Ahdaf Soueif - PowerPoint PPT Presentation

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Ahdaf Soueif

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Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare la ... – PowerPoint PPT presentation

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Transcript and Presenter's Notes

Title: Ahdaf Soueif


1
Ahdaf Soueif
  • Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e
    la madre anglista e comparatista, trasferiscono
    la famiglia in Inghilterra nel 1957 per
    completare la loro istruzione post-accademica.
  • Tornata in Egitto, e completati gli studi, Souef
    si trasferisce nuovamente in Inghilterra per un
    dottorato. Ora vive ancora a metà tra Egitto e
    Inghilterra.
  • Raccolte di racconti
  • Aisha (1983)
  • Sandpiper (1996)
  • Lady Pacha (2000)
  • I Think of You, (racconti tratti da "Aisha" and
    "Sandpiper"), (2007)
  • Romanzi
  • In the Eye of the Sun (1992)
  • The Map of Love (1996)
  • Raccolta di articoli
  • Mezzaterra Fragments from the Common Ground
    (2004)

2
Transculturazione
  • Termine coniato da un sociologo cubano (Fernando
    Ortiz) negli anni 40 del XX Sec., per parlare
    della identità afro-cubana, viene col tempo
    adoperato per indicare la sovversione delle
    identità linguistiche e culturali attraverso
    lintervento di altri modelli, altre figure
    innestate sulle vecchie per creare non una
    sintesi culturale ma nuove strutture che
    permettono di pensare diversamente, altrimenti.
  • La transculturazione, dunque, come nuovo modo,
    nuova configurazione che permette un pensiero e
    unidentità differente e non riducibile alla
    somma delle parti, un nuovo sistema identità
    che porta novità e cambiamento.

3
Contact Zones, da Mary Louise Pratt, Imperial
Eyes Travel Writing and Transculturation
  • La transculturazione è un fenomeno tipico delle
    cosiddette contact zones
  • Una zona di contatto è lo spazio dellincontro
    coloniale, nel quale persone prima separate da
    distanze apparentemente incolmabili stabiliscono
    relazioni, spesso fondate su coercizione,
    violenza, conflitto radicale ma sempre comunque
    relazioni (pensiamo a Foucault, e alla
    possibilità di liberarsi dal potere come
    relazione).
  • Il termine zona di contatto è un tentativo di
    sottolineare la compresenza spaziale e temporale
    di soggetti precedentemente separati dalla storia
    e dalla geografia, le cui traiettorie, ora, si
    intersecano.
  • Esso mette in luce la dimensione interattiva e
    anche improvvisata (performativa) degli
    incontri coloniali, che viene tralasciata nei
    resoconti stereotipati che tramandano solo di
    dominazione e conquista.
  • Contatto - come prospettiva, punto di vista
    pone lattenzione sul costituirsi dei soggetti in
    una relazione reciproca, spostando lattenzione
    dalla separatezza/ alterità insanabile
    (apartheid) alla com-presenza, allinterazione,
    anche allinterno di relazioni di potere
    asimmetriche.

4
TRASCULTURAL WRITING
  • Il concetto di scrittura transculturale si
    riferisce principalmente ad una scrittura
    non-europea creata e sviluppata con mezzi e
    traiettorie europee.
  • La scrittura postcoloniale, come espressione di
    un gruppo non europeo, erede di una situazione
    coloniale che ha creato sistemi di pensiero
    fissi, che si appropria della lingua e dei
    generi letterari europei per veicolare altri
    significati ed altre soggettività, può essere una
    scrittura trans-culturale.
  • Essa seleziona ed adatta i discorsi europei sulle
    periferie del mondo a proprio uso per tentare
    di creare culture decolonizzate pur mantenendo
    parte dei valori europei (i generi letterari e
    ciò che sottende ad essi).
  • Da essa emergono soggettività contaminate, nuovi
    sistemi identità.
  • Essa richiede una parziale collaborazione con
    la lingua ed i mezzi espressivi del
    colonizzatore, nonchè una appropriazione della
    sua lingua. "Often, these idioms are bilingual
    and dialogic" (Pratt 4).

