Title: Diapositiva 1
1Tulving, Schacter e i sistemi di memoria
2Metafore del processo di remembering
Prendere allamo, pescare
ricordi vivi, che tendono a sfuggire
Il paleontologo ricostruisce lo scheletro
delluomo primitivo da un dente o una costola
(Hebb) o il dinosauro partendo da poche ossa
(Neisser)
Vestigia lacunose di un passato immutabile
Tulving (1983) parla di ECFORIA SINERGICA
(essere reso noto, termine di R. Semon) , come
processo che integra costruttivamente traccia
parziale (engramma) e suggerimenti per il
recupero (contesto). Storicamente richiama un
processo fisico energetico, aggiornabile in base
alle evidenze sperimentali della neurobiologia.
3CODIFICA Paradigma dei LIVELLI DI ELABORAZIONE
Assunzione che la forza della traccia dipenda
dalla PROFONDITÀ DI CODIFICA (Craik e Lockart,
1972) La codifica SEMANTICA PROFONDA (la parola
è il nome di un animale?) produce miglior ricordo
della codifica SUPERFICIALE, FONOLOGICA (la
parola fa rima con CANE?) o PERCETTIVA (la
parola è scritta in lettere maiuscole?).
Il ricordo dipende anche dalla RICCHEZZA O
AMPIEZZA DELLELABORAZIONE alla quale un item è
sottoposto, cioè se viene trasformato mediante un
solo codice o più codici (Craik e Tulving,
1975). Per esempio, Paivio (1971) trovò che le
parole concrete, ad alto valore dimmagine, sono
ricordate meglio delle parole astratte perché
sono soggette a DOPPIA CODIFICA, verbale e in
formato visivo, mediante la rappresentazione
dellimmagine mentale delloggetto di riferimento.
4DISPONIBILITÀ E ACCESSIBILITÀ (RECUPERO)
Loblio dipende da una perdita del ricordo o da
unincapacità di recuperarlo?
Tulving e Pearlstone (1966) presentarono una
lista di parole contenente nomi di frutti,
animali, mobili ecc. Al momento della
rievocazione divisero i soggetti in due gruppi
il primo gruppo, al quale furono forniti i NOMI
DELLE CATEGORIE, rievocò un numero medio di
parole significativamente maggiore rispetto al
secondo gruppo. Successivamente, in un secondo
test di memoria, i suggerimenti costituiti dai
nomi delle categorie vennero dati a tutti i
soggetti e le differenze scomparvero.
Il vantaggio del primo gruppo era dovuto alle
MODALITÀ DEL RECUPERO
Quindi il ricordo del target era ugualmente
disponibile per tutti i soggetti, ma diventava
più accessibile mediante lindizio categoriale
per il recupero
5Limportanza del recupero
Principio di SPECIFICITÀ DELLA CODIFICA (Tulving
e Thompson, 1973)
Cè interazione fra i contesti della codifica e
del recupero funzionano come SUGGERIMENTI (cues)
PER LACCESSO mnestico gli elementi presenti alla
codifica (usiamo la parte, il frammento, come
chiave per ricordare il tutto). Il fallimento nel
recupero è cue dependent forgetting (Tulving
1974).
Ecco perché associare un elemento a molti indizi
che permettono di recuperarlo migliora il
ricordo. Es.Washington è la capitale degli Stati
Uniti - così si chiamava il primo Presidente - la
città è sede della Casa Bianca residenza del
Presidente in carica
Gli elementi che sono frutto di un elaborazione
personale al momento della codifica risultano
particolarmente efficaci come suggerimenti per
laccesso Questo è uno degli aspetti delle
mnemotecniche
6Tulving, E. (1972). Episodic and semantic memory.
In E. Tulving and W. Donaldson (Eds.),
Organization of Memory (pp. 381-402). New York
Academic Press.
Tulving, E., Thompson, D. M. (1973). Encoding
specificity and retrieval processes in episodic
memory. Psychological Review, 80, 352-373.
Endel Tulving, n.1925 in Estonia, a 17 anni in
Germania, stati Uniti, Canada, si laurea a
Toronto e consegue il dottorato a Harvard
7MEMORIA EPISODICA E MEMORIA SEMANTICA
Tulving (1972, 1983) definisce la MEMORIA
EPISODICA come ricordo di EVENTI
SPAZIO-TEMPORALMENTE SITUATI, in PRESENZA DEL
SOGGETTO come protagonista o osservatore di
ESPERIENZE UNICHE, CONCRETE, PERSONALI E DATATE
NEL PASSATO del soggetto.
