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L io e la realt TRA DECADENTISMO E SIMBOLISMO Il passaggio fra 800 e 900 in letteratura * CANANA' LA CRISI DEL 900 Il rifiuto del ruolo di poeta l ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: L


1
Lio e la realtàTRA DECADENTISMO E SIMBOLISMO
  • Il passaggio fra 800 e 900 in letteratura

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LORIGINE DEL TERMINE
  • 1883 Verlaine (Io sono limpero alla fine
    della decadenza)
  • 1886 Le decadent (Rimbaud, Verlaine, Mallarmé
    les poetes maudits)
  • Manifesti 1884 A rebours (Huysmans)
  • 1889 Il piacere (DAnnunzio)
  • 1890 Il ritratto di Dorian Gray (Wilde)

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LA VISIONE DEL MONDO DECADENTE
  • Stravolgimento dei principi su cui la borghesia
    aveva basato la conquista del proprio potere
    politico ed economico
  • da libera concorrenza (individuo energico e
    creatore)a sviluppo dei monopoli (giganteschi
    apparati impersonali)
  • -          da uguaglianza di diritto a
    disuguaglianza di fatto
  • -          da fratellanza umana a sfruttamento
    coloniale
  • -          da libertà politica a repressione
    antioperaia con esaltazione della forza e mito
    del superuomo
  • -          da unità nazionale a fanatismo
    nazionalistico

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CONFRONTO
POSITIVISMO DECADENTISMO
FIDUCIA NEL POTERE LIBERATORIO DELLA SCIENZA RIFIUTO MITO DELLA RAGIONE
La scienza garantisce la conoscenza oggettiva e totale della realtà e il dominio su di essa Coscienza dellinconoscibilità (corrispondenze arcane tra le cose- slanci di empatia irrazionale- stati abnormi della coscienza come strumenti conoscitivi)
Applicazione del metodo delle scienze naturali in tutti i campi del sapere Stanchezza spirituale e anticonformismo (antiparlamentarismo)
Negazione della ricerca metafisica Mancanza di ideali e senso di solitudine
Fiducia in un progresso inarrestabile Chiusura alla realtà esterna
Angoscia esistenziale
Abbandono dei sensi e dellistinto e fuga verso lignoto
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ROMANTICISMO DECADENTISMO
Slancio entusiastico e vitalistico Sofferenza, smarrimento, stanchezza
Anelito allinfinita espansione dellio Ripiegamento interiore e analisi inerte
Forme di ribellione eroica e titanica e di estremo sacrificio Inerzia, malattia, languore, presentimento di fine e sfacello
Fiducia di poter incidere sulla realtà Rifiuto di ogni impegno e disinteresse da principi politici, morali o pratici
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PASSAGGIO 800/900
800 900
Unità della concezione di sé lio è un dato sicuro, fondante Perdita di identità io frantumato
Fiducia nella conoscenza oggettiva e razionale della realtà Perdita del centro


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800 900
Hegel tutto il reale è razionale e viceversa Realtà misteriosa, complessa, inconoscibile perlomeno da strumenti scientifici
Realtà complesso di fenomeni materiali regolati da leggi meccanicistiche e determinate Angoscia e smarrimento di fronte al non senso
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800 900
Sapere come Urge sapere perché.
9
800 900
Narrativa esplicativa Letteratura interrogativaluomo non sa piu chi è e vuole chiedersi il senso di tutto
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CONFRONTO TRA POSITIVISMO E DECADENTISMO
800 900
Zola Attenzione puntata sul come Pascoli Attenzione puntata sul perché
Presenza di una umanità che domina Presenza di un io che sgomento chiede
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La concezione della realtà
800
Zola La realtà è conoscibile con operazioni meccaniche di smontaggio e rimontaggio meccanismo ingranaggi pezzo per pezzo

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La concezione della realtà
900
Pascoli La realtà è complessa, misteriosa, non conoscibile, cè un oltre inconciliabile, incomprensibile.., quando moriro

