Il setting critico/intensivo - PowerPoint PPT Presentation

1 / 68
About This Presentation
Title:

Il setting critico/intensivo

Description:

Il setting critico/intensivo Una guida ragionata Chiara Peduto Terapia Intensiva di Emergenza AOU Careggi - Firenze Le priorit di approccio al paziente critico ... – PowerPoint PPT presentation

Number of Views:276
Avg rating:3.0/5.0
Slides: 69
Provided by: Stefano158
Category:

less

Transcript and Presenter's Notes

Title: Il setting critico/intensivo


1
Il setting critico/intensivo
  • Una guida ragionata

Chiara Peduto Terapia Intensiva di Emergenza AOU
Careggi - Firenze
2
SECTIONS
  • Esame clinico del paziente critico
  • Critical Care Outreach e criteri di ammissione
  • Principi generali del management intensivo
  • Monitoraggi
  • Principali quadri di insufficienza dorgano
  • Cenni sugli scores clinici
  • Outcome dalla terapia intensiva

3
Paziente Critico
  • Insufficienza acuta di organi e/o sistemi
  • In immediato pericolo di vita
  • La gravità/severità della condizione deve essere
    precocemente riconosciuta e prontamente trattata
  • Richiede assistenza personalizzata

4
Le priorità di approccio al paziente critico
prevedono..
  • Pronta rianimazione secondo le linee guida ALS, e
    corretta gestione delle insufficienze
    dorgano/sistema e del periarresto
  • Trattamento rapido delle emergenze minacciose per
    la vita quali ipotensione, ipossiemia,
    iperkaliemia, ipoglicemia, acidosi, ipotermia, e
    aritmie
  • Analisi delle alterazioni fisiologiche
  • Formulare la completa diagnosi man mano che sono
    disponibili anamnesi completa e risultati di
    indagini diagnostici
  • Attento monitoraggio delle condizioni del
    paziente e della risposta al trattamento

5
Ma qual è un paziente stabile?
Il linguaggio è spesso causa di fraintendimenti
talvolta anche pericolosi in certi contesti. Un
paziente può essere stabile anche se da 2 ore è
critico senza alcuna variazione (es. GCS
8) Forse è più opportuno utilizzare punteggi o
parametri codificati.
6
Paziente critico
7
Paziente critico
Boon, Nicholas A. Colledge, Nicki R. Walker,
Brian R. Davidson's Principles and Practice of
Medicine With Student Consult Access 20 ed.
8
Area critica (e criticità ambientale?)
9
Un po di storia...
Ashworth et al Current Anaesthesia Critical
Care (2003) 14, 90--99
10
UTIC...Anno Domini 1963
11
Caratteristiche strutturali
  • Peculiarità dellambiente protetto
  • SICUREZZA
  • Componenti tecnologiche
  • Razionalizzazione degli spazi
  • Umanizzazione dellambiente intensivo
  • Rianimazione chiusa vs aperta

12
Risorse umane I
  • 1989 nasce linfermiere di area critica
  • Obiettivi nursing olistico in rianimazione
  • Ripristino fisiologia normale, coping adeguato,
    prevenzione esiti invalidanti, care per la
    famiglia, qualità del morire
  • Attività di ricerca infermieristica

13
Risorse umane II
  • Area grigia nelle competenze e responsabilità
    delle discipline mediche e infermieristiche
  • Reciproca influenza
  • Rischio di eccessivo tecnicismo dellinfermiere
    (nursing alle macchine)

14
Risorse umane III
  • Consulenti specialistici
  • Tecnici radiologia
  • Dietisti
  • Psicologici
  • Terapisti della riabilitazione
  • Operatori spirituali
  • OBIETTIVI INTEGRATI

15
Concetti chiave
  • Monitoraggio e sorveglianza
  • Mantenimento della nutrizione
  • Dolore, analgesia e sedazione
  • Riposo e sonno
  • Omeostasi termica
  • Equilibrio acido/base
  • Risposta di paziente e familiari allambiente
    critico
  • Risposta degli anziani
  • Terapie alternative/complementari
  • Cure post rianimatorie
  • Etica e funzione di tutela nel critical care
    nursing
  • Promozione della guarigione di ferite

