BIOCONTROLLO Agenti Patogeni degli Insetti Applicazioni biotecnologiche - PowerPoint PPT Presentation

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BIOCONTROLLO Agenti Patogeni degli Insetti Applicazioni biotecnologiche

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Title: BIOCONTROLLO Agenti Patogeni degli Insetti Applicazioni biotecnologiche


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BIOCONTROLLOAgenti Patogeni degli Insetti
Applicazioni biotecnologiche
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Il Biocontrollo
È il controllo demografico degli organismi
dannosi realizzato con limpiego di organismi
utili o di loro prodotti nel rispetto della
biodiversità e con il fine di proteggere le
colture.
  • Biocontrollo naturale esercitato dai regolatori
    demografici senza alcun intervento delluomo.
  • Biocontrollo conservativo manipolazione
    dellambiente o impiego di pratiche agronomiche
    per proteggere o rafforzare I regolatori
    demografici (es. Aree di compensazione - aree
    rifugio).
  • Biocontrollo accrescitivo incremento,
    quantitativo e/o qualitativo,della popolazione
    dei regolatori demografici appositamente allevati
    e liberati nellambiente (tecnica inoculativa e
    inondativa, coinvolge insettari e biofabbriche).
  • Biocontrollo associativo introduzione di un
    regolatore demografico in un nuovo areale per
    ricostituire con lorganismo dannoso,
    accidentalmente importato, unassociazione
    trofica vantaggiosa, o costituire una nuova
    associazione con regolatore di diverso ospite.
  • Biocontrollo integrato abbinamento di diverse
    strategie.
  • Le piante migliorate geneticamente (incluse
    quelle transgeniche) La loro sostenibilità deve
    essere meglio valutata.
  • I prodotti naturali sostanze derivanti da
    meccanismi di difesa diretta e indiretta delle
    piante, inclusi I geni che le codificano.
  • Gli insetti transgenici impiego ancora
    limitato, es. Autocidio realizzato con geni
    letali.
  • Biocontrollo per autocidio include la tecnica
    classica dellinsetto sterile (STI) e quella del
    biocontrollo per autocidio.

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Luso degli agenti patogeni nel controllo
biologico
  • Gli Invertebrati, ivi compresi Artropodi e
    Insetti, sono soggetti a malattie, come tutti gli
    organismi viventi
  • La malattia è una condizione in cui uno stato di
    equilibrio di un organismo con il suo ambiente
    viene alterato
  • Gli agenti patogeni sono i responsabili della
    malattia
  • Gli agenti patogeni entrano nel corpo dellospite
    o passivamente, con lalimentazione, o
    attivamente, attraverso le aperture naturali o
    penetrando direttamente attraverso la cuticola
  • Una volta allinterno dellinsetto, i patogeni si
    moltiplicano rapidamente, uccidendo lospite
    anche con la produzione di sostanze tossiche
  • La maggior parte degli agenti patogeni è
    caratterizzata da unalta specificità verso
    lospite e alcuni di essi, in particolare i
    Virus, possono infettare gli insetti di un solo
    genere o di una sola specie
  • Epizooziologia dipende dal trinomio
    ospite-agente patogeno-ambiente

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Alcuni dati comparativi sulla biologia dei
principali agenti patogeni degli insetti
Virus Batteri Funghi Protozoi Nematodi
Ospiti bersaglio Lepidotteri ed Imenotteri. Elevata specificità Lepidotteri, Coleotteri e Ditteri. Spec. della sottosp. Molti Ceppi specifici Molti Specifici a livello di famiglia Molti
Modalità dazione Ingestione Ingestione Per contatto attraverso la cuticola Ingestione Attraverso aperture naturali o cuticola
Rapidità delleffetto 3-10 giorni tempi più lunghi per Oryctes virus 30 min - 1 giorno 4-7 giorni Malattia cronica più che letale 1-5 giorni
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Controllo microbiologico e Patologia degli Insetti
  • Agostino Bassi la Patologia degli Insetti
    diventa una scienza sperimentale
  • Dimostra (1835) che il mal del segno del Baco
    da seta è causato da un microrganismo, il micete
    Beauveria bassiana
  • Louis Pasteur negli anni 1870
  • Studia due malattie del Baco da seta, una virale
    e laltra causata da un protozoo
  • 1878 la prima esperienza significativa di Lotta
    microbiologica ad opera del russo Metchnikov
  • il fungo Metarhizium anisopliae viene utilizzato
    per controllare un fitofago del frumento,
    Anisoplia austriaca.
  • Applicazioni di virus
  • 1893 prima applicazione di Virus contro
    Lymantria dispar in Ungheria raccogliendo larve
    malate, macinandole e usandole per il trattamento
  • Applicazioni di batteri
  • Berliner (1911) Bacillus thuringiensis
  • Glaser (negli anni 30)
  • Prime sperimentazioni di campo con nematodi
    entomoparassiti, Neoaplectana glaseri, contro lo
    Scarabeide Popillia japonica
  • Dal 1965 la Patologia degli Insetti è parte
    integrante della Organizzazione Internazionale
    per il Controllo Biologico

