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Title: Slide 1 Author: Matteo Last modified by: Valentina Created Date: 4/2/2006 12:31:40 PM Document presentation format: Presentazione su schermo – PowerPoint PPT presentation

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Title: L


1
LEffetto FotoElettrico
  • A cura di
  • Matteo Cocetti Francesco Benedetti

07/06/2007
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Argomenti del Giorno
  • Introduzione alle onde
  • Breve introduzione alleffetto fotoelettrico
  • Cosa si intende per effetto fotoelettrico?
  • Rappresentazione dellapparato sperimentale
  • Grafici e riflessioni sul fenomeno
  • Conclusioni

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Introduzione alle Onde
  • Cose un onda?
  • Un onda è una perturbazione che si propaga senza
    trasporto di materia
  • Esistono principalmente 2 tipi di onde
  • Onde Meccaniche
  • La perturbazione avviene in un mezzo materiale.
    Queste onde si propagano solo attraverso un mezzo
    materiale
  • Onde Elettromagnetiche
  • Sono costituite da un campo elettrico e un campo
    magnetico che non hanno bisogno di un mezzo
    materiale per propagarsi, per cui possono
    trasmettersi anche nel vuoto. La luce è lesempio
    più famoso.

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Comè fatta unonda?
  • Le onde sono in genere rappresentate come una
    sinusoide
  • I punti di massimo (che corrispondono al massimo
    delloscillazione), vengono chiamati creste.
  • I punti di minimo (che corrispondono al massimo
    delloscillazione nel senso opposto), vengono
    chiamati ventri.
  • I punti in cui la perturbazione è nulla vengono
    chiamati nodi.

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Ma perché una sinusoide?
  • Come già detto unonda è una perturbazione che si
    propaga nello spazio
  • Se noi però osserviamo un punto dello spazio dove
    passa londa è ipoteticamente ne misuriamo
    lEnergia, riscontreremmo una oscillazione
    periodica dellEnergia in quel punto.

t (s)
6
Grandezze Caratteristiche delle Onde
  • La lunghezza donda (?) è la distanza tra due
    creste consecutive (o fra due ventri consecutivi)
  • Lampiezza (A) è lo spostamento massimo dalla
    situazione di equilibrio
  • La frequenza (?) il numero di oscillazioni che
    avvengono in un secondo. Lunità di misura della
    frequenza è lHerz (Hz), che corrisponde ad una
    oscillazione al secondo
  • Il periodo (T) è il tempo impiegato per compiere
    unoscillazione completa
  • La velocità di propagazione (v)è la velocità con
    cui si propaga unonda.

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Relazione Fondamentale
  • Queste grandezze che caratterizzano le onde sono
    legate da una relazione fondamentale
  • v ?/T
  • Oppure poiché ? 1/T
  • v ? ?
  • V velocità dellonda
  • ? La lunghezza donda
  • T Il periodo
  • v La velocità di propagazione

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La luce (onde elettromagnetiche)
  • Nel caso particolare della luce, poiché la sua
    velocità è costante avremo
  • c ? ?
  • Dove c è la velocità della luce (nel vuoto) e
    vale
  • 299792458 m/s
  • ? 300000 km/s

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La frequenza
  • Quello che è importante nelle onde e.m. è la loro
    frequenza
  • La frequenza definisce un tipo di onda più o meno
    energetica
  • La diversa lunghezza donda definisce invece
    diversi tipi di radiazione
  • La radiazione visibile ai nostri occhi per
    esempio è solo un piccolo intervallo delle
    lunghezze donda possibili

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Cosa vogliamo dimostrare?
  • Quello che si arrivò a scoprire è che lEnergia
    trasportata da un onda elettromagnetica non
    dipende dalla lunghezza, dal periodo o
    dallampiezza dellonda stessa, bensì dalla sua
    frequenza.
  • Avremo quindi che
  • E a ?
  • Dove la costante di proporzionalità venne
    chiamata h ed è appunto la costante di Planck
  • E h?

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Introduzione alleffetto fotoelettrico
  • In generale quando si illumina la superficie di
    un materiale (in particolare dei metalli) la luce
    viene assorbita dal materiale e cede ad esso ( o
    meglio agli elettroni in esso contenuti) una
    certa quantità di energia.
  • Gli elettroni aumentano quindi la loro energia
    cinetica e in determinate condizioni questo
    aumento è sufficiente affinché gli elettroni
    riescano ad uscire dalla superficie.
  • Si parla quindi di elettroni fotoemessi.

