Title: consciousness on slides
1Corso in Consapevolezzadi Stanley Sobottka
University of Virginia
Questo è un corso per chi fa ricerca, per chi
vuole vedere, non per chi vuole un credo.
Traduzione di Giuseppe Barile, Sara Donato,
Luca Sandri.20081211
2Il concetto di realtà oggettiva
- Si suppone che la realtà oggettiva esista sia che
venga osservata o no. - Si presume che lesistenza di oggetti separati
sia verificabile tramite osservazione, almeno in
linea di principio. - La caratteristica comune di tutti gli oggetti è
che sono per definizione separati gli uni dagli
altri. - Si presume quindi che losservatore sia separato
dallosservato. - Ciò significa che la separazione è una parte
intrinseca della realtà oggettiva. - Vedremo in seguito che l'ipotesi della
separazione è la causa di tutta la sofferenza.
3Sommario della realtà oggettiva
Il concetto di realtà oggettiva si compone di tre
parti 1) Osservazione delloggetto o della
sua assenza. 2) Comunicazione
dellosservazione. 3) Accordo
sullesistenza o non esistenza
delloggetto.
4Ancora sulla realtà oggettiva
L accordo è richiesto perché 1) Dobbiamo
concordare sulla definizione di un
oggetto. 2) Lesistenza o non esistenza di un
oggetto deve essere confermata da più di un
osservatore. Se così non fosse, non sarebbe
considerata oggettivamente reale.
5 Tutte le nostre osservazioni, comunque, non
sono altro che immagini mentali!
- Se tutte le nostre osservazioni sono immagini
mentali, come possiamo sostenere che qualcosa
esista al di fuori dalla nostra mente ? - Come possiamo sostenere che percepiamo qualcosa
al di fuori dalla nostra mente ?
6Domande sulla realtà oggettiva
- Cè qualche prova che qualcosa esista se non la
stai osservando? - Se citi resoconti di altri, cè qualche prova che
essi esistano se non li stai osservando? - Se citi una testimonianza indiretta, cè qualche
prova che esista se non la stai osservando ? - Cè qualche prova che i tuoi pensieri esistano se
non li stai osservando ? - Cè qualche prova che i tuoi sentimenti esistano
se non li stai osservando ?
7Il concetto di materialismo
- Si presume che tutto sia materia (o che almeno
sia governato da legge fisica). - Si presume che la materia sia oggettiva si
presume che esista sia che venga osservata o no. - Si presume che la mente sia un epifenomeno della
materia con una sua propria esistenza non
indipendente.
8Dichiarazione di materialismo personalizzato
- Io sono un corpo e io ho una mente
- Sei daccordo con questa affermazione ? Se si,
sei tutto corpo o solo parti di esso ? - Quali parti sei ? Quali parti non sei ?
- Dove sei nel corpo ?
- Se non sei un corpo, che cosa sei ?
9Altre domande sul materialismo
- Pensi che i cani e i gatti siano coscienti ? Se
si, quale prova ne hai ? - Pensi che i batteri siano coscienti ? Se si,
quale prova ne hai ?
10Il concetto di dualismo cartesiano
- Nel 1641, Cartesio (scienziato e filosofo
francese, 1596 - 1650) ipotizzò l'esistenza di
due sostanze fondamentali, indipendenti mente e
materia. - Ipotizzò che la mente fosse una indivisibile
entità pensante, conscia, senza dimensione
fisica. - Ipotizzò che il corpo è un oggetto divisibile con
una dimensione fisica, ad esempio, occupa dello
spazio. - Ipotizzò che la mente e il corpo possano
interagire luna con laltro.
11Dichiarazione di dualismo cartesiano
personalizzato
- Io sono una mente e ho un corpo (L'affermazione
complementare Io sono un corpo e ho una mente
è una dichiarazione di materialismo.) ? - Sei daccordo con questa affermazione ? Se si,
sei tutto mente o solo una parte di essa? - Quali parti sei ? Quali parti non sei ?
12Domande sul dualismo cartesiano
- Gli animali hanno menti ? Se gli animali sono
esclusi, come spieghi certi loro comportamenti
simili a quelli umani . Se gli animali sono
inclusi, ne escludi alcuni ? - E le piante e i microbi ? Hanno menti ?
- E le molecole di proteine che si autoriproducono
(ad esempio, i prioni) hanno menti ? - E gli oggetti inanimati ?
13Il concetto di idealismo
- Lidealismo contempla che tutto è consapevolezza
e che la consapevolezza è tutto - così non cè che consapevolezza e niente al di
fuori della consapevolezza. - Ciò implica che non ci siano oggetti che non
siano osservati, ad esempio non cè una realtà
oggettiva esterna. -
14Domande sullidealismo
- Che cos'è comunque, la consapevolezza ?
- Se tutto è consapevolezza, ci possono essere
consapevolezze separate, ad esempio, la tua
consapevolezza è separata dalla mia
consapevolezza ? - Se le consapevolezze non sono separate, come puoi
vedere gli oggetti che io non posso vedere ? - Se le consapevolezze sono separate, come possiamo
tu ed io vedere gli stessi oggetti ?
15Dichiarazione personalizzata di idealismo
- Io sono consapevolezza.
- Concordi con questa affermazione ? Se no, cosa
sei ?
16E' importante che si adotti il materialismo o
lidealismo ?
