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Luhrmann Mouline Rouge! (2001) Tra melodramma e pellicola Senso di Luchino Visconti Senso presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1954, ... – PowerPoint PPT presentation

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Transcript and Presenter's Notes

Title: L


1
Lopera filmata
2
Il melodramma
  • Se la parola melodramma è prima di tutto
    sinonimo di opera lirica, al cinema con questo
    termine (o melò) si intende indicare un film a
    tinte forti, basato su una trama romanzesca e
    ricca di colpi di scena.
  • Mentre allopera la vera protagonista è la voce
    di chi canta, nel melodramma cinematografico -
    soprattutto prima dellavvento del sonoro - è
    invece il corpo dellattore a parlare.

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Il melodramma
  • Ad accomunare film, opera e melò, è anche la
    figura della Prima Donna le pretese economiche
    e il rapporto dei divi con i produttori rimandano
    infatti alla tradizione ottocentesca dei cantanti
    dopera.
  • Lopera-film non rappresenta dunque la fine del
    melodramma, ma piuttosto una sua variazione.

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Melodramma e Neorealismo
  • Per avvicinare il melodramma al neorealismo ci
    viene in aiuto lopera parallela, e cioè quella
    in cui avviene la trasformazione delle eroine
    dopera in figure tipiche del cinema popolare.
  • Uno degli esempi migliori di opera parallela è la
    doppia biografia di Vincenzo Bellini che Carmine
    Gallone realizza nelle due versioni di Casta
    Diva rispettivamente nel 1935 e nel 1954.

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Melodramma e Neorealismo
  • Sono film che sembrano fare leco alle trame
    tipiche del neorealismo popolare. Soprattutto la
    versione del 1954 è quella che anticipa il
    cammino che nello stesso anno intraprenderà
    Luchino Visconti girando il suo Senso.

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Gallone Casta Diva (1935)
7
Gallone Casta Diva (1954)
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Visconti Senso (1954)
  • Senso di Luchino Visconti è pellicola
    teatrale e melodrammatica in cui il regista
    italiano costruisce un sofisticato film-opera -
    nonostante proprio in quegli anni il genere
    cominci a cadere in disuso -, che ha in sé tutti
    i caratteri dellopera parallela.

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Visconti Senso (1954)
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Lopera filmata
  • Rispetto a quanto avviene sulla scena teatrale,
    al cinema è consentita quella frammentazione e
    ricomposizione dello spazio (della scena) che la
    settima arte racconta attraverso il montaggio.
  • Ed è proprio il montaggio a essere un buon punto
    di partenza per leggere, scegliendo tutti esempi
    mozartiani, quella reviviscenza che avviene circa
    nel 1970 per mano ad esempio di Bergman, Losey,
    Luzzati e Branagh.

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Bergman Il flauto magico (1974)
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Luzzati Il flauto magico (1978)
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Losey Don Giovanni (1979)
14
Branagh Il flauto magico (2008)
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Lopera filmata
  • Nel 1993 David Cronenberg gira M. Butterfly,
    nel quale racconta la storia delluomo che amò
    una donna creata da un uomo, un film che - più
    storia di maschere che non di omosessualità -
    vede il proprio archetipo nella struggente
    vicenda di Butterfly e Pinkerton così come la
    racconta Giacomo Puccini nella sua opera.

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Lopera filmata
  • Affiancando al film di Cronenberg la Madama
    Butterfly girata da Carmine Gallone nel 1954, si
    vedrà che la morte della Butterfly di Gallone
    obbedisce alla sorte di tutte le eroine
    dellopera lirica mentre invece, la fine del
    personaggio di Cronenberg non rappresenta uno
    scacco.

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Gallone Madama Butterfly (1954)
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Lopera filmata
  • René Galimard/Jeremy Irons diviene infatti una
    sgargiante Butterfly, che può finalmente essere e
    che lascia al melodramma solo il colore di una
    macchia di sangue che si allarga sul pavimento
    del carcere in cui si uccide.

