Associazione Culturale Medica Vo. Pro. Med. - PowerPoint PPT Presentation

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Associazione Culturale Medica Vo. Pro. Med.

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Title: corso di primo soccorso Subject: educazione sanitaria sul territorio Author: Microsoft Corporation Last modified by: Fabio Montellanico – PowerPoint PPT presentation

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Title: Associazione Culturale Medica Vo. Pro. Med.


1
Associazione Culturale Medica Vo. Pro. Med.
  • VOLONTARIATO E PROGRESSO PER LA SCIENZA
    MEDICA

2
CONSIGLIO DIRETTIVO
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I NOSTRI OBIETTIVI
  • VOLONTARIATO
  • EDUCAZIONE SANITARIA SUL TERRITORIO
  • PROGETTO LA SALUTE DELLO STUDENTE, LA SICUREZZA
    NELLE SCUOLE
  • CULTURA MEDICA
  • SEMINARI
  • CONFERENZE
  • INCHIESTE
  • DIBATTITI
  • GRUPPI DI STUDIO

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IL PRIMO SOCCORSO
a cura del
  • Dr. ETTORE DONNINI
  • Medico Odontoiatra
  • Vicepresidente dell Associazione Culturale
    Medica Vo. Pro. Med.

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Differenza tra PRIMO
e PRONTO SOCCORSO
  • IL PRONTO SOCCORSO E UN ATTO MEDICO ED
    E QUINDI CONSENTITO AL SOLO PERSONALE
    SANITARIO
  • IL PRIMO SOCCORSO E UN GESTO DI GRANDE
    CIVILTA, E PER QUESTO CHE VA INSEGNATO
    E PROMOSSO IN TUTTI GLI AMBIENTI COMUNITARI

6
IL PRIMO SOCCORSO
  • DEFINIZIONE
  • E L AIUTO CHE SI DA AD UNA O PIU
    PERSONE VITTIME DI UN INCIDENTE O DI UN
    MALORE, IN ATTESA DEL MEDICO O DEL
    PERSONALE QUALIFICATO (Ambulanza)
  • IL PRIMO SOCCORRITORE NON DEVE MAI
    SOSTITUIRSI AL MEDICO

7
SCOPI DEL 1 SOCCORSO
  • SALVARE LA VITA
  • PREVENIRE (laggravamento)
  • PROTEGGERE (da ulteriori rischi)
  • FAVORIRE LA GUARIGIONE

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BISOGNA SAPER DISTINGUERE
  • I CASI URGENTI DAI CASI GRAVI MA NON
    URGENTI
  • QUESTO E DI FONDAMENTALE IMPORTANZA PER
    INIZIARE IL NOSTRO PRIMO SOCCORSO DANDO LE
    CORRETTE PRIORITA AI CASI

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C E URGENZA
  • QUANDO
  • LA VITA DELL INFORTUNATO E IN PERICOLO
  • LE SUE FUNZIONI VITALI SONO COMPROMESSE
  • BISOGNA INTERVENIRE SUBITO
  • L URGENZA E QUINDI SEMPRE GRAVISSIMA

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GRAVITA
  • LA GRAVITA NON COMPORTA NECESSARIAMENTE
    UN URGENZA
  • ESISTONO SITUAZIONI MOLTO GRAVI
    (ad es. la frattura della colonna
    vertebrale) CHE POSSONO ATTENDERE
  • E MEGLIO NON TOCCARE L INFOTUNATO ED
    ORGANIZZARE CON CALMA IL SOCCORSO ED
    IL TRASPORTO
  • IN QUEST O CASO UN SOCCORSO SBAGLIATO
    POTRBBE CAUSARE DANNI IRREPARABILI

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COMPORTAMENTO IN CASO D URGENZA
  • 1 MANTENERSI CALMI E LUCIDI MENTRE SI
    VALUTA IL DAFARSI
  • 2 ALLONTANARE LA FOLLA (Spazio
    libero intorno all infortunato)
  • 3 RICONOSCERE CHE COSA E ACCADUTO SENZA
    METTERE IN PERICOLO LA PROPRIA VITA

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COMPORTAMENTO IN CASO D URGENZA
  • 4 ESAMINARE L INFORTUNATO CONTROLLO
    DELLE FUNZIONI VITALI
  • 5 TELEFONARE AL 118 ED EVENTUALMENTE AL 113
    SE CE STATO UN INCIDENTE STRADALE
  • 6 PER TELEFONO, CITARE QUANTI SONO GLI
    INFORTUNATI E DIRE I CASI PIU GRAVI

