IPERDOTAZIONE MENTALE - PowerPoint PPT Presentation

1 / 112
About This Presentation
Title:

IPERDOTAZIONE MENTALE

Description:

... Scala SDAI: per l individuazione di comportamenti di disattenzione ed iperattivit . 18 items corrispondenti ai sintomi riportati nel DMD-IV. es ... – PowerPoint PPT presentation

Number of Views:156
Avg rating:3.0/5.0
Slides: 113
Provided by: rosa264
Category:

less

Transcript and Presenter's Notes

Title: IPERDOTAZIONE MENTALE


1
IPERDOTAZIONE MENTALE
  • Rosa Angela Fabio
  • Lezioni a.a. 2008-2009
  • Università degli Studi di Messina

2
  • 1 intelligenza

3
acquisire conoscenze e transferizzarle
comprensione, l'invenzione, la direzione
capacità di adattarsi per raggiungere degli scopi
e la capacità di autocritica
comprendere il mondo circostante e adattarsi ai
suoi cambiamenti
ciò che è misurato dai test di intelligenza
capacità di pensare in modo astratto
4
INTELLIGENZA
  • Le rappresentazioni della gente delle teorie
    ingenue dellintelligenza inducono a pensare che
    si tratti di una unica abilità
  • I primi studiosi andarono in questa direzione

5
Le origini dei test di intelligenza
6
Binet e il modello metrico di intelligenza
  • Il primo test nato per valutare le differenze tra
    bambini normali e con ritardo conteneva circa 30
    item di comprensione e ragionamento.
  • Prima versione 1904, revisioni nel 1908 e 1911.
    Per la prima volta si studiano direttamente le
    capacità complesse e non le abilità percettive di
    base.
  • 1916. Viene pubblicata la versione americana
    Stanford-Binet da parte di Terman.
  • 1966 Revisione della Binet-Simon in Francia ad
    opera di René Zazzo.

7
La tecnica di Binet
  • Tecnica dei gruppi contrapposti si prendono
    due campioni considerati estremi per una certa
    abilità e, una volta somministrata una serie di
    prove, si individuano quelle prove che
    maggiormente mettono in evidenza la differenza
    tra i due gruppi considerati.
  • Binet aveva a disposizione bambini normali e
    bambini con ritardo

8
Letà mentale
  • Età mentale. Consiste in una stima delletà
    cronologica che un certo soggetto dovrebbe avere
    sulla base del confronto della sua prestazione
    con quella di un campione rappresentativo di
    individui di diverse classi di età.
  • Ad esempio un bambino di otto anni ha una età
    mentale di 10 nel senso che risolve compiti che
    sono risolti usualmente da bambini di 10 anni (e
    non di otto). Nella scala del 1908 ci sono 50
    item, 4-5 item per ogni anno successivo di età
    tra i 3 e i 15 anni.
  • Esempio Ricordare una lista di cifre.
  • 2 cifre due anni mentali
  • 3 cifre tre anni mentali
  • 5 cifre otto anni mentali
  • 7 cifre 15 anni mentali

9
Il QI di rapporto
  • Nel 1912 William Stern, sulla base della scala
    dei due autori francesi enunciò la nozione di
    Quoziente intellettivo.
  • QI Età mentale X 100
  • Età cronologica
  • Esprime la rapidità di sviluppo, oppure più
    genericamente il vantaggio o lo svantaggio che un
    certo bambino mostra rispetto alla media dei suoi
    coetanei.
  • Esempi
  • età ment. 12, età cron. 10 (12/10)100120
  • età ment. 10, età cron. 12 (10/12)10083

10
55 70 85 100 115 130
11
Binet-Simon conclusioni
  • Vantaggi della scala metrica di intelligenza.
  • 1) cerca di valutare i processi mentali complessi
    invece dei soli processi sensoriali.
  • 2) ordina la difficoltà di una serie di item
    (complessità cognitiva) in base alletà in cui
    gli item vengono normalmente risolti.
  • 3) ordina di conseguenza anche gli individui
    sulla base della loro età mentale sotto la
    norma, sopra la norma e nella norma.
  • 4) fornisce un punteggio univoco che esprime il
    grado di sviluppo in termini di rapporto tra età
    mentale e età cronologica Il QI.

12
Spearman (1923) e il fattore generale di
intelligenza
  • Spearman fa riferimento a due nozioni il
    coefficiente di correlazione e lanalisi
    fattoriale.
  • Coefficiente di correlazione. Indice del grado di
    relazione tra due variabili o tra due misure
    entrambe registrate sullo stesso campione di
    individui.
  • Lindice varia da 1 (perfetta correlazione
    negativa) a 1 (perfetta correlazione positiva)
    con zero che significa assenza di relazione.
  • Analisi fattoriale. Tecnica multivariata (che
    prende in esame più variabili insieme) di analisi
    dei dati che consente, partendo dalle
    intercorrelazioni tra le variabili considerate,
    di individuare fattori comuni non direttamente
    misurabili ma che sono spiegati dalle parti
    comuni delle variabili osservate.
  • In questo modo è possibile ridurre le dimensioni
    in gioco perché le variabili tendono ad
    assemblarsi in fattori numericamente inferiori.

13
Il fattore g
  • Spearman primo metodo di analisi fattoriale in
    una serie di correlazioni ottenute da un campione
    di soggetti in diverse prove voti scolastici,
    semplici test, valutazioni dellintelligenza
    fornite dai professori.
  • fattore generale comune a tutti i tipi di
    variabili possedute, il fattore g più una serie
    di altri fattori specifici per i diversi items
  • Spearman considerava il suo fattore g come una
    sorta di energia mentale.
  • G forti correlazioni con la capacità di fare
    inferenze e di generalizzare o associare.

