Title: Diapositiva 1
1(No Transcript)
2Esaminate il fabbisogno di sangue della nostra
zona, con riferimento alle esigenze derivanti
dall esistenza di malattie come la
Thalassemia.Quali prospettive, quali iniziative
utili e quali soluzioni per far fronte a tale
fabbisogno e per superare le difficoltà che la
carenza di sangue comporta.In tal contesto,quale
ruolo rivestono i donatori volontari associati e
quale i giovani che per la prima volta si
avvicinano alla conoscenza del problema.
TEMA DELL ELABORATO
3Il Sangue
- Il sangue è costituito da
- Plasma
- Parte corpuscolata
4Il plasma
- Il plasma è la parte liquida del sangue.È
costituito per il 90 da acqua. Appare di colore
paglierino e in esso sono disciolti numerosi
componenti - Sali (K, Na, Ca, Mg, Cl)
- Proteine plasmatiche (Albumina,Globuline,Fibrinoge
no) - Sostanze trasportate dal sangue(Nutrienti,ormoni,g
as di respirazione,prodotti di rifiuto)
5Gli elementi figurati
Consistono nella parte corpuscolata del sangue.
Si trovano in quantità diverse a seconda della
persona, anche se devono rispettare dei valori
costanti.
- Globuli rossi (RBC) o Emazie
- Globuli Bianchi (WBC)
- Piastrine (PLT)
6Globuli rossi
Sono anche chiamati RBC (red blood cells) o
emazie. Il loro compito fondamentale è quello di
trasportare lossigeno alle cellule. Variano da 4
a 6 milioni e sono cellule anucleate cioè senza
nucleo e quindi non si possono riprodurre.Infatti
sono prodotti dal midollo osseo rosso. Si possono
descrivere come dei dischi biconcavi (piatti e
incavati al centro) che fungono da sacco per
lemoglobina(Hb). Questa è un proteina che si
lega allossigeno e in minima parte anche
allanidride carbonica. Vivono per circa 120
giorni e sono distrutti dalla milza.
7Globuli Bianchi
Sono chiamati anche leucociti o WBC (White Blood
Cells). Il loro compito è la difesa
dellorganismo.Si possono descrivere come
unarmata mobile che ci difende dagli attacchi di
microrganismi e non. A differenza degli rbc,
questi possono uscire dal circolo sanguigno
attraverso un processo chiamato diapedesi. Sono
le uniche cellule complete del sangue, infatti
hanno un nucleo e gli organuli.
8Classificazione dei WBC
9Granulociti
Basofili Sono i meno numerosi dei globuli
bianchi.Contengono istamina,una sostanza
infiammatoria che attrae altri WBC.
Basofilo
Eosinofili Hanno un nucleo di colore viola e
grossi organuli citoplasmatici rosso acceso.
Eosinofilo
Neutrofilo
Neutrofili Hanno un nucleo multilobato, il
citoplasma appare roseo.Sono fagociti attivi.
10Agranulociti
- Hanno un nucleo molto grande(90 della
cellula).Possono essere di tipo - B producono anticorpi
- T sono coinvolti nelle reazioni di rigetto dei
trapianti - NK (Natural killer) entrano in azione in presenza
di cellule infettate da virus o tumorali.
Riconoscono la cellula per la presenza di
particolari zuccheri, si attaccano alla loro
parete e rilasciano sostanze che causano la morte
cellulare.
Linfocita
Sono i globuli bianchi di maggiori
dimensioni.Quando migrano nei tessuti sono detti
macrofagi e sono fagociti attivi.
Monocita
11Le malattie
Anemia
Leucemia
Aids
Policitemia
Favismo
Thalassemia
12 Anemia
- Si ha lanemia quando nel sangue è presente un
numero inferiore rispetto alla norma di globuli
rossi e quindi di emoglobina. - Lanemia è di diversi tipi
- Emorragica causata da emorragie improvvise
- Emolitica lisi dei globuli rossi
- Perniciosa deficienza di vitamina B12
- Aplastica deficienza o distruzione del midollo
osseo rosso per tumore o per farmaci - Per carenza di ferro
- Falciforme produzione di emoglobina anormale che
diventa a forma di falce nel momento in
cui viene consumato lossigeno
13La thalassemia
- La thalassemia, conosciuta anche con i nomi di
anemia mediterranea e morbo di Cooley, è una
malattia genetica del sangue che si trasmette per
via ereditaria. La causa della malattia è
un'alterazione dell'emoglobina contenuta nei
globuli rossi. L'emoglobina è la molecola che
permette ai globuli rossi di legare l'ossigeno e
di trasportarlo a tutte le cellule del nostro
corpo. L'emoglobina è formata da una testa,
chiamata eme, che non varia mai e da quattro
catene proteiche, indicate con le lettere greche
alfa, beta e gamma.
