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Nessun titolo diapositiva

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Title: Nessun titolo diapositiva Author: enzo marchetti Last modified by: user Created Date: 4/7/2000 4:51:20 PM Document presentation format: Personalizzato – PowerPoint PPT presentation

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Title: Nessun titolo diapositiva


1
Lavorazioni non convenzionali
2
Diverso modo di utilizzare lenergia Nuove forme
di energia
Energia meccanica - water-jet -
abrasive-jet - ultrasuoni - deformazione
alta velocità Energia elettrochimica - erosione
elettrochimica - scarica elettrochimica Energia
chimica - dissoluzione chimica Energia
elettrica - elettroerosione - fascio
elettronico Energia termica - laser - plasma
3
Confronto varie tecnologie
va tolleranza Ra stato superficiale
mm3/min mm mm truciolo 105 0.01 1 incru
dita rettifica 103 0.001 0.3 incrudita lappatura
100 00001 0.03 poco incrudita elettroerosione 102
0.01 0.2 fusa laser 103 0.5 10 fusa awj 104 0.0
5 10 incrudita elettrochimiche 103 0.05 0.3 inalte
rata ultrasuoni 102 0.005 0.1 incrudita
truciolo
va
elettroerosione
In funzione della durezza del materiale
HB
4
Richieste ed esigenze più spinte progettuali /
tecnologiche / materialistiche / ingegneristiche
Fori profondi (R 150) Forme complicate
Scarti Energia
Nuovi materiali Minore danno termico meccanico
Alte velocità di taglio Costi macchine Integrazion
e della produzione
Intensa attività scientifica
Meccanismi di lavorazione Flessibilità Nuovi
componenti Parametri di lavorazione Integrazione
Nuovi strumenti di misura Costi di
produzione
5
Elettroerosione
(Electrical Discharge Machining)
Asportazione di materiale per una successione di
piccole scariche elettriche che avvengono fra il
materiale da lavorare ed un elettrodo adeguato
Scintille - interruttori - MCI (motori a
combustione interna) - puntine platinate -
eliminazione di punte elicoidali e maschi rotti
in servizio e rimasti intrappolati nei pezzi
Utensile filo -gt taglio lineare -gt WEDM
Utensile sagomato -gt impronta -gt EDM a tuffo
Il processo è indipendente dalla durezza del
materiale in lavorazione
6
Circuito a rilassamento Lazarenko
V Vo
t
Legge di carica del condensatore V(t) Vo
( 1 - e -t/RC) Energia di scarica del
condensatore E 1/2 C Vs2 (Vs tensione di
scarica, variabile aleatoria)
I
  • Osservazioni
  • Correnti molto alte (1000 A)
  • toff lunghi
  • Danneggiamento utensile e materiale

t
7
Miglioramenti al circuito di Lazarenko
Inserimento allinterno del circuito, a valle
della capacità, di un transistor che permette di
far passare corrente per il tempo e per
lintensità voluta
transistor
Si raggiunge lobiettivo di - ridurre la Imax -
aumentare ton - diminuire la temperatura -
diminuire lusura dellutensile
8
  • Meccanismo della scarica
  • ignizione
  • fusione vaporizzazione
  • lavaggio

Nota lambiente in cui avviene la scarica in
queste figure è idealizzato. Le due areole tra le
quali scocca la scarica si localizzano in
funzione delle rugosità superficiali degli
elettrodi, delle condizioni del dielettrico e di
quanto reca in sospensione.
9
Fase 1. Aumento della tensione. Si forma un campo
elettrico nella posizione di minore resistenza
(minore distanza e/o maggiore conducibilità). Fas
e 2. Si forma un ponte di particelle a carica
negativa emesse dal catodo. Parziale ionizzazione
del dielettrico. Fase 3. Termina leffetto
isolante del fluido dielettrico. La tensione
diminuisce e inizia il passaggio di corrente.
Ionizzazione. Fase 4. Le particelle con carica
negativa e positiva migrano rispettivamente verso
lanodo ed il catodo. La corrente aumenta e la
tensione diminuisce. Inizia a formarsi un canale
di vapore e incomincia il processo di
fusione. Fase 5. Il canale di scarica si
espande, la tensione e la corrente iniziano a
stabilizzarsi. Aumento della temperatura
(4000-10000 C) e della pressione del vapore
(fino a 20 MPa). Fase 6. La scarica elettrica e
il calore arrivano alla massima intensità. La
bolla di vapore si espande. A questo punto il
circuito elettrico viene aperto. Fase 7. Cessa
la generazione di calore per la caduta della
corrente. Il canale di scarica rapidamente
scompare. Il metallo vaporizzato si solidifica
rapidamente nel fluido dielettrico sotto forma di
microsfere cave, quello fuso si solidifica in
microsfere piene. Fase 8. implode generando
unazione dinamica che ha leffetto di proiettare
il metallo fuso allesterno del cratere. Fase 9.
il debris è costituito da particelle di metallo,
carbonio (dalla scissione del dielettrico) e gas.
Viene chiuso il circuito per dare inizio
allimpulso successivo.
10
Modalità di asportazione nel tempo
Tuffo - dielettrico idrocarburi liquidi, oli
al silicone - deionizzabilità bassa, - tempi
lunghi, - limitata usura delutensile. Filo -
dielettrico acqua, - buona deionizzabilità, -
frequenze elevate, - alta usura filo, -
necessità rinnovo
  • Osservazioni
  • Si usa acqua deionizzata anche nella rettifica a
    tuffo con utensili a filo per fare piccolissimi
    fori. Si ovvia al consumo recidendo lestremità
    consumata del filo.
  • Nella rettifica a tuffo ogni volta che si devono
    praticare forature passanti conviene che
    lutensile termini in punta perché questo aumenta
    la velocità di lavorazione.

11
La velocità di rimozione agli elettrodi è
differente e dipende da polarità, temperatura di
fusione dei metalli, durata e intensità delle
scariche.
Elettroerosione a tuffo (EDM) si usa polarità
diretta (CATODO materiale ANODO utensile) ton
gt 30 µs Elettroerosione a filo (WEDM) si usa
polarità inversa (CATODO utensile ANODO
materiale) ton ? 2 µs
Volume asportato al catodo Volume
asportato allanodo
12
Caratteristiche degli utensili e scelta dei
materiali più idonei alla loro fabbricazione
Le funzioni che lutensile deve assolvere
sono non subire eccessiva erosione durante la
lavorazione consentire il passaggio di corrente
elettrica
Le proprietà che lutensile deve avere sono
elevata conducibilità elettrica e termica
elevato punto di fusione facilmente lavorabile
alle MU
Un indice di qualità idoneo a valutare la scelta
più opportuna del materiale costituente
lutensile per la specifica lavorazione da
eseguire può essere espresso mediante la seguente
relazione
13
  • Materiali metallici
  • Rame ha una buona resistenza allerosione, è
    facilmente lavorabile. Costo 1.
  • Leghe Cu-W/Cu-Ag Vengono usati in fori profondi
    con scarso apporto di dielettrico. Costo
    18100.
  • Leghe di Al per la realizzazione di cavità 3D di
    grosse dimensioni, finitura superficiale scarsa
  • Acciaio rendimento inferiore. Applicazioni nelle
    lavorazioni acciaio-acciaio (stampi per materie
    plastiche, pressofusione leghe leggere, matrici
    per def plastica)