- Se crediamo di essere corpi, la separazione e la
sofferenza sono inevitabili ? - Se crediamo di essere consapevolezza, la
separazione e la sofferenza sono inevitabili ? - Se non crediamo né alluno né allaltro, la
separazione e la sofferenza sono inevitabili ?
17Fisica classica
- Si presume che la fisica classica sia
materialistica e oggettiva. - Si presumeva che nella Fisica classica gli
oggetti avessero esistenze separate,
indipendenti, sia che fossero o no osservati. - Si pensava avessero proprietà definite, come
posizione, velocità, e orientamento sia che
fossero o no osservati . Si supponeva che queste
proprietà non avessero intrinseche incertezze. - Nella Fisica classica si supponeva che gli
oggetti subissero forze classiche come
lelettromagnetismo e la gravità. - Le leggi della fisica classica erano
deterministiche. Ciò significa che il futuro
stato delluniverso si presumeva fosse
completamente determinato da quello attuale, che
a sua volta si presumeva fosse determinato dalla
stato delluniverso del passato. -
18Il mondo nella vita quotidiana
- Normalmente, si presume che il mondo consista di
oggetti distinti ed indipendenti che esistono sia
che vengano o no osservati. - Questo è un mondo pre-quantistico, non un mondo
quantistico. - E un mondo di separazione, giudizio, e
sofferenza.
19Domande sulla fisica classica
- Come sarebbero differenti le nostre vite se non
esistesse una realtà oggettiva esterna ma non lo
sapessimo ? - Come sarebbe se lo sapessimo ?
- Come sarebbero differenti le nostre vite se il
mondo fosse deterministico ma non lo sapessimo ?
- Come sarebbe se lo sapessimo ?
- Supponi di accettare il principio deterministico
come verità. Come credi ti relazioneresti allora
con i tuoi sentimenti, decisioni e azioni ? - Con i sentimenti, decisioni e azioni delle altre
persone ? - Come pensi influenzerebbe i tuoi giudizi su te
stesso e gli altri ?
20Alla fine del 1800, si presentarono problemi con
la fisica classica
- Non si riuscivano a spiegare certi esperimenti (
ad esempio la radiazione di corpi neri, leffetto
fotoelettrico, e la diffrazione degli atomi). - Dopo 3 decenni in cui cercavano di dimostrare la
teoria classica, i fisici negli anni 20 la
rimpiazzarono con la teoria dei quanti. - Al fine di avere una teoria che spiegasse con
successo gli esperimenti, i fisici dovettero
eliminare il presupposto fondamentale che la
materia consista di oggetti separati,
indipendenti e osservabili.
21Se la teoria dei quanti non descrive oggetti
osservabili, indipendenti, separati, che cosa
descrive ?
- La teoria dei Quanti descrive fenomeni (vedremo
in seguito cosa significa). - Originariamente fu pensata per descrivere solo
fenomeni microscopici ma ora si presume possa
descrivere tutti i fenomeni, dalle particelle
elementari allintero universo. - E la sola teoria che abbiamo attualmente. Se non
è corretta, non ne abbiamo ancora unaltra con
cui sostituirla. - Finora in ogni test sperimentale diretto e
indiretto della teoria dei quanti, i principi
base si sono dimostrati essere validi.
22Nella teoria dei Quanti, è necessaria una
interpretazione
- Nella fisica classica, non era necessaria una
interpretazione perché si supponeva che gli
oggetti classici fossero descritti direttamente
senza interpretazione. - In ogni modo, la teoria dei quanti dimostrò di
essere puramente matematica e - non fu immediatamente ovvio come si collegasse
la matematica alle osservazioni. - Per questo occorreva una interpretazione
- ma linterpretazione non era auto-evidente.
23Ci sono due tipi generali di interpretazione
della teoria dei Quanti
- Interpretazione in termini di realtà oggettiva.
- Interpretazione in termini di realtà soggettiva.
24Linterpretazione di Copenhagen
- Linterpretazione di Copenhagen è una
interpretazione in termini di realtà oggettiva. - E talvolta denominata interpretazione ortodossa
per via della sua diffusa accettazione. - In questa interpretazione, la sola cosa che si
suppone esista prima di una osservazione è la
funzione d'onda che esiste in tutto lo spazio.
25Descrizione elementare di un'onda fisica
- Unonda fisica è un'oscillazione in movimento.
- Esempi di onde fisiche onde dacqua, onde
elettromagnetiche. - Comunque, la funzione ad onda quantistica non è
unonda fisica come mostrata sopra. E invece una
pura onda matematica.
26La funzione d'onda è puramente matematica, ma si
presume sia oggettivamente reale
- Si presume che la funzione donda esista sia che
ci siano o no osservazioni. Quindi, si presume
che sia separata dallosservatore. - La funzione donda rappresenta la probabilità che
un evento specifico possa essere osservato da un
osservatore tramite un apparato specifico. - La funzione donda descrive tutti i possibili
eventi che potrebbero essere osservati da un
osservatore, ma non può prevedere quale evento
potrà in realtà essere osservato.
27Collasso della funzione donda
- Al momento dellosservazione, la funzione donda
cambia irreversibilmente dalla descrizione di
tutte le possibilità che potrebbero essere
osservate alla descrizione del solo evento che è
osservato. - Questa è chiamata riduzione della funzione
donda, o collasso della funzione donda.