14- I difetti a carico di una o più di queste catene
causano le diverse sindromi talassemiche le alfa
talassemie e le beta-talassemie. Nella
thalassemia il globulo rosso in sè è normale, ma
è fortemente alterato il suo contenuto di
emoglobina sia a livello quantitativo che
qualitativo. Questo provoca un'aumentata
distruzione dei globuli rossi e un'alterazione
nella loro produzione, causa dell'anemia e dei
sintomi clinici. La beta thalassemia è la più
diffusa nel bacino mediterraneo ed è provocata da
un'alterazione delle catene globiniche di tipo
beta che sono regolate da due geni, ereditati uno
dal padre e uno dalla madre. Se è un solo gene ad
essere colpito si parla di forma eterozigote e il
soggetto colpito è un portatore sano. Quando
l'alterazione colpisce entrambi i geni siamo di
fronte ad una thalassemia major.
15- La terapia
- La malattia si evidenzia, in genere, pochi
mesi dopo la nascita con un quadro di anemia
grave provocata da un ricambio troppo veloce dei
globuli rossi che vengono distrutti molto
rapidamente dalla milza, la quale aumenta di
volume. Il midollo, malgrado il super lavoro, non
riesce a produrre globuli rossi in quantità
sufficiente. Il paziente è costretto a periodiche
trasfusioni di sangue che provocano un
dannosissimo accumulo di ferro che va eliminato
attraverso una terapia ferrochelante.
L'iperattività del midollo provoca una sua
espansione che finisce col causare alterazioni
scheletriche. Tipico è l'ispessimento delle ossa
del cranio e degli zigomi. Il quadro clinico si
accompagna ad un ridotto accrescimento, ad una
pubertà ritardata e a varie altre complicanze.
Oggi fortunatamente, grazie ad una corretta
terapia queste caratteristiche e molte
complicanze sono di riscontro sempre più raro.
L'unico modo per arrivare alla guarigione della
malattia è, oggi, il trapianto di midollo osseo,
preferibilmente da un fratello compatibile al
100
16- Come si trasmette
- La thalassemia è una malattia ereditaria e si
trasmette dai genitori ai figli secondo il
cosiddetto carattere mendeliano autosomico
recessivo. In altri termini, perché nasca un
figlio malato è necessario che entrambi i
genitori siano portatori dello stesso tipo di
thalassemia. Un figlio con entrambi i genitori
portatori sani di thalassemia ha il 25 di
possibilità di nascere affetto dalla malattia, il
25 di essere completamente sano e il 50 di
essere portatore sano.
17Policitemia
La policitemia è un aumento anomalo o eccessivo
degli RBC. Può essere causata da più fattori,
come un tumore al midollo osseo (policitemia
vera). Si parla di policitemia secondaria quando
è scatenata da fattori fisiologici come la
sopravvivenza ad altitudini elevate. Il sangue è
più viscoso e circola meno velocemente
18 Favismo
E' una grave forma di anemia, provocata dalla
ingestione di fave ( fresche o secche, crude o
cotte) alcune sostanze contenute nelle fave
distruggono rapidamente i globuli rossi del
sangue, determinando i sintomi caratteristici
della malattiapallore, emissioni di urine
rossastre, astenia, nausea, vomito. Oltre le fave
anche numerosi farmaci ( come il chinino,
l'aspirina, i sulfamidici, ecc.) possono
avere,nei soggetti carenti, lo stesso effetto dei
legumi, determinando gravi crisi emolitiche, cioè
una distruzione acuta di globuli rossi. L'unica
cura consiste nella trasfusione di sangue .
19L AIDS
- L'AIDS è una malattia virale che causa un
grave indebolimento dei meccanismi di difesa del
nostro organismo, per cui il paziente va incontro
a infezioni provocate da germi che di solito non
sono nocivi per l'uomo, e a tumori non comuni
specie a carico della pelle (sarcoma di Kaposi).
Sono ormai disponibili dei test che consentono di
rilevare nel sangue se l'individuo è stato a
contatto con il virus e ha perciò anticorpi nei
suoi confronti. Ciò non vuole significare (in
assenza di segni clinici) che il soggetto è
ammalato.
