modfica terapeutica degli stili di vita - PowerPoint PPT Presentation

1 / 41
About This Presentation
Title:

modfica terapeutica degli stili di vita

Description:

Title: modfica terapeutica degli stili di vita Last modified by: LORENZA GALLO Created Date: 1/1/1601 12:00:00 AM Document presentation format: Personalizzato – PowerPoint PPT presentation

Number of Views:87
Avg rating:3.0/5.0
Slides: 42
Provided by: ccmnetwor
Category:

less

Transcript and Presenter's Notes

Title: modfica terapeutica degli stili di vita


1
Regione Veneto dr. Lorenza Gallo
Promozione dellattività fisica negli anziani
i gruppi di cammino
2
  • Gli stili di vita rappresentano un fattore
    determinante della salute che può essere
    modificato intervenendo adeguatamente sulle
    conoscenze, sulle abilità e sullatteggiamento
    delle persone

3
  • La sedentarietà è causa o con-causa di molte
    gravi malattie, mentre unattività fisica
    moderata, quotidiana, può essere di sicuro
    beneficio alle singole persone ed alla comunità.
  • OMS 2002

4
  • ma cosa
  • centra la lattività fisica con gli incidenti
    domestici e stradali ????

5
  • Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007
  • Linee operative per pianificazione regionale

6
  • "Se fossimo in grado di fornire a ciascuno la
    giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico,
    ne' in eccesso ne' in difetto, avremmo trovato la
    strada per la salute."

Ippocrate, 460-377 a.C.
7
Sintesi degli effetti dellattività fisica sullo
stato di salute
  • v         protezione verso
  • ü           le patologie cardiovascolari e
    lictus cerebri
  • ü           le dislipidemie e lobesità
  • ü           lipertensione
  • ü           la comparsa del diabete e
  • ü           nei diabetici, verso le complicanze
    del diabete
  • ü           losteoporosi
  • ü           il decadimento mentale e la
    depressione
  • ü           alcuni tumori (carcinoma del colon,
    mammella)
  • ü           la disabilità
  • ü           la disfunzione erettile
  •  

8
che si può leggere anche come
  • v         protezione verso
  • üle patologie cardiovascolari e lictus cerebri
  • insufficenza vascolare cerebrale, vertigini,
    TIA
  • ülobesità
  • insufficenza respiratoria, scarsa ossigenazione
    tessuti, difficoltà nei movimenti.
  • üla comparsa del diabete e nei diabetici, verso
    le complicanze del diabete
  • vasculopatia e neuropatia periferica arti
    inferiori
  • ülosteoporosi
  • fragilità delle ossa, fratture anche per traumi
    lievi
  • üil decadimento mentale e la depressione
  • facoltà attentive ridotte
  •          in generale protezione verso la
    disabilità!
  •  

9
  • Non è un atto di fede !
  • ma si basa su evidenze scientifiche

10
Le conoscenze attuali
11
Malattie cardiovascolaricome prevenirle OMS
  • Almeno 30 minuti di attività fisica al giorno
  • Ridurre i grassi saturi (animali) con i mono e
    polinsaturi (oli vegetali)
  • Aumentare il consumo di pesce (acidi grassi
    omega-3)
  • Aumentare il consumo di frutta e verdura (5
    porzioni)
  • Evitare leccesso di sale e di zucchero
  • Non fumare
  • Attenzione alleccesso di peso

12
Diabete, Obesità
13
Reduction in the incidence of type 2 diabetes
with lifestyle intervention or metformin
Diabetes prevention program research group.
N.Engl J Med, vol 346, 2002.
  • 3.234 persone non diabetiche con segni di
    intolleranza al glucosio
  • Confronto fra placebo, metformina e programma di
    modifica degli stili di vita (consigli
    sullalimentazione e attività fisica)
  • La percentuale di soggetti divenuti diabetici è
    stata dell11.0 per i soggetti trattati con
    placebo, del 7,8 per i soggetti trattati con
    metformina e del 4,8 per i soggetti sottoposti a
    intervento sugli stili di vita.
  • Lincidenza è stata ridotta del
  • 58 attraverso la modifica degli stili di vita
  • contro il 31 ottenuto dalla metformina.

14
  • Soggetti che combinano la dieta con lesercizio
    fisico e con un trattamento comportamentale
    possono perdere dal 5 al 10 del loro peso entro
    un intervallo di tempo che varia dai 4 ai sei
    mesi.

15
Osteoporosi, cadute, fratture
16
Le cadute negli anziani dimensioni del
problema Masud T. Epidemiology of falls. Age and
Ageing 200130-S43-7
  • Cadute negli anziani
  • 28-35 lanno in coloro che superano i 65 anni
  • 32-45 negli ultra 75enni
  • La probabilità di cadere
  • è maggiore in coloro che hanno già subito un
    episodio di caduta (2/3) e nei soggetti
    istituzionalizzati (50)
  • aumenta esponenzialmente con laumentare dei
    fattori di rischio
  • Spesso le cadute sono causa di frattura.