28Losservazione successiva
- Dopo unosservazione e un collasso della funzione
donda, emerge una nuova funzione donda. - Essa rappresenta tutte le possibilità permesse
dalla precedente osservazione. - Unaltra osservazione determina in seguito
unaltro collasso di funzione donda, etc. - Perciò, ogni esperienza consiste di una sequenza
di osservazioni, tutte rappresentate
oggettivamente da collassi di funzione donda.
29Collasso non locale
- Ricorda la realtà oggettiva è realtà secondo
accordo - Si presume che la funzione donda sia un'oggetto
nella realtà oggettiva. - Il collasso della funzione donda deve avvenire
in tutto lo spazio simultaneamente perché le
nostre osservazioni devono essere coerenti con il
nostro accordo su ciò che esiste e ciò che non
esiste, non importa quanto siamo lontani. - Per esempio, se tu ed io concordiamo che cè una
e una sola particella, tu non puoi in seguito
affermare che questa particella è in una
posizione mentre io contemporaneamente la vedo in
unaltra. (Questo è la proprietà di accordo
della realtà oggettiva.) - La proprietà di accordo conduce al requisito di
collasso non locale.
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30Nota a piè di pagina
- Albert Einsteins (1879-1955) ha inventato la
straordinaria teoria della relatività nel 1905.
Einstein fece la seguente ipotesila velocità
della luce nel vuoto è una costante, indipendente
dalla velocità relativa (anch'essa ritenuta
costante) di due osservatori che osservano l'uno
laltro. Questa ipotesi era coerente con le
misurazioni di Michelson e Morley fatte nel 1881. - Utilizzando questa supposizione, Einstein provò
che - nessun effetto fisico, informazioni comprese,
può viaggiare più veloce della luce. Ciò era
anche coerente con le misurazioni di Michelson e
Morley. - Questa è ora considerata essere una legge
fisica, più che solo una teoria, essendo stata
stata verificata innumerevoli volte sia
direttamente che indirettamente. Nessun
esperimento lha mai invalidata.
31Il problema della non località
- RicordaLa non località nella interpretazione di
Copenaghen significa che il collasso della
funzione d'onda avviene contemporaneamente in
tutto lo spazio. (Questo è il requisito per
osservazioni simultanee coerenti con ciò che si
suppone esista o non esista.) - Però la particolare teoria della relatività di
Einstein dice che nessun evento fisico può
viaggiare ad una velocità maggiore della luce. - Quindi non c'è nessuna spiegazione fisica
conosciuta per tutto ciò che accade
contemporaneamente nello spazio, per cui non c'è
nessun meccanismo fisico conosciuto per il
collasso non locale. - Di conseguenza non c'è nessun meccanismo fisico
conosciuto per proprietà di accordo.
32 La soluzione idealista alla non località
nell'interpretazione di Copenhagen
- In questa soluzione, è la consapevolezza che
collassa la funzione d'onda, non un processo
fisico. - Dato che osservazioni simultanee fatte da
differenti osservatori consapevoli devono essere
coerenti con la loro realtà concordata, ci può
essere solo una consapevolezza. - Quindi la consapevolezza deve essere non locale e
universale. Questa è una conseguenza della
proprietà di accordo della realtà oggettiva. - Nell'interpretazione idealista, la consapevolezza
non locale, universale è non fisica, così la
funzione d'onda può collassare simultaneamente
in tutto lo spazio. In questo modo è preservata
la non località. - Questa spiegazione del collasso della funzione
d'onda non è ampiamente accettata, ma non è
ancora stata trovata nessuna spiegazione fisica
malgrado decenni di sforzi.
33Collasso della funzione d'onda segue
- Anche se esistesse un meccanismo fisico per
il collasso della funzione d'onda, non
provocherebbe altro che una funzione d'onda
collassata. - Una funzione d'onda collassata non è consapevole!
E' solamente una funzione d'onda collassata. - La consapevolezza esiste ad un livello diverso
dagli oggetti di consapevolezza. - Ciò di cui sei consapevole non può essere ciò che
è consapevole. (Non puoi essere ciò che osservi). - La consapevolezza dell'osservatore è
auto-evidente.Non ha bisogno di essere provata.
Ciò di cui sei consapevole è la sola cosa di cui
puoi essere certo. - Qualsiasi altra cosa è soggetta a definizione e
interpretazione.
34Interpretazioni delle variabili nascoste
- Le teorie delle variabili nascoste sono state
escogitate al fine di mantenere il concetto che
gli oggetti esistano ed abbiano proprietà
definite sia che vengano osservati o no. - Perciò, una interpretazione con variabili
nascoste è un'interpretazione oggettiva. - Nella visione classica si presume che tutte le
particelle abbiano velocità e posizioni definite
sia che vengano o no osservate. - Si presume che le particelle siano attivate da
tutto ciò che appartiene alle forze classiche,
come elettromagnetismo e gravità. - Inoltre, nella nota teoria di David Bohm
(1917-1992), si suppone che le particelle siano
attivate da una forza di potenziale quantistico,
che deriva dalla funzione d'onda quantistica.
35Non località della teoria delle variabili nascoste
- Nella teoria di Bohm, si suppone che la forza
quantistica si muova contemporaneamente in tutto
lo spazio, per cui è non locale. - Quindi, la forza quantistica viola la relatività
speciale. - Anche tutte le altre teorie delle variabili
nascoste sono state dimostrate essere non locali.
- Dato che la teoria delle variabili nascoste è una
teoria materialista, non c'è spiegazione per come
emerga la consapevolezza, o per quali oggetti
questa teoria è consapevole e per quali non lo è.
