Title: Gestione del paziente nel postoperatorio
1Gestione del paziente nel postoperatorio
Centro Benedetto Acquarone 19 Marzo 2005
2GESTIONE POSTOPERATORIA
- Valutazione dei segni vitali
- Controlli ematochimici
- Terapia
- Sng
- Digiuno/rialimentazione
- Drenaggi
- Mobilizzazione
- Catetere vescicale
- Medicazioni
3VALUTAZIONE DEI SEGNI VITALI
- PA
- FC
- DIURESI (almeno 30 ml/ora)
- TEMPERATURA
- (PVC) monitoraggio subintensivo
- Ogni 8 ore nei primi due giorni p.o.
- Se interventi settici-urgenti MONITORAGGIO
CONTINUO
4CONTROLLI EMATOCHIMICI
- Di routine al termine dellintervento ed in ogni
giorno successivo sino alla rialimentazione con
completa canalizzazione - Emocromo
- Azotemia
- Creatininemia
- Elettroliti
- Glicemia
- Altri ed eventuali secondo il quadro clinico ed
il tipo di intervento
5BILANCIO IDRICO
- Perdite misurabili
- Urine (1200-1500/die di più nellinsufficienza
renale 0-400 ml nelloligoanuria) - Feci (eventuali circa 200 ml)
- Drenaggi esterni
- Perdite non misurabili esterne500-1000 ml/die
aumentano per febbre (2,5 ml/kg/die per grado),
iperventilazione, sudorazione - Da perspiratio (75) e ventilazione (25)
- Perdite non misurabili interne (terzo spazio)
- Edemi
- Sequestro di liquidi nelle sedi di chirurgia
- Traumi
- Infiammazione
- Nellintestino occluso
- Nei versamenti
6BILANCIO casi particolari
- Nellanziano il rene concentra meno fornire
liquidi ed elettroliti per una diuresi di 2000
cc/die, eventualmente stimolare con diuretici.
Bilanciare lesigenza di liquidi con eventuali
controindicazioni dovute a cardiopatie gravi - Cardiopatie e/o ipertensione tendenzialmente
mantenere le introduzioni ai valori bassi dei
range di fabbisogno. - Nel malnutrito / ipoalbuminemico / cirrotico
considerare la possibilità che coesistano
ipovolemia e iperidratazione tessutale (edemi o
succulenza dei tessuti, spesso per
ipoalbuminemia) strategia che miri a recuperare
lacqua interstiziale ( albumina, liquidi in
misura un po inferiore alle necessità stimate,
diuretici)
7TERAPIA
- Antiacidi
- Antibiotici
- Antitrombotici
- Antidolorifici
- Antiemetici
- Liquidi ev (riequilibrio idroelettrolitico)
- SUPPLEMENTARE VOLUME A VOLUME EVENTUALI PERDITE
NON FISIOLOGICHE SUPERIORI A 500 ML/DIE - Per digiuni previsti fino a 5-6 giorni sono
sufficienti solo glucosate al 5 e saline
diversamente NPT gradualmente da II-III p.o.