Materiali non metallici Grafite è il materiale
più utilizzato perché facilmente lavorabile. Si
realizzano facilmente fori per il passaggio del
dielettrico. Costo 2.510.
Svantaggi -abrasivi -formano polveri durante la
lavorazione -sono più fragili
Vantaggi -Insensibilità agli sbalzi
termici -Facilmente lavorabile -Bassa densità
Materiali combinati Cuprografite grafite con
porosità riempite di rame. Tutti i pregi della
grafite e inoltre sono più lavorabili e meno
fragili. Svantaggi della grafite ed in più
elevato costo produttivo
14
  • Osservazioni
  • Lusura degli utensili crescere al diminuire
    della conducibilità termica, e all aumentare
    delle temperature di cambiamento di stato e dei
    relativi calori latenti.
  • Lusura è concentrata nei vertici e negli
    spigoli scariche laterali consumano lateralmente
    lutensile per cui le cavità prodotte presentano
    una certa conicità.
  • Si definiscono i rapporti di usura per le varie
    localizzazioni dellutensile. Il rapporto globale
    di usura è definito come volume di materiale
    asportato dal pezzo per unità di materiale di
    utensile perduto. Si va da 100 1 a 0,05 1.
  • Per forature passanti, qualora le dimensioni lo
    consentano, è sempre più veloce la procedura per
    carotaggio utilizzando un utensile cavo.
  • Per forature passanti con sezione prismatica si
  • ovvia allusura attraverso il refeed (processo
  • automatico di rimpiazzo per avanzamento della
  • parte usurata dellutensile detto processo è
  • compiuto dal servosistema.

15
Elettroerosione a filo
meccanismo
Un filo di diametro 0,05 0,3 mm funge da
elettrodo, svolgendosi da una bobina e avanzando
longitudinalmente mentre il moto di lavoro è
rappresentato dall avanzamento trasversale nel
quale si apre una strada attraverso il pezzo
consistente perlopiù in una lastra metallica. Il
percorso del moto di avanzamento determina il
profilo del pezzo da ottenersi e viene
controllato e guidato da calcolatore.
Il gap non è in stato di immersione nel fluido ma
viene continuamente inondato con una corrente di
acqua deionizzata. Il gap vale 0,025 0,05 mm ed
è tenuto costante da un sistema di controllo
computerizzato.
  • La macchina è costituita da 4 sottosistemi
  • posizionatore
  • guidafili
  • sorgente di potenza
  • sistema del dielettrico

macchina
16
  • Posizionatore tavola a 2 assi controllati a
    controllo numerico e, in certi casi, sistema
    posizionante del filo multiassiale. Deve operare
    in controllo adattativo per assicurare la
    costanza del gap in caso di corto circuito il
    sistema percepisce e fa retrocedere lungo il
    percorso programmato per ristabilire le
    condizioni volute.
  • Velocità lineari meno di 100 mm/h nel taglio di
    acciaio di spessore 25 mm. Questa lentezza fa si
    che arresti e riprese non siano tanto incisivi
    quanto nei processi ad alta velocità.
  • Processi senza operatore possono durare anche 20
    ore si prevedono batterie di supporto in caso di
    sospensione dellenergia di rete. Se dovesse
    mancare lenergia, il sistema automaticamente
    riparte dalla posizione giusta senza intervento
    umano.
  • Guidafili il filo si rinnova continuamente
    avanzando sotto tensione meccanica costante in
    modo da evitare conicità, segni di lavorazione,
    rotture di filo e tracce di vibrazione. Esistono
    numerosi tenditori posizionati in vario modo per
    dare e controllare la giusta tensione funzionano
    come un volano per proteggere la zona di lavoro
    da disturbi possibili dovuti allavanzamento del
    filo. Allattraversamento del pezzo il filo ha
    guide di zaffiro o di diamante.
  • Esistono meccanismi di reinfilamento automatico
    del filo dopo la rottura, il che incrementa molto
    la produttività e consente alle macchine di
    lavorare senza intervento umano.
  • Diametri del filo - 0,15 0,30 mm per ottone
  • - 0,03 0,15 mm per acciaio al molibdeno

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La maggior parte delle scariche si ha sulla
superficie anteriore del filo avanzante questo
dunque non resta a sezione circolare dopo una
passata e deve essere scartato. Esistono metodi
di controllo dellangolo del filo con il piano
della lastra per produrre tagli dellinclinazione
voluta. Possono ottenersi in tal modo forme
complicatissime come strutture a generatrici
inclinate e con sezioni quadrate in alto e
circolari alla base.
  • Sorgente di potenza la più grande differenza
    rispetto allelettroerosione a tuffo è la
    frequenza molto più elevata degli impulsi,
    dellordine del MHz, il che assicura che ogni
    scintilla asporti meno materiale possibile,
    riducendo le dimensioni dei crateri. Le superfici
    sono estremamente lisce.
  • Il filo è sottilissimo quindi può portare
    correnti limitate. Questi generatori di rado
    superano i 20 ampere.
  • Sistema del dielettrico si usa acqua
    deionizzata per - bassa viscosità,
  • - alta refrigerazione,
  • - alta velocità di ablazione,
  • - nessun rischio di incendio.
  • La bassa viscosità è necessaria per pulire un gap
    molto stretto.
  • Un raffreddamento efficiente rende sottilissimo
    lo strato superficiale rifuso.
  • Si può asportare molto materiale ricorrendo
    allacqua nonostante la concomitante usura
    dellutensile in quanto il filo non si riutilizza
    (è questo il motivo per cui non si usa acqua
    nellelettroerosione a tuffo).
  • La non infiammabilità è un pregio per un processo
    che procede senza sorveglianza.

18
Lalimentazione nella zona di lavoro si ha
attraverso un getto orientato allinterfaccia di
taglio, spesso coassialmente al filo. Lacqua
viene riutilizzata dopo filtrazione e
attraversamento di una cartuccia deionizzatrice
che ne restaura le condizioni. Si possono
aggiungere additivi antiruggine quando si devono
lavorare per lunghi periodi pezzi di acciaio.
Parametri di processo
  • La velocità lineare è legata allo spessore del
    materiale in lavorazione e non alla forma del
    taglio, esempio
  • 38 115 mm/h in acciao spesso 25 mm,
  • 20 mm/h in acciaio spesso 76 mm
  • Velocità assiale del filo 8 42 mm/s

