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La mia scelta nonviolenta

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Title: La mia scelta nonviolenta


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La mia scelta nonviolenta
  • La nonviolenza non corrompe la verità

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La nonviolenza non corrompe la verità
  • Molti anni fa quando frequentavo alcuni gruppi di
    azione studentesca, ascoltando i dialoghi
    dilaniati dalle diverse posizioni politiche,
    scelsi la nonviolenza. Perché la nonviolenza
    attiva permette di non corrompere la verità.
    Mentre la logica della violenza non permette di
    vedere le ragioni dellaltro e nella mancanza di
    dialogo si corrompe la verità alla base degli
    obiettivi studenteschi del tempo. Invece la
    nonviolenza attiva ti permette di dialogare senza
    raggiungere la rottura, circoscrivendo il
    confronto civile ed escludendo lo scontro
    violento.

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Progetto costruttivo
  • Questo modello di dialogo permette di
    concentrarsi sui punti comuni sui quali costruire
    dinamiche comuni ed impostare un progetto
    costruttivo.(GBateson )
  • Negare le idee dellaltro corrompe la verità del
    messaggio di cui si è portatori e alimenta il
    conflitto fra le parti.
  • Gandhi ci insegna che i mezzi che usiamo rivelano
    ciò che siamo, porre le proprie idee e rimanere
    in ascolto delle idee dellaltro conduce alla
    realizzazione del progetto costruttivo.

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Cosè il Satyagraha
  • Il Satyagraha può essere tradotto come forza
    della verità dellanima, rappresenta un processo
    di ricerca della verità.
  • Il Satyagraha può essere anche interpretato come
    una strategia di peacebuilding positivo a livello
    sociale. Come processo di disobbedienza civile o
    di resistenza nonviolenta.
  • Il Satyagraha, esercitando la capacità di
    tollerare la sofferenza piuttosto di reagire con
    violenza, spezza il ciclo della violenza.

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Il Satyagraha e i Corpi Civili di Pace
  • Gandhi teorizzava la costruzione di un esercito
    nonviolento addestrato alle metodologie della
    nonviolenza attiva da impiegare nelle situazioni
    di conflitto, Shanti Sena.
  • Durante il conflitto nella ex Yugoslavia, il
    deputato europeo del gruppo verde Alex Langer,
    teorizzò un intervento di forze disarmate per il
    superamento del conflitto.
  • Alberto LAbate ha condotto diverse azioni di
    interposizione nonviolenta nei conflitti, a
    partire dallesperienza dellAmbasciata di Pace
    allinterno di Campagna Kossovo.

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Uscire dagli schemi per agire il cambiamento
  • La violenza costruisce una simmetria tra le parti
    in conflitto, laggressore compie un azione e
    laggredito risponde con unazione. In questo
    modello si vuole sopraffare lavversario per
    ottenere la vittoria. Le azioni si susseguono in
    un crescendo di violenze.
  • La nonviolenza non ha come scopo la distruzione
    dellavversario, ma persegue la trasformazione
    del conflitto attraverso un dialogo tra le parti.
  • Bisogna uscire dallo schema della violenza per
    riuscire a trasformare il conflitto e agirne il
    cambiamento.(P. Watzlawicz)

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I tempi della nonviolenzadue esempi
  • Nella Libya la fine della dittatura aiutata
    dallintervento NATO non ha veramente liberato le
    popolazioni locali ma le ha rese debitrici nei
    confronti dei paesi occidentali e lascia sul
    campo germi di prossimi nuovi conflitti.
  • Nella Birmania la lunghissima lotta nonviolenta,
    attuata dalla popolazione e dalla loro Leader ha
    favorito un radicato mutamento nella societa
    civile che ha reso impossibile il proseguimento
    della dittatura,che nonostante la feroce
    repressione attuata,e oggi disponibile al
    cambiamento, e permettera di costruire le basi
    per una futura democrazia.

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i corpi civili di pace come terzo soggetto
  • La prima regola per un intervento civile di pace
    e la richiesta di intervento da parte delle
    popolazioni o delle associazioni della societa
    civile del paese che subisce la privazione dei
    suoi diritti fondamentali.
  • La seconda e limpegno alla non partigianeria ed
    il termine coniato per esprimerla e
    Equi-vicinanza.
  • La terza e il rispetto e lo studio approfondito
    delle tradizioni e delle culture locali.
  • La quarta e non ultima e luso delle tecniche di
    nonviolenza attiva come unico strumento di
    azione.

