Title: HEARTBURN%20ACROSS%20VAL%20D
1HEARTBURNACROSSVAL DARDA
2MALATTIA da REFLUSSOGASTRO ESOFAGEO
GERD
GASTRO ESOPHAGEAL REFLUX DISEASE
3DEFINIZIONE
- sindrome clinica dovuta al reflusso di contenuto
gastrico nellesofago - si può associare un danno macroscopico della
mucosa esofagea
4- è una sindrome complessa si possono associare
sintomi molteplici e talora sorprendenti (come
torcicollo e tosse cronica) e lesioni di varia
natura non solo esofagee, ma anche respiratorie
quindi
- è errato identificare la GERD con la esofagite o
con lernia iatale
5EPIDEMIOLOGIA
- il reflusso gastro esofageo si manifesta con
segni clinici nel 40 60 dei casi - le indagini epidemiologiche comunque prendono in
considerazione solo i sintomi più frequenti,
quali la pirosi e il rigurgito acido
6EPIDEMIOLOGIA
- La prevalenza del GERD è maggiore nei maschi
2-31 - Il picco di incidenza del GERD è compreso tra
35-50 anni. - I quadri endoscopici più gravi (ulcere esofagee,
stenosi, esofago di Barrett) sono più frequenti
nelle età più avanzate. La GERD con endoscopia
negativa o esofagite lieve prevale nei pazienti
più giovani. - La storia naturale della GERD è variabile. In
alcuni pazienti i sintomi sono lievi o
intermittenti e possono regredire per lunghi
periodi, in altri pazienti i sintomi sono più
gravi, ricorrenti. Raramente si sviluppano
complicanze (stenosi, Barrett).
7- CAUSE DELLA GERD
- Idiopatica (90)
- Secondaria (10)
- Obesità
- Malattie endocrine (diabete, ipotiroidismo)
- Collagenopatie (sclerodermia, dermatomiosite..)
- Neuropatie sistemiche (M di Parkinson)
- Interventi chirurgici (vagotomia,
gastroresezione) - Farmaci (nitrati, calcioantagonisti,
antidepressivi, benzodiazepine, progesterone,
morfina) - Gravidanza
8ipotesi sulla patogenesi della GERD
un tempo si credeva che la GERD fosse associata
allipersecrezione di acido a livello gastrico,
ma ora è dimostrato che la malattia dipende dalla
presenza dellacido, anche secreto normalmente,
nel posto sbagliato nellesofago
9Meccanismi anatomo funzionali che limitano il
reflusso del contenuto gastrico in esofago
(sfintere esofageo inferiore, compressione del
diaframma e legamento freno-esofageo)
10Meccanismi di difesa dal reflusso
- Clearance esofagea
- Barriera mucosa
11Esistono, anche nellindividuo sano, episodi
transitori di reflusso gasto-esofageo . Nel corso
di tali brevi episodi intervengono i Meccanismi
di difesa dal reflusso 1. Clearance esofagea
La saliva ha un pH di 7.8 - 8.0, è ricca di
bicarbonati e ha un importante effetto tampone
che protegge la mucosa esofagea. La peristalsi
esofagea rimuove i reflussi acidi
fisiologici. Alterazioni della secrezione
salivare o della motilità esofagea possono
impedire una clearance efficace.
12Meccanismi di difesa dal reflusso
2. Barriera mucosa Lepitelio esofageo ha un
potere difensivo diverso da quello della mucosa
gastrica in quanto ha una minore produzione di
Muco e bicarbonati.
Tight Junctions
H
H
H
DIFESA EPITELIALE
H
Glicoproteine escrete nello spazio Intracellulare
con funzione tampone
Lo strato germinativo è implicato nella capacità
riparative delle lesioni mucose
DIFESA POST- EPITELIALE
Lirrorazione garantisce il trofismo cellulare,
rimuove H e trasporta HCO3
13Fisiopatologia della GERD
14ipotesi sulla patogenesi della GERD
barriera antireflusso incontinente
clearance esofagea insufficiente
TROPPO ACIDO NEL POSTO SBAGLIATO
svuotamento gastrico rallentato
dieta, farmaci, alcol
15attività acido-peptica
resistenza mucosa
ESOFAGITE
ULCERA DUODENALE
ULCERA GASTRICA
importanza dei fattori lesivi
16parametri del reflusso checondizionano la
gravità della lesione
- tempo di permanenza dellacido nellesofago
- degli episodi di reflusso nelle 24 ore
- episodio più lungo di reflusso
17SINTOMATOLOGIA
- sintomi tipici
- rigurgito
- pirosi retrosternale
- dolori epigastrici
- sintoni atipici e meno frequenti
- scialorrea
- disfagia
- odinofagia
- raucedine
- disfonia
- dolori faringei
- tosse cronica
- bronchite e laringite cronica
- dolore toracico simil-anginoso
18SINTOMATOLOGIA
- sintoni atipici e meno frequenti
- sintomi broncopolmonari
- tosse cronica
- bronchite e laringite cronica
- dispnea
- sintomi ORL
- disfonia
- raucedine
- dolori faringei
19SINTOMATOLOGIA
FORTE VALORE DIAGNOSTICO
- PIROSI
- RIGURGITI ACIDI
- DOLORE EPIGASTRICO
20SINTOMATOLOGIA
SINTOMI DI ALLARME
- DISFAGIA
- ODINOFAGIA
- EMORRAGIA
ENDOSCOPIA INDISPENSABILE A BREVE TERMINE