8Gestione del dolore postoperatorio
- E un dolore acuto ed insorge in seguito ad
unoffesa alle strutture intertegumentali di un
sistema od organo - Il danno tissutale provoca la liberazione di
sostanze come ioni potassio, bradichinina e
serotonina che inducono, mediante complessi
meccanismi a cascata una alterazione della
sensibilità dolorifica indotta da uno stimolo in
modo che questa ne risulti enormemente accentuata
(IPERALGESIA) - Effetti sistemici del dolore postoperatorio
- Limita la tosse, i respiri profondi favorendo le
complicanze respiratorie - Iperglicemia
- Ipermetabolismo con perdita di proteine per
catabolismo e riduzione della massa muscolare - (Catecolamine, angiotensina) Ritenzione
idrosalina, vasocotrizione, tahicardia,
ipertensione, disritmia con conseguente ischemia
miocardica nei paz. suscettibili - Inibizione riflessa della funzione
gastrointestinale con ileo postoperatorio, nausea
e vomito - Leucopenia e linfopenia con abbassamento delle
resistenze ai patogeni e maggiore esposizione ad
infezioni - Ipercoagulabilità con aumentata incidenza di
eventi tromboembolici
9Gestione del dolore postoperatorio
- Le risorse terapeutiche che abbiamo a
disposizione nel DPO sono essenzialmente tre ed è
su questi farmaci che si basa la terapia
farmacologica - analgesici oppioidi maggiori e minori (morfina,
meperidina, fentanyl, buprenorfina, tramadolo) - FANS ed analgesici non oppioidi (ketoprofene,
diclofenac, ketorolac, propacetamolo) - anestetici locali (bupivacaina, ropivacaina)
- Tali farmaci, usati per vie e modalità diverse,
impediscono variamente la trasmissione, il
wind-up e le modificazioni neuronali o riducono
la sensibilizzazione periferica dovuta alla
presenza di sostanze coinvolte nella genesi del
dolore
10Gestione del dolore postoperatorio
PROTOCOLLI VIA Complessità
Tramadolo / FANS / sedativi al bisogno os, im 1
Oppioidi pre o intraoperatori os, im, ev 2
Tramadolo / FANS / analgesici non oppioidi a dosi e ritmi fissi im, ev 2,5
Oppioidi postoperatori a dosi e ritmi fissi im, ev 3,5
Tramadolo / FANS / analgesici in pompa elastomerica ev 3,5
Blocchi anestetici loco-regionali perinervosa 5
Oppioidi maggiori in pompa elastomerica ev o sc 5
PCA ev 6
Boli intermittenti epidurali con anestetici locali epidurale 7
Boli intermittenti epidurali con oppioidi epidurale 7,3
Infusione epidurale continua con an. locali oppioidi epidurale 7,5
Boli intermittenti per via subaracnoidea subaracnoideo 8
PCA in epidurale e/o subaracnoidea spinale 8,3
Infusione subaracnoidea continua con an. locali oppioidi subaracnoideo 9
Analgesia intrapleurica intrapleurica 10
De Nicola, 1997
11Gestione del dolore postoperatorio
- Allo stato attuale in gran parte degli ospedali
italiani la disponibilità di risorse non va oltre
la possibilità di poter intraprendere un
trattamento che superi il grado 5 di
complessità. - Il principio di mantenere i livelli di un farmaco
al di sopra dei valori terapeutici è ben
consolidato in altri campi della medicina, per
farmaci come gli antibiotici, i glicosidi
cardioattivi e gli antiipertensivi, mentre gli
analgesici continuano a essere somministrati
erroneamente secondo necessità. - Si dovrebbe inculcare, nelle nuove leve, l'idea
che il dolore debba essere trattato come
un'infezione, mantenendo nel sangue livelli
ematici di farmaco costantemente terapeutici.
(De Nicola, 1994) - Di recente introduzione nella pratica clinica è
il concetto di "preemptive analgesia". E' stato
suggerito che la somministrazione preoperatoria
di NSAIDs, inibendo la produzione di PG, possa
ridurre l'iperalgesia primaria e secondaria e
quindi il dolore postoperatorio (46).
12SNG
- Decomprime lo stomaco evacuandone le secrezioni.
Nella pratica clinica deve essere rimosso quando
il paziente è canalizzato e riacquista la
peristalsi (III-IV p.o) in tutti i casi è bene
attendere che il drenaggio sia lt 300-500 ml/die.
13DIGIUNO/RIALIMENTAZIONE
- Dieta liquida alla ripresa della peristalsi in
coincidenza con la rimozione del SNG - Dieta semiliquida il giorno successivo
(minestrina, frutta cotta, the, fette
biscottate, marmellata) - Secondo alcuni Autori (Reissman PT, Ann Surg 1995
Hartsell PA, Arch Surg, 1997) la
rialimentazione precoce dieta liquida in I p.o.
e dieta regolare entro le prime 24-48 ore dopo
interventi di resezione colica non presenta
differenze significative per quanto attiene il
vomito, la necessità di reinserire il SNG, durata
dellileo paralitico, durata della degenza ,
deiscenze anastomotiche ed insorgenza complessiva
di complicanze
14DRENAGGI
- Funzione di drenare le secrezioni sierose o
siero-ematiche che si formano, prevalentemente
nei primi 2-3 giorni dallintervento, dalla sede
chirurgica. - Segnalano tempestivamente una perdita da
anastomosi o suture o da visceri cavi contigui
(URINA!!) in caso di fistolizzazione, funzione,
spesso vitale, di esteriorizzare il materiale
della fistola se non è indicato reintervento
vanno lavati ogni giorno e lasciati in sede fino
a guarigione
RIMOZIONE IN TEMPI DIVERSI SECONDO IL TIPO DI
INTERVENTO
15MOBILIZZAZIONE
- PRECOCE !
