Title: NEOPLASIE ENDOCRINE MULTIPLE (MEN 1)?
1NEOPLASIE ENDOCRINE MULTIPLE (MEN 1)?
- Diverse alterazioni genetiche predispongono allo
sviluppo delle neoplasie delle ghiandole
endocrine e causaso sindromi da eccesso ormonale - Attualmente sono disponibili test genetici basati
sullanalisi del DNA.
2EPIDEMIOLOGIA MEN
- È una malattia autosomica dominante,
caratterizzata dalla comparsa di alterazioni
patologiche in diversi organi endocrini - In più del 90 dei casi è presente una iperplasia
delle paratiroidi, più raramente adenomi del lobo
anteriore dell'ipofisi (45-60), tumori endocrini
del pancreas (30-80), tumori della corteccia
surrenale (15-34)? - La prevalenza della sindrome MEN1 è stimata a
circa 0,04-0,2 per 1000 abitanti - La penetranza è molto elevata. L'80 dei
portatori di alterazioni genetiche sviluppa
sintomi clinici entro il 50esimo anno di vita - La combinazione tumorale più frequente è
costituita da un iperparatiroidismo primario (p
HPT), accompagnato da un tumore neuroendocrino
del pancreas (18,9), nel 14 dei casi può
esserci un adenoma del lobo anteriore
dell'ipofisi.
3EPIDEMIOLOGIA MEN
- La triade completa (iperparatiroidismo, tumore
endocrino del pancreas e adenoma ipofisario) si
riscontra nell'11 dei casi - Nel 1997 fu scoperto il gene responsabile (gene
MEN1), per cui la diagnosi può essere posta
precocemente - PARATIROIDI più del 90 dei pazienti con
sindrome MEN1 si presentano con un p HPT questa
è la prima manifestazione della malattia - Il p HPT nella sindrome MEN1 ha un decorso
clinico simile a quello della malattia sporadica.
Il sintomo dominante è la nefrolitiasi e
patologie correlate allipercalcemia
4EPIDEMIOLOGIA MEN
- PANCREAS ENDOCRINO è colpito nel 30-80 di tutti
i pazienti con sindrome MEN1, in ordine di
frequenza i tumori delle isole pancreatiche
ormonalmente attivi sono i gastrinomi, insulinomi
e i vipomi - GASTRINOMI provocano la sindrome di Zollinger-
Ellison. La maggior parte dei gastrinomi MEN1 è
localizzata nel duodeno, ed hanno una prognosi
più favorevole rispetto a quelli sporadici. La
sindrome è caratterizzata da una eccessiva
produzione di gastrina. La diagnosi viene posta
sul riscontro di un'aumentata secrezione acida,
le ulcere peptiche ricorrenti, nonchè, da
aumentati livelli basali di gastrina.
5EPIDEMIOLOGIA MEN
- INSULINOMA causa ipoglicemia in circa 1/3 dei
pazienti con MEN1 i tumori possono essre benigni
e maligni. I tumori secernenti possono essere
identificati mediante ecoendoscopia. - GLUCAGONOMA in alcuni pazienti provoca una
sindrome da iperglicemia, diarrea, rush cutaneo,
anoressia e trombosi venosa che completano il
quadro clinico. - TUMORI IPOFISARI si verificano in più della metà
dei pazienti tendono ad essere multicentrici
rendendo difficile l'asportazione chirurgica. I
tumori più comuni sono i PROLATTINOMI, che
vengono diagnosticati sulla base del riscontro
dei livelli plasmatici di prolattina superiori a
200 ng/l. Altri tumori ipofisari possono essere i
tumori producenti ACTH.
6EPIDEMIOLOGIA MEN
- I tumori carcinoidi, che si manifestano nel
contesto della MEN1, sono del tipo di quelli che
si ritrovano nell'intestino tenue
7TERAPIA
- Tutti gli individui che ereditano un gene
mutante MEN1 vanno incontro ad almeno una delle
manifestazioni della malattia. Nella maggior
parte dei pazienti si sviluppa un iperpara e
nell80 un tumore a cellule insulari
pancreatiche più della metà va incontro ad un
tumore ipofisario - La maggior parte dei pazienti va sottoposta a
chirurgia su 2 o più ghiandole nel corso della
vita.