5
  • In viaggio tra le lingue la scrittura di Soueif
  • Soueif è una bilingue, più a suo agio nella
    lingua cosiddetta del colonizzatore che nella
    propria. Impara a leggere e scrivere in inglese
    quando si trasferisce in Inghilterra nel 1957,
    re-impara larabo quando ritorna in Egitto.
    Riparte per lInghilterra nel 1973, terminati gli
    studi universitari in Letteratura Inglese al
    Cairo, per prendere un dottorato. Torna
    sporadicamente in Egitto, soprattutto per
    conferenze letterarie. Scrive quasi
    esclusivamente in Inglese. Questo genera
    polemiche in una parte dellambiente culturale
    egiziano, poiché linglese è la lingua del
    colonizzatore per antonomasia.
  • "I write better in English. My professional
    training was in English and it was the first
    language I read in. I am so conscious of the
    depth of Arabic, where a word can have certain
    nuances of which I am not aware."
  • Displacement
  • "I would never have chosen to live abroad. It
    just happened. And one day I'll go home. I've no
    intention of being an old person here. On the
    other hand, maybe it has given me my subject."
    (Soueif, in Hind Wassef, The unblushing
    bourgeoise)

6
  • "Writing in English definitely gives me more
    freedom because I can use English in literary
    terms better than I can use Arabic and so I can
    make the language do what I want with more ease.
    I suppose the question of language arises because
    there are passages in my books which are
    sexually frank. One might ask if I used English
    so that I could write all those sexy passages
    which I couldn't write in Arabic. My response
    would be no because when you translate my work
    into Arabic or rather 'Arabise' it, I would still
    keep those passages" ("Two Writers Speak").

7
  • Attraverso lo strumento della lingua inglese
    Soueif fa passare un messaggio per la sua terra,
    lEgitto, in particolare per le donne.
  • L inglese le permette di esprimere e far passare
    passaggi, anche sessualmente più espliciti, che
    lArabo non le consentirebbe.
  • Soueif interroga la condizione femminile in
    Egitto e in generale nel mondo Arabo

8
Contaminazioni e riflessioni linguistiche
  • Everything stems from a root. And the root is
    mostly made up of three consonants --or two. And
    then the word takes different forms. Look ...
    take the root q-l-b, qalb. ... Qalb the heart,
    the heart that beats, the heart at the heart of
    things ... Then there's a number of forms -- a
    template almost -- that any root can take. So in
    the case of 'qalb' you get 'qalab' to overturn,
    overthrow, turn upside down, make into the
    opposite hence 'maqlab' a dirty trick, a
    turning of the tables and also a rubbish dump.
    'Maqloub' upside-down 'mutaqallib' changeable
    and 'inqilab' a coup . (Soueif,The Map of Love,
    82)
  • Cosa sono, allora, le radici e il cuore delle
    cose?

9
La traduzione come contact zone stessa, non solo
come veicolo linguistico della contact
zone.Spazio della costruzione di nuove identità
e soggettività. E lo spazio della
transculturazione.Solo attraverso la traduzione
è possibile la nuova vita (living
on).Traduzione traslocazione, trasporto in
altro territorio, altro tempo, altro modo.
Perdita e guadagno
10
Aisha nuova vita
  • Polisemia 'Aisha, oltre ad essere un nome di
    donna arabo che dà nome ad una raccolta di
    racconti in inglese contiene la radice 'aish,
    vita.
  • Aisha come nome proprio e come titolo di una
    raccolta può essere letto come un appello ad
    una nuova vita, per la protagonista dopo le
    disillusioni e le delusioni della vita
    matrimoniale ("Returning", e "The Nativity"),
    dopo uninfanzia e unadolescenza complicate
    ("1964" e "Knowing"), dopo le piccole cattiverie
    che le donne si fanno lun laltra per ovviare
    alle difficoltà della vita matrimoniale poligama
    (The "Wedding of Zeina" e "Her Man"), dopo la
    rigidità delle categorie e dei ruoli di genere
    imposti in una società patriarcale, la via
    duscita.
  • La via duscita del tunnel della sofferenza
    imposta dalla rigidità dei ruoli sociali è nella
    consapevolezza della protagonista, nel suo
    aprirsi a nuova vita accettando il rischio
    dellimprevisto.
  • Contaminazione e nuove soggettività fluide
    permettono il continuare della vita a cavallo
    fra più culture.