- Fin dalla sera stessa dellintervento o dal
giorno successivo, posizionando il paziente
seduto in poltrona per alcune decine di minuti
più volte al giorno. Serve a migliorare la
ventilazione polmonare, la circolazione e riduce
gli effetti dellallettamento.
I medici devono sempre considerare il completo
riposo a letto come una forma di trattamento non
fisiologica e decisamente pericolosa, da
prescrivere solo su indicazione specifica e
sospendere appena possibile W. Dock, J Am Med
Ass, 1941
16CATETERE VESCICALE
- Viene generalmente rimosso in III-IV p.o.
- GINNASTICA VESCICALE ?
- Non esistono sufficienti evidenze per
raccomandarla di routine, soprattutto nei
cateterismi brevi. - E, comunque, utile per valutare se il paziente
percepisce lo stimolo e, maggiormente negli
uomini, può ridurre lincidenza di disfunzioni
alla ripresa della minzione spontanea. - NON DEVE ESSERE PRATICATA AD ORARIO FISSO!!
17MEDICAZIONI
- Ferita pulita non complicata la sostituzione
delle garze deve essere effettuata una volta (IV
p.o.) prima di rimuovere la sutura (VIII p.o.) - Ferita sospetta fluttuazione, arrossamento,
dolore togliere 1-2 punti di cute, divaricare i
lembi con un ferro e ricercare fino alla fascia
leventuale raccolta - Siero-ematica drenare anche comprimendo i bordi,
lavare con acqua ossigenata e zaffare con garza
imbevuta di Dakin ripetere ogni giorno fino a
chiusura per seconda o a risutura - Purulenta ricercare eventuale prolungamento
sottofasciale e in tal caso togliere anche un
punto di fascia lavare con acqua ossigenata e
zaffare in profondità con garza iodoformica o
imbevuta di Betadine diluito
18STOMA CARE
- Misura del diametro della stomia (incisione gt3mm
della stomia) - Pulizia della cute (acqua di rubinetto) completa
asciugatura - Posizionamento del sacchetto
- Manutenzione (verrà cambiata 2 volte nelle 24
ore) - Irrigazione ogni 2-3 giorni (colostomia sigmoidea)
19- I irrigazione anche in VIII p.o.
- Ogni 2 3 giorni
- Posizione eretta o seduta
- 800 ml di acqua tiepida in meno di
- 5 minuti
- Evacuazione in due tempi
- Solo sigmoidostomie o
- trasversostomie sinistre
- No se coliti attiniche, se
- diverticolosi, se angina pectoris, se
- diarrea
20COMPLICANZE
- Problemi respiratori
- Oliguria, anuria
- Ritenzione urinaria acuta
- Febbre postoperatoria
- Alterazioni dellequilibrio idrico ed
elettrolitico - Deiscenza anastomotica
- Stenosi anastomotica
- Emorragia anastomotica
- Ascesso intraaddominale
- Occlusione intestinale
- Pancreatite acuta postoperatoria
- Fistola urinaria
- Complicanze di eventuale stomia
21COMPLICANZE RESPIRATORIE(atelettasia, bronchite
e polmonite, broncospasmo,ipossiemia, embolia)
- Atelettasia dal greco ateles (imperfetto)
ektasis (espansione) collasso del parenchima da
ostruzione di un bronco nei casi estesi ipossia
e predisposizione allinfezione alveolare.
