ARTE FIAMMINGA - PowerPoint PPT Presentation

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ARTE FIAMMINGA

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Ritrae il mercante di Lucca Giovanni Arnolfini con la moglie Giovanna Cenami, anch'ella lucchese. ... vari anelli e una cintura broccata d'oro. – PowerPoint PPT presentation

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Title: ARTE FIAMMINGA


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ARTE FIAMMINGA
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400 QUATTROCENTO
  • Un altro RINASCIMENTO

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Quattrocento
  • L'arte del Quattrocento ricoprì il "reale"
    nell'accezione più vasta ed ebbe come teatro di
    questa rivoluzione i due mondi paralleli della
    Firenze di Masaccio e delle Fiandre di van Eyck e
    altri maestri. Il Quattrocento fiammingo può
    quindi considerarsi, assieme al Rinascimento
    fiorentino, un punto di riferimento culturale per
    tutta l'Europa dell'epoca.
  • Con paesi fiamminghi si intendeva all'epoca
    un'area più vasta dell'attuale Fiandra, arrivando
    a comprendere l'Artois, il Brabante, l'Hainaut,
    il Limbourg e, più a nord, Olanda e Zelanda.
  • Questa vasta e popolosa zona godette, dall'inizio
    del XV secolo, di una rinnovata prosperità, con
    attività manifatturiere fiorenti, un commercio
    fitto con tutta Europa e una relativa stabilità
    politica e amministrativa.

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Una società ricca
  • La fortunata posizione geografica delle maggiori
    città fiamminghe (Gand, Bruges, Ypres) stimolò il
    commercio di transito, che richiedeva una vivace
    attività finanziaria.
  • A queste richieste di liquidità provvedevano
    molte banche, spesso straniere, tra cui anche un
    cospicuo numero di italiane, che spesso aprivano
    proprie filiali.
  • Ciò ebbe come conseguenza una società ricca,
    cosmopolita ed interessata culturalmente, che
    poteva garantire una domanda artistica costante e
    diversificata.
  • Nelle Fiandre del XV secolo la committenza
    borghese eguagliò, probabilmente per la prima
    volta, quella aristocratica, sebbene la vita
    culturale più importante avesse luogo a corte.

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Arte
  • In questo ambiente nacque e si sviluppò la nuova
    pittura di Jan van Eyck.
  • Una differenza col mondo delle corti italiane e
    in particolare fiorentino, fu che nelle Fiandre i
    pittori non erano sostenuti da un'adeguata
    consapevolezza critica da parte degli
    intellettuali, privi di quello stimolo di una
    dialettica e riflessione feconda

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Jan van Eyck (1395-1441)
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Uomo con il turbante
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Jan Van Eyck
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Jan van EyckRitratto di Margareta van Eyck1439
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Laltare
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a
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dettaglio
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Insieme dettaglio
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Insiemedettaglio
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Ritratto dei coniugi Arnolfini
  • Il capolavoro

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La pittura fiamminga
  • I pittori fiamminghi, dei quali van Eyck fu il
    primo caposcuola, tributavano un'attenziona
    scrupolosa ai minimi dettagli, fossero essi
    oggetti, parti di oggetti o caratteristiche
    minute dei volti, delle mani, delle vesti, ecc.
  • Ciò era dovuto a ragioni tecniche (la pittura ad
    olio permetteva infatti un lavoro più accurato
    della tempera o dell'affresco), religiose e
    filosofiche.
  • Nelle opere a soggetto religioso si cercava
    infatti di calare le divinità nel quotidiano, per
    permettere l'identificazione dei fedeli, e
    inoltre dovette avere peso anche la filosofia
    nominalistica, che sosteneva come la sostanza del
    reale ci pervenga dalla percezione dei singoli
    oggetti fisici.

