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Corso in Consapevolezza di Stanley Sobottka University of Virginia Questo un corso per chi fa ricerca, per chi vuole vedere, non per chi vuole un credo. – PowerPoint PPT presentation

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Title: consciousness on slides


1
Corso in Consapevolezzadi Stanley Sobottka
University of Virginia
Questo è un corso per chi fa ricerca, per chi
vuole vedere, non per chi vuole un credo.
Traduzione di Giuseppe Barile, Sara Donato,
Luca Sandri.20081211
2
Il concetto di realtà oggettiva
  • Si suppone che la realtà oggettiva esista sia che
    venga osservata o no.
  • Si presume che lesistenza di oggetti separati
    sia verificabile tramite osservazione, almeno in
    linea di principio.
  • La caratteristica comune di tutti gli oggetti è
    che sono per definizione separati gli uni dagli
    altri.
  • Si presume quindi che losservatore sia separato
    dallosservato.
  • Ciò significa che la separazione è una parte
    intrinseca della realtà oggettiva.
  • Vedremo in seguito che l'ipotesi della
    separazione è la causa di tutta la sofferenza.

3
Sommario della realtà oggettiva
Il concetto di realtà oggettiva si compone di tre
parti 1) Osservazione delloggetto o della
sua assenza. 2) Comunicazione
dellosservazione. 3) Accordo
sullesistenza o non esistenza
delloggetto.
4
Ancora sulla realtà oggettiva
L accordo è richiesto perché 1) Dobbiamo
concordare sulla definizione di un
oggetto. 2) Lesistenza o non esistenza di un
oggetto deve essere confermata da più di un
osservatore. Se così non fosse, non sarebbe
considerata oggettivamente reale.
5
Tutte le nostre osservazioni, comunque, non
sono altro che immagini mentali!
  • Se tutte le nostre osservazioni sono immagini
    mentali, come possiamo sostenere che qualcosa
    esista al di fuori dalla nostra mente ?
  • Come possiamo sostenere che percepiamo qualcosa
    al di fuori dalla nostra mente ?

6
Domande sulla realtà oggettiva
  • Cè qualche prova che qualcosa esista se non la
    stai osservando?
  • Se citi resoconti di altri, cè qualche prova che
    essi esistano se non li stai osservando?
  • Se citi una testimonianza indiretta, cè qualche
    prova che esista se non la stai osservando ?
  • Cè qualche prova che i tuoi pensieri esistano se
    non li stai osservando ?
  • Cè qualche prova che i tuoi sentimenti esistano
    se non li stai osservando ?

7
Il concetto di materialismo
  • Si presume che tutto sia materia (o che almeno
    sia governato da legge fisica).
  • Si presume che la materia sia oggettiva si
    presume che esista sia che venga osservata o no.
  • Si presume che la mente sia un epifenomeno della
    materia con una sua propria esistenza non
    indipendente.

8
Dichiarazione di materialismo personalizzato
  • Io sono un corpo e io ho una mente
  • Sei daccordo con questa affermazione ? Se si,
    sei tutto corpo o solo parti di esso ?
  • Quali parti sei ? Quali parti non sei ?
  • Dove sei nel corpo ?
  • Se non sei un corpo, che cosa sei ?

9
Altre domande sul materialismo
  • Pensi che i cani e i gatti siano coscienti ? Se
    si, quale prova ne hai ?
  • Pensi che i batteri siano coscienti ? Se si,
    quale prova ne hai ?

10
Il concetto di dualismo cartesiano
  • Nel 1641, Cartesio (scienziato e filosofo
    francese, 1596 - 1650) ipotizzò l'esistenza di
    due sostanze fondamentali, indipendenti mente e
    materia.
  • Ipotizzò che la mente fosse una indivisibile
    entità pensante, conscia, senza dimensione
    fisica.
  • Ipotizzò che il corpo è un oggetto divisibile con
    una dimensione fisica, ad esempio, occupa dello
    spazio.
  • Ipotizzò che la mente e il corpo possano
    interagire luna con laltro.

11
Dichiarazione di dualismo cartesiano
personalizzato
  • Io sono una mente e ho un corpo (L'affermazione
    complementare Io sono un corpo e ho una mente
    è una dichiarazione di materialismo.) ?
  • Sei daccordo con questa affermazione ? Se si,
    sei tutto mente o solo una parte di essa?
  • Quali parti sei ? Quali parti non sei ?

12
Domande sul dualismo cartesiano
  • Gli animali hanno menti ? Se gli animali sono
    esclusi, come spieghi certi loro comportamenti
    simili a quelli umani . Se gli animali sono
    inclusi, ne escludi alcuni ?
  • E le piante e i microbi ? Hanno menti ?
  • E le molecole di proteine che si autoriproducono
    (ad esempio, i prioni) hanno menti ?
  • E gli oggetti inanimati ?

13
Il concetto di idealismo
  • Lidealismo contempla che tutto è consapevolezza
    e che la consapevolezza è tutto
  • così non cè che consapevolezza e niente al di
    fuori della consapevolezza.
  • Ciò implica che non ci siano oggetti che non
    siano osservati, ad esempio non cè una realtà
    oggettiva esterna.

14
Domande sullidealismo
  • Che cos'è comunque, la consapevolezza ?
  • Se tutto è consapevolezza, ci possono essere
    consapevolezze separate, ad esempio, la tua
    consapevolezza è separata dalla mia
    consapevolezza ?
  • Se le consapevolezze non sono separate, come puoi
    vedere gli oggetti che io non posso vedere ?
  • Se le consapevolezze sono separate, come possiamo
    tu ed io vedere gli stessi oggetti ?

15
Dichiarazione personalizzata di idealismo
  • Io sono consapevolezza.
  • Concordi con questa affermazione ? Se no, cosa
    sei ?

