Title: Diapositiva 1
1RESTAURO ARCHITETTONICO Superfici patologie e
tecniche di intervento
La superficie di un edificio è per definizione
un punto di scontro. materia solida pori e
fessure pioggia e rugiada oscillazioni
termiche. La superficie degli edifici
monumentali è però anche un punto di scontro
ideologico e sentimentale dato che le sue
condizioni determinano laspetto di oggetti ai
quali la società umana attribuisce un grande
valore.
TECNOLOGIA DEL RESTAURO DELLE SUPERFICI
ARCHITETTONICHE da La cultura dei materiali nel
restauro dei monumenti di Torraca, Ed.
Bonsignori, Roma 2001
2Nel XIX secolo e in buona parte del XX il
trattamento delle superfici degli edifici antichi
non è stato considerato una parte importante del
restauro architettonico.
Le parti ammalorate venivano eliminate e
sostituite.
Violenti cambiamenti di aspetto degli edifici
restaurati.
Dagli anni 70 progettazione e intervento con
alto grado di dettaglio (al cm²). Ledilizia
corrente ha introdotto lausilio di scienziati e
tecnici restauratori, ma spetta sempre
allarchitetto progettista lultima parola sul
trattamento delle superfici e sugli effetti
estetici che ne risultano.
3INTERVENTI
La tecnica di intervento varia da punto a punto
in funzione del tipo di materiale del tipo di
danno da riparare.
Il trattamento è costituito da una sequenza di
operazioni, il processo operativo si può
suddividere in tre gruppi
pulitura
consolidamento
protezione
Fase preliminare essenziale INDAGINI
CONOSCITIVE
MATERIALI Analisi di consistenza e
aderenza Analisi chimiche Analisi dei pigmenti
EDIFICIO Evoluzione storica (interventi, fasi,
modifiche documentate)
4INDAGINI CONOSCITIVE analisi dei materiali
Controllo della durezza mediante perforazione
Controllo di aderenza mediante ultrasuoni
Da H. Leisen
5INDAGINI CONOSCITIVE analisi dei materiali
- Analisi chimiche - Analisi ai Raggi X
(diffrattometro) supporto alle analisi chimiche
per identificare i costituenti di miscele
contenenti componenti aventi diverse fasi
cristalline.
Da E. Adorni, G. Venturelli
6INDAGINI CONOSCITIVE analisi dei materiali
- Analisi al microscopio ottico 1) esatta
classificazione delle rocce campionate 2)
identificare le tipologie di inerte e definire il
rapporto inerte/legante presente in malte,
intonaci e stucchi - 3) individuazione del degrado riscontrato sui
manufatti lapidei (depositi carboniosi,
croste nere, etc).
Malta fossilifera
Cristalli di quarzo e calcite
Da E. Adorni, G. Venturelli
7INDAGINI CONOSCITIVE analisi dei materiali
- Analisi al microscopio elettronico (SEM) e
microanalisi - insieme al microscopio ottico è in gradi di
fornire informazione quantitative sulla
composizione chimica di minerali, malte e
intonaci.
Da E. Adorni, G. Venturelli
8INDAGINI CONOSCITIVE analisi dei degradi
- Tipi di degrado
- Deterioramento naturale
- Biodeterioramento (vegetazione infestante,
depositi organici)
- Depositi superficiali (croste nere, strati
incoerenti di polveri, concrezioni)
9INDAGINI CONOSCITIVE analisi dei degradi
- Fessurazioni
- Erosione/scagliatura
- Rigonfiamento - Esfoliazione
10PULITURA Problemi preliminari - fino a che
livello bisogna pulire? - eliminazione di tutte
le sostanze estranee che possono provocare
fenomeni distruttivi (sali solubili, croste) -
è estraneo tutto ciò che il progettista giudica
non pertinente alloggetto - possono essere
giudicati pertinenti anche aggiunte molto
recenti? - Se il materiale da pulire è poco
aderente pre-consolidamento che non
interferisca con la successiva pulitura -
Croste nere solfatiche (superfici riparate dalla
pioggia) vanno eliminate perché potenzialmente
pericolose e perché non permettono una corretta
adesione dei trattamenti protettivi - Strati
superficiali derivati da precedenti trattamenti
decorativi o conservativi decisione
controversa - Alterazioni da alghe o licheni
utilizzo di biocidi
11Tecniche di pulitura (efficienti, non causare
danni attuali o potenziali ai materiali
pertinenti) - pulitura ad acqua (nebulizzatori
o atomizzatori, JOS) ATTENZIONE Porosità