SICUREZZA
16
Obiettivi infermieristici
17
Obiettivi infermieristici I
  • Lesempio angloamericano
  • Weaning in autonomia secondo protocollo
  • Case-management
  • Gestione flessibile della sedazione
  • Manovre avanzate di trattamento

18
Obiettivi infermieristici II
  • Evoluzione
  • Assistenza per compiti e protocolli
  • Applicazione modelli teorie del nursing,
    personalizzazione assistenziale
  • Piani standard su diagnosi infermieristiche
  • Best evidence e Critical Pathways

19
Obiettivi infermieristici IV
  • Cartelle infermieristiche e mediche integrate
    (cartaceo/informatiz)
  • Gestione personale di supporto
  • Interfaccia multidisciplinare
  • Attività di ricerca
  • Inserimento neoassunti

20
Organizzazione in area critica
ICU
Il team intensivistico dovrebbe produrre un
approccio olistico al paziente coinvolgendo le
consulenze specialistiche per produrre un piano
di cura ed assistenza volto a stabilire le
priorità nella gestione dellinsufficienza
(multipla) dorgano
HDU
21
Intensive Care Unit
  • Accoglie pazienti molto critici
  • Inizialmente (storicamente) per supporto
    ventilatorio meccanico
  • Adesso monitoraggio e supporto multisistemico

Boon, Nicholas A. Colledge, Nicki R. Walker,
Brian R. Davidson's Principles and Practice of
Medicine With Student Consult Access 20 ed.
22
High Dependency Unit
  • Livello di assistenza intermedio tra ICU e
    degenza ordinaria
  • Appropriata per chirurgia maggiore e
    insufficienza dorgano singolo
  • Idealmente collocata adiacente alla ICU per la
    gestione complessiva dellarea critica da parte
    del team intensivistico

Boon, Nicholas A. Colledge, Nicki R. Walker,
Brian R. Davidson's Principles and Practice of
Medicine With Student Consult Access 20 ed.
23
Quando la Terapia Intensiva?
  • (Probabilità di) intubazione endotracheale e
    necessità di ventilazione meccanica invasiva
  • Necessità di supporto di 2 o organi (es.
    inotropi ed emofiltrazione)
  • Alterazione cronica di uno o organi/sistemi
    (es. BPCO o CAD) che richiedono supporto per
    unaltra insufficienza reversibile dorgano o
    sistema

Boon, Nicholas A. Colledge, Nicki R. Walker,
Brian R. Davidson's Principles and Practice of
Medicine With Student Consult Access 20 ed.
24
Quando la Sub-Intensiva?
  • Pz che richiedono unosservazione monitoraggio di
    gran lunga più minuzioso e/o un monitoraggio più
    sicuro rispetto ad una degenza ordinaria (IBP,
    CVP, bilancio idrico, stato neurologico GCS)
  • Pz che richiedono supporto per insufficienza
    singola dorgano o sistema - escluso la
    ventilazione meccanica invasiva (CPAP, NPPV,
    inotropi a dose bassa/media, terapia sostitutiva
    renale in pz per il resto stabile)
  • Pz che non necessitano più a lungo della ICU ma
    che non possono esser gestiti in sicurezza in una
    degenza ordinaria

Boon, Nicholas A. Colledge, Nicki R. Walker,
Brian R. Davidson's Principles and Practice of
Medicine With Student Consult Access 20 ed.
25
Terapia Intensiva vs Sub Intensiva
  • Intensiva criterio clinico come giustificazione
    di elevato dispendio di risorse
  • Sub-Intensiva criterio clinico di entità
    ridotta, ma massimizzazione assistenziale per
    malati ancora intensivi nei bisogni
    biopsicosociali e riabilitativi precoci

26
Larea criticafuori area outreach service
ericonoscimento del pz a rischio
  • Lidentificazione del pz critico o in
    peggioramento come elemento chiave per prevenire
    lammissione o la riammissione in strutture di
    area critica
  • LOutreach Service ha come obiettivi
  • Allontanare lammissione in area critica
  • Facilitare i tempi di ammissione in area critica
    e la dimissione verso i reparti generali
  • Condividere abilità e esperienza in area critica
    mediante programmi formativi
  • Promuovere la continuità delle cure
  • Assicurare valutazione e audit dellOutreach
    Service

