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Crisi: Credit crunch

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Crisi: Credit crunch Crisi e bolle speculative La crisi finanziaria La crisi si propaga Antidoti alla crisi Crisi e governance globale Tremano i santuari del ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Crisi: Credit crunch


1
Crisi Credit crunch
  • Crisi e bolle speculative
  • La crisi finanziaria
  • La crisi si propaga
  • Antidoti alla crisi
  • Crisi e governance globale

2
Tremano i santuari del capitalismo
  • I crac finanziari e le crisi economiche sono
    stati eventi frequenti nella storia economica
    dellOccidente. Crac recenti di carattere
    internazionale
  • linsolvenza del Messico nel 1995,
  • la crisi finanziaria dei dragoni asiatici nel
    1997,
  • la bancarotta della Russia nel 1998

3
Le bolle
  • Ogni disastro finanziario è preceduto
    immancabilmente da una bolla, un periodo di
    eccessi speculativi. Ogni bolla è alimentata dal
    credito facile e dalla convinzione che la
    quotazione di certi titoli in borsa è destinata
    al rialzo infinito.
  • Ad ogni crac segue un periodo di riforme,
    elaborazione di nuove regole, maggiori divieti e
    controlli. Appena varate le nuove leggi vengono
    aggirate e si prepara lavvento della bolla
    successiva.

4
La tulipanomania
  • Uno dei crac più celebri della storia fu il
    grande panico del febbraio 1637 alla Borsa di
    Amsterdam, quando dopo due anni di speculazioni
    forsennate crollarono di colpo le quotazioni dei
    futures sui bulbi di tulipani

5
THE CRASH
Il crac più nefasto resta quello del 1929.
Non solo per la violenza della caduta subìta
dallindice Dow Jones, che perse il 13 nella
sola seduta del 28 ottobre, seguito dal botto
finale nel successivo Black Tuesday, il 29
Per gli errori commessi nella politica monetaria
e nella manovra economica del presidente Herbert
Hoover, il collasso di Wall Street contribuì a
innescare una spirale di protezionismi, la caduta
del commercio internazionale, infine la Grande
Depressione.

6
Le premesse della crisi
  • il mondo produttivo statunitense si rese
    protagonista tra il 25 e il 29 di unaffannosa
    gara alla produzione industriale e agricola che
    coinvolse anche le banche in un giro di prestiti
    e di speculazioni ad ampio raggio, mentre il
    grosso volume di affari commerciali in atto
    incoraggiò molti ad affrontare in modi e forme
    spesso spregiudicate i rischi di un frenetico
    gioco in borsa.

7
CRISI DI SOVRAPPRODUZIONE
  • Tutto ciò non tardò a determinare quella
    imprevista, ma non imprevedibile, crisi di
    sovrapproduzione che colpì il mondo e trasse
    origine proprio dalleconomia statunitense,
    danneggiata più dalle altre dalla diminuzione
    delle esportazioni. Visto che i cittadini
    americani non erano in grado di consumare da soli
    lingente quantità di merci prodotte e
    accumulate, sui mercati si vennero a trovare
    enormi masse di prodotti agricoli e industriali
    invenduti, nonostante lausilio della pubblicità
    e la diffusione su larga scale delle vendite
    rateali.

8
CRISI DI BORSA

Nel 1931 la Borsa americana aveva perso l89 del
suo valore dai massimi del 1929 ma ben più gravi
furono le conseguenze sociali. Il mondo intero fu
prostrato dalla deflazione i prezzi agricoli
scesero del 40-60, salari e produzione
industriale precipitarono, il tasso di
disoccupazione in America arrivò al 25 nel
1933 Il New Deal di Franklin Delano Roosevelt
pose le fondamenta del Welfare State, delle
politiche keynesiane di sostegno
delloccupazione, dei grandi programmi di
investimento statale nelle infrastrutture
9
Teorie neoclassiche
  • . La ricetta della teoria neoclassica per
    stimolare la produzione e l'occupazione
    consisteva nella riduzione dei salari monetari,
    che avrebbe dovuto condurre alla discesa dei
    prezzi dei prodotti e, quindi, allaumento della
    domanda

10
CRITICHE KEYNESIANE
  • Una riduzione dei salari monetari, infatti,
    influisce, nella teoria keynesiana, anche sulle
    componenti della domanda aggregata, ovvero il
    consumo e gli investimenti. Le variabili da
    prendere in considerazione sono ancora una volta
    la propensione al consumo, l'efficienza marginale
    del capitale e il tasso di interesse. Una
    ipotetica riduzione dei salari monetari porterà a
    un calo della domanda a cui le imprese reagiranno
    con la riduzione della produzione e
    dell'occupazione.

