Diapositiva 1 - PowerPoint PPT Presentation

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Diapositiva 1

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La produzione di questo tipo di virus utilizza cellule trasfettate stabilmente con E1 ed una ricombinasi chiamata CRE, ... taglio mediato da Cre loxP L5 L5 ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Diapositiva 1


1
  • Cosè la terapia genica
  • Per terapia genica si intende l'introduzione di
    un gene che ha come effetto quello di prevenire o
    correggere una condizione patologica.
  • Tipi di terapia genica
  • Somatica
  • Manipolare lespressione genica in cellule del
    paziente, permettendo di trasferire tale
    mutazione alla progenie
  • Germinale
  • modificare geneticamente le cellule germinali per
    trasferire il cambiamento alla progenie

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Strategie terapeutiche
  • Compensare una mutazione che causa la perdita di
    una funzione cellulare
  • (sostituzione del gene perso o difettivo) ad
    esempio in patologie autosomiche recessive o
    autosomiche dominanti caratterizzate da
    aploinsufficienza)
  • Sostituire/inattivare una mutazione negativa
    dominante
  • (sostituire il gene dominante nel suo locus o
    degradare selettivamente il suo RNA)

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Strategie terapeutiche
  • Uccisione diretta di cellule patologiche (in
    genere tumorali)
  • Uccisione di cellule patologiche mediata dal
    sistema immunitario (tumori)

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  • Il vettore
  • Per trasferire il transgene nella cellula
    bersaglio è necessario disporre di un sistema in
    grado di veicolarvi allinterno il DNA, cioè un
    VETTORE.
  • Un vettore efficiente deve
  • Essere selettivo
  • Entrare facilmente nelle cellule-target
  • Essere esprimibile in elevate quantità
  • Essere sicuro
  • Esistono due grandi categorie di vettori che
    consentono il trasferimento genico
  • Vettori non virali si basano sulluso di DNA,
    da solo o complessato a molecole che ne
    facilitino lingresso nella cellula.
  • Vettori virali si basano sullutilizzo di virus
    opportunamente modificati in modo tale da poter
    veicolare il loro genoma allinterno delle
    cellule bersaglio, senza dare malattia.

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VETTORI VIRALI
  • I virus hanno un'ottima tendenza ad infettare le
    cellule ed ad inserirvi il proprio DNA sia
    integrandolo sia sotto forma d'episoma.
  • Rispetto ai sistemi di trasferimento non virali,
    quindi, hanno un'efficienza nettamente maggiore.
  • I virus attualmente studiati quali vettori per
    la terapia genica sono
  • Retrovirus
  • Adenovirus
  • Virus AdenoAssociati
  • Si ottengono inserendo il gene di interesse nel
    genoma di diversi tipi di virus, sotto il
    controllo di un promotore forte.
  • Il virus viene reso incapace di riprodursi
    autonomamente, per evitare la diffusione
  • di virus ricombinanti (virus difettivo). A tal
    scopo molti geni virali dei vettori sono rimossi
    e sostituiti dal gene bersaglio e da elementi
    regolatori

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Clonaggio con doppia digestione
pShuttle
pShuttle
DNA ligasi
DNA ligasi
DNA ligasi
DNA ligasi
pShuttle Gene target
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Vettori virali
  • Virus difettivi possono essere prodotti solo
    grazie a particolari linee cellulari capaci di
    complementare i difetti del virus. La loro
    preparazione deve seguire queste fasi obbligate
  • Costruzione del genoma ricombinante
  • 2. Trasfezione del DNA nella linea cellulare
    capace di
  • produrre le particelle virali (linee di
    packaging)
  • 3. Raccolta e analisi del virus

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Vettori virali caratteristiche principali
  • Retrovirus Sono stati i primi virus ad essere
    studiati per la terapia genica. Possono infettare
    solo cellule in divisione e si integrano
    stabilmente in maniera casuale.
  • Lentivirus derivati del virus dell'HIV,
    possono infettare cellule quiescenti e si
    integrano stabilmente in maniera casuale.
  • Adenovirus Sono espressi ad alti livelli, non
    si integrano stabilmente e danno grosse reazioni
    immunitarie.
  • Virus adeno-associati (AAV) integrazione sito
    specifica ed espressione stabile nel tempo,
    difficile produrli ad alto titolo. Non causano
    patologie.