14
Thurstone e le abilità primarie
  • Lo sviluppo delle tecniche di analisi fattoriale,
    mise ben presto in dubbio il modello ad un solo
    fattore espresso da Spearman.
  • In Particolare Thurstone negli anni trenta
    individuò per mezzo di questa tecnica statistica
    una serie di abilità separate che egli defini
    abilità primarie
  • 1) comprensione verbale (V),
  • 2) fluidità verbale (W),
  • 3) abilità numerica (N),
  • 4) abilità inferenziale (I),
  • 5) abilità spaziale (S),
  • 6) velocità percettiva (P),
  • 7) memoria (M).

15
  • Allora lintelligenza è unidimensionale o
    multidimensionale?

16
I cinque fattori di Horn e Cattell
  • nel 1966 Horn e Cattell hanno distinto cinque
    fattori di secondo ordine.
  • 1) intelligenza cristallizzata (gc), si fonda
    sulle conoscenze acquisite e organizzate in
    memoria,
  • 2) intelligenza fluida (gf), si fonda sulle
    capacità che non si basano sulle conoscenze a
    priori, ma sulla capacità di ragionamento,
  • 3) fattore generale di intelligenza
    visuo-spaziale (gv),
  • 4) un fattore generale di creatività, entra in
    gioco quando è necessario scoprire delle
    soluzioni nuove e originali,
  • 5) un fattore generale di velocità di reazione.
  • Qualora si sottoponessero ad analisi fattoriale i
    cinque fattori si potrebbe trovare un fattore di
    terzo ordine che raggruppa tutte le prove
    insieme.

17
  • Spearman e Thurstone avevano entrambi ragione e
    torto insieme.

18
  • 2. IL PARALLELEPIPEDO FATTORIALE
  • Guilford (1967), le capacità mentali sono
    ordinate in tre assi
  • OPERAZIONI operazioni di base che la mente
    compie con i dati input
  • CONTENUTI natura delle informazioni ricevute
  • PRODOTTI risultato dellapplicazione
    delloperazione a un contenuto 120 fattori

19
  • Da 1 a 120!

20
  • Gardner
  • Anche Gardner (1987), come i fattorialisti, mette
    in discussione la concezione dellintelligenza
    come unitaria e sostiene al contrario,
    lesistenza di competenze specifiche e autonome
  • Lintelligenza è determinata da una diversa base
    biologica e da differenze psicologiche relative
    al tipo di studi che vengono elaborati, al modo
    in cui si elaborano, alle strategie e alle
    caratteristiche del soggetto.
  • 7 forme di intelligenza linguistica, musicale,
    logico-matematica, spaziale, corporea,
    intrapersonale e interpersonale, di recente
    anche naturalistica e spirituale
  • SVILUPPO DELLA MENTE Laspetto sintattico
    delluso dei simboli è vincolato a un settore
    specifico, ogni traiettoria sintattica non ha
    rapporti con le altre (corrente di sviluppo). La
    mente infantile non è percorsa solo da correnti e
    canali, ma da ONDEcrescita generale della mente
    trasversale ai vari domini.

21
  • Sternberg
  • le componenti sono unità elementari di
    trattamento dellinformazione che compiono una
    singola operazione mentale, sono su 3 livelli
  • METACOMPONENTI pianificazione, controllo e
    organizzazione del pensiero
  • COMPONENTI DI ESECUZIONE operazioni di confronto
    e inferenza, permettono di realizzare quanto
    stabilito dalle metacomponenti
  • ACQUISIZIONE DI CONOSCENZE selezione di elementi
    nuovi, codifica, confronto e inferenza ,
    acquisizione e soluzione di problemi nuovi

CIRCOLO VIRTUOSO
22
Riassunto
  • Le componenti entrano in funzione quando
    lindividuo deve risolvere problemi
  • a) adattamento allambiente attraverso la
    modificazione di sé
  • b) modellamento dellambiente esterno
  • Esiste un fattore G
  • Abilità fluide e cristallizzate
  • La prova dellintelligenza lessicale
    costituiscono le prove più correlate con
    lintelligenza
  • Rendimento scolastico e intelligenza

23
Sternberg (2002) la successfull intelligence
  • La S.I. è linsieme delle abilità che consentono
    di raggiungere il successo nella vita
  • Abilità accademiche (analisi)
  • Abilità creative
  • Abilità pratiche
  • La S.I. è fondata sulla teoria componenziale
  • è soggettiva
  • è insegnabile

24
LINTELLIGENZA POTENZIALE
  • DEFINIZIONE
  • Capacità di adattamento
  • allora

Abilità di apprendere e transferizzare
Modificabilità cognitiva
25
  • MISURE STATICHE
  • Conoscenze e capacità del soggetto
  • in un dato momento

Livello di sviluppo attuale (punto di partenza)
MISURE DINAMICHE Abilità del soggetto di
usufruire di suggerimenti e degli aiuti dati
da istruzioni esterne
Area dello sviluppo potenziale (modificabilità)
26
LINTELLIGENZA POTENZIALE
Vygotskij la zona di sviluppo prossimale dello
sviluppo si riferisce alla distanza fra il
livello di performance che un bambino può
raggiungere senza aiuto e il livello che può
raggiungere quando è guidato da una persona più
esperta

27
  • 2 bambini hanno EM8. Cosa sappiamo del loro
    sviluppo?
  • QI linizio della misura e non la fine e diamo
    loro dei nuovi problemi, essi saranno capaci di
    trattarli al di sopra del loro livello iniziale.
  • B1
    B2
  • EM9
    EM12
  • (9-8) e (12-8) zona dello
    sviluppo prossimale
  • "è la distanza fra il livello attuale di
    sviluppo, determinato da problem solving
    indipendenti e il livello di sviluppo potenziale
    determinato da problem solving raggiunti
    attraverso la guida di un adulto (Vytgoskij,
    1978, pp. 85-86).

