MORTE ENCEFALICA Il ruolo del rianimatore - PowerPoint PPT Presentation

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MORTE ENCEFALICA Il ruolo del rianimatore

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Title: MORTE ENCEFALICA Il ruolo del rianimatore


1
MORTE ENCEFALICAIl ruolo del rianimatore
Cattedra di Anestesia e Rianimazione
Dott.ssa Francesca Leonardis
2
MORTE ENCEFALICAUn concetto che nasce dallo
sviluppo delle tecniche rianimatorie e delle cure
intensive
Cattedra di Anestesia e Rianimazione
3
Morte Cerebrale
  • 1959 Due medici francesi il supporto ventilatorio
    in un paziente in coma, areflessico, con EEG
    piatto permetteva di mantenere temporaneamente
    lattività cardiaca spontanea. Condizione clinica
    al di là del coma ?coma depassè
  • 1968 Ad Hoc Commitee of Harward Medical School
    definizione di Brain daeth syndrome ? Coma
    irreversibile uno stato in cui il pz era
    totalmente areattivo, unresponsive, in assenza
    di tutti riflessi del tronco, privo di attività
    respiratoria spontanea, con silenzio elettrico
    cerebrale
  • 1988 Irish Work commeltee on Brain Death assertì
    che se il tronco encefalo è perso
    irreversibilmente life cannot return

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Morte Cerebrale
In Italia Legge n 578 del 29/12/1993 Norme
per laccertamento e la certificazione di
morte DM n 582 del 22/08/1994 Regolamento
recante le modalità per laccertamento e la
certificazione di morte Si definisce la morte
cerebrale, i criteri diagnostici e le modalità di
accertamento
Per quanto sia ben definita, il processo
culturale di accettazione della morte a cuore
battente è ancora in corso
5
Morte Cerebrale
  • In Italia DM n 582 del 22\08\94
  • Art 1 Accertamento di morte per
    Arresto Cardiaco.
  • Art 2 Accertamento di morte nei soggetti
    affetti da lesioni encefaliche e sottoposti a
    misure rianimatorie.

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Morte Cerebrale
Art. 1 Morte come cessazione irreversibile di
tutte le funzioni dellencefalo
La morte è una sola
Art. 2 Morte per arresto cardiaco è tale da
comportare la perdita irreversibile delle
funzioni encefaliche
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Morte Cerebrale
  • Coma Depassè Morte Encefalica

Morte encefalica Irreversibile cessazione delle
funzioni encefaliche. Cause Cerebrali primitive
(tumori, encefaliti, emorragie, traumi) Cerebrali
secondarie (Arresto cardiaco o respiratorio,
avvelenamento da barbiturici o da CO,
encefalopatie metaboliche)
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Morte Cerebrale
  • Coma Depassè Morte Cerebrale
  • Quadro clinico
  • Assenza della funzione encefalica in particolare
    del tronco encefalo
  • Silenzio elettrico cerebrale o inattività
    elettrica cerebrale
  • Assenza di fattori che potrebbero alterare il
    quadro clinico

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Il ruolo del rianimatore
  • Riconoscimento del paziente a potenziale
    evoluzione
  • Diagnosi
  • Accertamento

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Riconoscimento del paziente a potenziale
evoluzione
Il ruolo del rianimatore
  • Un pz in coma e sottoposto a manovre rianimatorie
    è un pz in cui può verificarsi una evoluzione
    verso la morte cerebrale o encefalica.
  • In questa fase il pz è ricoverato presso lU.O.
    di Terapia Intensiva e riceve tutte le
    prestazioni assistenziali necessarie alla
    risoluzione della causa di ricovero.

D.M. n. 582 del 22/8/1994, art. 3 c. 3
Nel neonato laccertamento della morte di cui
al presente articolo può essere eseguito solo se
la nascita è avvenuta dopo la 38 settimana di
gestazione e Comunque dopo 1 settimana di vita
extrauterina
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Riconoscimento del paziente a potenziale
evoluzione
Il ruolo del rianimatore
  • Accesso venoso periferico
  • Accesso venoso centrale
  • Monitoraggio emodinamico e respiratorio
  • Catetere vescicale
  • Sonda gastrica
  • Sonda tracheale
  • Anamnesi, diagnosi eziologica
  • Es obiettivo neurologico

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Diagnosi
Il ruolo del rianimatore
  • Base fiopatologica PPC PAM-PIC