8TERAPIA MEN 1
- L'intervento chirurgico rappresenta la terapia
d'elezione in quasi tutti i tumori associati a
MEN1 - Nella MEN1 si deve sempre presumere una malattia
che interessa più organi. Ciò significa che
l'asportazione di singole strutture all'interno
di un organo, non garantisce una guarigione
duratura ma è legata ad una elevata percentuale
di recidive. - In letteratura si trova una percentuale di
recidiva che giunge fino al 50 entro 10 anni. - È necessario, pertanto, un follow-up per tutta la
vita del paziente
9MEN 2
- Con il termine di neoplasia endocrina multipla di
tipo 2 (MEN2) si identifica una sindrome
ereditaria autosomica dominante con 2 sottotipi
MEN2a e MEN2b. - Nella MEN2a si manifestano iperparatiroidismo,
feocromocitoma e carcinoma midollare della
tiroide. - La MEN2b, più aggressiva, comprende carcinoma
midollare, feocromocitoma, ganglioneuromatosi,
neurinomi delle mucose ed il tipico aspetto
marfanoide. - In alcune famiglie il ca midollare rappresenta
l'unica endocrinopatia evidente e viene anche
definito come ca midollare familiare con MEN.
10MEN 2
- La sindrome delle neoplasie endocrine multiple
(MEN) corrisponde ad un quadro morboso
geneticamnete determinato, caratterizzato da
tumori o iperplasie che compaiono
contemporaneamente o indipendentemente tra loro
in più ghiandole endocrine. - La malattia ha ereditarietà autosomica dominante
con una penetranza genetica incompleta e
differenti gradi di espressione all'interno della
stessa famiglia. - La sindrome MEN 2a ( Sindrome di SIPPLE)
comprende il carcinoma midollare della tiroide,
l'iperparatiroidismo primario e il
feocromocitoma.
11MEN 2
- Per la sindrome MEN2b ( sindrome di GORLIN)
accanto al carcinoma midollare della tiroide e il
feocromocitoma sono tipici i neurinomi delle
mucose, la ganglioneuromatosi gastrointestinale e
l'aspetto marfanoide. - Sia nella MEN2a che nella MEN2b il decorso e la
prognosi sono determinati dal ca midollare della
tiroide. - L'aspetto clinico della MEN2 è cambiato
decisamente da quando è stato introdotto lo
screening familiare. - Mentre negli anni precedenti la diagnosi veniva
posta sulla base dei sintomi clinici molto
evidenti, lo screening biochimico consente di
porre diagnosi in uno stadio presintomatico e
porta ad un significativo miglioramento della
prognosi
12SINTOMATOLOGIA MEN2a
- CARCINOMA A CELLULE C DELLA TIROIDE
- L'entità clinica dominante della MEN2a è il ca a
cellule C (Ca midollare della tiroide)? - Il tumore compare con carattere multicentrico in
entrambi i lobi tiroidei e si accompagna spesso
ad una iperplasia delle cellule C - Il reperto di questa particolarità istologica in
un paziente con ca a cellule C, apparentemente
sporadico, è considerato come un segno della
presenza di una variante tumorale ereditaria e
richiede uno screening familiare anche se
l'anamnesi familiare è vuota.
13SINTOMATOLOGIA MEN2a
- L'aspetto clinico del tumore di tipo familiare
non si distingue dal ca midollare sporadico. Al
contrario della forma tumorale sporadica, la
diagnosi di un ca midollare familiare viene posta
di solito molto precocemente grazie alla
possibilità dello screening familiare
presintomatico che si basa sul dosaggio della
calcitonina. - IPERPARATIROIDISMO è presente nel 20-30 dei
pazienti MEN2a. Si pensa che una sostanza secreta
dalle cellule C della tiroide sia in grado di
stimolare la funzione delle paratiroidi e
determini così la comparsa di un p HPT associato
alla MEN2. La maggior parte dei pazienti è
asintomatica e presenta solo una lieve
ipercalcemia. Le 4 ghiandole paratiroidee
presentano una iperplasia.
14SINTOMATOLOGIA MEN2a
- FEOCROMOCITOMA è presente nel 10-50 delle
famiglie con MEN2a. - I tumori sono di solito bilaterali e possono
comparire in modo sincrono o metacrono. Quelli
maligni associati alla MEN2a sono rari. La
diagnosi viene posta nel corso del regolare
screening familiare.
15SINTOMATOLOGIA MEN2b
- Tra le forme della MEN2 è la più aggressiva. La
MEN2b ha una ereditarietà autosomica dominante.
Con una penetranza di quasi il 100,
l'espressione è molto variabile per cui i singoli
individui di una famiglia mostrano gradi di
malattia molto differenti. - Caratteristica della MEN2b è il fenotipo dei
pazienti presentano infatti labbra tumide e
neurinomi delle mucose. Soffrono spesso, a causa
della ganglioneuromatosi, di diarrea, stipsi,
dolori addominali crampiformi. - Nel corso della malattia nel 50 dei pazienti
vengono diagnosticati feocromocitomi. - I tumori della midollare del surrene sono di
solito bilaterali e quasi sempre benigni.
