Title: WISC - III
1WISC - III
- Contributo alla taratura italiana
2Campione
- 2200 soggetti (1100 maschi 1100 femmine)
- Età compresa tra 6 anni, 0 mesi, 0 giorni e 16
anni, 11 mesi, 30 giorni (tot 11 fasce 100
maschi e 100 femmine) - 55 soggetti con RM per dare maggiore stabilità ai
valori inferiori delle scale QI (i valori al di
sotto di 70 non sono quindi stati estrapolati) - Somministrati tutti i 13 subtest.
3Punti ponderati
- Per ogni subtest, per ogni fascia detà sono
stati calcolati - distr. di frequenza pg grezzi
- Frequenze cumulate
- rango percentile
- normalizzazione (con tavole distr. normale)
- Trasformazione punti z normalizzati in punti
standard (media 10, ds 3) - I punti ponderati dei subtest variano tra 1 e 19.
4Punti ponderati
- Punti ponderati 13 punto di forza (strength)
- Punti ponderati 7 punto di debolezza (weakness)
- 8lt punti ponderati lt 12 abilità media
5Tabelle QI
- Somma dei punti ponderati
- dei 5 subtest verbali (ad eccezione di Memoria di
Cifre) - dei 5 subtest di performance (eccetto Ricerca di
Simboli e Labirinti) - dei 10 subtest componenti la scala totale
(eccetto Memoria di Cifre, Ricerca di Simboli e
Labirinti).
6Tabelle QI
- Di tutte le 3 distribuzioni sono stati calcolati
media e ds - Le somme di punti ponderati sono state
trasformate in punti z - Poi in punti standard lineari (M 100, ds 15).
7Correlazioni tra i subtest
- Correlazioni tra i punti ponderati di coppie di
subtest - Le correlazioni tra i subtest che compongono la
scala verbale, performance, totale e le scale
stesse sono spurie (ogni subtest viene in parte
correlato con se stesso) - Correzione parte tutto di McNemar (1969).
8Correlazioni tra subtest
- Variano tra .12 e .57
- Le più elevate tra i subtest verbali
- Correlazioni tra subtest verbali e scala verbale
variano tra .39 (M.Cifre) e .67 (Som.) - Correlazioni tra subtest performance e scala di
performance .32 (Cifr) e .62 (Cubi) - Correlazioni tra subtest e scala totale .33
(Cifr) e .63 (Som.).
9AttendibilitÃ
- Metodo Split-half (tranne che per M.Cifre, Cifr.
e R.Simb.) - Correzione per la lunghezza del test formula di
Spearman-Brown - Metodo test-retest (3-15 giorni) per Cifrario e
Ricerca di simboli - Per M.Cifre prima split half per M. avanti e M.
indietro, poi per tutto il test con la formula di
Mosier (1943).
10Errore standard di misura
- Calcolati per tutti i subtest e QI, per tutte le
fasce detà - Calcolati in unità di punti ponderati per i
subtest e QI per i tre QI - Calcolato ESM medio di ciascun subtest e QI per
tutte le fasce detà . - Valori leggermente più elevati nel campione
italiano rispetto a quello americano (tranne che
per il QIP, identico).
11Punteggio al test e punteggio vero
- Teoria della scomposizione di un punteggio in una
parte vera ed una di errore (Spearman) si fonda
su 3 assunti - Ogni punteggio al test (xi) è composto da una
parte vera (vi) e di una parte di errore (ei) xi
vi ei - Il pg vero di un individuo è stabile nel tempo
- Lerrore è dovuto completamente al caso.
12- Se lerrore è casuale, per un numero
sufficientemente elevato di osservazioni, si
avrà - ?ei 0
- Altrimenti non si potrebbe affermare che lerrore
sia dovuto al caso, ma avrebbe una direzione ben
precisa. Da ciò consegue che - e 0
- x v e, e dato che e 0 allora x v
13- Sempre per la definizione di errore casuale si
avrà - rv,e 0
- Perché se così non fosse lerrore non sarebbe
casuale ma avrebbe una direzione ben precisa - Da qui deriva che sia la codevianza che la
covarianza dei pg veri ed errore sono nulle - codv,e 0
- covv,e 0
14- La varianza di una somma è uguale alla somma
delle varianze componenti più 2 volte la loro
covarianza - s2x s2v s2e 2 covv,e
- E quindi
- s2x s2v s2e
- dividendo per s2x si ottiene
- 1 s2v s2e
- s2x s2x
15- Il coefficiente di attendibilità è
- rtt s2v
- s2x
16Punteggio vero e di errore
xi vi ei
M x x 0
S2 s2x s2x rtt s2x (1- rtt)
DS sx sx v rtt sx v (1- rtt)
rx,v v rtt rx,e v 1- rtt rv,e 0
cov(x,v) S2x rtt cov(x,e)S2x(1- rtt) cov (v,e) 0
17Analisi fattoriale
- La matrice di correlazione (ottenuta su tutto il
campione) è stata sottoposta ad analisi delle
componenti principali con rotazione ortogonale
(Varimax) a 2, 3 e 4 fattori - La soluzione a 2 fattori rispecchia la
suddivisione tra scala verbale e di performance
(con C. Fig. che satura su entrambi) - La soluzione a 3 fattori Comprensione verbale,
Organizzazione percettiva e Velocità di
Elaborazione.