11

Franklin Delano Roosevelt, riuscì a creare quello
che alla fine degli anni ' 30 si presentava di
fatto come un sistema misto, un equilibrato
"mix" fra libero mercato, severe regole per
regolamentarlo, e una serie di misure statali e
federali di appoggio. il neopresidente operò a
livello di politica monetaria, svalutando il
dollaro del 40, rialzando i prezzi, immettendo
cartamoneta e introducendo il controllo dello
Stato sul sistema bancario, sulle Borse, sul
mercato azionario
La forza dell' America fu proprio in questo
sistema misto. Una forza che le permise di
tirarsi fuori dalla Grande Depressione e dopo
pochi anni di entrare in una guerra devastante,
vincerla, aiutare il mondo a liberarsi dalle
dittature e addirittura finanziare i programmi di
ricostruzione nei Paesi che avevano conosciuto
fame e distruzioni

12
La politica di Roosvelt
  • Roosevelt intervenne anche livello di politica
    sociale, attraverso la difesa dei salari minimi e
    dei contratti di lavoro, la riduzione dellorario
    nelle fabbriche, la presenza dei sindacati nelle
    aziende e lobbligo per gli imprenditori di
    trattare con essi. Nello stesso tempo, anche a
    costo di aumentare il deficit dello Stato, egli
    realizzò una vasta serie di lavori pubblici e
    sollevò aziende in crisi con capitali statali,
    riuscendo così a combattere la disoccupazione, a
    consolidare le strutture industriali, a
    sviluppare e unificare le attività assistenziali
    e a regolamentare i rapporti fra capitale e
    lavoro. Roosevelt seppe inoltre procurarsi i
    mezzi necessari per attuare tali iniziative
    attraverso una rigida politica fiscale,
    particolarmente pesante nei riguardi dei ceti più
    abbienti.

13
EUFORIA E PANICO IN BORSA
  • La principale causa dell'instabilità delle
    quotazioni sui mercati azionari è, secondo
    Keynes, il comportamento degli speculatori.
    Questi soggetti non hanno alcun interesse al
    rendimento prospettico degli investimenti e ai
    dividendi, ma sono interessati solo ai guadagni
    in conto capitale, ovvero alle variazioni di
    valore dei titoli
  • Un concorso di bellezza del 1937 per Keynes una
    metafora efficace del funzionamento dei mercati
    azionari
  • La separazione tra proprietà e gestione ha
    influenzato la stabilità della valutazione dei
    titoli e, quindi, del valore degli investimenti,
    perché sempre di più coloro che decidono come
    investire sanno poco o nulla delle reali
    condizioni dell'impresa.
  •  

14
Il ruolo delle aspettative
  • L' importanza delle aspettative psicologiche è il
    più grande contributo teorico di Keynes all'
    economia. Essa è evidente soprattutto nei mercati
    finanziari, con la formazione delle bolle
    speculative. La speculazione, che svolge entro
    certi limiti un ruolo positivo nelle scelte degli
    investimenti e nella copertura dei rischi, può
    uscire facilmente di controllo attivando processi
    cumulativi. Fu proprio Keynes a illustrare con
    una parabola brillante, come sapeva fare lui, il
    meccanismo riflessivo di questi processi. Se si
    vuole prevedere l' esito di un concorso di
    bellezza, non bisogna chiedersi qual è la ragazza
    più bella, ma quella che la giuria giudicherà la
    più bella. Insomma, l' economia è fatta di
    incertezza e di scommesse. Quando però si
    comincia a scommettere su tutto, quando - diceva
    Keynes - lo sviluppo del capitale di un paese
    diventa un sottoprodotto delle attività di un
    casinò, è probabile che vi sia qualche cosa che
    non va bene

15
03 febbraio 1995  
  • Il Fondo monetario internazionale ha approvato il
    prestito di 17,8 miliardi di dollari, per aiutare
    il Messico a uscire dalla crisi finanziaria.
  • . I prestiti saranno adoperati anche per ripagare
    una parte dei tesobonos (buoni del tesoro) in
    scadenza.

16
La Russia alla bancarottaagosto 1998  
  • La moneta viene svalutata del 50 (da 6 a 9,50
    rubli per dollaro), il debito estero denominato
    in rubli viene congelato per tre mesi.

17
Keynes, reviens, ils sont devenus fous
giugno 2008
  • Il petrolio sfiora il prezzo di 150 dollari al
    barile (e molti speculatori scommettevano sui
    200 dollari),

18
giugno 2008Si può fermare questo mercato
impazzito?
  • sono i leader del G8 a puntare il dito contro la
    finanza rapace
  • il prezzo del greggio, nell' ultimo anno, è
    raddoppiato, mentre esplodeva il fenomeno dei
    cosiddetti "barili di carta" i futures, i
    contratti per la consegna futura del greggio,
    scambiati a ripetizione, in un giro vorticoso di
    acquisti e vendite, fra operatori che non hanno
    alcuna intenzione di mettere le mani su un vero
    barile di petrolio e sono attenti solo al
    profitto che possono ricavare ad ogni passaggio

19
BOOM IMMOBILIARE
  • Il mercato immobiliare USA ha registrato un forte
    boom dei prezzi delle case fino al 2006. La
    domanda di abitazione ha "drogato i prezzi dal
    1997 al 2006 il valore delle case è salito del
    124. Questo però ha anche fatto aumentare
    l'indebitamento delle famiglie esposte a mutui
    sempre più pesanti per comprare casa

20
Le Cause del Crollo in America
  • Nell'ultimo decennio i Paesi economicamente
    sviluppati hanno visto una crescita accelerata
    dei debiti delle famiglie, in primo luogo negli
    Stati Uniti ma anche nel Vecchio Continente.

