Title: MUSEO NAZIONALE DI RAVENNA
1MUSEO NAZIONALEDI RAVENNA
- Graziana Lucarelli
- Matr. 11638
- Seminario orientativo sul settore della
museologia - Prof. Elena Corradini
- Laurea Specialistica in Progettazione e gestione
di attività culturali - Facoltà di Lettere e Filosofia dellUniversità di
Modena e Reggio Emilia - a.a. 2005/2006
2Il Museo Nazionale di Ravenna
- Il Museo si colloca allinterno del complesso
monumentale di San Vitale e laccesso si fa da
via Fiandrini. - La gestione del Museo è in mano alla
Soprintendenza per i Beni Ambientali e
Architettonici di Ravenna per cui i contatti col
museo si fanno attraverso le strutture della
Soprintendenza. - Non esiste un sito internet esclusivamente
dedicato.
3La storia del Museo
- Il Museo Nazionale viene istituito nel 1885 nella
primitiva sede dellAbbazia camaldolese di
Classe. - Da allora si mescoleranno le collezioni originari
classensi , le successive donazioni private e e
le raccolte di marmi di origini diverse.
4La storia del Museo
- E solo a partire dal 1913 che le collezioni
vengono trasferite nellex monastero di San
Vitale che si colloca nel complesso benedettino
comprendente la Basilica di San Vitale, il
Mausoleo di Galla Placidia e, da quel momento in
poi, anche il Museo Nazionale di Ravenna.
5Il complesso monumentale
6Lex monastero di San Vitale
- Intorno al perno centrale costituito dalla
Basilica di San Vitale si costituisce in età
altomedievale un complesso adibito a monastero
che nel 999 ottenne dallimperatore Ottone III la
concessione a costruire un chiostro. Gli altri
due chiostri risalgono alla seconda metà del sec.
XVI. - Alla fine del sec. XIX si deve la soppressione
degli ordini religiosi. Da quel momento in poi il
complesso ebbe diversi usi civili fino a che nel
1913 la Soprintendenza non vi insediò il Museo
Nazionale.
7Le collezioni
- Il Museo Nazionale si articola su due piani e
si presenta come un vasto insieme di raccolte,
divisibili in tre settori principali - il lapidario, che si snoda lungo i portici dei
due chiostri - i reperti da scavi
- le collezioni d'arte minore, che rappresentano la
maggior parte delle raccolte appartenenti al
museo.
8La pianta del piano terra
9La pianta del primo piano
10Lingresso del Museo
- Laccesso al Museo ha subito variazioni nel
tempo. Solo dal 1990 si è creato un unico punto
dafflusso verso il Museo Nazionale, la Basilica
di San Vitale e il Mausoleo di Galla Placidia
attraverso lala occidentale dellex monastero in
via Fiandrini.
11La biglietteria
- Latrio della biglietteria immette il
visitatore direttamente nel complesso
monumentale. Qui è possibile infatti fare
biglietti cumulativi per la visita dei tre
edifici.
12Il chiostro nuovo
- Lungo tre lati del chiostro sono disposti, per la
maggior parte in ordine cronologico, materiali
lapidei depoca paleocristiana, bizantina,
romanica, gotica rinascimentale e barocca. Il
percorso si svolge in senso orario, a partire
dallangolo sud est. - I materiali seguono ancora un allestimento degli
anni cinquanta, privo dei cartellini e di
qualsiasi informazione sulle opere. Allingresso
si trovano solo due pannelli, uno indica come
raggiungere la Basilica a e il Mausoleo, laltro
dà alcune informazioni sommarie sul lapidario in
italiano, inglese e tedesco.
13Il chiostro nuovo
14Lallestimento del chiostro
15Lallestimento del chiostro
- Allangolo sud est del chiostro si articola
il passaggio col chiostro successivo e lo scalone
che porta al piano superiore. Qui si colloca
lunica pianta del museo disponibile per il
visitatore realizzata su un supporto piuttosto
rudimentale e con una grafica molto scarna.