Responsabile di circa il 90 di tutte le
complcanze respiratorie postoperatorie - Microatelettasie subcliniche sono quasi sempre
presenti sino alla II III p.o. - Sono in causa le secrezioni mucose che tappano il
bronco o anche diffusamente le piccole vie aeree
(microatelectasie, soprattutto nelle zone con
minore escursione ventilatoria)
- respiro uniforme non interrotto da respiri
profondi - ridotta attività del surfactante
- ridotta clearance ciliare
- ridotta escursione diaframmatica (incisioni alte)
pp cause
22- Le complicanze si manifestano soprattutto come
- Comparsa di infiltrati radiograficamente visibili
- Abnorme reperto della emogasanalisi
- Sibili allauscultazione, ronchi, rantoli e
respirazioni rapide e superficiali con inefficace
risposta della tosse. - Queste alterazioni sono seguite da febbre,
irrequietezza, aumentata frequenza del polso,
dispnea e cianosi, comparsa di materiale
purulento nelle secrezioni tracheobronchiali
23Atelettasia acuta-dispnea e cianosi,
tachicardia, rumori respiratori diminuiti o
assenti, ottusita alla percussione, ridotta
espansione toracica, diminuita pressione
sanguigna, temperatura aumentata-
- Mobilizzare il paziente
- Educarlo a tossire con forza tenendo le mani
sulla ferita (per eliminare le secrezioni
bronchiali) - Ginnastica respiratoria (INCENTIVATORI CHE
ESERCITANO LINSPIRAZIONE - PEEP) - Percussioni toraciche sullarea atelectasica
- Broncoaspirazione con sondino nasotracheale
- Vibrazione
- Drenaggio posturale
La somministrazione supplementare di ossigeno è
indicata nel trattamento di pazienti in decorso
postoperatorio ogni qualvolta sia documentata una
PaO2lt55 mmHg. Deve essere somministrato con
cautela nei pazienti ipercapnici al fine di
scongiurare una depressione della ventilazione
24OLIGURIA -ANURIA
- Oliguria produzione di urina lt 20 ml/h
- Lanuria è evento raro e la causa più frequente è
lostruzione vescicale - Sempre cateterismo prima di qualunque altra
procedura
PRERENALE FLUSSO EMATICO DEL RENE (CHE DIPENDE
DA VOLEMIA E PRESSIONE ARTERIOSA).
OLIGURIA
RENALE Insufficienza Renala Acuta
25OLIGURIA PRERENALE
- Ladeguatezza della pressione arteriosa sistemica
è di facile valutazione - In caso di ostruzione intestinale o di peritonite
vi può essere ipovolemia - Il rapporto azotemia/creatininemia sale da 101 a
151 o più - Se la pressione nel cuneo della. polmonare
misurata con catetere di Swan-Ganz è bassa (lt
15-20 cm H2O) può essere utile espandere il
volume intravascolare - In mancanza di questo, se non si sospetta shock
cardiogeno (turgore cutaneo, distensione delle
vene del collo, edema polmonare acuto) se è
presente deplezione volemica si otterrà una
risposta positiva alla somministrazione di
soluzione isotonica (ex iuvantibus)
26OLIGURIA RENALE (IRA)
- PP cause preoperatorie
- Ipoperfusione secondaria a deidratazione o shock
- Emorragia
- Sepsi
- Ustioni
- IMA
- PP cause intraoperatorie
- Ipotensione
- PP cause postoperatorie
- Ipotensione
- Shock
- Reazioni trasfusionali
- Antibiotici (aminoglucoside/aminoglucoside-cefalos
porina) - Normalmente azotemia e creatinina aumentano di
pari passo. - Un aumentato catabolismo può far salire
lazotemia sproporzionatamente rispetto alla
creatinina - In caso di mioglobinuria postraumatica può salire
la creatinina in eccesso rispetto allazotemia
Se lo scompenso renale viene diagnosticato nella
fase iniziale e la volemia è normale, la
somministrazione di mannitolo o di furosemide può
essere utile viceversa in fase conclamata ne
potranno derivare rispettivamente sovraccarico
circolatorio ed effetti ototossici
27Ritenzione urinaria acuta
- Fattori meccanici correlati al sovvertimento
anatomico dei visceri pelvici ( Miles) - Fattori correlati allanestesia
- Ipertrofia prostatica
- Edema e fibrosi della dissezione pelvica
- Denervazione vescicale da dissezione pelvica
allargata (lesioni sul plesso pelvico
parasimpatico che regola la contrazione del m.
detrusore ed il rilassamento del collo vescicale
e riceve gli stimoli sensitivi per distensione
della vescica)
28Ritenzione urinaria acuta
- Risoluzione spontanea (entro 12h)
- Catetere a permanenza da 6 settimane a 6 mesi
- Farmaci che favoriscono il rilasciamento del
collo vescicale (alfuzosina cloridrato) - Cateterismo intermittente
- UROLOGO!
