La grande depressione del 1929 in Usa - PowerPoint PPT Presentation

About This Presentation
Title:

La grande depressione del 1929 in Usa

Description:

* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * Questo modulo di approfondimento sulla Crisi del 1929 la rielaborazione didattica di un lavoro ... – PowerPoint PPT presentation

Number of Views:360
Avg rating:3.0/5.0
Slides: 34
Provided by: liceorodo
Category:
Tags: del | depressione | grande | usa

less

Transcript and Presenter's Notes

Title: La grande depressione del 1929 in Usa


1
La grande depressione del 1929 negli Stati Uniti
2
NOTA
  • Questo modulo di approfondimento sulla Crisi del
    1929 è la rielaborazione didattica di un lavoro
    svolto dalla studentessa del Liceo Scientifico
    Statale N.Rodolico, Antonella Di Chio (Esame di
    stato anno scolastico 2008-09)
  • Si è voluto proporre in questa forma per
    sottolineare il lavoro eccellente svolto dalla
    nostra studentessa, oggi allUniversità Luigi
    Bocconi con il programma Talent Scout

3
La crisi del 29 in Usa fu una crisi senza
precedenti in termini di
  • -Durata (1929-1933)
  • -Rapidità di sviluppo
  • La depressione apparve ancora più drammatica
    perché giunse dopo una fase di espansione che
    iniziò con gli anni 20.

4
Leconomista John Kenneth Galbraith ha
individuato 5 elementi di debolezza delleconomia
americana che potrebbero essere responsabili
della crisi
  • 1) Iniqua distribuzione del reddito il 5 della
    popolazione con i redditi più alti controllava
    un terzo della ricchezza nazionale.
  • 2)Cattiva struttura del sistema bancario
  • 3)Eccesso di prestiti a carattere speculativo
  • 4)Errata scienza economica eccessivo libero
    mercato

5
5) Squilibri nella struttura delle aziende
industriali e finanziarie. In particolare
A)Dopo la prima guerra mondiale vi fu un
notevole aumento degli investimenti. Infatti per
la LEGGE DI KEYNES lINVESTIMENTO è

  • direttamente proporzionale al reddito
    disponibile
  • inversamente proporzionale al
    tasso di interesse
  • il reddito disponibile della popolazione crebbe
    notevolmente (il reddito nazionale tra 23 e 29
    aumentò del 23), grazie allaumento dei profitti
    e dei salari.
  • i tassi dinteresse erano stati notevolmente
    ridotti.

Aumentando gli investimenti si accrebbe la
PRODUTTIVITA delle industrie, in particolare
quelle legate ai beni simbolo della classe media
di quel periodo(radio, frigoriferi,
macchine,etc), come, dunque, le industrie
automobilistiche, metallurgiche , petrolifere,
elettriche. Inoltre si svilupparono anche il
settore edile e quello dei trasporti. Tale
sviluppo industriale fu anche favorito da
unorganizzazione scientifica del lavoro degli
operai(taylorismo). Allaumento della
produttività, tuttavia, non corrispose una
proporzionale crescita del potere dacquisto.
Ovvero allaumento dei prezzi (inflazione)
dovuto allaumento della produttività e quindi
del PIL non corrispose un proporzionale aumento
dei salari
6
  • B) Mancarono dei limiti alle attività
    speculative
  • Gli acquirenti delle azioni, nel clima di
    fiducia e ottimismo dei cosiddetti roaring
    years, compravano secondo una logica puramente
    speculativa. Gli azionisti non si preoccupavano
    della qualità dei titoli acquistati, in quanto
    non li compravano per ottenere dividendi, ma solo
    per rivenderli immediatamente dopo a prezzo
    maggiorato, prevedendo una crescita del loro
    valore a causa dellaumento della domanda.
  • Così il corso dei titoli raddoppiò tra il 26 e
    il 29 ma, allaccrescersi del loro valore non
    corrispose un effettivo aumento della produzione
    industriale, la quale, infatti, aveva raggiunto
    livelli troppo alti per le reali capacità di
    assorbimento del mercato interno.

