Title: Spettro elettromagnetico
1Spettro elettromagnetico
SPETTRO ELETTROMAGNETICO
c ????? E ?? E ?c/? ?
lunghezza donda (m) ? frequenza
(sec-1) E energia (joule) c velocità della
luce (2.988 x 108 m/s) ? costante
di Planck's (6.625 x 10-34 Js) Energia di legame
per gli elettroni 10eV gt 10eV radiazioni
ionizzanti 2-10eVUV, radiazioni
non-ioniozzanti lt 2eVvisible, infrarosso, onde
elettriche
2Le onde elettromagnetiche
onde non ionizzanti E h ? ? 12,4 eV
onde ionizzanti E h ? gt 12,4 eV
onde (raggi) UV microonde raggi Laser onde alta
frequenza (HF) onde bassa frequenza (LF) onde a
frequenza industriale
onde (raggi) Röntgen onde (raggi) ?
E energia eV h costante di Planck
6,626 10-34 J s ? frequenza Hz
3- Lassorbimento di energia da parte della materia
può condurre a - Ionizzazione Si verifica quando una radiazione
ha energia sufficiente per allontanare uno o più
elettroni dagli orbitali atomici, determinando la
ionizzazione delatomo. - Eccitazione Uno o più elettroni vengono
spostati verso gli orbitali atomici più esterni
senza che vi sia lespulsione.
4Dose di radiazione
La dose della radiazione si misura in termini di
quantità di energia (joules) assorbita per unità
di massa (kg) e si esprime in grays (1 J/kg).
Tuttavia, non rappresenta tutta la quantità di
energia assorbita capace di determinare gli
effetti biologici della radiazione. Una
pan-irradiazione pari a 8 Gy induce la morte
(dovuta ad insufficienza midollare). Lentità e
la sede di azione di una radiazione condizionano
il tipo di danno biologico
5Unità di misura
rad Radiation Absorbed Dose è un'unità di misura della dose di radiazione assorbita, pari a 100 erg/gr. Il rad è stato sostituito dal gray nel Sistema Internazionale di unità di misura. 1 Rad 0,01 gray 0,01 joule di energia assorbiti da un chilogrammo di tessuto. gray (Gy) il gray fu definito nel 1940 da Louis Harold Gray da cui prende il nome ed è lunità di misura della dose assorbita di radiazione del Sistema Internazionale.Un'esposizione di un gray corrisponde ad una radiazione che deposita 1 joule/Kg di materia (sia tessuti biologici che qualsiasi altra cosa).Dimensionalmente si ha Il gray ha sostiuito la vecchia unità, il rad che però è ancora talvolta utilizzata vale la relazione 1 Gy 100 rad. 1 cGy 1 rad rem Röntgen equivalente per uomo è un'unità di misura della dose equivalente di radiazioni. indica la quantità di radiazione necessaria a produrre un effetto biologicamente dannoso. Il rem è definito come il prodotto della dose assorbita espressa in rad x Q fattore di qualità che tiene conto del differente impatto biologico dei diversi tipi di radiazione raggi X e raggi gamma Q1 neutroni Q 5 - 20 a seconda dell'energia radiazione alfa Q 20. Nel Sistema Internazionale il rem è stato sostituito dal sievert con la conversione 1 Sv 100 rem. Poiché la dose di 1 rem è piuttosto elevata, si fa spesso uso del suo sottomultiplo, il millirem. sievert (Sv) unità di misura della dose equivalente di radiazione nel Sistema Internazionale. Tale grandezza ha le stesse dimensioni della dose assorbita, ovvero energia per unità di massa. Nel Sistema Internazionale si ha La dose assorbita viene convertita in dose equivalente moltiplicandola per un fattore adimensionale dipendente dal tipo di radiazione raggi X, beta o gamma, 1 Gy di dose assorbita equivale ad 1 Sv di dose equivalente neutroni 1 Gy può equivalere da 3 a 11 Sv a seconda dell'energia del fascio raggi alfa 1 Gy è equivalente a 20 Sv Il sievert ha sostituito l'unità tradizionale, il rem 1 Sv 100 rem. ev 1.6 x 10-16 erg 100 erg 6.25 x 113 ev
6Range o Penetrazione
Range distanza media percorsa dalla radiazione
incidente nella materia
In generale, indica la capacità di penetrare a
fondo nella materia. E ovviamente tanto più alto
quanto maggiore è lenergia (una particella si
ferma quando esaurisce la propria energia).
