Title: Tecnologie delle Costruzioni Aerospaziali
1Tecnologie delle Costruzioni Aerospaziali
- COMPOSITI
- PARTE 2
- Prof. Claudio Scarponi
- Ing. Carlo Andreotti
2PROCESSI TECNOLOGICI PER LA FABBRICAZIONE DEI
COMPOSITILAMINAZIONE
- Per laminazione si intende la deposizione di
strati (lamine) di un materiale su uno stampo che
conferisce la forma geometrica desiderata. - La deposizione può essere manuale o automatica.
- Il materiale deposto può essere preimpregnato
oppure si può impregnare direttamente sullo
stampo. - In ambito aerospaziale si impiega solo il
preimpregnato.
3PROCESSI TECNOLOGICI PER LA FABBRICAZIONE DEI
COMPOSITILAMINAZIONE
- Gli stampi possono essere maschi o femmine,
oppure si può avere la combinazione dei due.
4PROCESSI TECNOLOGICI PER LA FABBRICAZIONE DEI
COMPOSITILAMINAZIONE
5PROCESSI TECNOLOGICI PER LA FABBRICAZIONE DEI
COMPOSITILAMINAZIONE
- La superficie a contatto con lo stampo ha una
perfetta finitura superficiale.
6PROCESSI TECNOLOGICI PER LA FABBRICAZIONE DEI
COMPOSITILAMINAZIONE
- Caratteristiche e requisiti per lo stampo
- Di grande importanza è la scelta del materiale
per lo stampo. Da tale scelta dipende il numero
di particolari da produrre e le dimensioni finali
del pezzo prodotto. - Particolare attenzione va posta al coefficiente
di dilatazione termica per il problema dei ritiri
differenziali tra attrezzo e stratificato (i
coefficienti di attrezzo e composito sono spesso
molto diversi). - Assenza di porosità.
- Inerzia termica.
- Il costo dello stampo varia molto al variare del
materiale di cui è costituito.
7PROCESSI TECNOLOGICI PER LA FABBRICAZIONE DEI
COMPOSITILAMINAZIONE
8PROCESSO DI FABBRICAZIONE DI UN LAMINATO
PIENODISPOSIZIONE SULLO STAMPO
- Il processo di fabbricazione di un laminato pieno
può essere schematizzato nel modo seguente - Estrazione del rotolo di preimpregnato dal
frigorifero. - Attesa del raggiungimento della temperatura
ambiente. - Trasporto nella clean room, ambiente che
prevede le seguenti regole - Controllo della temperatura e dellumidità.
- Controllo della pulizia.
- Presenza di sovrapressione allinterno per
impedire lingresso di aria non filtrata. - Obbligo, per il personale, di indossare speciali
tute e camici da lavoro e di toccare il materiale
esclusivamente con mani guantate. - Divieto di bere, mangiare e fumare.
9PROCESSO DI FABBRICAZIONE DI UN LAMINATO
PIENODISPOSIZIONE SULLO STAMPO
- Taglio delle tele sulle sagome. Le
caratteristiche del taglio sono riportate di
seguito - Deve essere effettuato secondo il ciclo di
fabbricazione utilizzando le opportune
attrezzature. - Devono essere ridotti al minimo gli scarti.
10PROCESSO DI FABBRICAZIONE DI UN LAMINATO
PIENODISPOSIZIONE SULLO STAMPO
- Si possono tagliare gli strati al momento della
stratificazione (consigliabile per prove e
prototipi), oppure tagliarli tutti secondo le
dimensioni tratte dal disegno e posizionarli uno
sullaltro con il separatore originale secondo la
sequenza della successiva stratificazione. - Il taglio può essere effettuato con coltelli
taglienti o con forbici. - Non si deve mai tagliare direttamente sugli
strati già stratificati o sullattrezzo. - Applicazione di un agente distaccante sullo
stampo. - Stratificazione manuale delle tele pretagliate
sullo stampo (le tele sono disposte rispettando
lordine e la giusta angolazione delle fibre
rispetto agli assi di riferimento del laminato,
riprodotti sullo stampo). - Compattazione mediante spatole e rulli in modo da
evitare la formazione di sacche di aria, che
resta intrappolata allinterno degli strati. - Preparazione del sacco a vuoto.