Guidelines for the introduction of Outreach
Services INTENSIVE CARE SOCIETY STANDARDS 2002
27
Outreach Service definizione e ruolo (I)
  • Letteralmente estensione di servizi oltre i loro
    limiti usuali o correnti
  • Applicandolo allarea critica approccio
    multidisciplinare allidentificazione dei pz a
    rischio di sviluppare condizioni critiche, e a
    quelli che stanno recuperando da un periodo di
    criticità, per garantire interventi precoci o
    trasferimento (se appropriato), in unarea
    adeguata alle necessità di cure individuali per
    ogni pz
  • Collaborazione tra dipartimento di area critica e
    dipartimenti di altre aree per assicurare
    continuità delle cure dei pz senza riguardo della
    loro allocazione, garantendo le competenze e le
    conoscenze di tutto lo staff nellerogazione di
    assistenza critica
  • In sostanza prevenire mediante azioni e
    formazione/informazione
  • Possibilità di erogare assistenza di area critica
    in ambito non critico in attesa di trasferimento
    in luogo di cure adeguato

Guidelines for the introduction of Outreach
Services INTENSIVE CARE SOCIETY STANDARDS 2002
28
Outreach Service definizione e ruolo (II)
  • Loutreach non deve essere un rimedio per
  • Scarsità di letti in area critica
  • Inadeguate strutture per assistere pz
    sub-intensivi
  • Ridotto numero di infermieri o inappropriato
    skill mix
  • Tirocinanti senza esperienza o mancanza di
    supervisione
  • Aspetti organizzativi, logistici, e politici
    rilevanti nel favorire o meno lo sviluppo del
    CCOS
  • Multidisciplinarietà e copertura h 24

Guidelines for the introduction of Outreach
Services INTENSIVE CARE SOCIETY STANDARDS 2002
29
CCOS concetti sullo sviluppo della condizione
di criticità
  • Tempo che occorre nel deterioramento
  • Variabile da pz a pz
  • Alcuni non mostrano alterazioni prodromiche
  • Rilevazione del deterioramento nel corso di ore,
    gg
  • Identificazione pz a rischio
  • Manifestazione segni fisici di alterazione
  • Condizioni del pz o storia clinica del pz (es
    chirurgia maggiore..)
  • Intuito!!!! (il pz non mi piace)