Per un fascio di particelle cariche di data
energia, si verifica sperimentalmente che il
numero di particelle trasmesse rimane pressoché
costante fino a un certo spessore, dopo il quale
crolla bruscamente.
7Penetrazione (range)
Range R (?E) distanza media percorsa nella
materia
Radiazioni a,b,g in diversi materiali...
8Schermi protettivi
9LET
Trasferimento Lineare di Energia Rapporto tra
lenergia totale T trasferita alla materia lungo
un cammino e la lunghezza R del cammino
percorso LET T/R (misurato in keV/mm, MeV/mm)
Alto LET ? alta densità di ionizzazione ? alta
probabilità di colpire e danneggiare un sito
biologico
Grande variabilità elettroni pochi keV/mm a
diverse centinaia di keV/mm
10- Le radiazioni ionizzanti sono quelle radiazioni
dotate di sufficiente energia da poter ionizzare
gli atomi (o le molecole) con i quali vengono a
contatto, E ? 10 eV - Da sempre l'uomo è soggetto all'azione di
radiazioni ionizzanti naturali, alle quali si da
il nome di fondo radioattivo naturale - radiazione terrestre (radiazione prodotta da
nuclidi primordiali o da nuclidi cosmogenici) - extraterrestre (la radiazione cosmica).
- Per la loro presenza l'uomo riceve mediamente
una dose di 2.4 mSv/a, valore varabile in
rapporto al luogo. - In Italia la dose media valutata per la
popolazione è di 3.4 mSv/a, valore di riferimento
per valutazioni di rischio radioprotezionistico. - La caratteristica di una radiazione di poter
ionizzare un atomo, o di penetrare più o meno in
profondità all'interno della materia, dipende
oltre che dalla sua energia anche dal tipo di
radiazione e dal materiale con il quale avviene
l'interazione. - Le radiazioni ionizzanti si dividono in due
categorie principali - quelle che producono ioni in modo diretto (le
particelle cariche a , ß- e ß) - quelle che producono ioni in modo indiretto
(neutroni, raggi ? o fotoni e raggi X ). - Le radiazioni ionizzanti possono essere prodotte
con vari meccanismi. i più comuni sono - decadimento radioattivo,
- fissione nucleare e fusione nucleare,
- emissione da corpi estremamente caldi
(radiazione di corpo nero) - emissione da cariche accelerate (bremsstrahlung,
o radiazione di sincrotrone). - Le particelle cariche a , ß- e ß possono
derivare dai decadimenti nucleari
11Radiazioni ionizzanti
Ogni radiazione, interagendo con la materia, cede
energia alla struttura atomica/molecolare del
materiale attraversato.
Se lenergia ceduta è sufficiente (radiazioni
ionizzanti E ? 10eV),
- Radiazioni ionizzanti
- elettromagnetiche (m0, Ehn) ? raggi X e g
- corpuscolari (mgt0, E ½ mv2) ? particelle a,
b?, p, n,...
- Particelle cariche a, b, p
- ? ionizzazione diretta degli atomi del mezzo
- Particelle neutre n, X, g
- ? ionizzazione indiretta tramite produzione di
particelle cariche secondarie
12Interazione di particelle cariche
Tutte le particelle cariche (a , ß- e ß)
interagiscono principalmente a causa delle
interazioni coulombiane con gli elettroni del
mezzo attraversato, perdendo rapidamente la
loro energia cinetica. La perdita di energia
della particella carica appare principalmente
sotto forma di ionizzazione ed eccitazione del
mezzo attraversato. Lenergia cinetica ceduta
dalla particella è praticamente tutta assorbita
dal mezzo a una distanza caratteristica, che
dipende dalle caratteristiche della particella
incidente e del mezzo attraversato.
13Interazione di particelle neutre
Al contrario delle particelle cariche, neutroni e
fotoni possono essere assorbiti completamente in
ununica collisione (il neutrone da un nucleo, il
fotone da un elettrone atomico o da un
nucleo). Al contrario delle particelle cariche,
non esistono distanze che fotoni o neutroni non
possano attraversare. Lassorbimento di neutroni
e fotoni nella materia e quindi lattenuazione
di un fascio - ha un comportamento probabilistico.