Gli inserti di carburo sinterizzato per utensili
si lavorano con la più bassa tensione elettrica
possibile per evitare elettrolisi con ablazione
selettiva del legante cobalto.
19
Parametri di taglio
20
Capacità di processo
Ottime finiture superficiali, opache a causa dei
piccolissimi pozzetti lasciati dalle scariche.
Questi hanno attitudine a trattenere il
lubrificante il che incrementa la durata di
sistemi matrice-punzone. Ordinariamente si arriva
a rugosità 0,12 0,25 µm finiture migliori
arrivano a 0,05 0,12 µm, ottenute a velocità di
380 mm/h. Si ottengono precisioni dellordine di
0,007 mm e con rigorosi controlli
sulluniformità del diametro del filo e su
temperatura e resistività del delettrico, si
arriva a 0,0025 mm.
Le matrici di tranciatura fine e gli elettrodi
per elettroerosione a tuffo sono esempi di parti
prodotte con tecniche di elettroerosione a
filo. Il raggio interno minimo prodotto è
limitato solo dal diametro del filo. Gli angoli
esterni possono prodursi con raggi del filo
dellordine di 0,038 mm. Per produrre spigoli
vivi si ricorre al seguente accorgimento
spigolo vivo
spigolo smussato
21
Elettroerosione a tuffo
tipi di lavaggio
usura utensile
principali componenti della macchina
22
Parametri che caratterizzano il fenomeno -
frequenza della scarica - corrente della
scarica
Più alta è lenergia della singola scarica (cioè
a parità di frequenza la corrente media) più
cresce la grandezza dei crateri. Leffetto
complessivo è aumento della velocità di
lavorazione, peraltro a spese della finitura
superficiale. Aumentare la frequenza delle
scariche anche di molto (diminuendone più o meno
forzatamente il contenuto energetico) non
compensa dal punto di vista della velocità di
ablazione. Correnti 0,5 400 ampere Tensioni
40 400 V Frequenza 180 Hz (sgrossatura)
molte centinaia di kHz
(finitura) Durata scariche più è alta più cresce
la velocità di ablazione, più calano la finitura
superficiale e lusura dellutensile.Si va da
pochi µs a parecchi ms. Gap 0,012 0,05 mm
minore è maggiore è le precisione, più lenta la
lavorazione, più difficile la pulizia.
23
Relazioni parametri / risultati
24
Zona termicamente alterata
Lo strato risolidificato è estremamente duro e
fragile e viene eliminato meccanicamente o
elettrochimicamente se si teme la fatica.
25
Grandezze fisiche di interesse
26
Vantaggi
  • Lelettroerosione a tuffo lavora tutti i
    materiali conduttori indipendentemente dalla loro
    durezza.
  • Pratica fori a sezione qualsiasi. Con opportuni
    moti relativi elettrodo-pezzo possono praticarsi
    forature ad asse circolare e ad elica cilindrica
    o conica a passo costante.
  • È inoltre possibile realizzare simultaneamente
    piccolissimi fori di grande precisione, anche a
    sezioni differenti.
  • Non esistendo contatto fisico tra utensile e
    pezzo si possono praticare fori ad asse inclinato
    anche di più di 20 su superfici di qualsiasi
    forma (una punta elicoidale inclinata
    rischierebbe lo sbandamento).
  • La conicità nascente dallusura dellutensile
    viene estremamente ridotta, qualora necessario,
    utilizzando elettrodi distinti per sgrossatura,
    semifinitura e finitura. Per piccoli fori si
    limitano le conicità a 30 a 1 su spessori di 50
    mm con pulizia controllatissima del dielettrico
    a rapporti 100 a 1.
  • A seconda dei parametri di taglio (potenza,
    dielettrico, materiale dellelettrodo) la
    velocità di ablazione varia da 0,016 a 1,6 cm3/h.
  • Vengono lavorati pezzi temprati senza
    distorsioni e pezzi fragili senza romperli.
  • Il processo non dà bave.
  • Riesce a realizzare forme anche intricate con
    ununica lavorazione.
  • Con lelettroerosione è possibile realizzare
    anche il processo di rettifica.

27
Svantaggi
  • Lapplicazione dellelettroerosione si limita a
    materiale conduttori.
  • Velocità di ablazione relativamente bassa.
  • Logoramento (anche se di modesta entità) degli
    elettrodi.
  • Presenza di zona fusa e termicamente alterata
    sul pezzo.
  • Flessibilità relativamente bassa qualora fosse
    necessario cambiare rapidamente la forma di una
    cavità.
  • Necessità di molto tempo per produrre elettrodi
    di forma complicata.

28
  • Sistemi di controllo
  • Lelettroerosione, vista anche la lunga durata
    della lavorazione, deve poter essere svolta anche
    senza presidio delloperatore. Sono quindi
    necessari svariati accorgimenti per evitare
    danneggiamenti e interruzioni.
  • La sorgente di potenza reca sensori che
    percepiscono la tensione elettrica
    elettrodo-pezzo.
  • Esiste una relazione tra la tensione e lentità
    del gap che deve essere mantenuta costante nel
    corso della lavorazione, durante lavanzamento
    dellelettrodo.
  • Durante la lavorazione occorre controllare tutti
    i parametri operativi
  • in caso di cortocircuito tra gli elettrodi il
    servomeccanismo fa retrocedere lutensile
    evitando danneggiamenti
  • in caso di mancanza di scariche per un certo
    tempo lutensile viene fatto avanzare fino a
    raggiungere la distanza utile perché la
    lavorazione proceda.
  • in caso di rottura del filo può essere previsto
    un sistema di infilaggio automatico.
  • pulizia dellelettrodo (sistemi di filtraggio)
  • Esistono anche circuiti limitanti protettivi che
    si attivano ad esempio in caso di innesco di arco
    tra gli elettrodi, predisponenti la sospensione
    dellerogazione di potenza e linvio di un
    segnale di avvertimento alloperatore.

29
Rettifica con elettroerosione
  • Mola di grafite elettrodo sempre a polarità
    negativa.
  • Zona di lavoro immersa in olio fluente al moto
    del quale contribuisce anche la rotazione della
    mola.
  • Problemi di accumulo di detriti praticamente
    assenti.
  • Frequenza da 50 fino a 250000 Hz, per le
    migliori finiture.
  • Processo adatto per sezioni sottili e materiali
    fragili.
  • Attrezzatura - sorgente di potenza con presenza
    di
  • condensatore.
  • - sistema di erogazione e filtrazione del
  • dielettrico tutto come in EDM convenzionale.
  • - movimento, montaggio mole e aspetto
  • macchina come nelle rettificatrici
  • convenzionali.
  • - servosistema mantiene dinamicamente
  • la costanza del gap.

30
  • Il ricorso al vecchio circuito di Lazarenko
    dovuto alla relativa scarsa importanza dellusura
    della mola, facilmente rigenerabile con
    dispositivi automatici, vincola lestensione del
    gap alla tensione e quindi alla corrente. Più
    grande è il gap, più cresce la corrente, peggiore
    è la finitura superficiale (energia di scarica
    1/2 c Vs2 )
  • Corrente 0,5 200 ampere tensione 40 80 V.
  • Velocità di rotazione della mola durante la
    rettifica le mole di diametro maggiore vanno a
    125 giri/min. le velocità in superficie valgono
    30 183 m/min. in rigenerazione le mole vanno a
    600 giri/min.
  • Il ciclo è estremamente ripetibile si può
    prevedere la durata del ciclo in minuti

  • Tc V / k I
  • in cui V volume asportato cm3
  • I corrente ampere
  • k costante che vale 0,016 cm3/min ampere per
    lacciaio e 0,004 cm3/min ampere per il
  • carburo.
  • Per materiali estremamente duri il procedimento
    è del 200 300 più veloce della rettifica con
    diamante. Si ottengono precisioni di 0,0025 mm,
    finiture di 0,2 µm su carburo e 0,3 µm su
    acciaio per mole di forma il rapporto di
    conicità, se richiesto, arriva a 10 a 1.