16
E' importante che si adotti il materialismo o
lidealismo ?
  • Se crediamo di essere corpi, la separazione e la
    sofferenza sono inevitabili ?
  • Se crediamo di essere consapevolezza, la
    separazione e la sofferenza sono inevitabili ?
  • Se non crediamo né alluno né allaltro, la
    separazione e la sofferenza sono inevitabili ?

17
Fisica classica
  • Si presume che la fisica classica sia
    materialistica e oggettiva.
  • Si presumeva che nella Fisica classica gli
    oggetti avessero esistenze separate,
    indipendenti, sia che fossero o no osservati.
  • Si pensava avessero proprietà definite, come
    posizione, velocità, e orientamento sia che
    fossero o no osservati . Si supponeva che queste
    proprietà non avessero intrinseche incertezze.
  • Nella Fisica classica si supponeva che gli
    oggetti subissero forze classiche come
    lelettromagnetismo e la gravità.
  • Le leggi della fisica classica erano
    deterministiche. Ciò significa che il futuro
    stato delluniverso si presumeva fosse
    completamente determinato da quello attuale, che
    a sua volta si presumeva fosse determinato dalla
    stato delluniverso del passato.

18
Il mondo nella vita quotidiana
  • Normalmente, si presume che il mondo consista di
    oggetti distinti ed indipendenti che esistono sia
    che vengano o no osservati.
  • Questo è un mondo pre-quantistico, non un mondo
    quantistico.
  • E un mondo di separazione, giudizio, e
    sofferenza.

19
Domande sulla fisica classica
  • Come sarebbero differenti le nostre vite se non
    esistesse una realtà oggettiva esterna ma non lo
    sapessimo ?
  • Come sarebbe se lo sapessimo ?
  • Come sarebbero differenti le nostre vite se il
    mondo fosse deterministico ma non lo sapessimo ?
  • Come sarebbe se lo sapessimo ?
  • Supponi di accettare il principio deterministico
    come verità. Come credi ti relazioneresti allora
    con i tuoi sentimenti, decisioni e azioni ?
  • Con i sentimenti, decisioni e azioni delle altre
    persone ?
  • Come pensi influenzerebbe i tuoi giudizi su te
    stesso e gli altri ?

20
Alla fine del 1800, si presentarono problemi con
la fisica classica
  • Non si riuscivano a spiegare certi esperimenti (
    ad esempio la radiazione di corpi neri, leffetto
    fotoelettrico, e la diffrazione degli atomi).
  • Dopo 3 decenni in cui cercavano di dimostrare la
    teoria classica, i fisici negli anni 20 la
    rimpiazzarono con la teoria dei quanti.
  • Al fine di avere una teoria che spiegasse con
    successo gli esperimenti, i fisici dovettero
    eliminare il presupposto fondamentale che la
    materia consista di oggetti separati,
    indipendenti e osservabili.

21
Se la teoria dei quanti non descrive oggetti
osservabili, indipendenti, separati, che cosa
descrive ?
  • La teoria dei Quanti descrive fenomeni (vedremo
    in seguito cosa significa).
  • Originariamente fu pensata per descrivere solo
    fenomeni microscopici ma ora si presume possa
    descrivere tutti i fenomeni, dalle particelle
    elementari allintero universo.
  • E la sola teoria che abbiamo attualmente. Se non
    è corretta, non ne abbiamo ancora unaltra con
    cui sostituirla.
  • Finora in ogni test sperimentale diretto e
    indiretto della teoria dei quanti, i principi
    base si sono dimostrati essere validi.

22
Nella teoria dei Quanti, è necessaria una
interpretazione
  • Nella fisica classica, non era necessaria una
    interpretazione perché si supponeva che gli
    oggetti classici fossero descritti direttamente
    senza interpretazione.
  • In ogni modo, la teoria dei quanti dimostrò di
    essere puramente matematica e
  • non fu immediatamente ovvio come si collegasse
    la matematica alle osservazioni.
  • Per questo occorreva una interpretazione
  • ma linterpretazione non era auto-evidente.

23
Ci sono due tipi generali di interpretazione
della teoria dei Quanti
  • Interpretazione in termini di realtà oggettiva.
  • Interpretazione in termini di realtà soggettiva.

24
Linterpretazione di Copenhagen
  • Linterpretazione di Copenhagen è una
    interpretazione in termini di realtà oggettiva.
  • E talvolta denominata interpretazione ortodossa
    per via della sua diffusa accettazione.
  • In questa interpretazione, la sola cosa che si
    suppone esista prima di una osservazione è la
    funzione d'onda che esiste in tutto lo spazio.

25
Descrizione elementare di un'onda fisica
  • Unonda fisica è un'oscillazione in movimento.
  • Esempi di onde fisiche onde dacqua, onde
    elettromagnetiche.
  • Comunque, la funzione ad onda quantistica non è
    unonda fisica come mostrata sopra. E invece una
    pura onda matematica.

26
La funzione d'onda è puramente matematica, ma si
presume sia oggettivamente reale
  • Si presume che la funzione donda esista sia che
    ci siano o no osservazioni. Quindi, si presume
    che sia separata dallosservatore.
  • La funzione donda rappresenta la probabilità che
    un evento specifico possa essere osservato da un
    osservatore tramite un apparato specifico.
  • La funzione donda descrive tutti i possibili
    eventi che potrebbero essere osservati da un
    osservatore, ma non può prevedere quale evento
    potrà in realtà essere osservato.

27
Collasso della funzione donda
  • Al momento dellosservazione, la funzione donda
    cambia irreversibilmente dalla descrizione di
    tutte le possibilità che potrebbero essere
    osservate alla descrizione del solo evento che è
    osservato.
  • Questa è chiamata riduzione della funzione
    donda, o collasso della funzione donda.

