Ampliamento Casa dei Ciechi - PowerPoint PPT Presentation

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Ampliamento Casa dei Ciechi

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... (Gentlecare/Montessori) Fase 7: ... IL METODO Gentlecare (Moyra Jones) E un nuovo approccio alle demenze, anche la demenza una condizione umana, ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Ampliamento Casa dei Ciechi


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Ampliamento Casa dei Ciechi
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Tempistica Attività
Responsabilità
Fase 1 Identificazione bisogni
Gennaio 2003
STAC
Fase 2 Analisi situazione progetto di cambiamento
Marzo 2003
Mecop
Fase 3 Analisi fattibilità tecnica /
Identificazione costi
Commissione ad hoc consulenti
Aprile 2003
Fase 4 Stesura credito di progettazione
Dicembre 2003
STAC / DSS
3
Tempistica Attività
Responsabilità
Fase 5 Creazione gruppo progettazione
Gennaio 2004
STAC
Fase 6 Identificazione modello strutturante
(Gentlecare/Montessori)
STAC/gruppo progetto

Fase 7 Inizio lavori / progetto di dettaglio
STAC/gruppo progetto
Aprile 2006
Fase 8 Fine lavori/valutazione progetto
Agosto 2007
STAC / DSS
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Caratteristiche
  • Creazione gruppo di progettazione ad hoc
  • (utenti, architetti, personale)
  • Definizione filosofia di cura e metodo prima
    dellelaborazione del progetto
  • Utilizzare un metodo derivante dalla pedagogia

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MELOGRANO
  • Come la Casa dei Ciechi il melograno, visto
    dallesterno, ha una scorza dura e protettiva.
    Allinterno, invece è diviso in 5 sezioni,
    circondate da un tessuto soffice, che dà spazio e
    sostegno a numerosi, fragili chicchi.

6
I servizi della Casa
  • Cinque servizi per valorizzare al meglio le
    risorse dellanziano ipovedente o cieco
  • Soggiorni lungo degenza
  • Soggiorni temporanei
  • Unità riabilitativa
  • Centro terapeutico diurno-notturno
  • Appartamenti protetti

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FILOSOFIA
  • Ispirandosi alla filosofia di Maria Montessori e
    ai concetti terapeutici di Moyra Jones messi in
    pratica dallIstituto Geratrico Golgi di
    Abbiategrasso, la Casa dei Ciechi si è dotata di
    nuove strutture e ha diversificato i servizi per
    rispondere meglio ai diversi bisogni dellutenza.

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Maria Montessori
  • Montessori già un secolo fa aveva messo le basi
    per un approccio pedagogico universale.
  • Appare sorprendente rileggere i suoi principi
    base sostituendo il termine bambino con quello
    di anziano.

9
  • Maria Montessori nasce il 31 agosto 1870 a
    Chiaravalle
  • Nel 1907 fonda a Roma la prima casa dei
  • bambini, destinata non più ai bambini ritardati
  • ma ai figli degli abitanti del quartiere.
  • Si tratta di una casa ordinata in maniera tale
    che i bambini si sentano veramente a loro agio.
  • L'intero arredamento della casa è progettato e
    proporzionato alle possibilità del bambino. In
    questo ambiente il bambino interagisce
    attivamente con il materiale proposto. Il bambino
    trova un ambiente per potersi esprimere in
    maniera originale.

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  • Nella Casa dei bambini l'ambiente sarà
  • proporzionato alle capacità motorie, operative e
    mentali dei bambini per essere attivamente
    utilizzato e padroneggiato
  • ordinato e organizzato affinchè, attraverso punti
    di riferimento non discontinui, il bambino possa
    formarsi una propria visione della realtà che
    anche emotivamente abbia carattere di
    rassicurazione e certezza
  • calmo e armonioso per favorire la libera
    espansione degli interessi e delle esperienze e
    una positiva dimensione psicoaffettiva necessaria
    al sorgere del sentimento di fiducia in sé e
    negli altri

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  • curato e ben articolato nei particolari anche per
    stimolare il bambino alla scoperta dell'errore e
    dell'autocorrezione
  • attraente e bello affinché sia suscitato il
    naturale amore "estetico" del bambino verso tutto
    ciò che rivela qualità di gentilezza, di ordine,
    di gradevolezza, di cura e di attenzione.

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IL METODO Gentlecare (Moyra Jones) E un nuovo
approccio alle demenze, anche la demenza é una
condizione umana, pertanto onde evitare un
Nichilismo terapeutico vengono praticate delle
cure gentili rispettose dellessere umano e
aperte ai misteri della mente.Lambiente diventa
fondamentale e diventa una protesi. La
biografia del malato ha un ruolo predominante e
deve essere analizzata grazie allaiuto
dellutente e delle persone a lui care, al fine
di scoprire il filo dArianna della vita della
persona.
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  • Esistono tre elementi chiave in questo metodo
  • Le persone coinvolte nelle cure
  • I programmi terapeutici
  • Lo spazio fisico

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Alleanza terapeutica
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Deficit cognitivi e vita quotidiana
  • Per poter pianificare un intervento protesico a
    livello ambientale e di programma terapeutico,
    appare indispensabile conoscere la realtà
    soggettiva di ogni individuo

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La realtà è una percezione soggettiva, che
dipende dalle nostre esperienze di vita e dalla
capacità di decodificare lambiente
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(No Transcript)
18
(No Transcript)
19
(No Transcript)
20
(No Transcript)
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Alzheimer e disturbi visivi
  • Perdita della visione periferica non è
    consapevole degli oggetti e delle persone che le
    stanno di fianco
  • Perdita dei movimenti di verticalità dello
    sguardo non vede gli oggetti posti troppo in
    alto, frequentemente inciampa in ostacoli e in
    altre persone che sono sulla sua traiettoria
  • Perdita della capacità di mettere a fuoco e di
    seguire gli oggetti in movimentodiventa
    impossibile seguire la tv e identificare lo
    staff che si muove velocemente

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  • stimoli visivi appaiono più grandi o più piccoli
    della loro dimensione reale
  • stimoli visivi appaiono più lontani o più vicini
    o deformati
  • stimoli visivi separati appaiono intersecarsi
  • stimoli visivi immobili appaiono in movimento
  • molteplici copie di unimmagine visiva appaiono
    nellambiente

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Perdita visione periferica
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Diminuzione contrasti
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Abbagliamento
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Difficoltà nella verticalizzazione
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Far del bene dà buoni frutti
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