BOLLA SPECULATIVA
7
  • Improvvisamente il valore dei titoli subì un
    calo rapidissimo, pari quasi al 50(lindice
    delle azioni passò da 316 del settembre 29 a 147
    del dicembre).
  • Il 24 Ottobre del 1929 (Giovedì nero) 13 milioni
    di azioni vennero vendute a prezzi notevolmente
    inferiori di quelli di acquisto 16 milioni
    quattro giorni dopo, il 29 ottobre (Martedì
    nero).
  • Era il crollo della Borsa di Wall Street di New
    York.

Folla fuori dalla Borsa di New York a seguito del
crollo finanziario.
8
(No Transcript)
9
(No Transcript)
10
  • Tale crisi andò a colpire in particolar modo il
    ceto medio, che era il principale sostenitore
    della domanda e degli investimenti

Famiglia californiana durante la grande
depressione. Il cosiddetto ceto medio fu
particolarmente colpito dalla crisi economica.
11
A) La domanda di quei prodotti simbolo della
classe media si ridusse notevolmente
riduzione della domanda
SOVRAPPRODUZIONE INDUSTRIALE
B) La riduzione degli investimenti creò una
catena di conseguenze che si ripercossero in modo
negativo sulleconomia americana, la quale si
chiuse in una sorta di circolo vizioso
meno
INVESTIMENTI
meno PRODUZIONE


meno
OCCUPAZIONE
riduzione dei REDDITI

riduzione dei CONSUMI riduzione della
DOMANDA
I percettori di reddito non consumano,
ma nel
contempo non investono il
RISPARMIO per
sfiducia



Il tasso di disoccupazione passò dal 3,7 nel
1929 al
24,9 nel 1933, anno in cui il numero totale dei
disoccupati era di circa 13 milioni
12
  • LINDUSTRIA AMERICANA subì, quindi, anchessa un
    crollo precipitoso
  • La produzione industriale scese del 50 tra 29 e
    32
  • Tra Marzo e Dicembre 1929 le vendite
    automobilistiche scesero dell83
  • Lindustria perse il 53,5 dai capitali investiti

Essendo il settore industriale strettamente
legato a quello BANCARIO, la crisi del29 vide
anche il FALLIMENTO di MOLTE BANCHE
- Da un lato i risparmiatori volevano ritirare il
loro denaro dalle banche per salvarlo o spinti da
esigenze di liquidità
  • Dallaltro le banche avevano ecceduto nei
    prestiti alle aziende, le quali non erano state
    in grado di restituire i debiti alle scadenze

CRISI DI LIQUIDITA investe molte BANCHE
La crisi bancaria si ripercosse sulla MONETA che
venne svalutata
13
  • Gli effetti della crisi furono accentuati
    ulteriormente dalla
  • CRISI di SOVRAPPRODUZIONE
  • Dopo la crisi di sovrapproduzione del 1873-95,
    gli Stati uniti erano riusciti a trovare uno
    sbocco per i propri prodotti nei nuovi mercati
    delle colonie e, in particolare, nel Sud-America.
    Tuttavia, dal momento che tali colonie erano
    precluse dal commercio con altre nazioni tramite
    dazi, in esse mancava una diversificazione dei
    prodotti, così che anche il loro mercato giunse
    a un punto di SATURAZIONE.
  • Negli Stati Uniti, dunque, si produceva ma non si
    vendeva SOVRAPPRODUZIONE
  • I prezzi dei
    prodotti crollarono precipitosamente
  • A)Il prezzo dei prodotti agricoli scese di oltre
    il 25
  • CRISI del
    SETTORE AGRICOLO
  • B)Cali dei prezzi delle materie prime oscillavano
    tra il 10-34
  • C) I prezzi dei prodotti industriali scesero del
    50
  • I prezzi dei prodotti si ridussero anche perché
    già dallAgosto 29 i prezzi delle materie
    importate erano diminuiti, con il conseguente
    calo dei prezzi delle merci interne.
  • DEFLAZIONE cresce lofferta a prezzi sempre più
    bassi attendismo della domanda
  • SPIRALE
    INVOLUTIVA diminuisce il volume degli affari