- Neutroni
- Cattura neutronica
- Urti elastici
- Urti anelastici
- Fotoni
- Effetto fotoelettrico
- Effetto Compton
- Produzione di coppie
14Neutroni
Classificazione delle interazioni secondo
lenergia dei neutroni freddi (EmeV), termici
(E0.01 eV), epitermici (E100 keV), veloci
(EMeV)
- Cattura neutronica n AZX ? A1ZX
- spesso seguita da decadimento g (? reazioni n.g
o di cattura radiativa) - spesso con nucleo finale radioattivo
- più probabile a bassa energia ( 1/E2)
I materiali sottoposti a bombardamento neutronico
diventano radioattivi!
Es. n147N ? 146C p 0.63 MeV ? rilascio
energia nel corpo umano n105B ? 73Li a
2.79 MeV ? Boron Neutron Cancer Therapy
- Urti con nucleoni
- cessione di energia a protoni
- eccitazione dei nuclei con successiva emissione
di raggi g
In tutti i processi leffetto è la ionizzazione
secondaria
15Interazioni dei fotoni con la materia
- Le particelle indirettamente ionizzanti, raggi X
e fotoni interagendo con la materia, mettono in
moto particelle cariche secondarie, a loro volta
responsabili della cessione di energia alla
materia. - Gli effetti quindi di questo tipo di radiazioni
sono gli effetti dei secondari carichi prodotti. - I principali processi di interazione della
radiazione elettromagnetica con la materia si
possono dividere in - processi di assorbimento
- e
- processi di diffusione.
16Interazioni dei fotoni con la materia
17Interazione radiazione gamma (fotoni)
Effetto fotoelettrico Interazione con elettroni
atomici interni Effetto Compton Interazione con
elettroni atomici esterni Produzione di
coppie Interazione con campo coulombiano del
nucleo
18Come la radiazione causa danni biologici ?
- la radiazione di alta energia rompe i legami
chimici.
- si creano radicali liberi, come quelli prodotti
o da altri agenti nocivi o nel corso dei normali
processi cellulari allinterno dellorganismo.
- I radicali liberi possono modificare gli
elementi chimici.
- Queste modifiche sono in grado di danneggiare le
funzioni cellulari e e di distruggere le cellule
stesse.
19Ionizzazione dellacqua
- Le cellule sono costituite per circa il 70 da
acqua che rappresenta la specie molecolare più
importante per gli effetti della ionizzazione. - La ionizzazione dellacqua da parte delle
radiazioni ionizanti induce la formazione di
radicali e di eletttroni. -
-
- H2O -----gt H2O e-
- H20 reagisce con altre molecole di acqua e
forma lo ione idronio e il radicale idrossile - H2O H2O -------gt H3O OH.
- Lelettrone libero in presenza di acqua porta
alla formazione del cosiddetto elettrone acquoso
- e- H2O n-------gt e-aq
- Lelettrone acquoso e-aq reagendo con altre
molecole di acqua porta alla formazione di
radicale idrogeno - e-aq H2O ---------.gt OH- H.
20Effetti dellesposizione a radiazioni ionizzanti
21Effetti deterministici dellesposizione a
radiazioni
22Effetti stocastici dose-dipendenti
23Effetti stocastici dose-indipendenti
24(No Transcript)
25La più importante struttura molecolare che può
subire modificazione da parte della radiazione è
il DNA!
26In che modo questo danno prodotto dalla
radiazione ionizzante influenza il nostro
organismo?
27(No Transcript)
28(No Transcript)
29DANNO AL DNA
30RADIAZIONI IONIZZANTI
Diagnostica a raggi X
m
Hz
Radioisotopi
10-7
3 x 1015
Sterilizzazione
UV
Laser
FREQUENZE OTTICHE
Vis
3 x 1014
10-6
Lampade
Radiazione infrarossa
Sorgenti termiche
Telecomandi
3 x 1011
10-3
Impianti radar
Radarterapia
Microonde
Telefonia cellulare
RADIAZIONI NON IONIZZANTI
Lunghezza donda
Forni a microonde
Frequenza
Ponti radio
3 x 108
100
Radiofrequenze
Emissioni radiotelevisive
Marconiterapia
Radioamatori
FREQUENZE NON OTTICHE
Saldatura e incollaggio
Riscaldamento a induzione
3 x 104
104
Metal detector
Basse frequenze
Videoterminali
Magnetoterapia
Elettrodomestici Linee elettriche
3 x 101
107
Linee telefoniche
CAMPI STATICI
RMN
?