16SINTOMATOLOGIA MEN2b
- La prognosi dei pazienti affetti da MEN2b è
determinata dal carcinoma midollare della
tiroide, che in paragone alla MEN2a, compare
molto più precocemente e metastatizza più
rapidamente per via linfatica. - Se la diagnosi viene posta in uno stadio in cui
il ca midollare si presenta sintomatico il
paziente ha già metastasi linfonodali
17SCREENING BIOCHIMICO
- La diagnosi precoce del ca midollare della
tiroide è lo scopo principale dello screening. Lo
screening biochimico si basa sul dosaggio della
calcitonina nel siero, che rappresenta il GOLD
STANDARD nella diagnostica precoce. - Per la stimolazione si ricorre alla
pentagastrina, per via della semplicità del test
e scarsi effetti collaterali. A causa della
possibilità di una comparsa molto precoce del ca
midollare della tiroide si consiglia di iniziare
lo screening già dal primo anno di vita. - Lo screening per l'iperparatiroidismo comprende i
dosaggi del calcio e del paratormone. - Per lo screening del feocromocitoma si ricorre al
dosaggio della metanefrina, adrenalina e
noradrenalina nelle urine delle 24 ore
18SCREENING GENETICO
- Consente di identificare i portatori di geni
grazie al reperto di mutazioni del RET
protoncogene, che sono la base genetica
riconosciuta del carcinoma midollare della
tiroide. - Un'analisi del DNA alla ricerca di mutazioni del
protoncogene RET deve essere eseguita in ogni
paziente con ca midollare ereditario ma anche in
ogni paziente con ca midollare sporadico. - L'analisi del protoncogene RET dovrebbe essere
eseguita nei pazienti in cui si sospetti una
MEN2b per identificare le mutazioni. Gli altri
membri della famiglia a rischio possono essere
sottoposti ad analisi se la diagnosi non è
chiara. In alcune famiglie in cui sia presente
uan sicura trasmissione alle cellule germinali
del ca midollare, ma non siano identificabili
mutazioni del protoncogene RET, dovrebbero essere
praticati test con pentagastrina o con calcio sui
membri a rischio.
19ENDOCRINOCHIRURGIA
TUMORI ENDOCRINI G.E.P.
20TUMORI NEUROENDOCRINI
- Sono neoplasie che si possono sviluppare in
qualsiasi distretto del nostro organismo, la loro
sede più tipica è rappresentata dal distretto
gastro entero pancreatico (70 dei casi), da qui
la distinzione in tumori neuroendocrini GEP e non
GEP a partenza dai bronchi. - I tumori neuroendocrini GEP presentano alcune
caratteristiche peculiari che li
contraddistinguono
21EPIDEMIOLOGIA GEP
- A Si tratta di tumori rari, anche se in realtà
sembra elevata la percentuale dei casi
misconosciuti - B Una parte si presenta in associazione
conaltre neoplasie del sistema endocrino a
configurare il quadro delle suddete MEN - C Si dividono in 2 gruppi le forme
biologicamente attive e quelle inattive. Le prime
danno sindromi tipiche i cui sintomi sono
correlati all'ormone secreto, le seconde invece
appaiono silenti dando segno di sé solo a causa
dell'accrescimento della massa neoplastica
22EPIDEMIOLOGIA GEP
- D L'ormone secreto dalla neoplasia funge da
marker tumorale permettendo sia la diagnosi
precisa che il monitoraggio successivo e
presentano bassi indici proliferativi - F La prognosi è funzione dell'istotipo e della
sporadicità del tumore essendo migliore nelle
forme familiari
23EPIDEMIOLOGIA GEP
- Nonostante questi aspetti comuni è comunque
opportuno tenere conto del fatto che esistono
elementi che diversificano ogni singola neoplasia
e che rendono questo gruppo di tumori
estremamente ETEROGENEO. - UNA SINGOLA POPOLAZIONE CELLULARE PUO' PRODURRE
ANCHE CONTEMPORANEAMENTE, PIU' ORMONI, così come
ogni tumore può essere costituito da più stipiti
cellulari, ognuno biologicamente attivo, con
conseguente comparsa di sintomi carattezzati dal
sovrapporsi di sindromi diverse
24EPIDEMIOLOGIA GEP
- Le cellule che compongono il sistema
neuroendocrino non rappresentano una popolazione
cellulare omogenea - Da un punto di vista funzionale e clinico questi
tumori possono essere distinti in biologicamente
attivi e biologicamente non attivi. Nel primo
caso il tumore produce e libera 1 o piò mediatori
chimici che sono i responsabili della comparsa di
una sindrome clinica correlata. Nel secondo caso