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Lo sguardo del narratore sulla realtà
  • 800
  • Quando nel romanzo laffinità e la coesione di
    ogni sua parte sarà così completa.che la mano
    dellartista rimarrà assolutamente invisibile,
    allora avrà limpronta dellavvenimento reale,
    lopera darte sembrerà essersi fatta da sè
    .senza serbare alcun punto di contatto col suo
    autore, alcuna macchia del peccato dorigine.
  • (G.Verga prefazione a Lamante di
    Gramigna)

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Lo sguardo del narratore sulla realtà
  • 800 (Verga)
  • La realtà puo essere fotografata
  • Romanzo documento umano
  • Riduzione positivistica delluomo a neutro ed
    impassibile registratore di eventi

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Lo sguardo del narratore sulla realtà
  • 900
  • ..Se è meccanismo, come puo essere vita, come
    puo essere arte? E quasi come entrare in uno di
    quei musei di statue viventi, di cera,vestite e
    dipinte..
  • Pirandello. Quaderni di Serafino Gubbio
    operatore

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Lo sguardo del narratore sulla realtà
  • 900
  • La realtà dietro le apparenze non puo essere
    fissata in una forma
  • La funzione delluomo e dello scrittore è
    spingere lo sguardo oltre la superficie dei
    fenomeni

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Ottocento
ROMANTICISMO NATURALISMO
Manzoni ..Così fatto è questo guazzabuglio del cuore umano Zola mettere in luce gli ingranaggi delle manifestazioni passionali..
Realtà misteriosa in cui il principio di causalità, meccanicamente inteso, non sempre opera Conclusero che i guai vengono bensì spesso, perché ci si è dato cagione ma che la condotta piu cauta ed innocente non basta a tenerli lontani
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OTTOCENTO
  • Romanticismo- Naturalismo
  • Non si mette in discussione la consistenza della
    realtà e dellio
  • Rimane la fiducia in una possibilità di vivere ed
    orientarsi nella realtà
  • Lio si percepisce ancora come un organismo,
    magari alla ricerca della totalità

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NOVECENTO
  • Viene meno la possibilità di orientamento lio
    si smarrisce allinterno di una realtà
    labirintica.
  • Il ruolo del poeta si modifica profondamente
    perché lintellettuale comincia a considerarsi
    estraneo dal mondo.
  • Egli si ripiega su se stesso e rivolge lo sguardo
    alla propria interiorità.

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La funzione della poesia e il ruolo del poeta
  • Compito di cogliere lessenza misteriosa dietro
    le apparenze della vita.
  • La poesia è lo strumento necessario per catturare
    intuitivamente i segnali della natura.
  • 1857 i fiori del male raccolta di poesie di C.
    Baudelaire è il manifesto della nuova poesia.

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IL SIMBOLISMO
  • La poesia come pura illuminazione
  • Ogni dettaglio della realtà è simbolo di una
    realtà più profonda.
  • Accostamenti analogici tra simboli e significati.
  • Interpretazione soggettiva del reale.
  • Autori principali sono Verlaine, Mallarmè,
    Rimbaud.

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La poetica
  • il poeta veggente (Rimbaud) egli penetra e
    interpreta, per simboli, il mistero delluniverso
  • lestetismo (culto religioso dellarte principio
    regolatore della vita il bello)
  • la poesia pura, priva di intenti pratici e
    utilitaristici arte bella, ma inutile
  •        la rivoluzione del linguaggio poetico
    non più comunicazione, ma evocazione
  •        il valore suggestivo e magico della
    parola (Verlaine 1882) larte poetica consiste
    nella ricerca della musica prima di tutto
  •        loscurità enigmatica eliminazione delle
    categorie di tempo e spazio
  •        la reazione alla cultura di massa
  •        il linguaggio metaforico (cfr. metafora
    medievale) la fede nella parola abbassa
    langoscia esistenziale a materia conoscibile
  •        il simbolo oscuro e misterioso, allusivo
    e polisemico

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Temi e miti della letteratura decadente
  • ammirazione per le epoche di decadenza (grecità
    alessandrina, tarda latinità imperiale, età
    bizantina)
  • perversione, crudeltà, sensibilità nevrastenica,
    malattia
  • morte e vitalismo
  • amore nelle sue interferenze con la malattia
    (sadismo, masochismo, omosessualità, voyeurismo)
  •        il maledetto
  •        lesteta
  •        linetto a vivere
  •        la donna fatale
  •        il fanciullino
  •        il superuomo