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Quale percorso per gli ICP?Origini
dellintervento civile in zone di conflitto
  • Rivoluzioni e azioni popolari nonviolente, orrore
    per gli effetti della guerra alimentano una
    coscienza diffusa sulla necessità di Corpi Civili
    di Pace.
  • Henri Dunant nel 1859 è testimone della battaglia
    di Solferino e nel 1863 fonda il Comitato
    Internazonale della Croce Rossa. Prim Convenzione
    di Ginevra e nascita de Diritto Internazionale
    Umanitario.
  • William James, The MoralEquivalentof War 1906,
    propone un Servizio Civile di Pace.

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Quale percorso per gli ICP?Origini
dellintervento civile in zone di conflitto
  • Pierre Ceresole e pacifisti cristiani olandesi
    fondano nel 1919 il Servizio Civile
    Internazionale.
  • Paradigma Gadhiano della politica nonviolenta gli
    Shanti Sena, forze sviluppate tra il 1922 e il
    1948 per interporsi negli scontri tra Hindu e
    Musulmani.
  • Abdul GhaffarKhan fondò e rese operative negli
    anni 1920 e 1930 le Camicie Rosse.

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Quale percorso per gli ICP?I pionieri dei Corpi
Civili di Pace
  • MaudeRoyden e la PeaceArmy inglese degli anni 30
    per fermare laggressione giapponese in Cina.
  • JayaprakashNarayan, leader dello Shanti Sena e
    Salvator de Madariaga, diplomatico spagnolo, alla
    fine degli anni 50 propongono al Segretario
    Generale dellONU i Guardiani della Pace.
  • War Resister International fonda, nel 1960, la
    Brigata Mondiale di Pace per lAzione
    Nonviolenta seguono due marcie internazionali
    una di barche contro gli esperimenti nucleari in
    Tanzania, e unaltra tra New Delhi e Pechino.

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Quale percorso per gli ICP?I pionieri dei Corpi
Civili di Pace
  • Nel 1981 nascono, in Canada, le PeaceBrigades
    International (PBI) servizio di accompagnamento
    nonviolento, testimonianza, educazione alla pace,
    che si svilupperà in Colombia, Messico,
    Guatemala, Indonesia, e Nepal. Unesperienza che
    verrà riconosciuta dalla relazione del Parlamento
    Europeo, NonviolentCivicAction in
    SupportofHumanRights and Democracy
  • Nel 1995 Alex Langher del Gruppo Verde al
    Parlamento Europeo presenta un progetto di legge
    per la costituzione dei Corpi Civili di Pace.

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Quale percorso per gli ICP?I pionieri dei Corpi
Civili di Pace in Italia
  • Uno straordinario movimento popolare ha
    democraticamente ottenuto, in forza dellart11
    della Costituzione Repubblicana, due leggi (la
    230/1998 e la 64/2001) che istituiscono una
    Difesa Civile non armata e nonviolenta tramite
    il Servizio Civile Nazionale, che può operare sia
    in Italia che allestero. Tale servizio, autonomo
    dal servizio militare, risponde anchesso al
    dovere costituzionale di difesa della Patria.

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Quale percorso per gli ICP?I pionieri dei Corpi
Civili di Pace in Italia
  • Lassociazionismo italiano ha implementato, in
    autonomia rispetto alle istituzioni, importanti
    missioni di Corpi Civili di Pace
  • nei Balcani per liberare Sarajevo dallassedio -
    1992 la marcia dei 500 - 1993 MirSada con 2000
    partecipanti.
  • In Medio Oriente con centiania di attivisti che
    dal 2001 in poi si sono avvicendati in Palestina
    compiendo azioni di interposizione civile a
    difesa dei diritti del popolo palestinese.

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Quale percorso per gli ICP?I pionieri dei Corpi
Civili di Pace in Italia
  • Nel sanguinoso conflitto del Congo 300 volontari
    dei Beati i Costruttori di Pace hanno organizzato
    il Simposio per la Pace in Africa che ha poi
    permesso lintervento dei caschi Blu dellONU.
  • Nel 2006 di nuovo 110 volontari sono andati in
    Congo per monitorare e sostenere il processo
    elettorale.
  • E anche in Italia per arginare razzismo e cultura
    mafiosa.