invece il quadro clinico non è determinato dalla
produzione di uno specifico ormone, ma dalla
presenza della massa tumorale, così che queste
forme rimangono a lungo asintomatiche
25EPIDEMIOLOGIA GEP
- Le ipotesi che spiegano l'assenza di una sindrome
correlata è dovuta ad una produzione di molecole
biologicamente inattive, la degradazione rapida
di ormoni attivi, una concentrazioine ormonale
insufficiente, la produzione ormonale incostante,
la produzione di ormoni antagonisti, l'assenza o
la saturazione dei recettori specifici. - Per quanto riguarda le forme biologicamnete
attive cosiddette funzionanti bisogna ricordare
che le molecole prodotte dal singolo tumore
possono essere multiple, ne deriva la comparsa di
sindromi caratterizzate dall'insieme di sintomi
inparte specifici e in parte comuni alle varie
neoplasie neuroendocrine
26EPIDEMIOLOGIA GEP
- I TNE nel 70 dei casi hanno una localizzazione
GEP e tra queste le forme biologicamente attive
sono del 33. Una percentuale così bassa è legata
alla predominanza dei carcinoidi a cellule C che
sono funzionanti solo nel 10 dei casi. - Nell'ambito di queste neoplasie assumono
rilevanza i tumori insorgenti nel pancreas
endocrino. Le forme a partenza pancreatica sono
anche quelle che più frequentemente sono
biologicamnete attive
27EPIDEMIOLOGIA GEP
- Per quanto riguarda i diversi istotipi la forma
più frequente è il carcinoide a cellule C che
rappresenta il 55 - INSULINOMA 15
- GASTRINOMA 12
- CARCINOIDE ARGIROFILO 3,2
- VIPOMA 1,4
- GLUCAGONOMA 1,2
- SOMATOSTATINOMA 0,5
28EPIDEMIOLOGIA GEP
- A LIVELLO PANCREATICO LA FORMA PIU' FREQUENTE E'
L'INSULINOMA SEGUITO DAL GASTRINOMA - Queste neoplasie colpiscono soprattutto la V e VI
decade di vita nella forma sporadica, sono più
precoci delle forme familiari - La sopravvivenza a 5 anni, che globalmente nei
TNE varia dall'11 al 40, nelle forme familiari
evidenzia una prognosi migliore
29NEOPLASIE NEUROENDOCRINE GEP
DISCREPANZA
VERITA AUTOPTICA
REALTA CLINICA
0,5 - 1 VS 6-10 per milione di abitanti/anno
IN PRESENZA DI SINTOMI SPECIFICI IL TEMPO MEDIO
CHE INTERCORRE DALLESORDIO DEI SINTOMI ALLA
DIAGNOSI E DI 4-6 ANNI
30ANATOMIA PATOLOGICACLASSIFICAZIONE
- A - Utilizzo combinato dei dati anatomo clinici
(sede, volume, metastasi, presenza angio
invasione) e funzionali (tipo di secrezione
ormonale e presenza o meno di una sindrome
clinica associata)? - B - Suddivisione delle neoplasie per sede
(stomaco, pancreas, duoudeno...)? - C - Suddivisione a seconda della malignità
- 1- tumori differenziati a - benigni b -
indefiniti o potenzialmente maligni - 2- carcinomi ben differenziati (a basso grado di
malignità)? - 3- carcinomi scarsamente differenziati (ad alto
grado di malignità)?
31ANATOMIA PATOLOGICA
- CARATTERI MACROSCOPICI
- I TNE sono contraddistinti da limiti netti a
profilo rotondeggiante o polilobato - Le dimensioni sono variabili. Di regola tumori
inferiori ad 1 cm sono benigni. Tumori superiori
ai 2 cm potenzialmente possono essere maligni. - I TNE GEP sono in prevalenza unici. I tumori
multipli sono di regola di piccole dimensioni e
benigni.
32ANATOMIA PATOLOGICA
- CARATTERI ISTOLOGICI
- Le forme differenziate vengono distinte secondo
la classificazione di Soga e Tazawa che a sua
volta corrispondno ai tipi A B e C. La struttura
di tipo A è caratteristica dei carcinoidi
dell'intestino tenue ed è solido insulare. La
struttura di tipo B è trabecolare ed è tipica dei
TNE rettali. Il tipo C è caratterizzato da una
struttura ghiandolare e dalla presenza di corpi
psammomatosi. È frequente la presenza di fibrosi,
l'amiloide è stata osservata negli insulinomi
pancreatici. - Le mitosi sono soventi, scarse o del tutto
assenti. L'indice di proliferazione cellulare
misurato con l'ab MIB 1 Ki 67 è di solito basso
33ANATOMIA PATOLOGICA
- L'infiltrazione dei tessuti adiacenti va
attentamente valutata. Nel pancreas i limiti tra
tessuto tumorale possono essere molto irregolari - L'infiltrazione della tonaca muscolare è
comunemente considerato come criterio di
malignità - La valutazione prognostica dei TNE scarsamente
indifferenziati non richiede particolari analisi.