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I Virus
  • Forme delle particelle virali (virioni)
    caratteristiche dei diversi gruppi
  • Classificati come Famiglie o Gruppi
  • Almeno 13 Famiglie annoverano patogeni di
    invertebrati
  • I Virus entomopatogeni
  • Baculoviridae, Poxviridae, Reoviridae,
    Iridoviridae, Parvoviridae, Polydnaviridae,
    Ascovirus, Birnaviridae, Rhabdoviridae, etc.
  • Entità submicroscopiche
  • Patogeni endocellulari obbligati
  • Struttura Nucleocapside
  • Genoma virale (DNA o RNA)
  • Capside
  • capsula proteica che racchiude gli acidi nucleici

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CPV
  • Linfezione virale debilita lospite
  • Crescita stentata, movimenti lenti, maggiore
    esposizione verso i predatori, cambiamenti
    emolinfa
  • Insetti non gregari si raggruppano allestremità
    di rami
  • Alterazioni cromatiche verso tonalità più chiare
  • Larve flaccide a V rovesciato
  • Inizio infezione morte dellinsetto da 2-3
    giorni fino a 2-3 settimane, in relazione alla
    virulenza del ceppo
  • Questa lentezza dazione ne ha limitato luso
    finora alle sole aree forestali

sintomi
NPV
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come agiscono i virus
  • Ingestione di corpi di occlusione
  • Il pH alcalino dellintestino dissolve la matrice
    proteica del corpo di occlusione, liberando i
    virioni
  • I virioni attaccano le cellule epiteliali
    dellintestino e si portano nel nucleo
  • Il genoma del virus si moltiplica nel nucleo
    cellulare per poi attaccare le cellule vicine
  • Passaggio nellemolinfa e diffusione
    dellinfezione in tutto il corpo
  • Dispersione dei poliedri dopo la morte
    dellinsetto per rottura del tegumento

I baculovirus
  • Il principale gruppo di Virus usato nella lotta
    microbiologica
  • Specifici
  • Innocui per vertebrati e piante
  • Impatto ambientale bassissimo

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baculovirus GM
Baculovirus ricombinante
  • Aumento di stabilità e velocità dazione
  • Virus ricombinanti Piretroidi
  • Inserimento di tossine provenienti dallo
    scorpione algerino (Androctonus australis), dallo
    scorpione giallo (Leirus quinquestriatus
    hebraeus), e dallacaro Pyemotes tritici
  • Inserimento di ormoni o enzimi coinvolti nella
    muta
  • I baculovirus sono fotolabili (la luce è il
    principale responsabile di inattivazione
  • Dubbi sui rischi potenziali dovuti allaccumulo
    di questi virus GM una volta rilasciati
    nellambiente

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situazione in Italia
  • Isolamento e identificazione di Virus da fitofagi
    malati (Magnoler, Triggiani, Marani,
    Cavalcaselle, Deseö)
  • Pochi lavori sperimentali, soprattutto in campo
    forestale
  • Pochi formulati commerciali disponibili
  • Madex, a base di Granulovirus, utilizzato su
    Carpocapsa del melo, distribuito da ItrachemBio e
    Isagro
  • Alcuni in fase di registrazione (es. Spodoptera
    exigua NPV)
  • Mancanza di centri di produzione
  • Scarsa informazione e mercato ridotto

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I Batteri
  • Famiglie più importanti
  • Bacillaceae
  • Enterobacteriaceae
  • Bacillus spp.
  • Infettano principalmente stadi larvali di
    fitofagi
  • Sintomi riduzione del turgore dellospite
    infettato disfunzioni dellapparato digerente
    (con vomito e diarrea) cambio di colore
  • Procarioti unicellulari
  • Sono ubiquitari
  • Mancano di un vero nucleo e di mitocondri
  • Si riproducono per scissione binaria
  • Sporigeni e asporigeni
  • Patogeni obbligati o facoltativi (saprofiti o
    simbionti)

