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Giornata di studio sul progetto

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Giornata di studio sul progetto Cerealicoltura biologica BIOCER – PowerPoint PPT presentation

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Title: Giornata di studio sul progetto


1
Giornata di studio sul progetto Cerealicoltura
biologicaBIOCER
  • Castello Morando Bolognini
  • di S.Angelo Lodigiano (LO)
  • 11 ottobre 2005

2
CRA-Istituto sperimentale per la cerealicoltura -
Roma
Fabrizio Quaranta
Frumento duro in coltura biologica Scelta
varietale Qualità Micotossine
F. Quaranta, A. Belocchi, M. Fornara, V. Mazzon,
E. Desiderio Istituto sperimentale per la
cerealicoltura, sez. tecniche agronomiche - Roma
M. G. DEgidio, G. Aureli Istituto sperimentale
per la cerealicoltura, sez. merceologia - Roma
G. Avantaggiato Istituto scienze produzioni
alimentari, CNR Bari
A. Infantino Istituto sperimentale per la
patologia vegetale, Roma
3
Superfici in coltura biologica (compresi gli
ettari in conversione)
Coltura Coltura 2002 2002 2003 2003 2004 2004
Coltura Coltura ha ha ha
               
  frumento duro 123 957 10.6 89 521 8.5 109 300 11.5
  frumento tenero 28 848 2.5 22 627 2.2 26 395 2.8
  orzo 19 112 1.6 17 211 1.6 16 871 1.8
  mais da granella 14 994 1.3 14 754 1.4 15 070 1.6
  avena 17 648 1.5 13 242 1.3 11 477 1.2
  riso 8 896 0.8 6 199 0.6 6 928 0.7
  segale 497 0.04 348 0.03 2 181 0.2
  altro 1 559 0.1 45 474 4.3 3 090 0.3
Totale cereali Totale cereali 215 511 18.4 209 376 19.9 191 311 20.0
Totale bio nazionale Totale bio nazionale 1 168 212   1 052 002   954 361  
Dati SINAB al 31/12/2004
4
Semente certificata ENSE
64
62
64
62
60
domande di ispezione
5
Progetto BIOCER
Cerealicoltura biologica interventi agrotecnici
e genetici per il miglioramento
quanti-qualitativo di frumento duro e tenero e la
valorizzazione dei prodotti derivati
(Responsabile Dott. Gaetano Boggini ISC
S.Angelo Lod.)
Tematica 1. Reti nazionali per la formulazione di
liste di varietà di frumento duro e di frumento
tenero consigliate in agricoltura
biologica (Responsabile Dott. Fabrizio Quaranta
ISC Roma)
Tematica 5. Sviluppo di una filiera biologica per
il frumento duro tenero a basso rischio di
contaminazione da micotossine (Responsabile Dott.
ssa Giuseppina Avantaggiato CNR Bari)
6
(No Transcript)
7
(No Transcript)
8
Rete nazionale frumento duro biologico Numero dei
campi in prova nella stagione 2002-2003
9 campi
9
Rete nazionale frumento duro biologico Numero dei
campi in prova nella stagione 2003-2004
16 campi
10
Rete nazionale frumento duro biologico Numero dei
campi in prova nella stagione 2004 - 2005
20 campi
11
2003
2004
2005
Sicilia e Sud peninsulare
4
(1)
2
1
12
2003
2004
2005
Centro tirreno
(2)
1
(3)
13
2003
2004
2005
Centro adriatico e Nord
1
3
1
1
14
Rete nazionale frumento duro biologico Campi
comuni nel biennio 2004-2005
S. Pancrazio (PR)
Pollenza (MC) Agugliano (AN)
Introdacqua (AQ)
Alberese (GR) S. Piero a Grado (PI)
Campobasso
Papiano (PG)
Foggia Gravina (BA)
Roma
Enna
15
2003-04
16
2004-05
17
2003-04
Autunno
Inverno
Primavera
-precipitazioni inferiori alle medie
poliennali -temperature quasi sempre inferiori
alle medie, anche se mai critiche -posticipazione
delle fasi del ciclo biologico
-piogge frequenti e abbondanti in alcune
località ritardo delle semine o ristagni
post-emergenza -temperature miti
-precipitazioni frequenti -temperature
lievemente inferiori alla norma -numerose
fitopatie -pochi fenomeni di stretta al Centro-sud
18
2004-05
Autunno
Inverno
piogge frequenti e abbondanti temperature miti
temperature medie e minime particolarmente basse,
associate in molte località a precipitazioni
nevose
Primavera
temperature generalmente miti ridotta
incidenza di gelate tardive e stretta da
caldo precipitazioni variabili a seconda
dellambiente, spesso scarse nelle fasi finali
del ciclo
In molte località le piogge abbondanti hanno
determinato forte dilavamento dellazoto
19
Spigatura
Sicilia e Sud
Centro tirreno
Centro adriatico e Nord
20
Spigatura numero giorni da 1 aprile
Media 12 località comuni nel biennio 2004-05
21
Spigatura numero giorni da 1 aprile
Areali (media biennio)
22
Spigatura numero giorni da 1 aprile
Anni (media 12 località)
23
Altezza piante
Sicilia e Sud
Centro tirreno
Centro adriatico e Nord
24
Altezza pianta - cm
Media 12 località comuni nel biennio 2004-05
25
Allettamento var. Cappelli
Sicilia e Sud
Centro tirreno
Centro adriatico e Nord
26
Peso 1000 cariossidi
Centro tirreno
Centro adriatico e Nord
Sicilia e Sud
27
Peso 1000 cariossidi
Media 12 località comuni nel biennio 2004-05
Iride
28
Produzione (13 umid.)
Sicilia e Sud
Centro tirreno
Centro adriatico e Nord
29
Produzione (13 umid.)
Media 12 località comuni nel biennio 2004-05
Cappelli
Creso
30
Produzione (13 umid.)
Areali (media biennio)
31
Produzione (13 umid.)
Anni (media 12 località)
Cappelli
Cappelli
Creso
32
  Produzione (t/ha) Produzione (t/ha) Produzione (t/ha) Produzione (t/ha)
Varietà Indice di resa Indice di resa Indice di resa N campi
  2005 2004 2003 con indice
    gt100
n. campi 17 14 8 39
Claudio 103 115 103 23
Colosseo 106 109 107 28
Iride 109 111 90 25
Duilio 101 101 108 18
Creso 87 100 89 8
Cappelli 84 67 81 3
Medie 3.45 3.97 3.38  
Varietà ordinate per resa media decrescente del triennio
33
Valore pastificatorio
Valore molitorio
  • Contenuto in proteine
  • Qualità del glutine
  • Qualità della pasta
  • caratter. strutturali
  • collosità, nervo e ammassamento
  • colore
  • aspetto