Hanno una prognosi pessima. Incerta permane la
diagnosi di malignità e la valutazione della
prognosi nei tumori indifferenziati. - In molti casi la presenza di metastasi può
permettere il riconoscimento di malignità
- L'angioinvasione ha una sfavorevole prognosi
34ANATOMIA PATOLOGICA
- IMMUNOISTOCHIMICA
- Si prefigge di 2 obiettivi fondamentali la
diagnosi generica di TNE e la tipizzazione dei
singoli TNE - Per la prima sono a disposizione ab per i markers
neuroendocrini generici, il più rappresentativo è
la cromogramina A, mentre per la tipizzazione
sono a disposizione ab specifici per tutti gli
ormoni del sistema GEP. Tale tipizzazione è
giustificata solo nelle forme differenziate
35DIAGNOSI DEI TNE
- Nei TNE dell'apparato digerente è stato osservato
che in presenza di sintomi specifici il tempo
medio che intercorre dall'esordio dei sintomi
alla diagnosi è di 4-6 anni - All'esordio nella maggior parte dei casi i tumori
biologicamente attivi (funzionanti) presentano
sintomi aspecifici (ipoglicemia, diarrea, dolore
addominale, dispepsia) tali da non permettere una
diagnosi differenziale immediata. Nel caso dei
tumori non funzionanti o biologicamente non
attivi i sintomi all'esordio sono acora più
sfumati e generici perchè dovuti solo al volume e
alla sede del tumore - È frequente il riscontro occasionale di un tumore
non funzionanate durannte un esame diagnostico
richiesto per altro motivo oppure in corso di
intervento chirurgico per altra causa
36NEOPLASIE NEUROENDOCRINE GEP
INSULINOMA
IPOGLICEMIA MARCATA IPERINSULINISMO LIVELLI
PLASMATICI DOSABILI DI PEPTIDE C IL CORTEO
SINTOMATOLOGICO AD ESPRESSIONE NEUROLOGICA NON
SEMPRE VIENE ANALIZZATO IN MODO
CORRETTO RITARDO DIAGNOSTICO
TEST AL DIGIUNO DIAGNOSI DI CERTEZZA
37NEOPLASIE NEUROENDOCRINE GEP
INSULINOMA
ECOGRAFIA S. 30 TAC SPIRALE S70 RM
SSOVRAPPONIBILE ALLA TAC
SPIRALE ECOENDOSCOPIA INDAGINE A TUTTOGGI
INSUPERATA NEOPLASIA QUASI SEMPRE BENIGNA
EXERESI CHIRURGICA CURATIVA (ENUCLEAZIONE)?
38NEOPLASIE NEUROENDOCRINE GEP
GASTRINOMA
- Viene chiamata pure Sindrome di Zollinger-Ellison
e si basa sul riscontro di una gastrinemia basale
elevata, ipersecrezione acida basale - ATTIVA 40 DI CUI IL 60 HA UN COMPORTAMENTO
BIOLOGICO MALIGNO. - NEOPLASIA BIOLOGICAMENTE INATTIVA NEL 60
- ASSOCIAZIONE IN MEN 1 25.
- MEDIAMENTE ALL'ATTO DELLA DIAGNOSI I L
GASTRINOMA È METASTATICO NEL 70-75 DEI CASI.
LE METASTASI SONO LOCALIZZATE AL FEGATO,
AI LINFONODI DEL "TRIANGOLO DEL GASTRINOMA", IN
UNA BASSA PERCENTUALE DI CASI (10) È LOCALIZZATO
ALLE OSSA.
39NEOPLASIE NEUROENDOCRINE GEP
GASTRINOMA
NELLA FORMA SPORADICA (75 DEI CASI)
PREVALE SEDE DUODENALE 47 SEDE PANCREATICA
14 SEDE LINFONODALE 13 20 DEI CASI LA SEDE
DEL TUMORE PRIMITIVO E SCONOSCIUTA (NORTON)?