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Retrovirus
  • I retrovirus presentano due filamenti di RNA
    complessati con varie proteine, un capside ed un
    involucro lipidico (envelope). Possiedono una
    funzione di trascrittasi inversa, capace di
    sintetizzare una forma di DNA complementare che
    può integrarsi nel DNA cromosomico.
  • Il genoma tipico contiene tre geni
  • gag codifica per le proteine strutturali
  • pol codifica per gli enzimi trascrittasi
    inversa,
  • proteasi e integrasi
  • env codifica per le proteine di membrana
  • Psi (?) Sequenza necessaria per il packaging
    (impacchettamento)
  • Ad ognuna delle due estremità esiste un segmento
    di DNA, formato dalle unità ripetitive terminali
    o LTR.
  • Queste unità LTR agiscono come promoter,
    regolando lespressione dei geni virali ed
  • inoltre permettono al virus di integrare il
    proprio genoma entro i cromosomi delle cellule
    infettate.
  • I vettori retrovirali possono veicolare inserti
    di DNA lunghi sino a 8kb.

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Ciclo vitale di un Retrovirus
  • Il retrovirus si lega a specifici recettori
    situati sulla membrana cellulare della cellula
    ospite (il recettore CD4 della superficie
    cellulare e recettore delle chemochine a sette
    domini transmembrana associato a G protein).
  • Si ha quindi la fusione dellinvolucro lipidico
    virale con quello della cellula, e il virus
    viene rilasciato nel citoplasma e lRNA viene
    liberato
  • dallinvolucro capsidico.
  • Lenzima trascrittasi inversa converte lRNA
  • in DNA a doppio filamento nel citoplasma
  • della cellula infetta.
  • Il DNA lineare migra nel nucleo e viene
  • integrato nel DNA della cellula ospite
  • mediante lenzima integrasi prodotto
  • dal virus. Il DNA integrato è chiamato
  • provirus.
  • Lapparato della cellula ospite trascrive
  • il provirus producendo RNA virali che saranno
  • incapsidati nei nuovi virioni.

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Vettori retrovirali difettivi per replicazione
Linea cellulare di packaging Fibroblasti 3T3
murini
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Lentivirus
  • I Lentivirus sono una sotto-classe di retrovirus
    di cui condividono la morfologia ed il ciclo
    replicativo ma a differenza dei precedenti,
    possono infettare ed integrarsi anche in cellule
    quiescenti
  • Hanno una struttura più complessa
  • oltre ai geni gag, pol ed env, il genoma
    contiene due geni regolatori , tat e rev
    essenziali per il controllo dellespressione
    genica, ed un numero variabile di geni accessori.
  • Derivano dal virus dell'HIV opportunamente
    modificato per garantire la sicurezza del
    ricevente.

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I Retrovirus nella terapia genica
  • Vantaggi
  • Il DNA del vettore si integra stabilmente nel
    genoma
  • Il gene terapeutico viene trasmesso alle
    cellule figlie in seguito a divisione cellulare.
  • Limiti
  • Linfezione delle cellule richiede la
    replicazione cellulare, cosa che esclude il loro
    utilizzo nella cura delle patologie che
    interessano i tessuti non in divisione come
    quelle del sistema nervoso.
  • Si integrano nel genoma cellulare in modo
    relativamente casuale, provocando inserzioni
    mutageniche con potenziale danno alle cellule
  • La loro produzione è estremamente costosa
  • La semplice iniezione dei vettori retrovirali
    non è sufficiente per una terapia genica in vivo,
    perchè essi vengono uccisi dal sistema
    Immunitario umano mediante l'attivazione del
    complemento.