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Cronenberg M. Butterfly (1993)
20
Lopera filmata
  • A raccontare in pellicola la storia della
    Traviata redenta è Moulin Rouge! di Baz
    Luhrmann (2001), che permette di chiudere la
    ricognizione sul film-opera rilanciando a partire
    dal musical, quel gioco di specchi tra
    palcoscenico e vita affidato prima al binomio
    melodramma cinematografico-melodramma in musica.

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Luhrmann Mouline Rouge! (2001)
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Tra melodramma e pellicola Senso di Luchino
Visconti
  • Senso è presentato alla Mostra del Cinema di
    Venezia nel 1954, lo stesso anno in cui Visconti
    sperimenta con La Vestale di Gaspare Spontini,
    protagonista Maria Callas, il genere teatrale del
    melodramma.

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Tra melodramma e pellicola Senso di Luchino
Visconti
  • Partendo da questo presupposto si può considerare
    la drammaticità di Livia Serpieri, inedita nel
    cinema del regista, unelaborazione che imparenta
    la contessa con le eroine -Sonnambula e
    Traviata tra le altre- che, tra il 54 e il 55
    il regista metterà in scena.

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Alida Valli in Senso
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Maria Callas in Traviata
26
Alida Valli in Senso
27
Maria Callas in Traviata
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Tra melodramma e pellicola Senso di Luchino
Visconti
  • Protagonisti di una storia damore impossibile
    che li porterà entrambi alla sventura, Livia e
    Franz dominano il mondo del melodramma non perché
    il regista lo accetti senza riserve come
    strumento narrativo, ma perché largomento del
    film, articolandosi, come osserva Fabio Carpi, in
    un insieme di meravigliosi duetti, radica
    leccezionale passione dei due amanti proprio nel
    mondo dellopera lirica.

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Fabio Carpi su Senso di Luchino Visconti
  • A pensarci bene non è forse un insieme di
    meravigliosi duetti tra i due amanti, rotti dalle
    scene di guarnigione e dai cori della guerra?

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Tra melodramma e pellicola Senso di Luchino
Visconti
  • Il regista non solo radica visivamente Senso
    nel mondo del melodramma ambientando la sequenza
    di apertura al Teatro la Fenice di Venezia mentre
    va in scena Il Trovatore di Verdi ma anche
    tutti i passaggi che sottolineano come la
    passione superi in Livia il senso della vergogna
    sono grandi arie dopera.

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Senso di Luchino Visconti sequenza dapertura al
Teatro La Fenice
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Senso di Luchino Visconti sequenza dapertura al
Teatro La Fenice
33
Senso di Luchino Visconti sequenza dapertura al
Teatro La Fenice
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Senso di Luchino Visconti sequenza dapertura al
Teatro La Fenice
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Senso di Luchino Visconti sequenza dapertura al
Teatro La Fenice
36
Senso di Luchino Visconti sequenza dapertura al
Teatro La Fenice
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Tra melodramma e pellicola Senso di Luchino
Visconti
  • La voce fuori campo di Livia - che si chiede come
    avesse potuto passare lintera notte con un
    austriaco intanto che la m.d.p. la inquadra
    attraversare la piazza, salire le scale della
    casa di Franz, entrare nel suo appartamento e,
    senza curarsi dellabbigliamento del giovane, né
    della presenza di altri che indugiano a guardare,
    aprirgli le braccia -, è quel che un librettista
    dopera chiamerebbe un a parte.

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Tra melodramma e pellicola Senso di Luchino
Visconti
  • Questa sequenza proprio legandosi alle
    convenzioni tipiche del melodramma, anche quando
    Livia afferma Eppure quattro giorni dopo
    correvo da lui, giustifica il tempo da alcuni
    ritenuto troppo breve, in cui la contessa
    Serpieri, come in fondo accade anche alla
    Giulietta di Shakespeare che impiega assai meno
    per fare invaghire di sé Romeo, sinnamora del
    giovane tenente austriaco Mahler.

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Senso di Visconti Livia Serpieri raggiunge Franz
Mahler a Venezia
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Senso di Visconti Livia Serpieri raggiunge Franz
Mahler a Venezia
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Senso di Luchino Visconti Livia Serpieri
raggiunge Franz Mahler a Venezia
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Tra melodramma e pellicola Senso di Luchino
Visconti
  • Secondo Gianni Rondolino linnamoramento di Livia
    per il tenente Mahler è una conversione al male
    miracolosa, pienamente giustificata come
    esemplare cadenza da melodramma e non come
    narrativa realistica.