I traumi sono la quinta causa di morte e le
cadute sono la causa più comune di morte
post-traumatica negli anziani.
17
Fattori di rischio Modificato da Dialogo sui
farmaci n. 1, 2005
Fattori di rischio Cause
correlati allinvecchiamento problemi di postura, equilibrio, forza muscolare indebolimento visivo deficit cognitivo ansia, depressione paura di cadere altre patologie concomitanti sedentarietà
problemi di andatura, equilibrio e mobilità problemi articolari abuso di alcol Parkinson problemi cardiovascolari
blackout ipoglicemia, ipotensione ortostatica, aritmie, epilessia, ostruzione della carotide
individuali uso inappropriato di vestiario e calzature
uso di farmaci psicofarmaci (antidepressivi, neurolettici, benzodiazepine), ipotensivi, antiaritmici
fattori ambientali - domicilio scarsa illuminazione notturna, scale, superfici scivolose, tappeti, fili volanti, ripostigli posizionati in alto, assenza di appigli e/o corrimano
fattori ambientali fuori casa strade sconnesse, superfici scivolose, mezzi di trasporto
18
Indice di rischio per le cadute Lattività fisica
nella terza età. Cortina 2006
punteggio
Anamnesi positiva per cadute 1
Farmaci nessuno farmaci non compresi nelle categorie successive sedativi (diversi dalle benzodiazepine) benzodiazepine diuretici antipertensivi (diversi dai diuretici) antiparkinsoniani antidepressivi 0 1 1 1 1 1 1
Deficit visivo Deficit uditivo Compromissione funzionale degli arti Compromissione cognitiva 1 1 1 1
Andatura normale sicura con ausili impossibile insicura (con o senza ausili) 0 1
Se la somma è gt 3 sussiste un alto rischio di
cadute (36 vs 5 nei 3 mesi successivi)
19
Attività fisica nellanziano
  • Le persone sopra i 65 anni costituiscono una
    popolazione in continua espansione
  • Letà rappresenta un fattore di rischio
    indipendente, non modificabile
  • Letà non controindica lattività fisica, anzi
    può prevenire le malattie cardiovascolari, la
    morbilità e la disabilità dellanziano
  • Sono particolarmente consigliati gli esercizi
    aerobici con minor impatto sul sistema
    osteo-articolare cammino veloce, nuoto,
    bicicletta

20
effetti dellA F
gt socializza-zione
gt equilibrio, gt forza
lt ansia, depressione
lt psicofarmaci
lt rischio di istituzionaliz-zazione
gt auto-efficacia
lt cadute
lt osteoporosi
gt sicurezza nel cammino, lt paura di cadere
lt fratture
lt patologie di altro tipo (cardiopatie, obesità
ecc.)
21
  • più abile
  • più stabile
  • meno investibile!

22
I determinanti ambientali dellattività motoria
23
Impegno personale per contribuire alla buona
vivibilità della propria città
  • impegnarsi ad usare di meno lauto
  • non usarla per brevi tratti
  • prediligere lo spostamento a piedi
  • aumentare luso della bicicletta specialmente
    se incentivato da maggiori piste ciclabili
  •  
  •  

24
Gli adulti pensano che le strade sono
troppo pericolose
Il traffico aumenta
I genitori portano i bambini a scuola in auto
Diminuiscono i bambini che vanno a scuola a
piedi o in bici
Il traffico aumenta
Le strade diventano più pericolose
25
Cammino e bicicletta problemi principali
  • Rete stradale e problemi legati al traffico
  • Trasporti pubblici insufficienti
  • Inquinamento
  • Sicurezza delle strade
  • Carenza di spazi accessibili o attrezzati
  • Consapevolezza dellimportanza della. f.
    (politici, utenti)
  • Motivazione al cambiamento

26
I percorsi verdi
27
Elementi di progettazione dei percorsi verdi
  • Analisi delle risorse del territorio
  • Analisi dellutenza potenziale
  • Studio del tracciato
  • Scelta del tracciato
  • Caratteristiche geometriche
  • Pavimentazione
  • Il comfort del percorso
  • La segnaletica
  • Connessioni e intersezioni con la viabilità
    ordinaria
  • La promozione e il coinvolgimento della
    popolazione
  • Le esigenze delle diverse categorie di utenti

28
I PUNTI CRITICI
  • Se i risultati di una modifica degli stili di
    vita sono tanto positivi, perché mai è così
    difficile metterli in atto in un programma
    complessivo di prevenzione su larga scala ?
  • Scrivere una ricetta è facile, mettersi
    daccordo su tutto il resto è difficile.
  • Kafka, Un medico di campagna

29
I punti critici
  • una sopravvalutazione del rischio (smentito dai
    dati a disposizione) che i pazienti possano
    incorrere in incidenti cardiovascolari acuti
    durante le sessioni di attività motoria
  • un iniziale freno individuale
  • una scarsa preparazione degli medici di famiglia
    (e dei medici in generale) ad individuare per i
    singoli pazienti proposte personalizzate
  • la carenza di opportunità organizzate,
    allaperto e nelle palestre, di corsi di attività
    motoria verso le quali indirizzare gli utenti.