TRATTAMENTO
29FEBBRE POSTOPERATORIA
- NELLE PRIME 24 ORE
- Inalazione di contenuto gastrico
- Atelectasia
- Intervento (soprattutto se esteso o successivo a
grave trauma) - Trasfusioni
- Farmaci
- DOPO LE PRIME 24 ORE
- Inalazione di contenuto gastrico
- Atelectasia focolaio bpn
- Infezione della ferita chirurgica (ma clostridi e
streptococchi gruppo A anche nelle prime 24 ore)
presenza di gas sottocutaneo fortemente
indicativa per clostridi - Flebite
- Infezione CVC
- Infezione urinaria
- Infezione intraaddominale
Controllo cartella clinica Esame del paziente RX
TORACE Emocromo Analisi delle urine Accertamenti
sul quadro addominale (ECO, TAC)
30ALTERAZIONI ELETTROLITICHE
- IPOPOTASSIEMIA (cause)
- Perdite gastrointestinali (es. vomito, diarrea,
SNG) - Perdite renali (terapia diuretica)
- Inadeguata somministrazione (digiuno,
fluidoterapia senza K, alcoolismo) - Iperaldosteronismo, iperidratazione
- Spostamento intracellulare per alcalosi,
somministrazione ev di bicarbonato, di soluzioni
glucosio-insulina, stimolazione adrenergica - I sintomi compaiono per valori lt 2.5mEq/l e
consistono in astenia e debolezza generalizzata
in corso di terapia digitalica segni di
intossicazione digitalica fino a FA parossistica
ed aritmie ventricolari. - Leffetto più pericoloso è la terapia
reintegrativa infusione lenta di KCl ev non gt a
40 mEq/l di concentrazione e 10 mEq/l di
velocità. (rischio di brusca iperpotassiemia in
seguito a rimpiazzo rapido) - Si devono reintegrare 100-200 mEq ogni mEq di K
sierico sotto la norma - Ricordare anche utilizzo di diuretici
risparmiatori di potassio e/o di ACE inibitori
31ALTERAZIONI ELETTROLITICHE
- IPERPOTASSIEMIA - gt5 mEq/l - (cause)
- Diminuita escrezione renale con filtrato lt 10
ml/m (IRA, IRC, oliguria da disidratazione) - Rapida fuoriuscita dalle cellule (acidosi,
tessuti traumatizzati o ustionati, emolisi, sepsi
grave, farmaci citotossici, sanguinamenti
gastroenterici) - Eccessiva introduzione (supplementazioni,
trasfusioni) - Effetti deficit neuromuscolare con astenia,
parestesie, paralisi muscolari, diarrea,
cardiotossicità (se gt 6.5 mEq/l) con T alte ed
appuntite, S-T depreso, arresto atriale, sino a
fibrillazione e arresto ventricolare - Trattamento
- Ca gluc 30-50 mg/ kg per antagonizzare gli
effetti sul cuore - Bicarbonato di sodio 40-50 mEq ev in 5-10
- Soluzioni con glucosio e insulina in rapporto di
1 UI ogni 3 gr di glucosio - ?2 stimolanti (Albuterolo) 10-20 mg diluiti in 4
ml ed inalati in 10 - Diuretici tipo furosemide e bumetanide
- Resine a scambio cationico (in caso di
insufficienza renale) Kayexalate 1 grammo /Kg
per via rettale o per os - Dialisi (quando in corso di IRA le altre misure
terapeutiche hanno fallito)
32ALTERAZIONI ELETTROLITICHE
La sodiemia esprime la relazione tra soluti ed
acqua corporea ed è intimamente connessa allo
stato di idratazione il sodio esercita la gran
parte del potere osmotico dei liquidi in cui è
presente
- IPONATRIEMIA (lt135 mEq/l)
- Ipervolemica è frequente nei pazienti più
anziani e in quelli con scompenso cardiaco
congestizio, insufficienza renale e grave
epatopatia. Il trattamento ottimale si basa sulla
ridotta somministrazione di liquidi. - Normovolemica
- In soggetti con modica disfunzione cardiaca o
renale sottoposti ad infusione di soluzioni
ipotoniche. Terapia soluzioni clorurate
isotoniche - In caso di inappropriata secrezione
postoperatoria di adiuretina con eccessiva
ritenzione di acqua libera e riduzione della
sodiemia. Terapia limitata somministrazione di
liquidi - Ipovolemica rara nei pazienti chirurgici, in
caso di inadeguata reintegrazione di acqua e
sodio o di gravi perdite per diarrea vomito o
raccolte nel terzo spazio come in caso di
peritonite.La terapia consiste in una maggiore
somministrazione di acqua e di sodio
NEI casi gravi con sodiemia lt 110 mEq/l e rischio
di convulsioni ed edema cerbrale trattamento
aggressivo con saline ipertoniche o con NaCl al
3 ma gravi rischi di sovraccarico di circolo e
cerebrali
33ALTERAZIONI ELETTROLITICHE
- IPERNATRIEMIA
- Da disidratazione con deplezione eccessiva ed
incongrua di acqua - Da trasfusione di soluzioni ipertoniche (sangue o
emoderivati) - I pazienti con (1) appaiono con ridotto turgore
cutaneo, secchezza delle mucose, spesso
ipotensione ortostatica con tachicardia. Il
rapporto azotemia/ creatinina è di solito elevato
e gt di 201. - La terapia consiste in una reintegrazione salina
(sodio e acqua)
34Deiscenza anastomotica
- Ampia peritonite stercoracea
- Tamponata (da tenue, omento o organi pelvici)
ascesso perianastomotico
Lume intestinale Miglioramento clinico Secrez.