11
  • Da Asya ad Aisha
  • "a-i-s-a" vs. "a-s-i-a" - A-s-i-a cura e
    terapia, dolore e rimpianto, pazienza e
    determinazione, sono tutti concetti differenti
    legati alla radice 'Asya'. Aisha e Asya sembrano
    richiamere la condizione della donna egiziana la
    cui posizione subalterna (in una cultura
    patriarcale) ha radici in tempi antichissimi, e
    non sotto il colonialismo (Asya è la moglie del
    primo Faraone).
  • Lo scarto semantico tra Aisha e Asya implica che
    la condizione femminile può cambiare. Da un
    desiderio, una speranza di nuova vita,
    allelaborazione del lutto (o accettazione della
    malinconia senza soccombervi). Si attraversa
    linferno e il dolore per la conquista di questa
    vita, che è sempre possibile.
  • Il cambiamento può avvenire solo straniandosi,
    temporaneamente, da se stesse e dalla propria
    cultura introiettata, e lasciandosi attraversare
    da altri modi, altre voci.
  • La scrittura in lingua inglese su donne ed uomini
    arabi, da parte di una donna araba, permette un
    dialogo che dal piano linguistico si sposta a
    quello del contatto e della negoziazione, anche
    conflittuale, culturale.

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  • Aisha è una donna che cerca il proprio spazio nel
    mondo, il suo modo di stare al mondo tra
    legemonia neo-coloniale e il fondamentalismo
    della tradizione.
  • Né occidente né oriente, né writing back né
    autorappresentazione indulgente (sfruttando i
    canoni occidentali) una consapevolezza dialogica
    (postcoloniale?), di una identità in bilico,
    compromessa e vitale.
  • Aisha dialoga fra identità diverse, negozia la
    sua identità con presenza, senza perdersi o
    lasciarsi ingoiare da un estremo o dallaltro, ma
    contaminandosi.

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Returning
  • ltlt I need those books, Aisha told herself. Im
    teaching a course and I need those books...gtgt
  • Aisha esce dallimpasse questatto di coraggio
    e determinazione allinizio del libro dà senso
    agli altri racconti.
  • ltlt Out in the sun, she got into her little red
    car. She put the five books and her handbag on
    the passenger seat and drove the west side of the
    square. She manouvred carefully round the
    potholes till she came out of the bumpy road and
    to the roundabout once again. There she picked up
    speed.gtgt
  • Il racconto apre e chiude con scrittura e
    movimento i libri, lautomobile.

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  • Passato e presente tra politica e personale
  • Politico Il ricordo del passato differisce dalle
    brutture del presente, che sono nepotismo,
    edilizia sfrenata, fondamentalismo religioso.
  • Dallattenzione per lambiente e le persone
    allislamizzazione forzata della società.
    (chiedetevi il perché, collegate con L.Ahmed).
  • She knew she had come the right way, but she did
    not recognise this square. She remembered a green
    garden with spreading trees and flower beds and
    paths of red sand. She saw instead a construction
    site. In the foreground was a large, squat,
    yellow mosque. On it was a placard on that in
    large green letters were written the words The
    Mosque of Ismail. She wondered who Ismail was
    and what degree of importance or wealth had
    obtained for him the planning permission to set
    up his mosque right here, in the middle of an
    area obviously designed as a recreation ground
    for the houses around it. ... Behind the mosque
    another building was coming up. ... A placard
    proclaimed the project The first Islamic
    Institute in the Governorate of Giza