Guidelines for the introduction of Outreach
Services INTENSIVE CARE SOCIETY STANDARDS 2002
30
Livelli di cura, criticità e zone di
sovrapposizione
Guidelines for the introduction of Outreach
Services INTENSIVE CARE SOCIETY STANDARDS 2002
31
Criteri di chiamata del MET
Lee A et al The Medical Emergency Team. Anaesth
Intensive Care 1995 23 183-86.
32
The Modified Early Warning Score System
pt. soglia attivazione 5
33
Sintomi 4 3 2 1 0 1 2 3 4
Preoccupazione dellinfermiere nuovo Range normali
Dolore toracico nuovo Range normali
Dolore addominale nuovo Range normali
Fisiologia Range normali
FC lt 45 45-49 50-54 55-60 Range normali 90-99 100-119 120-139 gt139
TC lt 34 34,0-35,0 34,6-35,0 35,2-35,9 Range normali 38,5-39,9 40,0-40,4 gt40,4
FR lt 8 8-9 10-11 Range normali 21-25 26-30 31-36 gt36
SpO2 (con O2) lt88 88-91 92-95 Range normali
SpO2 (in aria) lt85 86-89 90-93 94-96 Range normali
PAS mmHg lt90 90-99 100-110 Range normali Aumento di 20-29 Aumento di 30-40 Aumento gt40
oppure Scende di gt40 Scende di 31-40 Scende di 20-30 Range normali
GCS lt13 13-14 Range normali Confuso o agitato
Urina lt10ml/h per 2 ore lt20ml/h per 2 ore Range normali
Biochimica
K lt2,5 2,5 - 3,0 5,6 - 5,9 6,0 6,2 gt6,2
Na lt120 120125 126129 146147 148152 153160 gt160
pH lt7,21 7,217,25 7,267,30 7,317,34 7,467,48 7,497,50 7,517,60 gt7,60
pCO2(variazioni acute) lt3,5 3,5-3,9 4,0-4,4 6,1-6,9 gt6,9
SBE lt-5,9 0,9 1 -16,7
pO2(variazioni acute) lt9,0 9,0-9,4 9,5-9,9 10-
Creatinina 121-170 171-299 300-440 gt440
Hb lt80 80-89 90-100
Urea lt2 2,0-2,4 7,6-20 21-30 31-40 gt40
Criteri MET secondo Hodgetts et al.
Hodgetts TJ, Kenward G, Vlachonikolis IG, Payne
S, Castle N. The identification of risk factors
for cardiac arrest and formulation of activation
criteria to alert a medical emergency team.
Resuscitation 200254(2)125-31.
34
..monitorare chi e cosa??
35
Principi per un corretto monitoraggio
  • Eseguire un attento esame clinico (sempre e
    comunque)
  • Segni quali aspetto del pz, FR, agitazione,
    sensorio e indici di ridotta perfusione (pallore,
    estremità fredde, refill capillare ridotto sul
    letto ungueale) sono importanti almeno quanto
    ega, onde e numeri su un monitor
  • Se vi è conflitto tra i rilievi clinici e quelli
    strumentali, assumere lerrore nel monitor fino
    ad esclusione di tutte le potenziali fonti di
    errore
  • Cambiamenti e trend sono più importanti di ogni
    singola misurazione
  • Gestione corretta dellallarmistica, secondo
    regole di sicurezza per le variabili monitorate
  • Alcuni sistemi sofisticati e invasivi di
    monitoraggi
  • possono esser rischiosi (es. fonte di
    infezioni)
  • chiedersi sempre E necessario?

36
MODS Multiple Organ Dysfunction Syndrome
E la presenza di alterata funzione dorgano in
pazienti con malattia acuta, la cui omeostasi non
può esser mantenuta senza intervento Bone, Balk
and Cerra et al 1992
  • Altri temini usati
  • Multiple System Organ Failure (MSOF, MOF)
  • Progressive System Failure

37
MODS - epidemiologia
  • Presenza di alterate funzioni di organo in
    pazienti con malattie acute, tali da non poter
    mantenere lomeostasi
  • Nel 15 dei pz in TI
  • Dal 20 al 47 dei politraumi
  • Causa principale infezione
  • 50 dei casi di MODS, associati a inadeguata
    rianimazione precoce
  • Responsabile fino all80 di tutte le morti in TI

Alspach et al AACN Core Curriculum for Critical
care Nursing. 2006, Saunders, 6 ed
38
MODS sequenza dellinsufficienza dorgano I
  • Non necessariamante secondo un modello
    prestabilito
  • Dirimenti, le singole riserve dorgano/sistema
  • Inizio con febbre di basso grado, ? FC, e
    dispnea comparsa di infiltrati allRx torace,
    funzionalità epatica e renale normale agli esami
  • Durante la 1 settimana aggravamento dispnea ?
    intubazione e VM, stabilità emodinamica
    (meccanismi di compenso), iperglicemia (in
    assenza di diabete o pancreatite), ? lattati
    sierici, ? escrezione di urea nitrogeno (gt 15
    g/24 ore)
  • Dal 7 al 10 giorno ? bilirubina (avvicinandosi
    a 10 mg/dl), inizio ? creatinina sierica stato
    iperdinamico pronunciato positività colturali
    alterazioni della guarigione delle ferite,
    necessità di supporto volemico e inotropico

Alspach et al AACN Core Curriculum for Critical
care Nursing. 2006, Saunders, 6 ed
39
MODS sequenza dellinsufficienza dorgano II
  • Meccanismi di compenso in fase di fallimento dal
    14 al 21 gg instabilità emodinamica nonostante
    i supporti aggressivi peggioramento della
    funzione renale fino alla dialisi
  • Morte solitamente a 21-28 gg
  • dallinizio dellinsulto