21
CRISI DEL 2008
  • Nel suo ultimo Rapporto sulleconomia mondiale,
    il Fondo monetario internazionale non usa mezzi
    termini e definisce la crisi economica del 2008
    come la peggiore dal 1930.
  • Secondo gli analisti del Fondo leconomia
    mondiale sta entrando in una crescente
    depressione economica a causa del più pericoloso
    shock finanziario per le economie avanzate dagli
    anni

22
The Crisis What to Do About It
  • Lo tsunami finanziario i mutui subprime all'
    origine dell' attuale depressione

23
indebitamento
Questa enorme massa di debiti è stata
finanziata dalle banche che, in questo processo,
hanno sostenuto i consumi, consentendo alle
imprese di produrre di più. In parallelo, però,
per il sistema bancario sono aumentati i rischi
che i debitori,stretti da un potere d'acquisto
eroso dall'inflazione e la distribuzione sempre
più ineguale della ricchezza, non riuscissero più
a fare fronte ai propri impegni. Con la finanza
"innovativa" banche e assicurazioni si sono
scambiate l'un l'altra questi rischi, finendo per
distribuirli negli investimenti dei risparmiatori.
24
INSOLVENZA
  • Il ribasso dei prezzi delle abitazioni, unito
    all'aumento dei tassi di interesse,mette ben
    presto in difficoltà le famiglie USA. In un primo
    momento vanno in crisi le famiglie poco
    abbienti,quelle che avevano stipulato i
    cosiddetti muti subprime, concessi ai clienti
    ritenuti meno solvibili, poi le difficoltà si
    allargano anche a quelli economicamente più
    solide nel 2007 il tasso di insolvenza sale a
    quasi un cliente su sei

25
27 luglio 2008il peggio deve ancora arrivare
  • Negli Stati Uniti la crisi del credito nata con i
    prestiti subprime non è affatto finita e c' è chi
    sostiene che il peggio arriverà in autunno,
    soprattutto se il prezzo delle case scenderà
    ancora. In quel caso rischiano di doversi
    dichiarare insolventi non solo quelli dei
    prestiti subprime (i clienti più scadenti), ma
    anche molti clienti per bene, cioè con tutte le
    carte in regola. E questo perché si troverebbe a
    dover pagare un mutuo elevato per un' abitazione
    che intanto varrebbe molto meno. Meglio, a quel
    punto, dichiararsi insolventi e sparire. E allora
    la tempesta del credito potrebbe trasformarsi in
    un uragano devastante. Insomma, questa è una
    brutta estate.

26
cartolarizzazioni
Dopo aver indotto decine di milioni di persone a
sottoscrivere prestiti per mille usi, le banche
avevano infatti scoperto che se registravano in
bilancio tutti i prestiti come passività, come
prescritto, finivano per avvicinarsi troppo alla
soglia del capitale minimo che le banche centrali
richiedono a ogni banca di mantenere disponibile
per assicurare la copertura dei prelievi che i
clienti fanno in varie forme. Ciò avrebbe
impedito loro di concedere altri prestiti o
effettuare lucrosi investimenti. Al fine di
alleggerire i loro bilanci, le banche hanno
anzitutto trasformato le suddette passività in
attività. Il colpo di genio è consistito nel
conferire ai debiti dei clienti, e con essi alle
proprie passività, la qualità di titoli
commerciali che era possibile rivendere
operazione definita "titolarizzazione"
(titrisation) o, in Italia, "cartolarizzazione".
27
I rischi delle cartolarizzazioni
  • Molti economisti confidavano nel fatto che
    le cartolarizzazioni avrebbero "sparpagliato" i
    rischi. Ma la tesi si dimostra subito errata. I
    rischi sono stati infatti moltiplicati,non
    ridotti. Le Abs sono state infatti in gran parte
    "reimpacchettate" da altre banche in altre
    obbligazioni (i cosiddetti Cdo, Colladeralised
    Debt Obligation) il cui valore ammonta ad altri
    3mila miliardi di dollari. Morale il rischio
    subprime è arrivato in tutto il mondo attraverso
    questi bond.

