Diapositiva 1 - PowerPoint PPT Presentation

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Diapositiva 1

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Title: Diapositiva 1 Created Date: 12/31/1900 11:00:00 PM Document presentation format: Presentazione su schermo Other titles: Times New Roman Arial Monotype Sorts ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Diapositiva 1


1
EMOCOMPONENTI CARATTERISTICHE E
CORRETTO IMPIEGO
Donatella Lajolo S.Luigi 15/12/2006
2
STORIA
  • 1200 ac - segnalazione su papiri egizi
  • 577 ac - segnalazione di Plinio di trasfusione
    a una donna
  • I s. dc - sangue da giovane ad anziano da art.
    a vena con taglio di spada (Ovidio)
  • II s. dc - Galeno ipotizzò circol. arter. da
    cuore sx e venosa dal fegato

3
STORIA
  • 1492 - tentativo di trasfusione a papa Innocenzo
    III (sangue di 3 giovani Ebrei)
  • 1628 - prima descrizione attendibile di
    circolazione sang. (P.Sarpi, W. Harvey)

4
Richard Lower (1631-1691)
La prima vera trasfusione è attribuita a Richard
Lower nel 1665, da cane a cane, effettuata
utilizzando la carotide del donatore e la vena
giugulare del ricevente
5
Trasfusione da animale a uomo XVII secolo
6
Jean Baptiste Denis
Denis e Emmerez effettuarono la prima
trasfusione di sangue di agnello nella carotide
di una giovane donna nel 1667. Denis riferì che
la donna emise, a seguito della trasfusione,
urine nere come la fuliggine, osservazione
indicativa di una reazione trasfusionale
emolitica. La paziente riuscì a sopravvivere.
7
James Blundell
Nel 1818 James Blundell tentò una trasfusione da
uomo a uomo in un paziente affetto da carcinoma
gastrico
8
James Blundell
Blundells transfusion device
9
TERAPIA TRASFUSIONALE CENNI STORICI
  • Blundell J. Experiments on the transfusion of
    blood by the syringe. Med. Chir.Trans. 1818956
  • Hoghmore W. Practical remarks on an overlooked
    source of blood supply for transfusion in
    post-partum haemorrage. Lancet 1874 189
  • Duncan J. On reinfusion of blood in primary and
    other amputations. Br Med J 1886 189

10
Karl Landsteiner Premio Nobel per la medicina,
1930
Nel 1900, Landsteiner, scoprì il sistema
gruppo-ematicoAB0, attraverso esperimenti di
agglutinazione. Denominò le tre caratteristiche
individuate A, B, C ora A, B e 0.
11
TERAPIA TRASFUSIONALECENNI STORICI
  • 1900 SCOPERTA DEI GRUPPI SANGUIGNI
  • AB0 (Landsteiner)
  • 1911 Scoperta che il citrato era un
    efficace
  • anticoagulante (Agote - Argentina
    /Huston-
  • Belgio) e che sangue citrato poteva
  • essere conservato per parecchi giorni in
  • frigo (Weil)
  • premessa per la nascita di una banca del
    sangue

12
Terapia trasfusionaleCenni storici
  • 1917 1a moderna banca del sangue sul
    fronte Occidentale Francese costituita da un
    capitano dellesercito degli US
    possibilità di trasporto sangue nelle zone di
    guerra
  • 1930 messa a punto di soluz.
    Citratodestrosio (600 ml di soluzione 400 ml
    di sangue) possibilità di trasporto mediante
    treni e camion
  • II GUERRA MONDIALE NECESSITA DA PARTE DEGLI
    USA DI TRASPORTARE DI UNITA DI SANGUE VIA
    AEREA IN EUROPA riduzione peso ,
    messa a punto rapporto anticoagulante/sangue
    1/4
  • ANNI 50 ancora riduzione rapporto 1/7 per
    necessità di trasporto da parte delle forze
    armate

  • SACCHE DI PLASTICA!!!!
  • ANNI 60 ANNI90 sviluppo delle
    soluzioni additive CPD adenina
    (conserv. 35gg)
  • raccolta SI in CPD separazione plasma e
    PLTS soluzione additiva (SAG-M, ADSOL
    PAGGS) GR (conservaz. 42gg)