16Il chiostro della cisterna
- Lungo tutti i lati del chiostro sono
collocati a muro reperti lapidei romani, anche
questi secondo un ordinamento che risale al
dopoguerra.
17Lallestimento del chiostro
- Lallestimento di questo secondo chiostro, al
contrario del primo, è meglio curato. Ogni stele
è numerata e descritta. Inoltre, sui cartellini
posti al fianco di ognuna, vi è riportata la
trascrizione dellinscrizione latina incisa, con
lintegrazione delle eventuali parti mancanti.
18I resti della Porta Aurea
- Sul lato meridionale del chiostro si apre una
saletta contenete i resti della Porta Aurea,
antica porta della città. - I reperti non sono inventariati in nessun modo.
Si ritrova, vuota, una struttura che avrebbe
dovuto contenere un apparato didascalico.
19Lo scalone
- Opera del monaco bolognese Benedetto
Fiandrini e costruito tra il 1791 e 1793, lo
scalone monumentale che si diparte nel corridoio
di raccordo tra i due chiostri permette laccesso
al piano superiore. In esso sono collocate le
altre due sezione del museo - I reperti da scavi
- Le opere darte minore.
20Bronzi e placchette
- La prima sala del piano superiore si estende
per la lunghezza e comprende sulle due pareti
laterali vetrinette di due diverse tipologie - Con la base in plastica per contenere i bronzetti
- Con la base in ferro battuto per contenere le
placchette. - I pezzi sono inventariati, con cartellino ma
solo in italiano e senza apparati didascalici. - Lilluminazione è in parte naturale e in
parte proviene da lampade fissate alle pareti che
emanano una luce bianca e diffusa.
21Bronzi e placchette
22La farmacia
- La parte più in fondo di questa stessa sala
presenta una farmacia del sec. XVIII, un
imponente arredo ligneo. - Essa è posizionata dietro un arco e un cordone
impedisce laccesso del visitatore in sua
prossimità.
23I reperti degli scavi
- A questo punto si aprono al visitatore una serie
di salette comunicanti , antiche celle dei
monaci, prospicenti il chiostro nuovo. Tutte
godono quindi di una fonte di luce naturale che
sono le finestre che danno sul chiostro. - Le prime tre salette presentano reperti
provenienti da scavi diversi. Lallestimento è
fatto con teche dello stesso tipo, in ognuna vi è
un pannello esplicativo a muro che presenta la
stessa grafica del pannello incontrato nel
chiostro nuovo.
24Lallestimento dei reperti degli scavi
- Le teche sono di dimensioni più o meno grandi
ma tutte hanno una struttura in legno e luci in
neon che illuminano i reperti dallalto.
25Lilluminazione dei reperti degli scavi
- Lilluminazione si vale di fonti di luce
posizionate sul pavimento e di altezza di
notevole così che riescono a fornire agli spazi
una luce chiara e diffusa. Questa tipologia di
illuminazione si ritrova in molte delle salette.
26La sala delle erme
- La sala comprende una serie di busti lapidei di
età romana posti su supporti in legno. - Anche qui si ritrovano cartellini per ogni opera,
un pannello verticale su un supporto metallico e
due lampade appoggiate al pavimento.
27Altri reperti degli scavi
- La sala successiva raccoglie ulteriori reperti
provenienti da scavi. - In questi caso le teche sono di forma cubica, con
la base in legno e senza fonti di luce
allinterno.
28La sala delle transenne
- In questa sala è raccolto materiale di età
bizantina. La funzione delle transenne era di
suddividere gli spazi allinterno dei luoghi
sacri. - La sala è provvista di diversi pannelli
esplicativi e di faretti installati sul soffitto.
29Il Palazzo di Teodorico
- Questo spazio raccoglie reperti provenienti
dal cosiddetto Palazzo di Teodorico, una zona
sud-orientale della città. Lallestimento è
piuttosto variegato - Due teche a forma cubica
- Una teca a muro
- Due mensole di legno
- Due piante del Palazzo di Teodorico di grandi
dimensioni con cornice lignea appese al muro - Due supporti lignei a muro.
