cell
distribution width. Simel DL, DeLong ER, Feussner
JR, Weinberg JB, Crawford J. Health Services
Research Field Program, Durham Veterans
Administration Medical Center, NC 27705
65
RDW E CELIACHIA
66
Increased Red Cell Distribution Width and coeliac
disease Brusco G. et al Dig. Liver Dis. 2000
RDW new screening test for coeliac
disease? Guglielmi V. et al Minerva Med 2002
Lincremento di RDW risulta la più frequente
anormalità ematologica (57.9 - 67) in adulti
CD Lincremento di RDW può essere considerato
predittivo di CD ed autorizzare alla ricerca di
anticorpi specifici LRDW elevato è più frequente
dellanemia sideropenica nei pazienti CD LRDW
diviene normale dopo dieta priva di glutine
67
RDW E PATOLOGIE CARDIOLOGICHE
68
Exp Clin Cardiol. 2010 Fall15(3)37-40. High red
blood cell distribution width is closely
associated with risk of carotid artery
atherosclerosis in patients with
hypertension. Wen Y.
Am J Cardiol. 2010 Oct 1106(7)988-93. Epub 2010
Aug 11. Red cell distribution width and risk of
coronary heart disease events. Zalawadiya SK,
Veeranna V, Niraj A, Pradhan J, Afonso
L. Department of Internal Medicine, Wayne State
University Detroit Medical Center, Detroit,
Michigan, USA.
In conclusion, a higher RDW appears to be a
powerful independent predictor of future CHD risk.
69
Arch Intern Med. 2009 Mar 9169(5)515-23. Red
blood cell distribution width and the risk of
death in middle-aged and older adults. Patel KV,
Ferrucci L, Ershler WB, Longo DL, Guralnik
JM. Laboratory of Epidemiology, Demography, and
Biometry, National Institute on Aging, 7201
Wisconsin Ave, Ste 3C309, Bethesda, MD 20814, USA
CONCLUSION Red blood cell distribution width is
a widely available test that is a strong
predictor of mortality in the general population
of adults 45 years or older
70
RDW
71
Reticolociti
È una piccola porzione dei Globuli Rossi
circolanti che contiene residui di organuli
citoplasmatici (soprattutto di derivazione
ribosomiale). Questi precipitano, per effetto dei
coloranti sopravitali, formando un reticolo di
granuli e filamenti basofili che è alla base
della loro denominazione.
72
Definizione morfologica
Per NCCLS e ICSH i reticolociti sono Globuli
Rossi che contengono 2 o più particelle (o anche
una particella legata ad un filamento) di
materiale che ha assunto un tinta blu dopo
colorazione con un colorante sopravitale e che
corrisponde a particelle di RNA ribosomiale.
Reticolociti e Corpi di Heinz
73
Contengono RNA (colorazioni sopravitali con blu
di metilene o blu di Cresile)
sono più grandi dei globuli rossi MCVr gt MCVgbr
possono avere un diverso contenuto di RNA (cioè
un diverso contenuto di granuli e filamenti) e un
diverso volume in rapporto al loro grado di
maturazione
DOnofro e Zini Morfologia del Sangue
74
Sui preparati fissati e colorati con tecniche
panottiche (ad es. M-G-G) i reticolociti non si
distinguono dai GBR maturi (anche se le loro
dimensioni sono maggiori e possono avere un
contorno policiclico). Quando la sostanza
filamentosa è abbondante, possono assumere
laspetto di emazie policromatofile, con
sfumature di colore bluastro
75
Anche la punteggiatura basofila è un aspetto dei
residui di RNA ribosomiale che precipitano dopo
fissazione in condizione di eritropoiesi anomala.
76
Reticolociti nel Sangue Periferico Tempo di
permanenza 1-1.5 giorni
Reticolociti Midollari Tempo di Permanenza 2-3
giorni
Barriera EMATO- MIDOLLARE
Eritroblasti Ortocromatici
La determinazione dei Reticolociti permette una
valutazione della eritropoiesi senza il ricorso a
manovre invasive
77
CONTEGGIO DEI RETICOLOCITI Dacie Lewis MANUALE
DI TECNICA EMATOLOGICA 1986
.strisci non troppo sottili, ma non con cellule
sovrapposte.
....oculare con diaframma regolabile o diaframma
di cartone con foro rettangolare di circa 4mm
.fattori importanti sono lacutezza visiva, la
pazienza del tecnico, la qualità ed il potere
risolvente del microscopio.
.nel caso che ci siano pochi reticolociti, è
necessario contare un numero elevatissimo di
cellule.
78
Metodi manuali-visuali
  • I coloranti hanno la capacità di indurre
    laggregazione e la precipitazione dei ribosomi,
    in modo da renderli visibili sullo sfondo chiaro
    del citoplasma.
  • I coloranti oggi in uso sono
  • Il blu brillante di cresile (della famiglia
    delle oxazine)
  • il nuovo blu di metilene (metodo di riferimento)
  • lAzur B