36Il teorema di Bell
- Nel 1964, John Bell escogitò un modo per
determinare sperimentalmente se la realtà può
essere descritta da teorie con variabili
nascoste, e ne è derivata una ineguaglianza
valida solamente se le teorie con variabile
nascosta fossero valide. - L'ineguaglianza dipendeva solo da quantità
misurate sperimentalmente, quindi era
indipendente da qualsiasi teoria specifica.
Qualsiasi violazione dell'ineguaglianza
proverebbe che la realtà non può essere né
marcatamente oggettiva né locale.
37L'ineguaglianza di Bell è stata violata in ogni
esperimento fatto per provarla
- Questi esperimenti hanno anche dimostrato che
nessuna teoria con variabile nascosta che non sia
controintuitiva (che non sia bizzarra) può
descrivere la realtà. - Anche prima che questi esperimenti fossero
compiuti, i fisici avevano abbandonato l'ipotesi
di definitezza di velocità e posizioni.
Abbandonarono quindi l'ipotesi che gli oggetti
materiali esistano sia che vengano no osservati.
38L'interpretazione Molti Mondi
- Molti Mondi è una interpretazione oggettiva.
- L'interpretazione Molti Mondi fu proposta
affinché l'intero universo potesse essere
descritto da una singola funzione d'onda. - Si suppone che la funzione d'onda esista come
unica realtà oggettiva dal momento del Big Bang. - Siccome non ci può essere un osservatore o
un'osservazione separati dall'universo, la
funzione d'onda non collassa mai. - In qualsiasi momento in cui Io (come parte
dell'universo) faccio un'osservazione, i campi
della funzione d'onda manifestano il mondo che
Io osservo con la probabilità data dalla
funzione d'onda. Non c'è collasso di funzione
d'onda ma c'è una manifestazione del mio mondo.
39Non località dell'interpretazione dei Molti Mondi
- Allo stesso tempo in cui il mio mondo si
manifesta, tutte le altre possibilità date dalla
funzione d'onda sono manifestate come altri
mondi. C'è un me in ognuno di essi. - I differenti mondi non possono comunicare fra
loro. - Ogni volta che c'è un'osservazione, ci sono tanti
mondi manifestati quante sono le possibilità
nella funzione d'onda. - Dato che non c'è collasso di funzione d'onda, la
funzione d'onda dell'universo continua per
sempre. - Un mondo è manifesto in tutto il suo spazio
simultaneamente, così la teoria Molti Mondi è
nonlocale. - Dato che Molti Mondi è una teoria materialista,
non c'è spiegazione per come la consapevolezza
dell'osservatore emerga, o per quali oggetti è
consapevole e per quali no.
40L'interpretazione soggettiva
- In questa interpretazione, si è supposto non
esserci nessuna realtà oggettiva. Ci sono solo
osservazioni soggettive. - La funzione d'onda si è supposto non sia altro
che un algoritmo matematico usato per calcolare
la probabilità che una particolare osservazione
produrrà un risultato particolare. - Dato che non c'è realtà oggettiva, non esiste lo
spazio-tempo e la nonlocalità. - Dato che non c'è la nonlocalità, non c'è il
problema di nonlocalità.
41Solipsismo vs. nonsolipsismo nella
interpretazione soggettiva
- In una visione solipsistica c'è un solo
osservatore. Questa visione non può né essere
provata né contraddetta. - In una visione nonsolipsistica ci sono almeno due
osservatori. Anche questa visione non può essere
provata né contraddetta. - Affinchè ci sia comunicazione fra gli osservatori
nella visione solipsistica, è richiesto un
accordo sulle definizione di ciò che si osserva. - Per esempio, tu ed io dobbiamo concordare sulla
definizione di sedia prima che si possa parlare
delle nostre osservazioni di una sedia. - Questa è una proprietà di accordo
dell'interpretazione soggettiva. Così anche
nell'interpretazione soggettiva, se c'è più di un
osservatore, è richiesto l'accordo!
42Ma ci sono realmente osservatori differenti ?
- Dato che qualsiasi esperienza consiste di una
sequenza di osservazioni, tutte le esperienze non
sono altro che sequenze di osservazioni. - Normalmente consideriamo che differenti sequenze
implichino l'esistenza di osservatori differenti
che fanno queste osservazioni. - Ma, se non c'è realtà oggettiva, come possono
esserci differenti osservatori ?
43Altre domande sulla interpretazione soggettiva
- E' possibile che l'osservatore non sia altro
che una construzione mentale? - Cosa implica il requisito di accordo fra
osservatori consapevoli circa la differenziazione
degli osservatori? - Se gli osservatori sono realmente diversi come
possono comunicare ? ( Ricorda, non c'è nessuna
realtà oggettiva in questa interpretazione.) - Le consapevolezze sono differenti, o c'è una sola
consapevolezza che funziona attraverso differenti
menti ?
44Accordo ? Comunicazione
- In entrambe le interpretazioni (oggettiva e
soggettiva) della teoria dei quanti, ci deve
essere l'accordo nel caso oggettivo, sulla
definizione di ciò che esiste o non esiste, e nel
caso soggettivo, sulla definizione di ciò che è
osservato e di ciò che non è osservato-. - Ma, l'accordo richiede comunicazione e la
comunicazione richiede accordo. - Perciò, è possibile che il bisogno di comunicare
sia il nostro bisogno fondamentale, anche più
fondamentale del bisogno di sopravvivere? - E, è il cuore che ha bisogno di comunicare, o è
la mente? - Il bisogno di comunicare è un riflesso del nostro
innato relazionarci ?