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  • La grande cultura precipita in uno smarrimento
    profondo,perché da una parte Dio era ormai
    svanito dallorizzonte umano e dallaltra parte
    luomo, nuovo dio, si è ormai detronizzato con le
    sue stesse mani
  • La natura umana è presa sul serio, non si può
    accontentare del come, ha bisogno, un bisogno
    vitale non intellettuale del perché, ma il
    significato è enigmatico per questo luomo si
    smarrisce.
  • Nel Novecento entra in crisi tutta
    lantropologia, la duplice immagine delluomo che
    ha percorso la storia europea quella cristiana e
    quella elaborata dal Rinascimento in poi
    dellhomo faber fortunae suae, del borghese
    soddisfatto di sè

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  • Forse un mattino andando in un'aria di
    vetro,arida,rivolgendomi vedró compirsi il
    miracoloil nulla alle mie spalle, il vuoto
    dietrodi me, con un terrore di ubriaco. Poi come
    s'uno schermo, s'accamperanno di gittoalberi
    case colli per l'inganno consueto.Ma sará troppo
    tardi ed io me n'andró zittotra gli uomini che
    non si voltano, col mio segreto.
  • E.Montale

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LA CRISI DEL 900 LUOMO E INCAPACE DI ESSERE
UOMO
  • Chi sono? E tanto strano
  • Fra tante cose strambe
  • Un coso con due gambe
  • Detto guidogozzano!
  • Bada che non ti parlo
  • Per acrimonia mia
  • Da tempo ho ucciso il tarlo
  • Della malinconia.
  • Socchiudo gli occhi,
  • Estranio
  • Ai casi della vita
  • Sento fra le mie dita
  • La forma del mio cranio.
  • Rido nellabbandono
  • O Cielo o Terra o Mare,
  • Comincio a dubitare
  • Se sono o se non sono!
  • Ma ben verrà la cosa
  • vera chiamata Morte
  • Che giova ansimar forte
  • Per lerta faticosa?
  • Gozzano da Nimesis

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LA CRISI DEL 900 LUOMO E INCAPACE DI ESSERE
UOMO nei titoli delle opere
  • Il mestiere di vivere
  • Il male di vivere
  • Luomo senza qualità
  • Un inetto
  • Uno, nessuno, centomila

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LA CRISI DEL 900Realtà come caos impossibile
da decifrare
  • Lape conosce la formula del suo alveare, la
    formica conosce la formula del suo
    formicaio,luomo non conosce la sua formula
  • (Dostoevskij)
  • Non chiederci la parola che squadri da ogni
    latol'animo nostro informe, e a lettere di
    fuocolo dichiari e risplenda come un
    crocoperduto in mezzo a un polveroso prato.
  • Ah l'uomo che se ne va sicuro,agli altri ed a se
    stesso amico,e l'ombra sua non cura che la
    canicolastampa sopra uno scalcinato muro!
  • Non domandarci la formula che mondi possa
    aprirti,sì qualche storta sillaba e secca come
    un ramo.Codesto solo oggi possiamo dirti,ciò
    che non siamo, ciò che non vogliamo.
  • (Eugenio Montale, Ossi di seppia)

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LA CRISI DEL 900Luomo cerca di chiudere gli
occhi
  • Nascondi le cose lontaneChe vogliono ch'ami
    e che vada!Ch'io veda là solo quel biancodi
    strada,che un giorno ho da fare tra stancodon
    don di campane...Nascondi le cose
    lontane,nascondile, involale al volodel cuore!
    Ch'io veda il cipressolà, solo,qui, quest'orto,
    cui pressosonnecchia il mio cane. (Pascoli -
    Nebbia)

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LA CRISI DEL 900Limpossibilità di rapporti
  • Le mie mani, cosa sono le mie mani?
  • La distanza incommensurabile che mi divide
    dal mondo degli oggetti e mi separa da essi per
    sempre.
  • Sartre
  • Io volevo esser solo in un modo affatto
    insolito, nuovo. Tuttalcontrario di quel che
    pensate voi cioè senza me e appunto con un
    estraneo attorno.
  • Pirandello