Rottura di vasi (trauma,aneurisma)
Ischemia del Tronco encefalo
Tumori
Aumento della PIC
Edema cerebrale
Continua lattività cardiaca e la perfusione
degli organi, Attività respiratoria mantenuta
artificialmente, Fase transitoria destinata ad
evolvere verso lASISTOLIA
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Diagnosi
Il ruolo del rianimatore
  • Assenza della funzione encefalica in particolare
    del tronco encefalo
  • Assenza di coscienza
  • Assenza dei riflessi di tronco encefalo
  • riflesso fotomotore
  • riflesso corneale
  • riflesso dolorifico sul territorio del trigemino
  • riflessi oculocefalico e oculovestibolare
  • riflesso carenale
  • Assenza di risposta decerebrata o decorticata
    allo stimolo doloroso
  • Assenza del respiro spontaneo
  • Possono persistere riflessi tendinei o
    addominali segno di attività spinale

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Il ruolo del rianimatore
Diagnosi
Permette di stabilire la morte del centro
respiratorio a livello del tronco encefalo, esso
dimostra lassenza di stimolo ipercapnico alla
ventilazione.
TEST DELLAPNEA
1. 15 min di ventilazione meccanica con frazione inspiratoria di ossigeno FiO21 (per evitare alterazioni cardiocircolatorie su base ipossica)
2. 1 emogasanalisi di riferimento
3. Arrestare la ventilazione (mantenendo il pz collegato al ventilatore senza modificare i valori di pressione positiva continua né la FiO2)
4. Sondino nel tubo tracheale erogante 2-4 l/min di O2 (per evitare alterazioni cardiocircolatorie su base ipossica, sfavorevoli in caso di prelievo di organi)
5. Si attende fino a PaCO2lt 60mmHg e pHlt 7.40 da documentare con 2 emogasanalisi
6. Verificare assenza di attività respiratoria spontanea
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Diagnosi
Il ruolo del rianimatore
  • Accertamento dellassenza di fattori che
    potrebbero alterare il quadro clinico e
    correzione delle cause reversibili
  • Alterazioni endocrino-metaboliche in grado di
    interferire con il quadro clinico
  • Farmaci depressori del SNC in concentrazioni
    tali da interferire con il quadro clinico
  • Ipotermia lt 35C
  • Ipotensione (PAS lt 90 mmHg)

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Diagnosi
Il ruolo del rianimatore
  • Silenzio elettrico cerebrale o inattività
    elettrica cerebrale
  • Il tracciato EEG non presenta potenziale
    registrati dalla teca gt 2 microvolts.

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Diagnosi
Il ruolo del rianimatore
Situazioni che richiedono indagini di FLUSSO
CEREBRALE
  • Bambini di età inferiore ad un anno
  • Presenza di fattori concomitanti in grado di
    interferire con il quadro clinico
  • Assenza di diagnosi eziopatogenetica certa
  • Situazioni cliniche che impediscono lesecuzione
    dei riflessi di tronco
  • Situazioni cliniche che impediscono lesecuzione
    dellEEG
  • Traumatismi cranio-facciali
  • Alterazioni anatomiche

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Diagnosi
Il ruolo del rianimatore
Indagini di FLUSSO CEREBRALE
  • Non definite dalla legge Italiana
  • Presenti nelle Linee Guida del gruppo di lavoro
    della Consulta Nazionale per i Trapianti
  • ANGIOGRAFIA CEREBRALE
  • DOPPLER TRANSCRANICO
  • SPECT

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Il ruolo del rianimatore
  • Diagnosi di Morte Cerebrale
  • Il pz è in coma profondo (GCS3)
  • La causa del coma è nota e documentata
  • Sono assenti nel circolo
  • - depressori del SNC in concentrazioni tali
    da interferire con il quadro clinico
  • - bloccanti neuromusolari in grado di
    determinare la paralisi motoria
  • La pressione arteriosa sistolica è superiore a 90
    mmHg
  • La temperatura centrale è superiore a 35C
  • Sono assenti alterazioni endocrino-metaboliche in
    grado di interferire col quadro clinico generale
  • E assente attività riflessa per stimolazione
    algica sul territorio dinnervazione del nervo
    trigemino
  • Sono assenti i riflessi originati dai nervi
    cranici
  • Assenza di attività respiratoria spontanea dopo
    sospensione della ventilazione artificiale
    (PaCO2gt 60mmHg e PHlt 7.4)
  • - EEG silente, alla amplificazione prevista per
    morte encefalica, opp.
  • - Assenza di flusso emetico cerebrale