La MEMORIA SEMANTICA è la CONOSCENZA ASTRATTA E
ATEMPORALE che una persona condivide con gli
altri e comprende sia la CONOSCENZA ENCICOPEDICA
del mondo sia quella del linguaggio, la RETE
SEMANTICA. È una conoscenza decontestualizzata,
ricavata dallesperienza personale, diretta o
indiretta, mediante processi di SCHEMATIZZAZIONE,
cioè di generalizzazione a partire da esperienze
simili e di eliminazione dei dettagli considerati
irrilevanti.
8Modello di memoria semantica a rete gerarchica
(Collins e Quillian, 1969)
Livello 1
Livello 2
Livello 3
Predice correttamente che è più facile (richiede
meno tempo di decisione) rispondere alla domanda
il canarino è giallo?, con soggetto e predicato
allo stesso livello, che a il canarino ha la
pelle?, ma leffetto scompare controllando la
familiarità.
9La teoria dei prototipi concettuali
I canarini sono uccelli? ottiene risposta più
rapida di i pinguini sono uccelli?, pur
trattandosi di affermazioni dello stesso livello.
La seconda frase richiede un tempo di verifica
maggiore perché il pinguino non è un esemplare
tipico della categoria uccelli come il
canarino. E. Rosch (1973) ha dimostrato che i
membri più tipici di una categoria posseggono più
caratteristiche di quella categoria. I concetti
sono sfumati e indistinti piuttosto che netti e
ben definiti, come sosteneva il filosofo
Wittgenstein (1958) a proposito dei giochi, che
condividono più o meno caratteri e presentano una
somiglianza di famiglia.
10Rete semantica basata sulla propagazione
dellattivazione (Collins e Loftus,
1975) Organizzazione in base alla relatedness o
distanza semantica
Predice il priming semantico
11La memoria dipendente dal contesto
Il ricordo dipende dal contesto, esterno e
interno, di recupero J. Locke narra di un
ballerino che riusciva a ballare solo se cera
una cassapanca nella stessa posizione che aveva
nella stanza dove si era esercitato. D. Godden e
A. Baddeley (1975) presentarono 40 parole non
correlate fra loro a dei sommozzatori, durante un
corso di addestramento, sulla spiaggia o a 3
metri di profondità e li sottoposero a test o
nello stesso ambiente o nellambiente
alternativo. Il materiale appreso sottacqua era
ricordato meglio sottacqua e quello appreso fuor
dacqua era ricordato meglio sulla terraferma.
12(No Transcript)
13Memoria dipendente dallo stato
Nel film di C. Chaplin Luci della città, il
milionario ubriaco che è diventato amico di
Charlot, non si ricorda più di lui quando è
ritornato sobrio. Ricerche su memoria e stato
emotivo I depressi rievocano più ricordi tristi.
Inducendo umore depresso con la tecnica di Velten
(presentando enunciati felici o tristi), soggetti
normali impiegano più tempo a ricordare
esperienze positive quando sono tristi. Memoria
congruente con lumore (Blaney, 1986) è più
facile rievocare eventi con tono emotivo
corrispondente allumore del momento ricordi
lieti quando si è contenti, ricordi tristi quando
si è tristi. La memoria dipende dallo stato
emotivo quando cè corrispondenza dumore tra
codifica e recupero. E.Elich, D.Macauley, L.Ryan
(1994) chiesero ai soggetti di generare ricordi
di eventi del loro passato in risposta a
suggerimenti (parole, come nave o strada) e
inducevano umore triste o lieto facendo ascoltare
musica allegra o malinconica due giorni dopo il
ricordo degli eventi era migliore quando lo stato
dellumore alla verifica corrispondeva a quello
alla codifica.
14(No Transcript)
15I compiti di memoria tradizionali (in ordine di
difficoltà)
RIEVOCAZIONE o RICHIAMO (recall) -Seriale
(nellordine di presentazione) -Libera (free
recall) -Guidata da suggerimenti (cued recall)
La rievocazione libera dà luogo agli EFFETTI DI
POSIZIONE SERIALE effetto di priorità (primacy
effect) e di recenza (recency effect), per cui i
primi item e gli ultimi sono ricordati meglio
degli elementi centrali della serie.
RICONOSCIMENTO -a scelta multipla,
-sì/no RIAPPRENDIMENTO
TEST INDIRETTI
16(No Transcript)
17SISTEMI DI MEMORIA
TULVING, 1985
COHEN e SQUIRE 1980
Ho guidato la mia prima bicicletta
EPISODICA
DICHIARATIVA sapere che
So che la bicicletta ha due ruote
SEMANTICA
PROCEDURALE
PROCEDURALE saper fare
So andare in bicicletta
18MEMORIA IMPLICITA ED ESPLICITA
Un ricordo può essere DISPONIBILE, ma NON
ACCESSIBILE alla coscienza, perché non si riesce
a produrre nel contesto del recupero un efficace
suggerimento per laccesso (dimenticanza dei nomi
propri sulla punta della lingua, inconscio
cognitivo).