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Adenovirus
  • Ladenovirus è un patogeno naturale delluomo
    con un genoma a DNA a doppio filamento.
  • Ad oggi se ne conoscono ben 51 sierotipi, in
    grado di infettare 6 diverse specie, causando
    unampia gamma di patologie diverse, da malattie
    respiratorie a congiuntiviti, a gastroenteriti.
  • I vettori adenovirali possono essere prodotti
    con titoli elevatissimi e solitamente accettano
    inserti grandi sino a 7-8kb.
  • L'ingresso nelle cellule avviene mediante
    endocitosi mediata da recettori,
  • ma il DNA inserito non sembra integrarsi e quindi
    l'espressione dei geni inseriti può essere
    mantenuta solo per brevi periodi.
  • Può infettare molti tipi di cellule

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Struttura
  • Tutti gli adenovirus hanno una simmetria
  • icosaedrica
  • Essi sono composti da 252
  • capsomeri di cui 240 esoni
  • e 12 pentoni al vertice dellicosaedro
  • Una glicoproteina (Fibra) protrude dal centro del
    pentone. Essa è responsabile dellattacco del
    virus al recettore della cellula ospite.

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Genoma
Il genoma degli adenovirus è apprissimativamente
di 36 kb Sono individuabili regioni codificanti
per geni espressi precocemente (early, E) e
tardivamente (late, L). Ai due lati del
genoma si trovano le cosiddette sequenze
terminali invertite (ITR, Inverted Terminal
Repeat) le quali sono necessarie per la
replicazione del virus. Nel nucleo cellulare
vengono espressi per primi i geni E1 (detti
precoci immediati) che permettono la
transattivazione dei geni E2 ed E4 che
determinano il blocco della sintesi proteica
cellulare e partecipano alla replicazione del DNA
virale. Una volta che è iniziata la
replicazione, vengono attivati i geni tardivi che
codificano per le proteine strutturali che nel
nucleo cellulare si assemblano intrappolando il
DNA dell'adenovirus virale.
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Ciclo vitale di un Adenovirus
  • Il legame delladenovirus alla superficie
    cellulare avviene in due fasi
  • - Le proteine della fibra virale interagiscono
    con il recettore CAR
  • (recettore degli adenovirus coxsackie).
  • - La regione RGD del pentone interagisce con
    alcune integrine di membrana (?5?3 o ?5?5)
  • Il legame promuove
  • linternalizzazione per
  • endocitosi mediata da
  • recettore in una vescicola
  • ricoperta da clatrina.
  • Il virus lisa la vescicola
  • endosomiale
  • il capside rilascia il genoma
  • a DNA nel nucleo.

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VETTORI ADENOVIRALI
  • Inserimento del gene terapeutico mediante
    ricombinazione omologa
  • (quantità massima di DNA trasportato 8 kb)
  • Gli adenovirus ricombinanti usati come vettori
    presentano una delezione almeno della regione E1
    il che rende il virus difettivo per la
    replicazione