28
Losservazione successiva
  • Dopo unosservazione e un collasso della funzione
    donda, emerge una nuova funzione donda.
  • Essa rappresenta tutte le possibilità permesse
    dalla precedente osservazione.
  • Unaltra osservazione determina in seguito
    unaltro collasso di funzione donda, etc.
  • Perciò, ogni esperienza consiste di una sequenza
    di osservazioni, tutte rappresentate
    oggettivamente da collassi di funzione donda.

29
Collasso non locale
  • Ricorda la realtà oggettiva è realtà secondo
    accordo
  • Si presume che la funzione donda sia un'oggetto
    nella realtà oggettiva.
  • Il collasso della funzione donda deve avvenire
    in tutto lo spazio simultaneamente perché le
    nostre osservazioni devono essere coerenti con il
    nostro accordo su ciò che esiste e ciò che non
    esiste, non importa quanto siamo lontani.
  • Per esempio, se tu ed io concordiamo che cè una
    e una sola particella, tu non puoi in seguito
    affermare che questa particella è in una
    posizione mentre io contemporaneamente la vedo in
    unaltra. (Questo è la proprietà di accordo
    della realtà oggettiva.)
  • La proprietà di accordo conduce al requisito di
    collasso non locale.

29
29
30
Nota a piè di pagina
  • Albert Einsteins (1879-1955) ha inventato la
    straordinaria teoria della relatività nel 1905.
    Einstein fece la seguente ipotesila velocità
    della luce nel vuoto è una costante, indipendente
    dalla velocità relativa (anch'essa ritenuta
    costante) di due osservatori che osservano l'uno
    laltro. Questa ipotesi era coerente con le
    misurazioni di Michelson e Morley fatte nel 1881.
  • Utilizzando questa supposizione, Einstein provò
    che
  • nessun effetto fisico, informazioni comprese,
    può viaggiare più veloce della luce. Ciò era
    anche coerente con le misurazioni di Michelson e
    Morley.
  • Questa è ora considerata essere una legge
    fisica, più che solo una teoria, essendo stata
    stata verificata innumerevoli volte sia
    direttamente che indirettamente. Nessun
    esperimento lha mai invalidata.

31
Il problema della non località
  • RicordaLa non località nella interpretazione di
    Copenaghen significa che il collasso della
    funzione d'onda avviene contemporaneamente in
    tutto lo spazio. (Questo è il requisito per
    osservazioni simultanee coerenti con ciò che si
    suppone esista o non esista.)
  • Però la particolare teoria della relatività di
    Einstein dice che nessun evento fisico può
    viaggiare ad una velocità maggiore della luce.
  • Quindi non c'è nessuna spiegazione fisica
    conosciuta per tutto ciò che accade
    contemporaneamente nello spazio, per cui non c'è
    nessun meccanismo fisico conosciuto per il
    collasso non locale.
  • Di conseguenza non c'è nessun meccanismo fisico
    conosciuto per proprietà di accordo.

32
La soluzione idealista alla non località
nell'interpretazione di Copenhagen
  • In questa soluzione, è la consapevolezza che
    collassa la funzione d'onda, non un processo
    fisico.
  • Dato che osservazioni simultanee fatte da
    differenti osservatori consapevoli devono essere
    coerenti con la loro realtà concordata, ci può
    essere solo una consapevolezza.
  • Quindi la consapevolezza deve essere non locale e
    universale. Questa è una conseguenza della
    proprietà di accordo della realtà oggettiva.
  • Nell'interpretazione idealista, la consapevolezza
    non locale, universale è non fisica, così la
    funzione d'onda può collassare simultaneamente
    in tutto lo spazio. In questo modo è preservata
    la non località.
  • Questa spiegazione del collasso della funzione
    d'onda non è ampiamente accettata, ma non è
    ancora stata trovata nessuna spiegazione fisica
    malgrado decenni di sforzi.

33
Collasso della funzione d'onda segue
  • Anche se esistesse un meccanismo fisico per
    il collasso della funzione d'onda, non
    provocherebbe altro che una funzione d'onda
    collassata.
  • Una funzione d'onda collassata non è consapevole!
    E' solamente una funzione d'onda collassata.
  • La consapevolezza esiste ad un livello diverso
    dagli oggetti di consapevolezza.
  • Ciò di cui sei consapevole non può essere ciò che
    è consapevole. (Non puoi essere ciò che osservi).
  • La consapevolezza dell'osservatore è
    auto-evidente.Non ha bisogno di essere provata.
    Ciò di cui sei consapevole è la sola cosa di cui
    puoi essere certo.
  • Qualsiasi altra cosa è soggetta a definizione e
    interpretazione.

34
Interpretazioni delle variabili nascoste
  • Le teorie delle variabili nascoste sono state
    escogitate al fine di mantenere il concetto che
    gli oggetti esistano ed abbiano proprietà
    definite sia che vengano osservati o no.
  • Perciò, una interpretazione con variabili
    nascoste è un'interpretazione oggettiva.
  • Nella visione classica si presume che tutte le
    particelle abbiano velocità e posizioni definite
    sia che vengano o no osservate.
  • Si presume che le particelle siano attivate da
    tutto ciò che appartiene alle forze classiche,
    come elettromagnetismo e gravità.
  • Inoltre, nella nota teoria di David Bohm
    (1917-1992), si suppone che le particelle siano
    attivate da una forza di potenziale quantistico,
    che deriva dalla funzione d'onda quantistica.

35
Non località della teoria delle variabili nascoste
  • Nella teoria di Bohm, si suppone che la forza
    quantistica si muova contemporaneamente in tutto
    lo spazio, per cui è non locale.
  • Quindi, la forza quantistica viola la relatività
    speciale.
  • Anche tutte le altre teorie delle variabili
    nascoste sono state dimostrate essere non locali.
  • Dato che la teoria delle variabili nascoste è una
    teoria materialista, non c'è spiegazione per come
    emerga la consapevolezza, o per quali oggetti
    questa teoria è consapevole e per quali non lo è.