40NEOPLASIE NEUROENDOCRINE GEP
GASTRINOMA
GASTRODUODENITE
DOLORE ADDOMINALE INDISTINGUIBILE DA QUELLO
ACCUSATO DAI PAZIENTI CON ULCERA PEPTICA
IDIOPATICA
FREQUENTI COMPLICANZE DEL QUADRO ULCEROSO
SANGUINAMENTO
PERFORAZIONE
STENOSI PILORICA
la diarrea è presente nel 10-20 dei casi come
unico sintomo
41NEOPLASIE NEUROENDOCRINE GEP
GASTRINOMA
IPERSECREZIONE ACIDA AUMENTO DELLA
GASTRINEMIA PH GASTRICO lt2,5 BAO gt
15mEq/h BAO/PAO 1
42NEOPLASIE NEUROENDOCRINE GEP
GASTRINOMA
ECOENDOSCOPIA SCINTIGRAFIA CON OCTREOSCAN RISONANZ
A MAGNETICA E TAC (60)? TERAPIA CHIRURGICA
RADICALE IN PRESENZA DI LOCALIZZAZIONE
MONOFOCALE CON IMAGING NEGATIVO LAPARATOMIA
ESPLORATIVA CARCINOMA AVANZATO E METASTATICO
TRATTAMENTO MULTIMODALE
43SOMATOSTATINOMA
- Ha una presentazione clinica subdola perchè la
sindrome è composta da manifestazioni patologiche
molto comuni che spesso danno lievi e generici
disturbi come il diabete, la calcolosi
colecistica, dimagrimento, diarrea con steatorrea - Spesso il somastinoma si presenta come sindrome
secondaria nell'ambito di una endocrinopatia
multipla di tipo 1 oppure in associazione con la
neurofibromatosi di Recklinghausen o con la
sindrome di Von Hippel Landau
44SOMATOSTATINOMA
NEL 50-60 DEI CASI HA UNA LOCALIZZAZIONE
DUODENALE NEL 40 PANCREATICA E QUASI SEMPRE
MALIGNO ESORDISCE CON UN LIEVE DIABETE DIARREA
STEATORREA COLELITIASI E SPESSO ASSOCIATO A
NEUROFIBROMATOSI DI RECKLINGHAUSEN SCINTIGRAFIA
CON OCTREOSCA SENSIBILITA 100
45VIPOMA
- Il tumore producente VIP ( Vaso- Intestinal
Peptide) clinicamente è caratterizzato nel 100
dei casi dalla diarrea secretoria, imponente
perdita di feci liquide che non si riduce con il
digiuno e che produce disidratazione ed
alterazioni elettrolitiche (ipokaliemia neel'80
dei casi). La conferma diagnostica si ottiene
dosando elevati livelli di VIP circolante ( gt25
pg/ml) e dimostrandola presenza del tumore. Non
esistono test provocativi attendibili.
46VIPOMA
NEL 90 DEI CASI E LOCALIZZATO NEL PANCREAS,
NEL 10 HA UNORIGINE NERVOSA SINTOMI DIARREA
ACQUOSA IPOKALIEMIA IPOACLORIDRIA TRATTAMENTO CON
OCTREOTIDE ED EVENTUALE CHIRURGIA
47GLUCAGONOMA
NEOPLASIA SPESSO ASINTOMATICA SI MANIFESTA CON
SINTOMI COMPRESSIVI SINTOMI DIABETE MELLITO
ERITEMA MIGRANTE AGLI ARTI INFERIORI
FLEBOPATIA TROMBOTICA IPOAMINOACIDEMIA
CALO PONDERALE E LOCALIZZATO
PREVALENTEMENTE NEL PANCREAS NEL 90 DEI CASI HA
COMPORTAMENTO MALIGNO CON MTS DIAGNOSI
ECOENDOSCOPIA - TAC - RM
48CARCINOIDE
- Si tratta della forma neuroendocrina più
frequente. I carcinoidi possono insorgere in
qualunque organo, a parte i bronchi le sedi più
frequenti sono localizzate nel distretto GEP
(73,7), in particolare ne è colpita l'appendice
40, intestino tenue 27, intestino retto 17. Si
tratta di tumori a lento accrescimento.
L'intervallo fra l'inizio dei sintomi e la
diagnosi si aggira intorno ai 4 anni. I
carcinoidi non funzionanti rimangono quindi
asintomatici, determinando solo tardivamente
dolore addominale, ostruzione e sanguinamento
intestinale, dovute alla crescita della massa o
da fibrosi mesenterica indotta dal tumore stesso.
49CARCINOIDE
E LA NEOPLASIA ENDOCRINA GEP PIU
DIFFUSA LOCALIZZAZIONE 45 APPENDICE CECALE -
40 RETTO E COLON NEL 90 DEI CASI E UN TUMORE
NON FUNZIONANTE DIAGNOSI ACIDO-5-IDROSSI-INDOLA
CETICO NELLE URINE IL SUO RISCONTRO E
OCCASIONALE AL MOMENTO DELLA DIAGNOSI SONO GIA
PRESENTI METASTASI PERITONEALI ED
EPATICHE TERAPIA
PER LE LOCALIZZAZIONI
INTESTINALI LA TERAPIA E CHIRURGICA, IN CASO DI
METASTASI E UN TRATTAMENTO MULTIMODALE
50SINDROME DA CARCINOIDE
- I carcinoidi funzionanti sono caratterizzati
dalla cosiddetta sindrome da carcinoide. Tale
sindrome è definita da una triade patognonomica
di sintomi flushing cutaneo, diarrea e malattia
valvolare cardiaca. Ad essi si aggiungono meno
frequentemente ipotensione parossistica,
dispepsia e artrite infiammatoria - La probabilità di sviluppare sintomi dipende
dall'origine e dal comportamento del tumore, in
particolare i carcinoidi intestinali presentano
sintomi umorali quando sono presenti metastasi
epatiche. La serotonina è il composto più secreto
dai carcinoidi, e la sintetizzano a partire dal
triptofano, potendone consumare fino al 50
dell'introito alimentare .