30
I punti critici il problema dei numeri
  • 70.000 anziani da far muovere nella sola ASL di
    Verona
  • 15. 000 spettatori
  • in Arena

31
I punti critici lineguaglianza
  • Socioeconomic diffrences in attitudes and beliefs
    about healthy lifestyles
  • J Wardle, A Steptoe, J Epidemioological Community
    Health 2003 57440-443
  • Unindagine condotta in Inghilterra, su 2.728
    famiglie, ha evidenziato che soggetti con stato
    socioeconomico più elevato
  • praticano più attività fisica
  • fumano meno
  • consumano giornalmente più frutta e verdura
  • rispetto alle famiglie con stato economico meno
    elevato, che manifestano una minore
    consapevolezza dei fattori di rischio
    determinanti dello stato di salute e più
    frequentemente ritengono che lo stato di salute
    sia dovuto al caso.

32
ma concretamente cosa possiamo fare?
  • Promuovere attività semplici che tutti possano
    praticare
  • I GRUPPI DI CAMMINO

33
e cioè?
  • La promozione del cammino nella comunità e
    lattivazione di Gruppi di cammino destinati
    alla popolazione adulta-anziana
  • Si tratta di attività
  • facilmente organizzabili e praticabili anche in
    contesti con modesta disponibilità di risorse
    economiche
  • utili anche per prevenire l'osteoporosi, che
    predispone alle fratture in caso di caduta
  • facilmente integrabili con semplici esercizi di
    forza e di equilibrio
  • fondamentali anche per altri aspetti di medicina
    preventiva
  • riduzione del rischio di patologie croniche, in
    particolare tumori, malattie cardiovascolari e
    metaboliche
  • riduzione dellabitudine allutilizzo dellauto e
    diminuzione dellinquinamento e del rischio di
    incidenti stradali

34
Vantaggi del cammino rispetto alla ginnastica in
palestra
  • A disposizione di tutti (equità) non richiede
    particolari abilità, equipaggiamento, strutture o
    presenza di insegnanti
  • Potenziale maggior coinvolgimento degli uomini
  • Possibilità di parziale autogestione, ad es.
    addestramento di walking leaders non
    professionisti
  • Vantaggi psicologici
  • Basso rischio di incidenti e di traumi
    muscoloscheletrici
  • Inserimento in un contesto più ampio di medicina
    preventiva

35
DEFINIZIONE
  • Si intende per Gruppo di Cammino unattività
    organizzata nella quale un gruppo di persone si
    ritrova due tre volte alla settimana per
    camminare, lungo un percorso urbano o extra
    urbano, sotto la guida inizialmente di un
    insegnante di attività fisica e successivamente
    di un walking leader interno al gruppo e
    appositamente addestrato.

36
POPOLAZIONE TARGET
  • Adulti ultra 40enni
  • Anziani ultra 65enni

37
OBIETTIVI
  • Generali
  • Riduzione degli incidenti domestici (cadute)
    negli anziani
  • Aumento del cammino nella vita quotidiana e di
    conseguenza riduzione dellutilizzo
    dellautomobile, miglioramento delle capacità di
    movimento nellambiente, riduzione degli
    incidenti stradali
  • Specifici
  • Realizzare i gruppi di cammino nella popolazione
    adulta e anziana.
  • Realizzare l'apprendimento di semplici esercizi
    di forza e di equilibrio da parte dei
    partecipanti ai gruppi di cammino
  • Aumentare labitudine al cammino nella vita
    quotidiana

38
SVILUPPO E GESTIONE DELLE ATTIVITÀ IL PROTOCOLLO
  • 1 individuazione delle risorse disponibili
  • 2 formazione rivolta agli insegnanti di attività
    fisica
  • 3 sensibilizzazione/coinvolgimento del target
  • e pubblicizzazione delliniziativa
  • 4 realizzazione dellattività
  • 5 formazione dei walking leaders
  • 6 monitoraggio
  • 7 valutazione

39
cosa ci aspettiamo? di imparare ad applicare
il protocollo nella nostra realtà territoriale.

40
  • lapplicazione concreta del Protocollo sarà
    oggetto dei gruppi di lavoro che seguiranno!!

41
GRAZIE PER LATTENZIONE E BUON LAVORO !
  • Ringrazio il dr. Massimo Valsecchi e la dr.ssa
    Susanna Morgante
  • del Dipartimento di Prevenzione dellAzienda
    ULSS di Verona
  • per il materiale e per la collaborazione
    fornita.
Write a Comment
User Comments (0)
About PowerShow.com