La MEMORIA IMPLICITA (Graf e Schacter, 1985)
comprende tutti gli effetti dellesperienza
passata sul comportamento di cui non siamo
consapevoli ed opera in modo automatico.
La MEMORIA ESPLICITA è recupero cosciente di
informazioni e ricostruzione conscia del passato
(RECOLLECTION), ricordo intenzionale riflessivo.
19CARATTERI DELLA RECOLLECTION (BREWER 1996)
È il ricordo di un EPISODIO SPECIFICO del passato
di un individuo che rivive L'ESPERIENZA
FENOMENICA individuale (carattere AUTONOETICO,
esperienza di tipo REMEMBER) tipicamente
contiene informazione su LUOGO AZIONI PERSONE
OGGETTI PENSIERI ed EMOZIONI espressa come
IMMAGINE MENTALE debole e instabile il PUNTO
DI VISTA è la prospettiva originale (di campo) o
quella di un osservatore. L'immagine può
contenere dettagli irrilevanti, ma anche
informazione proposizionale, è accompagnata
dalla credenza di aver fatto quell'esperienza nel
passato individuale soprattutto se recente, è
fondamentalmente veridica, a meno che sia
influenzata da forti processi di
schematizzazione comporta un'elevata FIDUCIA
nell'accuratezza, che spesso (ma non sempre)
predice ACCURATEZZA effettiva
20Distinzione fra REMEMBERING e KNOWING (Gardiner e
Java, 1993)
Il giudizio remember (ricordo) viene dato
quando dal punto di vista soggettivo lesperienza
è di recollection e rivive la situazione
originaria, a differenza del generico sapere
che, spesso da fonte indiretta. Anche
lesperienza personale può dare luogo al ricordo
know (so).
21La memoria episodica dopo il 1994
Ipotesi dei due sistemi di memoria episodica e
semantica La memoria episodica è specificamente
umana Più recente nellevoluzione della specie
degli altri sistemi di memoria (affermazione
discutibile, v. evidenze antropologia umana e
paleontologia) Compare nei bambini dopo quella
semantica, intorno ai 4 anni i bambini narrano
script (schemi di eventi, copioni di eventi
routinari) prima che episodi Studi di
neuroimaging mostrano attivazione prefrontale,
soprattutto destra, legata al recupero
strategico (sforzo di ricordare) e attivazione
mediale-temporale (ippocampo) nel recupero
associativo automatico (M.Moscovich, 1994).
22Daniel L. Schacter n.1952
1996 Searching for memory. The brain, the mind,
the past.
23Esperimento di Schacter e coll. (1996) con il
paradigma DRM (Deese-Roediger-McDermott) Veniva
scelta una parola iniziale (dottore) e costruita
una lista di parole fortemente associate
(infermiera, malato, ospedale ecc.). Presentando
la lista, senza la parola iniziale, e facendola
apprendere, al test di riconoscimento la parola
non inclusa viene riconosciuta erroneamente.
lattivazione cerebrale è analoga a quella
prodotta dal riconoscimento corretto.
24In base a casi neurologici di DEFICIT DI MEMORIA
SPECIFICI PER CATEGORIA, circa il riconoscimento
di immagini di oggetti animati e inanimati, si è
ipotizzato che, a livello cerebrale, la memoria
semantica sia organizzata al livello degli
oggetti. Ma il quadro clinico in cui la
prestazione è peggiore con oggetti animati che
con quelli inanimati è molto più comune (80 vs
20) dellaltro.
TEORIA SENSORIALE-FUNZIONALE di Farah e
McClelland (1991) Gli OGGETTI ANIMATI si
distinguono tra loro per PROPRIETÀ PERCETTIVE
VISIVE (in base allaspetto, la mia gatta è
grigia), mentre quelli INANIMATI per PROPRIETÀ
FUNZIONALI (in base alluso, la cartella contiene
i libri ), e le unità semantiche visive sono il
triplo di quelle funzionali. In un modello
computazionale, disattivare le unità visive
danneggia il riconoscimento degli oggetti
animati, mentre quello delle unità funzionali ha
effetto limitato.
25Paradigma DRM (Deese, 1959 Roediger, McDermott,
1995)
Se si presenta una lista di parole (es. letto,
stanco, notte, cuscino), ciascuna associata a una
parola non presentata (sonno), la probabilità
di ricordare la parola critica come parte della
lista (nel ricordo libero e nel riconoscimento) è
pari a quella delle parole centrali della lista,
tra il 40 e l80.