45 Note a piè di pagina (Washington Post, 24
Feb. 2008)?
- Nel 1982, i primi 100 telefoni cellulari
apparvero a Washington, D.C. C'erano solo 7
cellule ripetitrici. - Oggi, in un mondo di 6,6 miliardi di persone,
sono in uso circa 3,3 miliardi di cellulari. - E' la più rapida diffusione globale di tecnologia
nella storia umana. - Entro pochi anni, saranno in uso 5 miliardi di
cellulari. - Perchè questa improvvisa corsa tecnologica ?
46 Note a piè di pagina
- In Tibet, molte abitazione non hanno il bagno.
- Ma, il Tibet ha una copertura per cellulari
migliore degli U.S.A. - Se i Tibetani rinunciassero ai loro cellulari, al
loro posto potrebbero avere i bagni. - Comunque, in Tibet, la comunicazione è più
importante dei bagni! - Infatti, molti paesi in via di sviluppo hanno
reti cellulari migliori degli U.S.A. - Questo in parte perché questi paesi hanno poche
linee telefoniche fisse, e le reti cellulari sono
più economiche. - Ma è anche il riflesso di qualcosa d'altro E'
la tecnologia più idonea all'essenza delle specie
umane la socievolezza. (Rivista Wired). - In altri termini, la comunicazione cellulare è da
persona-a-persona, non da persona-a-mondo.
47Gli esperimenti di Benjamin Libet, e altri (1973)
- Al soggetto viene chiesto di sollevare un dito in
qualsiasi momento decida. - L'EEG del soggetto è controllato simultaneamente
con l'EMG dal dito.
48I risultati
- Il soggetto associa la sua consapevolezza di
questo impulso con la sua osservazione del tempo
sull'orologio. Non è richiesta nessuna altra
azione muscolare. - Questo processo è ripetuto molte migliaia di
volte e si calcola la media dei risultati
ottenuti. - Risultato la media dei segnali EEG ha inizio 0,3
secondi prima che il soggetto sia consapevole
dell'impulso ad alzare il dito. - Perciò la decisione di eseguire l'atto muscolare
è precedente alla consapevolezza della decisione!
49Gli esperimenti di Soon, Brass, Heinze, e Haynes
(2008)?
- Misurazioni funzionali MRI del cervello hanno
mostrato che la decisione di spingere il bottone
sinistro (voxel scuri) o il bottone destro (voxel
chiari) avviene fino a 10 secondi prima che il
soggetto sia consapevole di tale decisione. - Invece di guardare un orologio, il soggetto ha
osservato le lettere lampeggianti sullo schermo
ogni 0,5 secondi in ordine casuale. La casualità
ha garantito che il soggetto non potesse
anticipare le lettere.
50Conclusioni
- Nel tempo oggettivo (tempo misurato da un
orologio o altro strumento), ogni processo
neurologico o sensoriale accade sempre prima
della nostra consapevolezza perché il cervello
richiede tempo per elaborare un evento prima di
diventarne consapevoli. - Così, tutte le esperienze soggettive accadono
dopo gli eventi oggettivi corrispondenti. Ciò si
applica sia alle esperienze sia volitive che a
quelle nonvolitive
51Libero arbitrio
- Il libero arbitrio presuppone che si possa
scegliere i propri pensieri. - Se si può scegliere i propri pensieri, perché
abbiamo pensieri che non vogliamo ? - Il libero arbitrio presuppone che si possa
scegliere le nostre sensazioni. - Se possiamo scegliere le nostre sensazioni,
perché abbiamo sensazioni che non vogliamo ? - Il libero arbitrio presuppone che possiamo
scegliere le nostre azioni. - Se possiamo scegliere le nostre azioni, perché
facciamo cose che non vogliamo fare ?
52Esercizi sul libero arbitrio
- Provate a non pensare per 30 secondi. Ci siete
riusciti ? - Cercate di non provare sensazioni in tutto il
vostro corpo per 30 secondi. Ci siete riusciti ? - Provate a non fare movimenti muscolari per 30
secondi. Ci siete riusciti ? - Se non riuscite a controllare i vostri pensieri,
le vostre sensazioni, e le vostre azioni, cosa
credete di controllare ?
53Cosa possiamo controllare ?
- Facciamo esperienza di pensieri, sentimenti,
sensazioni corporee e azioni, ma possiamo
riconoscere direttamente che non abbiamo nessun
controllo su di loro. - Facciamo esperienza della volontà ma possiamo
osservare direttamente che non è libera.
54La causa della sofferenza secondo i saggi
- I saggi ci dicono che la sofferenza è il
risultato dell' identificazione con il senso
dell'agire e con la separazione. - Siamo convinti che noi siamo chi pensa, chi
sente, chi sceglie i pensieri, i sentimenti, le
emozioni e le sensazioni fisiche. - Noi ci aggrappiamo ad esse perché noi
crediamo siano ciò che noi siamo... - e noi allo stesso tempo resistiamo ad esse
perché noi le giudichiamo sbagliate e carenti.
55Un modello per l'identificazione e la sofferenza
- In questo modello, identificazione e sofferenza
sono causate da un anello di auto-rinforzo
contro-reattivo della identificazione come
agente. - L'identificazione come agente è sempre
accompagnata da dipendenza-resistenza e dai suoi
relativi pensieri, giudizi, sentimenti,
sensazioni fisiche e comportamenti. - Ognuna di queste voci rinforza tutte le altre.