28
Borse, il giorno del panico crollo storico a
Milano -8
  • Per la finanza è stato il lunedì più nero dell'
    era della globalizzazione sono stati bruciati 2
    mila miliardi di dollari a livello globale, di
    cui 450 miliardi in Europa

7 ottobre 2008
29
Le cause del crack
  • Non cè dubbio che tra i dirigenti delle
    istituzioni finanziarie vi siano stati dei
    disonesti, e che sarà giusto colpirli. Ma
    bisognerebbe cercar di evitare di ripetere la
    commedia del 2000-2003, quando in Usa crollarono
    Enron e WorldCom, Adelphia Communications e Tyco
    International, e in Europa, tra gli altri,
    Vivendi e Parmalat. Il presidente Bush definì
    "mele marce" i dirigenti coinvolti, presto
    condannati a pene severe
  • Il fatto è che il marcio stava nella legislazione
    fino ad allora in vigore, assai più che nelle
    persone

30
LA CRISI SI PROPAGA
Mentre si "congela" il mercato delle
cartolarizzazioni, la crisi si propaga a tutte le
obbligazioni. Gli investitori, per panico e per
fare cassa, vendono anche azioni e bond
aziendali. Le vendite fanno crollare i prezzi,
spingendo i rendimenti verso l'alto
31
CRISI DELLE BANCHE

Le banche sono le prime a soffire perchè
sono tra i principali acquirenti di titoli
spazzatura. Non solo, molte banche hanno comprato
bond cartolarizzati anche attraverso speciali
società-veicolo fuori bilancio, chiamate Conduit
e Siv. Questi "veicoli societari" hanno
acquistato i bond cartolarizzati usando un forte
"effetto leva", indebitandosi cioè in modo
esponenziale. Morale la leva, che per anni aveva
moltiplicato i guadagni ora si ritorce contro i
"veicoli". Le banche devono quindi intervenire e
"salvarli" , ma così facendo inglobano nei propri
bilanci le loro perdite. Il crollo delle
cartolarizzazione e i salvataggi dei "veicoli"
causano quindi pesanti perdite per le banche
32
CRISI IN BORSA

La crisi esplode subito in Borsa. Gli
investitori fanno cassa per racimolare liquidità
e quindi vendono su tutti i listini. Dall'inizio
della crisi dei mutui (luglio 2007), al crack di
Lehman Brothers le Borse di tutto il mondo hanno
bruciato oltre 17mila miliardi di dollari. Le
vendite colpiscono soprattutto le azioni delle
banche e i titoli finanziari.
33
I PRODOTTI DERIVATI

La crisi arriva infine al mercato dei
prodotti finanziari derivati chiamati Credit
Default Swap (Cds). Si tratta in sostanza di
"polizze" usate dagli investitoti per assicurarsi
contro l'insolvenza delle obbligazioni chi
compra paga un "premio" a una controparte (per
esempio una banca) per garantirsi contro il
rischio di default di un bond che ha in
portafoglio. Se il bond finisce in default, la
controparte è obbligata a rimborsarlo al posto
dell'emittente. I principali venditori di Cds,
cioè le principali controparti, sono banche,
hedge fund e assicurazioni, sulle cui spalle si
concentrano quindi i maggiori rischi
34
CRISI DI LIQUIDITA

Le difficoltà delle istituzioni finanziarie
creano una pesante crisi di fiducia. Le banche
iniziano ben presto a non fidarsi l'una
dell'altra per questo non si prestano pi soldi
sul mercato interbancario. Quando lo fanno,
applicano tassi d'interesse elevatissimi. Si crea
quindi una crisi di liquidità pesante soprattutto
per le banche più "chiacchierate". Ma coinvolge
anche i mutui delle famiglie italiane, agganciati
proprio ai tassi interbancari come l'Euribor, che
tornano ai livelli degli Anni '90.Per arginare
la mancanza di liquidità, le Banche centrali
hanno più volte iniettato miliardi sul sistema
interbancario.
35
La corsa europea alle nazionalizzazioni
8/10/2008

obiettivi perseguiti dai governi europei
salvare la tenuta del sistema del credito ad
ogni costo. I mezzi individuati fondi pubblici
per sostenere le banche e per garantire i conti
dei cittadini, l' Ecofin ha deciso che tutti i 27
paesi avrebbero alzato il tetto minimo di
garanzia dei depositi (ora a 20 mila), ma la
decisione finale permette un' Europa almeno a due
velocità un tetto minimo a 50 mila euro, e uno
"raccomandato" a 100 mila tutti hanno vietato
le vendite allo scoperto per limitare la
speculazione,
36
15 settembre 2008
  • La crisi attuale è talmente grave che l'ex
    presidente della Federal Reserve Alan Greenspan
    la definisce "un evento che si verifica una sola
    volta in un secolo". Mentre i suoi successori si
    affannavano senza successo al capezzale della
    Lehman Brothers, lui lanciava una previsione
    sinistra "Altre banche falliranno"
  • E dietro il crac di Lehman già si profilano
    all'orizzonte altre possibili bancarotte il
    disastro dei "credit default swaps" ha fatto
    crollare del 30 in una sola seduta di Borsa il
    valore del colosso assicurativo Aig nel campo
    bancario le prossime vittime potrebbero essere la
    cassa di risparmio Washington Mutual e la Merrill
    Lynch.