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il Bacillus thuringiensis (Bt)
  • Sporeine (1938) primo formulato commerciale a
    base di Bt, in Francia
  • Anni 50 -60 le ricerche di Steinhaus
    rilanciano linteresse sul Bt e sui preparati
    microbiologici
  • 1957 compare il Thuricide, ancora oggi in
    commercio
  • E lagente patogeno più diffuso ed utilizzato
  • 1911 Berliner isola in Thuringia (Germania) un
    batterio simile da Anagasta kuehniella (Bacillus
    thuringiensis)

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ciclo biologico del Bt
  • Batterio ubiquitario, patogeno facoltativo,
    aerobio e sporigeno
  • Ciclo vitale con 2 fasi di crescita Fase
    vegetativa (con abbondanza di nutrienti e una
    crescita esponenziale) e Sporulazione (nutrimento
    scarsamente disponibile)
  • la sporulazione produce, oltre alla spora, un
    corpo parasporale con 1 o più inclusioni
    cristalline sintetizzate nella cellula madre
    contenenti proteine (95) e carboidrati (5).
    Questi cristalli proteici hanno proprietà
    insetticide e sono detti tossine-Bt,
    d-endotossine o ICPs (Insecticidal Crystal
    Proteins).

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  • Agisce per ingestione
  • Nellintestino, in condizioni di pH particolari
    (alcalino nel caso dei lepidotteri, acido nel
    caso dei coleotteri), il cristallo si dissolve e
    la protossina viene attivata
  • Le tossine attivate si attaccano a specifici
    recettori presenti sulla membrana intestinale
  • Buona parte della specificità delle tossine
    dipende da questi siti di ricezione

Azione del Bt
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Azione del Bt
  • Le tossine entrano nelle cellule forando la
    membrana e distruggendone le funzioni
  • I fori alterano lequilibrio osmotico della
    cellula
  • Le cellule collassano, i microvilli intestinali
    vengono gradatamente riassorbiti con un
    progressivo disfacimento delle pareti
    dellepitelio intestinale
  • I batteri si diffondono nel corpo dellinsetto
  • Lemolinfa è un ottimo substrato di crescita
  • La morte dellinsetto per setticemia sopraggiunge
    nellarco di 1-3 giorni dallinizio dellinfezione

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  • d-endotossine
  • Ogni sottospecie ne produce un diverso numero
    (una o più) con unazione tossica specifica,
    capace ciascuna di agire su un dato ospite
  • Metaboliti secondari con attività insetticida
  • A seconda della sottospecie
  • ?-esotossine (termostabili)
  • ?-esotossine (termolabili)
  • Proteine insetticide vegetative -Vips
  • presenti nel supernatante del liquido di coltura
    vegetativo
  • Non formano cristalli proteici

le tossine prodotte dal Bt
Struttura tridimensionale di una ?-endotossina
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classificazione
  • morfologia delle inclusioni parasporali
  • Cristalli bipiramidali, cuboidali, sferici,
    irregolari, romboidali
  • e classificazione delle ?-endotossine in base
    alle loro proprietà insetticide
  • CRY I Lepidotteri
  • CRY II Lepidotteri e Ditteri
  • CRY III Coleotteri
  • CRY IV Ditteri Nematoceri
  • Cyt citolisina del Bti
  • Le sottospecie di Bt vengono identificate
    mediante test sierologici.
  • Più di 40 sierotipi riconosciuti sulla base
    dellantigene H
  • Le cellule vegetative del Bt hanno almeno 2
    antigeni sulla loro superficie flagellare (H) e
    somatico (O)

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Bt le sottospecie
  • Attualmente circa 60.000 ceppi isolati nel mondo,
    più di 60 sottospecie di Bt identificate, 25 i
    cristalli proteici diversi, più di 200 le tossine
    isolate
  • Le sottospecie più importanti
  • Bt kurstaki (Btk, ceppo HD-1) isolato nel 1971
    (Lab. Abbott), endospora con 1 o più cristalli
    proteici bipiramidali, attivo, in particolare su
    larve, di più di 100 specie di Lepidotteri
  • Sino agli anni 70 si utilizzava il Bt ssp.
    thuringiensis che però produceva anche la
    ?-esotossina successivamente questa sostanza fu
    bandita ed il Bt thuringiensis fu sostituito dal
    Bt kurstaki
  • Bt tenebrionis isolato nel 1982 da una pupa di
    T. molitor, attivo su Coleotteri (Crisomelidi,
    Scarabeidi, ma anche Coccinellidi)
  • M-One, Trident, Ditera, Novodor