28
  • Luria (1961) ha affermato che lapproccio
    dell'intelligenza dinamica ed  interattiva
    prevede che esaminatore ed esaminato
    interagiscano attivamente. Il fatto che un
    bambino abbia avuto più o meno successo in un
    compito ci dice qualcosa circa il suo sviluppo
    intellettivo?
  • Secondo Luria sarebbe più opportuno  esaminare
  •  diversamente il bambino rigettando il
    principio  statico dell'assessment  in favore di
    un'analisi in cui si  confronta  lo stato
    attuale con ciò che lui può raggiungere con
    l'aiuto di  un adulto.

29
Budoff
  • la procedura è di tipo "test-train-test" per le
    misure di assessment.
  • punteggi del pretest  funzionamento delle
    abilità presenti nel soggetto
  • I punteggi di post test invece sono misure
     composite  che riflettono  1) il livello
    iniziale di competenza, 2) un  effetto dovuto
    alla pratica, 3) l'effetto dovuto ad un training
     specifico.

30
Budoff ha identificato tre gruppi di soggetti
? chi si avvantaggia  molto del
training, "guadagnatore", ? chi non
beneficia del training, "non guadagnatore"
? chi esegue correttamente il pretest,
"alti punteggi prima del
training" Secondo Brown e Ferrara (1985) 1.
Budoff è troppo  concentrato sul  prodotto  e
non sul processo sottostante 2. i  risultati
 sono difficili da comparare perché non si può
spiegare ad esempio quale può essere la
differenza fra un soggetto che aveva eseguito  0
items al pretest e 5 al post test e un soggetto
che ne aveva eseguito 4 al pretest e 5 al post
test. Budoff ha trovato che i guadagnatori e
coloro che hanno punteggi alti provengono da
varie classi sociali e non solo dai livelli più
alti.
31
Feuerstein
  • Interiorizzazione attraverso la relazione con
    l'adulto che guida  l'attività di problem solving
    e struttura le sue capacità di  apprendimento,
     il bambino diventa in grado di adottare le
     abilità di strutturazione e di regolazione da
    solo
  • Per esaminare questa teoria è utile prendere in
    considerazione due pacchetti di assessment

LPAD
PAS
32
Differenze
  • a) i test tradizionali misurano un prodotto (il
    livello di abilità di un individuo), mentre
    lassessment dinamico si focalizza sulla
    modificabilità cognitiva.
  • b) la graduazione delle difficoltà delle prove è
    diversa nei due tipi di test
  • c) è diversa anche la situazione di test
  • d) unulteriore differenza riguarda
    linterpretazione dei risultati

33
Luboskii, Rozanova e Egorova
  • Le misure dinamiche sono sensibili alle
    differenze fra bambini temporaneamente ritardati
    (svantaggiati) e bambini con  ritardo mentale.
  • I bambini svantaggiati necessitano di meno aiuti
    ed arrivano prima alla soluzione, transferizzano
     inoltre più velocemente i loro apprendimenti.
  • Secondo Brown e Ferrara (1985) I sovietici
    enfatizzano il ruolo degli aiuti graduati, ma per
    far ciò è necessaria una implicita teoria
    dell'analisi del compito di transfer.
  • L'esame della zona dello sviluppo prossimale
     richiede una dettagliata task analysis di di
    compiti  cognitivi e delle possibili prove di
    transfer.  Senza queste informazioni è
    impossibile costruire tale modello.

34
Brown,  Ferrara, Campione, Bryant.
  • La questione iniziale gli indici  della zona
     prossimale dello sviluppo si correlano ai QI
     tradizionali?
  • Se vi fosse questa correlazione, allora entrambe
    le misure QI e ZPD  possono portare a una  teoria
     dell'intelligenza che viene definita  come
    velocità nell'apprendimento e efficienza nel
    transfer.
  • Ferrara et al. (1983) hanno sviluppato uno
    strumento per  la stima  della zona prossimale
    dello sviluppo.
  • In  tutte le sessioni dell'esperimento i soggetti
    lavoravano su problemi di completamento di serie
    di lettere, che erano rappresentate in diversi
    modelli. Ciascun modello implicava una o più
    delle seguenti relazioni alfabetiche
  • "I" Identita' ripetizione di una lettera
  • "N" Vicinanza lettere in ordine alfabetico
  • "B" Vicinanza inversa lettere in ordine
    alfabetico inverso

35
  • Il compito del soggetto era quello di individuare
    le relazioni  alfabetiche e la periodicità di
    ogni modello proposto e  di usarle per
    completarlo.
  • Da questi studi sono emersi diversi profili.
  • Una  questione importante da esaminare è se i
    profili  derivati dallo studio con le serie di
    lettere sono stabili in diversi compiti. È stata
    analizzata la performance dei bambini sia nelle
    matrici di Raven sia con le serie di lettere,
    entrambi  i  compiti sono  di  ragionamento
    induttivi e probabilmente condividono  la stessa
    struttura.
  • La capacità di apprendimento era correlata nei
    diversi  compiti e contesti.
  • La performance di transfer era invece più
    specifica al  compito
  • Le  conclusioni a cui arrivano questi studiosi
    sono  che  le misure di ZPD e QI sono correlate,
    ma forniscono insieme una  migliore  diagnosi di
    ciò che vuol dire avere un basso  QI.  

