Title: Diapositiva 1
1La Terra racconta La storia del nostro pianeta
2La Terra, nel suo stato attuale, rappresenta la
fase più recente di un continuo processo di
evoluzione, che si è svolto negli ultimi 4,5
miliardi di anni. I continenti non sono immobili
né stabili nel corso della storia, grandi spinte
originate dallenorme calore del suo interno
hanno portato a collisioni, unioni e separazioni
di porzioni di crosta terrestre. Questi processi
continuano a trasformare la superficie del
pianeta provocando terremoti ed eruzioni
vulcaniche, creando mari, catene montuose, fosse
oceaniche e arcipelaghi.
Catena alpina sullo sfondo il Monte Rosa
3Osservando unimmagine della Terra ripresa dallo
spazio il contorno delle terre emerse ci
suggerisce che, un tempo, esse possano essere
state unite e che in seguito si siano separate e
progressivamente allontanate o come si dice siano
ANDATE ALLA DERIVA.
Questo tipo di osservazioni, confermate da alcune
prove portarono agli inizi del Novecento, lo
studioso tedesco Alfred Wegener a proporre la
teoria conosciuta con il nome di DERIVA DEI
CONTINENTI .
4Questa teoria afferma che circa 200 milioni di
anni fa, tutte le terre emerse erano unite a
formare un unico continente chiamato PANGEA,
circondato da un unico mare chiamato
PANTHALASSA.
5Successivamente, la Pangea si è divisa in due
continenti LAURASIA, a nord comprendente gli
attuali Nord America, Europa e parte dellAsia, e
la TERRA DI GONDWANA, a sud comprendente il Sud
America, lAfrica, lIndia , lAustralia e
lAntartide. Tra questi due grossi continenti si
formò un mare chiamato TETIDE.
6Muovendosi molto lentamente, i due continenti si
spostarono rispettivamente verso nord e verso sud
frantumandosi ulteriormente fino a raggiungere le
attuali posizioni. Contemporaneamente allo
spostamento dei continenti, si riduceva la
superficie marina fino a raggiungere quella
dellattuale Oceano Pacifico e si aprivano e si
estendevano lOceano Atlantico e lOceano Indiano.
7A sostegno della sua teoria, Wegener, osservò che
sui continenti attualmente separati e distanti
tra loro si trovano resti di organismi uguali e
sono presenti rocce dello stesso tipo e aventi al
stessa età. Questo può trovare una spiegazione
nellipotesi che un tempo i continenti fossero
uniti e che successivamente, spostandosi, abbiano
trasportato, animali e vegetali che su di essi
vivevano.
Alfred Wegener
8Questa teoria non fu accettata subito da tutti
gli scienziati suoi contemporanei, in quanto
Wegener non era riuscito a spiegare la causa del
movimento dei continenti.
Le sue idee vennero abbandonate fino alla metà
del XX quando lesplorazione dei fondali degli
oceani ha permesso nuove ed interessanti
scoperte.
9Grazie allimpiego dellecoscandaglio, i fondali
oceanici si sono rivelati molto vari e
movimentati con profonde spaccature chiamate
FOSSE OCEANICHE, zone pianeggianti dette PIANE
ABISSALI e alte catene montuose sottomarine
denominate DORSALI OCEANICHE.
10Le dorsali oceaniche sono due catene montuose
parallele che si elevano fino a 1200 metri dai
fondali e sono separate da una profonda
spaccatura chiamata RIFT. Da questa spaccatura
fuoriesce il magma proveniente dal centro della
terra.
Queste dorsali attraversano gli oceani come una
lunga cerniera lampo, per ben 75000 kilometri,
interrotte da numerosa fratture trasversali
chiamate faglie trasformi.
11Proprio lo studio sulle dorsali oceaniche ha
permesso di perfezionare e di ampliare le idee di
Wegener. Infatti, nei pressi delle dorsali le
rocce sono più giovani e la loro età aumenta a
mano a mano che ci sia allontana dalla dorsale
stessa.
12Lo studio delletà delle rocce dei fondali
oceanici ha permesso allo scienziato americano
HARRY HESS, allinizio degli anni sessanta del XX
secolo di formulare la teoria del ESPANSIONE DEI
FONDALI OCEANICI. Secondo questa teoria, i
fondali oceanici si espandono, accrescendosi in
corrispondenza delle dorsali oceaniche il magma
che fuoriesce dal Rift spinge lateralmente il
materiale preesistente, poi solidifica e forma
nuove rocce. Il fondo delloceano si allontana
dalla dorsale e loceano si espande
drasticamente. In questo modo si sono formati
loceano Atlantico e loceano Indiano.
13Curiosità Lo studio delle rocce dei fondali
oceanici ha fornito anche informazioni sul campo
magnetico terrestre, permettendo di fare
interessanti scoperte. La Terra è come un grosso
magnete e come tutti i magneti possiede un polo
nord e un polo sud, uniti da invisibili linee di
forza che formano un campo magnetico.
14I poli nord e sud magnetici non corrispondono
esattamente ai poli geografici e inoltre
oscillano lievemente intorno alla loro posizione.
15 Si è poi scoperto ch e i poli magnetici si sono
invertiti parecchie volte negli ultimi 70 milioni
di anni, cioè il polo nord e il polo sud si sono
scambiati di posizione. È stato possibile
giungere a questa conclusione grazie alla
presenza nei fondali oceanici di fossili
MAGNETICI.