37
Decreto salvabanche


9/10/2008
il consiglio dei ministri, nel corso di una
riunione lampo, ha varato il decreto legge che
consente al Tesoro italiano di entrare,
attraverso l' acquisto di azioni privilegiate
(dunque, senza diritto di voto) nel capitale
delle banche drammaticamente sottocapitalizzate
Il governo vara un grande piano anti-crisi.
Risorse illimitate, che saranno valutate caso per
caso, sono pronte, nelle mani del Tesoro, per l'
eventuale salvataggio di banche in difficoltà e
lo Stato assicurerà in prima persona la garanzia
sui depositi dei correntisti italiani Parole
rassicuranti dal ministro dell' Economia Le
banche italiane sono sufficientemente liquide e
patrimonializzate, ha detto Tremonti e nessuna
banca fallirà
38
Italia "Rischio Opa ostili
15/10/2008
  • - L'andamento negativo delle Borse "è frutto di
    speculazioni" e c'è il rischio che "aziende
    italiane sottovalutate per le attuali condizioni
    di mercati divengano oggetto di Opa ostili da
    parte di fondi sovrani".

39
I sistemi di mercato privi di regole sono prima o
poi destinati a implodere, parola di Paul
Samuelson


All'origine di quello che risulta essere il
peggior terremoto finanziario da un secolo a
questa parte, troviamo il capitalismo libertario
e all'insegna del laissez- faire di Milton
Friedman e Friedrich Hayek, L'America è diventata
sempre più una nazione di sperperatori di denaro
a) a livello familiare, b) a livello di
corporation e c) a livello pubblico con i
supply-siders, i fautori dell'economia
dell'offerta, della destra radicale
40
Il ruolo delle agenzie di rating
  • le tre principali agenzie di rating Fitch,
    Moody's e SP-McGraw Hill. Si presume che esse
    attribuiscano il voto AAA soltanto a entità più
    che solide. Se una delle tre si fosse attenuta
    alla verità oggettiva, tuttavia, le altre due si
    sarebbero spartite tutto il mercato. C'era puzza
    di conflitto di interessi

41
La Bce riduce i tassi al 3,25 6/11/2008
  • "Il calo dovrebbe determinare un abbassamento
    medio di 290 euro all'anno per chi ha un mutuo a
    tasso variabile, questo almeno se i tassi
    interbancari scenderanno della stessa misura come
    logica vorrebbe".

42
La rivincita di Keynes
  • il segretario al Tesoro americano, Hank Paulson,
    con una svolta di 180 gradi, ha deciso di
    imboccare una strada che, fino a ieri, aveva
    tenacemente escluso la nazionalizzazione, sia
    pur parziale e temporanea, delle banche
  • E' quanto gli chiedeva a gran voce, da settimane,
    l' intera batteria degli economisti di sinistra,
    da Paul Krugman, a Nouriel Roubini a George
    Soros. E' quanto volevano, fin dall' inizio, i
    democratici di Obama

43
Anche gli Usa nazionalizzano le banche
15/10/2008
  • L' America si allinea all' Europa e vara una
    massiccia iniezione di capitale nel sistema
    bancario, per allentare la morsa della crisi del
    credito. Limitata e temporanea ha sottolineato,
    ieri mattina, George Bush, ma è pur sempre una
    vasta nazionalizzazione degli istituti di
    credito, partendo dai più grandi, nella terra del
    libero mercato

44
La crisi insegna
  • Il primo fondamentale insegnamento che ci deriva
    dalla crisi è che la ricchezza non può né nascere
    né alimentarsi crescendo a dismisura dal e sul
    debito
  • In periodi di bassi interessi il patrimonio delle
    imprese, e soprattutto delle aziende di credito e
    degli intermediari finanziari, è stato costituito
    solo in minima parte dal capitale e in massima
    parte da denaro preso a debito. È così che si
    sono moltiplicati strumenti finanziari di
    cartolarizzazione del debito (o se vogliamo del
    rischio di credito), chiamati genericamente
    "derivati" perché basati su altri titoli, come le
    opzioni, i futures e così via. È altrettanto
    inevitabile che i mercati dellinvestimento
    diventassero allora mercati dazzardo, dominati
    dalla speculazione e dal rischio. Tantè che si
    scommette ormai con sfrenata fantasia anche
    sullinsolvenza delle società e persino degli
    Stati.
  • Insomma le grandi crisi sorgono quando il diritto
    fa vacanza.

45
15 ottobre 2008
  • L'EUROPA unita ha fatto la differenza. Il suo
    piano di salvataggio ha superato il primo esame
    dei mercati. E' prematuro cantare vittoria contro
    l'epidemia virale della malafinanza
  • L'aggiunta decisiva, che sembra avere fatto la
    differenza, è l'ombrello "nucleare" che gli Stati
    dell'Eurozona hanno steso a protezione di tutto
    il mercato interbancario, garantendo contro i
    rischi d'insolvenza anche le operazioni di
    finanziamento tra gli istituti di credito, il
    vitale mercato interbancario che era paralizzato.