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La pittura fiamminga
  • In una visione tanto attenta al dettaglio ed ai
    più svariati oggetti, l'uomo non può essere il
    centro del mondo, come teorizzavano gli umanisti
    italiani, anzi è solo una parte del ricchissimo
    Universo, dove non tutto è riconducibile al
    principio ordinatore della razionalità.
  • Se da una parte i gesti e le azioni dell'uomo non
    hanno quella forza culturale di fare "storia",
    dall'altra i singoli oggetti acquistano
    importanza nella raffigurazione, ottenendo una
    forte valenza simbolica che può essere letta su
    vari strati.

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Ritratto dei coniugi Arnolfini
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Storia
  • L'opera è firmata ("Johannes de Eyck fuit hic") e
    datata 1434. Ritrae il mercante di Lucca Giovanni
    Arnolfini con la moglie Giovanna Cenami,
    anch'ella lucchese. Essi fecero parte della
    nutrita comunità di mercanti e banchieri italiani
    residenti a Bruges, dove vissero dal 1420 al
    1472.
  • L'opera fece parte della collezione reale
    spagnola, ma fu rubata dall'esercito francese
    durante la Guerra d'Indipendenza. Nel 1842
    l'opera, tramite il mercato antiquario, arrivò
    alla National Gallery di Londra

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(No Transcript)
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Soggetto
  • L'opera è uno dei più antichi esempi conosciuti
    di pittura che ha come soggetto un ritratto
    privato, di personaggi viventi, anziché le
    consuete scene religiose.
  • Mostra la coppia in piedi, riccamente abbigliata,
    che si trova entro la stanza da letto, mentre
    l'uomo, Giovanni Arnolfini, fa un gesto verso lo
    spettatore che può essere interpretato in vari
    modi, dalla benedizione, al saluto, al
    giuramento.
  • La moglie gli offre la sua mano destra, mentre
    appoggia la sinistra sul proprio ventre, con un
    gesto che ha fatto pensare a un'allusione alla
    gravidanza.
  • La posa dei personaggi appare piuttosto
    cerimoniosa, praticamente ieratica questi
    atteggiamenti "flemmatici" sono probabilmente
    dovuti al fatto che si sta rappresentando la
    celebrazione di un matrimonio, ove pertanto tale
    serietà è d'obbligo, o consona.

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Lo specchio
  • La stanza è rappresentata con estrema precisione
    ed è popolata da una grande varietà di oggetti,
    tutti rappresentati con un'attenzione estrema al
    dettaglio.
  • Tra tutti gli oggetti spicca al centro uno
    specchio convesso, dettaglio giustamente celebre
    ed enigmatico, dove il pittore dipinse la coppia
    di spalle e il rovescio della stanza, dove si
    vede una porta aperta con due personaggi in piedi
    davanti, uno dei quali potrebbe essere il pittore
    stesso.
  • Ancora oggi, gli storiografi dell'arte discutono
    su cosa il significato e lo scopo dell'immagine
    la tesi per molto tempo dominante, introdotta da
    Erwin Panofsky nel 1934, è che si tratti della
    rappresentazione del matrimonio della coppia e
    un'allegoria della maternità, a cui alludono i
    numerosi simboli sparsi per la stanza.
  • Tuttavia, molte altre interpretazioni hanno
    permesso differenti teorie, che hanno anche messo
    in dubbio la tesi di Panofsky.

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Promessa di matrimonio
  • La soluzione che appare più probabile è che si
    tratti del giuramento tra gli sposi prima di
    presentarsi al sacerdote.
  • Tale rituale avveniva tramite una promessa di
    matrimonio a mani congiunte, che aveva valore
    giuridico e richiedeva la presenza di due
    testimoni per questo più che al matrimonio in sé
    il dipinto alluderebbe al momento del
    fidanzamento.
  • In questo senso il quadro, con la sua esattezza
    fotografica, rappresenterebbe proprio il
    documento ufficiale dell'avvenuto giuramento,
    come sembra suggerire anche la particolare firma
    dell'artista, più simile nella forma e nella
    disposizione a una testimonianza notarile,
    piuttosto che a un'autografia di un'opera d'arte.