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LA CRISI DEL 900La malattia
  • come segno del disagio esistenziale
  • nevrosi che nasce dalla domanda insoddisfatta di
    senso
  • Uomo dissociato, schizoide, fisicamente
    deformato.
  • Sono malato, sono malvagio..
  • Dostoevskij Memorie del sottosuolo

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LA CRISI DEL 900La malattia
  • Inettitudine Incapacità di vivere
  • Incapacità di decidere
  • Malattia della volontà
  • Doloroso privilegio essere in divenire
  • aperto alle
    infinite serie di
  • possibilità
  • privilegio di
    conoscenza

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LA CRISI DEL 900La malattia
  • Il sano sa godere la vita, ma è inautentico,
    crede di vivere ma è vissuto
  • Il malato è inadatto a vivere, insoddisfatto, ma
    autentico
  • Paradosso drammatico
  • Luomo per vivere autenticamente è costretto a
    rinunciare alla vita

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LA CRISI DEL 900Il rifiuto del ruolo di poeta
  • linautenticità della vita che la società offre
    porta a non identificarsi più con essa e i suoi
    valori
  • il poeta rifiuta il ruolo di colui che attraverso
    la sua opera porta avanti gli ideali condivisi e
    i significati dellesistenza

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LA CRISI DEL 900Il rifiuto del ruolo di poeta
  • Chi sono?Son forse un poeta?No certo.Non
    scrive che una parola,ben strana,la penna
    dell'anima mia"follia".Son dunque un
    pittore?Neanche.Non ha che un colorela
    tavolozza dell'anima mia"malinconia".Un
    musico,allora?Nemmeno.Non c'è che una
    notanella tastiera dell'anima mia"nostalgia"So
    n dunque...che cosa?Io metto una lentedavanti
    il mio cuoreper farlo vedere alla gente.Chi
    sono?Il saltimbanco dell'anima mia. raticadoc
  • Aldo Palazzeschi
  • Perché tu mi dici poeta?Io non sono un
    poeta.Io non sono che un piccolo fanciullo che
    piange.Vedi non ho che le lagrime da offrire al
    Silenzio.Perché tu mi dici poeta?
  • .....
  • Oh, io sono, veramente malato!E muoio, un poco,
    ogni giorno.Vedi come le cose.Non sono,
    dunque, un poetaio so che per esser detto
    poeta, convieneviver ben altra vita!Io non so,
    Dio mio, che morire.Amen.
  • S. Corazzini

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La parola nel 900
  • Milosz
  • Se così fosse resterebbe ancora la parola
  • Suscitata una volta da effimere labbra,
  • che corre e corre, messaggero instancabile,
  • nei campi interstellari, nei vortici galattici,
  • e protesta chiama grida.

37
La parola nel 900
  • Privilegio della parola tramite per lassoluto
  • Crea, tenta di creare ciò che manca
  • O anche solo di gridare ciò che manca
  • Idea del messaggero che corre e corre, si
    affatica instancabile ma forse inutilmente
  • (Il messaggio dellImperatore Kafka,
  • Sette messaggeri Buzzati)

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LE STRUTTURE FORMALI
  • Quando si usa un linguaggio normale, vuol dire
    che dell universo si ha unidea sicura e
    precisa, che si crede in un mondo certo,
    ontologicamente ben determinato, in un mondo
    gerarchizzato dove i rapporti stessi tra luomo e
    il cosmo sono determinati. (Contini)
  • Questo cambiamento della concezione di sé e della
    realtà determina un cambiamento delle modalità di
    scrittura, poetica e narrativa.
  • Dalla crisi del rapporto io mondo, nasce la
    fine dellimpianto naturalistico e si modifica il
    rapporto tra scrittore e materia narrata che non
    formano più due entità distinte.