Alspach et al AACN Core Curriculum for Critical
care Nursing. 2006, Saunders, 6 ed
40
Riconoscere la disfunzione acuta dorgano
  • Cardiovascolare
  • Tachicardia
  • Ipotensione
  • Alterata CVP
  • Alterata PAWP

Focus su Valori Normali PVC 1-7 mmHg 4-12
cmH2O PAWP 12 mmHg 1,36 cmH2O 1 mmHg
41
Riconoscere la disfunzione acuta dorgano
  • Respiratoria
  • Tachipnea
  • SaO2 lt90
  • Ipossiemia
  • ARDS
  • Ipossiemia non spiegata in presenza di sospetta
    sepsi (PaO2/FiO2 lt175-250)
  • Infiltrati polmonari bilaterali allRx torace con
    PAWP lt 18 mmHg
  • Deterioramento dei valori di base dellEGA

Focus su Valori Normali SpO2 95-99 PaO2
80-100 mmHg PaCO2 35-45 mmHg PaO2/FiO2 gt 300
type 1hypoxaemia (PaO2 lt 8 kPa (lt 60 mmHg) when
breathing air) type 2hypoxaemia with
hypercapnia (PaCO2 gt 6.5 kPa (gt 49 mmHg))
42
Riconoscere la disfunzione acuta dorgano
  • Urinaria
  • Oliguria
  • Output lt 0.5 ml/kg /h
  • Anuria
  • Elevata creatininemia
  • Aumento a 2-3 mg/dl con livelli di sodio urinario
    sotto I 40 mmol/L in pz con funzione renale di
    base normale
  • Aumento di 2 mg/dl in pz con IR cronica

Focus su Valori Normali Creatinina sierica 0,6
-1,2 mg/dl Urea sierica 15-50 mg/dl Urea
urinaria/24 h 13-35 g Sodio urinario 40-220
mEq/24 h
43
Riconoscere la disfunzione acuta dorgano
  • Epato-biliare
  • Ittero
  • Bilirubina sierica gt 2 mg/dl
  • Elevati enzimi
  • Più del doppio dei livelli normali
  • Ridotta albumina
  • Elevato PT
  • Più del doppio dei valori normali

Focus su Valori Normali Bilirubina sierica
totale 0,30 1,00 mg/dl AST (GPT) 5-40 U/l ALT
(GOT) 5-40 U/l Albumina sierica 2,6-5,2
g/dl PT 12-15 sec, attività 100 INR
0,8-1,2 APTT 27-35, fino a 40 sec
44
Riconoscere la disfunzione acuta dorgano
  • SNC
  • LOC alterato
  • GCS lt15 se base normale
  • Riduzione di 1 punto del GCS
  • Cambiamenti acuti nello stato mentale
  • Confusione
  • Letargia
  • Psicosi
  • Agitazione

Focus su Valori Normali Glasgow Coma Scale 15
45
Riconoscere la disfunzione acuta dorgano
  • Ematologico/coagulazione
  • Ridotte PLT
  • Trombocitopenia
  • Caduta delle PLT lt 25 della conta
  • Elevato PT/PTT
  • PTT gt 125 del normale
  • Conferma di laboratorio per CID
  • D-Dimero gt 2 mcg/ml
  • Livello di prodotti di degradazione del
    fibrinogeno
  • Evidenza clinica di sanguinamento

Focus su Valori Normali PLT 150-400 X 103 / ?l
D-Dimero 0,1-300 ng/dl FDP sierici lt 10 mcg/ml
46
Riconoscere la disfunzione acuta dorgano
  • Gastrointestinale
  • Intolleranza alla nutrizione enterale per oltre 5
    gg ileo paralitico
  • Sanguinamento gastrointestinale

