Title: L
1- Losteomielite è un processo infiammatorio
suppurativo del midollo osseo, al quale
partecipano attivamente anche lendostio e il
periostio, mentre le trabecole e i sistemi
osteonici ne sono interessati in modo passivo con
fenomeni di necrosi e di osteolisi.
2TESSUTO OSSEO NORMALE RESISTENTE
ALLA COLONIZZAZIONE BATTERICA
INFEZIONE
INOCULI COSPICUI
CORPI ESTRANEI
TRAUMI
TESSUTI DEVITALIZZATI
COMPROMISSIONE DEL CIRCOLO
3Classificazione delle Osteomieliti
- Durata acuta/cronica
- Patogenesi ematogena/trauma/chirurgica
- da focolaio contiguo
- Sede
- Estensione
- Paziente neonato/bambino/
- adulto
immunocompromesso
4Waldvogel
- Ematogena
- Secondaria a focolaio contiguo di infezione
- con insufficienza vascolare
- senza insufficienza vascolare
- Acuta stato suppurativo con edema,congestione
vasale e trombosi dei piccoli vasila
vascolarizzazione è compromessa se vengono
interessati i tessuti molli vicini se lapporto
ematico midollare e periostale sono ridotti si
formano vaste zone di tessuto morto o sequestrato - Cronica nido di tessuto osseo necrotico o
tessuto cicatriziale circondati da tessuto molle
ischemico - OSTEOMIELITE ACUTA la sola ematogena con
sintomatologia che non dura da più di 10 giorni
5(No Transcript)
6OSTEOMIELITE PATOGENESI (WALDVOGEL)
- EMATOGENA
- DA INOCULAZIONE
- DIRETTA
- CONTIGUITA
TRAUMI INTERVENTI CHIRURGICI
7OSTEOMIELITE NON EMATOGENA
- TRAUMI
- INTERVENTI CHIRURGICI
- INSUFF. VASC. PERIFERICA (diabete, arteriopatie)
8OSTEOMIELITE NON EMATOGENA
- incidenza in aumento
- esordio clinico subacuto ? terapia
- manifestazioni scheletriche ritardate
- eziologia variabile
9OSTEOMIELITE NON EMATOGENA
Estensione e gravità dellinfezione dipendente da
diversi fattori
- virulenza dei microrganismi
- danno dei tessuti molli perischeletrici
- compromissione del circolo
- stabilità del focolaio di frattura
- stato immunitario del paziente
- corpi estranei (mezzi di osteosintesi)
10OSTEOMIELITE NON EMATOGENA
- età gt 50 anni
- diabete (microangipatia neuropatia
alterazioni immunitarie), aterosclerosi - ossa del piede (piede diabetico)
- segni e sintomi locali (ulcere croniche,
cellulite)
Infezioni POLIMICROBICHE
11OSTEOMIELITE
QUADRI ANATOMO-CLINICI
- ACUTA
- (osteomielite ematogena acuta, ?)
12OSTEOMIELITE CRONICA
- persistenza di segni clinici e/o radiografici di
infezione per più di 6 settimane - evidenza radiografica di distruzione ossea, con
formazione di sequestri o sclerosi - persistenza o recidiva di infezione dopo un ciclo
appropriato di antibioticoterapia - infezione associata alla presenza di un corpo
estraneo - infezione associata ad insufficienza circolatoria
- infezione sostenuta da microrganismi in grado di
causare un processo morboso cronico in modo
caratteristico (es. Mycobacterium tuberculosis)
13Osteomielite cronica delle ossa lunghe
- Scarsi sintomi sistemici
- Dolore persistente
- Fistole secernenti
14(No Transcript)
15(No Transcript)
16(No Transcript)
17OSTEOMIELITE EMATOGENA
- condizioni circolatorie predisponenti
- distribuzione bifasica per età
18OSTEOMIELITE EMATOGENA
85 in età pediatrica
15 nelladulto
- Focolaio primario spesso ignoto (rinofaringe?)
- Fascia di età più colpita 2-5 anni
- Localizzazione elettiva arti inferiori (femore
27 tibia 22) - Incidenza
- 11000- 1 20.000
- Spesso si ha una localizzazione vertebrale
- Focolai dinfezione UTI, cute tessuti molli,
RTI, accessi venosi ecc - Localizzazioni lombare 45, toracica 35,
cervicale 20.