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Bt le sottospecie
  • Bt israeliensis (Bti, serotipo H14) isolato nel
    1976, cristallo proteico sferico, produce 4
    tossine, attivo nei confronti di Ditteri Culicidi
    (72 specie), Simulidi, Sciaridi, Chironomidi e
    Tipulidi
  • In Africa occidentale migliaia di km di fiumi
    vengono ogni anno trattati con il Bti contro
    Simulium damnosum, vettore di Onchocerca filaria.
  • In Germania ed in Cina programmi di controllo
    riusciti contro Culicidi
  • Formulati Tekmertec, Vectobac, Bactimos,
    Skeetal
  • Alcune delle altre sottospecie canadensis,
    galleriae, morrisoni, aizawai, alesti, kenyae,
    thompsoni, etc.
  • La ricerca di nuovi Bt, che è tuttora in corso,
    ha portato in questi ultimi anni allisolamento
    di ceppi attivi contro Imenotteri, Emitteri,
    Mallofagi, Nematodi e Protozoi

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caratteristiche ecologiche
  • Il Bt è facilmante biodegradabile in condizioni
    di campo
  • Temperatura, acqua, pH, radiazioni solari (in
    special modo gli UV)
  • Dopo più di 30 anni di utilizzo su milioni di
    ettari e diversi biotopi non cè stata alcuna
    segnalazione di effetti negativi sullambiente a
    seguito delluso del Bt
  • Svariati test di tossicità hanno ripetutamente
    confermato che le tossine sono innocue per luomo
    e gli animali superiori (il basso pH intestinale
    dei mammiferi solubilizza e denatura i cristalli
    proteici). Il Bt è risultato innocuo per uccelli,
    pesci, vertebrati e invertebrati acquatici e
    terrestri, compresa lentomofauna utile
    (parassiti, predatori e impollinatori)
  • Unica eccezione per i ceppi che producono la
    ?-esotossina. Meno selettiva delle ?-endotossine,
    nociva per 55 specie di 10 ordini diversi (i.e.
    Pieris brassicae, Musca domestica, Locusta
    migratoria, Apis mellifera) oltre a nematodi
    (Meloydogine) e vertebrati (topi).

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Questi 3 Bacillus appartengono allo stesso gruppo
  • Il Bt ed il B. cereus, sono geneticamente e
    fenotipicamente indistinguibili, eccetto che per
    il plasmidio che codifica alla produzione nel Bt
    del corpo parasporale

Arma batteriologica?
  • Fanno parte del gruppo anche B. mycoides e B.
    anthracis
  • B. cereus è stato riconosciuto responsabile di
    numerose intossicazioni alimentari e infezioni
    oculari

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Tipi di tossine prodotte dal Bacillus
thuringiensis
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  • Bacillus sphaericus
  • Molto attivo verso larve di zanzare (Culex e
    Anopheles, non su Aedes)
  • Cristalli proteici stabili se conservati a 4 C e
    a pH neutro
  • Produce 2 tossine, binaria (Btx) e zanzaricida
    (Mtx). I ceppi più virulenti le producono
    entrambe.
  • Più persistente del Bti
  • Paenibacillus popiliae
  • Non produce tossine
  • Invade lemocele con le cellule vegetative,
    causando setticemia
  • Azione lenta
  • Processo di produzione complesso

Altri batteri
Paenibacillus popiliae
  • Enterobacteriaceae (batteri asporigeni)
  • Serratia entomophila
  • Ambra desease su Costelytra zealandica
    (Scarabeidae)
  • Serratia marcescens
  • Setticemia in Ortotteri

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  • Saccharopolyspora spinosa
  • Nuova specie di Actinomicete (batteri vicini ai
    funghi), isolata nei Caraibi
  • Principio attivo Spinosad
  • Metaboliti attivi Spinosine (soprattutto A e D,
    ma se ne conoscono più di 30)
  • Naturalyte Nuova classe di agenti di controllo
    (da Natural e metabol-yte)
  • Formulati registrati in 60 Paesi su 150 colture.
    Success e Laser
  • Ampio spettro dazione
  • Tisanotteri (Frankliniella), Lepidotteri
    (Lobesia, Spodoptera, Ostrinia, Plutella),
    Coleotteri (Leptinotarsa), Ditteri (Lyriomiza,
    Ceratitis, Bactrocera, Anopheles)
  • Azione per ingestione e per contatto