14
Le risposte alla crisi Hoover
  • Herbert Hoover(repubblicano) 1929-32
  • A)Politica di isolamento protezionismo
  • B)Misure deflazionistiche per la salvaguardia del
    valore della moneta
  • (Nel contempo cercò di sostenere i prezzi dei
    cereali e del cotone tramite la Grain
    Stabilization Corporation e la Cotton
    Stabilization Corporation istituite nel 1930)
  • C)Aumento della pressione fiscale
    riduzione della domanda
  • D)Contenimento della spesa pubblica per evitare
    deficit del bilancio statale
  • nessuno stimolo a opere pubbliche
  • E) Nessun piano di pubblica assistenza( solo 5
    dollari a settimana per famiglia)
  • F)Impose ai dirigenti industriali di mantenere
    inalterati i salari ma nello stesso tempo il
    profitto delle aziende diminuì per la riduzione
    dei prezzi
  • Diminuì il ricavo ma la spesa rimase la stessa
    le aziende fallirono,


  • accrescendo la


  • disoccupazione

Tariffa doganale Hawley-Smoot (Giugno 1930)
aumentò i dazi dal 60 al 100, riducendo le
esportazioni e innescando una vera e propria
guerra commerciale con gli altri Stati
15
In un clima di sfiducia Roosvelt, facendo leva
sui valori tradizionali delletica e del lavoro e
sulla capacità americana di ripresa nei momenti
più duri, riuscì ad ottenere la maggioranza nelle
elezioni del 1932
  • Frankin D. Roosvelt(democratico)1933-45
  • Si propose di combattere la grande depressione,
    promuovendo un programma politico con tre R
    "relief, recovery and reform" (cura,
    risollevamento e riforma).
  • Elaborò, infatti, una serie di riforme economiche
    tra il 1933-37, affidandosi a un brain trust
    (gruppo di fiuducia di cervelli), dando così
    origine al cosiddetto NEW DEAL(nuovo corso),
    termine coniato dal presidente stesso quando
    affermò "Impegno voi, impegno me stesso, per un
    nuovo contratto per il popolo americano".
  • Il presidente Roosvelt basò le proprie teorie
    sulle idee delleconomista britannico JOHN
    MAYNARD KEYNES, autore del libro Teoria generale
    delloccupazione, dellinteresse e della
    moneta(1936). Questultimo soseneva
  • lincapacità del mercato di
    autoregolarsi( al contrario di quanto
    sostenevano gli studiosi di economia politica di
    Smith e Ricardo) opponendosi alla politica che
    vigeva a quel tempo negli USA del laissez
    faire
  • la necessità dellintervento
    dello Stato nelleconomia
  • idea di Stato-imprenditore che
    sostenga gli investimenti, quindi la domanda,
    riducendo così la disoccupazione.

16
Roosvelt concretizzò le teorie keynesiane
attraverso una serie di riforme
  • A)Aumento della spesa pubblica (senza paure per
    il deficit di bilancio)
  • Lo Stato-imprenditore investì in opere
    pubbliche e infrastrutture (in particolare la
    Tennessee Valley Authority e il NIRA promossero
    la creazione di grandi opere pubbliche). In tal
    modo
  • -2/3 milioni di disoccupati furono
    assorbiti dalla crescente necessità di
    manodopera
  • -le aziende private furono
    notevolmente stimolate per la realizzazione
    delle opere pubbliche
  • B) Ridistribuzione verso il basso della ricchezza
    per evitare una sproporzione nei redditi,
    prelevando risorse dalla tassazione di grandi
    patrimoni
  • C) Creazione di un Welfare State(Stato
    assistenziale) attraverso il Social Security Act,
    che istituiva una serie di ammortizzatori
    sociali misure in materia di disoccupazione,
    anzianità, salari minimi, lavoro minorile, orari
    di lavoro, riconoscimento dei sindacati. In tal
    modo
  • Si sostiene la forza lavoro disoccupata
    aumenta la domanda, quindi la

  • produzione
  • D) Politica inflazionistica svalutazione del
    dollaro del 40(approvazione dell Emergency
    Banking Relief Act il 20 Marzo 1933). In tal
    modo si ebbe
  • - stimolo per spesa pubblica
  • - stimolo per esportazioni

