Title: La nutrizione del paziente neoplastico
1La nutrizione del paziente neoplastico
- Sebastiano Giallongo
- Nutrizione Artificiale Aziendale
- Azienda USL 10 Firenze
2Il rischio nutrizionale nel paziente neoplastico
- La malnutrizione per difetto è la principale
causa di morbosità e mortalità nel paziente
oncologico in fase avanzata - Il decesso di un paziente su tre è dovuto a
problemi nutrizionali
3La prevalenza della malnutrizione nei pazienti
oncologici
- Carcinoma gastrico 85
- Tumore pancreatico 83
- Carcinoma polmonare 60
- Tumore prostatico 60
- Tumore del colon 58
- Linfoma non Hodgkin 48
- Tumore della mammella 40
-
- Pazienti con calo ponderale compreso tra il
5 e il 10 nei sei mesi precedenti la diagnosi
(De Wys e coll.)
4- Il rischio nutrizionale non si manifesta solo
nelle fasi avanzate di malattia - Molto spesso una compromissione più o meno grave
dello stato nutrizionale è già presente quando il
paziente viene arruolato in un day-hospital
oncologico - Varie casistiche evidenziano uno stato di
malnutrizione in più del 30 dei pazienti che
devono iniziare un protocollo di chemio o
radioterapia
5Il rischio nutrizionale nel paziente neoplastico
- La malnutrizione è una malattia nella malattia
che provoca autonomamente un declino dello stato
funzionale dellorganismo e condiziona una minore
risposta e una ridotta tolleranza ai trattamenti
antitumorali determinando un aumento del rischio
di tossicità della chemioterapia e della
radioterapia - Un soggetto malnutrito spesso non riesce a
portare a termine i protocolli di trattamento
antitumorale pianificati
6- Il paziente oncologico deve essere considerato
sempre a rischio di malnutrizione e deve essere
seguito ed eventualmente supportato dal punto di
vista nutrizionale fin dallinizio del suo iter
diagnostico-terapeutico
7Le cause della malnutrizione nel paziente
neoplastico
- Alterazioni anatomiche del tratto
gastrointestinale che interferiscono con i
meccanismi della nutrizione - Ridotto introito alimentare conseguente a fattori
psicologici e al dolore - Effetti collaterali dei trattamenti chirurgici,
radio e chemioterapici - Alterazioni metaboliche e neuroendocrine, causate
soprattutto da certi tipi di neoplasia, che
caratterizzano la cachessia
8La malnutrizione reversibile
- E sempre riconducibile alla riduzione degli
apporti e al deficit di assorbimento - Drastico calo del fabbisogno energetico basale
- Utilizzo primario delle riserve adipose come
fonte calorica
9La cachessia
- Consegue ad anomalie metaboliche e neuroendocrine
che impediscono un uso efficiente delle sostanze
nutritive - In genere si associa agli stadi più avanzati del
tumore, ma nel carcinoma gastrico, polmonare,
pancreatico e nelle neoplasie del distretto
cefalico insorge molto precocemente - Il dispendio energetico è aumentato
- Come fonte energetica viene utilizzato non solo
il pannicolo adiposo, ma anche la massa magra
muscolare in conseguenza di un marcato
catabolismo proteico
10La Cachessia
- E una sindrome paraneoplastica che consegue ad
uno stato infiammatorio generalizzato
dellorganismo che provoca alterazioni
metaboliche e neuroendocrine - In particolare durante il processo infiammatorio,
sia allinterno della massa tumorale che da parte
delle cellule del sistema immunitario, viene
liberata una serie di citochine responsabili
delle alterazioni del metabolismo proteico,
lipidico e glucidico - A livello ipotalamico vengono inoltre rilasciati
neurotrasmettitori responsabili della anoressia
neoplastica, che, in realtà, più che una mancanza
di appetito, è una sazietà precoce
11Le citochine nella cachessia
- TNF-alfa (tumor necrosis factor alfa)
- IL-1 (interleuchina1)
- IL-6 (interleuchina-6)
- IFN-gamma (interferone gamma)
- PIF (fattore induttore della proteolisi)
- LMF (fattore di mobilizzazione lipidica)
12- Prevenire o trattare la malnutrizione indotta
dalla malattia neoplastica e dalle sue sequele - Aumentare la tollerabilità dei trattamenti
chirurgici, chemio e radioterapici - Migliorare la qualità di vita