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  • She wondered about the frogs they used to her at
    night. And the crickets. Where had they gone? ...
    How could they co-exist into such a drastically
    reduced space? But then, maybe they didnt. Maybe
    the strong had overcome the weak ... The builders
    of the Mosque of Ismail and the first islamic
    institute in the Governorate of Giza were helping
    evolution along
  • Soueif chiedetevi come sta criticando.
  • In cosa vi ricorda il postcoloniale?

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Lidentità e la storia.
  • "We Egyptians are indivisible from our history. I
    don't know if this is particular to us as a
    people who have had so many wrenchings in their
    history, so many waves of occupations followed by
    national resurgence then another occupation and
    so on. It is this that gives us this compulsion
    to go back to find out who we are."

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Le donne e il velo forzato
  • The curios heads hanging out of the windows were
    still there, but now a number of them were
    covered in the white Islamic head-dress that was
    spreading so rapidly. Did they belong to the same
    people as six years ago? Or different? Younger
    sisters, perhaps, daughters? Out of the corner of
    her eye she could not tell. Ignoring them, as she
    has always done, she walked purposefully in
  • Il velo in questo caso, di che tipo di
    soggettività si parla?

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  • The road was bumpy and dotted with potholes. Some
    of the potholes were full of stagnant water...
    She remembered a bright winter day, a
    motor-scooter wobbling under her as she tried to
    ride it down a smooth road... Youd be mad to try
    to learn to ride a motor-scooter down this road
    now.
  • Pensiamo alla strada in senso metaforico cosa
    vuol dire ora, percorrere una strada per una
    donna egiziana?
  • La funzione poetica in Soueif che senso ha
    scrivere, ricordare e trasformare in nuove
    immagini?

19
  • Are you the doorman here now? She asked.
  • God willing he replied briefly.
  • Where are Abdu and Amna? she persevered.
  • Abdu? They took him into the army long ago. And
    Amna has gone to live with her folk in the
    village
  • Come si strutturano i ruoli di genere sotto il
    regime? Pensate a come la politica informa la
    soggettività.

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Il personale
  • Repeatedly she had imagined in detail the scene
    of her homecoming. It would be the beginning of
    the academic year, a warm October day. She would
    drive up to this door with Saif.
  • Che tipo di aspettative aveva la protagonista,
    allinizio? E orientata al futuro o nostalgica?
  • La homesickness è solo un sentimento legato
    alla patria, alla casa, o un modo di essere?
  • Pensate ad Abouleila, ai suoi racconti e alle sue
    dichiarazioni personali sullessere in Scozia,
    per esempio.

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A ghost limb
  • She pushed the door open and a forgotten but
    familiar smell met her. She stood still. It
    couldnt be.... Its not really here but Im
    smelling it.
  • Lodore della sua casa nuziale Aisha lo paragona
    ad un arto fantasma like a ghost limb.
  • Che può voler dire, traslando in ambito
    postcoloniale? Se fosse una metafora per...

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Gli oggetti simboli che trasportano lungo gli
assi del tempo. Flashback che aprono un dialogo
tra vecchio e nuovo.
  • Her eyes travelled along the entrance hall and
    fell on the white marble basin in the middle of
    the green living-room wall. ... It was the first
    thing they had bought for the house.
  • Il lavabo di marmo bianco è legato in maniera
    duplice allunione di Saif ed Aisha. Cosa le fa
    ricordare, immediatamente dopo, nel racconto? E
    dunque come si trasforma la nostalgia, come
    avviene la resa di coscienza?