18Analisi fattoriale a 3 fattori
Comprensione verbale Organizzazione percettiva Velocità di elaborazione
Informazione Riord. St. Figur. Cifrario
Somiglianze Disegno cubi Ricerca Simboli
Rag. Aritmetico Ric. Oggetti
Vocabolario Labirinti
Comprensione
Memoria di cifre
Compl. Figure (.40) Compl. Figure (.49)
19Analisi fattoriale soluzione a 4 fattori
Comprensione verbale Organizzazione percettiva Libertà dalla distraibilità Velocità di elaborazione
Informazione (.51) Riord. St. Fig. Informazione (.47) Cifrario
Somiglianze Cubi Rag. Aritmetico Ric. Simboli
Vocabolario Ric. Oggetti Mem. Cifre
Comprensione Labirinti
Compl. Fig. (.42) Compl. Fig. (.48)
20Il fattore g
- Metodo Kaufman (1975, 1990), Silverstein (1982),
Kamphaus (1993) - Il primo fattore non ruotato dellanalisi delle
componenti principali (ACP) g - Quadrato saturazioni proporzione di varianza di
ciascun subtest attribuibile a g - Kaufman (1994)
- buone misure di g le saturazioni 70,
- discrete .50ltsaturazionilt.69,
- povere saturazioni lt.50.
21Fattore g
- La WISC-III (come in precedenza la WPPSI, WISC-R
e la WAIS-R) italiana presenta una minore
proporzione di varianza attribuibile al fattore g
rispetto alla taratura statunitense.
22I Quozienti di Deviazione Fattoriale (QDF)
- Calcolare 4 somme di punti ponderati, una per
ogni QDF - PPCV (Punti Ponderati Comprensione Verbale)
- Informazione Somiglianze Vocabolario
Comprensione - PPOP (PP Organizzazione Percettiva)
- Compl. Figure Riord. Storie Fig. Cubi Ric.
Oggetti Labirinti - PPLD (PP Libertà dalla Distraibilità )
- Ragionamento Aritmetico Memoria di Cifre
- PPVE (PP Velocità di Elaborazione)
- Cifrario Ricerca di Simboli
23QDF
- Le somme di punti ponderati vengono quindi
trasformate in punti z - Poi in punti standard equivalenti con M 100 e
DS 15 - Le attendibilità sono state calcolate con la
formula di Mosier - Dai risultati delle correlazioni e
dellattendibilità è possibile sostenere che non
ci sia differenza tra lusare il QDFCV e QDFOP o
il QIV e QIP, tranne che i QDF aggiungono
maggiore validità fattoriale rispetto alle scale
classiche.
24Scomposizione della varianza
- Scomporre la varianza di ogni subtest in
- Varianza comune a tutti gli altri subtest
- Varianza specifica del subtest stesso
- Varianza derrore
- Per ottenere tale scomposizione è stato
utilizzato il metodo di proposto da Wrigley
(1957, 1958), secondo il quale si calcola la
varianza comune utilizzando il quadrato del
coefficiente di correlazione multipla (vd analisi
fattoriale).
25Metodo di Wrigley
- S2c stima della varianza vera comune
coefficiente di correlazione multipla - S2s varianza specifica coefficiente di
attendibilità coefficiente di correlazione
multipla - S2e varianza derrore 1 rtt.
26Criteri per definire la specificità di un test
- (Innanzitutto più è elevata la varianza specifica
di un test più si può affermare che esso misuri
unabilità specifica) - La varianza specifica devessere superiore a
quella derrore - La varianza specificagt.20.
27Specificità subtest WISC-III italiana
- Ladattamento italiano della WISC-III presenta
una maggiore specificità rispetto a quello
americano - Tale specificità è dovuta ai subtest verbali
- La scomposizione della varianza dei subtest di
performance è sovrapponibile a quella statunitense
28Specificità subtest WISC-III italiana
- 7 subtest presentano ampia specificità , quindi
possono essere interpretati come abilitÃ
specifiche - Vocabolario
- Memoria di Cifre
- Compl. Figure
- Cifrario
- Riord. Storie Figurate
- Disegno con i Cubi
- Labirinti
- Lunico subtest su cui non si possono fare
interpretazioni relative alla misura di
unabilità specifica è Ricostruzione di Oggetti.
29Differenze tra QIV e QIP
- Differenze tra punteggi empirici diff. Abnormi
- Differenze tra punteggi veri diff.
Significative - Rispetto al punto 2
- Luca ottiene il punteggio X al test A ed il
punteggio Y al test B - quanto devessere ampia la differenza X Y per
concludere che Luca è più bravo nellabilitÃ
misurata dal test A rispetto al B? - quanto devessere ampia la differenza X Y per
concludere che si tratta di una differenza dovuta
al caso?