13In quali pazienti è opportuno il supporto
nutrizionale
- Secondo le Linee Guida SINPE il supporto
nutrizionale per os, sonda gastroenterica o per
via parenterale è indicato - nei pazienti con malattia oncologica in atto,
candidati al trattamento chirurgico,
chemioterapico o radioterapico - nei pazienti liberi da malattia oncologica ma
affetti da esiti dei trattamenti chirurgici,
radioterapici o chemioterapici subiti tali da
limitare lautonomia nutrizionale
14In quali pazienti è opportuno il supporto
nutrizionale
- Nei pazienti con malattia incurabile in atto non
più suscettibile di trattamento oncologico, il
supporto nutrizionale è indicato nei casi in cui
il problema nutrizionale è prioritario e il
soggetto rischia di morire per malnutrizione e
non per la patologia oncologica. - In questi casi è fondamentale la valutazione
dell aspettativa di vita legata alla
progressione del tumore che non deve essere
inferiore ai due mesi
15Come nutrire il paziente neoplastico
- Il piano nutrizionale va adattato ad ogni
paziente attraverso una quantificazione dei
fabbisogni - Gli apporti consigliati (range) sono
- 20-30 kcal/kg/die
- ripartizione carboidrati/lipidi 60/40, 50/50
- 1-1,8 g AA/kg/die
16Integrazione nutrizionale per os
- La via orale, se possibile, va sempre
privilegiata - I supplementi nutrizionali per os permettono una
valida integrazione della dieta naturale e sono
facilmente modulabili - Non sempre hanno una palatabilità accettabile
- Lanoressia e la sensazione di sazietà precoce
che affliggono il paziente spesso non ne
permettono lassunzione di quantità adeguate per
un periodo di tempo sufficiente
17La nutrizione artificiale nel paziente neoplastico
- Il trattamento di nutrizione artificiale va
effettuato nei casi in cui il paziente non riesca
ad alimentarsi per os e quando lalimentazione
naturale, eventualmente integrata con i
supplementi nutrizionali, non assicuri la
copertura di almeno il 50 dei fabbisogni
18Nutrizione Enterale o Parenterale?
- In presenza di un apparato gastroenterico
funzionante bisognerebbe sempre optare per la via
enterale - Bisogna considerare che nel paziente neoplastico
lapparato gastroenterico non è sempre in grado
di tollerare linfusione di una quantità di
miscela nutrizionale adeguata ai fabbisogni - Molti pazienti non tollerano i sondini
nasogastrici o naso-postpilorici e rifiutano la
PEG o la digiunostomia
19Nutrizione Enterale o Parenterale?
- La nutrizione enterale ha la sua principale
indicazione nei tumori della testa e del collo - Il suo uso è limitato nei pazienti affetti da
neoplasia addominale con carcinosi peritoneale
che determina subocclusione e quindi dolore in
presenza di alimenti nel tubo intestinale. In
questi casi o linfusione diventa impossibile o
si è costretti a ridurre i volumi, utilizzando
miscele particolarmente concentrate, con il
rischio, comunque, di non soddisfare i fabbisogni
in macro e micronutrienti
20Nutrizione Enterale o Parenterale?
- La nutrizione parenterale deve essere considerata
sempre una seconda scelta rispetto alla
nutrizione enterale malgrado sia spesso preferita
dai pazienti e dai familiari - Si deve effettuare solo quando lapparato
gastroenterico è definitivamente compromesso o
temporaneamente inutilizzabile - Maggiore frequenza e gravità delle complicanze,
sia metaboliche che settiche, queste ultime
particolarmente pericolose considerata la
fragilità di questi pazienti - Difficoltà di gestione domiciliare
21Limmunonutrizione del paziente neoplastico
- Miscele enterali e parenterali e integratori
ipercalorici e iperproteici arricchiti con
immunonutrienti - Gli immunonutrienti più utilizzati sono
- - acidi grassi polinsaturi omega-tre
- - arginina
- - glutamina
- - ribonucleotidi
22Limmunonutrizione del paziente neoplastico
- Le maggiori evidenze riguardano le miscele
arricchite con omega-tre e in particolare con EPA
(acido eicosapentaenoico) e DHA (acido
docosaesaenoico) - Gli studi clinici più significativi hanno