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Accertamento di morte encefalica
Il ruolo del rianimatore
  • Comunicazione alla Direzione Sanitaria
    dellesistenza di un caso di morte encefalica
  • Comunicazione al Coordinatore Locale dei
    Trapianti che attiva il Collegio Medico per
    lAccertamento della Morte Encefalica
  • Allertamento Centro Regionale Trapianti Lazio
  • Comunicazione alla Procura della Repubblica
    sullavvio della procedura (salme a disposizione
    dellAutorità Giudiziaria)

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Accertamento di morte encefalica
Il ruolo del rianimatore
  • Rianimatore
  • Neurologo
  • Medico legale
  • Tecnico Neurofisipatologia
  • Medico o biologo di Medicina di laboratorio
  • Infermiere dellUO di Rianimazione

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Il ruolo del rianimatore
DUE RIANIMATORI
Uno per la commissione
Un medico di guardia
Comunica il decesso Richiede gli esami
ematochimici e infettivologici necessari per
leventuale prelievo degli organi Mantiene
lomeostasi del potenziale donatore Chiusura
della cartella clinica
Responsabile della modulistica relativa
allaccertamento di morte Effettua la valutazione
clinica collegiale ed il test dellapnea Verbale
di accertamento delle morte Certificazione di
morte
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Accertamento di morte encefalica
Il ruolo del rianimatore
  • Periodo di osservazione
  • 6 ore per adulti e bambini gt 5 aa di età
  • 12 ore per età compresa da 1 a 5 aa
  • 24 ore per bambini di età lt 1 anno

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Accertamento di morte encefalica
Il ruolo del rianimatore
  • Periodo di osservazione
  • Valutazione clinica collegiale
  • 3 registrazioni EEG di 30
  • Valutazione delle funzioni tronco-encefaliche
  • Test dellapnea

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Accertamento di morte encefalica
Il ruolo del rianimatore
  • Periodo di osservazione
  • Verbale di accertamento delle morte
  • Certificazione di morte
  • Chiusura della cartella clinica
  • Archiviazione dei dati
  • Ripristino del materiale utilizzato

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Il ruolo del rianimatore
  • Identificazione del potenziale donatore
  • Mantenimento del donatore

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Identificazione del potenziale donatore
  • Pz con lesioni cerebrali primitive per
  • Trauma cranico
  • Alterazioni vascolari
  • Tumori cerebrali primitivi
  • Danno post-anossico (losservazione non può
    iniziare prima di 24 h dallinsulto anossico)
  • ESCLUSI i pz con HIV. Possibile, in caso di
    estrema
  • urgenza e previo consenso del ricevente,
  • il trapianto di organi da donatore HbsAg e/o
    Anti HCV

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Il donatore multiorgano
Controindicazioni alla donazione
  • Tumori maligni
  • Sepsi incontrollata
  • Infezioni virali attive (Epatite A e B,
    Citomegalovirus,
  • Herpes simplex, AIDS)

Elemento essenziale è lintegrità
anatomo-funzionale dellorgano prelevato e da
trapiantare onde garantire il risultato del
trapianto.
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Il donatore multiorgano
Considerazioni generali
  • Il non corretto trattamento del potenziale
    donatore dorgano comporta una riduzione delle
    donazioni del 20-30
  • La primary non function di un organo è
    strettamente dipendente dal danno ischemico
    conseguente alla gestione e preservazione
    pre-trapianto.

Romano E, Anestesia Generale e Speciale UTET 2000
Turcotte JG et al, Transpl Proc 1987, 2000
30
Il donatore multiorgano
Considerazioni generali
  • Anche nei centri meglio attrezzati per la
    gestione del potenziale donatore, lincidenza di
    arresto cardiaco varia dal 5 al 20.
  • La primary non function di un organo è
    strettamente dipendente dal danno ischemico
    conseguente alla gestione e preservazione
    pre-trapianto.

Lioveras et al, Transplant proc 1997 29
Turcotte JG et al, Transpl Proc 1987, 2000
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Il donatore multiorgano
Fisiopatologia del donatore
  • La morte cerebrale si accompagna a
  • Automatismi midollari,viscerali, osteotendinei
    per assenza del controllo esercitato sul midollo
    dai centri superiori
  • Cessazione dellattività dei centri respiratori
    ed apnea
  • Cessazione dellattività dei centri
    cardioregolatori e del centro vasocostrittore
    riduzione inotropismo, vasoplegia
  • Distruzione dei centri termoregolatori
    ipotalamici ipotermia con conseguente acidosi,
    ipossia tissutale
  • Turbe ormonali dellasse ipotalamo-ipofisario
    carenza di ADH (diabete insipido, poliuria,
    ipokalemia, ipernatremia carenza T3, cortisolo,
    insulina