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  • She fingered the pearls. She remembered a hotel
    bedroom in Paris and the wonder and delight when
    the pearls were thrown into her lap as she sat up
    in bed. He had created Paris for her. As he had
    created Rome. Then he had stopped ... Could it
    all come back again? She wondered. She stroked
    her pearls.

24
  • La sedia a dondolo, la libreria e il sofa, tutti
    oggetti che ora nella casa vuota evocano
    solitudine e assenza di convivialità, isolamento.
  • The books were all in place. Economics and
    electronics to the left, art and literature to
    the right, and in the middle history
  • A cosa fa pensare la disposizione dei libri sullo
    scaffale? Pensate ai ruoli di genere
    tradizionalmente intesi, e a cosa li determina.
  • History / his-story? Ciò che separa è la Storia?

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Antar e Abla. Dal ritratto di Aisha alla
rappresentazione orientalista di cavaliere e
dama
  • And the music centre was new too. The old,
    battered record player had ended up with her.
    Together with a few of the old records.... Her
    portrait had gone ...a wedding present he had
    vowed he would alway keep it ... Now it hung in
    her parents home in her fathers study. In its
    place was an old Syrian tapestry. It showed the
    Arabic knight and poet Antar on horseback an his
    beloved cousin Abla in a litter on a camels
    back. ... On one side were inscribed the
    verses.
  • And I remembered you
  • When a battle raged
  • And as lance and scimitar
  • Raced for my blood
  • I longed to kiss
  • Their glinting edges
  • Shining like your smiling mouth


26
  • And on the other
  • I am the lords knight
  • Famed throughout the land
  • For a sure hand with the lance
  • And the Indian sword
  • ....
  • This could be your motto. He thought a lot of
    himself, like you. ... Her remark had been true.
    He lived in heroic proportions and would have
    been better off as a some medieval knight...
    would have believed in the chastity of his wife
    weaving in her tower. And perhaps, in the Middle
    ages, his belief would not have been misplaced

27
  • Saif è un uomo legato al passato, ai ruoli
    tradizionali. Incapace di aprirsi allaltra e al
    presente, si rinchiude in un isolamento che
    taglia Aisha fuori dalla sua vita emotiva.
  • Aisha, invece, lotta per restare nel presente
    She pressed a hand to her head. Not again.
    Please. Not again. Its over now. Finished.
  • Il passato è la storia, ma la his-story (not
    hers), quella di un mondo al maschile di cui le
    donne non si sentono partecipi.
  • Quando Aisha ritrova la scatola col suo vecchio
    cappello nuziale e il velo ricoperto dinsetti,
    le dà fuoco, senza indugio che può voler dire?
  • She stood and watched it burn, then she cleared
    up the ashes and washed the sink and her hands.
    Her stomach turned again and again and she rushed
    to the bathroom. Always bathrooms. ... Recurrent
    illnesses which, they said, were hysterical.
    Whats wrong with you? they asked. Why dont
    you settle? she didnt know...
  • Aisha rifiuta di calmarsi, di mettersi a
    posto (to settle), di inserirsi in un ruolo
    precostituito dalla cultura, che determina il
    posto della donna e delluomo e ne previene la
    reale comunicazione affettiva e spirituale.

28
Lo specchio
  • She put her hand out to the mirror. She lightly
    traced the outline of her face with her finger.
    But the mirror was a wall between herself and the
    warm flesh behind it ... It was cold ... That was
    an apt metaphor for her relationship with him.
    She could see him, sense his contours and his
    warmth but whenever she made a move to touch him
    there would be a smooth, consistent surface. It
    was transparent, but it was unbreakable. (p. 10)
  • What did I dream? She lifted herself up on one
    elbow and saw her reflection in the
    dressing-table mirror. ... She looked at the
    mirror with recognition, relief and sorrow. She
    lowered herself gently off the bed, straightened
    it, and left the room...."
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