Anello di identificazione
56Esempi di identificazione come agente
- Io non dovrei avere questi pensieri (Io
dovrei avere pensieri puri). - Io non dovrei avere questi sentimenti (Io
dovrei avere solo sentimenti piacevoli). - Io non dovrei avere queste emozioni (Io
dovrei avere solo emozioni amorevoli). - Io non dovrei avere queste sensazioni fisiche
(Io dovrei avere solo sensazioni piacevoli). - Io non dovrei comportarmi nel modo in cui Io
mi comporto (Io dovrei sempre comportarmi in
modo compassionevole). - Io non dovrei essere in questo mondo (Io
dovrei essere in un mondo più compassionevole).
57Altri esempi di identificazione
Io voglio cambiare ma io ho paura di
cambiare. Io ho paura di abbandonare la mia
identità di essere vergognoso, colpevole,
manchevole, triste, arrabbiato, o ansioso.
Se io non rimango fedele alla mia identità,
cosa sarò io ? Come mi comporterò io ?
Cosa farò io?
58La sofferenza originale la vergogna
- La vergogna (il peccato originale) è il
sentimento di essere imperfetto ed incompleto. - Finché ci sentiremo separati, proveremo vergogna
anche sepuò essere dissimulata da altri
sentimenti. - Esercizio oserva cosa provi quando ti senti
solo, desolato ed isolato. - E' la sensazione della vergogna.
- Può essere superata solamente sanando il senso di
separazione.
59Come può finire la sofferenza ?
- Possiamo incominciare a disidentificarci
cambiando dal modo agente (pensare) al modo
non-agente (essere). - Il modo pensante è sempre nel passato o nel
futuro. - Il modo essere è sempre nel momento presente.
- L'identificazione è più debole nel momento
presente. - Quindi, c'è meno sofferenza nel momento presente.
60Quando siamo nel modo agente...
Ci identifichiamo come agente. Come
agente, ci aggrappiamo ai nostri pensieri,
sentimenti, emozioni, e sensazioni... e
contemporaneamente resistiamo ai nostri
pensieri, sentimenti, emozioni e sensazioni.
Aggrapparci e resistere dà struttura alla
nostra vita e al nostro mondo, ma... ci
impedisce anche di sperimentare qualunque cosa
al di fuori del nostro schema.
61Quando siamo nel modo essere, ci rendiamo conto
che
- Noi non siamo ciò che pensiamo.
- Noi non siamo ciò che sentiamo.
- Noi non siamo ciò che scegliamo.
- Noi non siamo ciò che giudichiamo.
- Noi non siamo ciò a cui resistiamo.
- Noi non siamo ciò che stiamo facendo.
- Ci rendiamo conto che tutto accade da solo.
- In altre parole, noi incominciamo a diventare
disidentificati.
62La pratica dell'attenzione Mindfulness
- La pratica Mindfulness ci aiuta a
disidentificarci da tutte le forme di sofferenza,
incluso ansietà, rabbia, tristezza, e
depressione. - Le connessioni fra pensieri, giudizi, sentimenti,
sensazioni fisiche, e comportamenti diventano più
chiari. - Il ciclo della sofferenza diventa meno reale, e
- ci disidentifichiamo dal senso dell'agire,
dell'aggrapparci, e del resistere. - Non è semplice ma neanche lo è la sofferenza.
- E' una pratica a lungo periodo, non immediata.
63La pratica mindfulness in tre minuti (Williams,
Teasdale, Segal, Kabat-Zinn)?
- - Chiediti Cosa sto provando in questo momento
? Poi fai attenzione ai tuoi pensieri,
sentimenti, e sensazioni fisiche. - - Focalizzati sulla sensazione del respiro.
- - Amplifica la tua consapevolezza nel sentire
tutto il corpo, la postura, e
l'espressione facciale. - - Focalizzati su un qualsiasi disagio, tensione,
o resistenza. Inspira ed espira.
64 La pratica mindfulness di un giorno (Williams,
Teasdale, Segal, Kabat-Zinn)?
- Quando è possibile, fai una sola cosa alla volta.
- Fai molta attenzione a ciò che stai facendo.
- Quando la mente divaga, riportala indietro.
- Ripeti un milione di (o più) volte.
- Nel momento in cui sei consapevole di un senso di
vergogna, colpa, mancanza, tristezza, rabbia, o
ansietà, guardati dentro e osserva cosa sei
realmente.
65La pratica di meditazione Mindfulness
- Altamente consigliato è Il metodo Mindful durante
la Depressione, e i Mindfulness Meditation CD
della Serie 3 di Jon Kabat-Zinn, reperibili
tramite il sito http//www.mindfulnesstapes.com/b
ooks.html - Kabat-Zinn, creatore del corso Mindfulness che si
basa sulla riduzione dello stress - anche disponibile a Charlottesville, vedi il
sitohttp//www.uvamindfulnesscenter.org
66Altre risorse
- Ci sono molte risorse in internet per la pratica
mindfulness. Per esempio, vedi il
sitohttp//www.buddhanet.net/insight.htm. - IMCC (Insight Meditation Community of
Charlottesville) è un gruppo locale di
meditazione che si incontra al Martedì sera dalle
1930 alle 2100. Il sito è
http//www.imeditation.org/
67Non-dualità
- La non-dualità è l'insegnamento per cui tutto è
Consapevolezza e la Consapevolezza è tutto. - Useremo il termine Dio come un equivalente del
termine Consapevolezza. - Perciò, secondo questo insegnamento, diremo
talvolta che tutto è Dio e che Dio è tutto.