Spinosad
Non tossico per gli ausiliari (tranne che per
Encarsia e Orius) Basso impatto ambientale .
qualche dubbio .
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produzione, conservazione, distribuzione
  • La produzione avviene generalmente in
    fermentatori, in condizioni di buona
    ossigenazione, a 40 C e pH neutro
  • Si utilizzano substrati economici
  • Esaurito il substrato le cellule entrano nella
    fase di sporulazione
  • I prodotti (spore, cristalli proteici e substrato
    non ancora utilizzato) vengono concentrati
    mediante centrifugazione
  • I formulati commerciali (granulari, polveri,
    sospensioni acquose o oleose, incapsulati, etc.)
    sono piu di 400 attualmente
  • Si conserva per lungo tempo
  • Per la distribuzione si possono utilizzare le
    stesse macchine irroratrici dei prodotti chimici
  • Importante la valutazione del momento
    dellintervento, della dimensione delle
    goccioline, delle dosi dimpiego e delle
    condizioni climatiche
  • Valore di mercato 200 ml

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situazione in Italia
  • E di gran lunga lagente patogeno più importante
    e utilizzato
  • Mercato in crescita negli ultimi anni, sia in
    campo agrario che forestale
  • Importanti le esperienze della Sardegna
  • Vi sono ditte produttrici e/o importatrici di
    prodotti a base di Bt
  • Un quindicina i formulati commerciali registrati
  • Encore (Btk Z52, Xi), Florbac e Xentari (Bt
    aizawai, NC), gli ultimi in ordine di tempo
  • Sottospecie più utilizzate Btk, Bt tenebrionis e
    Bt aizawai

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i ceppi modificati geneticamente
  • Tra specie (o sottospecie)
  • I geni che codificano per più tossine possono
    essere inserite in uno stesso batterio ed agire
    contemporaneamente su più gruppi di insetti
  • Introdurre più tossine non equivale però ad
    aumentare la patogenicità, perché viene ridotta
    la quantità di ciscuna tossina. E la patogenicità
    dipende anche dalla quantità di tossina ingerita
  • Foil coniugazione tra Btk e Bt tenebrionis e
    agisce su Coleotteri e Lepidotteri
  • Cutlass e Condor, Agree e Design tra Btk e
    Bt aizawai
  • Novador ottenuto per irraggiamento (raggi
    gamma) del Bt tenebrionis

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Il Bt nell'ingegneria genetica
Dal 1996 ad oggi sono state poste in commercio
almeno 39 varietà di sementi transgeniche
appartenenti a 12 specie diverse (oltre ai
risaputi soia e mais, anche melone, patata,
pomodoro, radicchio e zucchina), e tantissime
altre sono in attesa di autorizzazione.
  • Clonazione dei geni delle tossine Bt in altri
    microrganismi epifiti
  • Pseudomonas fluorescens (MPV, Match, M-Peril)
  • endofiti
  • Clavibacter xyli infetta le piante producendo
    tossine Bt durante la crescita (InCide)
  • .. e in piante
  • Piante transgeniche
  • Piante transgeniche di seconda generazione
  • Capacità di sintetizzare più tossine
    contemporaneamente
  • Rischi
  • Topi e patate GM
  • Mais-Bt e farfalla Monarca

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Le piante transeginiche resistenti agli Insetti
Sono state una delle prime applicazioni
biotecnologiche in agricolura. Piante di cotone
esprimenti un gene derivato dal batterio
entomopatogeno Bacillus thuringiensis (Bt) sono
state messe in campo nellestate del 1996 negli
Stati Uniti.
  • È comprovata lefficacia di queste piante con
    livelli di attività insetticida notevoli, nei
    confronti soprattutto di Lepidotteri e
    Coleotteri.
  • Lelevato livello di espressione insetticida
    nella pianta genera una forte espressione
    selettiva nei confronti delle popolazioni
    naturali di insetti, aumentando la probabilità di
    selezione di ceppi resistenti.
  • Per limitare i rischi di fenomeni di resistenza
    da tempo si suggeriscono metodi di coltivazione
    miranti a ridurre la pressione selettiva con il
    ricorso ad aree rifugio o alla semina di genotipi
    resistenti diversi, in una sorta di consociazione
    o rotazione genetica
  • Alle strategie di campo si affiancano scelte
    oculate di geni da introdurre nello stesso
    soggetto, cercando di diversificarne le sue
    capacità di resistenza, o ladozione di opportune
    strategie di espressione (alta o bassa),
    scegliendo promotori tessuto-specifici e/o
    inducibili da ferita
  • È poi essenziale quantificare limpatto delle
    piante transgeniche su organismi non-target,
    particolarmente insetti utili come impollinatori
    e nemici naturali quali predatori e parassitoidi.