30Il Palazzo di Teodorico
31La sala delle stoffe
- Qui sono raccolti solo alcuni pezzi della più
ampia raccolta di stoffe del Museo. I materiali
esposti appartengono alle cosiddette stoffe
copte, allarte bizantina, altomedievale e
rinascimentale. - Esse si collocano in teche di diverso tipo.
Diverse verticali, una lignea a muro e una
cubica. - Le stoffe sono identificate grazie a cartellini
ma non è presente nessun pannello esplicativo.
32La sala delle stoffe
33La sala degli avori
- La sala raccoglie oggetti in avorio e in osso
databili dallepoca paleocristiana a quella
barocca. - Essi sono posti in teche verticali con base in
ferro. Allinterno sono rivestite di velluto
verde e presentano piccoli neon nella parte alta.
Gli oggetti sono descritti da cartellini e
pannelli esplicativi.
34Le salette dei mobili
- Seguono tre stanze, sviluppate per il senso della
lunghezza, che presentano mobilio appartenente ad
epoche diverse. - Lallestimento è il medesimo i mobili sono a
muro, delimitati da un cordone, descritti da
cartellini ma senza pannelli esplicativi. Due
delle tre salette risultano poco illuminate.
35La sala della sinopia
- Dopo le salette dei mobili, si torna indietro
fino al punto in cui si articola il passaggio
alla parte settecentesca del fabbricato. - La sala della sinopia è più grande delle
precedenti e contiene i reperti rinvenuti durante
il restauro degli anni settanta della Basilica di
S. Apollinare in Classe. - Un intero lato della sala è occupato da una vasta
sinopia. Lattenzione su di essa è però deviata
dai numerosi altri marmi presenti, collocati su
strutture in plastica di forme e dimensioni
diverse. Una teca ben strutturata apporta una
notevole quantità di informazioni. Faretti
illuminano la sala dallalto.
36La sala della sinopia
37Le sale delle icone
- La collezione è formata da quasi 200 dipinti su
tavola provenienti dalle raccolte dei padri
camaldolesi di Classe. - Le tavole sono suddivise, per la maggior parte,
in grandi gruppi secondo liconografia una
distinzione resa possibile dalla caratteristica,
propria della pittura bizantina tarda, di
ripetere tipologie fisse. - Le icone sono collocate in teche verticali di
legno, fornite di neon nella parte alta, che
occupano due lunghe sale posizionale a L.
Lapparato didascalico è reso tramite cartellini
collegati alle icone ma senza alcun pannello
esplicativo.
38Le sale delle icone
39Loploteca
- La raccolta darmi si colloca nellantico
dormitorio grande del convento. Si tratta in
effetti di una lunga manica affiancata da una
serie di ambienti, aventi in origine funzione di
infermeria e foresteria, nei quali è oggi esposta
la collezione di ceramiche. - Le armi si trovano in grandi teche a muro
rivestite allinterno di rosso e con faretti
nella parte alta. Altre armi di più grandi
dimensioni sono invece sorrette da grandi
strutture in plastica. Lapparato grafico e
didascalico sono molto buoni, probabilmente
perché, prima di diventare parte integrante del
museo, la raccolta nasce come mostra temporanea.
40Loploteca
41Le ceramiche
- La raccolta di ceramiche è esposta in quella
serie di ambienti che affiancano il dormitorio
grande. Si tratta di sale comunicanti, tutte
illuminate da ampie vetrate e ornate di caminetti
decorati a stucco. - La collezione è divisa in tre settori che non
solo raccolgono diversi generi di oggetti, ma
rappresentano anche le fasi successive di
formazione della raccolta. - I pezzi sono collocati per la maggior parte in
teche di forma cubica, non illuminate
dallinterno, e sono descritti solo da
cartellini. Le ultime stanze vedono anche la
presenza alle pareti di alcuni dipinti di scuola
locale.
42Le ceramiche
43La tinazzara
- Vi si accede riscendendo al piano terra
attraverso una scala moderna. Questa sala è uno
spazio di transito, ovvero viene adibita ad
allestimenti diversi a seconda delle disposizioni
della Soprintendenza. Fino a poco tempo fa
conteneva i reperti della Domus dei Tappeti di
Pietra, ora collocati presso la Chiesa di S.