0
Elettrolisi
31SPETTRO DELLE RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE NON
IONIZZANTI
Fonte P. Bevitori, Linquinamento
elettromagnetico
32Radiazioni ultraviolette
- UVB (290-320 nm) sono responsabili più degli UVA
(400-320 nm) nellindurre eritema solare. - Tuttavia, gli UVA penetrano più profondamente
nella cute. - UVB sono implicati nellinsorgenza del melanoma e
di altri tipi di tumori cutanei. - UVA causano danni cutanei responsabili
dellinsorgenza di lesioni pre-cancerose e
causano un invecchiamento prematuro della cute.
33Meccanismo di azione delle radiazioni
ultraviolette
Induzione di mutatzioni dovute al diretto
assorbimento degli UV a livello del DNA con
formazioine di transizioni C---gtT. Doppie
mutazioni CC----gtTT sono caratteristiche del
danno da UV
Il legame covalente fra due residui adiacenti di
pirimidine porta alla formazione di un anello
ciclobutanico che lega due residui pirimidinici
34Fotoprodotto pirimidina-pirimidina
Il fotoprodotto timina-timina siproduce per
legame fra la posizione C6 di una timina e la
posizione C-4 della timina adiacente
35Dose-risposta della formazione di dimeri in
rapporto alla dose di UV
36Gli UV inducono immunosoppressione
- Tumori indotti nel topo mediante irradiazione non
si accrescono se impiantati in animali singenici
ma attecchiscono in topolini immunodeficienti. - Questo indica che sono altamente antigenici.
Tuttavia, per quale motivo sono in grado di
accrescersi nellospite primario? - È stato osservato che lesposizione dei topolini
alle radiazioni UV li rende incapaci di rigettare
il tumore antigenico. Lo stesso effetto si può
ottenere trasferendo linfociti T provenienti da
animali irradiati con UV. - Gli UV inducono la comparsa di linfociti T
soppressori che inibiscono il rigetto del tumore.
Questo effetto è specifico per tumori indotti
dagli UV.
37Gli UV inducono modificazioni della risposta
immunitaria
- In corso di irradiazione con UV vengono
modificate altre risposte immunitarie comprese le
reazioni di ipersensibilità ritardata e di
ipersensibilità da contatto. - Alcuni studi hanno dimostrato che le radiazioni
UV alterano la funzione delle cellule cutanee
presentanti lantigene le cellule di
Langerhans, modificandoin tal modo il tipo di
risposta immunitaria. - Inoltre gli UV possono attivare la trascrizione
dei geni per varie citochine, quali citochine
immunosoppressive. - Durante lirradiazione con UV si formano
linfociti T soppressori rappresentati da
linfociti T helper di Tipo 2 che producono
citochine quali IL-10 con effetto inibitorio
della funzione dei linfociti T helper di Tipo 1.