Inoltre quello della parola critica, dal punto
di vista soggettivo della recollection, sembra un
vero ricordo!
26Psicologia della testimonianza
Secondo E. Loftus (1972), i testimoni oculari di
incidenti o rapine possono essere influenzati dal
modo di porre le domande. Esperimento in cui un
incidente viene valutato come significativamente
più grave dai soggetti ai quali era stato chiesto
come le due automobili si sono fracassate
(smash) vs urtate (hit).
Paradigma della misinformation (informazione
fuorviante post-evento)
In seguito la Loftus ha impiantato
sperimentalmente falsi ricordi dinfanzia (come
quello di essersi perso in un supermercato), per
dimostrare che pressioni sociali e suggestione
(nelle psicoterapie immaginative) possono
spiegare anche alcune denunce di presunte
vittime di abuso (False Memory Syndrom e
associazione che la combatte)
Neisser (1982) discute il caso John Dean, il
registratore umano dellaffare Watergate
analizzando le deposizioni e confrontandole con
le registrazioni originali delle conversazioni di
Nixon, risulta che il testimone era stato
impreciso ma sostanzialmente veridico. Neisser
conia il termine repisodic per i ricordi che
sembrano episodici, ma sono ricostruzioni in base
a schemi semantici, ripassati e ben raccontati
27I ricordi FLASHBULB
F.W.Colegrove (1899) aveva studiato, 33 anni dopo
l'evento, il ricordo della notizia
dell'assassinio del presidente americano Abraham
Lincoln, trovando che la gente ricordava dove,
con chi e cosa stavano facendo
I "ricordi lampo" (flashbulb memories) vividi
come fotografie, riguardano "le circostanze in
cui si è avuta notizia per la prima volta di un
evento molto sorprendente e emozionalmente
attivante perché foriero di conseguenze nelle
vita del soggetto.
Brown e Kulik (1977) studiarono il ricordo di 10
eventi pubblici, tra cui lassassinio del
presidente Kennedy (1963) e di Martin Luther
King, in due gruppi di americani bianchi e neri,
in termini di consequenzialità ecc.
Teoria del now print
Ipotesi di Neisser schema narrativo per larrivo
delle notizie importanti
ACCURATEZZA?
28RICERCHE SUI FLASHBULB
Terremoto di San Francisco (1989)il peso
personale dellevento fa sì che i californiani
ricordino meglio dei soggetti di Atlanta (Neisser
et al. 1996)
Esplosione del Challenger (1986) il 40 dei
ricordi dopo 3 anni sono in contraddizione con il
resoconto fornito il giorno successivo all'evento
(Neisser e Harsch,1993).
Larsen (1992) introdusse la moglie nella
ricostruzione del ricordo dellassassinio del
primo ministro svedese Olaf Palme
Weaver (1993) confronta il ricordo dei
bombardamenti in Iraq con quello di un incontro
con un amico a tre mesi e a un anno di distanza
e trova ricordi meno accurati e vividi col tempo,
ma maggior sicurezza soggettiva circa levento
pubblico
29Fattori del ricordo flashbulb
Emozionalità, sorpresa, significato personale
dellevento, frequenza del ripasso (rehearsal),
condivisione sociale ..
Fonti di errore
Amnesia dellorigine, tendenza a confondere le
fonti della notizia (effetto TV)
Inferenze da script nella ricostruzione
30REALITY MONITORING (Johnson e Raye, 1981)
Ricordi di eventi di origine percettiva Fonte
esterna Informazioni percettive e contestuali
Ricordi di eventi immaginati Fonte
interna Informazioni sulle operazioni cognitive
31Differenze fra tracce di processi
percettivi/rappresentativi
I processi percettivi hanno origine esterna e
lasciano tracce con più attributi sensoriali e
spazio-temporale (contestuali), mentre i processi
rappresentazionali lasciano più dettagli
semantici (pensieri schematici). La percezione è
automatica e i ricordi di origine percettiva
hanno meno attributi operazionali associati,
mentre nellimmaginare lattenzione codifica più
informazioni sulle operazioni effettuate. Il
matching con la realizzazione di una fantasia,
anche ripetuta, dà una sensazione di irrealtà,
mentre unazione abituale automatica lascia una
sensazione di realtà, e così i ricordi rispettivi.