68Dualità
- La Consapevolezza è sempre totale e indivisa.
- Tuttavia, la mente cerca di dividere la
consapevolezza in parti e poi dà nomi a queste
parti. - Questo processo di separazione e nominalizzazione
è anche chiamata concettualizzazione - Qualsiasi cosa che si pensaessere separata da
qualsiasi altra non è altro che un concetto. - Per esempio, la separazione fra lo yin e lo yang
non è altro che un concetto.
DIO E' TUTTO
YANG
YIN
TUTTO E' DIO
69La separazione fondamentale
- La mente cerca di dividere la Consapevolezza in
io e non io. - In questo insegnamento, questa divisione non è
reale, perciò, io non sono realmente separato
dal mio corpo-mente... - e tu non sei realmente separato da me.
- Tuttavia, l'illusione della separazione è
estremamente persistente. - Tutta la pratica spirituale mira a dissolverla.
- Il dissolvimento di questa illusione è chiamata
illuminazione, risveglio, o nirvana. - Con la fine di questa illusione arriva la fine
della sofferenza.
70Domande sui concetti
- Sono io separato da
- questa sedia ?
- questo pensiero ?
- questo sentimento ?
- questa emozione ?
- questa sensazione?
- questo corpo ?
- In altre parole, io non sono solo un concetto ?
71Bene, allora, se io non sono un concetto, cosa
sono ?
- Nell' insegnamento non dualistico, io sono
Consapevolezza intera e indivisa. - Questa è la mia vera natura
- e non c'è mai separazione.
72La pratica spirituale
- Come abbiamo già visto, la pratica spirituale ci
aiuta a condurci dal modo agente, pensante,
identificato, in cui c'è sofferenza, al modo di
essere pieno, attento, disidentificato, in cui
c'è poca o nessuna sofferenza. - La pratica spirituale aiuta a dissolvere la
divisione fra me e i miei pensieri,
sentimenti, emozioni, e sensazioni fisiche. - Aiuta a dissolvere la divisione fra me e te.
- E aiuta a chiarire che non c'è un me da
giudicare o a cui resistere, né c'è un io che
fa qualsiasi cosa, inclusa la pratica spirituale.
73Ancora sulle pratiche spirituali
- Abbiamo già discusso le pratiche Mindfulness.
- Ci sono molte altre pratiche spirituali, quasi
quanti sono i maestri. - Lo scopo di tutte queste pratiche è di aiutarci a
disidentificarci da ciò che crediamo di essere e
diventare consapevoli di cosa siamo veramente,
compresi tutti i nostri pensieri, sentimenti,
emozioni, e sensazioni fisiche.
74Affermazioni
Parlando in senso stretto, le affermazioni non
sono in sé stesse pratica spirituale.
Tuttavia, possono essere utili a tirarci fuori da
una spirale in discesa dove rimuginare,
giudicare, e deprimerci in modo da poter
riprendere la nostra regolare pratica
spirituale. Esempi che talvolta uso -
Io sono potere infinito, infinita forza,
perfetta salute. - Io sono luce, amore,
pace, e gioia. Le affermazioni funzionano
meglio se ognuno le adatta alle proprie
condizioni. Devono essere ripetute molte
volte.
75Ricerca
- Ci sono due tipi fondamentali di ricerche
- - auto-ricerca (in minuscolo) e
- - Auto-Ricerca (in maiuscolo).
76Cosa è l'auto-ricerca ? (minuscolo)
- L'auto-ricerca è l'investigazione sull'io.
- Chiediti chi sta pensando questo ? Poi osserva
se puoi vedere il pensatore - Chiediti chi sta sentendo questo ? Poi osserva
se puoi vedere chi sente - Chiediti chi sta soffrendo ? Poi osserva se
puoi vedere chi sta soffrendo - Chiediti chi sta facendo questo ? Poi osserva
se puoi vedere l'agente - Chiediti chi sta osservando questo ? Poi
osserva se puoi vedere l'osservatore
77Che cosa vedi ?
- Se vedi colui che pensa, che sente, che soffre,
che agisce o che osserva, puoi essere tu ? - Che cosa è che li vede ?
- Anche se non vedi chi pensa, chi sente, chi
soffre, chi agisce o chi osserva, può esisterne
uno ?
78Cosa è l'Auto-Ricerca (maiuscolo)
- L'Auto-Ricerca è l'investigazione del vero
io, che è pura Consapevolezza, o pura
Visione. - Chiediti, che cosa è consapevole ? Poi
guardati dentro e osserva (Non è semplice, ma
neanche doloroso). - Se vedi qualcosa, non può essere chi sta
vedendo perché è ciò che è visto. (Ricorda
qualsiasi cosa puoi vedere non sei tu). - Quindi, se non puoi vederlo ma è ciò che sta
vedendo, allora tu chi sei ?
79Un'altra forma di Auto-Ricerca
- Questa è una pratica di disidentificazione
semplice ma molto efficace. - Ogni volta che stai soffrendo, con la mente entra
nel tuo profondo. - Questo ti tiene fuori dalla modalità del fare in
cui comunque non hai mai avuto nessun controllo. - Ti pone nella modalità dell'essere in cui ti
rendi conto che non c'è bisogno di controllo.