19Sede dellosteomielite acuta in 657 bambini con
localizzazione scheletrica singola (Modificata
da Gutierrez, 1997)
20(No Transcript)
21OSTEOMIELITE EMATOGENA
EZIOLOGIA
Staph. aureus
Agente eziologico più comune in tutte le età
(gt90 dei casi in bambini sopra i 5 anni)
Strept. gr. B Enterobacteriaceae Candida spp.
Neonati (CVC)
H. influenzae
Bambini lt 2-3 anni
22OSTEOMIELITE EMATOGENA
EZIOLOGIA
Gram neg. E. coli Klebsiella spp. Salmonella
spp. Proteus spp. etc.
Incidenza crescente negli adulti
Pseudomonas aeruginosa Candida, Aspergillus
Immunodepressi, CVC, tossicodipendenti
23Osteomielite acuta ematogena
- Sintomi e segni sono estremamente variabili nella
loro intensità, così come nella modalità di
insorgenza si passa da forme paucisintomatiche
a quadri gravi ad andamento setticemico, con
inizio brusco ed improvviso - Nella forma più tipica
- febbre
- dolore localizzato
- limitazione motoria
- infiammazione locale
24Caratteristiche cliniche dellosteomielite
ematogena acuta nel bambino
- Dolore 127 94
- Febbre 115 85
- Segni locali 93 69
- Irritabilità 16 12
- Iporessia 13 10
- Letargia 5 4
- Vomito 4 3
Da Faden , mod
25O. E. VERTEBRALE
- forma più comune in età adulta (anziani e
tossicodipendenti) - localizzazione lombare e dorsale
- diagnosi spesso ritardata
- TC, RM
- biopsia
26Osteomielite vertebrale
- Il dolore è la presentazione tipica
- La maggior parte dei pazienti presenta una
sintomatologia che varia da 2 settimane a 2 anni
prima della diagnosi - Complicanze neurologiche
27(No Transcript)
28Spondilodiscite C5-C6 in paziente diabetico
nonostante limportante lesione si è recato a
fare la RM a piedi
29Osteomielite tubercolare
- Nellambito dei casi di tubercolosi
extrapolmonare linteressamento osteoarticolare è
in aumento - La TBC osteoarticolare è più frequente nelle
popolazioni immigrate - La colonna vertebrale rappresenta il distretto
maggiormente colpito (40-60) - Il quadro patologico comprende generalmente il
coinvolgimento delle porzioni contigue di due
vertebre adiacenti con compromissione del
corrispondente disco. Linfezione tende a
diffondere nei tessuti paraspinali (ascesso
freddo)
30Spondilite tubercolare
31OSTEOMIELITE NON EMATOGENA
- Inoculazione diretta
- Forme post-traumatiche si tratta di fratture
ossee esposte. Linoculazione di batteri avviene
dallesterno e varia in base al contesto
ambientale in cui si è verificato lincidente. - Forme postchirurgiche
- Riduzione a cielo aperto delle fratture
- Craniotomie
- Interventi ricostruttivi
- Chirurgia discale
- Sternotomie
- Inserzioni protesiche
32OSTEOMIELITE NON EMATOGENA
- 2) CONTIGUITA
- Piede diabetico (in genere associata ad una
insufficienza vascolare e neuropatia) spesso
polimicrobica. - Osteomielite del calcagno in età pediatrica
(punture e/o traumi). - Osteomielite originata da ferite da puntura.
- Osteomielite della mandibola nei soggetti
sottoposti a terapia radiante della testa e del
collo.
33OSTEOMIELITE NON EMATOGENA
- INFEZIONI POST-CHIRURIGICHE
- complicanza in ortopedia, cardiochirurgia e
neurochirurgia - rischio maggiore in caso di impianto di materiali
estranei - importanza di misure di profilassi generiche e
specifiche
Staph. aureus e stafilococchi coag. neg. 60-80
dei casi Ceppi meticillino-resistenti in aumento
34Osteomielite nel tossicodipendente per via venosa
- Si verifica spesso per via ematogena sia da
inoculo diretto che secondaria ad embolizzazione
nel corso di una endocardite. - In altri casi losteomielite deriva da un fucus
contiguo (tromboflebiti, celluliti). - I tossicodipendenti sono particolarmente inclini
a sviluppare unosteomielite vertebrale (spesso
cervicale). - Eziologia vertebrale Stafilococchi, Gram
negativi, Candide, M. Tubercolosis.