16Le esplorazioni dei fondali hanno permesso
inoltre, di raccogliere moltissime informazioni
sul passato del nostro pianeta e di giungere alla
soluzione del problema lasciato irrisolto da
Wegener qual è la causa del movimento dei
continenti? A questa domanda, diedero una
risposta nel 1967 due scienziati Morgan e
McKenzie con la teoria della TETTONICA A
ZOLLE. Secondo questa teoria la litosfera non
forma un guscio continuo, ma è fratturata in
diversi punti e quindi risulta divisa in ZOLLE,
dette anche placche. Le zolle galleggiano sulla
sottostante astenosfera e sono mobili.
17Le zolle, che costituiscono la crosta terrestre
si spostano di appena pochi centimetri
allanno. Nei milioni di anni della storia della
Terra, hanno percorso migliaia di chilometri
originando nuovi continenti, oceani e montagne.
Rocce nella catena alpina
Le Alpi si sono formate 65 milioni di anni fa
quando la zolla africana entrò in collisione con
la zolla euroasiatica.
18La parola tettonica deriva dal greco e significa
COSTRUZIONE. Complessivamente sono state
individuate una ventina di zolle. Il confine
delle zolle coincide con le aree del pianeta in
cui si verificano maggiormente i fenomeni
endogeni come vulcanesimo e terremoti.
19Perché le zolle si muovono? Il mantello della
Terra è composto da materiale fluido, il magma,
ad elevata temperatura in quanto proviene dal
nucleo terrestre. Il nucleo è costituito da ferro
e nichel solidi, mentre il nucleo esterno è
composto da ferro e nichel fusi. Il mantello più
interno, intorno al nucleo, è composto da rocce
parzialmente fuse. Poiché allinterno di tutti i
fluidi che vengono riscaldati si verificano dei
moti convettivi, anche allinterno del mantello
si formano dei movimenti ciclici di materiale
provocati dal calore .
20Allinterno del mantello si formano correnti
ascendenti e discendenti di materia. Le prime
causano la risalita del magma in corrispondenza
delle dorsali oceaniche. Durante la risalita il
magma preme sulla crosta che si frantuma.
Spostandosi poi lateralmente, il magma trascina
con sé le zolle. Le correnti discendenti
riportano materiali verso lastenosfera.
21Due zolle confinanti possono allontanarsi,
scorrere luna accanto allaltra in direzioni
opposte, oppure scontrarsi.
Lallontanamento delle zolle porta alla
formazione di nuova crosta terrestre. Infatti, il
magma che sale, fuoriesce dalla spaccatura del
rift, solidifica e forma rocce nuove che
costituiscono i fondali oceanici. Attualmente la
zolla euroasiatica e quella africana si stanno
allontanando dalle zolle nord e sudamericana e
questo provoca lallargamento dellOceano
Atlantico.
22Lo scorrimento di due zolle, una accanto
allaltra, in direzioni opposte, avviene lungo
fratture e provocando degli attriti causano la
frantumazione di rocce in profondità, terremoti e
risalita di materiale fuso. Lo scorrimento della
zolla del Pacifico accanto a quella del nord
America ha causato la formazione della faglia di
Sant Andrea, in California, che è stata ed è
ancora sede di disastrosi terremoti.
23Lo scontro tra due zolle ha conseguenze diverse a
seconda che si scontrino due zolle oceaniche, o
una zolla oceanica e una continentale, o due
zolle continentali. Si possono quindi formare dei
vulcani oppure nuove fosse o nuove catene
montuose. Le catene alpina e himalayana sono
esempi di catene montuose formatasi dallo scontro
di due zolle continentali.
24È stato possibile ricostruire la storia del
pianeta Terra grazie allo studio delle rocce e
dei fossili. Esistono due metodi per risalire
alletà della Terra la datazione relativa e la
datazione assoluta.
Con la datazione relativa è possibile stabilire
tra due eventi quello più recente e quello più
antico. Per questo calcolo si utilizzano i
fossili, quindi le tracce di organismi vissuti
nel passato e che si sono conservati fino ad
oggi.
25La datazione assoluta permette di affermare
quando un evento si è verificato e utilizza gli
isotopi radioattivi, atomi che emettono
particelle e che si trasformano nel tempo,
secondo una velocità calcolabile.
Paleontologi e geologi hanno così suddiviso la
vita della Terra in lunghissimi intervalli di
tempo, le Ere, a loro volta suddivise in
intervalli più brevi, i Periodi.
26Tali suddivisioni sono state fatte in base a
grandi eventi biologici e geologici che sono
avvenuti nei diversi periodi. Si tratta
ovviamente di cambiamenti avvenuti in modo lento
e graduale.
27BIBLIOGRAFIA L. Leopardi, M. Gariboldi Il
libro delle scienze Terra e ambiente Garzanti
Scuola L. Leopardi, M. Gariboldi Scienze base
moduli 11 15 Garzanti Scuola A. M. Mancini,
G. Pellizzoli Moduli di scienze il pianeta
Terra Ed. La Scuola Grande Enciclopedia per
ragazzi Atlante La Biblioteca di Repubblica
28Questa presentazione è stata realizzata da
Gianluca della classe terza media di
Piancavallo