36
Il teorema di Bell
  • Nel 1964, John Bell escogitò un modo per
    determinare sperimentalmente se la realtà può
    essere descritta da teorie con variabili
    nascoste, e ne è derivata una ineguaglianza
    valida solamente se le teorie con variabile
    nascosta fossero valide.
  • L'ineguaglianza dipendeva solo da quantità
    misurate sperimentalmente, quindi era
    indipendente da qualsiasi teoria specifica.
    Qualsiasi violazione dell'ineguaglianza
    proverebbe che la realtà non può essere né
    marcatamente oggettiva né locale.

37
L'ineguaglianza di Bell è stata violata in ogni
esperimento fatto per provarla
  • Questi esperimenti hanno anche dimostrato che
    nessuna teoria con variabile nascosta che non sia
    controintuitiva (che non sia bizzarra) può
    descrivere la realtà.
  • Anche prima che questi esperimenti fossero
    compiuti, i fisici avevano abbandonato l'ipotesi
    di definitezza di velocità e posizioni.
    Abbandonarono quindi l'ipotesi che gli oggetti
    materiali esistano sia che vengano no osservati.

38
L'interpretazione Molti Mondi
  • Molti Mondi è una interpretazione oggettiva.
  • L'interpretazione Molti Mondi fu proposta
    affinché l'intero universo potesse essere
    descritto da una singola funzione d'onda.
  • Si suppone che la funzione d'onda esista come
    unica realtà oggettiva dal momento del Big Bang.
  • Siccome non ci può essere un osservatore o
    un'osservazione separati dall'universo, la
    funzione d'onda non collassa mai.
  • In qualsiasi momento in cui Io (come parte
    dell'universo) faccio un'osservazione, i campi
    della funzione d'onda manifestano il mondo che
    Io osservo con la probabilità data dalla
    funzione d'onda. Non c'è collasso di funzione
    d'onda ma c'è una manifestazione del mio mondo.

39
Non località dell'interpretazione dei Molti Mondi
  • Allo stesso tempo in cui il mio mondo si
    manifesta, tutte le altre possibilità date dalla
    funzione d'onda sono manifestate come altri
    mondi. C'è un me in ognuno di essi.
  • I differenti mondi non possono comunicare fra
    loro.
  • Ogni volta che c'è un'osservazione, ci sono tanti
    mondi manifestati quante sono le possibilità
    nella funzione d'onda.
  • Dato che non c'è collasso di funzione d'onda, la
    funzione d'onda dell'universo continua per
    sempre.
  • Un mondo è manifesto in tutto il suo spazio
    simultaneamente, così la teoria Molti Mondi è
    nonlocale.
  • Dato che Molti Mondi è una teoria materialista,
    non c'è spiegazione per come la consapevolezza
    dell'osservatore emerga, o per quali oggetti è
    consapevole e per quali no.

40
L'interpretazione soggettiva
  • In questa interpretazione, si è supposto non
    esserci nessuna realtà oggettiva. Ci sono solo
    osservazioni soggettive.
  • La funzione d'onda si è supposto non sia altro
    che un algoritmo matematico usato per calcolare
    la probabilità che una particolare osservazione
    produrrà un risultato particolare.
  • Dato che non c'è realtà oggettiva, non esiste lo
    spazio-tempo e la nonlocalità.
  • Dato che non c'è la nonlocalità, non c'è il
    problema di nonlocalità.

41
Solipsismo vs. nonsolipsismo nella
interpretazione soggettiva
  • In una visione solipsistica c'è un solo
    osservatore. Questa visione non può né essere
    provata né contraddetta.
  • In una visione nonsolipsistica ci sono almeno due
    osservatori. Anche questa visione non può essere
    provata né contraddetta.
  • Affinchè ci sia comunicazione fra gli osservatori
    nella visione solipsistica, è richiesto un
    accordo sulle definizione di ciò che si osserva.
  • Per esempio, tu ed io dobbiamo concordare sulla
    definizione di sedia prima che si possa parlare
    delle nostre osservazioni di una sedia.
  • Questa è una proprietà di accordo
    dell'interpretazione soggettiva. Così anche
    nell'interpretazione soggettiva, se c'è più di un
    osservatore, è richiesto l'accordo!

42
Ma ci sono realmente osservatori differenti ?
  • Dato che qualsiasi esperienza consiste di una
    sequenza di osservazioni, tutte le esperienze non
    sono altro che sequenze di osservazioni.
  • Normalmente consideriamo che differenti sequenze
    implichino l'esistenza di osservatori differenti
    che fanno queste osservazioni.
  • Ma, se non c'è realtà oggettiva, come possono
    esserci differenti osservatori ?

43
Altre domande sulla interpretazione soggettiva
  • E' possibile che l'osservatore non sia altro
    che una construzione mentale?
  • Cosa implica il requisito di accordo fra
    osservatori consapevoli circa la differenziazione
    degli osservatori?
  • Se gli osservatori sono realmente diversi come
    possono comunicare ? ( Ricorda, non c'è nessuna
    realtà oggettiva in questa interpretazione.)
  • Le consapevolezze sono differenti, o c'è una sola
    consapevolezza che funziona attraverso differenti
    menti ?