purulenta dallano
Cavità peritoneale Peritonite diffusa
Ferita, drenaggio Fistola stercoracea
Se dubbi CLISMA CON MDC IDROSOLUBILE
35Deiscenza anastomotica
- Trattamento chirurgico stomia
- Trattamento conservativo
- NPT
- Lavaggio transcorrente
- Posizionamento di sonda di Foley per via
combinata percutanea-endoscopica (?) - Colla di fibrina (?)
36Stenosi anastomotica
- Frequente esito di deiscenza subclinica o di
ischemia dei monconi anastomotici
- Dilatazione perendoscopica con Hegar
- Reintervento chirurgico
TRATTAMENTO
37Emorragia anastomotica
- Può dipendere da emostasi inadeguata della linea
di sutura (entro le prime 24 ore) o da deiscenza
dellanastomosi (VII-XIV p.o.).
- Conservativo
- Revisione chirurgica
TRATTAMENTO
38Ascesso intraaddominale
- Subfrenico
- Loggia splenica
- Pelvico
- Perianastomotico
- Drenaggio percutaneo eco/TC guidato
- Drenaggio chirurgico
TRATTAMENTO
39Occlusione intestinale
- Se ileo paralitico per più di 5-6 giorni,
possibili cause - Ascesso intraaddominale
- Deiscenza parziale dellanastomosi
- Ischemia
- Turbe metaboliche
- Effetti collaterali di farmaci
- Incarceramento di unansa in sede pericolostomica
- Volvolo, torsione su briglia
- Ernia interna
- Ernia di unansa in una deiscenza della
peritoneizzazione (se assente aderenza nello
scavo pelvico) - Tamponamento di anse del tenue da deiscenza
40Pancreatite Acuta Postoperatoria
- Fermare lautodigestione mettere a riposo la
ghiandola (digiuno, sondino, blocco secrezione
enzimatica H2 bloccanti, blocco enzimi attivati
somatostatina/gabesato) - Terapia antibiotica
- 3) Prevenire e trattare le complicanze
- 4) Togliere il dolore
- 5) Ripristino equilibrio elettrolitico/osmotico e
supporto calorico Albumina, aminoacidi a catena
ramificata, glucosio 30 Kcal/Kg/die, insulina ad
alte dosi, apporto lipidico, fabbisogno calorico
40Kcal/Kg - 6) Eliminare i fattori etiologici
41Fistola urinaria
- Lesioni di ureteri o vescica
- Se non riconosciuta intraoperatoriamente può
manifestarsi con - Urinoma pelvico o retroperitoneale (febbre
urosettica con brivido ,dolore lombare o pelvico) - Anuria (se legatura bilaterale)
- Fistola ad alta portata da drenaggio o da
fuoriuscita di materiale inizialmente scuro
(urina siero, sangue e pus) e poi
progressivamente più chiaro analisi su
materiale drenato
- Conservativo
- Stent pig-tail
- Reintervento chirurgico
TRATTAMENTO
42Complicanze della colostomia
- Sono quasi sempre causate da errori di tecnica
chirurgica - Prolasso (2-11)
- Ernia parastomale (27-36.7)
- Stenosi (2-5)
- Suppurazione peristomale (2-5)
- Emorragia (rara, tardiva)
43COLECISTECTOMIA
- Degenza prevista 4-5 gg (2-3 gg se
laparoscopica) - Monitoraggio specifico
- Elezione nessuno
- Urgenza può essere indicato il ricovero in UTIC
- Posizione ed attività fare alzare il paziente il
giorno dellintervento - Rialimentazione
- Liquida in I (lap), II giornata p.o.