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Il donatore multiorgano
Degenerazione dellencefalo
  • Sono stati identificati due fenomeni principali
    conseguenti la morte dellencefalo
  • Tempesta catecolaminergica
  • Progressivo e rapido deterioramento
    dellequilibrio endocrino (assi ipofisi-ipotalamo
    ed ipofisi-tiroide)

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Morte cerebrale
Massivo rilascio di catecolammine endogene
  • A livello cardiaco
  • Infarto miocardico pseudo-acuto
  • ECG segni di ischemia
  • e anomalie onda ST-T

A livello delle arteriole ??? resistenze
vascolari sistemiche (SVR)
Ipertensione sistemica, insuf acuta ventricolare
sn, portata cardiaca, ??? pressione atrio sn fino
a superare la PCWC ? capillari polmonari,
ischemia tissutale
Edema polmonare neurogeno, necrosi focale
tissutale a livello dei maggiori organi dovuta al
danno ischemia-riperfusione Ca mediato
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Deterioramento assetto endocrino
?T3 e T4, ?rT3,TSH normale Euthyroid Sick
Syndrome (ESS) comune nei soggetti in condizione
di grave shock, ?cortisolo, insulina ed ADH
? substrati energetici fosforilati e glicogeno, ?
? lattati. Alterato e/o ridotto funzionamento
della pompa Na/K ATP dipendente, attivazione
metabolismo anaerobico
Diabete insipido
Ipotermia
Deterioramento funzione cardiaca ? gittata,
portata, rapporto dp/dt ed ? LVEDP
Instabilità emodinamica
Odom et al BMJ 1990,300, Novitzky et al Transpl
Proc 1997 Jenkins et al World J surg 1999,23
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Il donatore multiorgano
Normali conseguenze della morte cerebrale
Complicanze Causa
Ipotensione Shock neurogenico, ipovolemia
Aritmie-bradicardia Lesioni del SNC, ipotermia, alterazioni elettrolitiche o EGAnalitiche, ischemia miocardica
Ipossiemia Centrale o polmonare
Diabete insipido Alterazione ipofisaria o ipotalamica
Ipotermia Lesione ipotalamica
anemia Emorragia, emodiluizione
Tali complicazioni cliniche, se non trattate,
portano allarresto di circolo entro 24-72 0re
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Aspetti generali del trattamento del donatore
Il successo del prelievo e del trapianto degli
organi dipende da un adeguato trattamento del
donatore nel quale devono essere assicurati
soddisfacenti livelli delle funzioni vitali nel
periodo di tempo previsto dalla legge e
necessario per le pratiche tecnico organizzative
  • Se non già effettuate è consigliabile effettuare
    le seguenti manovre
  • Incannulamento di una vena centrale
  • Incannulamento di un arteria centrale
  • Posizionamento sonda naso gastrica
  • Posizionamento catetere vescicale
  • Prelevare i campioni per la tipizzazione e gli
    esami di laboratorio
  • RX torace
  • Monitoraggio altre funzioni

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Aspetti generali del trattamento del donatore
Controllo della funzione respiratoria
  • Evitare lipocapnia (vasocostrizione) e
    lipossigenazione (danni da radicali liberi)
  • Impostare i parametri ventilatori in base ai
    valori dellEGA
  • Usare la FiO2 più bassa compatibile con
    lossigenazione
  • Usare la minima PEEP
  • Monitotaggio SpO2, ETCO2, EGA, pressioni di picco
    nelle vie aeree
  • Praticare un adeguato nursing, fisioterapia,
    broncoaspirazione

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Aspetti generali del trattamento del donatore
Controllo della funzione cardiocircolatoria
  • Frequente lipovolemia con ipotensione e
    depressione della funzione cardiaca sia per la
    perdita dei meccanismi di regolazione
    cardiovascolare che per la poliuria
  • Controllare PAM (80-90 mmHg), PCV 86-10 cmH2O),
    FC (80-1007min), diursi (1ml/Kg/h), ritmo
    cardiaco, perfusione periferica
  • Monitoraggio emodinamico invasivo GC, resistenza
    periferiche ( Swan-Ganz, PiCCO)
  • Fluidoterapia soluzioni osmotiche,
    plasma-expanders
  • Supporto con farmaci inotropi Dobutamina e
    noradrenalina
  • Controllo di eventuali aritmie (farmaci
    cardioversione elettrica)