13
Terapia trasfusionaleCenni storici
  • 1915 anni 50 sviluppo e messa a
    punto di soluzioni anticoagulanti-conservanti
    fino al CPD (conservaz. 21gg 2,3DPG nei
    GR)
  • ANNI 50
  • SACCHE DI
    PLASTICA!!!!
  • ANNI 60 ANNI90 sviluppo delle
    soluzioni additive CPD adenina
    (conserv. 35gg)
  • raccolta SI in CPD separazione plasma e
    PLTS soluzione additiva (SAG-M, ADSOL
    PAGGS) GR (conservaz. 42gg)

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EVOLUZIONE DELLA TECNICA TRASFUSIONALE
  • Donazione braccio a braccio
  • Flaconi di vetro a caduta
  • Flaconi sotto vuoto (dopoguerra)
  • Sacche di plastica multiple (anni 70)
  • Prelievi in aferesi (anni 90)

15
(No Transcript)
16
CENTRIFUGAZIONE
  • gli elementi del sangue sedimentano rapidamente
    in un campo gravitazionale generato in una
    centrifuga secondo la loro densità

PLATELET1.04 - 1.08 LYMPHOCYTE1.06 -
1.08 MONOCYTE1.07 - 1.09 GRANULOCYTE1.08 -
1.10
17
EMOCOMPOENENTI DA SACCA
SANGUE INTERO
EMAZIE CONCENTRATE Vol. 280ml/-50 contiene
leucociti e piastrine
PLASMA 250ml/-10
FFP fattori della coagulaz labili
EMAZIE CONCENTR. PRIVE DI BCsospese in
soluzione additiva vol 250ml /-50
leuocociti e piastrine - 15/20
buffy-coat
buffy-coat
emoderivati
buffy-coat
buffy-coat
buffy-coat
filtrate
lavate
irradiate
pool plts nPLTS 3x10E11 /-10
congelate
18
EMAZIE PRIVE DI B.C. SOSPESE IN SOLUZIONE
ADDITIVA (SAG-M, PAGGS-S, ADSOL ecc)
CARATTERISTICHE
  • MIGLIORE QUALITA DELLE EMAZIE
  • ALLUNGAMENTO DEL PERIODO DI CONSERVAZIONE (42gg)
  • DIMINUITA VISCOSITA(Ht55-60)
  • MIGLIORE TRASFONDIBILITA
  • BASSA QUANTITA DI MICROAGGREGATI
  • RIDOTTA INCIDENZA DI REAZIONI TRASFUSIONALI

19
LEUCODEPLEZIONEVANTAGGI
  • Rimozione di microaggregati, citochine,
    chemochine, complemento
  • Prevenzione di reazioni febbrili
  • Rimozione di batteri
  • Riduzione di immunizzazioni HLA
  • Riduzione di trasmissione virale (CMV)
  • Immunomodulazione (filtrate)
  • GVHD (Irradiazione)

20
LEUCODEPLEZIONELEUCOCITI RESIDUI lt 10E5
  • IN LABORATORIO
  • AL LETTO
  • PRESTORAGE

21
EMOCOMPONENTI SCELTA DEI PRODOTTI DISPONIBILI
EMOCOMPONENTI SCELTA DEI PRODOTTI DISPONIBILI
EMOCOMPONENTI DA SACCA
2003 - TERAPIA TRASFUSIONALE RESPONSABILITA E
ASPETTI CLINICI
4
2
22
AFERESI NUOVE POSSIBILITA PER LA TERAPIA
TRASFUSIONALE
23
TERAPIA TRASFUSIONALE OTTIMALE
  • SOMMINISTRARE EMOCOMPONENTI IN DOSE TERAPEUTICA
    RIDUCENDO AL MASSIMO LESPOSIZIONE A DIFFERENTI
    DONATORI
  • TRASFONDERE SOLO SU PRECISA INDICAZIONE
  • FORNIRE AI PAZIENTI
  • SOLO LEMOCOMPONENTE SPECIFICO PER
    IL DIFETTO CHE SI VUOLE CORREGGERE
  • (terapia mirata)