Eufemia. - Attualmente accoglie la mostra di monete Il
Giubileo e i suoi simboli. Così come per
loploteca, questo implica un buon apparato
comunicativo, sia per le forme usate che per i
contenuti esposti.
44Il Giubileo e i suoi simboli
45Altri reperti da scavi
- Lultima grande sala del museo era anticamente un
ambiente di servizio del monastero, con bassa
volta a botte. - Ora contiene materiali provenienti dalla
necropoli di S. Martino in Gattara, una località
in provincia di Ravenna. I reperti sono
suddivisi, secondo i ritrovamenti, per sepoltura. - Lallestimento è costituito da teche a muro di
piccole dimensioni e da altre verticali in legno.
I pezzi non sono identificati tramite cartellini
ma i pannelli ne spiegano lorigine.
46Altri reperti da scavi
47I mosaici pavimentali
- Nello snodo tra il secondo e il terzo chiostro
(questultimo non visitabile) sono esposti
lacerti di due diversi pavimenti musivi
provenienti dallantica basilica di San Severo, a
Classe. - I due mosaici, fissati al muro, godono di una
pessima illuminazione e non sono corredati da
alcun tipo di informazione esplicativa.
48Servizi al Pubblico
- Il museo è aperto alle ore 8.30 alle ore 19.30
tutti i giorni escluso il lunedì. E prevista una
tariffa ridotta per i giovani tra i 18 e i 25
anni e la gratuità per i minorenni, gli over 65 e
per comitive di scuole italiane. - Il museo è sprovvisto di qualsiasi spazio che non
sia espositivo, dal guardaroba alla caffetteria.
Solo esistono alcune sale per mostre temporanee e
una toilette ma a pagamento e non aperta per
tutto lorario di apertura del museo. - Uno spazio bookshop, in comune al Museo, alla
Basilica e al Mausoleo, è presente allaccesso da
via San Vitale ma non è prevista la distribuzione
di alcun depliant gratuito introduttivo.
49I servizi online
- Il Museo non gode di un sito internet a esso
esclusivamente dedicato. Le uniche informazioni
in qualche modo ufficiali presenti in internet si
trovano nel sito del Sistema Museale della
Provincia di Ravenna - http//dev.racine.ra.it/sistemamusei/index.php
- Nel sito si trovano solo una brevissima
descrizione del Museo, i contatti telefonici e
via fax e una scheda didattica. -
50Lattività educativa
- Il Museo prevede solo unattività didattica
dato che il target di riferimento sono i ragazzi
delle scuole elementari, medie inferiori e
superiori. In particolare, sono definiti quattro
percorsi a tema - Gli affreschi di Santa Chiara
- Euro e non soloRavenna, le monete e i luoghi
- Il significato del Natale attraverso le opere
del Museo Nazionale - Loploteca del Museo Nazionale e la Rocca
Brancaleone. - Queste attività sono svolte in collaborazione
con il Centro di Sperimentazione Didattica
Tessellae, istituito dal Comune di Ravenna
insieme alla Soprintendenza.
51Le modalità dellattività didattica
- Le scuole possono richiedere in qualsiasi momento
dellanno la partecipazione a questa attività che
sono tutte gratuite, tranne lultima che prevede
anche un itinerario sul territorio. - Le attività sugli affreschi e sulle monete
prevedono una parte di visita del museo e una di
laboratorio svolta presso il Centro Tessellae.
Questultima si vale non solo della distribuzione
di materiale cartaceo esplicativo, ma anche di
audiovisivi, gigantografie e supporti
multimediali.
52Riferimenti bibliografici
- MINISTERO PER I BENI CULTURALI E AMBIENTALI,
SOPRINTENDENZA DI RAVENNA. Museo Nazionale
Ravenna, Roma Istituto Poligrafico e Zecca dello
Stato, 1993. - http//dev.racine.ra.it/sistemamusei/index.php
- www.cittadeimosaici.it
- www.turismo.ravenna.it