38(No Transcript)
39ELF (extremely low frequency)
- onde elettromagnetiche a frequenze estremamente
basse (50-60 Hz) prodotte dagli impianti per la
produzione, trasmissione, distribuzione ed
utilizzo dellenergia elettrica (elettrodotti,
elettrodomestici)
RF (radiofrequenze)
onde elettromagnetiche ad alta frequenza (tra 300
Hz e 300 GHz) generate, ad esempio, dai
ripetitori radio-Tv e dai sistemi di telefonia
cellulare
40(No Transcript)
41(No Transcript)
42(No Transcript)
43Meccanismi di riparazione del DNA
44Modalità dei processi di riparazione del danno
indotto al DNAdalle radiazioni ionizzanti e
dagli UV
Tipo di danno Modalità di riparazione Agente
Rotture di singolo filamento (Single strand break) Base exision repair (BER) IR
Base Danneggiata Base exision repair IR UV
Formazione di dimeri da UV Nucleotide exision Repair (NER) UV
Rottura di doppio filamento (Double strand break) Recombination Non-homologous End Joining (NHEJ) IR
45Patologie umane associate a difetti di
riparazione del DNA
Patologia Genetica Caratteristiche cliniche Caratteristiche cellulari
Xeroderma pigmentosum (XP) Ataxia telangiectasia (AT) Sindrome di Bloom (BS) Anemia di Fanconi (FA) Fotosensibilità, Pigmentazione cutanea, Anomalie neurologiche, Tumori cutanei. Autosomica recessiva Ridotta immunocompetenza, Sensibilità alla radioterapia, Tumori del sistema Linforeticolareculare Autosomica recessiva Basso peso alla nascita, Teleangiectasie indotte dalla luce, Aumentata incidenza di tumori. Autosomica recessiva Aumentata incidenza di leucemie e di altri tumori solidi. Autosomica recessiva Sensibilità agli UV e agli agenti alchilanti. Difetto di Base Excision Repair. Anomalie cromosomiche, sensibilità ai raggi X e agli agenti che inducono rottura del DNA. Sintesi difettiva del DNA, Aumentato numero di scambi fra cromatidi fratelli Ridotta attività della DNA ligasi 1 Aberrazioni cromosomiche indotte da agenti che produco legami fra i filamenti di DNA, nessuna sensibilità a raggi X e UV
46Marie Curie e sua figlia sono morte per leucemia
come conseguenza dellesposizione a radiazioni
ricevute durante gli espereimenti condotti sulla
radioattività
47Rischio dellinsorgenza di tumori idotti da
radiazioniFonti di informazioni
(i) Studi in vitro su colture cellulari (ii) Stu
di in vivo su animali da esperimeto (iii) Studi
epidemiologici nelluomo sopravvissuti
alla bomba atomica esposizione
iatrogena esposizione occupazionale
48Sensibilità relativa di vari organi
allinsorgenza di tumori indotti da radiazioni in
topolini femmina
Alta sensibilità Sensibilità Moderata Bassa sensibilità
Timo Ovaie Ipofisi Utero Mammella Tessuto linfoemopoietico leucemia mieloide Polmone T. Osseo Cute Stomaco Fegato Tratto gastro-enterico
12.000 topoline sono state irradiate per 10
settimane e quindi seguite nel corso deltempo per
la durata della loro vita. La sensibilità alta,
moderata e bassa è stata definita come la
comparsa di un numero di tumori
significativamente maggiore rispetto ai controlli
per dosi rispettivamente pari a 0.25, 0.5-1.5, o
maggiori di 1.5 Gy.
49Incidenza dei tumori nei sopravvissuti alla
bomba atomica
Incidenza dei tumori nei sopravvissuti alla
bommba atomica
Totale popolazione studiata 120.321
Tipo di radiazione Acute gamma neutron
Follow up (anni) 5-45
Donne 56
Età media al momento dellirradiazione range 28.4 years0-79
di soggetti che hanno ricevuto una dose gt5 mSv 58
Numero di decessi per cancro 7.227
Numero di casi di cancro 9.014
50Studi epidemiologici sulleffetto cancerogenetico
della radioterapia
Causa del trattamento Età al momento dellesposizione Tipo di esposizione Tumori insorti
Cancro della cervice Adulto Raggi-X Esofago, apparato gastro-enterico, pancreas, genitali, vescica, tessuto osseo,leucemie
Cancro della mammella Adulto Raggi-X Ghiandola mammaria controlaterale. Leucemia ALL
Cancro dellendometrio Adulto Raggi-X Leucemia
Linfoma di Hodgkins Tutte le età Raggi-X Polmone, leucemia, linfomi non-Hodgkin, mammalla, tiroide, altri tumori solidi
Cancri delinfanzia Bambino Raggi-X Tiroide, sarcomi ossei
