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Immigrazione e criminalit

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Title: Immigrazione e criminalit : una perspettiva europea Author: martin killias Last modified by: utente1 Created Date: 10/11/2005 12:42:26 PM Document ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Immigrazione e criminalit


1
Problemi e rappresentazioni della devianza tra i
giovani immigrati
Seminario interdisciplinareTorino, 14 ottobre
2005
2
Immigrazione e criminalità una prospettiva
europea
Martin KilliasÉcole des sciences criminelles -
Università di Losanna
3
Uno sguardo indietro
  • Prima del 1914 limmigrazione era un fenomeno
    americano
  • In Europa, prevaleva lemigrazione
  • Prima del 1945, tassi di immigrazione minimi in
    Europa
  • Dopo il 1950 forte migrazione dal Sud verso il
    Nord dEuropa
  • Svizzera primo caso significativo

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Criminalità e migrazione
  • Prima del 1945, un tema americano. Basso tasso
    di delinquenza osservato fra immigrati
  • Nel dopoguerra, comincia discorso sul nesso fra
    migrazione e criminalità in Europa
  • In Italia, discorso su problemi con i
    meridionali
  • Lavori statistici negli anni 60-70 (Ferracuti,
    Robert, Neumann ecc.) in generale, immigrati
    meno delinquenti che giovani (di stessa età e
    sesso) nazionali

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Lo choc petrolifero del 1973
  • Ritorna la disoccupazione in Europa
  • Cambiamento lento delle politiche immigratorie
    --gt mercato del lavoro protetto
  • Diminuzione della migrazione lavorativa
  • Economia globale spariscono i lavori semplici
  • --gt sotto-qualificati più spesso disoccupati
  • Nuovi migranti rifugiati, clandestini,
    ricongiungimenti familiari

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Conseguenze per la delinquenza
  • Riappare il rapporto tra criminalità e migrazione
  • Forte aumento degli immigrati nelle statistiche
    di polizia e giudiziarie
  • Forte aumento degli immigrati in prigione
  • Fenomeno paneuropeo
  • Rafforzato dopo il 1990 e le guerre nel
    Ex-Iugoslavia

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Stranieri incarcerati, in dei detenuti (2000)
Olanda 56
Belgio 42
Grecia 48
Germania 20
Italia 27
Svizzera 65
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Un fenomeno immaginario ? (1) Le domande
  • (1) Statistiche non valide
  • --gt Immigrati più spesso denunciati ?
  • --gt Immigrati più spesso condannati ?
  • --gt Immigrati puniti più severamente ?
  • --gt Immigrati più spesso incarcerati ?
  • --gt Le ipotesi plausibili

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Un fenomeno immaginario ? (2) argomenti sulle
statistiche
  • Popolazione meno razzista negli anni 1960?
  • Immigrati hanno alcuni vantaggi
  • (a) casellario giudiziario spesso sconosciuto
  • (b) cultura di accennare nel Nord
  • (c) procedure difficili con traduttori
  • (d) Laereo è un alternativa attraente
  • Pene poco differenziate (per delitti
    paragonabili)

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Durata media delle pene comminate nei confronti
di svizzeri e stranieri (in anni)
Svizzeri Stranieri residenti Stranieri non-resid.
omicidio 8.5 7.6 9.4
rapina 3.2 3.1 3.8
violenza carnale 3.7 3.0 3.1
traffico di droga 2.3 3.0 3.5
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Sondaggi di vittimizzazione I le domande
  • Sondaggi in USA, GB e CH contengono domande sulle
    caratteristiche dellautore dal punto di vista
    della vittima
  • Per esempio età, sesso, origine
  • Criterio didentificazione la lingua o laccento
    (Svizzera, gt65), oppure il colore (GB, USA)
  • In altri paesi, tali domande non sono mai state
    inserite nei questionari (tabù?), neanche
    dallISTAT
  • Senza dati, il dibattito continuerà
  • Se tutto fosse uguale, la sociologia sarebbe
    inutile

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Sondaggi di vittimizzazione II autori stranieri
in
Stat. 1987 Sond. 1987 Stat. 1999 Sond. 1999 Stat. 2004 Sond. 2004
Rapina (borseggio) 35 33 65 63 61 62
Aggressione sessuale 45 40 60 52 64 54
Aggressione fisica- minaccia 35 19 60 55 52 51
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Sondaggi di vittimizzazione III probabilità di
denuncia
Odds ratio P lt
Rapina (autore straniero) 1.76 .43
Aggressione sessuale (autore svizzero) 3.57 .11
Aggressione fisica / minaccia (autore svizzero) 1.04 .83
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Discriminazione sintesi
  • Le proporzioni di nazionali e stranieri
    (minorities) secondo statistiche e sondaggi
    corrispondono
  • Risultati simili in Inghilterra (Shah/Pease) e
    negli USA (Hindelang/Gottfredson)
  • Le vittime denunciano in funzione della gravità,
    e non in funzione di caratteristiche proprie o
    degli aggressori --gt origine non importante