35Fattori di rischio per le infezioni di protesi
articolari
- Fattori di rischio specifici
- Artrite reumatoidegtartrosi
- Revisione artroprotesi gtprimo intervento
- Gomitogtginocchiogtancagtspalla
- Fattori di rischio generali
- debilitazione generale
- ridotta funzione sistema immunitario
- terapia cortisonica
- ridotto stato nutrizionale
- infezioni cutanee concomitanti
- obesità
- età avanzata
- diabete
36(No Transcript)
37Device-Associated Infections in the United
States Device Usage/Yr Infection Risk Central
venous catheters 5 million 3 to 8 Bladder
catheters Tens of millions 10 to
30 Prosthetic heart valves 85,000 1 to
3 Vascular grafts 450,000 2 to 10 Cardiac
pacemakers 400,000 1 to 5 Cardiac assist
devices 700 50 to 100 Penile
implants 15,000 2 to 10 Joint
prostheses 600,000 1 to 3 Fracture
fixators 2 million 5 to 10 Dental
implants 1 million 5 to 10
38CLASSIFICAZIONE DELLE INFEZIONI PROTESICHE
Precoce (lt1 mese) S. aureus (anche MR) Staf. Coag-neg aerobi Gram-neg
Ritardata (2-12 mesi) Staf. Coag-neg commensali della cute (S. epidermidis)
Tardiva (gt12 mesi) S. aureus (anche MR) Staf. Coag-beg commensali della cute (S. epidermidis) anaerobi streptococchi E. coli
39Sintomi e segni clinici nelle infezioni delle
protesi articolari
- Sintomi/segni Frequenza ()
- dolore 95
- febbre 43
- edema 38
- fistole 32
40- Possibili scenari delle infezioni protesiche 1)
- associate ad un inoculo dello spazio articolare
da parte di patogeni virulenti che causano rapida
e precoce infiammazione legate alla virulenza , e
non alla risposta immune . - Clinicamente evidenti segni locali di
infiammazione , possibili segni sistemici
41- Possibili scenari delle infezioni protesiche 2)
- associate ad una massiva contaminazione
intraoperatoria o - a contaminazione post-operatoria precoce in un
ospite - normocompetente e possono rimanere a lungo
silenti . - Lesordio è generalmente entro 2 anni.
- Maggior tempo minor virulenza o miglior
risposta immune - Il bilanciamento tra biofilm e tessuti
circostanti può essere perso gradualmente per il
funzionamento della protesi, per condizioni
metaboliche locali, disfunzioni ossee e tendenza
ad espandersi dei batteri - Profilassi antibiotica e sistema immune eliminano
la maggior parte dei patogeni a bassa virulenza
42- Possibili scenari delle infezioni protesiche 3)
- associate ad una bassa contaminazione
intraoperatoria da parte di patogeni a bassa
virulenza , e dipendono dallo stato dellospite . - Un ospite normocompetente può eradicare
facilmente questi patogeni . - Negli altri casi, dopo un periodo di steady state
controllato principalmente dalle caratteristiche
microbiche, inizia una fase di incremento di
sintomi che si può accompagnare a precoce perdita
dellimpianto.
43- Possibili scenari delle infezioni protesiche 4)
- la via ematogena
- è basata su due aspetti
- 1) ciascuno di noi può sviluppare una
batteriemia in normali situazioni - 2) i microrganismi possono ancorarsi nello
spazio articolare artificiale . - La diagnosi di infezioni per via ematica deve
basarsi sulla identificazione del patogeno e sul
tempo , entrambi fattori difficili da stabilire.
44perché tante infezioni protesiche non giungono a
guarigione ?
- dalla letteratura emerge come i migliori
risultati siano raggiunti quando esistono
protocolli e vi sia collaborazione tra
ortopedico, microbiologo , chirurgo
microvascolare , infettivologo , nursing care e
riabilitazione
45Antibiotici - Germi - Mezzi di sintesi
- Aderenza
- Biofilm
- Deficit di fagocitosi dei neutrofili per la
presenza di ioni metallici , matacrilato
monomerico o polimerizzato
46Caratteristiche dei comuni germi ortopedici
- Diverse specie batteriche , ma S. epidermidis ,
S. aureus ed enterococchi VR sono i patogeni più
importanti e difficili da trattare - il polietilene attrae S.epidermidis
- i metalli protesici sono prediletti da S.aureus
i prodotti di corrosione stabilizzano e
fortificano la costruzione del biofilm - il polimetilmetacrilato aumenta le di infezione
per una combinazione di fattori legati alla
superficie , allinfluenza negativa sulla
chemiotassi sulla fagocitosi e sullo stato
biologico dello spazio che circonda la protesi .