46
LEuropa ha stanziato più del triplo degli Stati
Uniti, che pure sono l'epicentro originario di
questa crisi.
  • Anche perché il poderoso aumento dei deficit
    pubblici provocato dai salvataggi bancari si
    sovrappone a una congiuntura economica
    disastrosa, una recessione che a sua volta
    deprime le entrate fiscali degli Stati. E dopo
    avere dissanguato le casse pubbliche per
    rimediare agli errori dei banchieri, bisognerà
    trovare risorse per sostenere la crescita,
    alleviare le sofferenze di settori industriali in
    crisi, fronteggiare l'aumento dei disoccupati. Il
    tutto in un continente europeo già afflitto
    dall'invecchiamento demografico e da squilibri
    finanziari strutturali nei sistemi previdenziali.

47
Chi pagherà il conto?
  • Nicolas Sarkozy ha affermato che i dirigenti
    delle banche che hanno provocato lo sconquasso
    finanziario dovranno pagarla

Il fatto è che il marcio stava nella legislazione
fino ad allora in vigore, assai più che nelle
persone .
48
Leggi e mercati
  • Il cammino verso il disastro odierno è segnato da
    due principali leggi. La prima, la legge
    Gramm-Leach-Bliley del 1999, aboliva la legge
    Glass-Steagall del 33 e permetteva da capo ogni
    sorta di attività speculative tanto alle banche
    commerciali che alle banche di investimento (una
    delle cause del crollo del 29). Il primo
    firmatario, il senatore Phil Gramm, che avrebbe
    lasciato il Senato nel 2003 ed è oggi consigliere
    economico di McCain, era considerato uno dei più
    attivi portavoce degli interessi di Wall Street

49

Nel dicembre 2000 Gramm riuscì a introdurre un
emendamento di 262 pagine denominato Commodity
Futures Modernization Act (Cfma) che sottraeva
quasi per intero i prodotti finanziari derivati
alla regolazione ed alla sorveglianza sia della
Commissione Titoli e Borsa (la famosa Sec), sia
della meno nota Commissione per il Commercio dei
Titoli Future. In tal modo apriva la porta alla
demenziale moltiplicazione dei derivati
finanziari trattati al di fuori delle borse.
50

17/10/2008

McCain Lasciamo che Aig fallisca, un
salvataggio pubblico sarebbe un azzardo morale.
. Non attribuisco le colpe di quello che sta
succedendo a McCain - ha detto OBAMA- ma alla
ideologia economica cui si ispira e ha puntato
il dito al lassismo delle autorità di controllo.
McCain si trova in una posizione difficile, da
equilibrista deve infatti conciliare la sua fede
liberista, soprattutto in fatto di deregulation,
con la richiesta di gran parte del paese di
mettere le briglie a Wall Street per evitare che
l' avidità di pochi si traduca in danni per
tutti.
51
. Si chiama American International Group (Aig) il
"buco nero" che nella sua implosione può
risucchiare nuove perdite e fallimenti a catena,
con ripercussioni nel mondo intero È un colosso
delle assicurazioni il nuovo epicentro della
crisi finanziaria mondiale.
  • La compagnia infatti non esercita soltanto
    attività assicurative tradizionali. Ha
    sviluppato, con un'importante divisione a Londra,
    un intero business speculativo sui titoli
    derivati, compresi i titoli "infami" che sono il
    frutto della cartolarizzazione dei mutui. E c'è
    di più. Aig si è lanciata da tempo in un altro
    business finanziario, i "credit default swaps" .
    All'origine si tratta proprio di contratti
    assicurativi. Il rischio contro cui essi
    proteggono riguarda l'insolvenza di molteplici
    soggetti economici. In una fase come questa dove
    i fallimenti si susseguono a valanga, questo
    business è diventato una palla al piede per Aig.
    Inoltre i "credit default swaps" con il tempo
    hanno assunto vita propria, sono diventati a loro
    volta degli strumenti altamente speculativi. Con
    una perversione della loro vocazione originaria,
    i Cds sono diventati un modo per scommettere sui
    fallimenti (dei titolari di mutui, delle aziende,
    delle banche) e guadagnarci sopra. Se per una
    parte del mondo della finanza essi continuano a
    essere una indispensabile copertura del
    rischio-clienti, per un'altra parte sono uno
    strumento di speculazione ribassista. E il
    business dei Cds è sfuggito ad ogni controllo. La
    lievitazione di questi strumenti è
    impressionante. Nell'insieme il volume delle
    esposizioni su questo mercato supera i 60.000
    miliardi di dollari, il quadruplo del Pil
    americano. L'Aig è un protagonista centrale di
    questo settore. Travolto dall'impossibilità di
    onorare tutti quei contratti anti-fallimento, a
    sua volta con il suo crac può affondare l'intero
    sistema

52
Le cause del crack
  • Al riguardo, il presidente della Federal Reserve
    Alain Greenspan ebbe a dichiarare in più di
    unoccasione che si era dinanzi a un nuovo
    sistema finanziario, che da un lato migliorava in
    misura super il livello di vita dei paesi che lo
    adottavano, dallaltra rendeva evidente che per
    raggiungere sicurezza e solidità la regolazione
    finanziaria doveva ormai affidarsi
    allauto-sorveglianza delle istituzioni private.
    Come più di un commentatore ha scritto, in tal
    modo la custodia del pollaio veniva affidata alle
    volpi.