24
TERAPIA TRASFUSIONALE
  • TERAPIA SOSTITUTIVA
  • SANGUE EMOCOMPONENTI
  • DERIVAZIONE UMANA
  • DISPONIBILITA NON ILLIMITATA
  • TERAPIA NON ESENTE DA RISCHI

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OBIETTIVO DELLA TERAPIA TRASFUSIONALE
  • FORNIRE AI PAZIENTI EMOCOMPONENTI
  • IDONEI EFFICACI SICURI

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APPROCCIO TRASFUSIONALE
  • PAZIENTE MEDICO
  • Correzione delle anemie di pertinenza medica
  • Trattamento delle piastrinopenie e piastrinopatie
  • Difetti congenti e acquisiti della coagulazione
  • PAZIENTE CHIRURGICO
  • Ripristino della volemia
  • Mantenimento di un adeguato apporto di O2
    (ripristino della massa ematica)
  • Correzione dei deficit coagulativi
  • (apporto di piastrine e fattori della
    coagulazione)

27
INDICAZIONI ALLA TRASFUSIONE DI EMAZIE
NECESSITA DI AUMENTARE LAPPORTO DI O2 AI
TESSUTI NEI PAZIENTI CHE NON SONO IN GRADO DI
COMPENSARE LAUMENTATA DOMANDA TRAMITE
I MECCANISMI DI COMPENSAZIONE IPOSSIA
TESSUTALE!!!!!!! DANNI CEREBRALI- INFARTO
MIOCARDICO - MOF

28
  • APPORTO DI O2 AI TESSUTI
  • gettata cardiaca x contenuto di ossigeno

  • arterioso


  • Hb
  • modificazioni nel microcircolo

  • anemia
    ipovolemia

29
RISPOSTA FISIOLOGICA ALLANEMIA
  • Cuore aumento frequenza /volume
    circolante
  • aumento consumo di O2
  • aumento flusso coronarico
  • richiesta continua al cuore di fornire O2 a
    fronte di anemia anaerobiosi
  • INFARTO SUBENDOCARDICO
  • Tessuti periferici aumento cessione O2 attivando
    più capillari aumento flusso in letto capillare
    esistente
  • aumento estrazione O2 (gt50)

30
ANEMIA TRIGGER TRASFUSIONALE 2
  • ANEMIA ACUTA
  • FATTORI CHE INFLUENZANO IL MECCANISMO
  • COMPENSATORIO DELLA GETTATA CARDIACA
  • insuff. ventricolo sx - coronaropatie
  • farmaci anestetici (depresssione miocardica,
  • pressione art. Gettata
    cardiaca, resistenze periferiche vascolari)
  • ipotermia

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ANEMIA TRIGGER TRASFUSIONALE (1)
  • ANEMIA ACUTA NORMOVOLEMICA
  • Limite tolleranza?
  • trasporto O2 ai tessuti nella maggior parte
    dei pazienti normovolemici in buone condizioni
    cardiocircolatorie è adeguato con Hb 7g/dl
  • Ossigenazione è mantenuta con Ht 18-25
  • ANEMIA CRONICA
  • meglio tollerata aumento 2,3 DPG
  • FC
    Hblt7g/dl

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CLASSI DI EMORRAGIA
CLASSE EMORRAGIA PERDITA EMATICA TBV FREQUENZA CARDIACA PAO PERFUSIONE TESSUTALE ALTRI SEGNI CLINICI TERAPIA SOSTITUTIVA
I lt15 NORMALE O AUMENTATA NORMALE NORMALE NESSUNO NESSUNA
II 15-30 AUMENTATA NORMALE O DIMINUITA DIMINUITA AGITAZIONE CRISTALLOIDI COLLOIDI /- SANGUE
III 30-40 AUMENTATA DIMINUITA DIMINUITA OLIGURIA CONFUSIONE CRISTALLOIDI COLLOIDI SANGUE
IV gt40 AUMENTATA DIMINUITA DIMINUITA LETARGIA COMA CRISTALLOIDI COLLOIDI SANGUE
(American College of Surgeons)
33
CRITERI INDICATIVI PER STABILIRE LINDICAZIONE
TRASFUSIONALE SULLA BASE DEI VALORI DI Hb
  • Hb gt10g/dl
  • trasfusione raramente indicata
  • probabilità di deficit significativi molto bassa
  • Hb 7-10g/dl
  • probabilità di deficit sigificativi bassa
  • necessaria valutazione delle condizioni
    cardiocircolatorie del paz.
  • Hb lt7-6g/dl
  • probabilità di deficit significativi alta
  • Spesso è necessario trasfondere
  • valutare sempre le condizioni cardio-vascolari e
  • polmonari del paziente