47
(No Transcript)
48
Scoring System in area critica
  • Per definire le caratteristiche del case mix
  • Per parlare con la stessa lingua
  • Per misurare condizioni cliniche e carichi di
    lavoro
  • Per predire gli esiti
  • Per allocare appropriatamente le risorse
  • Per fare ricerca
  • Per fare qualità
  • Valutazione della performance rispetto a ICU di
    riferimentostandardised mortality ratios (SMRs)
    per ogni gruppo diagnostico. SMR mortalità
    osservata/mortalità predetta
  • Valore 1 stessa performance delle ICU di
    riferimento
  • Valore lt 1 esiti migliori delloutcome predetto

49
Principali scoring system utilizzati
  • APACHE II score di morbidità, utile per
    decidere sui trattamenti esistono metodi per
    derivare la mortalità, ma sono perfettamente
    definiti e precisi
  • SAPS II score per predire la mortalità, ma non
    tanto su un particolare pz, quanto per attività
    di valutazione di gruppi di pz
  • SOFA score usato giornalmente per valutare
    levoluzione dello stato del paziente

50
The Sequential Organ Failure Assessment (SOFA)
  • The Sequential Organ Failure Assessment (SOFA)
    score is designed to evaluate the function of six
    major organ systems (i.e., cardiovascular,
    respiratory, renal, hepatic, central nervous
    system, and coagulation) over time. The score is
    obtained on the day of admission and each of the
    following days in the ICU. Because the SOFA score
    monitors daily changes in organ function, it can
    evaluate the patient's response to treatment, and
    sequential changes in the SOFA score (e.g.,
    increasing or decreasing) can predict the
    eventual outcome of the ICU stay.
  • The SOFA score differs from the APACHE II score
    in the following ways (1) The APACHE II score is
    performed only on the day of admission, and does
    not monitor the clinical course of the patient,
    and (2) The APACHE II score has no adjustment for
    the use of hemodynamic support drugs, and the
    SOFA score does.

51
The Sequential Organ Failure Assessment (SOFA)
Score
52
SOFA e mortalità
53
APACHE II
  • APACHE scoring system is widely used in clinical
    studies to provide some measure of disease
    severity in the study patients. The following
    pages demonstrate how to generate an APACHE II
    score (1). Although there is an APACHE III
    scoring system (2), the APACHE II score is more
    widely used.
  • The APACHE II score is made up of three
    components
  • Acute Physiology Score (APS). The largest
    component of the APACHE II score is derived from
    12 clinical measurements that are obtained within
    24 hours after admission to the ICU. The most
    abnormal measurement is selected to generate the
    APS component of the APACHE II score. If a
    variable has not been measured, it is assigned
    zero points.
  • Age Adjustment. From one to six points is added
    for patients older than 44 years of age.
  • Chronic Health Evaluation. An additional
    adjustment is made for patients with severe and
    chronic organ failure involving the heart, lungs,
    kidneys, liver, and immune system

54
APS- Acute Physiology Score
55
Age Adjustement
Chronic Health Adjustment
56
Comparazione delle variabili dei 3 principali
scores di gravità in area critica
57
GCS Glasgow Coma Scale
58
TISS 28
Reis Miranda Crit Care Med, Volume 24(1).January
1996.64-73
59
Note sulla GCS
  • in origine rivolta al trauma cranico come indice
    prognostico
  • indicazioni sullentità della sofferenza
    encefalica nel suo complesso
  • non distinzione tra lesione cerebrale focale, e
    lesione cerebrale diffusa
  • valore prognostico del GCS 57 alla prima
    valutazione diminuisce significativamente dopo
    il 5 - 7 giorno
  • utile valutazione aggiuntiva rispetto al solo
    GCS, dei riflessi del tronco encefalico
  • Intervallo 3-15 coma se 8

60
Scores infermieristici
  • Valutano il carico di lavoro
  • Costituiscono una documentazione delle attività
    complesse
  • Individuano livelli di assistenza