53
28 novembre 2008
  • Obama non potrà danzare sulla tolda del Titanic
    come Bush, che nel 2008 si preoccupò soltanto di
    salvare Wall Street e le sue banche ignorando i
    drammi umani della recessione non potrà
    sottrarsi da una parte dal risanare i mutui e dal
    rilanciare i consumi e la produzione americani, e
    dall' altra dal promuovere una seconda Bretton
    Woods, la ristrutturazione del sistema
    finanziario globale. Ostaggio di una ideologia
    sfociata in notevoli disastri, Bush non ha
    realizzato che la globalizzazione della finanza
    ha prodotto nel mondo sconvolgimenti analoghi a
    quelli della rivoluzione industriale di due
    secoli fa. Bush ha governato secondo le regole
    del dopo guerra fredda, da leader dell' unica
    superpotenza, contenendo la Cina e la Russia, e
    illudendosi di esportare altrove la democrazia di
    mercato con le armi e i capitali. Ma la
    globalizzazione ha dimostrato che il mercato può
    fiorire anche dove non ci sia democrazia e che,
    se non regolamentata, può causare squilibri
    ancora più gravi di quelli della rivoluzione
    industriale. Di più ha dimostrato che molte
    istituzioni internazionali della fine della
    Seconda guerra mondiale sono carenti se non
    addirittura obsolete.

54
LA FAVOLA DELLA TRASPARENZA
  • Trichet ha detto in unintervista che per
    combattere la crisi finanziaria "dobbiamo
    migliorare la trasparenza delle istituzioni e dei
    prodotti finanziari riguardo agli strumenti più
    oscuri e tossici".
  • La trasparenza pare una favola per due ragioni.
    La prima è che negli ultimi ventanni il sistema
    finanziario internazionale ha fatto
    limpossibile, con il beneplacito e spesso con
    laiuto delle banche centrali, per diventare
    opaco

55
03 - 04 - 2009
  • Si allarga a tutti i paesi del G20, più la Spagna
    e la Ue e diventa un Financial stability Board,
    cioè un "consiglio" sulla stabilità finanziaria
    con una serie di nuovi compiti da svolgere e
    quindi con nuovi poteri. Il neonato Fsb - questa
    la sigla - agirà in coordinamento con il Fondo
    Monetario svolgendo un ruolo che il governatore
    definisce complementare. LFmi farà la
    sorveglianza sul sistema economico globale e
    sullaiuto ai paesi in difficoltà Draghi avrà
    invece il compito di coordinare e mettere in rete
    tutte informazioni. Lo scopo è di costituire un
    quadro di regole comuni di vigilanza
    macroprudenziale fra le diverse autorità
    nazionali per prevenire le difficoltà delle
    grandi istituzioni finanziarie. Insieme i due
    organi realizzeranno così i cosiddetti Early
    Warning Exercise per prevedere in tempo le crisi.
    Dovrà pertanto attuare early warning,
    avvertimenti precoci (quelli che sono mancati
    nella crisi attuale) in vista di possibili crisi
    finanziarie. Ci sarà anche una maggiore
    sorveglianza sulle agenzie di rating, che hanno
    fallito nelle loro valutazioni di merito.

56
La guerra di Obama ai paradisi fiscali
  • Sotto lo shock della recessione globale è
    accaduto il miracolo un patto di ferro tra l'
    America di Obama e l' Unione europea per
    debellare il segreto bancario, espugnare i centri
    che prosperano sull' evasione fiscale
  • . Con un deficit pubblico che sale al tredici per
    cento del Pil - un livello raggiunto solo nella
    Seconda guerra mondiale - l' Amministrazione
    Obama deve recuperare ogni gettito imponibile, a
    costo di dare la caccia agli evasori anche all'
    inferno. E in un anno in cui il Tesoro Usa dovrà
    emettere altri duemila miliardi di Bot per
    finanziarsi, rischiando una crisi di sfiducia nel
    dollaro, è urgente chiudere i porti d' arrivo per
    le fughe di capitali, come sono appunto le piazze
    bancarie offshore. Da Washington è partita la
    crociata contro la svizzera Ubs, la preda più
    grossa e appetibile 52mila conti bancari
    intestati ad altrettanti cittadini americani,
    tutti presunti evasori nel mirino dell' Internal
    Revenue Service. L' Ubs ha un' importante filiale
    a Wall Street, non poteva permettersi di finire
    nella lista nera delle autorità americane.
    Inoltre la sua casa madre in Svizzera barcolla
    sotto le perdite per i titoli tossici sui mutui
    subprime deve avere accesso ai piani di
    salvataggio lanciati da Washington.