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Gli oggetti
  • Ad esempio sono presenti numerosi dettagli che
    non solo hanno valore per la loro bellezza in sé,
    ma sottintendono a letture via via più
    approfondite e sofisticate, che vanno dalla
    celebrazione della prosperità materiale dei
    soggetti del quadro, fino a significati più
    astratti e simbolici, in questo caso legati alla
    cerimonia matrimoniale.
  • Per quanto riguarda gli oggetti e gli abiti
    appare innanzitutto evidente la ricchezza della
    giovane coppia, che sembra avere collezionato
    oggetti da molti paesi dell'Europa Russia (la
    pelliccia), Turchia (il tappeto), Italia,
    Inghilterra, Francia, ecc. Senza dubbio,
    Arnolfini, ricco mercante, intraprendeva rapporti
    con impresari di tutto il continente.

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Tre livelli di lettura
  • Nel dipinto quindi si possono cogliere almeno tre
    livelli principali
  • Il ritratto di due importanti membri della
    società, eseguito dal più eminente artista locale
  • La testimonianza del pittore al giuramento
    matrimoniale
  • Un compendio degli obblighi che comportava il
    matrimonio a metà del XV secolo, realizzato
    tramite figure e oggetti simbolici

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La coppia
  • La moltitudine di dettagli svelano una nuova
    dimensione al quadro.
  • In primo luogo, la rappresentazione della coppia,
    che è antagonistica e simboleggia i differenti
    ruoli che ognuno ricopre nel matrimonio l'uomo
    appare severo, con la mano destra sollevata
    (fides levata), che simboleggia l'unione
    spirituale e quella sinistra abbassata, che tiene
    la mano della coniuge, che simboleggia l'unione
    carnale.
  • Egli ostenta il potere morale della casa
    (potestà), sostenendo con autorità la mano di sua
    moglie, (fides manualis), che china la testa in
    atteggiamento sottomesso. Le loro fattezze sono
    realistiche e individuali, che non risparmiano
    alcune imperfezioni, come le larghe narici di
    lui, il suo ovale del viso troppo lungo, gli
    occhi globosi e senza ciglia, mentre lei appare
    acerba e un po' paffutella.

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(No Transcript)
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Le vesti
  • Molto eloquenti sono le vesti e malgrado
    l'ambientazione suggerisca un tempo estivo o
    almeno primaverile, sono pesanti e ricercate.
  • Lui ha una tunica scura e sobria, coperta da un
    mantello con le falde foderate di pelliccia di
    marmotta, particolarmente costosa. Il cappello a
    larghe falde testimonia l'occasione solenne,
    oltre che rappresentare un espediente per
    incorniciare di nero il suo volto, facendolo
    spiccare nella luce chiara che lo investe.

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dett
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Ritratto di Giovanni Arnolfini
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Le vesti
  • Lei indossa un vestito ampolloso e alla moda, con
    guarnizioni di pelliccia d'ermellino. Ha
    un'acconciatura elaborata coperta da un velo
    finemente merlato, ed indossa una collana, vari
    anelli e una cintura broccata d'oro. Il colore
    verde all'epoca era il colore della fertilità.
    Ella non è incinta, la sua posizione si limita a
    essere un gesto rituale, una promessa di
    fertilità evidenziata tramite la cintura
    particolarmente alta, la piega del tessuto e
    l'esagerata curvatura del corpo.