11PROCESSO DI FABBRICAZIONE DI UN LAMINATO
PIENOESECUZIONE DEL SACCO A VUOTO
- Lesecuzione del sacco a vuoto è una serie di
operazioni preparatorie allingresso in autoclave
dello stratificato fresco che consistono in - Applicazione di un agente distaccante per
separare lo stratificato dallattrezzo. - Applicazione di uno strato pelabile (peel ply)
nelle superfici da sottoporre ad ulteriori cicli
di lavorazione (verniciatura, incollaggi, ecc.). - Applicazione di un foglio di Tedlar autoadesivo
(bondable Tedlar) è un foglio di
polivinilfluoruro, che si incolla allo
stratificato durante il ciclo di polimerizzazione
nelle parti interne, per protezione al posto
della verniciatura. - Applicazione di un film separatore Fep (Fep
parting film) di materiale plastico, che si usa
come separatore tra lo stratificato e il
materiale del sacco. - Applicazione di uno strato di materiale di
ventilazione superficiale (surface breather) è
un materiale sintetico molto poroso che ha lo
scopo di favorire la circolazione dellaria
aspirata dalla pompa a vuoto e dei volatili che
si sviluppano durante il ciclo di
polimerizzazione.
12PROCESSO DI FABBRICAZIONE DI UN LAMINATO
PIENOESECUZIONE DEL SACCO A VUOTO
- Applicazione di materiale di ventilazione
perimetrale (edge breather) consiste in
alcuni strati di tessuto di fibra di vetro a
trama larga di almeno 1 di larghezza, che ha la
stessa funzione del materiale di ventilazione
superficiale. - Applicazione di una contropiastra (pressure
plate) si tratta di un sottile lamierino di
alluminio (non sempre impiegato), che ha la
funzione di conferire al particolare
uneccellente finitura superficiale. - Applicazione di uno strato di materiale
assorbente (bleeder material) è uno strato con
funzioni di assorbimento della resina in eccesso. - Applicazione del sacco, detto vacuum bag è un
film di materiale plastico (essenzialmente
nylon), che copre tutti gli altri elementi
citati ad esso si applicano le prese per la
pompa a vuoto e le termocoppie per il controllo
della temperatura del pezzo. - Applicazione di un sigillante per il sacco
(vacuum sealer-tape) è un cordone sintetico
che ha lo scopo di assicurare una tenuta ermetica
fra il sacco e lo stampo.
13PROCESSO DI FABBRICAZIONE DI UN LAMINATO
PIENOESECUZIONE DEL SACCO A VUOTO
- Una volta preparato il sacco si collega il pezzo
alla pompa a vuoto e si crea una depressione di
0.73 kg/cm2, rilevata da sonde di misura.
14PROCESSO DI FABBRICAZIONE DI UN LAMINATO
PIENOESECUZIONE DEL SACCO A VUOTO
15PROCESSO DI FABBRICAZIONE DI UN LAMINATO
PIENOCICLO DI CURA IN AUTOCLAVE
- Lautoclave è un contenitore nel quale è
possibile ottenere una pressione positiva
(generalmente dellordine di 3 atm) e una
sovratemperatura (in genere 350 F).
16PROCESSO DI FABBRICAZIONE DI UN LAMINATO
PIENOCICLO DI CURA IN AUTOCLAVE
17PROCESSO DI FABBRICAZIONE DI UN LAMINATO
PIENOCICLO DI CURA IN AUTOCLAVE
- Le fasi di un ciclo di polimerizzazione
(curing) possono essere riassunte nei seguenti
punti - Introduzione dellinsieme stampo-stratificato-sacc
o in autoclave e chiusura della stessa. - Innalzamento della pressione fino a 20 psi.