32Modello MEM (Multiple-Entry Memory Model)
(Johnson, 1992)
Processi di codifica
FUNZIONI PERCETTIVE Il sistema percettivo
individua e lega (binding) i tratti in modo
automatico (associazione per contiguità, principi
gestaltici) o in modo che richiede attenzione
(notare relazioni ecc.)
FUNZIONI RIFLESSIVE Il sistema cognitivo usa
processi cognitivi come il refresching (delle
immagini mentali) e il rehearsing (delle
informazioni verbali), lelaborazione
semantico-concettuale delle informazioni ecc.
33SOURCE MONITORING FRAMEWORK (Johnson, Hastroudi e
Lindsey, 1993)
Origine interna/esterna (intenzioni/azioni,
parole dette/parole ascoltate, fiction
viste/sogni) Voce maschile/femminile Fonti
attendibili e non
Compiti che richiedono di distinguere lorigine
dei ricordi a LT Effettuare una serie di
azioni/immaginare di compierle (piegare un foglio
di carta, appuntare un lapis, aprire una
cerniera) Leggere una parola/generarla (per
completare una frase presentata)
34Il paradigma del verbal overshadowing (Schooler,
Fiore e Brandimonte, 1997)
Descrivere verbalmente una scena visiva può
danneggiare la memoria. In particolare,
descrivere un volto diminuisce la probabilità di
riconoscimento corretto (Dodson, Johnson e
Schooler, 1997).
Caso particolare della superiorità (in termini di
probabilità di accesso) e interferenza
dellinformazione verbale sulla codifica
visiva quando un ricordo in forma di immagine
visiva è stato raccontato ripetutamente, non è
più accessibile nella forma originaria.
35FUZZY TRACE THEORY (Reyna e Breinerd, 1998)
Lo stesso stimolo lascia in memoria due tipi di
tracce, parallele e indipendenti
1) Traccia verbatim (letterale), informazioni
dettagliate, rappresentazione episodica delle
caratteristiche superficiali dello stimolo,
compresi gli elementi contestuali 2) Traccia
gist , del nucleo semantico dello stimolo,
rappresentazione episodica del significato dello
stimolo, attivato dalla sua presentazione e
ricavato dalla memoria semantica.
La traccia 1) svanisce più rapidamente ed è più
spesso attivata da cue specifici, la 2) permane
più a lungo e viene attivata più spesso da item
di cui non si è avuta esperienza diretta
36LINTERVISTA COGNITIVA di Fisher e Geiselman
(1992)
- Riportare tutto
- Ricontestualizzazione
- Resoconto libero dei fatti
- Immagini mentali
- Ordine inverso
- Chiusura
37Il dibattito sul ricordo traumatico
E possibile recuperare ricordi inconsci, coperti
da amnesia per molti anni? Epidemia di presunti
ricordi di abuso sessuale in pazienti di
psicoterapeuti in USA e False Memory Society in
difesa dei genitori!
TEORIA DEL TRAUMA REALE abuso sessuale come
causa del Disturbo Posttraumatico da Stress
(PTSD).
FALSE MEMORY SYNDROME (FSM) negli anni Novanta
Posizione di Spanos, interazione fra esperienza
traumatica e fantasia, ruolo del contesto
socio-culturale nel modellamento del sintomo
(psicoterapie che usano tecniche di
visualizzazione)
38Abuso sessuale realtà o fantasia?
Lenore Terr (1990) in To scared to cry, ha
studiato il ricordo del trauma infantile e
distingue TRAUMA SINGOLO acuto, che può dar
luogo a una razione patologica come il Post
Traumatic Stress Desorder (PTSD) con il paradosso
della memoria (amnesia dellevento traumatico/
intrusione coattiva e ripetitiva di immagini ad
esso connesse) TRAUMA CRONICO, che comporta una
relazione prolungata tra vittima e figura
abusante, con conseguenze biologiche (distruzione
neuroni ippocampo) e psicologiche più marcate
sulla strutturazione della personalità e
possibile insorgenza di DISTURBI DISSOCIATIVI
della coscienza (personalità multipla ecc.)