79
Metodi citofluorimetrici
Reticolociti
RBC
Usano coloranti fluorescenti che sono eccitati ad
una data lunghezza donda ed emettono ad una
lunghezza donda maggiore
PLT
Inizialmente venivano usati citofluorimetri non
dedicati, sostituiti poi da emocitometri dedicati
Auramina-O
  • I parametri misurati sono
  • lintensità della diffusione luminosa frontale
    (FSC) proporzionale alle dimensioni cellulari
  • lintensità della fluorescenza proporzionale al
    contenuto di RNA.

Arancio di Tiazolo
80
  • Viene costruito così un citogramma bidimensionale
    sul quale vengono visualizzate
  • le soglie automatiche che separano i
    reticolociti dai globuli rossi non colorati e
    dalle piastrine
  • le soglie che suddividono la popolazione
    reticolocitaria in 3 sottopopolazioni con
    intensità di fluorescenza crescente in rapporto
    con la maturazione.
  • Vantaggi
  • notevole diminuzione dei CV rispetto alle
    metodiche manuali
  • obiettività più elevata
  • velocità di esecuzione

81
  • Svantaggi
  • la mancanza di calibratori stabili e affidabili
  • la mancanza di materiale di riferimento
  • autofluorescenza dei Globuli Rossi (assenza di
    un zero)
  • Interferenze

Leucocitosi specie Linfocitosi della LLC
Aggregati piastrinici e macrotrombociti
plasmodi
Heinz
Jolly
82
Medodi ottici (coloranti sopravitali)
Fanno uso di coloranti sopravitali con metodiche
conosciute da tempo e modificate per essere
applicate a cellule in sospensione
La presenza di RNA nei reticolociti viene
individuata mediante misurazione
dellassorbimento luminoso
Oxazina 750
  • Viene costruito così un citogramma bidimensionale
    sul quale vengono visualizzate
  • le soglie automatiche che separano i
    reticolociti dai globuli rossi non colorati e
    dalle piastrine
  • le soglie che suddividono la popolazione
    reticolocitaria in 3 sottopopolazioni con
    intensità di assorbimento crescente in rapporto
    con la maturazione.

Nuovo blu di metilene
83
  • Lo studio dei reticolociti in automazione
    fornisce 3 tipi di informazioni
  • Valori numerici ( e assoluti)
  • Indici di maturazione (LFR, MFR, HFR e IRF)
  • Indici qualitativi
  • a) prevalentemente volumetrici
  • (MCVr, MRV,)
  • b) prevalentemente indicanti il contenuto di
    emoglobina
  • (CHr, Ret He,)

84
(No Transcript)
85
(No Transcript)
86
(No Transcript)
87
(No Transcript)
88
(No Transcript)
89
citogenetica
90
LEUCEMIA MIELOIDE CRONICA, CROMOSOMA
PHILADELPHIA POSITIVA (Bcr/Abl)
91
Traslocazioni cromosomiche
  • Per traslocazione si intende il trasferimento di
    DNA da un cromosoma allaltro
  • Le traslocazioni sono frequenti in oncoematologia
  • (Altre anomalie cromosomiche sono rappresentate
    dalle delezioni, dalle inversioni e dalle
    inserzioni)
  • Nella traslocazione un gene si giustappone ad un
    altro gene presente su un altro cromosoma e ciò
    può comportare conseguenze se il gene trasferito
    è un oncogene non trascritto (protoncogene) e si
    giustappone ad un gene normalmente e attivamente
    trascritto, può risultare la trascrizione del
    protoncogene o di un ibrido
  • Questa è la situazione in molte delle
    traslocazioni descritte fino ad oggi

92
Traslocazioni cromosomiche
  • Deregolazione dellespressione genica
  • overespressione o espressione aberrante in un
    tessuto che normalmente non esprime quel gene
  • Espressione di una proteina di fusione
  • giustapposizione di sequenze geniche codificanti
    di due geni localizzati su differenti cromosomi