riguardato pazienti candidati ad intervento
chirurgico e pazienti affetti da cachessia
23Limmunonutrizione nel paziente chirurgico
- Periodo Preoperatorio
- La somministrazione nei 7-10 giorni
immediatamente precedenti lintervento ha
determinato una riduzione delle infezioni
postoperatorie e un accorciamento dei tempi di
degenza - Questi risultati sono stati ottenuti sia in
pazienti in condizioni nutrizionali accettabili a
cui sono stati somministrati integratori
arricchiti, sia in soggetti malnutriti sottoposti
a nutrizione enterale con miscele potenziate
24Limmunonutrizione nel paziente chirurgico
- Periodo postoperatorio
- La somministrazione nel postoperatorio ha dato
risultati discordanti, probabilmente perché gli
studi sull outcome clinico sono stati condotti
su pazienti affetti da neoplasia dellapparato
digerente in cui è probabile che la quantità di
miscela che è stato possibile somministrare nei
primi giorni dopo lintervento non sia stata
sufficiente a raggiungere adeguati livelli
tissutali e plasmatici
25L immunonutrizione nella cachessia
- Esperienze di laboratorio condotte sui ratti
hanno dimostrato unefficacia degli omega-tre e
in particolare di EPA sulla cachessia e
sullevoluzione tumorale - EPA svolge una funzione immunoregolatoria sui
neutrofili, monociti e linfociti T e B e
antinfiammatoria attraverso linibizione della
sintesi delle citochine proinfiammatorie e delle
proteine di fase acuta - Inoltre EPA blocca la proteolisi muscolare
indotta da PIF con conseguente riduzione della
velocità di calo ponderale e aumento di peso per
incremento della massa magra
26L immunonutrizione nella cachessia
- Quattro studi prospettici randomizzati,
effettuati su pazienti cachettici affetti da
neoplasia pancreatica non operabile, hanno
confrontato gli effetti di un alimentazione
potenziata con un integratore liquido
ipercalorico e iperproteico arricchito con EPA (2
grammi al giorno) e di un regime alimentare
isocalorico e isoproteico - Nei pazienti trattati con lintegratore è stato
evidenziato un miglioramento dello stato
nutrizionale con un incremento di peso non dovuto
a ritenzione idrica e un miglioramento della
performance fisica
27 Alcuni indirizzi utili.
- www.sinpe.it
- Società Italiana di Nutrizione Parenterale ed
Enterale - Sebastiano Giallongo
- Nutrizione Artificiale Aziendale
- e.mail sebastiano.giallongo_at_asf.toscana.it
28(No Transcript)
29Obiettivi del supporto nutrizionale
- Conservare la massa magra
- Migliorare lo stato immunitario
- Migliorare la tolleranza ai trattamenti
oncologici radio e chemioterapici - Ridurre il rischio di complicanze chirurgiche
- Migliorare lo stato funzionale
- Migliorare la qualità di vita
30La nutrizione artificiale nel paziente neoplastico
- Superstizioni da condannare
- La nutrizione artificiale nutre sempre il
tumore.. - Nel paziente neoplastico è pericoloso dare troppe
vitamine. - La NA non è compatibile con i trattamenti chemio
e radioterapici - La NA non è mai efficace nel paziente neoplastico
31NA nel paziente neoplastico
- Rammentare (a noi stessi, al paziente, ai
familiari) la cosa più importante - La nutrizione artificiale non è una terapia della
malattia neoplastica, ma un trattamento
sintomatico in grado di migliorare lo stato
funzionale dellorganismo, la qualità di vita del
paziente e la sua capacità di risposta ai
trattamenti antineoplastici
32Paz. neoplastico periodo perioperatorio
- Problema chiaramente affrontato dalla letteratura
internazionale, fin dai primi lavori sulla NA e
sintetizzato dalle Linee Guida SINPE e ASPEN
33Principii generali della NA perioperatoria
- Indicazioni alla NA preoperatoria
- Paziente con grave malnutrizione, candidato ad
intervento chirurgico maggiore - Indicazioni alla NA postoperatoria
- Paziente malnutrito, in cui si prevede un digiuno
dopo lintervento gt 8-10 gg - Paziente normonutrito, in cui si prevede un
digiuno postoperatorio gt 5-7 gg
34Paz. neoplastico periodo perioperatorio
- NA preoperatoria poco impiegata
- Problemi logistici (almeno 7 gg!)