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(No Transcript)
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La camera
  • La scena è ambientata nella camera che, con la
    presenza del letto nuziale e lo scranno sullo
    sfondo, è il luogo della sacra unione
    matrimoniale.
  • Il letto ha relazione soprattutto con la regalità
    e la nobiltà, con la continuità del lignaggio e
    del cognome. Rappresenta il posto dove si nasce e
    si muore. I tessuti rossi simbolizzano la
    passione oltre a proporzionare un poderoso
    contrasto cromatico col verde del vestiario della
    donna. In ogni caso, era abitudine dell'epoca,
    nelle case della Borgogna, collocare un letto nel
    salone dove si ricevevano le visite. Benché,
    generalmente, si usasse per sedersi,
    occasionalmente, era anche il posto dove le madri
    appena puerpere ricevevano, con il loro neonato,
    le congratulazioni di familiari ed amici.
  • Nella testiera del letto si vede intagliata una
    donna, con ai piedi un dragone. È probabile che
    sia santa Margherita, patrona delle partorienti,
    il cui attributo è il drago ma per la spazzola
    che è al suo fianco, sullo schienale del letto,
    potrebbe essere Santa Marta, patrona della casa
    con la quale condivide l'identico attributo.

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(No Transcript)
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Il tappeto e gli zoccoli
  • Il tappeto, che è vicino al letto, (sul quale
    poggiano gli zoccoli di Giovanna) è molto
    lussuoso e caro, proveniente dall' Anatolia,
    un'altra dimostrazione della sua posizione e
    fortuna economica.
  • Gli zoccoli sparsi per il pavimento, indicano che
    i protagonisti sono scalzi in quel tempo si
    credeva che pestare il suolo scalzi fosse
    garanzia della sacralità del suolo sacro della
    casa, in questo caso il luogo della vita
    coniugale, come il terreno su cui camminò Mosè
    quando Dio gli comandò "Togliti i sandali dai
    piedi, poiché il luogo sul quale tu stai è una
    terra santa".
  • Anche la loro disposizione sul pavimento della
    stanza è rilevante quelli di Giovanna, rossi,
    stanno vicino al letto quelli di suo marito, più
    prossimi al mondo esterno.

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(No Transcript)
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Le arance
  • Le arance, importate dal sud, erano un lusso nel
    nord dell'Europa, e qui alludono forse
    all'origine mediterranea dei protagonisti del
    ritratto.
  • Inoltre nei paesi del Nord Europa erano come
    "mele di Adamo" ed avevano lo stesso significato
    della mela nell'evocare il frutto proibito del
    peccato originale.
  • I frutti esortano quindi a fuggire dai
    comportamenti peccaminosi, santificandosi
    mediante il rituale del matrimonio cristiano, nel
    rispetto dei comandamenti della fede.

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(No Transcript)
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Gli oggetti appesi Il rosario
  • I rosari erano un presente abituale del fidanzato
    alla futura moglie scrutando con attenzione se
    ne nota uno appeso di fianco al piccolo specchio
    in fondo alla stanza. Il vetro è segno di
    purezza, ed il rosario suggerisce la virtù della
    fidanzata ed il suo obbligo di essere devota.

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Gli oggetti appesi Lo specchio
  • Lo specchio è uno dei migliori esempi della
    minuziosità microscopica ottenuta da Van Eyck
    misura 5,5 centimetri, e nella sua cornice sono
    rappresentati dieci episodi della Passione di
    Cristo
  • A quell'epoca, questi piccoli specchi convessi
    erano molto popolari spesso si trovavano vicino
    alle porte o alle finestre, per cercare effetti
    luminosi nelle stanze, ma soprattutto si usavano
    per allontanare la sfortuna.
  • La sua presenza, all'interno del quadro, con il
    particolare tema della cornice, suggerisce che
    l'interpretazione dell'avvenimento, deve essere
    cristiana e spirituale in uguale misura.

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Gli oggetti appesi Lo specchio
  • Le storie della Passione erano anche un esempio
    di cristiana sopportazione delle tribolazioni del
    quotidiano. Anche il vetro dello specchio allude
    alla verginità di Maria, quale speculum sine
    macula, e quindi, per analogia, alla purezza ed
    alla verginità della sposa, che doveva rimanere
    casta anche durante il matrimonio.
  • Inoltre il baluginio luminoso sullo specchio
    invita lo spettatore ad osservare le immagini
    riflesse. Si può notare che oltre ai due coniugi,
    sono presenti altre figure riflesse, questo è un
    altro esempio della loro fede cristiana, poiché
    un matrimonio veniva svolto con dei testimoni.