51SINDROME DA CARCINOIDE
- Ciò comporta una inadeguata incorporazione delle
proteine che giustificano il quadro di
malnutrizione. La serotonina può essere anche
considerata la principale causa della diarrea
acquosa non rispondendo al digiuno. Ciò è tipico
della sindrome. La serotonina inibisce
l'assorbimento intestinale e aumenta la motilità.
- Il processo di fribrogenesi a livello peritoneale
e cardiaco sembra accelerato dalla serotonina. Il
flushing cutaneo appare determinato dalla
secrezione di moteplici monoamine e peptidi
vasomotorie. Nell'80 dei casi interessa il volto
e il collo, dura pochi minuti ed è stimolato
dall'assunzione di alcuni frutti come l'ananas,
kiwi, prugne, fragole, da bevande alcoliche e
farmaci come il paracetamolo
52SINDROME DA CARCINOIDE
- Le manifestazioni respiratorie presenti nel 25
dei carcinoidi sono caratterizzate da episodi di
broncospasmo, tosse secca, sibili respiratori,
spesso si associano al flushing. - Il dosaggio della serotonina e dei suoi
metaboliti urinari come l'acido 5- idrossi-
indol-acetico (5- HIAA) rappresentano tuttora il
cardine della dimostrazione biochimica della
sindrome da carcinoide.
53MARKERS GENERALI E STADIAZIONE DEI TNE
- La cromogranina A appartiene ad un gruppo di
glicoproteine idrosolubili diffusamente espresse
dal tessuto endocrino e da molti neuroni. Il suo
dosaggio è considerato un marker generale dei TNE
e nei vari studi si è dimostrato un test molto
sensibile nei tumori funzionanti. - Le procedure convenzionali come l'ecografia, la
TAC e la RMN, seppure molto usate non sono
sufficienti per una accurata stadiazione della
malattia - La stadiazione della patologia è nettamente
migliorata con l'octreoscan, che è una
scintigrafia con octreotide marcato con indio 111
54MARKERS GENERALI E STADIAZIONE DEI TNE
- Questa metodica sfrutta a fine diagnostici la
maggiore presenza dei recettori della
somatostatina su questi tumori rispetto ai
normali tessuti. - La capacità di visualizzare una lesione tumorale
con octreoscan è relativamente indipendente dalla
grandezza della lesione poiché il legame è
subordinato alla ricchezza di alcuni sottotipi di
recettore della somatostatina a cui l'octreotide
marcato si lega con maggiore affinità. - L'aspetto problematico di questa metodica è dato
dall'incapacità della scintigrafia di localizzare
con precisione anatomica una lesione, ed inoltre
dalla presenza di falsi positivi.
55MARKERS GENERALI E STADIAZIONE DEI TNE
- Recentemente la TAC spirale caratterizzata dalla
possibilità di avere immagini sia nella fase
arteriosa che in quella venosa dopo singole
iniezioni di mezzo di contrasto, sembra
costituire un significativo vantaggio nella
localizzazione dei TNE. - È verosimile che l'octreoscan e la TAC spirale
siano le metodiche di scelta nello studio
preoperatorio e nel follow up di pazienti con TNE
dell'apparato digerente.
56TERAPIA MEDICA DEI GEP CON ANALOGHI DELLA
SOMATOSTATINA
- I TNE GEP si manifestano con sintomi correlati
all'iperincrezione di uno o più peptidi o con
sintomi aspecifici quali vaghi dolori addominali,
sintomi dispeptici e astenia. Pertanto
l'approccio terapeutico deve essere rivolto sia
al controllo dei sintomi dovuti all'iperincrezioe
ormonale che al controllo della proliferzione
neoplastica. L'evidenza che la somatostatina e
soprattutto i suoi analoghi abbiano un'azione
inibente sulla secrezione di molti peptidi, oltre
che un probabile effetto anti proliferativo,
hanno suggerito l'idea dell'uso di tali farmaci.
Il razionale di questo concetto sta nel fatto
della dimostrazione dei recettori della
somatostatina nei vari TNE
57TERAPIA MEDICA DEI GEP CON ANALOGHI DELLA
SOMATOSTATINA
- L'octreotide è stato ampiamente utilizzato nella
pratica clinica, nel controllo della sindrome da
carcinoide come farmaco di emergenza in corso di
crisi acuta. La recente sintesi di analoghi della
somatostatina a lunga durata di azione ha
ulteriormente migliorato la qualità di vita di
questi pazienti. - Gli effetti collaterali degli analoghi della
somatostatina sono generalmente modesti e spesso
sono consecutivi all'adattamento del sistema
gastro enterico al farmaco.