13
COMPORTAMENTO IN CASO D URGENZA
  • 7 NEL FRATTEMPO RASSICURARE
    L INFORTU NATO SE COSCIENTE
    (Soccorso Psicologico)
  • 8 RACCOGLIERE DEI DATI ANAMNESTICI
  • 10 EVITARE DEI COMMENTI SUL SUO STATO
    DI SALUTE
    (Anche se pare incosciente)

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COMPORTAMENTO IN CASO D URGENZA
  • 11 PRATICARE I GESTI PREVISTI PER L
    URGENZA O LA GRAVITA
  • SE LE FUNZIONI VITALI SONO COMPROMESSE
    INIZIARE SUBITO LA RIANIMAZIONE MENTRE ALTRI
    DANNO L ALLARME
  • 12 SE NON CE URGENZA FARE IL MINIMO
    INDISPENSABILE
  • SISTEMARE LA PERSONA NELLA POSIZIONE PIU
    IDONEA IN ATTESA DEL MEDICO

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COMPORTAMENTO IN CASO D URGENZA
  • 13 ASSICURARE IL TRASPORTO DELL INFORTUNATO
    (Completamento dell Assistenza)
  • 14 NON SI DEVE ABBANDONARE L INFORTUNATO
    FINCHE NON E STATO AFFIDATO A PERSONE
    COMPETENTI

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IL B. L. S.
  • a cura del

Dr. ALESSANDRO TREVISAN Medico
Chirurgo Presidente dell Associazione
Culturale Medica Vo. Pro.
Med.
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LA RIANIMAZIONE CARDIO-POLMONARE
  • CONSISTE NE SUPPORTO DI BASE DELLE FUNZIONI
    VITALI (BASIC LIFE SUPPORT, BLS)
  • LE FUNZIONI VITALI SONO
  • LA RESPIRAZIONE
  • L ATTIVITA CARDIACA E QUINDI LA
    CIRCOLAZIONE

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OBIETTIVO DEL BLS
  • E LA PREVENZIONE DEI DANNI CEREBRALI
    DOVUTI ALLA MANCANZA DI OSSIGENO (DANNI
    ANOSSICI CEREBRALI)

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LE PROCEDURE DI BLS(Supporto di base delle
funzioni vitali)
  • SONO RICONOSCIUTE VALIDE DA ORGANISMI
    INTERNAZIONALI AUTOREVOLI (A.H.A. American
    Heart Association, E.R.C. European
    Resuscitation Council, W.F.S.A. Federazione
    mondiale delle societa degli Anestesisti)
  • SONO STANDARDIZZATE, AGGIORNATE E REVISIONATE
    IN BASE ALL EVOLUZIONE DELLE CONOSCIENZE

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ARRESTO CARDIO-RESPIRATORIO
  • DEFINIZIONE
  • E LA CESSAZIONE DELL ATTIVITA CIRCOLATORIA
    E RESPIRATORIA DOVUTA A CAUSE DIVERSE

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CAUSE ACCIDENTALI
  • TRAUMATOLOGICHE
  • INTOSSICAZIONI DA FARMACI, DA AGENTI FISICI
    E CHIMICI
  • CONGELAM. ED ASSIDERAM.
  • TENTATO SUICIDIO
  • ELETTROCUZIONE
  • ANNEGAMENTO

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CAUSE NON ACCIDENTALI
  • CARDIACHE
  • VALVULOPATIE
  • TURBE DEL RITMO E DELLA CONDUZIONE
  • CARDIOMIOPATIE
  • CARDIOPATIA ISCHEMICA
  • RESPIRATORIE
  • CORPI ESTRANEI NELLE VIE AEREE
  • ASMA ACUTO GRAVE

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LA RIANIMAZIONE CARDIO-RESPIRATORIA
  • UNA CORRETTA RIANIMAZIONE PREVEDE
  • CONOSCENZA DELLE MANOVRE PER IL SUPPORTO
    DELLE FUNZIONI VITALI (BLS)
  • COMPETENZA E TEMPESTIVITA NELL INTERVENTO
  • ORGANIZZAZIONE
  • RAPIDITA D INTERVENTO
  • PRESIDI TERAPEUTICI CORRETTI
  • MATERIALE ADEGUATO A DISPOSIZIONE