36
Criteri di costruzione di un test dinamico
  • L'approccio  di un assessment dinamico richiede,
    come abbiamo visto prima con Feuerstein,
     cambiamenti in ognuna delle seguenti aree
  • La struttura del test
  • La situazione di esame
  • L'orientamento del test
  • Task analysis ben costruita
  • CONCETTO BASE TRANSFER
    TRANSFER TRANSFER

  • VICINO INTERMEDIO LONTANO
  • (semplice e
    simile) (complesso e
    diverso)

37
Critiche e difese
  • Limitazioni dei test standardizzati nel fornire
     informazioni educativamente rilevanti durante
    lassessment
  • Inadeguatezza tecnica degli strumenti e
    l'inesperienza professionale nella loro
    somministrazione
  • Inadeguatezza degli strumenti standardizzati per
     l'assessment dei soggetti la cui cultura è
    diversa da quella del gruppo  standard

38
Critiche e difese
  • Circolarità
  • Classificazione e dell'etichettamento
    (svantaggiati sociali)
  • Misura dell'adattabilità umana
  • Prodotto o processo?

39
Critiche e difese (Kline,1991)
  • Circolarità
  • se ok, i test di intelligenza non  dovrebbero
    essere correlati con altri test
  • qualsiasi cosa misurino i test di
    intelligenza ciò non è peculiare solo ai test
    stessi.
  • Correlazioni con i criteri educativi
  • essi predicono la performance anche nei soggetti
     di cui  gli esaminatori non sanno nulla.
  • Ereditarietà dell'intelligenza
  • il 65 della varianza della
    popolazione nell'intelligenza è attribuita a
    fattori genetici.
  • Il predittore migliore  dei punteggi sembra
    essere il Q.I. dei genitori indipendentemente dal
    fatto che  i figli siano cresciuti insieme a loro

40
programma
  • 1. Gli iperdotati mentali e i geni alla ricerca
    di una definizione
  • 2. Geni si nasce o si diventa? Modelli e
    spiegazioni causali
  • 3. Una classe speciale gli iperdotati con basse
    prestazioni
  • 4. La realizzazione del potenziale
  • 5. Tecniche operative per insegnanti, genitori,
    educatori e psicologi

41
(No Transcript)
42
1. Gli iperdotati mentali e i geni alla
ricerca di una definizione
  • Determinazione del Quoziente Intellettivo (QI),
    risultante del rapporto tra letà mentale e letà
    cronologica del soggetto
  • QI (età mentale/età cronologica)100
  • Gli iperdotati non sono un gruppo omogeneo, né in
    termini di stile di apprendimento, creatività,
    velocità di sviluppo, personalità, né di
    comportamento sociale.
  • Esistono quasi 100 definizioni di dotazione, la
    maggior parte delle quali si riferisce alla
    precocità dei bambini, sia nei costrutti
    psicologici, che nellintelligenza e nella
    creatività, ma talvolta in termini di buoni voti
    nelle materie scolastiche (Hany, 1993).

43
(No Transcript)
44
I soggetti iperdotati mentali
Sono soggetti il cui QI è pari o superiore a 130
e statisticamente si collocano allestremo destro
della curva normale
45
(CIRCA IL 2)
frequenza
Q.I.
QI da 130 a 140-145 Iperdotaz. mentale moderata
QI da 140-145 a 155-160 Iperdotaz. mentale
elevata
QI oltre 155-160 Iperdotaz. mentale elevatissima
  • e mostrano abilità intellettive eccezionali, un
    elevato interesse in un gran numero di attività o
    in un campo specifico

46
Caratteristiche di un soggetto iperdotato
mentale.
  • Mostra abilità superiori nel ragionamento, nella
    generalizzazione e nella soluzione di problemi
  • Evidenzia una perenne curiosità intellettuale che
    comprende anche questioni di tipo filosofico e
    sociale
  • possiede una vasta gamma di interessi e sviluppa
    uno o più interessi con una profondità
    considerevole
  • produce lavori scritti di livello superiore e
    possiede un ricco vocabolario
  • legge continuamente con il desiderio di imparare
    sempre di più
  • apprende concetti matematici e scientifici
    velocemente

47
caratteristiche
  • possiede una maggiore sensibilità sia emotiva che
    fisica
  • presenta una grande capacità creativa nelle arti
    unita ad una notevole espressione
    dellimmaginazione
  • riesce a mantenere per lunghi periodi di tempo un
    elevato livello di concentrazione su argomenti o
    attività di interesse
  • evidenzia spirito di iniziativa, originalità e
    flessibilità di pensiero e considera i problemi
    da differenti punti di vista
  • è perfezionista
  • presenta una facilità di socializzazione e
    unabilità a comunicare con gli adulti in maniera
    matura
  • Si entusiasma per le sfide di intelligenza e
    mostrare un evidente e sottile senso
    dellumorismo (Fabio, 2002)

48
Pregiudizi
  • Il bambino iperdotato non necessita di
    particolari attenzioni, ma deve essere trattato
    come gli altri bambini, essere inserito in una
    classe di coetanei e fare tutto ciò che fanno
    loro.
  • Bisogna evitare che il bambino iperdotato si
    costruisca un immagine di sé come soggetto
    intellettivamente superiore per evitare lo
    sviluppo di una personalità narcisistica.
  • Non bisogna sovraccaricare il bambino anche se
    mostra di essere più intelligente dei suoi
    coetanei
  • Il bambino molto brillante non ha bisogno di
    aiuto.