- Scarse conoscenze
- Vantaggio NA vs. dilazione intervento
- NA postoperatoria male impiegata
- Incertezze NP vs. NE
- Ruolo (non codificato) degli integratori
35Punti dibattuti
- a - difficile definizione / identificazione
preoperatoria della malnutrizione - b - rischio malnutrizione vs. rischio ritardo
intervento chirurgico - c - costi e rischi della nutrizione vs. benefici
della nutrizione - d - costi e rischi di nutrizione parenterale vs.
nutrizione enterale
36E' EFFICACE LA NUTRIZIONE ARTIFICIALE
PERIOPERATORIA?(Allison e Kinney, 1999)
- 1) Previene la malnutrizione nel paziente
postoperatorio a digiuno forzato? - SI - purchè ben condotta
- 2) E' in grado di trattare la malnutrizione
preoperatoria? - SI - normalizzazione (o quasi) degli indici
nutrizionali
37E' EFFICACE LA NUTRIZIONE ARTIFICIALE
PERIOPERATORIA?(Allison e Kinney, 1999)
- 3) Migliora effettivamente il risultato clinico?
- ???
- analisi complessa - molte variabili
- definizione dello stato nutrizionale
- tipo di pazienti e di patologia neoplastica
- tipo di nutrizione (via - substrati)
- tempi di applicazione del trattamento
nutrizionale
38EFFICACIA DI VARI TIPI DI NUTRIZIONE
PERIOPERATORIA(Satyanarayana e Klein 1998 -
meta-analisi)
- Nutrizione parenterale preoperatoria
- inutile nei paz. normonutriti o con lieve
malnutrizione - utile nei pazienti con grave malnutrizione
- se attuata x almeno 7-10 giorni preop.
- purchè l'intervento sia differibile senza danni
- se ben condotta, migliora lo stato nutrizionale
- dubbio l'effetto sull'incidenza di complicanze
- nessun effetto sulla mortalità
39EFFICACIA DI VARI TIPI DI NUTRIZIONE
PERIOPERATORIA(Satyanarayana e Klein 1998 -
meta-analisi)
- Nutrizione parenterale o enterale postoperatoria
- utile solo nei pazienti con nutriz.orale sospesa
gt 7gg - (decorso postoperatorio prolungato e/o
complicato) - se ben condotta, previene la malnutrizione
- dubbio effetto sull'incidenza di complicanze
- nessun effetto sulla mortalità
- potenzialmente associata a proprie complicanze
40EFFICACIA DI VARI TIPI DI NUTRIZIONE
PERIOPERATORIA(Satyanarayana e Klein 1998 -
meta-analisi)
- Si confermano quindi le indicazioni contenute
nelle Linee Guida SINPE e ASPEN - sì alla nutrizione preoperatoria nei pazienti
gravemente malnutriti - sì alla nutrizione postoperatoria in pazienti con
prolungato ritardo nella ripresa della nutrizione
orale (decorso postoperatorio complicato)
41NE vs. NP nel periodo perioperatorio
- Tre buoni motivi (reali!) x preferire la
nutrizione enterale - costi meno elevati (vedi studio VURNA)
- evitare rischi associati al CVC
- venipuntura
- infezioni
- accelerare i tempi di canalizzazione intestinale
42NE vs. NP nel periodo perioperatorio
- Tre condizioni x attuare la nutrizione enterale
- apparato gastroenterico integro e funzionante
- Integro !
- Funzionante!
- corretta indicazione e corretta apposizione
dell'accesso enterale - (prevenzione polmonite ab ingestis)
- corretta gestione della infusione enterale
- (prevenzione diarrea)
43NUTRIZIONE ENTERALE VS. NUTRIZIONE ORALE.?
- Ovvero QUALE E' IL RUOLO DELLA NUTRIZIONE ORALE
PERIOPERATORIA? (Ljungqvist 1998) - - Integratori nutrizionali preop. nel paziente
chirurgico a rischio - - Immunonutrienti preop. per os nel paziente
oncologico - - Supplementi orali nel preoperatorio immediato
- (liquidi carboidrati)
- - Nutrizione orale postoperatoria
- precoce vs. tardiva
- liquidi vs. solidi
- tradizionale vs. integratori
- - Integratori nutrizionali dopo la dimissione
(convalescenza)
44PROSPETTIVE ATTUALI E FUTURE
- Punti certi
- Nutrire soltanto quando indicato dalle Linee
Guida - Impiegare la nutrizione enterale quando possibile
45PROSPETTIVE ATTUALI E FUTURE
- Punti ancora controversi
- Reale efficacia e indicazione degli
immunonutrienti - endpoints primari o secondari ?
- quali pazienti ? (trauma vs. chirurgia vs. ICU)
- quali prodotti ?
- preop. o postop.?
- Reale efficacia e indicazione della nutrizione
enterale precoce - quanto precoce? ('how early is early?')
- nutrizione enterale precoce o rialimentazione
orale precoce?