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Breve rappresentazione dellEffetto Fotoelettrico
N.B. leffetto di fotoemissione è in realta
istantaneo
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Lo Scopo
  • Lo scopo dellesperimento è quello di misurare
    quantitativamente la corrente prodotta dagli
    elettroni fotoemessi, e studiarne la dipendenza
    in funzione di diversi parametri.
  • In particolare in funzione dellintensità e della
    frequenza
  • Grazie a questo esperimento furono infatti
    compresi molti aspetti importanti sia sulla
    natura della luce, sia sulliterazione che essa
    ha con i materiali.

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Schematica rappresentazione dellApparato
sperimentale
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Breve ripasso dellatomo
  • Tutta la materia è costituita da atomi
  • Gli atomi sono a loro volta costituiti da
    protoni, elettroni e neutroni.
  • Gli elettroni e i protoni di carica opposta si
    attraggono secondo una legge detta interazione
    Coulombiana
  • Gli elettroni più vicini al nucleo sono legati
    molto più fortemente mentre quelli esterni sono
    legati più debolmente.

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  • In ogni caso questi non sono liberi di
    allontanarsi dal nucleo
  • E in questo caso di fuoriuscire liberamente dal
    materiale
  • Schematizzando si dice che si trovano in una
    buca di energia
    potenziale
  • Dove la profondità di questa buca corrisponde
    allenergia di legame degli elettroni stessi
  • nel caso degli elettroni più esterni, che sono
    quelli più debolmente legati, la profondità
    della buca è detta Lavoro di estrazione (indicata
    con W) e corrisponde allenergia minima che è
    necessario fornire al materiale per estrarre un
    elettrone.
  • Ogni materiale ha un suo valore particolare di W
    che in genere si aggira attorno ai 5 eV
  • Questo valore per i metalli alcalini è più basso
    e vale circa 2.5 eV

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Lesperimento nel dettaglio
  • Lapparato è costituito da unampolla di vetro in
    cui è stato fatto il vuoto e al cui interno si
    trovano due elettrodi
  • Il catodo è il metallo che verrà illuminato e
    lanodo nel nostro caso sarà un anello metallico
    posto di fronte al catodo stesso.
  • Gli elettroni fotoemessi si muovono in tutte le
    direzioni e in particolare verso lanodo (per
    attrazione tra cariche di segno opposto).
  • Gli elettroni che arrivano allanodo possono
    essere misurati sotto forma di corrente elettrica

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Come si procede?
  • Le correnti misurate sono naturalmente molto
    piccole, dellordine del nanoAmpere.
  • Al catodo e allanodo grazie ad un generatore è
    possibile applicare una certa differenza di
    potenziale ?V
  • ?Vgt0 allora gli elettroni saranno attratti verso
    lanodo e durante il loro percorso acquisteranno
    una energia pari a e?V
  • ?V lt0 allora gli elettroni saranno rallentati e
    solo gli elettroni con energia cinetica Kgt e?V
    riusciranno a raggiungere lanodo
  • Lo scopo è quello di determinare a quale ?V non
    vi è più passaggio di corrente, ovvero tutti gli
    elettroni vengono respinti

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?V lt0
?V 0
?V gt0
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Il Potenziale di Arresto
  • Quando nessun elettrone riesce più a raggiungere
    lanodo la corrente cessa e quel valore di
    potenziale sarà uguale allenergia cinetica
    massima Kmax degli elettroni fotoemessi.
  • Questo valore del potenziale viene detto
    potenziale di arresto.
  • Come abbiamo detto lenergia cinetica massima
    degli elettroni è direttamente collegata
    allenergia che gli viene ceduta dai fotoni della
    luce.
  • Per ora quello che sappiamo è che lenergia
    cinetica massima degli elettroni Ec Eluce W
  • Ma quanto vale lenergia ceduta dalla luce e come
    varia in funzione della frequenza e
    dellintensità luminosa?

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Grafico al variare dellintensità luminosa
22
Grafico di come varia lintensità di corrente in
funzione dellopacità del filtro
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Grafico al variare della frequenza
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Esiste una correlazione tra il variare del
potenziale di arresto e la frequenza della luce?
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Conclusioni
  • Abbiamo verificato come al variare dellintensità
    luminosa il potenziale di arresto a frequenza
    costante non vari.
  • Abbiamo invece osservato come al variare della
    frequenza il potenziale di arresto vari.
  • Abbiamo quindi dimostrato che lE trasportata
    dalla luce e in genere dalle onde
    elettromagnetiche è a ? .
  • È inoltre possibile calcolare la costante di
    proporzionalità che lega i due parametri E e ? e
    corrisponde al coefficiente angolare della retta.
  • Il risultato è che m h . Dove h è la costante
    di Planck, del valore di 6.67x10-34 (J s)
  • Avremo quindi
  • Ec h ? W
  • E h ?

26
Grazie della vostra attenzione
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