49
Caratteristiche dei soggetti iperdotati
  • Abilità non comuni e degli interessi eccezionali
    che manifestano in una particolare area già
    nella prima infanzia.
  • Spesso sono bambini che imparano a leggere molto
    presto, affascinati dai numeri o con una memoria
    eccezionale per la musica.
  • In realtà molti di questi bambini non
    diventeranno soggetti eccezionali in età adulta
    per
  • sostegno inadeguato
  • Esaurimento di energie
  • Elevate prestazioni nel loro campo
  • CARATTERISTICHE DI PERSONALITA
  • La ricerca della solitudine
  • La non convenzionalità
  • La resistenza al duro lavoro
  • Uninesauribile energia

50
2. Geni si nasce o si diventa? Modelli e
spiegazioni causali
  • Limportanza del contesto nella definizione di
    iperdotazione mentale
  • Riconoscimento non ambiguo di realizzazioni di
    eccellenza da parte di un individuo allinterno
    di un contesto specifico (Plucker Barab, 2002).
  • Creatività interazione tra le attitudini, i
    processi cognitivi e linfluenza esercitata
    dallambiente di vita sul singolo soggetto o su
    un gruppo di individui.
  • Teorie sulliperdotazione mentale
  • Lo studioso americano Terman (1921) diede avvio
    ad uno studio longitudinale su un gruppo di
    soggetti di età media compresa tra 8 e 12 anni
    che possedevano un QI di almeno 135.
  • Terman QI in età infantile
    si prestazioni in età adulta
  • I dati raccolti nel tempo dallo studioso
    smentirono la sua ipotesi iniziale
  • Alla base dei modelli teorici socioculturali
    sviluppati in seguito, e ancora oggi maggiormente
    apprezzati, vi è il presupposto che intervengano
    anche fattori di tipo non cognitivo, come
    limpegno e la motivazione da parte del soggetto.

51
Teorie gerarchiche e psicometriche delle abilità
cognitive
  • Cattell-Horn
  • intelligenza generale intelligenza fluida (gf)
    e lintelligenza cristallizzata (gc)
  • La teoria dei tre strati di Carroll
  • il fattore g nel punto più alto (Strato III)
  • otto abilità generali intelligenza fluida,
    intelligenza cristallizzata, memoria generale e
    apprendimento, ampia percezione visiva, ampia
    percezione uditiva, ampia abilità di recupero,
    ampia velocità cognitiva, e velocità di
    elaborazione (strato II).
  • abilità altamente specifiche e riflette capacità
    altamente specializzate (strato I)

52
La teoria dei tre anelli di Renzulli (2005)
  • Lautore definisce due diverse tipologie di
    iperdotazione
  • liperdotazione in ambito scolastico (schoolhouse
    giftedness)
  • liperdotazione produttivo-creativa
    (creative-productive giftedness), entrambe
    considerate importanti e non di rado tra loro
    interagenti.
  • il rendimento scolastico rappresenta una
    condizione necessaria ma non sufficiente ai fini
    della produzione creativa.

53
Il modello tripolare di Mönks
  • tre fattori interdipendenti lalto potenziale
    cognitivo, la creatività e la motivazione

54
Il modello di Monaco
55
  • La Teoria delle Intelligenze multiple di Gardner
  • Gardner i.potenziale biofisico che permette ad
    un individuo di risolvere problemi o prodotti che
    sono la conseguenza di una particolare
    impostazione culturale
  • le intelligenze linguistica e logico-matematica
  • le intelligenze spaziale, musicale, e
    corporeo-cinestesica
  • le intelligenze interpersonale e intrapersonale
  • lintelligenza naturalistica.
  • concezione di iperdotazione in ambito specifico.

56
  • Il modello di iperdotazione WICS di Sternberg
  • Nellidentificazione dei soggetti dotati i tre
    fattori che Sternberg nel suo modello WICS
    (Wisdom, Intelligence, Creativity, Synthesized)
  • intelligenza, creatività e saggezza
  • componenti che devono essere sintetizzate
    affinché possa realizzarsi liperdotazione
    (Sternberg, 2003).
  • energia e motivazione

57
3. Come misurare la genialità potenzialità e
limiti dei test
  • Difficoltà
  • 1. liperdotazione è pervasiva o settoriale?
  • 2. Continuum dellintelligenza. Cut off?
  • 3. discriminazioni in base alla razza, al genere,
    alla classe e alla cultura dei soggetti
  • 4. i test psicometrici misurano lintelligenza
    astratta
  • 5. la creatività può essere misurata da un test
    a risposte fisse?
  • 6. il problema della misura dell'adattabilità
    umana
  • 7. misurano soltanto ciò che è misurato dai test
    di intelligenza
  • 8. immodificabile?
  • 9. correlazione fra QI e rendimento universitario
    è di 0.2

58
A difesa Kline (1991)
  • i test di intelligenza correlano  positivamente
     con  la maggior parte delle abilità e con
    un'ampia varietà di criteri della vita reale
  • Sono buoni predittori della performance educativa
    a tutte le età infatti essi predicono la
    performance anche nei soggetti di cui gli
    esaminatori non sanno nulla.
  • correlazione QI con i successi occupazionali
    0.3. La difficoltà è la misura del  successo
    occupazionale
  • Il predittore migliore dei punteggi sembra essere
    il Q.I. dei genitori indipendentemente dal fatto
    che  i figli siano cresciuti insieme a loro

59
I problemi nellidentificazione della genialità
(Babaeva Voiskounsky, 2000)
  • metodologia di analisi fattoriale (letto di
    Procuste)
  • le misure psicometriche sono statiche, mentre le
    abilità intellettive si possono sviluppare in
    modo diverso in rapporto al tempo ci sono
    bambini prodigio e bambini che sviluppano più
    tardi le capacità. Nella dinamica del tempo ci
    possono essere cambiamenti nelliperdotazione
    (nel QI) anche di 50 punti (Bradway Robinson,
    1961)
  • una differenziazione precoce contraddice i valori
    democratici
  • I primi passi degli approcci dinamici allo studio
    delliperdotazione sono iniziati ancora in Russia
    con Vygotsky (1962 1978)
  • Vygotsky un alto indice di sviluppo intellettivo
    non necessariamente è un indice di iperdotazione
    perchè sono possibili risultati straordinari
    anche con livelli medi di abilità cognitive (
    motivazione ed emozione)

60
Restringiamo ancora di più il focus
  • iperdotazione con sottorendimento
  • la prestazione scolastica è
    significativamente al di sotto di quanto previsto
    sulla base delletà, del livello di istruzione e
    del potenziale intellettivo documentato come
    iperdotato.