58TRATTAMENTO MEDICO DEI GEP
- Molti pazienti presentano malattia in uno stadio
avanzato al momento della diagnosi. In caso di
chirurgia non radicale o per ripresa di malattia
è richiesto un trattamento medico. La terapia in
questi casi si avvale - a- analoghi della somatostatina
- b- interferone
- c- chemioterapia
59Analoghi della somatostatina
DIAGNOSTICA
TERAPIA
RMT
SCINTIGRAFIA (In111-DTPA-D-Phe) 1-octreotide
INIBIZIONE ANGIOGENESI
ANTIPROLIFERATIVA
Follow-up
Estensione della malattia
RISULTATI NON SEMPRE CONFORTANTI
Ricerca sede primitiva
STABILIZZAZIONE 50-60
60ANALOGHI DELLA SOMATOSTATINA
SCINTIGRAFIA (RISULTATI)?
la potenzialità diagnostica degli analoghi della
somatostatina (octreoscan) è subordinata al
numero di recettori per la somatostatina presenti
sulle cellule tumorali.
Le lesioni minime per la definizione
scintigrafica si aggirano intorno a 1,4 cm per le
lesioni epatiche e pancreatiche, 1 cm per le
lesioni linfonodali.
La localizzazione della lesione primitiva si
aggira intorno al 60. (C. Pasquali e altri -
Neoplasie pancreatiche AISP XXIV Congresso
Nazionale - Settembre 2000).
61IL RUOLO DELLA CHIRURGIA NEI GEP
- La chirurgia deve mirare
- 1 alla cura della malattia (to cure) come in
ogni altra malattia neoplastica - 2 controllo dei sintomi (to care) attraverso
- a- resezioni parziali del tumore (debulking) per
incrementare il tasso di successo delle misure
adiuvanti - b- interventi derivativi diretti ai sintomi
indotti dalla crescita locale della massa
tumorale (per esempio ostruzione duodenale,
intestinale, ittero ostruttivo)? - 3 identificazione della neoplasia
62TERAPIA CHIRURGICA
Al termine dell'iter diagnostico il chirurgo può
trovarsi di fronte a tre realtà 1) Paziente con
imaging (-) per la localizzazione del
tumore. 2) Paziente con neoplasia localizzata
imaging (). 3) Paziente con neoplasia
avanzata e presenza di MTS.
63IMAGING (-)?
SI IMPONE LA LAPARATOMIA ESPLORATIVA
CON TATTICA RAZIONALIZZATA ESPLORAZIONE DEL
PANCREAS ECOGRAFIA INTRAOPERATORIA VALUTAZIONE
ISTOPATOLOGICA DELLE LINFOADENOPATIE
LOCO-REGIONALI SAMPLING VENOSO SELETTIVO
64NEOPLASIA FOCALE
ABLAZIONE CHIRURGICA CURATIVA
NEOPLASIA AVANZATA
TRAPIANTO DI FEGATO
CHIRURGIA RIDUTTIVA
ASPORTAZIONE TOTALE (10)?
(DEBULKING)?
QUADRO CLINICO
TERAPIA FARMACOLOGICA
SOPRAVVIVENZA MEDIA 8-39 MESI -- RISPOSTE
SINTOMATICHE 60-80
65CHEMIOEMBOLIZZAZIONE ARTERIOSA
IPOSSIA
ATTIVITA ANTIBLASTICA
EFFICACIA TERAPEUTICA
SOPRAVVIVENZA MEDIA 24 MESI
RISPOSTA SINTOMATICA 70-80
66CONCLUSIONI LA CLINICA DEI TUMORI NEUROENDOCRINI
DEL PANCREAS È CARATTERIZZATA DA DIVERSE
PROBLEMATICHE ESISTE INNANZITUTTO UNA NOTEVOLE
DISCREPANZA FRA INCIDENZA CLINICA E AUTOPTICA
GIUSTIFICATA DALLA PRESENZA DI DIVERSI FATTORI
- NEOPLASIE NON FUNZIONANTI A LENTA EVOLUZIONE -
CARENZA DI MEZZI DIAGNOSTICI - NON IDONEA
DINAMICA DIAGNOSTICA
67CONCLUSIONI UNA ULTERIORE PROBLEMATICA È QUELLA
CONCERNENTE IL PLANNING TERAPEUTICO IN PRESENZA
DI METASTASI DIFFUSE E IN CASO DI NEOPLASIE NON
RILEVABILI DAL PUNTO DI VISTA TOPOGRAFICO. DI
CONTRO NON SUSSISTE ALCUN DUBBIO SU COME TRATTARE
LA NEOPLASIA CHE SIA STATA DEFINITA PER TIPO E
LOCALIZZAZIONE.