17
  • E)Contenimento della produzione agricola ( per
    regolare il rapporto domanda-offerta) tramite
    -riduzione della superficie coltivata
  • - concessione di sussidi agli
    agricoltori
  • F) Riorganizzazione del sistema bancario e
    finanziario
  • - più controlli in Borsa per contenere la
    speculazione istituzione della SEC (Securities
    and Exchange Commission)
  • -riduzione dello strapotere dei grandi gruppi
    finanziari e delle Corporations
  • -separazione di banche di deposito e banche
    daffari
  • Tale riforma del sistema capitalistico, che mutò
    la politica del laissez-faire in dirigismo dello
    Stato, consentì una ripresa delleconomia
    statunitense, a partire dal 1933.
  • Tuttavia la Scuola austriaca e in particolare
    leconomista Rothbard sostengono al contrario
    che il New Deal roosveltiano fu tuttaltro che
    miracoloso. Secondo la visone austriaca,
    infatti, leccessivo peso dello Stato
    nelleconomia contribuì a dilatare gli effetti
    della crisi, la quale sarebbe durata meno senza
    gli errori commessi in ambito di politica
    economica.
  • Nel 1937, effettivamente, si rivelarono di nuovo
    segni di recessione, la quale, però non si estese
    perché il mondo aveva già imboccato la strada del
    RIARMO e della GUERRA.

18
Lunico rimedio che consentirà di risanare in
modo permanente leconomia statunitense sarà
proprio
la SECONDA GUERRA MONDIALE
19
La crisi fuori dagli USA
  • La crisi del29 si allargò a macchia dolio in
    vari paesi europei(Gran Bretagna, Francia,
    Belgio, Italia, Olanda, Svizzera, Austria e
    Germania).
  • Ciò è essenzialmente legato a due elementi
  • 1) Tra il 1925 e il 1929 gli Usa prestarono ai
    Paesi europei, stremati dalle perdite economiche
    della Prima Guerra Mondiale, circa 3 miliardi di
    dollari. Con il piano Dawes, ad esempio, gli USA
    offrivano ingenti capitali a breve termine (il
    cosiddetto hot money) alla Germania, la quale,
    li utilizzava per investimenti a medio/lungo
    termine. In tal modo la Germania poteva ripagare
    i propri debiti con Gran Bretagna e Francia, le
    quali, a loro volta risanavano i debiti con gli
    Stati Uniti. Il ritiro dei prestiti americani a
    causa della crisi ebbe in tal modo ripercussioni
    negative su tutti i paesi indebitati.

20
2) Mancava un paese guida credibile, in ambito
economico e finanziario, in grado di risolvere
tale situazione. Dal 1922, con la conferenza di
Genova, vari Paesi europei avevano adottato il
sistema del gold exchange standard, per il quale
oltre ad avere riserve auree, avevano anche
riserve in sterline. Quando fu colpita dalla
crisi anche la Gran Bretagna, che aveva un ruolo
regolatore delleconomia internazionale, tutti
gli altri Paesi del gold exchange standard
subirono pesanti conseguenze. Quando, infatti,
nel 1931 il valore della sterlina rispetto al
dollaro scese quasi del 30, le monete di altri
25 Paesi europei seguirono la sterlina nel suo
ribasso.
  • Gli effetti di tale crollo nei vari Paesi europei
    furono analoghi a quelli negli USA
  • a)Diminuzione dei prezzi (ovunque i prezzi
    scesero dal 10 al 33)
  • b)Crolli in Borsa
  • c)Chiusura di banche e industrie
  • d)Aumento della disoccupazione secondo la
    Società delle Nazioni nel 1932 la disoccupazione
    superava i 25 milioni di unità. Ad esempio
  • -in Germania i disoccupati da 2,5 milioni
    arrivarono a 6 milioni (tale fattore costituì la
    base del consenso per il nazismo)
  • in Gran Bretagna da 1,5 milioni a 3 milioni