61
Gap significativo tra abilità o potenziale (QI
gt 130) e performance o rendimento (basse
votazioni scolastiche, comportamento disturbante).
  • Inoltre
  • la situazione di sottorendimento deve
  • perdurare per un lungo periodo
  • non essere ascrivibile a difficoltà di
    apprendimento

62
  • Sottorendimento continuum che va dal lieve, al
    medio, al grave
  • bassa autostima
  • concetto di sé non realistico
  • scarsa comunicatività, tendenza a tirarsi
    indietro, evitare rischi, sentirsi senza forze
  • tendenza alla passività a fare solo il
    necessario per andare avanti
  • aggressività, ostilità, essere sulla difensiva,
    ribellione rifiuto dellautorità
  • dare la colpa dei problemi agli altri o al
    destino
  • non essere a proprio agio o costruttivi
    allinterno di un gruppo
  • mancanza di relazioni sociali intime
  • inflessibilità, blocco (basso livello di
    creatività)

63

fattori carattere personale ambiente
scolastico clima familiare
64
  • Instabilità emotiva
  • Aggressività
  • Tendenza ad isolarsi
  • Bassa autostima

Scarsa motivazione e costanza Tendenza ad
annoiarsi Alta distraibilità Rifiuto
dellautorità Voti bassi
  • stile educativo non rinforzante
  • poca fiducia nei figli.
  • mancanza stile di vita positivo, sano, ordinato.
  • Situazione familiare instabile, poco prevedibile.

65
Possibili spiegazioni del sottorendimento
  • Eccessiva sensibilità verso gli stimoli
    provenienti dallambiente esterno, eccesso di
    energia psico- motoria che trova sfogo in
  • Movimento incessante
  • Loquacità esagerata
  • Queste manifestazioni rendono liperdotazione
    simile a ADHD possibile errore nella diagnosi.
  • Mancanza di interesse verso un percorso
    scolastico ritenuto poco stimolante
  • I ragazzi non si impegnano in compiti ritenuti
    troppo facili
  • Si distraggono cercando di dare risposte ai tanti
    quesiti che la grande curiosità suggerisce.

66
Fattori sociali nella determinazione del
sottorendimento
  • Si attribuiscono troppo in fretta handicap
    mentali, fisici o emozionali ai soggetti
    sottorendimento
  • I bambini sviluppano bassa autostima,
    sottoutilizzano o utilizzano in modo sbagliato le
    loro abilità
  • La società può essere costretta ad accogliere
    criminali molto brillanti.
  • Cause
  • mancanza di motivazione
  • stili di apprendimento incompatibili con i metodi
    di istruzione tradizionali
  • conflitti di valori
  • contesto socioeconomico basso
  • spesso è incapace di fornire stimoli che
    sviluppino abilità di pensiero elevate. Pensiamo
    ad problemi di salute cronici

67
(No Transcript)
68
  • Ricerca sperimentale
  • Fabio, Guerra (2008)

69
Obiettivi della ricerca
Indagare le principali caratteristiche di
personalità dei soggetti iperdotati mentali
istituendo un confronto tra
che ottengono buoni risultati a scuola
  • Soggetti iperdotati

che presentano basso rendimento scolastico
  • Soggetti normodotati con rendimento nella media

70
La ricerca empirica Gli strumenti (I)
  • Matrici progressive di Raven, per la
    misurazione del Q.I.

71
La ricerca empirica Gli strumenti (II)
  • Scala SDAI per lindividuazione di
    comportamenti di
  • disattenzione ed iperattività.
  • 18 items corrispondenti ai sintomi riportati
    nel DMD-IV.
  • es. Incontra difficoltà a dirigere l'attenzione
    sui dettagli o compie errori di negligenza.
  • Spesso si agita con le mani o con i piedi o si
    dimena sulla seggiola.
  • Scala SCOD per lindividuazione di
    comportamenti
  • dirompenti.
  • 17 items relativi ad aggressività e
    difficoltà dapprendimento.
  • es. Si rifiuta deliberatamente di seguire le
    regole dettate dagli adulti. Legge in
    modo lento e commette numerosi errori di
    decodifica.
  • Questionario di valutazione del Curriculum
    scolastico
  • 2 items relativi a materie scientifiche ed
    umanistiche.

72
La ricerca empirica Gli strumenti (III)
  • Big Five Questionnaire for Children
    Eterovalutazione
  • 65 items relativi alle cinque aree della
    personalità.
  • Questionario compilato dalle insegnanti con
    scala di valutazione a cinque punti (da quasi
    mai a quasi sempre)
  • es. Pensa che le altre persone siano buone e
    oneste.
  • Fa amicizia facilmente.