80Meditazione
- La meditazione è meglio impararla da un maestro
con esperienza. - Potresti dover provare vari maestri e varie
scuole di meditazione per trovarne una che ti
aiuti ad accettare te stesso come sei e a
realizzare la tua vera natura. - Una forma ampiamente insegnata di meditazione
Buddista consiste di due aspetti - - Concentrazione - Attenzione
(Mindfulness)
81Concentrazione
- Con gli occhi chiusi, lentamente percorriamo il
corpo dai piedi alla testa, e ascoltiamo le
sensazioni fisiche dall'interno. - Poi mettiamo l'attenzione sul respiro.
- L'attenzione vagherà e ci perderemo nel pensiero.
- Ogni volta che ci accorgiamo di esserci persi,
riportiamo l'attenzione al respiro. - Ripetiamo questo milioni di volte.
- Ogni volta che diventiamo consapevoli di esserci
persi, è un altro risveglio!
82L'attenzione (Mindfulness)
- Possiamo praticare l'attenzione sia meditando che
in attività. - Osserviamo i nostri pensieri e le sensazioni
quando emergono. - Evitiamo di ignorarli o contrastarli, di
analizzarli o giudicarli. - Semplicemente osserviamoli con l'intento di non
giudicarli, momento per momento, quando emergono
nella nostra consapevolezza. - Se proviamo un pensiero o un sentimento
angoscioso, o reale dolore fisico, apriamoci alla
spiacevolezza e proviamo ad osservarlo
chiaramente senza cercare di cambiarlo o
sfuggirlo.
83L'attenzione (Mindfulness)( segue )
- Prendiamo nota se siamo noi che li stiamo
pensando o sentendo, o se sono loro che emergono
e se ne vanno spontaneamente. - Se ci accorgiamo che siamo noi che li stiamo
pensando o sentendo, chi o cosa vede questo ? - Se vediamo che emergono e se ne vanno
spontaneamente, che cosa implica questo circa
l'esistenza di una persona che pensa o che sente?
84Meditazione e psicoterapia(by Jack Kornfield)?
Meditazione e pratica spirituale possono
facilmente essere usate per sopprimere ed evitare
le sensazioni o per fuggire le situazioni
difficili della nostra vita. Le nostre tristezze
sono difficili da contattare. Molte persone
oppongono resistenza alle motivazioni personali e
psicologiche della loro sofferenza c'è talmente
tanto dolore nel fare davvero esperienza dei
nostri corpi, delle nostre storie personali, dei
nostri limiti ! Può essere anche più difficile
che far fronte alla sofferenza universale che
emerge in meditazione. Temiamo ciò che è
personale e il dolore che ne deriva perché non
abbiamo imparato come ci può essere utile nella
nostra pratica e come può aprire i nostri cuori.
85Meditazione e psicoterapia (Jack Kornfield)?
segue
Mindfulness lavora solamente quando siamo
disponibili a dirigere l'attenzione in ogni area
della nostra sofferenza. Questo non significa
essere presi dalle nostre storie personali, come
molte persone temono, ma imparare a dirigerle da
poter davvero liberarci dai piccoli e grandi
blocchi del nostro passato.Spesso questo lavoro
di guarigione è fatto meglio in una relazione
terapeutica con un'altra persona.
86La pratica della gentilezza amorevole
Esploriamo sia la nostra resistenza a volerci
bene che l'innato amore per noi stessi,
meditando sulle frasi seguenti o simili.. -
Possa io essere riempito di gentilezza
amorevole - Possa io stare bene -
Possa io essere in pace e a mio agio -
Possa io essere felice e libero Osserviamo
ogni sensazione nel momento in cui si manifesta,
sia sensazioni di resistenza che sentimenti di
gentilezza. Questo la rende una pratica di
attenzione piuttosto che una ripetizione
meccanica. Facciamo queste meditazioni molte
volte e osserviamo ogni volta le sensazioni.
87Le pratiche della gentilezza amorevole (segue)?
Cominciamo innanzitutto con gentilezza
amorevole verso noi stessi Poi, scopriamo
sia la nostra resistenza ad amare gli altri che
il nostro amore per loro meditando sulle
frasi seguenti o simili... - Possa tu
essere riempito di gentilezza amorevole. -
Possa tu stare bene. - Possa tu stare in
pace e a tuo agio. - Possa tu essere
felice e libero. Invochiamo questo per un
amico, poi per qualcuno verso cui siamo
neutrali, poi per qualcuno che non ci piace.
Osserviamo ogni sensazione nel momento in cui
emerge, sia sensazioni di resistenza che
sentimenti di gentilezza. Ripetiamo questa
pratica molte volte.
88Altre pratiche di gentilezza amorevole
Includiamo sempre noi stessi in queste
pratiche ! Ad ogni espiro, facciamo come
segue - Pensiamo amore, e inondiamoci di
luce. - Pensiamo amore, e
contemporaneamente inondiamo di luce noi
stessi e un amico. - Pensiamo amore, e
contemporaneamente inondiamo di luce noi
stessi e qualcuno verso cui siamo neutrali. -
Pensiamo amore, e contemporaneamente inondiamo
di luce noi stessi e qualcuno che non ci
piace. Osserviamo ogni sensazione nel momento
in cui emerge, sia sensazioni di resistenza
che sentimenti di gentilezza. Ripetiamo questa
pratica molte volte.