44
Accordo ? Comunicazione
  • In entrambe le interpretazioni (oggettiva e
    soggettiva) della teoria dei quanti, ci deve
    essere l'accordo nel caso oggettivo, sulla
    definizione di ciò che esiste o non esiste, e nel
    caso soggettivo, sulla definizione di ciò che è
    osservato e di ciò che non è osservato-.
  • Ma, l'accordo richiede comunicazione e la
    comunicazione richiede accordo.
  • Perciò, è possibile che il bisogno di comunicare
    sia il nostro bisogno fondamentale, anche più
    fondamentale del bisogno di sopravvivere?
  • E, è il cuore che ha bisogno di comunicare, o è
    la mente?
  • Il bisogno di comunicare è un riflesso del nostro
    innato relazionarci ?

45
Note a piè di pagina (Washington Post, 24
Feb. 2008)?
  • Nel 1982, i primi 100 telefoni cellulari
    apparvero a Washington, D.C. C'erano solo 7
    cellule ripetitrici.
  • Oggi, in un mondo di 6,6 miliardi di persone,
    sono in uso circa 3,3 miliardi di cellulari.
  • E' la più rapida diffusione globale di tecnologia
    nella storia umana.
  • Entro pochi anni, saranno in uso 5 miliardi di
    cellulari.
  • Perchè questa improvvisa corsa tecnologica ?

46
Note a piè di pagina
  • In Tibet, molte abitazione non hanno il bagno.
  • Ma, il Tibet ha una copertura per cellulari
    migliore degli U.S.A.
  • Se i Tibetani rinunciassero ai loro cellulari, al
    loro posto potrebbero avere i bagni.
  • Comunque, in Tibet, la comunicazione è più
    importante dei bagni!
  • Infatti, molti paesi in via di sviluppo hanno
    reti cellulari migliori degli U.S.A.
  • Questo in parte perché questi paesi hanno poche
    linee telefoniche fisse, e le reti cellulari sono
    più economiche.
  • Ma è anche il riflesso di qualcosa d'altro E'
    la tecnologia più idonea all'essenza delle specie
    umane la socievolezza. (Rivista Wired).
  • In altri termini, la comunicazione cellulare è da
    persona-a-persona, non da persona-a-mondo.

47
Gli esperimenti di Benjamin Libet, e altri (1973)
  • Al soggetto viene chiesto di sollevare un dito in
    qualsiasi momento decida.
  • L'EEG del soggetto è controllato simultaneamente
    con l'EMG dal dito.

48
I risultati
  • Il soggetto associa la sua consapevolezza di
    questo impulso con la sua osservazione del tempo
    sull'orologio. Non è richiesta nessuna altra
    azione muscolare.
  • Questo processo è ripetuto molte migliaia di
    volte e si calcola la media dei risultati
    ottenuti.
  • Risultato la media dei segnali EEG ha inizio 0,3
    secondi prima che il soggetto sia consapevole
    dell'impulso ad alzare il dito.
  • Perciò la decisione di eseguire l'atto muscolare
    è precedente alla consapevolezza della decisione!


49
Gli esperimenti di Soon, Brass, Heinze, e Haynes
(2008)?
  • Misurazioni funzionali MRI del cervello hanno
    mostrato che la decisione di spingere il bottone
    sinistro (voxel scuri) o il bottone destro (voxel
    chiari) avviene fino a 10 secondi prima che il
    soggetto sia consapevole di tale decisione.
  • Invece di guardare un orologio, il soggetto ha
    osservato le lettere lampeggianti sullo schermo
    ogni 0,5 secondi in ordine casuale. La casualità
    ha garantito che il soggetto non potesse
    anticipare le lettere.

50
Conclusioni
  • Nel tempo oggettivo (tempo misurato da un
    orologio o altro strumento), ogni processo
    neurologico o sensoriale accade sempre prima
    della nostra consapevolezza perché il cervello
    richiede tempo per elaborare un evento prima di
    diventarne consapevoli.
  • Così, tutte le esperienze soggettive accadono
    dopo gli eventi oggettivi corrispondenti. Ciò si
    applica sia alle esperienze sia volitive che a
    quelle nonvolitive

51
Libero arbitrio
  • Il libero arbitrio presuppone che si possa
    scegliere i propri pensieri.
  • Se si può scegliere i propri pensieri, perché
    abbiamo pensieri che non vogliamo ?
  • Il libero arbitrio presuppone che si possa
    scegliere le nostre sensazioni.
  • Se possiamo scegliere le nostre sensazioni,
    perché abbiamo sensazioni che non vogliamo ?
  • Il libero arbitrio presuppone che possiamo
    scegliere le nostre azioni.
  • Se possiamo scegliere le nostre azioni, perché
    facciamo cose che non vogliamo fare ?

52
Esercizi sul libero arbitrio
  • Provate a non pensare per 30 secondi. Ci siete
    riusciti ?
  • Cercate di non provare sensazioni in tutto il
    vostro corpo per 30 secondi. Ci siete riusciti ?
  • Provate a non fare movimenti muscolari per 30
    secondi. Ci siete riusciti ?
  • Se non riuscite a controllare i vostri pensieri,
    le vostre sensazioni, e le vostre azioni, cosa
    credete di controllare ?

53
Cosa possiamo controllare ?
  • Facciamo esperienza di pensieri, sentimenti,
    sensazioni corporee e azioni, ma possiamo
    riconoscere direttamente che non abbiamo nessun
    controllo su di loro.
  • Facciamo esperienza della volontà ma possiamo
    osservare direttamente che non è libera.

54
La causa della sofferenza secondo i saggi
  • I saggi ci dicono che la sofferenza è il
    risultato dell' identificazione con il senso
    dell'agire e con la separazione.
  • Siamo convinti che noi siamo chi pensa, chi
    sente, chi sceglie i pensieri, i sentimenti, le
    emozioni e le sensazioni fisiche.
  • Noi ci aggrappiamo ad esse perché noi
    crediamo siano ciò che noi siamo...
  • e noi allo stesso tempo resistiamo ad esse
    perché noi le giudichiamo sbagliate e carenti.