- Completa in II (lap), IV giornata p.o.
- Complicanze p.o.
- Infezione della ferita
- Ascesso intraaddominale
- Lesioni iatrogene della via biliare
- Atelectasia del lobo polmonare inferiore destro
- DRENAGGI 1 drenaggio sottoepatico da rimuovere
in II-III p.o.
44Esplorazione del coledoco (coledocotomia)
- Degenza prevista 6-10 gg
- Monitoraggio specifico nessuno
- Posizione ed attività fare alzare il paziente il
giorno dellintervento - Rialimentazione con la ripresa della funzione
intestinale - Copertura antibiotica preoperatoria e proseguita
per 48 ore - Tubo a T viene mantenuto collegato ad un
drenaggio gravitario per i primi 5-6 giorni
quando in genere il debito biliare scende al di
sotto dei 300 ml/24h. Poi viene eseguita chiusura
di prova ad orario e successiva chiusura
permanente. Asportazione dopo 21-28 gg. - Complicanze p.o.
- Infezione di ferita
- Ascesso sottoepatico
- Dislocamento del tubo a T (gt output biliare da
drenaggio sottoepatico) - Ritenzione di calcoli
- Pancreatite (trattamento conservativo)
- DRENAGGI 1 drenaggio sottoepatico (da rimuovere
dopo chiusura del Kehr) tubo a T
45RESEZIONE PANCREATICODUODENALE
- Degenza prevista 10-20 gg
- Monitoraggio specifico si (intensivo ,
subintensivo nei primi giorni) - Posizione ed attività fare alzare il paziente il
giorno dopo lintervento - Rialimentazione con la ripresa della funzione
intestinale e non prima della V p.o. - Copertura antibiotica preoperatoria e proseguita
per 3-5 giorni - Emorragia
- Ascessi locali o peritonite diffusa (deiscenza
anastomotica) - Insufficienza renale
- Fistola pancreatica
- Pancreatite del moncone
- DRENAGGI 2 da rimuovere in VI-VIII p.o.
46SPLENECTOMIA
- Degenza prevista 6-10 gg
- Monitoraggio specifico controllo delle
piastrine controllo e prevenzione di
insufficienza respiratoria frequente
associazione a fratture costali utile controllo
EGA - Posizione ed attività fare alzare il paziente il
giorno dopo lintervento - Rialimentazione con la ripresa della funzione
intestinale - Copertura antibiotica profilassi preoperatoria
- Complicanze p.o.
- Emorragia dal letto della splenectomia (vasi
brevi!) - Atelectasia del lobo polmonare inferiore sinistro
- Ascesso sottofrenico
- Febbre postsplenectomia (si ritiene che derivi
dal trauma operatorio alla coda del pancreas) - Trombocitosi di rimbalzo
- DRENAGGI 1-2 da rimuovere in IV-VI p.o. (in base
al debito)
47Ernioplastica inguinale
- Degenza prevista 1-2 gg
- Monitoraggio specifico nessuno
- Posizione ed attività fare alzare il paziente il
giorno dellintervento - Rialimentazione giorno dellintervento
- Copertura antibiotica profilassi preoperatoria
- Complicanze p.o.
- Ematoma scrotale (ghiaccio, sollevamento,
eventuale drenaggio chirurgico) - Infezione ferita
- Recidiva (a causa di un sacco erniario o di
unernia femorale sfuggiti allosservazione o a
plastica non perfettamente eseguita) - Lesioni delle vie urinarie
- Emorragia retroperitoneale
- Sezione dei vasi spermatici o del vas deferens
- DRENAGGI NO
48Plastica di laparocele
- Degenza prevista 5-7 gg
- Monitoraggio specifico la distensione addominale
può provocare rottura della plastica in tal
caso, applicare medicazione compressiva ed
eventualmente SNG - Posizione ed attività fare alzare il paziente il
giorno dellintervento evitare movimenti che
comportino sforzo - Rialimentazione con la ripresa della funzione
intestinale - Copertura antibiotica profilassi preoperatoria
- Complicanze p.o.