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Geni e Molecole ad attività insetticida di
interesse biotecnologico
  • Gli approcci perseguibili per il loro isolamento
    sono riconducibili a due principali alternative
  • studio delle basi molecolari delle interazioni
    antagonistiche insetti-altri organismi,
    finalizzato allisolamento delle molecole e dei
    geniche regolano meccanismi di alterazione
    fisiologica negli insetti fitofagi
  • b) studio dei meccanismi fisiologici e
    molecolari delle numerose funzioni vitali
    controllate da peptidi ad azione ormonale, al
    fine di cercare di alterare in modo mirato il
    loro titolo e/o metabolismo.

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Geni e Molecole ad attività insetticida di
interesse biotecnologico
  • Lo studio delle interazioni insetti-piante ha
    consentito di definire complessi meccanismi
    coevolutivi che hanno portato allisolamento di
    una cospicua serie di molecole e geni di piante
    in grado di interferire con i processi digestivi
    e di assorbimento dei nutrienti (la pianta
    attaccata dal fitofago è infatti in grado di
    attivare meccanismi di difesa il cui ruolo è
    rallentare lo sviluppo dellerbivoro (es.
    inibitori di proteasi, alfa-amilasi ecc. da
    valutare anche i possibili effetti anche sui
    vertebrati.
  • Le simbiosi antagonistiche insetti-artropodi sono
    un ulteriore fonte di molecole ad attività
    insetticida già utilizzate in applicazioni
    biotecnologiche come nel caso delle neurotossine
    isolate da artropodi predatori, scorpioni e
    ragni, o da imenotteri ectoparassitoidi gli
    insetti endoparassitoidi sono invece capaci
    spesso di regolare finemente la fisiologia
    dellospite al fine di favorire lo sviluppo della
    propria progenie le principali alterazioni sono
    a carico del sistema immunitario, endocrino e
    riproduttivo dellospite. Lestrema
    specializzazione dei rapporti simbiotici sono
    garanzia che le molecole e i geni coinvolti sono
    caraterizzati da un buon livello di selettività,
    in quanto derivanti da lunghi processi di
    coevoluzione.
  • I virus entomopatogeni possono fornire
    interessanti opportunità molti baculovirus ad
    esempio sono in grado di produrre chitinasi e
    metalloproteasi coinvolte nella degradazione
    della membrana peritrofica e del tegumento
    dellospite
  • Lo studio delle basi endorcine dello sviluppo e
    riproduzione degli insetti e dei due principali
    ormoni non-peptidici che le regolano, ecdisone e
    ormone giovanile, ha consentito la produzione di
    nuove molecole insetticide sintetiche (regolatori
    di crescita, chitino-inibitori).

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Biotecnologie per potenziare e manipolare i
meccanismi di difesa delle piante
Le piante sono continuamente aggredite da agenti
biotici e per potersi proteggere devono mettere
in atto una serie di misure di difesa che siano
in grado di bloccare lattacco esterno con un
costo metabolico ed energetico che non
comprometta la loro vitalità e capacità
riproduttiva
  • La difesa diretta delle piante si concretizza con
    linduzione di meccanismi biochimici in grado di
    interferire con lalimentazione, il metabolismo,
    la crescita e la riproduzione dei fitofagi. Molte
    delle molecole implicate inibitori di enzimi
    digestivi, enzimi antinutrizionali, metaboliti
    secondari con attività insetticida sono già
    utilizzate in strategie di controllo.
  • La difesa indiretta delle piante deriva dalla
    loro capacità di produrre, in risposta
    allattacco dei fitofagi, specifici metaboliti
    secondari volatili che risultano attrattivi per i
    nemici naturali dei fitofagi che li hanno
    indotti. Il ruolo di questi volatili è quello di
    esaltare la capacità di contenimento naturale dei
    fitofagi, senza passare attraverso fenomeni di
    tossicità diretta. I meccanismi di difesa
    indiretta possono essere esaltati tramite
    miglioramento genetico assistito da marcatori
    molecolari o mediante trasformazione genetica.