31
Abrasive Jet Machining (AIM) - Sabbiatura
Asportazione di materiale per azione abrasiva di
una corrente focalizzata di gas che trasporta
micro-particelle abrasive (velocità del gas fino
a 300 m/s). Lazione abrasiva effettua tagli,
incisioni, puliture, sbavature, levigature e
forature. Lablazione avviene per truciolamento,
efficace su materiali duri e fragili come vetro,
silicio, tungsteno e ceramici. Inadatto per
materiale resilienti. Lassenza di vibrazioni
dovute al caricamento uniforme del pezzo da parte
di una grande quantità di piccole masse abrasive
consente di produrre dettagli intricatissimi in
oggetti fragilissimi.
32
Attrezzatura
  • Propulsione del gas
  • Sistema di misura e dosaggio
  • Sistema di distribuzione dellabrasivo sul pezzo
  • Sistema di raccolta dellabrasivo

Gas impiegati
  • Azoto
  • Aria
  • CO2
  • (ossigeno non impiegato per il rischio di
    incendi)

Ugelli
Tipicamente in WC o zaffiro, rotondi o
rettangolari sezioni dellordine di alcuni
mm2. Se lugello si usura la corrente si allarga
e il materiale si danneggia in quanto aggredito
al di là dei confini del taglio.
Maschere
Si usano maschere per controllare i debordamenti
o produrre fori grandi e dettagli intricati senza
muovere lugello e tracciare la forma. La
maschera viene prodotta con aree aperte dove si
desidera lablazione il getto aggredisce solo le
aree scoperte. Le maschere sono di gomma o di
metallo quelle di gomma dettagliano poco i
particolari ma durano di più.
33
Abrasivi
  • Vengono impiegati
  • allumina (Al2O3)
  • carburo di silicio (SiO3)
  • vetro in palline o macinato (per pulizie pesanti
    o pallinature)
  • bicarbonato di sodio (NaHCO3) (per operazioni
    leggere di pulitura, taglio e sbavatura di
    materiali teneri rimane una superficie senza
    graffi teme lumidità)
  • Dimensioni degli abrasivi 10-50 µm. Le più
    piccole per levigare e pulire, le più grandi per
    tagliare e pallinare.
  • Labrasivo non si riutilizza in quanto trucioli
    uscenti dal pezzo intasano lugello e perché
    lazione di taglio degrada le particelle.

Parametri di processo
  • Stand-off distance
  • Portata di abrasivo
  • Pressione del gas
  • Tipo di abrasivo

Capacità di processo
  • Basse velocità di ablazione, dellordine di
    0,016 cm3/min
  • Fenditure strette da 0,12-0,25 mm si producono
    controllando lespansione del taglio aldilà dei
    limiti e usando ugelli rettangolari.
  • Lacciaio e il vetro sono tagliati molto
    lentamente e con forte conicità.

34
Velocità di asportazione in funzione dello
stand-off il flusso è disturbato se lugello
è troppo vicino, perde energia se questo è troppo
lontano.
Allargamento del fascio in funzione dello
stand-off
Velocità di asportazione in funzione della
portata di abrasivo al crescere della portata si
ha dapprima un aumento di velocità di ablazione,
quindi una diminuzione dovuta al fatto che
lenergia cinetica della singola particella
diminuisce, dovendo il sistema accelerare una
massa maggiore di materiale a parità di potenza.
35
Velocità di asportazione in funzione della
granulometria della polvere maggiori sono le
dimensione del grano di abrasivo, più velocemente
viene asportato il materiale.
Velocità di asportazione in funzione della
pressione dellugello laumento della pressione
provoca un aumento della velocità delle
particelle, che influisce sulla velocità di
ablazione in misura inferiore a quello che
darebbe un aumento del numero di abrasivi
(portata).
Nota la portata ottimale per tutte le polveri è
intorno ai 10 grammi/min.
36
Water-jet
T
S
P
Per water jet si intende la lavorazione
ottenibile sfruttando lenergia cinetica di una
getto dacqua in pressione, uscente a velocità
supersonica. Si distinguono due casi 1. Getto
dacqua pura il meccanismo di lavoro si fonda
sullimpatto del fluido sul pezzo. Tecnologia
adatta per lavorare materiali soffici (pelle,
gomma, tessuti, carne, carta, polistirolo,
etc.). 2. Getto additivato con abrasivi il
meccanismo di lavoro si fonda sullabrasione
praticata dalle particelle di abrasivo che si
compone con lazione dellenergia cinetica del
fluido. Tecnologia adatta per lavorare materiali
duri (vetro, ceramiche, metalli, compositi,
pietra, etc.). Con il WJ è possibile effettuare
lavorazioni di taglio (tornitura, fresatura e
foratura) e trattamenti superficiali
(pallinatura).
U
M
W
C
P pompa intensificatore M motore S
accumulatore T tubazione U ugello W pezzo C
catcher
37
Getto dacqua pura
  • Pompa / intensificatore si tratta di una pompa
    alternativa a doppio effetto caratterizzata da
  • alta prevalenza (400 MPa)
  • piccola portata (1-2 l/min)
  • La pressione dellacqua viene aumentata fino a 40
    volte, nel rapporto delle aree dei due cilindri,
    quello pieno dolio e quello pieno dacqua
  • (Po x Ao)/Aa Pa
  • Tenuto conto del funzionamento alternativo del
    sistema che fornisce acqua, per evitare
    pulsazioni è necessario prevedere un accumulatore
    in alta pressione che riduce le oscillazioni di
    portata contenendole entro 5.

Tubazioni lacqua è portata dalla pompa
allugello attraverso tubazioni atte a reggere le
forti pressioni. I tubi vengono costruiti
flessibili in modo da poter essere avvolti a
molla per motivi di trasportabilità.
38
Ugello per dare proprietà coesive al getto, gli
ugelli vengono progettati con forme interne
brevettate da costruttore a costruttore. Estername
nte i fori vanno da 0,07 a 0,5 mm. Materiale
zaffiro sintetico (facilmente lavorabile).
Gli ugelli possono andare fuori servizio se
incisi da particelle trasportate dallacqua o per
intasamento da depositi minerali. La durata
media è di 250-500 ore se lacqua viene filtrata
a 1 µm e demineralizzata.
Catcher si tratta di un bacino tubolare per la
raccolta dellacqua, di lunghezza sufficiente per
consentire che il getto si rompa completamente
prima di raggiungerne il fondo. Se la lunghezza
fosse fastidiosa, si può impiegare un catcher
corto che utilizza un inserto duro sostituibile
in grado di reggere lurto del getto e di
romperlo rapidamente. Il catcher risolve anche il
problema del rumore.
39
Parametri di processo
  • Pressione
  • Portata
  • Diametro dellugello
  • Stand-off
  • Velocità trasversale
  • Il processo si fonda su quanto esprime
    lequazione di Bernoulli per moto a regime di
    fluidi incomprimibili

  • p / ? v2 / 2
  • p pressione allinterno dellugello
  • ? densità del fluido
  • v velocità del getto
  • La portata in volume può esprimersi con la Q
    24 CDD2 0,22 p / ?1/2 (CD coeff. di
    orifizio)
  • Lo stand-off è il meno critico dei parametri si
    va da meno di 25 mm e si raggiunge lottimo a 3
    mm.
  • Entro i 25 mm, cambiando poco la forma del getto,
    lo stand-off può considerarsi un parametro fisso.
  • Riguardo a pressione, diametro dugello e
    velocità trasversale, cè differenza secondo
    materiale e spessore tagliati in genere,
    crescendo la potenza del getto cresce
    lattitudine a tagliare spessori più grandi o più
    velocemente. Questo si ottiene accrescendo la
    pressione e il diametro dellugello o diminuendo
    la velocità trasversale.

40
La figura mostra le relazioni tra diametro
dugello, pressione, portata e potenza della
pompa con CD 1 (il valore tipo per diamante o
zaffiro è 0,7).
Capacità di processo
  • I materiali tagliabili devono essere porosi,
    fibrosi, granulari, soffici.
  • Le velocità di taglio sono estremamente alte,
    tali da mettere fuori gioco macchine a CNC.
    Quando succede si aumenta lo spessore ricorrendo
    al taglio multistrato, abbassando così la
    velocità di taglio oppure lugello viene mosso
    da un attuatore a eccentrico.
  • Non cè bisogno di preforo di avviamento per i
    tagli è possibile taglio onnidirezionale, di
    forme complesse, praticamente con qualsiasi
    raggio.
  • La larghezza di taglio è di circa 0,025 mm più
    grande del diametro dellugello.
  • Materiali troppo spessi per essere tagliati con
    una sola passata possono essere soggetti a
    passate multiple senza degrado della qualità del
    taglio.
  • Buona finitura dei bordi del taglio.
  • Non ci sono bave.
  • Le tolleranze sono funzione di materiale e
    spessore. Di solito 0,1-0,2 mm.
  • Applicazioni tipiche denudamento dei cavi
    elettrici e sbavatura.