57
La guerra di Obama ai paradisi fiscali
(continua.)
  • . C' era anche una potente difesa ideologica. Il
    neoliberismo legittimava i paradisi bancari in
    nome della concorrenza fiscale tra Stati, li
    considerava una frusta benefica per castigare i
    governi più spendaccioni e indebitati
    sottraendogli imponibile. Era l' idea che i
    capitali votano con i piedi abbandonando
    giustamente le zone ad alta pressione fiscale.
    Sono quel mondo e quel sistema di valori a finire
    travolti dalla Grande Recessione.

58
14/9/009
  • Un anno fa il crac di Lehman Brothers. Il
    fallimento della quarta banca dinvestimenti
    americana, con alle spalle una storia lunga più
    di un secolo e mezzo fu la prima falla nel
    transatlantico della finanza mondiale. Lo
    sgomento dei dipendenti del colosso bancario,
    costretti a svuotare in fretta gli uffici, è
    stato la prima avvisaglia della tempesta che si
    sarebbe abbattuta sui mercati di tutto il mondo.
    Solo negli Stati Uniti, in un anno almeno cento
    banche hanno chiuso i battenti.
  • Oggi il presidente degli Stati Uniti Barack Obama
    terrà un discorso sulleconomia che, secondo le
    prime indiscrezioni, dovrebbe insistere proprio
    sulla necessità di nuove regole, lanciando un
    appello per un coordinamento globale in vista del
    prossimo G20.

59
15 settembre 2009
  • Barack Obama è venuto nel cuore di Wall Street
    per frustare i banchieri a un anno esatto dalla
    bancarotta della Lehman
  • Ha esortato il Congresso a varare entro l'anno
    una grande riforma dei mercati. Regole che devono
    segnare una svolta per il capitalismo
    finanziario. Più poteri alla banca centrale nel
    disciplinare i colossi del credito nuove tutele
    ai risparmiatori e ai debitori con un'apposita
    authority federale limiti alle
    super-retribuzioni dei banchieri. È un progetto
    per l'America e per il resto del mondo è
    l'agenda che Obama proporrà al G-20 di
    Pittsburgh, ai leader europei e asiatici.
    Erede della più grande recessione dagli anni
    Trenta, Obama si trova a gestire il 26 di tutta
    l'economia americana la massima estensione dello
    Stato dalla seconda guerra mondiale. Il governo è
    azionista di maggioranza della General Motors
    (60), del gigante assicurativo Aig, (80), della
    Citigroup che fu la più grande banca del mondo.
    Nel frattempo i banchieri hanno accantonato in
    bilancio nel primo semestre di quest'anno ben 61
    miliardi di dollari per remunerare se stessi e i
    loro trader che hanno ripreso a cavalcare
    speculazioni ad alto rischio. Per Obama non sarà
    semplice mettergli il guinzaglio.

60
PITTSBURGH 26 - 09 - 2009
  • Il G20 prende il posto del G8
  • Un accordo forte per la crescita sostenibile.
    Nuove regole sulla finanza. Più spazio ai paesi
    emergenti nelle istituzioni internazionali.
  • La ricetta Obama per una crescita sostenibile
    assegna compiti diversi ai big delleconomia.
    LAmerica simpegna a ridurre i suoi debiti,
    pubblici e privati, disintossicandosi dal vizio
    di vivere al di sopra dei suoi mezzi. Alla Cina
    si chiede di trasformarsi in una locomotiva
    autonoma della crescita mondiale non dovrà più
    dipendere solo dallexport, dovrà dare spazio ai
    consumi interni. DallEuropa si attendono quelle
    riforme strutturali capaci di rilanciare gli
    investimenti privati.

61
Banche Usa, fallimento numero 100 va in crisi il
risparmio di provincia
  • La centesima banca fallita
  • Per i piccoli non c' è pace. Sono i piccoli
    consumatori a farne le spese. La gente si
    aspetta che possa fallire un' azienda, mica una
    banca
  • Gli esperti dicono che la moria non è finita
  • Il paradosso è che per sfuggire ai pescecani di
    Wall Street i poveri cristi avevano dato fiducia
    alla banca sotto casa. Ora i grandi si
    riprenderanno tutto.

12 ottobre 2009
62
Truffe finanziarie
MADOFF 1 novembre 2009
  • Madoff era convinto che lo avrebbero scoperto
    molti anni prima. Lui stesso non si capacitava
    della dabbenaggine dei "guardiani" del mercato
  • Dal 1992 per ben sei volte la Sec ricevette
    denunce precise su Madoff
  • Dall'inchiesta attuale non emergono tangenti,
    collusioni, né un sabotaggio deliberato. La
    scemenza può fare altrettanti danni della
    corruzione.

63
Italia
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