pietra! - impacchi (argille, fibre di
cellulosa) Efficace per mantenere a lungo
lacqua, o una soluzione di carbonato o
bicarbonato dammonio a contatto con il
supporto. - mini o micro sabbiatura (Danno
limitato riducendo pressione dellaria -200atm- e
dimensione e durezza delle particelle -
Minisabbiatura lt 2 atm con polveri vegetali) -
laser (pulitura delle croste mediante
irraggiamento con un laser a impulsi)
Balaustra della Steccata (PR) pulitura JOS
(Arché Restauri)
12Pulitura delle colonne della cripta del Duomo di
Parma Arché Restauri
13Pulitura delle colonne della cripta del Duomo
Parma Arché Restauri
14Pulitura con micro-sabbiatura Da H. Leisen
15Pulitura con impacchi di fanghi della statua di
S. Andrea nella chiesa di S. Andrea della Valle,
Roma Da Torraca
16Preconsolidamento mediante impacchi Da H. Leisen
17Efflorescenze prodotte da trattamenti con
fluorosilicati da Torraca
Prove di pulizia da Torraca
18Prove di pulitura al laser di un capitello della
Chiesa di San Frediano (PI)
19CONSOLIDAMENTO applicazione di un materiale
capace di ricostruire lunità della pietra
deteriorata e poi di preservarla da un ulteriore
deterioramento ? il risultato ottenuto col
consolidamento potrà durare nel tempo solo se si
penserà al modo di rallentare il degrado
futuro. Tecniche di consolidamento -
incollaggio - adesivi strutturali a base di
resine epossidiche (con inerti) - perni in
vetroresina - adesivi non strutturali
(emulsioni acriliche o viniliche) - iniezioni
superficiali - malte idrauliche con resistenza
al materiale - Stuccature con malte delle
fessure - stuccatura - malte di calce -
malta idraulica - calce idraulica
(calce/pozzolana )
20 - impregnazione - consolidante liquido -
I consolidanti chimici reagiscono con lacqua
precipitando un componente inorganico che
salda tra loro le particelle separate (es.
silice) il più usato è il silicato d
etile - I consolidanti organici modificano le
caratteristiche dei materiali riducendo la
fragilità e lidrorepellenza (funzionano anche
protettivi). ATTENZIONE cambiamenti di
colore e perdita dellidrorepellenza più
usati sono le resine siliconiche e quelle
acriliche. - grappe e perni di ferro
ATTENZIONE corrosione del ferro e aumento di
volume del metallo (meglio materiale
inossidabile) - il piombo protegge il ferro e
assorbe parte dei tensionamenti. - Proteggere
e sigillare tutte le fessure esistenti nel
materiale circostante.
21Incollaggio con resina nella Colonna Traiana Da
H. Leisen
22Iniezioni di calce Da H. Leisen
23Impregnazioni con silicato di etile Da H. Leisen
24(No Transcript)
25(No Transcript)
26Consolidamento di un piedritto con fasce di fibre
di carbonio
27Fasciatura di colonnini della balaustra della
Steccata (PR) con fibre di carbonio rivestite con
polvere di pietra
28Fasciatura di colonne con fibre di carbonio
rivestite con polvere di pietra
29(No Transcript)
30(No Transcript)
31FINITURA E PROTEZIONE - protezione
architettonica La migliore protezione dei
paramenti degli edifici si ottiene soprattutto
badando alla funzionalità architettonici cui è
appunto delegata la funzione protettiva tetti,
gronde, discendenti, scarichi nelle fogne,
coperture in piombo o ardesia, cornici e
sgocciolatoi. Per elementi decorativi di
particolare importanza provvedimenti per
modificare il microclima e/o schermi trasparenti
(effetto serra!) - finiture superficiali
Applicare alla fine del trattamento di restauro
strati di materiali di adatte caratteristiche
chimico-fisiche (es. idrorepellenti) e ottiche
(estetiche). Luso appropriato dei protettivi
superficiali è quello sui materiali poco porosi
nel caso di materiali molto porosi esso è meno
consigliabile e comunque ammissibile solo se non
sono affetti da umidità e sali. Resine
siliconiche, acriliche, cere, scialbature. No
resine epossidiche. Vita utile presunta decina
danni.
32FINITURA E PROTEZIONE - protezione
architettonica - finiture superficiali
Protezione con lastre di piombo (in parte
tinteggiate) in Palazzo Rucellai a Firenze. Da
Torraca
33Fine della presentazione