47Ladesione batterica fattore chiave
- Gli impianti sono coperti da frazioni ematiche (
proteine, plasma, macromolecole, eritrociti,
piastrine ..) immediatamente dopo il loro
posizionamento - film condizionante
- i batteri aderiscono al film condizionante , alle
protesi scoperte e a frammenti di tessuto osseo
necrotico tramite reazioni fisico-chimiche (
forze di van der Waals, equilibrio acido-base,
interazioni elettrostatiche ed idrofobiche ,
legame proteico ) - Fase non specifica reversibile
- Fase specifica irreversibile
48Biofilm Staphylococcus epidermidis
Biofilm Sono comunità strutturate di cellule
batteriche racchiuse in una matrice polimerica
che esse stesse producono ed aderente ad una
superficie sia inerte che vivemte
49Cause di Resistenza antibatterica nei Biofilm
- Mancata penetrazione dell'antibiotico
- Fase di crescita stazionaria
- Formazione di Small-colony variants
- Ridotta velocità di crescita
- Diminuita produzione di esoproteine
- Possibile persistenza intracellulare
- Ridotta sensibilità agli Aminoglicosidi
50Resistenza Batterica in biofilm di S. epidermidis
Untreated biofilm
72h treatment with Vancomycin Rifampin
Dunne et al. Antimicrob Agents Chemother 1993.
372522
51problemi che comunemente insorgono
- Antibiotici somministrati senza il necessario
intervento - antibiotici somministrati prima della aspirazione
o della biopsia - al momento dellintervento
- - campioni non eseguiti o persi
- - meno di 4 campioni
- - istologia non eseguita
52Terapia Antibiotica Considerazioni
- La terapia antibiotica deve essere possibilmente
mirata - Oltre che sulle caratteristiche dello spettro di
azione, la scelta dellantibiotico deve tenere
conto della cinetica tissutale ed ossea - Lantibiotico, preferibilmente battericida, deve
essere efficace anche nei confronti dei batteri
in fase di crescita stazionaria
53Terapia Antibiotica Considerazioni
- La via di somministrazione dellantibiotico deve
essere, almeno inizialmente, sempre quella
endovenosa ( fase di induzione ) per almeno 4
settimane, seguita da una fase di estensione o
consolidamento con antibiotici orali (
switch-therapy ) per poter sterilizzare i foci
residui di infezione riducendo in tal modo le
ricadute - I farmaci devono essere usati a dosaggi elevati
per poter raggiungere elevate concentrazioni in
un tessuto con importanti modificazioni
patologiche. Una terapia antibiotica a dosaggi
non corretti porta molto spesso a ricadute di
malattia - La durata ottimale della terapia non è stabilita
54TERAPIA SOPPRESSIVA
- La rimozione della protesi articolare infetta può
non essere indicata se - controindicazione allintervento per le
condizioni del paziente - il risultato è una funzionalità non accettabile
- difficoltà nel rimuovere una protesi ben fissata
- rifiuto del paziente di sottoporsi a nuovi
interventi
55Infezione ematogena acuta
( lt 7 giorni di sintomi )
- Urgente pulizia con colture tissutali
- non è necessaria la rimozione della protesi
- 6 settimane di terapia antibiotica e.v.
- terapia antibiotica di proseguimento per os per
almeno 6 settimane - continuare la terapia soppressiva se tollerata
- probabilità di successo lt 30 se SA , migliore
se Streptococcus spp.
56Infezione post-operatoria superficiale precoce(
lt 4 settimane dalla procedura chirurgica )
- Pulizia del tessuto
- colture
- non apertura della protesi
- terapia antibiotica e.v. / os per 14 gg
- probabilità di successo 100
57Infezione post-operatoria profonda precoce( lt 4
settimane dalla procedura chirurgica )
- Urgente pulizia del tessuto
- colture
- non apertura della protesi
- terapia antibiotica e.v. per 4-6 settimane
- continuare con terapia soppressiva se tollerata
- probabilità di successo 50
58Infezione cronica tardiva dove la guarigione è il
goal della terapia
- Aspirazione e coltura prima dellintervento
- rimozione dalla protesi
- multiple biopsie per colture ed istologia possono
chiarire la diagnosi se vi sono risultati
strumentali discordanti
59Colture intraoperatorie positive ottenute durante
la revisione artroplastica per una sospetta
mobilizzazione asettica
- 4-6 settimane di terapia antibiotica e.v.
- probabilità di successo gt 85