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LE STRUTTURE FORMALI800
  • Oggettività e realismo nellimpianto narrativo
  • fiducia nel rapporto comunicativo (fiducia nella
    parola, la quale può descrivere la realtà,
    costruire un corrispettivo del mondo reale)
  • mondo ordinato, chiaro, coerente
  • La situazione narrativa si incardina nelle
    categorie per eccellenza della realtà spazio,
    tempo, causalità.
  • tempo lineare trama - eventi dislocati in una
    successione cronologica
  • collegati tra loro da rapporti di causa effetto
  • deficit iniziale - finale compensazione del
    deficit
  • tempo narrativo per eccellenza (limperfetto o il
    passato remoto).

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  • personaggi individuati singolarmente e
    socialmente
  • portatore di valori - eroe positivo
  • Il narratore è al di fuori della macchina
    narrativa e sovrintende al suo funzionamento.
  • Narrazione in terza persona
  • Narratore regista, onnisciente
  • (Natural. e verismo) procedimento narrativo
    impersonale
  • lo scrittore deve comportarsi di fronte alla
    realtà come uno scienziato e ricercare il csd
    documento umano la letteratura viene ad essere
    determinata da cause ben precise e condizionanti
    (race, moment, milieu).

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LE STRUTTURE FORMALIIl 900
  • Dalla crisi del rapporto io mondo, nasce la
    fine dellimpianto naturalistico
  • De Benedetti la narrativa moderna mette in crisi
    la possibilità di leggere i romanzi standosene in
    poltrona, tranquilli, non sono romanzi di
    evasione, sono inquietanti perché rappresentano
    lo sgretolamento delluomo borghese, della
    concezione unitaria e coerente che luomo ha di
    sé.

42
LE STRUTTURE FORMALIIl 900
  • Il venir meno di certezze universali porta alla
    impossibilità di affermare un significato
    unitario nella realtà che si rivela
    inconsistente, frammentata
  • Viene meno nel romanzo novecentesco la
    possibilità di ricostruire in unità il mondo, la
    vita, perché manca il soggetto unitario che possa
    dare ordine alla realtà da una prospettiva
    superiore.

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LE STRUTTURE FORMALIIl 900
  • tempo come durata (spt dopo Bergson) - profonda
    modificazione delle categorie gnoseologiche di
    tempo spazio causalità,
  • Il tempo interiorizzato il tempo - funzione
    della coscienza individuale
  • dimensione della memoria
  • andirivieni continuo di passato e presente
  • Il vicino viene allontanato e il lontano
    avvicinato, limportante trascurato e il banale
    valorizzato
  • tempo della narrazione presente - romanzo opera
    aperta
  • destrutturazione dellintreccio attenzione alle
    vicende interiori
  • Narratore e materia non distaccati
  • Abbandono della terza persona e adozione della
    prima persona
  • Narratore inattendibile (vedi Zeno)

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LE STRUTTURE FORMALIIl 900
  • Scelta del banale e del quotidiano, in cui i
    personaggi non fanno, ma subiscono passivi e
    disorientati
  • Il protagonista non è più un individuo per un
    verso o per laltro esemplare, ma un uomo senza
    qualità spesso alla ricerca di una identità, di
    un ubi consistam. E leroe negativo.
  • (Vinti di Verga e inetto sveviano)

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LE STRUTTURE FORMALIIl 900
  • tecniche
  • Monologo interiore punto di vista sempre più
    interno
  • Flusso di coscienza. Alterazioni anche delle
    strutture sintattiche e grammaticali
  • Manipolazione dei codici linguaggio
    rimescolamento dei registri linguistici

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LA POESIA Crisi della parola come comunicazione
DOCERE Linguaggio mimesi della realtà
  • Il linguaggio della realtà è misterioso,
    oscuramente simbolico e addirittura
    indecifrabile.
  • Poesia penetra il mistero delle cose
  • valore della parola tramite per lassoluto,
    rivela lignoto
  • musicalità
  • frammento

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LA POESIA
  • 1 dec scopre le relazioni nascoste gli elementi
    della realtà collegati da una logica inedita e
    personalissima parola imprecisa, vaga
    suggestiva
  • 2 dec riflette il caos parola incomprensibile,
    oscura
  • crea a volte diventa il sostituto della vita
  • entra in crisi lordinamento sintattico
    tradizionale, razionalizzazione della realtà
  • linguaggio metaforico
  • simbolo/allegoria
  • analogia
  • sinestesia

48
  • FINE
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