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Aspetti generali del trattamento del donatore
Controllo della funzione renale e bilancio
idroelettrico
  • Mantenere la diuresi oraria tra 1 e 3 ml/kg/h
  • Controllare la poliuria ( somministrazione
    soluzioni ipotoniche e vasopressina)
  • Controllare i valori di creatinemia
  • Controllare i valori di Na, K, osmolarità
    plasmatica ogni 4 ore

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Aspetti generali del trattamento del donatore
Controllo della funzione epatica
  • Il mantenimento ottimale della funzione è
    estremamente difficile e dipende da provvedimenti
    indiretti quali il controllo della ventilazione (
    evitare ipocapnia e ipossia) e dello stato
    emodinamico
  • Può essere indicato un supporto nutrizionale con
    aminoacidi (0.12-0.16 g di azoto) associati ad
    adeguato apporto calorico
  • Evitare i farmaci ad azione vasocostrittiva (
    dopamina ad alti dosaggi)
  • Controllare la PVC evitare le turbe della
    natriemia, evitare farmaci e trattamenti
    epatolesivi.

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Aspetti generali del trattamento del donatore
Controllo metabolico
  • Controllo equilibrio acido-base
  • Controllo glicemia ( frequente liperglicemia per
    leccesso di soluzioni glucosate e per il deficit
    di insulina)
  • Frequenti le alterazioni della coagulazione CID
    individuazione precoce e trattamento mirato

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Aspetti generali del trattamento del donatore
Controllo della temperatura
  • Frequente lipotermia che è responsabile di danni
    metabolici e turbe della funzione
    cardiocircolatoria quali aritmie, ridotta
    contrattilità, ipoperfusione, acidosi metabolica
  • Importante il monitoraggio con sonda esofagea o
    rettale e il riscaldamento del pz con materassi
    termici teli di alluminio riscaldamento liquidi
    infusi e gas ventilatori.

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Aspetti generali del trattamento del donatore
Prevenzione delle infezioni
  • Evitare manovre inquinanti
  • Rispettare le regole di asepsi
  • Prelevare campioni per individuare i germi
    patogeni e loro sensibilità agli antibiotici

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La comunicazione della morte
Il ruolo del rianimatore nella relazione daiuto
  • La comunicazione della morte deve
  • Essere data dal medico curante
  • In un momento diverso dalla proposta di donazione
  • Questultima deve essere proposta dopo un tempo
    idoneo per permettere una elaborazione emotiva
    della perdita
  • Consentendo ai familiari di stare accanto al loro
    caro
  • Possibilmente alla presenza di un sanitario che
    spieghi che le manovre in atto sostengono le
    funzioni del corpo non più governato
    dallencefalo

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La comunicazione della morte
Il ruolo del rianimatore nella relazione daiuto
  • La spiegazione degli aspetti procedurali permette
    di
  • Rassicurare sulla rigorosità della diagnosi
  • Non verifica della morte ma sostegno funzionale
    ad una morte già avvenuta
  • Spiegare che la procedura non è necessariamente
    in relazione con la donazione
  • Specificando che laccertamento si effettuerà
    indipendentemente dalla decisione dei familiari
    alla donazione
  • Al termine dellaccertamento in ogni caso si
    effettuerà la sospensione delle procedure
    rianimatorie

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Proposta di donazione
Il ruolo del rianimatore nella relazione daiuto
  • Due operatori diversi
  • Uno responsabile delliter terapeutico e della
    diagnosi di morte
  • Laltro propone la donazione e gestisce il lavoro
    del coordinamento
  • Si devono alternare nella conduzione dei colloqui
  • Confermare che si tratta di due processi distinti
  • Due diversi obbiettivi

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  • La norma vigente, relativa ai trapianti di organo
    da cadavere e concernente laccertamento di morte
    è contenuta nella legge 578/ 1993 e nel DM
    582/1994

La legge consente il trapianto di organi da
cadavere con leccezione dellencefalo e delle
gonadi.
Una persona è cadavere quando si accerta la morte
cardiaca e/o encefalica
48
Il donatore multiorgano
  • Il momento in cui si verificano le condizioni
    cliniche della morte cerebrale coincide con
    linizio del periodo dellosservazione, ma
  • lespianto può essere effettuato solo dopo il
    termine del periodo di osservazione

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Il donatore multiorgano
  • Con la legge n 94 del 1 Aprile 1999 è stato
    stabilito che i cittadini sono tenuti a
    dichiarare la propria libera volontà in ordine
    alla donazione degli organi e di tessuti del
    proprio corpo successivamente alla propria morte
    e sono informati che la mancata dichiarazione di
    volontà è da considerata quale assenso alla
    donazione.

50
GRAZIE PER LATTENZIONE
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