Peso ettolitrico Tenore in ceneri Bianconatura Vol
patura Striminzimento Rotture
34
Classificazione qualitativa delle cariossidi di
frumento duro requisiti merceologici ( norma UNI
10709)
Requisiti merceologici Classi di qualità Classi di qualità Classi di qualità
Requisiti merceologici 1 2 3
Peso ettolitrico (kg/hL) 80 78 75
Chicchi spezzati () max 4,0 max 8,0 max 12,0
Chicchi volpati e fusariati () max 4,0 max 8,0 max 12,0
Chicchi fusariati () max 0,5 max 1,5 max 1,5
Cariossidi non completamente vitree () max 20 max 40 max 70
Scarti totali () max 4,0 max 6,0 max 10,0
35
Peso ettolitrico
Sicilia e Sud
Centro tirreno
Centro adriatico e Nord
36
Peso ettolitrico
Media 12 località comuni nel biennio 2004-05
Simeto
37
  Peso ettolitrico (kg/hL)   Peso ettolitrico (kg/hL)   Peso ettolitrico (kg/hL)   Peso ettolitrico (kg/hL)   Peso ettolitrico (kg/hL)
Varietà Indice Indice Indice N campi
  2005 2004 2003 con indice
    gt100
n. campi 17 14 8 39
Claudio 101 102 100 34
Colosseo 101 101 101 33
Iride 99 100 98 15
Duilio 99 99 100 21
Creso 100 101 101 32
Cappelli 99 100 101 23
Medie 81.9 82.3 79.1  
38
Parametri di qualitàtecnologica
  • Proteine
  • Qualità del glutine
  • Colore

Influenzano il processo di pastificazione e la
qualità della pasta
39
Classificazione qualitativa delle cariossidi di
frumento duro requisiti tecnologici (norma UNI
10709)
Requisiti tecnologici Classi di qualità Classi di qualità Classi di qualità
Requisiti tecnologici 1 2 3
Proteine ( s.s.) 14,5 13,0 11,5
Indice alveografico W 250 180 100
Indice alveografico P/L 2,0 0,5 1,0 0,5
Gluten Index gt 80 50 25
Requisiti aggiuntivi indice di giallo
semola valore medio-buono 21.0 valore ottimo
23.5
(metodo colorimetrico Chroma-meter Minolta CR 300)
40
Proteine granella
minimo 11.5
Metodo di misura Infratec 1241
41
Proteine granella
Areali (media biennio)
42
Proteine granella
Anni (media 12 località)
Iride
Iride
43
Proteine granella
Media 12 località comuni nel biennio 2004-05
Iride
44
Cariossidi bianconate
Anni (media 5 località)
45
  Proteine ( s.s.) Proteine ( s.s.) Proteine ( s.s.) Proteine ( s.s.)
Varietà Indice Indice Indice N campi
  2005 2004 2003 con indice
    gt100
n. campi 17 13 7 37
Claudio 100 96 100 12
Colosseo 98 95 98 6
Iride 93 92 96 3
Duilio 98 98 97 12
Creso 103 102 104 28
Cappelli 108 118 107 35
Medie 11.8 11.8 11.8  
Varietà ordinate per resa media decrescente del triennio
46
Qualità del glutine
Metodi diretti gluten index Metodi indiretti
test SDS, test alveografico
47
Caratterizzazione qualitativa delle cultivar in
prova 2003-04
  • 1 - Enna
  • 2 - Foggia
  • 3 - Campobasso
  • 4 - Tarquinia (VT)
  • 5 - Pollenza (MC)
  • 6 S. Piero a Grado (PI)