93
Specificità delle traslocazioni
  • Alcune traslocazioni sono specifiche di una
    malattia, si trovano nella gran maggioranza dei
    casi e non si trovano nella popolazione normale
    esempio tipico la t(1517) della APL
  • Altre traslocazioni sono molto frequenti in
    particolari patologie come la t(1418) nel
    linfoma follicolare, ma è presente anche in altri
    NHL e nei soggetti normali, sebbene il numero di
    copie sia molto basso

94
Traslocazioni cromosomiche
I geni coinvolti sono per lo piu fattori di
trascrizione, ma anche tirosin o serin protein
chinasi, recettori di membrana cellulare, fattori
di crescita, con ruoli critici nella
differenziazione e sviluppo cellulare
95
(No Transcript)
96
Gene di fusione BCR/ABL Il gene che si
forma sul cromosoma Ph1 non esiste
nelle cellule normali Origina dalla fusione
di un oncogene cellulare (ABL) normalmente
situato nelle braccia lunghe del cromosoma 9, con
sequenze geniche normalmente situate in una
regione precisa del cromosoma 22 detta
breakpoint cluster region (BCR) perché è in
essa che avvengono con maggiore frequenza le
rotture del cromosoma. Il gene di fusione BCR/ABL
è specifico di queste cellule neoplastiche e ne
costituisce il principale marker biologico e
diagnostico Le prove che la malattia leucemica
Ph1 nasce da una cellula staminale totipotente
stanno nella dimostrazione che lalterazione
cromosomica Ph1 e genica (BCR/ABL) si ritrovano
contemporaneamente nelle cellule di tutte le
linee ( granulomonocitica, eritrocitica,
piastrinica e linfocitica B)
97
LEUCEMIA ACUTA MIELOIDE (FAB M2)
Nelle leucemie acute mieloblastiche, la
traslocazione t(821) induce il
riarrangiamento AML1-ETO e la formazione di una
proteina ibrida.
98
La traslocazione t(1517) coinvolge il gene che
codifica per il recettore alfa dell'acido
retinoico (RAR?) sul cromosoma 17, ed il gene PML
(promielocitica) sul cromosoma 15.
99
Inversione (16) gene di fusione CBFß-MYH11
LAM M4
Inv(16)(p13q22)
100
LIMITI DELLA CITOGENETICA CONVENZIONALE IN
ONCOEMATOLOGIA
  • Il successso della citogenetica convenzionale
    in oncoematologia è strettamente correlato alla
    quantità e alla qualità delle metafasi che si
    ottengono dal campione da analizzare

101
LA FISH IN ONCO-EMATOLOGIA
  • - Definisce lorigine e la natura di cromosomi
    marcatori e di cariotipi complessi
  • - Identifica delezioni e amplificazioni di geni
    o di loci polimorfici
  • - Permette di stabilire quale filiera cellulare
    o quali filiere cellulari sono coinvolte in un
    determinato disordine oncoematologico se
    impiegata insieme allimmunofenotipo
  • - Valuta la risposta ad una terapia evidenziando
    uneventuale Malattia Minima Residua
  • - Definisce la chimera dopo trapianto
    allogenico di midollo osseo da donatore di sesso
    diverso

102
FISH (Fluorescent in Situ Hybridization)
  • - Applicabile a nuclei in interfase e su
    metafasi
  • - Elevata specificità, sensibilità e rapidità
  • Dimostra anomalie cromosomiche non analizzabili
    con le comuni tecniche di bandeggio
  • Permette di analizzare un elevato numero di
    nuclei in tempi brevi

103
ANOMALIE CROMOSOMICHE NELLA LEUCEMIA LINFATICA
CRONICA
Aberrazioni cromosomiche Frequenza () Frequenza ()
Aberrazioni cromosomiche Citogenetica FISH
Trisomia 12 10-15 15
13q14 10 53
11q21 8 19
6q 6 9
17p 4 8
104
MALATTIA MINIMA RESIDUADEFINIZIONE
  • Quota residua di cellule neoplastiche non
    eradicate dalla terapia di induzione della
    remissione o dalle successive misure
    terapeutiche.
  • Tali elementi neoplastici sono spesso in grado di
    espandersi e dare origine alla recidiva.

105
Metodi per lo studio della MRD
  • Metodo Caratteristiche Sensibilità
  • Morfologia bassa sensibilità e 5
  • specificità
  • Immuno scarsa specificità 1-5
  • Fenotipizzazione
  • Citogenetica lento, richiede 1
  • preparazione metafasi
  • FISH lento, applicabile ai nuclei in 0.3-5
  • Iinterfase
  • PCR conoscenza delle sequenze gt0.001
  • falsi positivi
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