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Impatto degli OGM su organismi non-target
Scienze o emozione?
Sostenitori ed oppositori delle biotecnologie
hanno fatto ampio uso di entrambe. Tuttavia,
lemozione gioca un ruolo determinante
sullopinione pubblica.
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Scienze o emozione?
  • Sostenitori ed oppositori delle biotecnologie
    hanno fatto ampio uso di entrambe.
  • Tuttavia, lemozione gioca un ruolo determinante
    sullopinione pubblica.

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Pubblica Opinione
  • la lista dei danni causati da inadeguate
    tecnologie è lunga. Con lingegneria genetica,
    tale lista è destinata ad allungarsi
    ulteriormente. Noi non conosciamo ancora I danni
    potenziali e i rischi associati agli organismi
    geneticamente modificati

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Un pianeta affamato?
  • 1,85 miliardi di persone (30) sono affamate
    (FAO, 2002).

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So What Is The Story?
  • Monarch Butterfly, symbol of nature and
    wildness in North America.

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Incredible Annual Migration!
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Monarchs Feed on Milkweed(Asclepias tuberosa)
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Bt Corn Sheds Pollen
  • Some of which may fall on milkweed plants that
    serve as hosts for Monarchs.
  • Bt corn pollen may contain some quantity of the
    Bt endotoxin.

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Monarchs Are Killed?
  • Scientists have shown that larvae are killed when
    fed milkweed dusted with Bt corn pollen.
  • But how realistic was this study?

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Temporal Spatial Distribution of Monarchs
  • Per plant densities of larvae, similar among
    habitats (i.e., ag. vs. non-ag. lands)
  • For upper Midwest, most Monarchs are, in fact,
    produced on agricultural lands!
  • Regardless of Bt corn, other agricultural
    practices like foliar insecticide use and weed
    control could have large impacts on populations
    of Monarchs

From Oberhauser et al., 2001
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Corn Pollen Deposits on Milkweed
  • Average 171 pollen grains per sq. cm. in corn
    fields
  • Average 14 pollen grains per sq. cm. 6 ft outside
    of the corn field
  • One rain removes 54-86 of the pollen
  • Youngest leaves, the preferred food, have 50-70
    lower pollen density than older leaves

From Pleasants et al., 2001
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Toxicity of Bt Proteins Corn Pollen
Bt Toxin 1st instars on diet 1st instars on pollen on discs
Cry1F Non-Toxic Non-Toxic
Cry9C Non-Toxic Non-Toxic
Cry1Ac Toxic Non-Toxic
Cry1Ab Toxic Toxic
From Helmich et al., 2001
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Natural Enemy AbundanceNo Insecticides
P 0.18
P 0.29
Bt cotton Non-Bt
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Natural Enemy AbundanceInsecticides as needed
Bt cotton Non-Bt
Unsprayed Sprayed
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Resistenza alle tossine Bt
  • 16 specie di insetti reistenti alle tossine Bt
  • 14 specie in laboratorio e 2 sole specie, Plodia
    interpunctella e Plutella xiylostella, hanno
    sviluppato una resistenza al Btk in pieno campo
  • Nessuna resistenza invece nei Culicidi verso il
    Bti o il B. sphaericus
  • Meccanismi di resistenza
  • Riduzione della solubilizzazione del cristallo
  • Cambio dei recettori delle proteine presenti
    sulla membrana dellintestino
  • Prevenzione
  • Uso di tossine diverse
  • Nel caso di piante GM, uso di piante rifugio
  • la resistenza è recessiva

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Protozoi
  • Il Phylum Microspora è il più importante per la
    lotta microbiologica comprende specie parassite
    obbligate di Artropodi. I Microsporidi non sono
    particolarmente virulenti, ma riducono in maniera
    significativa lo sviluppo e la fecondità
    dellospite.
  • Le spore, dopo lingestione e la successiva
    germinazione, estrudono un filamento polare,
    capace di penetrare la parete delle cellule
    intestinali ed iniettare al loro interno il
    proprio contenuto cellulare
  • Vivono solo in specifici tessuti dellospite
    (corpi grassi, pareti intestinali o organi
    riproduttivi)
  • Nosema e Vairimorpha sono i due generi che
    annoverano specie ustate nel controllo biologico.
    N. locustae infetta molte specie di Ortotteri,
    mentre V. necatrix attacca i Lepidoteri