48
Caratterizzazione qualitativa delle cultivar in
prova nel 2003-04 valori medi di 6 località
Caratterizzazione qualitativa delle cultivar in
prova nel 2003-04 valori medi di 6 località
Caratterizzazione qualitativa delle cultivar in
prova nel 2003-04 valori medi di 6 località
SFARINATO INTEGRALE
SFARINATO INTEGRALE
SFARINATO INTEGRALE
49
Caratterizzazione qualitativa delle cultivar in
prova nel 2003-04, valori medi di 6 località
SEMOLA
50
Caratterizzazione qualitativa delle cultivar in
prova nel 2003-04 valori medi di 6 località
COLORE
51
Caratterizzazione qualitativa delle cultivar in
prova nel 2003-04 valori medi di 6 località
PASTA
Cappelli e Ciccio valori medi di 4 località
52
  • Premio specifico alla qualità per frumento duro
  • Reg CE 2237/2003
  • Indice globale di qualità (IGQ) per le varietà
  • ( rapportato a varietà testimoni)
  • 40 proteina
  • 30 indice di glutine o SDS
  • 20 indice di giallo
  • 10 peso ettolitrico o peso 1000 cariossidi

53
Stato sanitario di cariossidi di varietà di
frumento duro e tenero per la coltivazione in
agricoltura biologica U.O. 1 - Reti nazionali
per la formulazione di liste di varietà di
cereali autunno-vernini consigliate in coltura
biologica Sub-contraente Sezione Epidemiologia
e resistenza alle malattie Istituto Sperimentale
per la Patologia Vegetale Consiglio per la
Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura Dott.
Alessandro Infantino, Dott. Alberto Santori, P.a.
Giovanni Conca
54
Stato fitosanitario della semente impiegata nelle
prove Bio 2003
volpaturadeterminata con analisi diretta visiva
allo stereomicroscopio su 100 cariossidi presenza
delle principali specie fitopatogene metodo
della camera umida refrigerata su 200 cariossidi.
Dati ISPAVE - Dott. A. Infantino
55
ISPaVe - Roma
Analisi su campioni parcellari raccolti nel 2004
56
  • Osservazioni preliminari 2004
  • Varietà meno colpite fr. duro Cappelli e fr.
    tenero Agadir
  • Varietà più colpite fr. duro Iride e fr. tenero
    Colfiorito
  • Specie fungine predominanti F. poae e M. nivale
  • F. poae è considerato un forte produttore di
    micotossine, tra le quali si ricordano T2, N-T1,
    HT-2, e ZEA. Sarebbe quindi opportuno un
    approfondimento sul ruolo di tale specie nella
    produzione di micotossine, soprattutto in
    relazione alla sua elevata incidenza in alcune
    annate in diversi areali di produzione.
  • Bassa presenza di specie di Fusarium DON (F.
    graminearum,

  • F. culmorum)
  • Regioni con incidenza max Italia centrale
    (Agugliano AN per il duro e
    Roma per il tenero)

57
Le micotossine definizione e patogenicità
  • Le micotossine sono prodotti del metabolismo
    secondario di alcuni funghi filamentosi, tra cui
    quelli appartenenti ai generi Aspergillus,
    Penicillium e Fusarium.
  • Le micotossine causano intossicazioni alimentari
    (micotossicosi) che comprendono diverse
    affezioni, acute e croniche, che colpiscono gli
    animali (assunzione di mangimi contaminati) e
    luomo (consumo di alimenti contaminati).
  • Non vi sono indicazioni di tossigenicità per i
    LIEVITI, il che porta ad escludere la formazione
    di micotossine nel corso dei numerosi processi
    fermentativi.

58
Nelle zone a clima temperato, le micotossine più
diffuse nelle colture cerealicole, in particolare
mais e frumento, sono le AFLATOSSINE (B e G), le
FUMONISINE (FB), gli ZEARALENONI (ZEA) e i
TRICOTECENI (DON e T-2).   Nei prodotti
alimentari finiti (soprattutto lattiero caseari)
le micotossine si trovano con facilità, ma non
bisogna associare direttamente la loro presenza
con il livello di allarme tossicologico. La
disponibilità di tecniche analitiche sempre più
raffinate ha portato infatti ad un abbassamento
della soglia di rilevazione aumentando la
frequenza di riscontri positivi spesso non
associati a un rischio tossicologico concreto.
  Se infatti fino a qualche anno fa era venivano
rilevate solo contaminazioni con valori molto
elevati di micotossine, attualmente e possibile
evidenziare bassi valori di contaminazione,
quindi presenze più diffuse ma con concentrazioni
molto più contenute.
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