39Il ricordo del trauma
Un trauma psichico, come un disastro naturale o
un episodio di violenza subita, può lasciare a
scar (W. James), una cicatrice persistente,
costituita da difficoltà di memoria (amnesia
post-traumatica) o, al contrario, da intrusione
coattiva di immagini relative alla situazione
traumatica (flashback) nel PTSD (Post Traumatic
Stress Disorder) Possibilità di distorsioni del
ricordo dovute a -errori percettivi causati
dallo stress (focalizzazione sullarma e effetto
tunnel della memoria), -errori di ricostruzione a
lungo intervallo, specialmente riguardo i
dettagli. -errori di source monitoring
(monitoraggio della fonte)
40Teorie dell'oblio
Oblio PASSIVO per decadimento della traccia
dovuto al disuso
Oblio ATTIVO per interferenza proattiva e
retroattiva
Oblio MOTIVATO p.es. dalla rimozione
(psicoanalisi freudiana)
Oblio come peccato di omissione
41Schacter D. (1999) I Sette peccati della Memoria
come la mente dimentica e ricorda, Mondadori,
Milano, 2002
3 peccati di OMISSIONE il ricordo non viene
riportato alla mente LABILITÀ (transience) I
ricordi non sono permanenti, con il passare del
tempo si indeboliscono, svaniscono, e sono
soggetti a dimenticanza. DISTRAZIONE
(absent-mindness) "riduzione dell' attenzione
preliminare alla memoria". BLOCCO (blocking)
ricerca vana di un informazione, che non risulta
accessibile, nonostante gli sforzi fenomeno
sulla punta della lingua e amnesia di porzioni
di ricordi personali. 4 peccati di commissione
il ricordo è alterato ERRATA ATTRIBUZIONE
(misattribution) un ricordo è attribuito ad un
contesto, ad una fonte od a una forma sbagliati.
SUGGESTIONABILITÀ (suggestibility)Un ricordo
può "derivare" non da un'esperienza o una
percezione, ma "per suggestione" dovuta a
domande, osservazioni, suggerimenti. DISTORSIONE
(bias) Un ricordo è alterato dalle conoscenze
del passato, ricostruito alla luce di ciò che
sappiamo a posteriori. PERSISTENZA (persistence)
Un ricordo inquietante riemerge continuamente.
42TEST DI MEMORIA INDIRETTI
COMPLETAMENTO di parole presentate fornendo le
lettere iniziali o di frammenti o di parole
degradate
PRIMING o INNESCO lesposizione precedente ad uno
stimolo ne facilita la successiva elaborazione
Presentando tachistoscopicamente una lista di
parole e successivamente un test di completamento
dove sono mescolate a parole non presentate, i
soggetti producono una percentuale
significativamente più elevata delle parole già
presentate. Il PRIMING è misurato dal numero di
parole della lista, meno quelle nuove, completate
Studi PET dimostrano che, mentre nel
riconoscimento aumenta lattivazione
ippocampale, il priming si accompagna per lo più
a una diminuzione del flusso ematico nelle aree
corticali interessate.
43Test di completamento lessicale
I neurologi di Oxford, Elizabeth Warrington e
Laurence Weiskrantz (1970) fecero studiare a un
gruppo di pazienti amnesici un elenco di parole
comuni. Quando si chiedeva loro di riconoscerle
in un secondo elenco dove comparivano mescolate a
parole non presentate, non riuscivano a
distinguerle. Presentando tre lettere iniziali e
chiedendo di completare le parole, riproducevano
significativamente più parole dellelenco
studiato che se avessero completato a caso.
TAVOLO GIARDINO .
TAV GIA.
44MEMORIA IMPLICITA E ESPLICITA
La MEMORIA IMPLICITA (Graf e Schacter, 1985)
comprende tutti gli effetti dellesperienza
passata sul comportamento di cui non siamo
consapevoli ed opera in modo automatico.
Definizione di Schacter (1996) lessere
influenzati da una esperienza passata senza avere
la consapevolezza di ricordare (p.169).
IDENTIFICAZIONE PERCETTIVA (Jacoby, 1983)
Presentando una per volta una lista di parole e
poi ripresentandole tachistoscopicamente, è più
facile leggere le parole già viste di quelle
nuove.
La MEMORIA ESPLICITA o DICHIARATIVAè recupero
cosciente di informazioni e ricostruzione conscia
del passato (RECOLLECTION), ricordo riflessivo.
Secondo Brewer (1996) la RECOLLECTION è il
ricordo di un evento specifico nel passato del
soggetto, che rivive lesperienza fenomenica
sotto forma di debole immagine mentale, e
contiene informazioni su luogo, azioni, persone,
oggetti, pensieri ed emozioni. Il ricordo è
accompagnato dalla credenza di aver fatto
quellesperienza nel passato, è per lo più
veridico e comporta un elevato grado di fiducia
nellaccuratezza che è spesso ben riposta.
45Verso linconscio cognitivo..
Gli stimoli visivi subliminali (input inconsci)
hanno un effetto cognitivo e/o emotigeno Il
PRIMING (INNESCO) è lattivazione, ad opera di un
input sensoriale, di uninformazione già presente
in memoria a lungo termine, che diventa più
accessibile. Può riguardare oggetti o parole.