- Eliminazione del vuoto nel sacco mediante
collegamento con latmosfera esterna. - Aumento della pressione fino al valore richiesto
per il materiale dello stratificato (circa 50
psi). - Riscaldamento lento e graduale fino alla
temperatura di polimerizzazione. - Mantenimento della temperatura per il tempo
necessario alla polimerizzazione (circa 3 ore). - Raffreddamento lento e graduale fino a 6070C.
- Diminuzione della pressione di autoclave fino
alla pressione atmosferica e apertura
dellautoclave. - Estrazione dellinsieme dallautoclave.
- Raffreddamento quasi a temperatura ambiente.
18PROCESSO DI FABBRICAZIONE DI UN LAMINATO
PIENOCICLO DI CURA IN AUTOCLAVE
- Rottura del sacco e rimozione del composito,
sotto cappa di aspirazione per motivi di sanità
ambientale - Necessità di mezzi di rimozione idonei per
evitare il danneggiamento del composito. - Problema del ritorno (spring back) il modo di
rimozione più semplice consiste nel porre ad una
estremità del pezzo un blocchetto di plastica o
di legno e nel picchiarvi sopra con un
martelletto (poiché questo procedimento causa
danni ai laminati più sottili, questi sono
rinforzati, nellarea in eccesso dellestremità,
con strati aggiuntivi di preimpregnato). - Operazioni di finitura.
- Ispezione e collaudo.
19PROCESSO DI FABBRICAZIONE DI UN LAMINATO
PIENOCICLO DI CURA IN AUTOCLAVE
20PROCESSO DI FABBRICAZIONE DI UN LAMINATO PIENO
- Il flusso di resina, funzione della pressione
applicata a parità di altre condizioni, può
avvenire - Dai bordi del laminato.
- Dalle facce.
-
- Effetto della temperatura
- Cinetica della reazione di cura
- Velocità di reazione.
- Grado di reazione massimo.
- Viscosità.
- Degradazione della resina.
21PROCESSO DI FABBRICAZIONE DI UN LAMINATO PIENO
- Effetto del grado di cura
- Incremento del peso molecolare ed evoluzione
della viscosità (fino al gel point). - Grado di reticolazione ed evoluzione del modulo
(dopo il gel point). - Sviluppo di calore.
- Resistenza ambientale.
-
- Effetto della viscosità
- Impregnazione delle fibre.
- Consolidamento del laminato.
- Flusso di resina.
- Pressione ed energia per il flusso di resina.
- Allontanamento di aria e volatili.
22PROCESSO DI FABBRICAZIONE DI UN SANDWICH
- Il pannello sandwich è una struttura costituita
da un core (il nido dape o honey-comb) e da
due piastre incollate mediante un adesivo
strutturale. - Lutilità di tale pannello è di conferire alla
struttura unelevata rigidezza flessionale e
torsionale e unalta resistenza al taglio.
23PROCESSO DI FABBRICAZIONE DI UN SANDWICH
- Nella normale tecnica recente, il core di
honeycomb è sostituito da schiume leggere e
porose. - Molte fasi relative alla fabbricazione delle
strutture sandwich sono comuni a quanto
descritto per i laminati pieni. - Si parlerà della realizzazione di pannelli che
subiscono un ciclo di polimerizzazione. - Le fasi relative alla fabbricazione di un
pannello sandwich sono - Taglio del kit di tele.
- Taglio delladesivo a film.
24PROCESSO DI FABBRICAZIONE DI UN SANDWICH
- Preparazione del nido dape lo strato di
honey-comb va lavorato con mezzi meccanici
(fresatura), in modo da ottenere i caratteristici
smussi mostrati in figura.
25PROCESSO DI FABBRICAZIONE DI UN SANDWICH
- Preparazione dello stampo.