30Differenze abnormi
- In questo caso si confronta la differenza tra i 2
punteggi (X Y o QIV - QIP) con la DS delle
differenze tra le 2 distribuzioni di punteggi. - Le differenze abnormi sono quelle che si
registrano con basse frequenze nella popolazione
generale
31Differenze significative
- In questo caso la differenza tra i QI si
confronta con la deviazione standard dei punteggi
derrore (ESM) - Sono significative le differenze la cui
probabilità è inferiore ad un livello prefissato - Le differenze significative sono quelle che si
riproducono al retest, NON sono quindi imputabili
al caso.
32Differenza tra punteggio max e min di gruppi di
subtest
- Si calcola lampiezza della differenza tra il
subtest con punto ponderato più alto e quello con
punto ponderato più basso - Differenze significative
- Differenze abnormi.
33Differenze Max-Min gruppi di subtest
- Differenze significative risultano significative
le differenze che superano il valore (metodo
Silverstein) - R q v ? ESMi2
- k
Quadrato di errori st. dei k subtest
Valore critico dellintervallo studentizzato con
k e 8 gdl
34Differenze Max-Min gruppi di subtest
- Sono state calcolate M e DS delle distribuzioni
delle differenze Max-Min di - 5 subtest Verbali (escluso M.Cifre)
- 6 subtest Verbali
- 5 subtest di Performance (esclusi R.Simb. e Lab.)
- 6 subtest di Performance (escluso Labirinti)
- 7 subtest di Performance
- 10 subtest Scala Totale (esclusi M.Cifre, R.Simb.
e Labirinti) - 12 subtest (escluso Labirinti)
- 13 subtest
35- E corretto eseguire lanalisi delle differenze
Max-Min - Su tutti i 10 subtest se non sono state rilevate
differenze sign. Tra QIV e QIP - Separatamente per i 2 gruppi di subtest se sono
state precedentemente rilevate differenze
significative tra QIV e QIP.
36Differenze significative tra coppie di subtest
- Vanno tralasciate se non ci sono differenze sign.
Max-Min - In caso contrario si può proseguire analizzando
coppie di subtest - Tale confronto si basa sul calcolo dellerrore
standard delle differenze tra coppie di subtest - Le soglie di significatività riportate sono
corrette col metodo Bonferroni (correzione per il
numero di confronti) in modo da evitare errori di
I tipo (rifiutare H0 quando è vera accettiamo
che ci siano diff. Sign. Quando invece sono
dovute al caso).
37Confronti normativi ed ipsativi
- Il confronto normativo è tale quando si confronta
il rendimento di un soggetto con il gruppo di
riferimento rappresentativo (ad es. QI) - Il confronto ipsativo è tale quando si confronta
il soggetto con sé stesso (punti di forza e di
debolezza).
38Differenza (o scatter) dei subtest dalla media
- Si calcola la differenza dei punti ponderati per
età di tutti i soggetti del campione - 5 subtest Verbali (escluso M.Cifre) dalla loro
media - 6 subtest Verbali
- 5 subtest di Performance (esclusi R.Simb. e Lab.)
- 6 subtest di Performance (escluso Labirinti)
- 7 subtest di Performance
- 10 subtest Scala Totale (esclusi M.Cifre, R.Simb.
e Labirinti) - 12 subtest (escluso Labirinti)
- 13 subtest
39Differenza (o scatter) dei subtest dalla media
- Nelle tabelle vengono riportate le soglie di
significatività , così basta confrontare il
soggetto testato con quelle soglie per
identificare i suoi punti di forza e debolezza - Anche in questo caso è corretto eseguire
- il confronto di ciascun subtest con la media di
tutti i 10 subtest se non sono state rilevate
differenze sign. tra QIV e QIP - Al calcolo dello scatter dalla media
separatamente per i 2 gruppi di subtest se sono
state precedentemente rilevate differenze
significative tra QIV e QIP.
40Differenze tra QDF più alto e più basso (Max-MIN)
- Stessa procedura presentata per i QI
- Si calcola lampiezza della differenza tra QDF
più elevato e più basso - Se tale differenza non risulta significativa si
interrompe qui lanalisi del protocollo, poiché
le abilità misurate dai 4 QDF risulterebbero
ugualmente sviluppate - In caso contrario si procede, confrontando le
differenze con le soglie di significatività delle
tabelle.
41Differenze tra coppie di QDF
- Procedimento analogo a quello già visto per i QI
si esegue tra le coppie di QDF - Si confrontano i valori ottenuti dal soggetto con
quelli in tabella per verificare la
significatività delle differenze.
42- Analisi ipsativa dei QDF
- Differenze di ciascun QDF dalla media
- Si confrontano i valori ottenuti con quelli in
tabella per la verifica della significatività - Differenze Max-Min di
- 4 subtest verbali fattore Comprensione Verbale
- 5 subtest di performance fattore Organizzazione
Percettiva.