Per esempio, in psicolinguistica sperimentale
il riconoscimento di una parola è facilitato
dalla presentazione di un'altra parola ad essa
correlata (il prime) semanticamente. Studi sugli
stereotipi preattivando automaticamente lo
stereotipo mediante presentazione subliminale di
volti afro-americani, partecipanti europei
valutano aggettivi positivi e negativi con tempi
di risposta più diversi fra loro, e danno più
velocemente i giudizi negativi lopposto accade
per gli afro-americani.
46Esperimento sul PRIMING
Con soggetti normali, leffetto di facilitazione,
sia nel riconoscere parole già presentate in un
elenco dove compaiono insieme a parole non
presentate, sia nel test di completamento
lessicale di parole degradate (presentando solo
le lettere iniziali e finali), si mantiene
invariato con lungo intervallo di ritenzione (1
ora) e si verifica a prescindere dalla memoria
conscia.
Nelleffetto priming si esprime la memoria
implicita, che può spiegare la criptoamnesia e
il plagio involontario
Leffetto non è intermodale (se i soggetti
ascoltano le parole senza vederle stampate non si
ha facilitazione nel test visivo e viceversa).
Ciò fa pensare a un effetto legato al SISTEMA
PERCETTIVO e alla codifica superficiale e
dipendente da una registrazione automatica dello
stimolo
47Priming semantico concettuale
Esperimento sulle frasi ambigue (McAndrews,
Glisky e Schacter, 1987)
Il covone fu importante perché si erano aperte
le cuciture Suggerimento che disambigua la
frase paracadute Ripetendo il test, i pazienti
amnesici riproducono immediatamente la parola
chiave senza ricordare di averla già incontrata
48La memoria negli amnesici
Edouard Claparède (1873-1940), psichiatra
svizzero fondatore nel 1912 delIstituto J.-J.
Rousseau a Ginevra, direttore delle Archives de
Psychologie.
Nel 1911 racconta che una mattina si nascose in
mano uno spillo e strinse la mano ad una paziente
amnesica con sindrome di Korsakoff il giorno
dopo la paziente non ricordava lepisodio, ma era
riluttante a porgergli la mano. Quando le fu
chiesto perché, rispose che a volte nelle mani
della gente si nascondono degli spilli!
I pazienti con amnesia pura possono avere memoria
semantica normale, ma non consolidano a LT nuove
esperienze (amnesia anterograda). Possono
mantenere abilità percettivo-motorie e capacità
di apprendere in modo inconscio
(cognitivamente).
49Apprendimento motorio
Nel 1845 il medico inglese Robert Dunn descrisse
il caso di una donna che in seguito a un
annegamento con mancato afflusso di ossigeno al
cervello era diventata amnesica, ma divenne anche
una sarta provetta, pur non ricordando mai di
aver preso in mano un ago!
CASO CLINICO Ad H.M. (Henry Gustav Molaison), il
paziente ventisettenne di Brenda Milner, operato
nel 1953 da William Scoville per una grave
epilessia (probabilmente conseguente a una caduta
da bicicletta quando aveva 9 anni) vennero
asportati bilateralmente i lobi temporali mediali
(compreso lippocampo), con conseguente grave
amnesia anterograda e retrograda (i dieci anni
precedenti). Il paziente, che aveva conservato il
suo livello intellettivo, riusciva però ad
apprendere nuove abilità motorie, come seguire un
bersaglio mobile, esercitandosi migliorava con
la pratica ma non ricordava di aver già svolto il
compito.
Distinzione di Bergson fra ricordo conscio del
passato e abitudini inconsce
50Il ruolo dellippocampo nella memoria è
dimostrato da Brenda Milner (n.1918), che per
trentanni segui un paziente divenuto epilettico
in seguito a un incidente di bicicletta, a 9
anni, operato dal neurochirurgo William Scoville
nel 1953, quando ne aveva 27.
H.M. (Henri Molaison) aveva conservato sia
unottima memoria a Breve Termine di lavoro
(corteccia prefrontale intatta) sia a Lungo
Termine per gli eventi accaduti prima
dellintervento. Inoltre era in grado di
apprendere compiti motori come copiare il disegno
di una stella vedendola allo specchio la sua
abilità migliorava con la pratica, anche se non
ricordava di aver già eseguito il compito. Per
lui era ogni volta nuovo, e così non riconosceva
la Milner quando andava a visitarlo e gli
sembrava di vederla per la prima volta. Aveva
perso la capacità di convertire la memoria a BT
in memoria a LT, cioè di consolidare i ricordi
51Henry Gustav Molaison (1926-2008)
52H.M. ha donato il suo cervello al Brain
Laboratory delluniversità di San Diego
(California) dove il neuroanatomista, Jacopo
Annese, lha sottoposto a esami dettagliatissimi.