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Tra melodramma e pellicola Senso di Luchino
Visconti
  • Come la voce fuori campo di Livia, quando
    locchio del regista racconta la seduzione alla
    villa di campagna dei Serpieri ad Aldeno, anche
    la risata di Franz è un a parte che deriva
    dallopera lirica.

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Tra melodramma e pellicola Senso di Luchino
Visconti
  • La m.dp., con armoniose manovre che trasformano
    Livia nella mosca prigioniera della tela di ragno
    creata da Visconti e dal suo tenente austriaco,
    tesse intorno alla contessa il tempo
    dellinnamoramento e dellamore.

45
Tra melodramma e pellicola Senso di Luchino
Visconti
  • Franz è sicuro di sé e ancora una volta riesce a
    sedurre Livia ed ecco allora che, la rista di
    trionfo che gli scoppia tra le labbra quando la
    donna, udite delle voci e sentiti dei rumori
    nelle stanze vicine lo lascia solo, è un a parte
    e non come sostiene Gianni Rondolino, una
    stonatura che pare quasi ammiccare verso lo
    spettatore. Ciò che il critico definisce
    stonatura è in realtà stilema tipico del
    linguaggio del melodramma.

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Livia e Franz ad Aldeno
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Livia e Franz ad Aldeno
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Livia e Franz ad Aldeno
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Livia e Franz ad Aldeno
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Livia e Franz ad Aldeno
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Tra melodramma e pellicola Senso di Luchino
Visconti
  • Secondo la maggior parte della critica Senso
    paga fortemente nei ritmi, nei dialoghi, nella
    recitazione degli attori, come nel susseguirsi
    dei colpi di scena e nel suo finale per alcuni
    versi moraleggiante, linfluenza del drammone
    sentimentale e invece, il film è soprattutto un
    film sperimentale.

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Tra melodramma e pellicola Senso di Luchino
Visconti
  • Senso è sperimentale per luso del colore basti
    pensare alle variazioni cromatiche degli arredi,
    dei paesaggi e dei vestiti di Livia che,
    cangiando, sottolineano limportanza e il valore
    di ciò che accade ed anche è sperimentale per la
    possibilità di leggerlo come melodramma.

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Tra melodramma e pellicola Senso di Luchino
Visconti
  • Senso è un melodramma sia dal punto di vista
    della pura accezione culturale e narratologica
    del termine, sia soprattutto da quello che lo
    considera vera e propria partitura di unopera
    lirica. Tutto questo perché, come dichiara
    Visconti a Pasquale Festa Campanile, il realismo
    per non esaurirsi deve tentare nuove strade.

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Visconti a Festa Campanile su Senso 1
  • Benché io sia convinto che le storie come
    Sciuscià e Paisà esistano ancora, credo che
    il realismo per non esaurirsi debba tentare delle
    nuove strade. Il film comincia nellinterno del
    Teatro La Fenice con una rappresentazione di
    Verdi. E come una chiave noi usciamo da un
    palcoscenico melodrammatico e inizia la vicenda.

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Visconti a Festa Campanile su Senso 2
  • Cè sempre una finestra alla quale affacciarsi
    per vedere le cose. Penso che questa sia una
    delle strade che si aprono al cinema italiano il
    realismo romantico. Basta attingere alle nostre
    fonti melodrammatiche.

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Tra melodramma e pellicola Senso di Luchino
Visconti
  • Quadro dopo quadro Senso è una partitura che,
    apertasi con una grande scena corale a teatro,
    lascia il posto a un grande duetto damore. Ed è
    un duetto che prima del momento in cui allalba i
    due amanti si separano, sfocia in una grande aria
    dopera in cui, ai piedi del cadavere del soldato
    austriaco che i due innamorati incontrano nel
    loro peregrinare, Franz canta il dolore e la
    fatica di vivere in un paese straniero come
    soldato dellesercito che lo occupa.