- Stratificazione in questo caso bisogna porre una
particolare cura nel rivestire il nido dape con
il preimpregnato. - Sacco a vuoto.
- Cura in autoclave.
- Rimozione della parte.
- Finitura.
26PROCESSO DI FABBRICAZIONE DI UN SANDWICH
27PROCESSO DI FABBRICAZIONE DI UN SANDWICH
- Esempi di configurazione delle celle di
honey-comb
28PROCESSO DI FABBRICAZIONE DI UN SANDWICH
29PROCESSO DI FABBRICAZIONE DI UN SANDWICH
- Esempi di pannelli sandwich
30PROCESSO DI FABBRICAZIONE DI UN SANDWICH
- Assi principali del nido dape
31FILAMENT WINDING
- Il filament winding è una tecnologia di
avvolgimento di un filo intorno ad un corpo
rotante detto mandrino, la cui forma determina la
geometria del composito da realizzare.
32FILAMENT WINDING
- Per ottenere i migliori risultati durante la
lavorazione di un manufatto da realizzare in
composito, si devono prendere alcune precauzioni - Agenti di distacco.
- Copertura superficiale.
- Vuoto, pressione e temperatura.
- I fattori che concorrono alle caratteristiche
geometriche e strutturali del manufatto, sono
diversi, i più importanti sono elencati di
seguito - Metodi di avvolgimento.
- Mandrino.
- Tipo di impregnazione.
- Polimerizzazione.
33FILAMENT WINDING
- Altro aspetto fondamentale è lo studio della
traiettoria di avvolgimento, punto cruciale per
la realizzazione di un buon manufatto. - I principali tipi di avvolgimento sono
- Polari, con angoli compresi tra 0 e 20.
34FILAMENT WINDING
- Circonferenziali, con angoli di circa 90.
35FILAMENT WINDING
- Elicoidali, con angoli compresi tra 20 e 85.
?(t)
v(t)
36FILAMENT WINDING
- Langolo di avvolgimento è fissato
istantaneamente dal rapporto tra la velocità di
rotazione del mandrino e la velocità di
traslazione del carrello .
37FILAMENT WINDING
- Una distinzione tra le tecniche di avvolgimento
può essere fatta in funzione del meccanismo di
impregnazione delle fibre. Vengono utilizzate due
metodologie - avvolgimento bagnato (wet winding).
- avvolgimento a secco (dry winding).
38FILAMENT WINDING
- Caratteristiche dei mandrini
- Devono resistere agli sforzi di compressione
provocati dalle fibre durante lavvolgimento e
presentare unelevata rigidezza assiale. - Devono mantenere sufficienti proprietà meccaniche
ad alta temperatura. - Devono essere facilmente rimossi.
- Tipologie di mandrini
- Mandrini fissi.
- Mandrini removibili.
- Gonfiabili.
- Collassabili.
- In materiale fragile.
- Fondente.
- A superficie cilindrica.
- A superficie conica.
39FILAMENT WINDING
- Per garantire una buona qualità del manufatto è
importante effettuare una serie di controlli
sulla resina. In particolare si deve - Controllare la composizione del bagno ed
alimentare continuamente la vaschetta. - Controllare la temperatura e lumidità relativa
del bagno. - Isolare e trattare a parte la resina di recupero
ottenuta dalla strizzatura e raschiatura delle
fibre di rinforzo.
40FILAMENT WINDING
- Di grande importanza è il controllo del tiro del
filo, che può essere realizzato con diversi
sistemi - Si pone un freno sul cilindro ove è inserita la
bobina di materiale da avvolgimento. - Si utilizza un sistema meccanico in cui il filo
passa attorno a due cilindri, fissati su una
piattaforma che può ruotare rispetto ad un asse
verticale. Il meccanismo è riportato nella
seguente figura - Si utilizza un sistema idraulico che controlla il
freno che agisce sul supporto delle bobine.