ricombinazione
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VETTORI ADENOVIRALI
Generalmente gli adenovirus ricombinanti
presentano una delezione sia della regione E1
che di quella E3. Si è visto, però, che talune
cellule infettate da questo vettore esprimono i
geni rimanenti in quantità basse, ma sufficienti
ad evocare una risposta citotossica in grado
d'eliminarle. Studi successivi hanno permesso
d'ottenere vettori ricombinanti aventi anche una
delezione delle regioni E2 o E4 ma ciò ha
determinato una riduzione dell'espressione
genica.
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VETTORI ADENOVIRALI HD
Attualmente si è ottenuta una terza generazione
di vettori ricombinanti (Helper Dependent o
anche high Capacity) in cui tutti i geni virali
sono stati eliminati e sono rimaste solamente le
regioni ITR e la sequenza di packaging a fianco
del gene d'interesse. La produzione di questo
tipo di virus utilizza cellule trasfettate
stabilmente con E1 ed una ricombinasi chiamata
CRE, che è in grado di tagliare il segnale di
impacchettamento del virus helper contente tutti
i geni virali tranne E1, e che ha la funzione di
provvedere alla trascrizione di tutte le proteine
del capside del vettore helper dependent. Il
virus helper al contrario non può impacchettarsi
in quanto mancante del segnale di
impacchettamento poiché exciso dalla proteina
CRE.
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Gli Adenovirus nella terapia genica
Vantaggi Largo numero di tipi cellulari
bersaglio ed alta efficienza . Non richiede
che la cellula ospite sia in divisione. Il DNA
virale esiste come episoma e non si incorpora
stabilmente nel genoma delle cellule bersaglio,
eliminando così il rischio di cancerogenesi. Li
miti Rapida inattivazione delle cellule
infettate dalladenovirus. Avviene una
progressiva perdita dellepisoma che porta
generalmente ad una espressione transitoria.
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Virus Adeno-associato (AAV)
  • I virus adeno-associati sono virus umani non
    patogeni che appartengono alla classe dei
    parvovirus (piccoli virus a DNA a singolo
    filamento).
  • Il virione è molto piccolo e privo di un
    involucro lipidico.
  • Le ridotte dimensioni del virione non permettono
    linserimento di DNA esogeno di lunghezza
    superiore a 4 Kb e questo comporta notevoli
    limitazioni al loro utilizzo.
  • Ad oggi ne sono stati descritti 11 sierotipi, in
    grado di infettare cellule di diversi tessuti,
    anche non attivamente proliferanti.

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Struttura
Il loro genoma è costituito da un singolo
filamento di DNA costituito da due geni Rep
che codifica per le proteine implicate nella
replicazione e nell'integrazione Cap per le
proteine del capside. A ciascuna estremità vi è
una sequenza regolatoria terminale ripetuta, ITR
(inverted terminal repeats), di 145bp contenente
un promotore.
Quando tale virus viene utilizzato come vettore,
i due geni rep e cap vengono sostituiti con il
gene di interesse e le regioni regolatrici ad
esso correlate.
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Ciclo vitale di AAV
Gli AAV sono incapaci di replicare
autonomamente Il loro ciclo vitale richiede la
presenza di un virus di dimensioni superiori
(virus helper), quasi sempre un adenovirus o un
herpes virus. In assenza del virus helper, lAAV
si integra in una regione ben precisa sul
cromosoma 19 ed esprime i suoi geni a livelli
molto bassi, infettando la cellula in modo
latente. Se questa cellula viene poi infettata
da un virus helper, il genoma dellAAV viene
estratto dal DNA genomico e replicato, le
proteine virali vengono prodotte ad alti livelli,
avviene lassemblamento delle particelle virali e
il loro rilascio. Il vettore basato sui virus
adenoassociati ricombinanti è costruito
sostituendo il gene terapeutico a cap e rep. La
produzione d'un simile vettore la si ottiene
trasfettando una linea cellulare (HEK293) con un
plasmide contenente i geni cap e rep e
Successivamente infettandola con un adenovirus
helper difettivo per E1.
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I Virus AdenoAssociati nella terapia genica
  • Vantaggi
  • Non causano infiammazioni e non sono
    responsabili di nessuna patologia che colpisca
    luomo.
  • Mancanza di reazioni immunitarie ? questi virus
    danno luogo ad un'espressione
  • genica a lungo termine e con un elevato grado di
    sicurezza.
  • Normalmente il virus non modificato si integra
    nel genoma della cellula bersaglio ad uno
    specifico locus del cromosoma 19, eliminando così
    il rischio di inserzioni casuali.
  • Limiti
  • Hanno una ridotta capacità a trasportare geni
    estranei (solo 4 kb, la metà rispetto agli
    adenovirus).
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