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dettaglio
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(No Transcript)
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Gli oggetti appesi il lampadario
  • Il lampadario a sei braccia con una sola candela
    accesa simboleggia la fiamma dell'amore, e
    ricorda la candela che brilla sempre nel sacrario
    delle chiese, simbolo della permanente presenza
    di Cristo che tutto vede.
  • Inoltre era abitudine delle famiglie fiamminghe
    accendere una candela il primo giorno delle nozze
    e tali oggetti compaiono a volte anche nei
    dipinti dell'Annunciazione.

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(No Transcript)
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Il cagnolino
  • Il cane mette una nota di grazia e sollievo in un
    quadro che è, per il resto, piuttosto solenne e
    serioso.
  • Esso simboleggià la fedeltà e la nobiltà della
    coppia. Virtuosistica è la meticolosità con cui
    sono stati dipinti i peli del manto.

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(No Transcript)
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dettaglio
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Linguaggio tecnica a olio
  • In quest'opera sono visibili le principali
    caratteristiche base dell'arte fiamminga, tanto
    da farne un esempio paradigmatico.
  • Innanzitutto la tecnica è quella del colore a
    olio perfezionata proprio da van Eyck e ripresa
    dai suoi seguaci, che permise la creazione di
    effetti di luce e di resa delle superfici mai
    viste prima siccome i colori asciugavano molto
    lentamente era possibile procedere a successive
    velature, cioè strati di colore traslucidi e
    trasparenti, che rendevano le figure brillanti e
    lucide, permettendo di definire la diversa
    consistenza delle superfici fin nei più minuti
    particolari.

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Linguaggio - luce
  • La luce fredda e analitica è l'elemento che
    unifica e rende solenne e immobile tutta la
    scena, delineando in maniera "non selettiva" sia
    l'infinitamente piccolo che l'infinitamente
    grande.
  • Vengono sfruttate più fonti luminose (le finestre
    sono due, come si vede nello specchio), che
    moltiplicano le ombre e i rilessi, permettendo di
    definire con acutezza le diverse superfici dal
    panno alla pelliccia, dal legno al metallo,
    ciascun materiale mostra una reazione specifica
    ai raggi luminosi (il "lustro").

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Linguaggio - spazio
  • Anche lo spazio è complesso e molto diverso dalla
    tradizione del Rinascimento fiorentino.
  • Gli italiani usavano infatti un unico punto di
    fuga posto al centro dell'orizzonte (prospettiva
    lineare centrica), dove tutto è perfettamente
    strutturato ordinatamente, con rapporti precisi
    tra le figure e con un'unica fonte di luce che
    definisce le ombre. Secondo questa impostazione
    lo spettatore resta tagliato fuori dalla scena e
    ne ha una visione completa e chiara.

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Linguaggio - spazio
  • In quest'opera, e nelle opere fiamminghe in
    generale, invece lo spettatore è incluso
    illusoriamente nello spazio della
    rappresentazione, tramite alcuni accorgimenti
    quali l'uso di più punti di fuga (in questo caso
    quattro) e di una linea dell'orizzonte più alta,
    che fa sembrare l'ambiente "avvolgente", come se
    fosse in procinto di rovesciarsi su chi guarda.
  • Lo spazio è quindi tutt'altro che chiuso e
    finito, anzi sono presenti elementi come la
    finestra, che fa intravedere un paesaggio
    lontano, o lo specchio, che raddoppia l'ambiente
    mostrando le spalle dei protagonisti e l'altro
    lato della stanza.
  • Una certa rigidezza delle forme e l'espressione
    enigmatica dei personaggi sono anche
    caratteristiche tipiche della prima scuola
    fiamminga.
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