55
Un modello per l'identificazione e la sofferenza
  • In questo modello, identificazione e sofferenza
    sono causate da un anello di auto-rinforzo
    contro-reattivo della identificazione come
    agente.
  • L'identificazione come agente è sempre
    accompagnata da dipendenza-resistenza e dai suoi
    relativi pensieri, giudizi, sentimenti,
    sensazioni fisiche e comportamenti.
  • Ognuna di queste voci rinforza tutte le altre.

Anello di identificazione
56
Esempi di identificazione come agente
  • Io non dovrei avere questi pensieri (Io
    dovrei avere pensieri puri).
  • Io non dovrei avere questi sentimenti (Io
    dovrei avere solo sentimenti piacevoli).
  • Io non dovrei avere queste emozioni (Io
    dovrei avere solo emozioni amorevoli).
  • Io non dovrei avere queste sensazioni fisiche
    (Io dovrei avere solo sensazioni piacevoli).
  • Io non dovrei comportarmi nel modo in cui Io
    mi comporto (Io dovrei sempre comportarmi in
    modo compassionevole).
  • Io non dovrei essere in questo mondo (Io
    dovrei essere in un mondo più compassionevole).

57
Altri esempi di identificazione
Io voglio cambiare ma io ho paura di
cambiare. Io ho paura di abbandonare la mia
identità di essere vergognoso, colpevole,
manchevole, triste, arrabbiato, o ansioso.
Se io non rimango fedele alla mia identità,
cosa sarò io ? Come mi comporterò io ?
Cosa farò io?
58
La sofferenza originale la vergogna
  • La vergogna (il peccato originale) è il
    sentimento di essere imperfetto ed incompleto.
  • Finché ci sentiremo separati, proveremo vergogna
    anche sepuò essere dissimulata da altri
    sentimenti.
  • Esercizio oserva cosa provi quando ti senti
    solo, desolato ed isolato.
  • E' la sensazione della vergogna.
  • Può essere superata solamente sanando il senso di
    separazione.

59
Come può finire la sofferenza ?
  • Possiamo incominciare a disidentificarci
    cambiando dal modo agente (pensare) al modo
    non-agente (essere).
  • Il modo pensante è sempre nel passato o nel
    futuro.
  • Il modo essere è sempre nel momento presente.
  • L'identificazione è più debole nel momento
    presente.
  • Quindi, c'è meno sofferenza nel momento presente.

60
Quando siamo nel modo agente...
Ci identifichiamo come agente. Come
agente, ci aggrappiamo ai nostri pensieri,
sentimenti, emozioni, e sensazioni... e
contemporaneamente resistiamo ai nostri
pensieri, sentimenti, emozioni e sensazioni.
Aggrapparci e resistere dà struttura alla
nostra vita e al nostro mondo, ma... ci
impedisce anche di sperimentare qualunque cosa
al di fuori del nostro schema.
61
Quando siamo nel modo essere, ci rendiamo conto
che
  • Noi non siamo ciò che pensiamo.
  • Noi non siamo ciò che sentiamo.
  • Noi non siamo ciò che scegliamo.
  • Noi non siamo ciò che giudichiamo.
  • Noi non siamo ciò a cui resistiamo.
  • Noi non siamo ciò che stiamo facendo.
  • Ci rendiamo conto che tutto accade da solo.
  • In altre parole, noi incominciamo a diventare
    disidentificati.

62
La pratica dell'attenzione Mindfulness
  • La pratica Mindfulness ci aiuta a
    disidentificarci da tutte le forme di sofferenza,
    incluso ansietà, rabbia, tristezza, e
    depressione.
  • Le connessioni fra pensieri, giudizi, sentimenti,
    sensazioni fisiche, e comportamenti diventano più
    chiari.
  • Il ciclo della sofferenza diventa meno reale, e
  • ci disidentifichiamo dal senso dell'agire,
    dell'aggrapparci, e del resistere.
  • Non è semplice ma neanche lo è la sofferenza.
  • E' una pratica a lungo periodo, non immediata.

63
La pratica mindfulness in tre minuti (Williams,
Teasdale, Segal, Kabat-Zinn)?
  • - Chiediti Cosa sto provando in questo momento
    ? Poi fai attenzione ai tuoi pensieri,
    sentimenti, e sensazioni fisiche.
  • - Focalizzati sulla sensazione del respiro.
  • - Amplifica la tua consapevolezza nel sentire
    tutto il corpo, la postura, e
    l'espressione facciale.
  • - Focalizzati su un qualsiasi disagio, tensione,
    o resistenza. Inspira ed espira.

64
La pratica mindfulness di un giorno (Williams,
Teasdale, Segal, Kabat-Zinn)?
  • Quando è possibile, fai una sola cosa alla volta.
  • Fai molta attenzione a ciò che stai facendo.
  • Quando la mente divaga, riportala indietro.
  • Ripeti un milione di (o più) volte.
  • Nel momento in cui sei consapevole di un senso di
    vergogna, colpa, mancanza, tristezza, rabbia, o
    ansietà, guardati dentro e osserva cosa sei
    realmente.

65
La pratica di meditazione Mindfulness
  • Altamente consigliato è Il metodo Mindful durante
    la Depressione, e i Mindfulness Meditation CD
    della Serie 3 di Jon Kabat-Zinn, reperibili
    tramite il sito http//www.mindfulnesstapes.com/b
    ooks.html
  • Kabat-Zinn, creatore del corso Mindfulness che si
    basa sulla riduzione dello stress
  • anche disponibile a Charlottesville, vedi il
    sitohttp//www.uvamindfulnesscenter.org

66
Altre risorse
  • Ci sono molte risorse in internet per la pratica
    mindfulness. Per esempio, vedi il
    sitohttp//www.buddhanet.net/insight.htm.
  • IMCC (Insight Meditation Community of
    Charlottesville) è un gruppo locale di
    meditazione che si incontra al Martedì sera dalle
    1930 alle 2100. Il sito è
    http//www.imeditation.org/

67
Non-dualità
  • La non-dualità è l'insegnamento per cui tutto è
    Consapevolezza e la Consapevolezza è tutto.
  • Useremo il termine Dio come un equivalente del
    termine Consapevolezza.
  • Perciò, secondo questo insegnamento, diremo
    talvolta che tutto è Dio e che Dio è tutto.