73
La ricerca empirica La teoria dei Big Five
Aree della personalità Comportamenti e manifestazioni correlate
Energia Socievolezza, loquacità, assertività, livello di attività, dinamismo.
Amicalità Altruismo, prendersi cura, dare supporto, capacità di cooperare, fiducia.
Coscienziosità Capacità di autoregolazione, precisione, accuratezza, scrupolosità, tenacia, perseveranza.
Instabilità Emotiva Incapacità di controllare le reazioni emotive, instabilità di umore, presenza di affetti negativi, incapacità di controllare la rabbia e l'irritazione.
Apertura mentale Apertura alla novità, ampi interessi culturali, originalità, creatività.
74
La ricerca empirica Metodologia (I)
75
La ricerca empirica Metodologia (II)
76
Big 5 Risultati Eterovalutazione fra Iperdotati
e Controllo
D 7,33
D 16,75
D -5,47
77
Big 5 Eterovalutazione split-up
Sotto/normorendimento
D11,53
D 4,61
D9,61
D -10,55
D 2,97
D 0,82
D 2,41
78
Conclusioni (I)
  • Le ipotesi iniziali vengono confermate
  • esistono differenze nei tratti di
    personalità dei soggetti iperdotati
  • mentali rispetto ai normodotati.
  • iperdotati mentali
    energia rispetto a normodotati

  • coscienziosità

  • apertura mentale

  • instabilità emotiva

  • - amicalità

79
Conclusioni (II)
  • Le ipotesi iniziali vengono confermate
  • esistono differenze nei tratti di personalità
    allinterno del gruppo degli
  • iperdotati mentali
  • Iperdotati sottorendimento - energia
    rispetto a iperdotati alto -
    rendimento
    - coscienziosità

  • - amicalità

  • instabilità emotiva

  • apertura mentale

80
  • Per contrastare il sottorendimento due categorie
    di intervento
  • Interventi di Counseling
  • Si tenta di intervenire sulle dinamiche familiari
  • Aiuta gli iperdotati a decidere i propri scopi
  • A cambiare le abitudini che li bloccano verso il
    successo
  • molteplicità di argomenti e materie
  • conoscere informazioni nuove e sfide
  • perseguire le proprie idee e i propri interessi
  • utilizzare un ampio vocabolario e concetti di
    difficoltà sempre maggiore
  • essere esposti a idee il cui livello di
    difficoltà di apprendimento sia adatto alle sue
    capacità (Clark,2005),

81
POTENZIAMENTO COGNITIVO E MODIFICABILITA
i processi cognitivi e le strategie presenti
nel patrimonio cognitivo della persona non
sempre vengono utilizzati
evidenziare il potenziale scoprire la
CAPACITA INTERNA, fornendo mediazioni tra
risorse interne ed esterne (Fabio, 2003 1999)
82
POTENZIAMENTO COGNITIVO E MODIFICABILITA
i processi cognitivi e le strategie presenti
nel patrimonio cognitivo della persona non
sempre vengono utilizzati
evidenziare il potenziale scoprire la
CAPACITA INTERNA, fornendo mediazioni tra
risorse interne ed esterne (Fabio, 2003 1999)
83
POTENZIARE conferire o acquisire potenza,
andare oltre le proprie potenzialità (Pazzaglia,
Moè, Friso Rizzato, 2002)
RECUPERARE riacquistare una capacità che si
ritiene perduta, distrutta o inesistente
84
2. I PRESUPPOSTI TEORICI DEL POTENZIAMENTO
La modificabilità sempre possibile
La soggettività della modificabilità
Lallenamento
85
LA MODIFICABILITÀ
Attraverso limpatto di condizioni esterne, si
evidenziano capacità precedentemente inesistenti
  • Indipendentemente da
  • età
  • tipo di problema
  • livello di gravità
  • (Feuernstein, 1980)

86
Come modificare
Livello C Automatizzazione e svincolo di risorse
Livello B- Automatizzazione e svincolo di risorse
Livello A - Automatizzazione e svincolo di risorse
Fabio, 2003
87
3. Cosa modificare
R E L A Z I O N E
COGNIZIONI
Sé
COMPORTAMENTI
EMOZIONI
88
LA SOGGETTIVITA DELLA MODIFICABILITÀ
Tutti gli esseri umani sono modificabili
Ognuno può farlo secondo le sue potenzialità
89
LALLENAMENTO COGNITIVO
Rafforza ed enfatizza i processi cognitivi (Costa
e Garmston, 1999)
Aiuta ad utilizzare in modo migliore le abilità
che già lalunno possiede e a sviluppare nuove
abilità (Quinn, 2002 Spreitzer, 1996)
Obbliga lallievo a divenire consapevole dei
propri paradigmi e a modificarsi
90
DOCENTE, TERAPISTA COACH
  • parte da ciò che lalunno già possiede
  • lo aiuta ad automatizzare processi e contenuti
    dellapprendimento attraverso nuovi modelli di
    azione
  • rinforza i nuovi modelli così che lalunno
    diventi consapevole del loro significato
  • conduce il ragazzo verso sistemi di logica più
    complessa

91
CHE COSA POTENZIARE
92
CONTENUTI
PROCESSI
93
I CONTENUTI
94
I PROCESSI COGNITIVI
I processi di input
I processi di elaborazione
I processi di output
95
ATTENZIONE
MEMORIA
RAGIONAMENTO
ESPRESSIONE DI QUANTO APPRESO
96
Presupposti neuropsicologici
97
  • Dogma la fissità del cervello adulto Per
    decenni si è ritenuto che il cervello avesse una
    struttura fissa, determinata fin dalla nascita,
    destinata a deteriorarsi col tempo
  • Oggi la neuroplasticità è permanente il
    cervello ha la capacità di creare nuovi neuroni
    anche in età avanzata, di riprogrammare le
    proprie reti neurali, di superare danni provocati
    da traumi o malattie.