41
Vantaggi
  • Non ci sono utensili da riaffilare
  • Piccolo spessore di taglio
  • Facile automazione
  • Taglio onnidirezionale
  • Processo senza polvere
  • Alte velocità di taglio (quindi elevata
    produttività)
  • Assenza di ZTA

Svantaggi
  • Costi non trascurabili
  • Non adatto a metalli duri e non porosi
  • Materiali fragili possono rompersi
  • Si deve trattare lacqua contaminata prima di
    gattarla via
  • Rumore e alte pressioni esigono considerazioni
    di sicurezza

42
Getto con abrasivi
LAWJM (Abrasive Water Jet Machining) combina i
vantaggi delle due lavorazioni viste in
precedenza. Utilizza un getto dacqua che porta
in sospensione particelle dabrasivo producendo
una fanghiglia tagliente. Lugello opera a
pressioni fino a 400 MPa e il fluido esce a 915
m/s. Una corrente di piccole particelle abrasive
è introdotta e trascinata nel getto dacqua
(trasferimento di quantità di moto) si forma un
getto coerente atto a tagliare materiali duri con
spessori fino a 20 cm. Si attivano due
meccanismi di ablazione 1. Avviene allinizio
del taglio dove langolo di impatto dellabrasivo
è piccolo e il materiale è asportato soprattutto
con meccanismi erosivi. 2 Avviene più in
profondità, dove langolo di impatto cresce il
principale meccanismo di ablazione diventa
usura-deformazione. Probabilmente lattitudine
del getto a penetrare materiali molto spessi è
dovuta al ricoinvolgimento nel getto di
particelle dabrasivo dopo gli impatti iniziali
in cima al taglio.
43
Attrezzatura
Il motore e la pompa lavorano a potenze e
prevalenze leggermente maggiori che nel caso di
getto dacqua pura. I sistemi di alimentazione
dellabrasivo devono operare a portata costante
controllata con precisione per controllare la
portata si deve dimensionare lorifizio di
controllo. In ogni caso il trasporto di abrasivo
secco su lunghe distanze dà problemi sarebbe più
semplice movimentare fanghiglia preformata, ma
questi sistemi sono ancora in via sperimentale.
Lugello deve mescolare con efficienza abrasivo e
getto dacqua. Tenendo conto che la distribuzione
di velocità del fluido prevede un massimo nella
zona centrale e valore praticamente nullo alle
pareti, si possono avere due casi 1. Labrasivo
è distribuito lateralmente e quindi tende a
rimanere nelle zone più lente del getto. Ciò
implica non solo un minore contenuto energetico
degli abrasivi, ma anche maggiore logoramento del
focalizzatore (realizzato in WC o B4C3). 2.
Labrasivo è iniettato al centro del getto e
quindi tende a rimanere nella zona più veloce.
Ciò assicura un maggior rendimento della
lavorazione e una minore usura del
focalizzatore. Daltra parte questo tipo di
ugello è di difficile costruzione data la
criticità della scelta dellangolo di
convergenza ciò si traduce in costi più elevati.
44
Rispetto al getto dacqua pura, il catcher in
questo caso è rivestito di materiali opportuni
(ceramici) per resistere allimpatto degli
abrasivi. Quando si usano ugelli mobili per
tagliare pezzi grandi si mette sotto al pezzo un
grosso recipiente pieno dacqua che cattura
quanto resta del getto e aiuta a attutire il
rumore. Tubi flessibili ad alta pressione sono
necessari per trasportare lacqua a 241 MPa dalla
pompa allugello.
Parametri di processo
La figura sintetizza i parametri di processo. Le
relazioni tra luno e laltro sono tutte
empiriche. Acqua portata pressione Abrasivo port
ata materiale granulometria Ugello geometria SOD
lunghezza Pezzo materiale profondità di taglio
45
Nel caso di taglio passante
Hmax
Hmax
portata abrasivo ? diametro ugello ?
1
2
portata abrasivo
pressione
Hmax
Hmax
Hmax
Hmax
pressione costante
potenza getto
SDO
velocità avanzamento
diametro focalizzatore
6
5
3
4
46
  • Fig. 1 La pressione del getto va quasi
    linearmente con la profondità ma per quanto la
    portata in
  • abrasivo e il diametro dugello possano
    variarsi, le curve convergono tutte verso una
    zona di
  • origine (pressione critica minima). Per ogni
    specifico materiale esiste infatti una velocità
    minima
  • per poter tagliare.
  • Fig. 2 Allaumentare della portata di abrasivo,
    inizialmente prevale il contributo dellaumento
    del
  • numero dei grani attivi, potendo questi essere
    tutti accelerati come dovuto successivamente un
  • aumento eccessivo dei portatori conduce alla
    diminuzione della velocità del getto per
  • limpossibilità di trasferire la richiesta
    quantità di moto a tutte le particelle a parità
    di potenza.
  • Fig. 3 Come era da attendersi la profondità di
    taglio diminuisce allaumentare della velocità di
  • avanzamento. Tuttavia esiste una velocità minima
    critica al di sotto della quale non si ottiene
  • alcun aumento di profondità di taglio.
  • Fig. 4 Anche in questo caso il diagramma prevede
    un massimo inizialmente allaumentare del
  • diametro diminuiscono le perdite di carico,
    dando luogo ad una lavorazione più efficiente.
  • Tuttavia, per un diametro troppo grande, la zona
    investita dal getto diventa troppo ampia e
  • quindi diminuisce lenergia per unità di
    superficie.
  • Fig. 5 Per SDO troppo basso cè disturbo
    dellefflusso, per SDO troppo alto cè
    defocalizzazione e
  • aumento di area investita dal getto.
  • Fig. 6 Ovviamente allaumentare della potenza, a
    parità di pressione, cresce la portata dacqua
  • (ovviamente dopo un opportuno allargamento
    dellugello) e ciò implica un aumento dello

Nota considerazioni opposte a quelle appena
fatte per il taglio passante sono necessarie per
realizzare fori ciechi, ottenendo la fresatura
con WJ. In questo caso, data il totale rimbalzo
del getto, è necessario prevedere una opportuna
inclinazione dello stesso.
47
  • Osservazioni
  • I segni di lavorazione sul pezzo mostrano la
    combinazione della velocità dellabrasivo con
    quella di traslazione del pezzo questa è molto
    inferiore alla prima ed è evidente soprattutto
    alla fine del taglio quando il getto ha perso
    gran parte dellenergia cinetica.
  • Linclinazione delle pareti del taglio è
    funzione della durezza del materiale materiali
    duri presentano conicità aperta verso lalto,
    materiali teneri verso il basso.