68
Dualità
  • La Consapevolezza è sempre totale e indivisa.
  • Tuttavia, la mente cerca di dividere la
    consapevolezza in parti e poi dà nomi a queste
    parti.
  • Questo processo di separazione e nominalizzazione
    è anche chiamata concettualizzazione
  • Qualsiasi cosa che si pensaessere separata da
    qualsiasi altra non è altro che un concetto.
  • Per esempio, la separazione fra lo yin e lo yang
    non è altro che un concetto.

DIO E' TUTTO
YANG
YIN
TUTTO E' DIO
69
La separazione fondamentale
  • La mente cerca di dividere la Consapevolezza in
    io e non io.
  • In questo insegnamento, questa divisione non è
    reale, perciò, io non sono realmente separato
    dal mio corpo-mente...
  • e tu non sei realmente separato da me.
  • Tuttavia, l'illusione della separazione è
    estremamente persistente.
  • Tutta la pratica spirituale mira a dissolverla.
  • Il dissolvimento di questa illusione è chiamata
    illuminazione, risveglio, o nirvana.
  • Con la fine di questa illusione arriva la fine
    della sofferenza.

70
Domande sui concetti
  • Sono io separato da
  • questa sedia ?
  • questo pensiero ?
  • questo sentimento ?
  • questa emozione ?
  • questa sensazione?
  • questo corpo ?
  • In altre parole, io non sono solo un concetto ?

71
Bene, allora, se io non sono un concetto, cosa
sono ?
  • Nell' insegnamento non dualistico, io sono
    Consapevolezza intera e indivisa.
  • Questa è la mia vera natura
  • e non c'è mai separazione.

72
La pratica spirituale
  • Come abbiamo già visto, la pratica spirituale ci
    aiuta a condurci dal modo agente, pensante,
    identificato, in cui c'è sofferenza, al modo di
    essere pieno, attento, disidentificato, in cui
    c'è poca o nessuna sofferenza.
  • La pratica spirituale aiuta a dissolvere la
    divisione fra me e i miei pensieri,
    sentimenti, emozioni, e sensazioni fisiche.
  • Aiuta a dissolvere la divisione fra me e te.
  • E aiuta a chiarire che non c'è un me da
    giudicare o a cui resistere, né c'è un io che
    fa qualsiasi cosa, inclusa la pratica spirituale.

73
Ancora sulle pratiche spirituali
  • Abbiamo già discusso le pratiche Mindfulness.
  • Ci sono molte altre pratiche spirituali, quasi
    quanti sono i maestri.
  • Lo scopo di tutte queste pratiche è di aiutarci a
    disidentificarci da ciò che crediamo di essere e
    diventare consapevoli di cosa siamo veramente,
    compresi tutti i nostri pensieri, sentimenti,
    emozioni, e sensazioni fisiche.

74
Affermazioni
Parlando in senso stretto, le affermazioni non
sono in sé stesse pratica spirituale.
Tuttavia, possono essere utili a tirarci fuori da
una spirale in discesa dove rimuginare,
giudicare, e deprimerci in modo da poter
riprendere la nostra regolare pratica
spirituale. Esempi che talvolta uso -
Io sono potere infinito, infinita forza,
perfetta salute. - Io sono luce, amore,
pace, e gioia. Le affermazioni funzionano
meglio se ognuno le adatta alle proprie
condizioni. Devono essere ripetute molte
volte.
75
Ricerca
  • Ci sono due tipi fondamentali di ricerche
  • - auto-ricerca (in minuscolo) e
  • - Auto-Ricerca (in maiuscolo).

76
Cosa è l'auto-ricerca ? (minuscolo)
  • L'auto-ricerca è l'investigazione sull'io.
  • Chiediti chi sta pensando questo ? Poi osserva
    se puoi vedere il pensatore
  • Chiediti chi sta sentendo questo ? Poi osserva
    se puoi vedere chi sente
  • Chiediti chi sta soffrendo ? Poi osserva se
    puoi vedere chi sta soffrendo
  • Chiediti chi sta facendo questo ? Poi osserva
    se puoi vedere l'agente
  • Chiediti chi sta osservando questo ? Poi
    osserva se puoi vedere l'osservatore

77
Che cosa vedi ?
  • Se vedi colui che pensa, che sente, che soffre,
    che agisce o che osserva, puoi essere tu ?
  • Che cosa è che li vede ?
  • Anche se non vedi chi pensa, chi sente, chi
    soffre, chi agisce o chi osserva, può esisterne
    uno ?

78
Cosa è l'Auto-Ricerca (maiuscolo)
  • L'Auto-Ricerca è l'investigazione del vero
    io, che è pura Consapevolezza, o pura
    Visione.
  • Chiediti, che cosa è consapevole ? Poi
    guardati dentro e osserva (Non è semplice, ma
    neanche doloroso).
  • Se vedi qualcosa, non può essere chi sta
    vedendo perché è ciò che è visto. (Ricorda
    qualsiasi cosa puoi vedere non sei tu).
  • Quindi, se non puoi vederlo ma è ciò che sta
    vedendo, allora tu chi sei ?