- Infezione della ferita
- Raccolta sierosa (drenaggi !!)
- DRENAGGI 1-2 sottocutanei in aspirazione da
rimuovere in VI-VIII p.o.
49RESEZIONE ILEALE
- Degenza prevista 5-7 gg
- Monitoraggio specifico nessuno
- Posizione ed attività fare alzare il paziente il
giorno dellintervento (elezione) - Rialimentazione dalla IV giornata con la ripresa
della funzione intestinale eventuale NPT - Copertura antibiotica profilassi preoperatoria
ed e eventuale prosecuzione secondo i casi
(urgenza) - Complicanze p.o.
- Complicanze settiche (raccolte purulente
intraaddominali) - Deiscenza dellanastomosi
- Deiscenza della ferita
- Occlusione postoperatoria (da differenziare da
ileo paralitico persistente) - DRENAGGI 1-2 da rimuovere in V-VII p.o.
50RESEZIONE COLICA
- Degenza prevista 7-10 gg
- Monitoraggio specifico eventuale monitoraggio
intensivo/subintensivo in urgenza - Posizione ed attività fare alzare il paziente il
giorno dellintervento - Rialimentazione dalla IV giornata con la ripresa
della funzione intestinale eventuale NPT - Copertura antibiotica profilassi preoperatoria
prosecuzione per 2-5 giorni - Complicanze p.o.
- Infezione della ferita
- Ascessi intraaddominali
- Deiscenza dellanastomosi
- DRENAGGI 1-2 da rimuovere in VI-VIII p.o.
51Tiroidectomia
- Degenza prevista 3 gg
- Monitoraggio specifico attenzione alla frequenza
respiratoria ed alla modalità di respiro
eventuali segni di ipocalcemia - Posizione ed attività fare alzare il paziente il
giorno dellintervento dopo lintervento i
pazienti devono essere tenuti sollevati di 30
per ridurre al minimo il sanguinamento venoso - Rialimentazione giorno dellintervento
- Copertura antibiotica profilassi preoperatoria
- Complicanze p.o.
- Emorragia (IMMEDIATA REVISIONE CHIRURGICA))
- Lesione del nervo laringeo ricorrente se
monolaterale provoca raucedine, se bilaterale
causa ostruzione laringea con necessità di
eseguire una tracheostomia immediata. - Ipocalcemia (ansia , ipoestesia circumorale,
formicolii, tetania) supplementazione di calcio
vit D - DRENAGGI 1-2 da rimuovere in II p.o.
52Emorroidectomia
- Degenza prevista 1-2 gg
- Monitoraggio specifico controllo sanguinamento
anale - Posizione ed attività fare alzare il paziente il
giorno dellintervento - Rialimentazione giorno dellintervento
- Copertura antibiotica profilassi preoperatoria
(se intervento di Longo) - Complicanze p.o.
- Emorragia
- Ritenzione urinaria acuta
53Mastectomia
- Degenza prevista 5-8 gg
- Monitoraggio specifico controllo sanguinamento
- Posizione ed attività fare alzare il paziente il
giorno dellintervento - Rialimentazione giorno dellintervento
- Copertura antibiotica profilassi preoperatoria
- Complicanze p.o.
- Necrosi della ferita chirurgica
- Infezione della ferita
- Limitazione della mobilità del braccio
- DRENAGGI 1-2 da rimuovere IV-VIII p.o. in base
al debito
54Appendicectomia
- Degenza prevista 3-5 gg
- Monitoraggio specifico nessuno
- Posizione ed attività fare alzare il paziente il
giorno dellintervento - Rialimentazione con la ripresa della funzione
intestinale - Copertura antibiotica profilassi preoperatoria
ed eventuale prosecuzione in urgenza - Complicanze p.o.
- Infezione di ferita
- Ascesso pelvico
- Ascesso pericolico e subepatico
- Ascesso sottofrenico peritonite diffusa
- Pileflebite con ascesso epatico
- Fistola fecale
- DRENAGGI si in caso di peritonite purulenta
rimozione dopo 3-4 giorni