48
Esempi di lavorazioni con WJ
49
Trattamenti superficiali
Pallinatura Ra viene modificata problemi di
sicurezza
Pallinatura con WJ defocalizzazione bassa
pressione portabilità trattamenti locali su
macchine
50
Lavorazioni LASER
(Light Amplification by Stimulated Emission of
Radiation)
Radiazione a differenti lunghezze donda a
seconda del materiale eccitato.
Applicazioni - taglio -
saldatura - TT - alligazione
superficiale e riporti - marking
51
Emissione stimolata
  • Fisica del processo
  • conferimento di energia da una sorgente esterna
    inversione di popolazione (gli elettroni, in
    condizioni normali statisticamente più numerosi
    ai livelli energetici più bassi, si portano in
    prevalenza ai livelli superiori)
  • emissione di fotone quando latomo si diseccita,
    cioè cede lenergia E in esubero con caduta di un
    elettrone al livello originario E h n
    h c/?
  • il fotone così emesso colpisce un altro atomo
    eccitato e provoca lemissione di un altro fotone
    di stessa lunghezza donda e quindi stesso
    contenuto energetico il processo continua..
  • due specchi posti a distanza n?, costringono i
    pochi fotoni che li colpiscono con la direzione
    voluta a ripetere il percorso molte volte,
    generando sempre nuovi fotoni si crea così un
    fascio di fotoni in fase fra loro (risonanza) con
    somma delle energie. Lenergia dei fotoni non in
    fase o con direzione errata viene smaltita per
    refrigerazione (molto impegnativa).

52
5. lo specchio semiriflettente fa si che parte
del fascio lo attraversi per essere convogliata
in opportuni dispositivi (secondo
lamplificazione del laser lo specchio di uscita
può essere scelto con riflettività dal 98 al
10) naturalmente deve rimanere nella camera un
numero sufficiente di fotoni tale che il fascio
non si spenga.
specchio riflettente specchio
semiriflettente
nl
53
Caratteristiche del fascio
  • Monocromaticità la lunghezza donda dipende dal
    tipo di mezzo attivato e condiziona
    lassorbimento dellenergia materiali diversi
    hanno capacità di riflettere, assorbire e/o
    trasparire specifiche lunghezze donda. Di questo
    si deve tener conto nella scelta dei materiali
    sia degli specchi sia del pezzo in lavorazione.
  • Una lente semplice può usarsi per focalizzare e
    concentrare la luce laser su una macchia di
    diametro molto inferiore rispetto alla luce
    bianca, risultandone unintensità molto più alta.
  • Coerenza spaziale i laser si collimano secondo
    raggi che spesso divergono di angoli minori di
    1-2 mrad questo influisce sul raggiungimento di
    intensità elevate sul pezzo.
  • legge di Lambert d a r --gt W
  • 3. Coerenza temporale mentre la luce ordinaria
    non è coerente, la luce laser, in seguito
    allintervento degli specchi tra i quali è
    confinato il risonatore è costituita da fotoni
    tutti in fase fra loro. Le intensità si sommano e
    si raggiungono più alte intensità focalizzate sul
    pezzo che se si focalizzasse luce ordinaria.
    Tutte le onde interagiscono con il materiale
    nello stesso istante presentandogli i loro punti
    di massimo o di minimo

54
  • Intensità luminosa è estremamente elevata a
    causa della direzionalità del fascio luminoso.
    Percepiamone la differenza rispetto allintensità
    prodotta da una lampadina da 100 W a distanza di
    1 m illuminante un oggetto con densità di
    potenza di solo 0,0008 W/cm2 emettendo essa in
    tutte le direzioni, solo una piccolissima parte è
    intercettata da un oggetto. Per contro a distanza
    di 1 m un laser da 100 W con diametro di fascio
    di 1 cm dà densità di potenza di 127 W7cm2 e se
    focalizzato e concentrato con una lente fino a
    dare una macchia di diametro 0,127 mm, la densità
    di potenza arriva a più di 800 kW/cm2.
  • 5. Modalità ogni camera laser, definita tra un
    opportuno sistema di specchi, è caratterizzata da
    una certa configurazione del campo
    elettromagnetico detta modalità. Ad ogni
    modalità corrisponde una particolare
    distribuzione dellenergia sulla sezione normale
    del raggio laser si distingue tra
  • - distribuzione monomodale gaussiana in 3D
    (simmetria assiale)
  • - distribuzioni multimodali ottenute con un
    adeguato uso di specchi, prismi, risonatori,
    guide donda, etc. Si tratta di distribuzioni
    anchesse gaussiane ottenute frazionando
    opportunamente la distribuzione monomodale.

55
La convenzione generale per indicare la modalità
è TEMmn (transverse electromagnetic mode).
  • La distribuzione monomodale corrisponde ai valori
    massimi di densità di energia mentre più si va
    verso la multimodalità (al limite verso una
    distribuzione rettangolare) più è ampia larea su
    cui lenergia del fascio è distribuita questo,
    unitamente alle tecniche di focalizzazione e alla
    presenza o meno di protezioni con atmosfere
    gassose, consentirà di effettuare lavorazioni
    diverse.
  • In particolare
  • monomodale energia concentrata in una piccola
    area
  • taglio
  • multimodale energia distribuita su unampia
    area
  • trattamenti termici, saldatura

56
Per semplicità di trattazione, riferiamoci al
caso 2D. Larea sottesa alla gaussiana
(monomodale) è, per definizione, pari a 1. La
distribuzione multimodale si può ottenere
scomponendo la monomodale in un opportuno
numero N di distribuzioni gaussiane, ciascuna di
area 1/N. La somma di queste darà la
distribuzione multimodale cercata anchessa con
area unitaria.
Agendo, a parità di N, sulla varianza della
monomodale, si possono ottenere per questultima
picchi più accentuati concentrati in unareola
piccolissima (taglio). Viceversa la multimodale
si schiaccia e si allarga in modo da determinare
una distribuzione quasi uniforme di energia su
unarea relativamente ampia (trattamento termico).
57
6. Focalizzazione il raggio laser per essere
applicato alla lavorazione di materiali deve
essere focalizzato perché ne aumenti la densità
di potenza alla distanza desiderata dalla
sorgente. Densità di potenza e tempo
dinterazione raggio-pezzo determinano il tipo di
lavorazione che il materiale sperimenterà. La
focalizzazione avviene con lenti di materiali che
hanno basso assorbimento per le lunghezze donda
della luce laser (vetri con gallio, seleniuro di
zinco). È possibile montare lenti con diversa
lunghezza focale per condizionare la
localizzazione del fuoco rispetto alla superficie
del pezzo da lavorare in funzione del tipo di
lavorazione. In particolare è possibile portare
a fusione o comunque far raggiungere valori di
temperatura di picco in un ciclo termico, nelle
zone interne di un materiale senza riscaldare
eccessivamente le superfici molti oggetti in
commercio come curiosità tecnologica, ma
soprattutto molte interessanti applicazioni
mediche (miopia) si fondano su questo
principio. Naturalmente può esserci anche la
necessità opposta, cioè quella di intervenire su
esigui strati superficiali senza condizionare il
materiale sottostante ciò è realizzato
utilizzando una focale molto corta.
58
lunga - grossa profondità f 0.4 mm h
3-15 mm focale -gt taglio corta - piccolo
spot - piccola profondità f 0.02 mm h
0.5 -gt alta energia specifica -gt saldatura e
TT
59
Generazione del fascio laser
  • I materiali laseranti devono consentire di
    produrre laser di alta potenza, affidabili e poco
    costosi.
  • La selezione ha lasciato 5 materiali, 4 allo
    stato solido e 1 a gas
  • rubino
  • neodimio/vetro
  • alessandrite
  • neodimio yag (granato di Yittrio e alluminio
    drogato con neodimio)
  • CO2
  • La resistenza del materiale agli effetti termici
    determina se i laser possono operare in continuo
    (CW, continuos wave) o a impulsi
  • - Rubino e Nd/vetro sono a impulsi
  • - Alessandrite e Nd/Yag sono a impulsi o CW
  • - CO2 possibilità di scelta sullo stesso laser.
  • Lunghezza donda della luce emessa
  • - Allo stato solido si usano essenzialmente i
    laser Nd/Yag per cui ? 1, 06 µm.
  • - Per i laser a CO2 ? 10,6 µm
  • Esistono altri tipi di laser, ad esempio quelli a
    eccimeri che producono energia nello specchio
    dellultravioletto.