21
e)Calo della produzione industriale
Stato 1930 1931 1932 1933 1934 1935
Stati Uniti 83 69 55 63 69 79
Gran Bretagna 94 86 89 95 105 114
Francia   99 85 74 83 79
Germania 86 72 59 68 83 96
Austria   91 78 66 68 75
Italia   93 84 77 83 85
Svezia   102 97 89 93 111
Cecoslovacchia   91 64 60 67 70
Ungheria   87 82 88 99 107
Romania     105 82 101 126
Bulgaria   104 107 103 98 103
U.R.S.S.     183      
La seguente tabella riporta gli indici della
produzione industriale negli anni immediatamente
seguenti la crisi del 1929 ponendo come
riferimento a 100 il valore nel 1929.
22
Le risposte alla crisi da parte dei Paesi europei
  • A) Adozione di misure protezionistiche e tariffe
    doganali più elevate per ridurre le importazioni
    ed incentivare produzione interna. Ad esempio in
    Inghilterra con la conferenza di Ottawa del 32
    fu emanato l Import Duties Act, che imponeva
    dazi superiori al 33.
  • Riduzione del commercio internazionale da 68
    miliardi di dollari di merci scambiate nel 1929
    si passò a 24 milioni nel 1933
  • B) Controllo dei cambi monetari
  • C) Politica di svalutazione delle monete
    politica del denaro a buon

  • mercato
  • D)Misure legislative di sicurezza sociale

23
E)Partecipazione dello Stato nelleconomia
nazionale -incentivi a lavori pubblici
-sostegno alle industrie maggiormente depresse(
ad esempio in Italia nel 33 fu istituito lIRI,
istituto di ricostruzione industriale) -tra il
33 e il 34 da parte di Germania e Italia fu
adottata una politica di ampliamento degli
armamenti le commesse statali sostenevano vari
settori, quali quello automobilistico,
aereonautico, siderurgico, etc. Spese militari,
in percentuale del PIL in alcuni paesi, dal 1929
al 1938
Anni Germania Italia Francia Gran Bretagna URSS USA Giappone
1929-32 0,9 3,7 3,8 2 3,4 0,9 2,5
1933 3,2 5,5 4 2,1 4,1 1 1,6
1934 4,4 6,8 6,3 3,9 18,3 1,2 2,4
1935 8,9 7,3 7,4 5,1 26,4 1,1 2,3
1936 11,4 15,7 8,2 7,1 12,8 1,1 2,1
1937 14,4 16,1 7,1 9,4 13,7 1,1 5,2
1938 28,2 9,2 7,2 12,8 19,7 1,3 9,8
24
Se la storia si ripeta o no è un problema
irrisolto, ma certamente gli eventi contemporanei
ricordano la crisi che sconvolse gli USA e il
mondo intero nel 29
  • - Oggi come allora la crisi economica ha avuto il
    suo epicentro negli Stati Uniti, espandendosi poi
    in tutto il resto del mondo
  • - La crisi attuale ha causato un aumento del
    tasso di disoccupazione in USA dell8,1(dati
    inerenti al febbraio 2009). Anche nel 29 la
    disoccupazione aumentò, benché in modo più
    incisivo( circa del 25)