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INDICAZIONE ALLA TRASFUSIONE DI EMAZIE NEL
PAZIENTE CHIRURGICOFATTORI DA CONSIDERARE OLTRE
AL DATO DI LABORATORIO
  • VOLUME INTRAVASCOLARE
  • ENTITA DELLINTERVENTO
  • PREVISIONE DI PERDITE MASSIVE
  • CONDIZIONI CLINICHE
  • insufficienza respiratoria
  • inadeguata gettata cardiaca
  • ischemia miocardica
  • vasculopatie cerebrali o periferiche

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EMOCOMPONENTI INDICATI PER LE CORREZIONI DELLE
ANEMIE ACUTE E CRONICHE
  • EMAZIE CONCENTRATE PRIVE DI BC in sol. Additiva
  • 280ml- Ht 55-65 -Hb tot gt45g
  • leucociti lt0,5 - 0,6x109
  • SANGUE INTERO?????

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INDICAZIONE ALLA TRASFUSIONE PIASTRINICA
  • CONTROLLARE O PREVENIRE
  • EMORRAGIE ASSOCIATE A
  • DEFICIT PIASTRINICI SIA
  • NUMERICI CHE FUNZIONALI

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PRINCIPALI INDICAZIONI ALLA TRASFUSIONE
PIASTRINICA
  • TROMBOCITOPENIE SECONDARIE A DIMINUITA PRODUZIONE
    (chemioterapia, aplasia midollare), DILUIZIONE
    (emorragie, trasfusioni massive)
  • ALTERAZIONE DELLA FUNZIONALITA PIASTRINICA
  • TROMBOCITOPENIE SECONDARIE AD AUMENTATA
    DISTRUZIONE (solo in caso di gravi sanguinamenti)
  • CID

38
TRASFUSIONE PIASTRINICACONTROINDICAZIONI
  • TROMBOCITOPENIA AUTOIMMUNE
  • PORPORA TROMBOTICA TROMBOCITOPENICA
  • PORPORA POST-TRASFUSIONALE
  • A scopo profilattico
  • in caso di trasfusione massiva o circolazione
  • extracorporea

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TRASFUSIONE PIASTRINICA PROFILATTICA(VALUTAZIONE
DELLE INDICAZIONI)
  • PAZIENTE MEDICO
  • PLTS lt5000/?l alta probabilità di sangunamento
    con pericolo per la vita. Trasfusione quasi
    sempre indicata
  • PLTS 5000-10000/?l aumento della probabilità di
    sanguinamento. Trasfusione di solito indicata
  • PLTS gt10-15000/?l condizioni cliniche
    stabili,sistema vascolare indenne, funzione
    piastrinica normale. Trasfusione di solito non
    indicata

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TRASFUSIONE PIASTRINICA PROFILATTICAVALUTAZIONE
DELLE INDICAZIONI
  • PAZIENTE CHIRURGICO
  • Valore soglia50000/?l
  • Se il conteggio è compreso fro 50000 e
    100000/?l la trasfusione piastrinica può essere
    indicata
  • procedure a cielo coperto, neurochirurgia, campi
    operatori altamente vascolarizzati
  • alto rischio di sanguinamento per concomianti
    disordini della coag., sepsi, alterata
    funzionalità piastrinica
  • CID

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TRASFUSIONE PIASTRINICA (emocomponente indicato)
  • POOL DI PLTS DA BC
  • n 3x1011
  • sospesi in plasma o soluz. additiva
  • reaz.
    allergiche da plasma
  • pazienti per cui non è previsto un
    trattamento
  • prolungato nel tempo
  • pazienti chirurgici - emergenze
  • filtrati
    irradiati