61
TISS 28
  • This study demonstrates that the value scored
    with TISS predicts the use of time dedicated to
    the nursing activities, particularly those
    activities related to direct patient care and
    those activities related to rest and other
    activities to the benefit of the nursing staff
    members. The time spent on the performance of the
    activities grouped in categories 3 and 4 was not
    related to the level of TISS score.
  • This study confirmed earlier observations 1
    indicating that 40 to 50 TISS points represent
    the daily nursing activities. The value found in
    our study was 46.35 TISS points. One TISS point
    therefore represents about 10 of the total 480
    mins in each nursing shift. This information is
    useful for planning the allocation of nursing
    manpower for the various patients in the ICU, and
    for direct accounting procedures regarding the
    cost of providing nursing care to patients or
    groups of patients.
  • Category 6 (other, nonspecified activities)
    scored low in all analyses, suggesting that the
    activities listed give a fair representation of
    the activities of the nurses in the ICU.
  • The TISS was reduced from 76 to 28 items and
    validated. TISS-28 explains 86 of the variation
    in TISS-76.
  • An average nurse is capable of delivering work
    equal to 46 TISS-28 points per shift, with one
    TISS-28 point equaling approximate 10 mins of
    each nurse's shift.
  • The TISS-28 is able to distinguish between
    different levels of the nurse's workload, with
    more time spent on patient care and less on
    personal care when TISS scores increase. The time
    spent on personal care was found to vary between
    70 and 100 mins during each nurse's 8-hr shift.
    The average duration of "rest" was significantly
    shorter during the evening shift than during the
    other shifts.

62
Categorie di attività non contemplate nel TISS 28
Reis Miranda et alSimplified Therapeutic
Intervention Scoring System The TISS-28
items--Results from a multicenter study Crit Care
Med Volume 24(1), January 1996, pp 64-73
63
TISS 28 e nursing time
Reis Miranda et alSimplified Therapeutic
Intervention Scoring System The TISS-28
items--Results from a multicenter study Crit Care
Med Volume 24(1), January 1996, pp 64-73
64
Problematiche etiche
  • Linfermiere attore principale nel dibattito
    etico su qualità di vita e di morte, accanimento
    terapeutico ed eutanasia
  • Rianimazioni aperte
  • Integrazione della famiglia (family
    presence...)
  • Indicatore di qualità comunicativa accertamento
    morte cerebrale processo di donazione di organi

65
Non dimentichiamoci anche una riflessione sulla
limitazione dei trattamenti intensivi
  • La decisione di cessazione di trattamenti
    dovrebbe esser fatta sempre sul campo
  • Sulla base della mancata risposta attesa del pz,
    soppesando
  • Decisione nel merito
  • Decisione mai sulla base di costi o convenienza
    medica
  • La necessità di un letto per un pz non dovrebbe
    mai scaturire la cessazione di trattamenti ad un
    altro
  • Necessità di conoscere i desideri del pz
  • Problematica delle direttive anticipate
  • Il ruolo dei familiari
  • Limpossibilità a comunicare
  • La riduzione dei supporti dovrebbe esser
    bilanciata dallaumento delle terapie palliative

66
Linfermiere e la pianificazione della dimissione
in area criticacosa ne pensano in Australia
  • Difficoltà nel pz critico/intensivo nel
    partecipare alla pianificazione della dimissione
  • Difficoltà intrinseche allarea critica
  • Definizione processo costituito di step o
    fasi il cui immediato obiettivo è anticipare
    cambiamenti nellassistenza ai bisogni al
    paziente, e a lungo termine assicurare la
    continuità delle cure
  • Idealmente il processo di dimissione dovrebbe
    iniziare alla fase di ammissione
  • In area critica gli infermieri ritardano il
    processo fino ad avvenuta stabilizzazione e
    cessazione della fase acuta del pz
  • Impatto sul carico di lavoro
  • Percezione di ? priorità da parte degli
    infermieri

67
Le regole doro per ogni infermiere (di area
critica)
  • Integrazione con il team (inter)professionale
  • Manutenzione delle competenze
  • Curiosità
  • Ricerca della mentorship/tutorship
  • Ricerca del confronto
  • Primo approccio alla persona, poi alla macchina
  • Prudenza e ricerca del feed-back (nel dubbio,
    chiedere sempre prima di fare!!!!)
  • Osservazione procedure/protocolli
  • Best practice
  • (Tanta) umiltà
  • Elevato senso delleticità (il pz è un fine, non
    un mezzo)

68
Grazie per lattenzione
?
Write a Comment
User Comments (0)
About PowerShow.com