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LA RIANIMAZIONE CARDIO-RESPIRATORIA
  • TECNICHE PIU ELABORATE
  • INTUBAZIONE ORO-TRACHEALE
  • SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI
  • SCHOC ELETTRICI ESTERNI

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SEGNI CLINICI DI ARRESTO CARDIO-CIRCOLATORIO
  • PALLORE MARCATO
  • CIANOSI PERIFERICA
  • ASSENZA DI ATTIVITA RESPIRATORIA SPONTANEA
  • ASSENZA DI ATTIVITA CARDIACA

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SEGNI CLINICI DI ARRESTO CARDIO-CIRCOLATORIO
  • MIDRIASI
  • IPOTONIA GENERALIZZATA
  • ASSENZA DI STIMOLI DOLOROSI
  • PERDITA DI FECI ED URINA

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LA RIANIMAZIONE CARDIO-RESPIRATORIA
  • SEQUENZA DI BASE CLASSICA
  • A AIRWAY
  • B BREATHING
  • C CIRCULATION

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IN CASO DI ARRESTO CARDIO-REPIRATORIO
  • 1a-VALUTAZIONE STATO DI COSCIENZA RIPRISTINO
  • 1b- PERVIETA DELLE VIE AEREE
  • 2a-VALUTAZIONE DELLATTIVITA RESPIRATORIA
  • 2b-VENTILAZIONE POLMONARE (BOCCA-BOCCA)
  • 3a-VALUTAZIONE DELLATTIVITA CARDIACA
  • 3b-MASSAGGIO CARDIACO ESTERNO

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LA VENTILAZIONE POLMONARE
LA VENTILAZIOME BOCCA A BOCCA
  • PAZIENTE IN POSIZIONE SUPINA
  • PERVIETA DELLE VIE AEREEE
  • IPER-ESTSNSIONE DEL CAPO
  • LUSSAZIONE DELLA MANDIBOLA

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LA VENTILAZIONE POLMONARE
  • SI CONSIGLIA L USO DI GARZE O FAZZOLETO
    PER EVITARE IL CONTATTO DIRETTO (bocca a
    bocca)
  • ESISTONO CANNULE DI MAYO DOPPIE CON
    BOCCAGLIO PER L OPERATORE
  • POCKET MASK
  • LA VALIDITA DELLA MANOVRA E CONFERMATA
    DALL ESPANSIONE DELLA GABBIA TORACICA
    SINCRONA ALLE INSUFFLAZIONI

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LA VENTILAZIONE CON MASCHERA FACCIALE
  • IL COLLO DEVE ESSERE
    IPER-ESTESO
  • LA MANDIBOLA LUSSATA O ANTERIORIZZATA
  • USO DI CANNULA OROFARINGEA

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IL MASSAGGIO CARDIACO
  • ESECUZIONE CORRETTA
  • PAZ. IN POSIZIONE SUPINA SU UN APPOGGIO
    RIGIDO
  • DEPRESSIONE STERNALE DI CIRCA
    4 - 5 cm
    (NELL UOMO) CON LE DUE MANI
  • FREQUENZA 80 - 100 AL MINUTO
  • RITMO 5 COMPRESSIONI 1 INSUFFLAZIONE (1
    OPER.)
  • RITMO 15 COMPRESSIONI 2 INSUFFLAZIONI (2
    OPER.)

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IL MASSAGGIO CARDIACO
  • ESECUZIONE SCORRETTA
  • ATTENZIONE ALLA COMPRESSIONE DELLO STOMACO
    (rigurgito di materiale gastrico con
    conseguente inalazione)
  • FRATTURA SEGMENTI COSTALI
  • PNEUMOTORACE ED EMOTORACE
  • TAMPONAMENTO CARDIACO
  • COTUSIONI VENTRICOLARI

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COME SI ESEGUE
  • VITTIMA SU PIANO RIGIDO
  • BRACCIA SOCCORRITORE PERPENDICOLARI
    AL CORPO DEL PAZIENTE
  • 80 -100 COMPRESSIONI AL MINUTO
  • ESCURSIONE TORACE 4- 5 cm
  • COMPRESSIONE RILASCIAMENTO
  • 15 COMPRESS. 2 INSUFFL. ( 1 SOCCORRITORE )
  • 5 COMPRESS. 1 INSUFFL. ( 2 SOCCORRITORI )
  • DOPO 3 - 4 CICLI CONTROLLARE POLSO CAROTIDEO
    PER SOLI 5 POI RIPRENDERE R.C.P.
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