98
  • Rivoluzione copernicana la scoperta della
    plasticità del cervello, soggetto a continui
    cambiamenti indotti dalle esperienze, dalle
    sostanze, dai rapporti con lambiente.
  • La specializzazione del cervello non è fissata
    una volta per tutte dai geni, ma è anche il
    risultato di ciò che ci accade.

99
  • Il cervello si può ammalare in forza
    dellinterazione con lambiente
  • Ma può avvenire anche il contrario il pensiero e
    lattività mentale possono modificare
    positivamente il pensiero.

100
  • La meditazione buddista, la preghiera cristiana,
    la terapia cognitivo-comportamentale possono
    modificare la struttura stessa del cervello.

Io posso
101
Esperimenti
  • Pascual-Leone (2005) ha chiesto a un gruppo di
    volontari di eseguire un semplice esercizio al
    pianoforte per 2 ore al giorno per una settimana.
  • Risultati larea cerebrale deputata al movimento
    delle dita andava colonizzando le aree contigue,
    cioè un quantitativo sempre maggiore di corteccia
    cerebrale era delegata al compito.

102
Pascual-Leone
La neuroplasticità non è solo la capacità di
creare nuove sinapsi, cioè nuove connessioni fra
neuroni, ma cambia la stessa funzione delle aree
cerebrali.
103
  • Esperimento di Jeffrey Schwartz (2005) con
    soggetti con pensieri ossessivi-compulsivi
  • (12 su 18) lattività della corteccia orbitale
    frontale, centro del disturbo ossessivo, si era
    ridotta
  • Esperimento di Richard Davidson studio del
    cervello dei monaci
  • (la meditazione aveva reso più attivi i circuiti
    della felicità)

104
(No Transcript)
105
  • Diventare promotori consapevoli e attivi del
    processo di cambiamento, attraverso
    lallenamento.
  • Allenamento e volontà
  • Applicazione intenzionale
  • The will has the power to change the brain by
    activating adaptive circuitry. How someone thinks
    about thoughts can effect plastic changes in the
    brain.

106
6. Tecniche operative
  • Fattori di base
  • La motivazione
  • Laccettazione incondizionata
  • Lempatia
  • Il rinforzo
  • Lestinzione
  • La punizione
  • Lo shaping
  • Il fading
  • La gerarchia delle discipline
  • La sistematicità
  • Lautomatizzazione
  • Il transfer di generalizzazione
  • Lastrazione
  • Lautonomia

107
  • 1. le nuove conoscenze allinterno di un preciso
    contesto concettuale
  • 2. trattare un numero limitato di argomenti in
    maniera approfondita
  • approccio di problem solving
  • 3. i materiali dovrebbero essere qualitativamente
    molto elevati e i livelli di lettura dei brani
    dovrebbero rimandare a risposte complesse
  • 4. richiedere loro luso di un linguaggio tecnico
    appropriato e non una versione semplificata dello
    stesso
  • 5. incoraggiarli a giocare con le parole, come
    ad esempio a pensare a proverbi e idiomi
  • 6. incoraggiarli a fare domande, stimolare i
    processi di problem solving, ad utilizzare il
    pensiero critico e creativo.

108
A scuola
  • durante le ore scolastiche i bambini iperdotati
    dovrebbero trascorrere del tempo con i propri
    simili in modo da confrontarsi allo stesso
    livello
  • strutturare programmi differenziati
  • programmare attività differenziate adatte al
    livello mentale dei soggetti iperdotati (ad
    esempio gare di scacchi o di logica) che
    impegnino parte del tempo trascorso a scuola
  • possibilità di accelerazione dei programmi e
    dellistruzione su base individuale
  • i gruppi misti di cooperazione fra iperdotati e
    normodotati sono molto importanti soprattutto in
    rapporto allo sviluppo delle abilità sociali

109
  • stabilire o mantenere unatmosfera generale che
    promuove lattività di pensiero, ossia
  • incoraggiare a pensare
  • consentire lumorismo
  • discutere gli argomenti in profondità
  • essere un modello relativamente allabilità di
    pensiero
  • mostrare le caratteristiche tipiche di un buon
    pensatore

110
  • condividere ciò che si pensa, progetta, decide,
    ecc.
  • lavorare per rimuovere i blocchi che limitano il
    pensiero critico e creativo nei bambini
  • stimolare e porre domande che promuovono e
    sviluppano le abilità di pensiero
  • usare interrogatori divergenti
  • dare ai bambini il tempo per pensare prima di
    rispondere alle domande o durante le discussioni

111
  • essere accettati senza essere lodati
  • insegnare strategie e tecniche di pensiero
  • fare un uso formale, sia in famiglia che a
    scuola, delle strategie e delle tecniche del
    problem solving e delle procedure decisionali
  • aiutare i bambini a costruire sui fallimenti
  • aiutare i bambini a sviluppare le proprie abilità
    di auto-valutazione
  • incoraggiare i bambini ad esprimere affermazioni
    positive circa le loro abilità di pensiero
  • insegnare ed essere un modello di mente aperta.
  • E inoltre fondamentale che ladulto incoraggi il
    bambino a riflettere sul proprio pensiero,
    chiedendo al bambino di pensare ad alta voce

112
  • guidare il bambino nello sviluppo di un piano di
    pensiero
  • aiutando il bambino a valutare e criticare il
    proprio pensiero.
  • qual è il tuo obiettivo o il tuo scopo?
  • quale tipo di risultato finale vuoi ottenere?
  • che tipo di problema è questo?
  • qual è il tuo progetto?
  • cosa sai a proposito di ?
  • quali parametri di riferimento utilizzerai per
    giudicare il tuo lavoro?
  • quali sono stai i punti di forza e/o di debolezza
    del tuo ragionamento?
  • cosa hai imparato per il futuro?
Write a Comment
User Comments (0)
About PowerShow.com