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Quale percorso per gli ICP?Nel 2007 nasce il
Tavolo Interventi Civili di Pace, convocato dal
MAE
  • Favorire un dialogo strutturato con le
    istituzioni e gli organi politici italiani e
    stranieri al fine di ottenere riconoscimento
    formale degli ICP e promuovere la reaalizzazione
    di interventi di peacebuilding e di peacekeeping
    civile.
  • Definire gli obiettivi, le caratteristiche e le
    pratiche degli ICP, divenendo organo di garanzia
    e facilitando la convergenza di obiettivi,
    strategie e priorità delle associazioni membre.
  • Sostenere e migliorare leeficacia degli
    interventi civili in aree di conflitto,
    agevolando la condivisione delle risorse e
    fornendo consulenze.
  • Aumentare la visibilità delle tematiche ICP e
    sensibilizzare lopinione pubblica sulla cultura
    della nonviolenza attiva.

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Quale percorso per gli ICP?Nel 2007 nasce il
Tavolo Interventi Civili di Pace, convocato dal
MAE
  • Fanno parte del Tavolo ICP Associazione per la
    Pace - Servizio Civile Internazionale sezione
    italiana - Un Ponte per- Centro Studi Difesa
    Civile - Archivio Disarmo - IPRI rete CCP - Ass.
    Papa Giovanni XXIII Operazione Colomba - Tavola
    della Pace Friuli Venezia Giulia - Operatori di
    Pace Campania - PeaceBrigades International
    sezione italiana - Centro Gandhi Edizioni -
    Berretti Bianchi - CasaPace Milano - Essi
    condividono i seguenti principi
  • Nonviolenza nella gestione del conflitto, oltre
    che nei rapporti con le forze armate sul campo e
    nelle relazioni tra operatori.
  • Indipendenza da condizionamenti politici
  • Imparzialità rispetto alle parti in conflitto,
    pur schierandosi sempre in difesa dei diritti
    umani.
  • Equità di genere nelle relazioni tra operatori e
    con la popolazione locale.
  • Rispetto per la cultura locale e adoione di uno
    stile di vita semplice il più possibile in
    sintonia con quello della popolazione locale.

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Quale percorso per gli ICP?Nel 2007 nasce il
Tavolo Interventi Civili di Pace, convocato dal
MAE
  • Campi dAzione
  • Monitoraggio dei diritti umani e denuncia delle
    violazioni
  • Monitoraggio elettorale
  • Promozione, educazione e sensibilizzazione del
    processo di pace
  • Mediazione e facilitazione dei processi di
    riconciliazione tra le parti
  • Interposizione non armata tra le parti
  • Accompagnamento nonviolento di persone minacciate
  • Empowerment delle parti più deboli e oppresse dal
    conflitto
  • Attivazione e valorizzazione di reti tra persone,
    organizzazioni e/o istituzioni
  • Aiuto umanitario, sostegno ai profughi e
    assistenza nel reintegro di combattenti nel post
    conflitto

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Progetto PilotaICP in Palestina Raccogliendo la
Pace
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Progetto PilotaICP in Palestina Raccogliendo la
Pace
  • Il progetto nasce dallidea di realizzare un
    intervento civile di Pace in Palestina con lo
    scopo di implementare presenze di media e lunga
    durata.
  • Interventi di questo tipo sono finalizzati a
    prevenire e risolvere situazioni di conflitto,
    tramite una realistica e professionale
    alternativa nonviolenta diretta esclusivamente ai
    civili e alle loro esigenze prioritarie.

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Progetto PilotaICP in Palestina Raccogliendo la
Pace
  • Lintervento prevede linvio di un certo numero
    di volontari in alcuni villaggi nei territori
    occupati dai coloni israeliani (es Al Masara,
    IrakBurin) per aiutare i contadini palestinesi
    nella raccolta delle olive, inoltre lintervento
    prevede il monitoraggio di situazioni di
    aggressione e violenze da parte dei coloni.

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Progetto PilotaICP in PalestinaAssocizioni
promotrici
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Progetto PilotaICP in PalestinaRaccogliendo le
Olive
  • LIntervento è stato effettuato dopo aver
    ricevuto una richiesta da parte delle popolazione
    civile palestinese.
  • Durante lIntervento
  • Le Associazioni hanno garantito la sicurezza e
    lanonimato dei volontari.
  • I volontari hanno lavorato nel villaggio per
    raggiungere lobiettivo del progetto.
  • I volontari hanno partecipato insieme alla
    popolazione alle azioni di interposizione, come
    le manifestazioni del venerdì, di protesta per la
    costruzione del muro.

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Progetto PilotaICP in PalestinaRaccogliendo le
Olive
  • Durante e dopo lIntervento
  • I volontari mandano report quotidiani sul blog
    dedicato e al loro rientro in Italia sono in giro
    nei loro ambienti cittadini per raccontare la
    loro esperienza e informare su ciò che accade in
    Palestina oggi.

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(No Transcript)
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