41FILAMENT WINDINGESEMPI DI MACCHINE PER FILAMENT
WINDING
42FILAMENT WINDINGESEMPI DI MACCHINE PER FILAMENT
WINDING
43FILAMENT WINDINGESEMPI DI MACCHINE PER FILAMENT
WINDING
44DEFINIZIONE DEI PARAMETRI DI SCELTA E
INDIVIDUAZIONE DELLE TECNOLOGIE DI FABBRICAZIONE
PIU PROMETTENTI
- Alcune considerazioni sui costi in relazione
alla scelta delle tecnologie - Il costo è un aspetto che riveste unenorme
importanza. - E un aspetto comune a tutte le tecnologie.
- La bassa consistenza della domanda non consente
una serializzazione, pertanto lammortamento
diventa uno scoglio estremamente impervio per la
riduzione dei prezzi. - Costo dei materiali
- La fibra più economica è il vetro E.
- Il costo del vetro S è circa il doppio.
- Il costo del carbonio ad alta resistenza è circa
20 volte. - Il costo del carbonio ad alto modulo è circa 25
volte. - Il costo del Kevlar è circa 8 volte.
- La differenza di costo tra le resine è più
contenuta (oscilla tra il 30 e il 40).
45DEFINIZIONE DEI PARAMETRI DI SCELTA E
INDIVIDUAZIONE DELLE TECNOLOGIE DI FABBRICAZIONE
PIU PROMETTENTI
- Costi non ricorrenti
- Progetto strutturale.
- Progetto e fabbricazione delle attrezzature
specifiche. - Prove di sviluppo tecnologico relative a
materiali, processi, controllo di processo e
qualificazione delle strutture. - Costituiscono la parte più rilevante dei costi.
- Costi ricorrenti
- Costi di fabbricazione (ore di lavoro).
- Costo dei materiali.
- Energia impiegata.
46DEFINIZIONE DEI PARAMETRI DI SCELTA E
INDIVIDUAZIONE DELLE TECNOLOGIE DI FABBRICAZIONE
PIU PROMETTENTI
- Vantaggi della laminazione da preimpregnato
- Ottima qualità del prodotto.
- Ottima riproducibilità delle caratteristiche.
- Basso peso (ottimizzazione degli spessori).
- Ottima finitura superficiale.
- Basso onere di progettazione.
- Utilizzo di impianti esistenti e di know-how
consolidato.
47DEFINIZIONE DEI PARAMETRI DI SCELTA E
INDIVIDUAZIONE DELLE TECNOLOGIE DI FABBRICAZIONE
PIU PROMETTENTI
- Svantaggi della laminazione da preimpregnato
- Elevato costo del materiale.
- Elevati costi di fabbricazione (manodopera).
- Elevati tempi di fabbricazione.
- Elevato numero di giunti strutturali.
- Forte presenza di vibrazioni (discontinuità e
giunti). - Elevata manutenzione.
- Scarsa ricaduta industriale (tecnologia già
sviluppata). - Elevato costo degli stampi.
- Rigidità della produzione (stampi).
48DEFINIZIONE DEI PARAMETRI DI SCELTA E
INDIVIDUAZIONE DELLE TECNOLOGIE DI FABBRICAZIONE
PIU PROMETTENTI
- Vantaggi del filament winding
- Basso costo del materiale.
- Struttura monolitica.
- Minimo numero di giunti strutturali.
- Bassi tempi di fabbricazione.
- Ottima ricaduta industriale.
- Facile diversificazione della produzione
(mandrino e software).
49DEFINIZIONE DEI PARAMETRI DI SCELTA E
INDIVIDUAZIONE DELLE TECNOLOGIE DI FABBRICAZIONE
PIU PROMETTENTI
- Svantaggi del filament winding
- Scarsa finitura superficiale.
- Peggiore riproduzione della geometria.
- Elevato peso (spessori costanti nella sezione).
- Elevato costo dei mandrini.
- Maggiore onere di progettazione.
- Maggior numero di vuoti e di aria intrappolata.