Emangiomi cutanei dellinfanzia Bambino Terapia con applicazioni di Radium Tiroide,mammella, altre ghiandole endocrine, sistema nervoso centrale
51Studi epidemiologici sulleffetto cancerogenetico
della radioterapia
Causa del trattamento Età al momento dellesposizione Tipo di esposizione Tumori insorti
Spodilite Anchilosante Adulto Raggi-X Esofago, polmone, tessuto osseo, connettivo, prostata, pancreas, vescica, rene, leucemia, linfomi non-Hodgkin, mieloma multiplo
Tinea capitis Bambino Raggi-X Tiroide, ghiandole salivari, leucemie, sistema nervoso centrale
Patologie mammarie benigne Adulto Raggi-X Mammella
Iperplasia timica Neonato Raggi-X Tiroide, mammella
Patologie ginecologiche benigne Adulto Raggi-X Retto, utero, genitali, pancreas, vescica, leucemie, mieloma multiplo
Ulcera Peptica Adulto Raggi-X Stomaco, pancreas, polmone, leucemie, linfomi non-Hodgkin
Ipertrofia/iperplasia tonsillare Bambino Raggi-X Tiroide, ghiandole salivari
52TUMORI CUTANEI INDOTTI DAGLI UV
Tumori cutanei 600,000 casi/anno USA (non
melanomi) 2500 morti 2500
deaths Tumori polmonari 160.000
casi/anno 140.000 morti Melanoma 27.000
casi/anno 6.000 morti Frequenza dei tumori
cutanei indotti dallesposizione solare
53Lesioni cutanee pre-cancerose e cancerose indotte
dagli UV
- Pre-cancerose
- - Cheratosi attinica
- Cancerose
- - Basalioma o carcinoma basocellulare (ulcus
rodens) - - Carcinoma spinocellulare
- - Melanoma
- - Altri (di strutture specializzate della cute)
54Cheratosi Attinica
- Lesione pre-cancerosa detta anche cheratosi
solare o senile che si sviluppa in seguito
allazione lesiva dellesposizione al sole
55Basalioma o Carcinoma basocellulare
- È un tumore maligno della cute costituito da
cellule che ricordano quelle dello strato basale
dellepidermide - Di solito ha un accrescimento lento di tipo
nodulare e non metastatizza, in alcuni casi ha un
accrescimento di tipo infiltrativo con formazione
di unulcera (ulcus rodens)
Piccolo nodulo, rosa pallido o di color cereo
lucido
Nodulo ulcerato con sanguinamento e formazione di
crosta
Nodulo rossastro
56Carcinoma spinocellulare
- Tumore maligno della cute e di altri organi (es
polmone) caratterizzato da cellule che ricordano
quello dello strato spinoso dellepidermide con
fenomeni di cheratinizzazione. - Spesso insorge su lesioni pre-cancerose come la
cheratosi attinica - Tende a metastatizzare
57Melanoma
- Deriva dai melanociti.
- Può insorgere su pre-esistenti lesioni neviche
- È fra i più maligni tumori della cute,
metastatizza frequentemente vari organi
58ELF (onde a bassa frequenza)
La IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca
sul Cancro) nel giugno 2001 ha classificato i
campi ELF come possibilmente cancerogeni per
luomo sulla base degli studi epidemiologici
relativi alla leucemia infantile Esposizione
continuativa (residenziale) a livelli gt 0,4 µT
Rimane comunque la possibilità che esistano altre
spiegazioni per lassociazione osservata tra
lesposizione a campi ELF e leucemia infantile
(OMS promemoria n.263 2001)
59RF (radio frequenze) Effetti termici
- Il riscaldamento è il principale effetto
biologico dei campi elettromagnetici a
radiofrequenza (RF). - Si verifica solo al di sopra di certi valori
dintensità detti valori soglia che sono stati
posti alla base dellindividuazione dei valori
limite
Danni alla salute da riscaldamento (es. cataratta
oculare, ustioni della pelle) si manifestano solo
per livelli di RF elevate che non si riscontrano
nella vita quotidiana (es. nelle vicinanze di
radar)
60Campi elettromagnetici ad alta frequenza (RF)
effetti a lungo termine sulla salute
OMS (promemoria n.183/1998)
Una revisione dei dati scientifici svolta
dall'OMS nell'ambito del Progetto internazionale
CEM (Monaco, Novembre 1996) ha concluso che,
sulla base della letteratura attuale, non c'è
nessuna evidenza convincente che l'esposizione a
RF abbrevi la durata della vita umana, né che
induca o favorisca il cancro. Comunque, la
stessa revisione ha anche evidenziato che sono
necessari ulteriori studi, per delineare un
quadro più completo dei rischi sanitari,
specialmente per quanto concerne un possibile
rischio di cancro connesso all'esposizione a
bassi livelli di campi RF.