60
  • Dati relativi al funzionamento a impulsi e/o CW
  • - Laser Nd/Yag frequenza 1 10000 impulsi/sec
  • ogni impulso contiene da
    5 a 80 joule (si può arrivare a 100 joule)
  • potenza in uscita (impulsi e/o CW)
    100 400 w
  • - Laser CO2 potenza media per funzionamento a
    impulsi 100 2000 w
  • potenza media per
    funzionamento CW 250 5000 w
  • - Laser Nd/vetro lavorano solo a impulsi a
    bassa frequenza e hanno un campo di applicazione
    limitato
  • (saldatura a punti)

Laser allo stato solido
Tipicamente leccitazione è costituita da una
sorgente di luce ad alta intensità tutte le
lampade sono a configurazione rettilinea o
elicoidale e hanno durata limitata. I cristalli
portano due specchi alle estremità delimitanti il
risonatore.
61
Laser a gas
Un tubo di vetro contiene il mezzo laserante
consistente in una miscela di CO2, He, N2 che
percorre il tubo in flusso continuo. Eccitazione
attraverso una coppia di elettrodi si applica
alta tensione elettrica al gas in modo che vi si
inneschino scariche. La struttura del sistema può
avere configurazioni diverse a. Semplice tubo
con flussi assiali di gas (occupa molto spazio in
lunghezza). b. Tubo a multi-percorso del fascio
costretto da specchi a percorrere vari tubi in
parallelo.
In questo caso la potenza è di 100 w per m di
tubo per flussi lenti e di 600 w a metro per
flussi veloci. Le potenze complessive non
superano rispettivamente i 1500 e 5000 w.
Operando in pulsazione le frequenze vanno da 1 a
10000 Hz.
62
c. Quando si vogliono laser di potenza media
estremamente compatti o quando sono necessarie
potenze di oltre 10000 w si ricorre a laser a CO2
a trasporto trasversale. La regione di scarica è
definita da una coppia di elettrodi paralleli
allasse ottico del laser è attraversata dalla
miscela di gas. Il volume di gas nella regione
di scarica, relativamente grande, è attraversato
varie volte a motivo delle riflessioni indotte
dagli specchi del risonatore prima che il raggio
esca attraverso lo specchio di emissione. Il gas,
lasciata la zona di scarica, è refrigerato in uno
scambiatore di calore e reimmesso in ciclo da una
soffiante.
A causa del lungo cammino ottico effettivo
ripiegato in uno spazio ristretto, si generano le
più alte potenze effettive ottenibili in un laser
continuo 2500 15000 w. Questi laser operano
solo in continuo, sebbene sistemi di interruzione
del fascio possano farlo interferire con il
materiale da lavorarsi in maniera pulsata.
63
Parametri di lavorazione
  • potenza erogata con continuità o a impulsi
  • impulsi durata, frequenza, energia per impulso
  • lente focalizzante e posizione della superficie
    del pezzo rispetto al fuoco
  • oscillazioni del raggio
  • flusso gassoso ausiliario.

Lavorazioni laser
Foratura a percussione
Lavorazione compiuta da un laser fermo rispetto
al pezzo che invia uno o più impulsi. Prodotto
fori di diametro lt 1,3 mm passanti attraverso
spessori fino a 25 mm. Si arriva a fori di
diametro lt 0,25 mm con limitazione dello spessore
del materiale. I fori ottenuti sono conici,
ovalizzati con ZTA estesa fino a 0,1 mm a seconda
dei parametri operativi. Può forarsi qualsiasi
materiale, anche obliquamente, con ripetibilità
di 0,025 mm o 10 del diametro.
64
  • Si impiega quasi sempre il laser Nd/Yag che
    possiede la massima energia per impulso.
  • Ogni impulso asporta un po di materiale
    crescendo lo spessore diminuisce il campo di
    variabilità dei diametri possibili.
  • Lenergia è trasmessa al fondo del foro e viene
    riflessa verso lesterno dalle pareti interne del
    foro. Limpulso in parte vaporizza e in parte
    fonde il materiale il vaporizzato, sviluppandosi
    esplosivamente, fa uscire la maggior parte del
    volume del fuso in forma di goccioline. È perciò
    necessario che la lente venga protetta a questo
    servono eventuali schermature gassose.
  • Esiste poi il problema della formazione di un
    plasma metallico che assorbe molta della potenza
    del laser.
  • Parametri operativi
  • potenza mediamente 100-250 w
  • durata dimpulso brevi durate possono limitare
    il massimo di energia di impulso 0,5-2 ms
  • frequenza si sceglie per ottimizzare tra
    produzione e qualità 5-20 Hz per Nd/Yag, fino
    100 Hz per CO2
  • energia per impulso è legata a spessore del
    materiale, composizione e diametro del foro. Alte
    energie
  • aumentano la velocità ma peggiorano la qualità
  • lente focalizzatrice determina la dimensione
    delle macchie che corrisponde al diametro del
    foro per
  • spessori sottili (lt 6 mm). Crescendo lo
    spessore decrescono i diametri forabili a
    percussione.
  • Le lunghezze focali vanno da 100 a 250 mm. La
    macchia focale si pone o sopra o sotto il livello
    della
  • superficie del pezzo, più spesso dal 5 al 15
    sotto la superficie del foro.
  • I fori ottenuti si valutano in base a
    rotondità, conicità, zona rifusa, microcricche.
  • flusso gassoso può essere o no presente in
    assenza occorre proteggere la lente in altro
    modo.
  • Lossigeno, che ha reazione esoterma con molti
    metalli, aiuta lefficienza di ablazione.

65
Taglio di cavità passanti (carotaggio di fori)
Oltre diametri di 1,2 mm leccessiva
defocalizzazione, diminuendo la densità di
potenze, rende impossibile forare a percussione.
Si deve quindi carotare usando laser Nd/Yag o CO2
con funzionamento sia CW che pulsato.
La velocità di taglio diminuisce al crescere
dello spessore da tagliare. Il carotaggio viene
realizzato facendo spazzare al raggio un percorso
circolare sul pezzo, cosa possibile se gli assi
del fascio e della lente non sono allineati (la
traiettoria circolare viene realizzata inclinando
la lente e non spostando il braccio del laser)
il sistema arriva a carotare fori con rapporto
lunghezza/diametro 20 a 1. I fori, virtualmente
privi di conicità, sono ripetibili entro 0,025-
0,05 mm durata del ciclo da frazioni di secondo
a 20 s.
Fori di diametro gt 20 mm o di sezione non rotonda
si producono con tecniche di CNC è possibile
qualsiasi percorso generando cavità passanti di
qualsiasi forma. Impossibile viceversa generare
cavità cieche nei metalli, dato che la maggior
parte del materiale, asportato allo stato fuso,
deve essere espulso attraverso il foro. Al
contrario molti materiali organici e ceramici
vaporizzano completamente e consentono la
fresatura di forme intricate.
66
Il taglio combina il laser con un getto di gas ad
alta velocità per vaporizzare (nella maggior
parte dei non metalli) o fondere (metalli) per
asportare velocemente il materiale senza forze di
contatto. Per tutti i tipi di taglio di cui si è
presentata la cinematica il fascio è diretto a un
sistema ottico che ospita la lente focalizzante e
un sistema coassiale a getto di gas.
  • Principali gas impiegati
  • Ossigeno O2 per tagliare metalli molto
    ossidabili ossitaglio assistito.
  • Il calore è fornito dal laser che scalda il
    materiale il quale si ossida con
  • reazione esotermica si forma ossido di ferro che
    fonde a bassa
  • temperatura e sostiene la reazione.
  • Con basse potenze si ottengono alte velocità di
    taglio. I bordi restano ossidati e la zona
    termicamente alterata è particolarmente spessa.
  • Comunque è la tecnica più veloce di procedimento.