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La passeggiata notturna di Livia e Franz a Venezia
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La passeggiata notturna di Livia e Franz a Venezia
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La passeggiata notturna di Livia e Franz a Venezia
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La passeggiata notturna di Livia e Franz a Venezia
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Tra melodramma e pellicola Senso di Luchino
Visconti
  • Il libretto operistico che il cineasta costruisce
    a partire dallo Scartafaccio segreto della
    contessa Livia coglie la crisi espressiva del
    cinema. Proprio perché sente il vuoto che il
    personaggio di convenzione ha dietro le spalle
    locchio attento di Visconti, trova la chiave
    nella sistematica organizzazione dei ruoli da
    melodramma - il tenore ama, solitamente riamato
    il soprano e il loro amore è osteggiato dal basso
    di turno -.

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Tra melodramma e pellicola Senso di Luchino
Visconti
  • E una chiave che consente a Visconti di
    esprimere quel tanto di positivo e di negativo
    che sempre è la componente del costume e della
    vita sociale. E proprio non svincolandosi dai
    sentimenti e dai presupposti spettacolari tipici
    dellopera lirica che il taglio epico di Senso
    funziona.

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Tra melodramma e pellicola Senso di Luchino
Visconti
  • Senso giunge a mostrarci, per via darte
    (Livia, Franz, Ussoni e gli anonimi che intesero
    battersi per amore o libertà, per qualcosa di
    diverso dalla gloria ufficiale) e di
    documentazione (la battaglia di Custoza, pur
    raccontata dal triangolo erotico da melodramma
    cui danno vita i protagonisti del film), la
    sostanza di un popolo e il peso di un momento
    storico come il Risorgimento.

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Tra melodramma e pellicola Senso di Luchino
Visconti
  • La scena della sorpresa di Livia in casa
    dellamante a Verona si scosta dalla novella di
    Boito non perché il regista sia incoerente
    rispetto allo scrittore ma perché alla stima di
    sé e alla vitalità abituata a signoreggiare che
    caratterizzano Livia nella pagina scritta,
    Visconti sostituisce la follia.

65
Tra melodramma e pellicola Senso di Luchino
Visconti
  • Quella di Livia alla fine del film, è una follia
    che, lontano dallessere un esecrabile momentaneo
    delirio, imparenta la sua contessa Serpieri alle
    grandi eroine impazzite del melodramma, Lucia di
    Lammermoor di Donizetti su tutte.

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Tra melodramma e pellicola Senso di Luchino
Visconti
  • La contessa Serpieri di Visconti, più tradita che
    traditrice, nel momentaneo delirio che la porta a
    denunciare Franz fa il primo passo nella propria
    penosa follia perché non è lira che la spinge a
    denunciare lamante come accade alla Livia della
    novella di Boito, bensì il dolore, la sofferenza
    dovuta a una improvvisa quanto inaspettata
    scoperta.

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Livia e Franz a Verona
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Livia e Franz a Verona
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Livia e Franz a Verona
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Livia e Franz a Verona
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Livia e Franz a Verona
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Tra melodramma e pellicola Senso di Luchino
Visconti
  • La protagonista del film di Visconti non merita e
    non può meritare neppure agli occhi dellamante,
    le ingiurie che nel prefinale di Senso questi
    le scaglia in faccia ferita profondamente
    dallaccaduto Livia come la Lucia donizettiana,
    impazzisce di dolore.

73
Bibliografia
  • M. Pellanda Senso, LEpos, Palermo, 2008, pp. 99
    - 136.
  • M. Pellanda Cinema e teatro. Influssi e
    contaminazioni tra ribalta e pellicola, Carocci,
    Roma, 2012, pp. 83 - 102.

74
Filmografia
  • I. Bergman, Il flauto magico, 1974.
  • K. Branagh, Il flauto magico, 2006.
  • D. Cronenberg, M. Butterfly, 1993.
  • C. Gallone, Casta Diva, 1935.
  • C. Gallone, Casta Diva, 1954.
  • C. Gallone, Madama Butterfly, 1954.
  • B. Luhrmann, Moulin Rouge!, 2001.

75
Filmografia
  • E. Luzzati, Il flauto magico, 1978.
  • L. Visconti, Senso, 1954.
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