79
Un'altra forma di Auto-Ricerca
  • Questa è una pratica di disidentificazione
    semplice ma molto efficace.
  • Ogni volta che stai soffrendo, con la mente entra
    nel tuo profondo.
  • Questo ti tiene fuori dalla modalità del fare in
    cui comunque non hai mai avuto nessun controllo.
  • Ti pone nella modalità dell'essere in cui ti
    rendi conto che non c'è bisogno di controllo.

80
Meditazione
  • La meditazione è meglio impararla da un maestro
    con esperienza.
  • Potresti dover provare vari maestri e varie
    scuole di meditazione per trovarne una che ti
    aiuti ad accettare te stesso come sei e a
    realizzare la tua vera natura.
  • Una forma ampiamente insegnata di meditazione
    Buddista consiste di due aspetti
  • - Concentrazione - Attenzione
    (Mindfulness)

81
Concentrazione
  • Con gli occhi chiusi, lentamente percorriamo il
    corpo dai piedi alla testa, e ascoltiamo le
    sensazioni fisiche dall'interno.
  • Poi mettiamo l'attenzione sul respiro.
  • L'attenzione vagherà e ci perderemo nel pensiero.
  • Ogni volta che ci accorgiamo di esserci persi,
    riportiamo l'attenzione al respiro.
  • Ripetiamo questo milioni di volte.
  • Ogni volta che diventiamo consapevoli di esserci
    persi, è un altro risveglio!

82
L'attenzione (Mindfulness)
  • Possiamo praticare l'attenzione sia meditando che
    in attività.
  • Osserviamo i nostri pensieri e le sensazioni
    quando emergono.
  • Evitiamo di ignorarli o contrastarli, di
    analizzarli o giudicarli.
  • Semplicemente osserviamoli con l'intento di non
    giudicarli, momento per momento, quando emergono
    nella nostra consapevolezza.
  • Se proviamo un pensiero o un sentimento
    angoscioso, o reale dolore fisico, apriamoci alla
    spiacevolezza e proviamo ad osservarlo
    chiaramente senza cercare di cambiarlo o
    sfuggirlo.

83
L'attenzione (Mindfulness)( segue )
  • Prendiamo nota se siamo noi che li stiamo
    pensando o sentendo, o se sono loro che emergono
    e se ne vanno spontaneamente.
  • Se ci accorgiamo che siamo noi che li stiamo
    pensando o sentendo, chi o cosa vede questo ?
  • Se vediamo che emergono e se ne vanno
    spontaneamente, che cosa implica questo circa
    l'esistenza di una persona che pensa o che sente?

84
Meditazione e psicoterapia(by Jack Kornfield)?
Meditazione e pratica spirituale possono
facilmente essere usate per sopprimere ed evitare
le sensazioni o per fuggire le situazioni
difficili della nostra vita. Le nostre tristezze
sono difficili da contattare. Molte persone
oppongono resistenza alle motivazioni personali e
psicologiche della loro sofferenza c'è talmente
tanto dolore nel fare davvero esperienza dei
nostri corpi, delle nostre storie personali, dei
nostri limiti ! Può essere anche più difficile
che far fronte alla sofferenza universale che
emerge in meditazione. Temiamo ciò che è
personale e il dolore che ne deriva perché non
abbiamo imparato come ci può essere utile nella
nostra pratica e come può aprire i nostri cuori.
85
Meditazione e psicoterapia (Jack Kornfield)?
segue
Mindfulness lavora solamente quando siamo
disponibili a dirigere l'attenzione in ogni area
della nostra sofferenza. Questo non significa
essere presi dalle nostre storie personali, come
molte persone temono, ma imparare a dirigerle da
poter davvero liberarci dai piccoli e grandi
blocchi del nostro passato.Spesso questo lavoro
di guarigione è fatto meglio in una relazione
terapeutica con un'altra persona.
86
La pratica della gentilezza amorevole
Esploriamo sia la nostra resistenza a volerci
bene che l'innato amore per noi stessi,
meditando sulle frasi seguenti o simili.. -
Possa io essere riempito di gentilezza
amorevole - Possa io stare bene -
Possa io essere in pace e a mio agio -
Possa io essere felice e libero Osserviamo
ogni sensazione nel momento in cui si manifesta,
sia sensazioni di resistenza che sentimenti di
gentilezza. Questo la rende una pratica di
attenzione piuttosto che una ripetizione
meccanica. Facciamo queste meditazioni molte
volte e osserviamo ogni volta le sensazioni.
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Le pratiche della gentilezza amorevole (segue)?
Cominciamo innanzitutto con gentilezza
amorevole verso noi stessi Poi, scopriamo
sia la nostra resistenza ad amare gli altri che
il nostro amore per loro meditando sulle
frasi seguenti o simili... - Possa tu
essere riempito di gentilezza amorevole. -
Possa tu stare bene. - Possa tu stare in
pace e a tuo agio. - Possa tu essere
felice e libero. Invochiamo questo per un
amico, poi per qualcuno verso cui siamo
neutrali, poi per qualcuno che non ci piace.
Osserviamo ogni sensazione nel momento in cui
emerge, sia sensazioni di resistenza che
sentimenti di gentilezza. Ripetiamo questa
pratica molte volte.
88
Altre pratiche di gentilezza amorevole
Includiamo sempre noi stessi in queste
pratiche ! Ad ogni espiro, facciamo come
segue - Pensiamo amore, e inondiamoci di
luce. - Pensiamo amore, e
contemporaneamente inondiamo di luce noi
stessi e un amico. - Pensiamo amore, e
contemporaneamente inondiamo di luce noi
stessi e qualcuno verso cui siamo neutrali. -
Pensiamo amore, e contemporaneamente inondiamo
di luce noi stessi e qualcuno che non ci
piace. Osserviamo ogni sensazione nel momento
in cui emerge, sia sensazioni di resistenza
che sentimenti di gentilezza. Ripetiamo questa
pratica molte volte.
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