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TRASFUSIONE PIASTRINICA (emocomponente
indicato)
  • CP DA PIASTRINOAFERESI
  • nplts gt3,5x1011
  • leucodepleti (GBlt105) prestorage
  • sospesi in plasma o soluzione additiva
  • reaz.
    allergiche al plasma
  • pazienti politrasfusi o candidati a trasfusioni
    multiple
  • (trapianti di midollo, paz.
    onco-ematologici,
  • aplasie midollari)
  • pazienti refrattari CP da donatore HLA

  • compatibile

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TRASFUSIONE PIASTRINICA
CONTROLLO DELLEFFICACIA TRASFUSIONALE
  • VALUTAZIONE DEL CORRETTO INCREMENTO
  • a 1h e 24h
    dallinfusione
  • (NPLTS POST - NPLTS PRE) x SUPERFICIE
    CORPOREA m2
  • CCI
  • N PLTS TRASFUSE X 1011
  • Risposta accettabile incremeto di 10.000 -20.000
    dopo 1h

44
TRASFUSIONE
PIASTRINICAcause di mancato incremento
  • FEBBRE
  • SEPSI
  • SPLENOMEGALIA
  • CID
  • SANGUINAMENTO IMPORTANTE
  • CCI 10.000
  • IMMUNIZZAZIONE
  • CCI lt 6.000

45
TRASFUSIONE DI PLASMA FRESCO INDICAZIONI
(1)(Il Buon Uso del Sangue - Ministero della
Sanità-Giugno 93Consensus Conference - Spagna
1992-1994American Association Society of
Anesthesiologists Task Force on Blood Component
Therapy 1994-1996)
  • deficit congeniti o acquisiti di fattori della
    coag., quando non disponibili concentrati dei
    singoli fattori
  • rapida neutralizzazione degli anticoagulanti
    orali
  • - IN CASO DI SINDROME EMORRAGICA
  • - PRIMA DI INTERVENTI CHIRURGICI

46
TRASFUSIONE DI PLASMA FRESCO INDICAZIONI (2)
  • IN CASO DI SINDROME EMORRAGICA
  • CID acuta
  • CEC
  • trapianto di fegato
  • epatopatie gravi (deficit multipli di fattori
    della coagulazione)
  • terapie trombolitiche (se lemorragia persiste
    dopo somministrazione di un inibitore della
    fibrinolisi)
  • PT e/oPTT 1,5 volte il valore di controllo -
    INRgt1,7
  • Tasso di fibrinogeno lt1,5g/L

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TRASFUSIONE DI PLASMA FRESCO INDICAZIONI
  • IN ASSENZA DI SINTOMATOLOGIA EMORRAGICA CON TEST
    DI COAGULAZIONE ALTERATI
  • TTP
  • porpora fulminante del neonato per deficit
    congenito di proteina C o S se non disponibile il
    concentrato specifico
  • exanguinotrasfusione se non disponibile il sangue
    intero

48
TRASFUSIONE DI PLASMA FRESCOCONTROINDICAZIONI
  • Ripristino della volemia, mantenimento della
    pressione arteriosa o oncotica
  • profilassi in epatopatici cronici con test della
    coagulazione alterati
  • mezzo nutrizionale, correzione di ipoproteinemia
  • aspecificamente nel paziente settico
  • come liquido di sostituzione nel PEX (solo nella
    TTP)

49
LA SICUREZZA TRASFUSIONALE COMPITI DEL MEDICO
  • PRESCRIVERE IL PRODOTTO IDONEO TENENDO CONTO
    DELLA STORIA TRASFUSIONALE DEL PAZIENTE
  • VERIFICARE SEMPRE LIDENTITA DEL PAZIENTE
  • PROGRAMMARE, QUANDO POSSIBILE, LE TRASFUSIONI CON
    IL SERVIZIO TRASFUSIONALE
  • NON DIMENTICARE MAI CHE LA TRASFUSIONE E UN ATTO
    TERAPEUTICO DELEGATO ALLA RESPONSABILITA DEL
    MEDICO
  • SORVEGLIARE IL PAZIENTE (in particolare durante i
    primi 10 )
  • stare attenti alla comparsa di segni di
    intolleranza alla trasfusione
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