velocità uguale a velocità di ossidazione
velocità bassa
67
  • Aria contiene solo il 20 di O2 per cui si
    procede a velocità minore.
  • Argon quando si vogliono evitare contaminazioni
    sulle superfici tagliate, fatto importante
    soprattutto in vista di successive saldature o
    brasature.
  • Osservazione lavorando in CW si procede più
    velocemente che con gli impulsi a prezzo di
    maggiori effetti termici e distorsioni.
  • Parametri operativi
  • Potenza. Siamo ai massimi livelli il valor
    medio è funzione del tipo di laser e della
    velocità massima di taglio che consenta di non
    uscire di tolleranza. Con laser a gas in CW si va
    da 250 a 5000 w.
  • Nel sistema pulsato a CO2 si va da 100 a 2000 w
    sono sufficienti potenze minori perché il taglio
    è sostenuto dai più alti picchi istantanei di
    potenza.
  • Con laser Nd/Yag si va da meno di 100 a più di
    400 w.
  • Impulsi. Si hanno durate da meno di 0,75 ms a 2
    ms.
  • Frequenze. Con laser a CO2 200500 Hz con
    Nd/Yag 30-100 Hz.
  • Energia per impulso. È tanto più alta quanto
    maggiore è lo spessore da tagliare.
  • I laser a CO2 alle maggiori durate e minori
    frequenze arrivano a 2 joule a impulso quelli
    Nd/Yag arrivano a 80 joule a impulso.
  • Scelta della lente. Maggiore è lo spessore,
    maggiore è la lunghezza focale maggiori
    lunghezze focali si adottano anche quando la
    densità di potenza cade al di sotto del livello
    necessario per superare gli effetti della
    riflettività superficiale.
  • Getti di gas. Flussi coassiali aiutano
    lasportazione del fuso e proteggono la lente.
  • Variabili tipo di gas, pressione, geometria
    dellugello e distanza dalla superficie lavorata
    (molto piccola con laser CO2).

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  • Velocità massima di taglio.
  • Tempo vaporizzazione

69
Saldatura
Processo - in genere autogeno - basse
distorsioni - alte velocità - per punti o
continua
  • La saldatura continua si può fare anche con laser
    a impulsi, purchè dotato di alta velocità di
    ripetizione.
  • Per saldature a punti vanno bene tutti i laser,
    anche quelli a rubino e a Nd/vetro (cioè quelli a
    minor potenza).
  • La scelta di attrezzature e parametri operativi
    si conduce in base a
  • tipo di materiale,
  • spessore,
  • disegno del finito.

Profondità di penetrazione/velocità per laser CW
o pulsato
Profondità di penetrazione/velocità per diverse
potenze
70
È necessaria una preparazione molto precisa dei
lembi da saldare lintercapedine è minore del 5
dello spessore. Si protegge la zona di saldatura
con gas inerti per evitare lossidazione. Secondo
i parametri operativi scelti, le saldature laser
avvengono con 2 meccanismi base 1. Conduzione.
Analogia con le saldature ad arco. I laser
impiegano densità di potenza relativamente basse
e la profondità di saldatura è limitata dalla
conduzione termica al massimo 2,5 mm. 2.
Penetrazione. I laser sono di alta potenza,
sufficiente a vaporizzare con efficacia il
metallo.
Si forma un piccolo canale a pareti fuse in
corrispondenza del giunto (key hole) è tenuto
aperto dalla pressione del vapore mentre il
raggio attraversa il pezzo. Così lenergia del
laser non resta in superficie. Nella parte
superiore del key hole si forma una nube di
plasma metallico che ha pesanti capacità di
assorbimento dellenergia del fascio. Il flusso
gassoso deve asportarlo. Appena il raggio è
uscito dal pezzo le pareti fuse collassano e
solidificano formando il nucleo di saldatura. Si
arriva ad attraversare oltre 50 mm di
acciaio. Il processo produce una ZTA molto
limitata. Il fenomeno descritto (key hole)
avviene anche nel taglio.
71
  • Parametri operativi
  • Potenza. Determinante per la penetrazione
    massima. Maggiore per laser a CO2. si può
    procedere a impulsi o CW.
  • Impulsi. La durata è scelta per raggiungere la
    fusione e controllare la velocità di
    raffreddamento impulsi più lunghi riducono le
    tensioni di solidificazione rallentando la
    velocità di raffreddamento, cosa importante nelle
    leghe sensibili ai cretti.
  • Laser a CO2 da meno di 0,5 ms a 5 ms.
  • Laser Nd/Yag da 5 a 10 ms.
  • Frequenza. Determina la velocità di processo e
    di raffreddamento e la percentuale di
    ricoprimento questa varia dal 40 al 70 per
    saldature ermeticamente sigillanti.
  • Energia per impulso. È minore che nel taglio
    frazioni di joule per laser CO2, parecchi joule
    per Nd/Yag.
  • Lente. Le considerazioni riguardano
  • - la densità di potenza per la penetrazione
    voluta,
  • - tipo di giunto,
  • - preparazione dei lembi,
  • - tecniche di schermatura e protezione della
    lente.
  • Una scadente preparazione dei lembi o
    allineamenti critici si aggiustano con distanze
    focali più lunghe. Queste sono anche consigliate
    quando ci sono spruzzi di metallo, a scopo di
    protezione.

72
  • Oscillazioni del raggio. Piccole oscillazioni
    circolari o lineari superano problemi di cattivo
    accostamento dei lembi e sono utili per produrre
    saldature con rapporto di forma basso (uniforme
    larghezza del nucleo). Loscillazione si usa
    anche quando la saldatura è eterogena con
    materiale dapporto in forma di fili, polveri o
    preformati che fanno ponte nellintercapedine.
  • Getto di gas. È importantissimo per proteggere
    la lente dagli spruzzi e per proteggere la pozza
    di saldatura dallatmosfera. Gli ugelli hanno
    orifizi da 2,5 a 6,4 mm e la distanza dalla
    saldatura è 3,2-9,5 mm. Quando getti coassiali
    potrebbero causare linterferenza con lottica
    focalizzante o con il pezzo si usano getti
    incrociati.
  • La pressione del gas è bassa 35-100 kPa per non
    squassare la pozza di saldatura.
  • Le tecniche di schermatura sul retro della
    saldatura sono uguali a quelle di saldatura
    allarco.

Nota confronto costi saldatura
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Marchiatura
Impiega un laser a rapida pulsazione ad alta
potenza di picco, munito di sistema scandente a
controllo computerizzato.
Il fascio scandisce muovendosi sul pezzo, facendo
vaporizzare il metallo e formando una serie di
piccoli fori ciechi sovrapponentesi i quali
generano gole a fondo liscio che fanno
identificare lettere e simboli. Per assicurare
che il materiale sia asportato completamente e
minimizzare il danno termico si usa il metodo di
interruzione a Q si dà densità di potenza
adeguata per fa
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