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Funghi entomopatogeni
  • Eucarioti eterotrofi uni o pluricellulari
  • Riproduzione per zoospore
  • Sessuali e asessuali
  • Propagazione per mezzo di conidi

Germinazione di conidi
  • Due le classi importanti
  • Iphomycetes, caratterizzati cioè dallavere solo
    uno sviluppo vegetativo
  • Entomopthorales

Micelio di Beauveria
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  • Azione per contatto
  • Adesione dei conidi alla cuticola
  • Germinazione dei conidi
  • vengono attivati da stimoli chimici presenti
    nellepicuticola
  • Penetrazione attraverso la cuticola
  • Per pressione meccanica e azione chimica tramite
    enzimi digestivi
  • Diffusione del micete nellemocele (in circa 24
    ore)
  • con produzione di tossine e antibiotici per
    contrastare le difese immunitarie dellospite
  • Lospite muore dopo 2 - 7 giorni

Tipico ciclo biologico di un fungo entomopatogeno
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Funghi entomopatogeni in Italia
  • Isolamenti da ambienti naturali (esemplari
    infetti e suolo)
  • Sperimentazioni di campo con la B. brognartii su
    Scarabeidi
  • Alcuni formulati di recente registrazione a base
    di B. bassiana e M. anisopliae
  • Alcuni dei Funghi entomopatogeni isolati in
    Italia
  • Beauveria bassiana
  • B. brognartii
  • Metarhizium anisopliae
  • Paecilomyces lilacinus
  • Penicillium spp.
  • Gliocladium roseum
  • Scopulariopsis brevicaulis

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I nematodi entomoparassiti
  • Nel Phylum Nematoda vi sono molti antagonisti
    degli insetti
  • 8 ordini annoverano specie parassite di insetti
  • tutti gli insetti possono essere attaccati, in
    tutti gli stadi tranne quello di uovo non si
    conoscono infatti nematodi oofagi.
  • Organismi eucarioti vermiformi, lunghi e a
    simmetria bilaterale, rivestiti da una cuticola
    che cambiano durante le mute.

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Uso integrato dei bioinsetticidi
  • Significativa riduzione dellimpatto ambientale
  • Sinergia con altri prodotti (uso combinato o
    alternato)
  • Btk Endosulfan (Dipel8L) Btk Thiocarb
    (Larvin) Btk micotossine di M. anisopliae
    Btk Imidacloprid
  • Bti Teflubenzuron Bti Methoprene (Duplex)
    Bti Gambusia, Notonecta
  • Baculovirus Piretroidi (per aumentare la
    fotostabilità)
  • LAmerican Cyanamid ha già registrato diversi
    prodotti a base di Virus ricombinati
    insetticidi chimici (soprattutto Piretroidi)
  • M. anisopliae Teflubenzuron M. anisopliae o B.
    bassiana Imidacloprid
  • Imidacloprid, Buprofezin e Nicotina riducono
    linfettività di Steinernema
  • Registrazione e commercializzazione
  • Prodotti chimici 10-20 ml , 5-8 anni - Prodotti
    biologici 1-2 ml , 1-2 anni (procedura
    semplificata non vengono richiesti esami sulla
    cancerogenesi, sui residui, etc.)

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Tossicità e Impatto ambientale
  • Attualmente 2,5 milioni di tonnellate di biocidi
    vengono usati ogni anno nel mondo, per un valore
    di circa 20 miliardi di
  • Conseguenze negative delluso dei biocidi per
    lambiente
  • Ampio spettro dazione, persistenza
  • Insetti secondari possono diventare primari
  • Sviluppo di resistenza
  • Dati OMS ogni anno nel mondo si verificano 25
    milioni di casi di intossicazione e/o
    avvelenamento da pesticidi, con più di 20.000
    morti.
  • Il 99 di questi incidenti (nel 72.5 dei casi si
    tratta di decessi) si verifica nei Paesi in via
    di sviluppo (benché questi Paesi utilizzino solo
    il 25 dei biocidi).
  • Il paragone tra questi dati ed i bioinsetticidi è
    del tutto superfluo
  • Occorre incentivare luso dei bioinsetticidi e le
    ricerche nel settore del controllo
    microbiologico, soprattutto in Italia
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