21SINTOMATOLOGIA
SINTOMI ATIPICI
- DISFONIA
- DOLORI FARINGEI
- DOLORI TORACICI
- SINGHIOZZO
- DISPNEA NOTTURNA
- TOSSE NOTTURNA
UTILE ENDOSCOPIA
22PIROSI RETROSTERNALE
- Dolore di tipo urente nel periodo postprandiale,
spesso dopo pasto abbondante, assunzione di
alcol, caffè, cioccolata. - Spesso è un dolore notturno che porta al risveglio
23RIGURGITO ACIDO
- Acido che arriva nel faringe e nel cavo orale a
volte con vomito, a volte a seguito di pirosi
postprandiale o a seguito di particolari decubiti
posturali
24DOLORE RETROSTERNALE
- può accompagnare la pirosi, superare la semplice
senzazione di bruciore e dar luogo a dolori
costrittivi irradiati al braccio e al collo tanto
da simulare i disturbi coronarici
25dolore
- le fibre sensitive dell'esofago confluiscono in
un segmento midollare in comune con le fibre
sensitive provenienti da colecisti e cuore,
quindi le sensazioni dolorose che originano da
queste formazioni seguono le stesse vie nervose
di quelle provenienti dall'esofago
26dolore
- Per stabilire l'origine di un dolore
retrosternale, il momento della sua comparsa è
l'elemento più indicativo di quanto non siano le
caratteristiche e l'irradiazione del dolore. I
dolori dorigine esofagea sono aggravati dalla
posizione orizzontale e compaiono spesso
spontaneamente durante le ore notturne. La
disfagia e la pirosi durante o immediatamente
dopo un pasto, depone a favore dell'origine
esofagea dei disturbi dolorosi. L'attenuazione o
la scomparsa dei dolori dopo somministrazione di
nitrati non è dalcun valore diagnostico, dato
che anche i dolori esofagei possono regredire
dopo tale terapia.
27ODINOFAGIA
- dolore retrosternale percepito durante la
deglutizione
28DISFAGIA
- senzazione di fastidio o di ostruzione al
passaggio del bolo alimentare percepita nei primi
15 secondi che seguono la deglutizione. E
indolore e riguarda i cibi solidi
29EMORRAGIA DIGESTIVA
- lematemesi è considerata una rara manifestazione
di esofagite
30COMPLICANZE
- ulcera esofagea (5)
- emorragia (2)
- stenosi esofagea (10-20)
- esofago di Barrett (10-15)
31classificazione endoscopicadellesofagite
- GRADO I erosione unica o multipla, ma che
ricopre una sola plica - GRADO II erosioni multiple che ricoprono più
pliche con tendenza alla confluenza - GRADO III erosioni multiple con estensione
circolare - GRADO IV ulcera o stenosi
- GRADO V esofago di Barrett
secondo Savary e Miller
32ALTERAZIONI DELLA MUCOSA ESOFAGEA IN CORSO DI
ESOFAGITE DA REFLUSSO
33- pH metria esofagea delle 24 ore nella GERD
- E un esame in cui vengono posizionati dei
rilevatori multipli del pH in sede esofagea e
gastrica. Le misurazioni ottenute nelle 24 ore
consentono di evidenziare la presenza di episodi
di reflusso, la loro durata, lentità e il
rapporto con i sintomi. - Ricorda che episodi di reflusso transitorio
avvengono anche in individui sani e sono
considerati fisiologici!!! - Indicazione
- Pazienti con sintomatologia atipica
- Pazienti con sintomi tipici, EGDS normale, che
non rispondono - alla terapia
- Pazienti candidati alla chirurgia
34Manometria esofagea E un esame in cui vengono
posizionati dei rilevatori multipli della
pressione esofagea valuta la peristalsi e il
tono del LES. Nessuna alterazione manometrica è
predittiva di GERD o influenza le scelte
terapeutiche. Indicazioni Nella valutazione pre
e post-operatoria Nel sospetto di acalasia
esofagea
35TERAPIA
- la GERD è caratterizzata da scarsa percentuale di
guarigione spontanea, mentre daltra parte
risulta particolarmente elevata lincidenza di
recidive alla sospensione della terapia
36- STEP UP THERAPY
- STEP DOWN THERAPY
37GUIDE LINESSTEP UP THERAPY
- FASE I 1) modificazioni dello stile di vita
- 2) PPI in dosi standard
- FASE II 1) PPI in dose doppia
- 2) PPI procinetici
- FASE III Chirurgia
38GUIDE LINESSTEP DOWN THERAPY
- FASE I PPI alle dosi massime consentite
-
- FASE II PPI nel dosaggio minimo efficace
39VANTAGGI E SVANTAGGI DELLA STEP-DOWN THERAPY
- SVANTAGGI
- POTENZIALE OVERTREATMENT
- ALTO COSTO INIZIALE DEL FARMACO
- MASCHERAMENTO DI PATOLOGIE SOTTOSTANTI
- VANTAGGI
- RAPIDA REMISSIONE DEI SINTOMI
- RIDUZIONE DELLE INDAGINI
- GRATIFICANTE PER IL MEDICO
40VANTAGGI E SVANTAGGI DELLA STEP-UP THERAPY
- SVANTAGGI
- PROTRAZIONE DEI SINTOMI
- AZIONE LENTA
- OVERINVESTIGATION
- END-POINT INCERTO
- POCO GRATIFICANTE PER IL MEDICO
- VANTAGGI
- EVITA OVERTREATMEN
- BASSO COSTO INIZIALE DEL FARMACO