53La memoria procedurale
Cohen e Squire (1980) fecero leggere parole nello
specchio a volontari sani e amnesici questi
ultimi beneficiarono dellesercizio, leggendo
sempre meglio, ma senza ricordare le parole lette
Laddestramento produce negli amnesici effetti
di apprendimento limitati al sistema motorio
Si parla di memoria procedurale a proposito
dellapprendimento di capacità motorie, abitudini
e regole tacite. Gli amnesici con gangli di base
e cervelletto integri, possono imparare a suonare
il pianoforte.
54BLINDSGHT (visione cieca o cecità corticale)
Un paziente aveva perduto la vista a causa di
lesioni occipitali. Quando gli veniva presentato
un lampo, diceva di non vedere niente, ma quando
gli si chiedeva di indovinare la posizione del
lampo, la indicava con precisione, come se ne
avesse una PERCEZIONE INCONSCIA
(cognitivamente). Le informazioni sullo stimolo
sono utilizzate dal sistema motorio senza essere
a disposizione della coscienza.
Ipotesi delle due vie visive parallele
V. Sistema WHERE-HOW / Sistema WHAT Via dorsale
lobo parietale/via ventrale lobo temporale
Goodale MA, Milner AD (1992). "Separate visual
pathways for perception and action". Trends
Neurosci. 15 (1) 205.
55Memoria implicita e ricordo della fonte
Per definizione, la memoria implicita non
comporta la rievocazione dellinformazione
dorigine (p.181)
Loblio della fonte può spiegare lesperienza del
dejà vu
DATI SULLO SVILUPPO DELLA MEMORIA La preferenza
dei neonati per la voce materna e il modo in
cui. i bambini piccoli apprendono dallesperienza
può rimandare alla memoria implicita (v. amnesia
infantile) C. Rovee-Collier ha mostrato che
bambini dai 2 ai 5 mesi possono imparare a
muovere un giocattolo colorato appeso alla loro
gamba con una cordicella quando tornano in
laboratorio e vedono il giocattolo cominciano a
dare calci. Solo a 8-9 mesi inizia la
rievocazione esplicita, i bambini cercano oggetti
nascosti e Meltzoff (v.B.) ha dimostrato che
imitano azioni dello sperimentatore a distanza di
una settimana ( bambini di un anno a distanza di
otto mesi!)
56Riconoscimento implicito, in assenza di
consapevolezza
Pazienti con prosopoagnosia (per lesioni
nellarea occipito-temporale del giro fusiforme,
area per i volti) non riconoscono i volti noti,
ma manifestano la risposta di conduttanza cutanea
(aumento di potenziale elettrico registrato da
due elettrodi fissati sul palmo della mano, in
seguito a sudorazione come indicatore di
attivazione emozionale) a quelli familiari
(Tranel e Damasio, 1985)
57Il revival della coscienza
Articoli del Journal of Consciousness
Studies "The Astonishing Hypothesis" (1994) -
Francis Crick J. Clark "Facing Up to the
Problem of Consciousness" (1995) - David
Chalmers "Facing Backwards on the Problem of
Consciousness" (1996) - Daniel Dennett "In the
Theatre of Consciousness" (1997) - Bernard
Baars G.Edelman (1989) The Remembered Present A
Biological Theory of Consciousness.
58La coscienza tra filosofia della mente e
neurobiologia
Ned Block (1998) distingue
P-consciousness
(phenomenal, qualia)
A-Consciousness
(access) Esempi il blindsight o visione cieca
è un disturbo della coscienza fenomenica con
mantenimento della coscienza di accesso infatti
il paziente dice di non vedere niente ma se tira
a indovinare sa da che parte si trova lo
stimolo. Secondo D. Chalmers (1996), la
P-consciousness è lhard problem J. Searle
(1997) parla di mistero della coscienza e
avanza largomento della stanza cinese contro
lIntelligenza Artificiale (IA) forte chiuso in
una stanza con simboli in cinese e regole per
combinarli, pur potendo fornire risposte a
domande in cinese, non capirebbe una parola di
quella lingua (come una macchina di Turing che
computa sintatticamente e può essere programmata
per rispondere correttamente, ma senza
comprensione semantica). La coscienza fenomenica
è ontologicamente soggettiva (qualia), ma può
essere studiata con metodi oggettivi, come nella
ricerca sui suoi correlati neurali.
59Per un aggiornamento sui correlati neurali della
coscienza S. Deheane, Coscienza e cervello.
Come i neuroni codificano il pensiero. Cortina,
2014