20È ormai sicuro che il virus non viene facilmente
trasmesso da soggetto a soggetto in seguito a
contatti casuali. È invece sicuro che può essere
trasmesso attraverso il contatto sessuale con
individuo affetto o sieropositivo, o attraverso
il contatto con i suoi liquidi biologici (saliva,
urina, sperma) ovvero attraverso aghi
infetti. Nessuna malattia può essere contratta
donando il sangue poiché il materiale usato è
nuovo, sterile e viene utilizzato solo per il
donatore e poi scartato.
21I sintomi che sono presenti nellAIDS possono
comparire anche in altre malattie. Chi presenta
tali sintomi non potrà donare il sangue per
proteggere chi lo riceverà. A coloro che hanno
avuto comportamenti a rischio si chiede di
astenersi dalle donazioni e di sottoporsi ad
analisi di verifica. Se l'esame risultasse
positivo, esso verrà ripetuto per controllare che
non vi sia stato un errore di laboratorio. Ciò
avviene naturalmente con la più assoluta
riservatezza. In caso di esito ancora positivo,
l'interessato sarà informato con lettera
personale con il consiglio di effettuare altro
controllo medico accurato.
22Ma..
- L AIDS è una malattia facilmente trasmissibile
attraverso il sangue. - Per questo è molto importante tutelare tutti
coloro a cui viene trasfuso il sangue donato.
Infatti prima che il sangue venga trasfuso,
questo viene analizzato e se presenta qualsiasi
tipo di virus trasmissibile come l HIV ,questo
viene scartato e non va avanti la trasfusione.
23Come avviene la trasfusione?
1
2
24- 1 le indagini di laboratorio hanno, tra le
altre, tre finalità principali verificare la
corrispondenza del gruppo sanguigno escludere
la trasmissione di malattie infettive. .
salvaguardare la salute del donatore. - Le fasi del prelievo
- La disinfezione della cute, il posizionamento
dellago, il flusso costante, la pesatura ed
infine la saldatura dei tubi affinché sia
garantita la sterilità. - 2 centrifugazione e separazione dei componenti
del sanguesi ottengono così una sacca di
globuli rossi una sacca di plasma buffy-coat
(leucociti e piastrine)
25Cosa è lAvis?
- E' un'organizzazione non lucrativa di utilità
sociale (ONLUS) costituita tra coloro che donano
volontariamente, gratuitamente, periodicamente e
anonimamente il proprio sangue. - E' un associazione apartitica, aconfessionale,
senza discriminazione di razza, sesso, religione,
lingua, nazionalità, ideologia politica e
persegue finalità di solidarietà umana. - Fondata a Milano nel 1927 dal dott. Vittorio
Formentano, costituitasi ufficialmente come
Associazione Volontari Italiani del Sangue nel
1946, riconosciuta nel 1950 con una legge dello
Stato Italiano, l AVIS è oggi un ente privato
con personalità giuridica e finalità pubblica e
concorre ai fini del Servizio Sanitario Nazionale
in favore della collettività.
26I principi dello Statuto
- venire incontro alla crescente domanda di sangue
- avere donatori pronti e controllati nella
tipologia del sangue e nello stato di salute - lottare per eliminare la compravendita del
sangue, donare gratuitamente sangue a tutti,
senza alcuna discriminazione
27- all'AVIS possono aderire gratuitamente sia
coloro che donano volontariamente il proprio
sangue e sia coloro che, pur non potendo per
motivi di inidoneità fare la donazione,
collaborano però gratuitamente a tutte le
attività di promozione e organizzazione - l'AVIS è una Associazione di volontari
volontari sono i donatori e volontari sono i suoi
dirigenti. E presente su tutto il territorio
nazionale.
28- Il suo organo principale è il Consiglio
Nazionale. Sono inoltre attivi 773 Gruppi Avis,
organizzati sopratutto nelle aziende, sia
pubbliche che private, come ulteriore
testimonianza della presenza associativa nel
tessuto sociale. - Promuove e sviluppa attività di coordinamento
tra le Associazioni di volontariato e fra quelle
del sangue per una maggiore diffusione dei valori
della solidarietà e per un migliore impegno del
volontariato.
29Il sangue è indispensabile
Il fabbisogno di sangue e di emocomponenti non
si verifica solamente in presenza di condizioni o
eventi eccezionali quali terremoti, disastri o
incidenti, o durante interventi chirurgici ma
anche nella cura di malattie gravi quali tumori,
leucemie, anemie croniche, trapianti di organi e
tessuti.