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La seconda generazione
  • Allorigine, un tema americano (1938)
  • Svizzera come caso prematuro
  • Oggi, interesse generale (Olanda, Germania,
    Italia ecc.)
  • Ipotesi criminalità sarà molto più frequente fra
    le seconde generazioni (discrepanza fra ambizioni
    e possibilità reali integrazione fallita
    famiglia poco funzionale, separazione dai
    parenti, esperienze di guerra o di violenza in
    famiglia)

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Olanda (Junger-Tas et al.)
  • In generale, delinquenza sproporzionata fra
    giovani Marocchini, ma non tanto fra giovani
    Surinamesi e Turchi
  • Risultati parzialmente spiegabili tramite
    variabili di educazione in famiglia e la carriera
    scolastica

17
Germania (KFN, Hannover) (Enzmann/Wetzels)
  • Violenza sproporzionata fra giovani di origine
    turca, iugoslava o russa (immigrati di ritorno)
  • Dati di self-report, studenti di 14-16 anni in 5
    regioni urbane
  • Per ultimi 12 mesi, ragazziTedeschi 23, Turchi
    42, Tedeschi di origine turca 38, Iugoslavi
    35, Europa meridionale 29, altre nazionalità
    27
  • Le differenze non svaniscono quandosi considera
    la condizione sociale e il rendimento scolastico
  • Determinante essere maschi

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Zurigo, Svizzera (Ribeaud/Eisner)
  • Studio self-report, 2653 studenti, età media 15.7
    anni, di cui 1260 ragazzi (1999)
  • Ragazzi indici di violenza dichiarata
  • Svizzeri .42
  • Turchi .91
  • Iugoslavia .74
  • Europa meridionale .60
  • Differenze parzialmente spiegabili tramite SES e
    propensione alla violenza (maschi), poca
    influenza di fattori legati alla famiglia (p.e.
    violenza a casa)

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Losanna/Vaud, Svizzera (2003-)
  • 2502 studenti, 14-16 anni, regione lemanica
  • Definizione differenziata di immigrato
  • Passaporto svizzero e/o straniero
  • Lingua parlata in casa / lingua principale
  • Paese considerato come la patria CH (40),
    altro (10), CHaltro (ambivalente, 40), non lo
    so (senza identità, 9)
  • Identità ufficiale, linguistica, affettiva
  • Violenza leggermente prevalente fra gli
    stranieri (16 vs. 10)

20
Violenza a seconda dell identità
  • Identità affettiva svizzera / straniera
  • 12 contro 19
  • Svizzeri vs. seconda generazione
  • 11 contro 17
  • Seconda generazione vs. stranieri
  • 18 contro 17
  • Svizzeri vs. senza identità (non lo so)
  • 12 contro 17

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Interpretazione
  • Differenze fra regioni/paesi (stranieri meno
    delinquenti in confronto a Zurigo, Germania e
    Olanda in Svizzera francese)
  • Altre provenienze degli immigrati ?
  • Altre condizioni scolasticche (lingua più
    accessibile) ?
  • Società più aperte?

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Richiedenti asilo in Svizzera (Ginevra, Zurigo)
  • Delinquenza assai importante (oltre 30 in un
    anno conosciuti dalla polizia)
  • 12 sospettati di spaccio di droga (popolazione
    generale, lt 1)
  • Interviste con 100 richiedenti atteggiamenti
    simili, molti vedono il problema e ne soffrono
    (vittimazione frequentissima violenza, rapina)
  • Problema procedura dellasilo attraente per
    delinquenti --gt cambiare per proteggerlo

23
Vittimizzazione
  • In generale ovunque in Europa, poche differenze
    fra popolazione autoctona e immigrati in materia
    di vittimizzazione
  • Violenza razzista un fenomeno piuttosto
    marginale per la maggioranza degli immigrati
  • --gt non spiega tassi differenti

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Aspetti positivi
  • Immigrati hanno in generale un atteggiamento
    positivo nei confronti della polizia e delle
    istituzioni
  • Denunciano quanto la popolazione locale
  • Globalmente, lo spostamento di tanti immigrati
    attraverso il mondo non ha provocato enormi crisi

25
Come parlarne ?
  • Illusorio ritenere che un fenomeno di tali
    dimensioni non provochi effetti secondari
    negativi
  • Gli effetti negativi non toccano tutti in misura
    uguale
  • Non serve voler far credere che tali problemi non
    esistano
  • Dunque parliamone, con serietà, onestà, senza
    tabù e senza voler far credere che abbiamo una
    spiegazione a tutto
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