46Paz. neoplastico candidato al trattamento chemio
o radioterapico
47NA nel paz. neoplastico in trattamento chemio o
radioterapico
- Razionale
- Miglioramento stato nutrizionale aumento
tollerabilità del trattamento chemio o radio - Potenziamento difese immunitarie
- Contrastare gli effetti metabolici negativi della
malattia neoplastica
48NA nel paz. neoplastico in trattamento chemio o
radioterapico
- Problemi
- Indicazione spesso ignorata
- Scarsa sensibilità oncologi/radioterapisti
- Mancanza linee guida specifiche
- Difficoltà logistiche
- NO opp. NP opp. NE ?
- Quanto nutrire?
- Quando nutrire?
49NA nel paz. neoplastico in trattamento chemio o
radioterapico
- Nutrizione per os
- Prima scelta, se fattibile
- Intervento sulla dieta
- Controllo di sintomi collaterali (nausea,
anoressia, diarrea, etc.) - Utilizzo di integratori nutrizionali
- igiene nutrizionale
- Costo contenuto
50NA nel paz. neoplastico in trattamento chemio o
radioterapico
- Nutrizione enterale
- Di seconda scelta, rispetto a NO
- Richiede posizionamento sonda o stomia
- Problemi logistici-organizzativi
- Poco tollerata in corso di chemio o radioterapia
- Interferisce con sintomi gastroenterici
- Male accettata dal paziente
- Costo contenuto
51NA nel paz. neoplastico in trattamento chemio o
radioterapico
- Nutrizione parenterale
- Di terza scelta, rispetto a NO e NE
- Richiede CVC (talora però già presente per
chemioterapia) - Problemi logistici-organizzativi
- Meglio accettata dal paziente oncologico
- Non interferisce con tratto GI
- Costo più elevato
- Complicanze (infezione CVC)
52NA nel paz. neoplastico in trattamento chemio o
radioterapico
- Raccomandazioni
- Collaborazione con loncologo
- Consenso e collaborazione del paziente
- Flessibilità
- Accontentarsi anche di supporti nutrizionali
parziali o incompleti
53Paz. neoplastico in cure palliative
54Paz. neoplastico in cure palliative
- Razionale della NA
- Evitare che il paziente muoia di malnutrizione
- Mantenere il paziente in stato di autosufficienza
- Migliorare la qualità di vita restante
55Paz. neoplastico in cure palliative
- Linee Guida (SINPE e ASPEN)
- Sì alla NA nel paziente con aspettativa di vita gt
2 mesi - No alla NA nel paziente terminale (solo
idratazione e farmaci sintomatici)
56Paz. neoplastico in cure palliative
- Però
- Imprevedibilità della sopravvivenza in
determinate patologie - Miglioramento della qualità di vita
- Trials internazionali tuttora in corso
- Pressione di pazienti/parenti/curanti
57Paz. neoplastico in cure palliative
- Quale via?
- Spesso la NO è impraticabile
- La NE è di prima scelta rispetto alla NP (bassi
costi non complicanze infettive) - Rispettare la preferenza del paziente
- Nella scelta tra NE vs. NP, tenere presente che
questi paz. comunque necessitano di un accesso
venoso
58Paz. neoplastico in cure palliative
- Accesso venoso (anche e soprattutto x scopi non
nutrizionali) - Spesso il paziente ha già un CVC a lungo termine
(Groshong o Hickman o port) apposto per
chemioterapia - Apposizione di Groshong o Hickman in fase di
ricovero ospedaliero - Apposizione di PICC o midline in fase successiva
(DH hospice domicilio)
59Cateteri esterni non tunnellizzati MIDLINE
60Cateteri esterni non tunnellizzati, brachiali
PICC
61Cateteri esterni non tunnellizzati CVC
62Cateteri esterni tunnellizzati
63Sistemi totalmente impiantabili
64Primum non nocere
- Modulare le scelte nutrizionali (via quantità
qualità) in modo da evitare rischi di complicanze
legate alla NA - Infezioni (NP)
- Intolleranza GI (NE)
- Complicanze da overfeeding
- Complicanze da refeeding
65Paz. neoplastico in cure palliative
- Raccomandazioni
- Non eccedere (porsi goals realistici)
- Evitare complicanze iatrogene
- Flessibilità
- Non creare problemi logistici al paziente e ai
suoi familiari - Non creare o alimentare false aspettative (NA
terapia sintomatica!)
66Conclusioni
67NA nel paziente neoplastico
- Conoscere le linee guida SINPE !
- Non dimenticare mai il buon senso !!
- Rispettare il paziente
- Informazione
- Consenso
- Correttezza
- Primum non nocere