30Il fabbisogno del sangue in Sardegna
- La donazione alimenta la cultura della
solidarietà,che negli ultimi anni è in crescita. - Il fabbisogno del sangue in Sardegna è elevato e
i donatori non soddisfano le richieste, molto
frequenti nel periodo estivo. - La richiesta deriva da malattie come
- l anemia, la thalassemia e il favismo.
31- Il sangue, con i suoi componenti, costituisce
per molti ammalati un fattore unico e
insostituibile di sopravvivenza
globuli bianchi
per la cura di leucemie, tumori, intossicazioni
da farmaci
globuli rossi
per la cura di anemie, emorragie
piastrine
plasma
Plasma derivati
32- Per donare il sangue è utile conoscere i criteri
di donazione, quali
- Età compresa tra 18 anni e i 60 anni (per
candidarsi a diventare donatori di sangue intero)
65 anni (età massima per proseguire l'attività
di donazione per i donatori periodici), con
deroghe a giudizio del medico. - Peso superiore ai 50 Kg
- Pulsazioni comprese tra 50-100 battiti/min (anche
con frequenza inferiore per chi pratica attività
sportive) - Pressione arteriosa tra 110 e 180 mm di mercurio
(Sistolica o MASSIMA)tra 60 e 100 mm di mercurio
(Diastolica o MINIMA)
33- E' doveroso autoescludersi per chi abbia nella
storia personale - assunzione di droghe
- alcolismo
- rapporti sessuali ad alto rischio di
trasmissione di malattie infettive (es.
occasionali, promiscui, ...) - epatite o ittero
- malattie sessualmente trasmissibili
- positività per il test della sifilide (TPHA o
VDRL) - positività per il test AIDS (anti-HIV 1)
- positività per il test dell'epatite B (HBsAg)
- positività per il test dell'epatite C
(anti-HCV) - rapporti sessuali con persone nelle condizioni
incluse nell'elenco
34 35I NUMERI
- In Italia occorrono ogni anno oltre 3.000.000
di donazioni di sangue, ne vengono effettuate
circa 2.000.000. Ecco quindi la necessità di
aumentare il numero dei donatori almeno del 30.
Il dono del sangue è un dovere sociale ed un atto
di umana solidarietà nei confronti di chi soffre.
La paura e l'egoismo devono scomparire e far
posto a quel sentimento di fratellanza che deve
esistere fra gli uomini.
36(No Transcript)
37Commentiamo
- Nell arco del 2003 il numero di donatori e di
donazioni è diminuito. - I dati non sono confortanti ma si sta cercando di
fare di tutto per poterli migliorare. - In tutte le province la situazione è simile, ad
un primo aumento segue un costante calo. - Nel 2003 la provincia con il maggior numero di
donatori è Cagliari, ma questi non compensano le
donazioni. -
38Il ruolo dei volontari donatori e dei giovani
- I volontari donatori essendo già a conoscenza
delle metodiche e del gesto del donare, sono
degli ottimi canali dinformazione per i giovani
(e non) che si avvicinano alla donazione. - Proprio i giovani sono un canale difficile da
sensibilizzare, ma il loro ruolo è fondamentale
perché saranno i futuri portavoce e senza di
loro la donazione calerà ulteriormente .
39Iniziative, prospettive e soluzioni
- E necessario informare come si svolge il
prelievo attraverso campagne informative . - Queste possono essere svolte su più canali
- in Tv
- al lavoro
- alla radio
- al cinema
- attraverso il Web
- e soprattutto nelle scuole.
40In TV
- Come pubblicità progresso
- Come approfondimento nei rotocalchi
- Come tema principale di documentari
- Nei telegiornali
- Pagine nel teletext.
Alla radio
- Pubblicità nelle trasmissioni radiofoniche
- Approfondimenti con esperti
41Nel Web
- Link nei motori di ricerca
- Banner nei siti affiliati
- Newsletter aggiornate per gli utenti registrati.
Al cinema
- Nelle pubblicità prima dellinizio dello
spettacolo - Come slogan nei biglietti
- Nei volantini cinematografici.
42A lavoro
- Conferenze con il supporto di esperti del
settore - Nelle bacheche aziendali
- Come propaganda nelle sedi del CRAL.
A scuola
- Dibattiti e conferenze in orario scolastico con
la presenza dei veterani della donazione e dei
giovani - Visite presso i centri trasfusionali
- Lezioni accentrate sulla donazione.
43Presentazione Realizzata da Boi Maria
Enrica Silvia Placentino 4A biologico
sanitario I.T.A.S Grazia Deledda