25
- Anche oggi, come nel 29, i prezzi dei prodotti
hanno subito un brusco calo, in base a quel
fenomeno definito DEFLAZIONE. Come si può
osservare dal grafico, in cui la linea blu indica
landamento dei prezzi a partire dal Gennaio
2008, mentre la linea rossa quello a partire dal
Gennaio 1929, in entrambi i casi è iniziato un
brusco calo dei prezzi dall autunno sia del 1929
che del 2008.
26
-Come evidenzia la studiosa di storia economica
Amity Shlaes nel libro The Forgotten Man, le
risposte alla crisi adottate dallattuale
presidente americano Barack Obama richiamano
alcuni intereventi presi dopo la crisi del 29
a) La proposta del Buy American dellattuale
presidente americano per incentivare la
produzione interna statunitense ricorda le misure
protezionistiche adottate dal presidente Hoover
dopo lo scoppio della crisi negli anni 30. b)
Con misure analoghe a quelle del presidente
Roosvelt, Obama, nella presentazione della prima
proposta di legge di bilancio del febbraio 2009,
ha presentato un mix di riduzioni fiscali per il
ceto medio (redditi inferiori ai 250mila dollari
lanno) e un aumento della pressione fiscale per
i più abbienti. Inoltre il presidente ha detto
che il suo bilancio si prefigge di rendere
lassistenza sanitaria più accessibile ai milioni
di americani che hanno perso il posto. Obama ha
parlato di un sussidio che aiuterà sette milioni
di americani che hanno perso il lavoro a
conservare la mutua che avevano prima del
licenziamento. c) Obama, ricordando le linee
guida del New Deal roosveltiano, ha investito
somme ingenti per stimolare leconomia e salvare
il sistema finanziario, accrescendo notevolmente
la spesa pubblica. d) Lo stesso attuale
presidente americano ha definito la proposta di
riforma finanziaria fatta a metà del giugno di
questanno la più profonda svolta nelle regole
della finanza dalla Grande Depressione. Egli ha
attribuito maggiori poteri alla Fed e alla Sec,
ha creato unAuthority ( la Consumer Financial
Protection Agency) a tutela dei consumatori, con
lobiettivo di creare un quadro che consenta di
promuovere linnovazione scoraggiando ogni
abuso.
27
Ancora aperto è il dibattito sui fattori che
hanno portato a una tale recessione e sui rimedi
da adottare per risollevare la situazione.
Diversi sono anche i pareri riguardo il rapporto
che cè tra ciò che sta accedendo adesso e gli
eventi del 29.
-Studiosi come Barry Eichengreen , professore di
Economia e Scienze Politiche a Berkeley ed ex
Senior Policy Advisor al Fondo Monetario
Internazionale, e Kevin H. ORourke , professore
di economia al Trinity College di Dublino,
mettono in parallelo la crisi del 29 e la crisi
attuale, per concludere che la crisi attuale
sembra essere peggiore della crisi del 1929, in
particolare se si guardano i dati su base
mondiale anziché prendere in considerazione i
dati dei soli USA. Ciò è bene evidente se si
osservano alcuni grafici relativi alla produzione
industriale, al mercaro azioniario e al volume
del commercio mondiali.
28
Figura 1. Produzione Industriale Mondiale (oggi
allora)
Fonte Eichengreen and ORourke (2009).  
29
Figura 2. Mercati azionari mondiali (oggi
allora)
Fonte Global Financial Database.
30
Figura 3. Volume del commercio mondiale (crisi
del 29 crisi attuale)  
Fonte League of Nations Monthly Bulletin of
Statistics
31
-Altri personaggi di rilievo nelleconomia
mondiale, mostrano, al contrario, un
atteggiamento più ottimista verso lattuale crisi
economica. Paul Krugman, premio nobel per
leconomia nel 2008, ha definito quella che
stiamo vivendo una Mezza Grande Depressione,
sostenendo che il crollo attuale stia procedendo
con ritmi più soft, riferendosi, tuttavia, solo
alleconomia statunitense. Il presidente della
Fed Ben Bernanke, ha affermato, inoltre, che il
rischio di piombare in un nuovo 29 sia stato
evitato e che già a partire dal 2010 si potranno
evidenziare segni di ripresa. In effetti oggi si
prevede un tasso di crescita negativa nellordine
del 2-3 di Pil, che è notevolmente inferiore
rispetto al crollo del Pil americano(di circa il
30) dopo il 29. Al giorno doggi, inoltre, la
risposte politiche da parte dei vari governi sono
state più rapide e organismi quali la WTO e
lUnione Europea creano condizioni di
cooperazione internazionale più favorevoli.
Tuttavia se da un lato le possibilità di ripresa
delle economie sono maggiori, attualmente bisogna
fare i conti con alcuni elementi aggravanti,
quali i mass media, che spesso intimoriscono i
consumatori e non sempre forniscono corrette
informazioni riguardo ciò che stiamo vivendo.
32
Non è, dunque, possibile prevedere con esattezza
se le risposte attuate dai vari governi saranno
efficaci, oppure quali saranno le evoluzioni di
tale recessione, in cui siamo coinvolti da solo
un anno. Dopo il 29, infatti, leconomia
statunitense ha continuato a contrarsi fino alla
seconda guerra mondiale, che ha caratterizzato
lunica reale via duscita dalla crisi.
Bisogna solo sperare che gli eventi non si
ripetano nel presente in modo analogo con cui si
sono sviluppati in passato
33
  • BIBLIOGRAFIA
  • - Marco Cattini LEuropa verso il mercato
    globale
  • - Tommaso Detti, Giovanni Gozzini Storia
    contemporanea
  • - Luigi De Rosa La crisi economica del 1929
  • - John Kenneth Galbraith The Great Crash,
    1929-
  • - Amity Shlaes The Forgotten Man
  • - articoli di giornale de Il Sole 24 ORE, La
    Stampa e La Repubblica
Write a Comment
User Comments (0)
About PowerShow.com