61Campi elettromagnetici ad alta frequenza (RF)
effetti a lungo termine sulla salute OMS
Promemoria OMS n.193 revisione giugno 2000
Nessuna delle recenti revisioni della
letteratura ha concluso che l'esposizione ai
campi a radiofrequenza prodotti dai telefoni
cellulari o dalle stazioni radio base provochi
alcun effetto negativo sulla salute. Sono
comunque state identificate alcune lacune nelle
conoscenze, che richiedono ulteriori ricerche per
giungere a una migliore valutazione dei rischi.
62LO STUDIO EPIDEMIOLOGICO INTERPHONE
- E in corso uno studio epidemiologico
internazionale - sullassociazione tra luso di telefoni cellulari
e tumori della testa e del collo - lo studio è coordinato dalla IARC e coinvolge
unità di ricerca di 14 paesi - si prevede la raccolta di circa 10.000 casi di
tumori
63Mobile phone use and the risk of acoustic
neuroma. Lonn S, Ahlbom A, Hall P, Feychting M-
Karolinska Institut Stockholm Epidemiology 2004
Nov 15653-659
- Lo studio non evidenzia un incremento del rischio
di di neurinoma dellacustico correlato alluso
del cellulare dopo un breve periodo di
esposizione. - Tuttavia i dati suggeriscono un raddoppio del
rischio associato alluso del cellulare per un
periodo di più di 10 anni
64Cellular Telephone Use and Risk of Acoustic
Neuroma Helle Collatz Christensen, Joachim Schüz,
Michael Kosteljanetz, Hans Skovgaard Poulsen,
Jens Thomsen, and Christoffer Johansen American
Journal of Epidemiology 2004 159277-283
- Lo studio riguarda 106 casi di neurinoma acustico
confrontati con 212 casi di controllo, appaiati
ai malati per sesso ed età. Il periodo di
osservazione spazia tra il 2000 e il 2002. - Non è stata trovata alcuna associazione tra
lutilizzo costante del telefono cellulare e
lincidenza di neurinoma acustico. - Luso del cellulare per 10 anni o più non
incrementa il rischio di neurinoma rispetto a
periodi più brevi di utilizzo.
65Mobile phone use and risk of glioma in adults
case-control studySarah J Hepworth, Minouk J
Schoemaker, Kenneth R Muir, AnthonyJ Swerdlow,
Martie J A van Tongeren, Patricia AMcKinney- BMJ
20 gennaio 2006
- Studio condotto in cinque diverse aree del Regno
Unito - 966 casi di glioma diagnosticati nel periodo
2000-2004 confrontati con 1716 controlli - Conclusioni non vi è associazione tra insorgenza
di glioma e uso regolare di telefono cellulare
nei dieci anni precedenti la data di rilevazione
66Cellular Phones, Cordless Phones, and the Risks
of Glioma and Meningioma (Interphone Study Group,
Germany). Joachim Schüz, Eva Böhler, Gabriele
Berg, Brigitte Schlehofer, Iris Hettinger, Klaus
Schlaefer, Jürgen Wahrendorf, Katharina
Kunna-Grass, and Maria Blettner. American Journal
of Epidemiology, 27 January 2006
- 366 casi di glioma e 381 di meningioma
diagnosticati nel periodo 2000-2003 confrontati
con 1494 soggetti controlli - Conclusioni nel complesso, luso del telefono
cellulare non è associato allinsorgenza di
tumori cerebrali. Non emergono infatti differenze
tra utenti e non utenti del telefonino nello
sviluppo dei due tumori, sia in generale sia in
particolare nel lobo temporale del cervello,
quello che riceve la più alta esposizione. - Lunica eccezione a questo complesso di dati
negativi è unindicazione di aumento (di un
fattore 2,2) del rischio di glioma nei soggetti
che utilizzavano il telefono mobile da almeno 10
anni. Tuttavia, gli stessi autori raccomandano
molta cautela nellinterpretazione del dato che
si basa su 12 casi soltanto e per ciò stesso
oltre ad essere statisticamente non significativo
-dipende fortemente dal criterio usato. Se solo
si sposta, ad esempio, la soglia di osservazione
da 10 a 9 anni, lincremento di rischio si
dimezza.