Title: Le decisioni di
1Le decisioni di breve periodo e lanalisi di
break-even
- Stefano Ferrari
- LIUC - università Carlo Cattaneo -
- DIG - Dip. Di Ingegneria gestionale-
- Politecnico di Milano
- Riproduzione vietata
2Le decisioni di breve periodo (1/3)
- Si parla di decisioni di breve periodo con
riferimento a processi decisionali che non mutano
sostanzialmente la strategia di medio-lungo
periodo, né la struttura organizzativo/produttiva
dellimpresa. Quindi sono esclusi - investimenti in nuovi prodotti/processi
- ristrutturazioni dellazienda
- uscita da aree di business
- diversificazione in nuove aree
- delocalizzazione attività produttive
- ...
3Le decisioni di breve periodo (2/3)
- Le decisioni di breve sono dette anche decisioni
tattiche (per contrapporle alle decisioni
strategiche, di livello e portata superiore) - Le decisioni tattiche
- hanno effetti limitati nel tempo
(convenzionalmente non superiori a un esercizio) - sono prese a risorse strutturali fissate (non è
possibile mutare sostanzialmente asset
tecnologici e dotazione risorse umane, perlomeno
con riferimento a personale assunto con contratto
a tempo indeterminato)
4Le decisioni di breve periodo (3/3)
- Riguardano essenzialmente
- valutazione delleffetto sui risultati economici
di aumento/riduzione dei volumi di produzione - scelta del mix produttivo ottimale in sede di
processo di budgeting - valutazione degli effetti della variazione del
mix durante lesercizio (per esempio a causa di
mutate esigenze consumatori o previsioni non
corrette su previsioni di vendita dei singoli
prodotti) - scelte di make or buy non strategiche
esternalizzazione attività per motivi
contingenti, legate per esempio a problemi di
capacità produttiva in un particolare periodo
dellanno per picchi di domanda o ordini
imprevisti ---gt è necessario capire se conviene
accettare la domanda in più e quali prodotti o
fasi produttive far realizzare da terzi per
risolvere il vincolo di capacità
5Il criterio di valutazione delle decisioni di
breve (1/3)
- Si ragiona in termini di RICAVI e COSTI
DIFFERENZIALI PER LIMPRESA in relazione alla
specifica decisione (per quanto riguarda i costi,
si usa spesso il termine COSTI EVITABILI) - Quindi
- non si considerano ammortamenti (dato che le
risorse strutturali sono fisse, NON possono
variare) - è bene sottolineare che ricavi e costi
differenziali sono SPECIFICI della singola
decisione al variare del tipo di decisione o del
suo respiro temporale può darsi che cambi lo
spettro di costi differenziali
6Il criterio di valutazione delle decisioni di
breve (2/3)
- ATTENZIONE a non confondere il concetto di costo
variabile e costo evitabile in alcuni sistemi
contabili alcune voci sono considerate VARIABILI
con riferimento al PRODOTTO è il caso tipico del
lavoro diretto, che spesso è considerato
variabile in quanto più unità produco in un lotto
di un determinato codice di prodotto e più costo
di manodopera diretta carico su quel lotto. Ma in
realtà quasi sempre quel costo non varia per
limpresa nel suo complesso (la manodopera
diretta, se assunta a tempo indeterminato, è un
costo fisso per limpresa - straordinari e voci
minori a parte). Il costo viene semplicemente
assorbito dai vari prodotti realizzati nel
periodo, sulla base dei tempi unitari e dei
volumi realizzati dei vari codici - E necessario quindi valutare attentamente quali
sono i ricavi e i costi che variano PER LIMPRESA
nel suo complesso
7Il criterio di valutazione delle decisioni di
breve (3/3)
- Spesso in letteratura si legge che le decisioni
tattiche, dal momento che quasi sempre implicano
variazioni dei livelli produttivi dei vari codici
di prodotto, si valutano sulla base del margine
di contribuzione TOTALE apportato dalle diverse
alternative (ove MCT ?i mcu(i)Q(i), e mcu
margine di contribuzione unitario) - Lapproccio è corretto, ma è necessario fare
attenzione alla definizione di margine di
contribuzione unitario questo è infatti quasi
sempre definito come (p - c variabile unitario).
ATTENZIONE quindi a considerare come costo
variabile quello che in realtà varia PER
LIMPRESA, in relazione alla variazione del
livello produttivo di quel codice (in altri
termini, se si include il costo del lavoro
diretto tra i costi variabili molto spesso si
sbaglia). - Per questo motivo, sarebbe meglio definire il
margine di contribuzione unitario (ai fini delle
decisioni tattiche) come (prezzo - costo
evitabile unitario)
8La coerenza tra criterio di valutazione delle
decisioni di breve e creazione di valore economico
- Espressione del valore economico
- ove NCF(t) può essere espresso (in particolare
per le decisioni di investimento) come differenza
tra CF(t) (flussi finanziari netti correnti) e
I(t) (flussi finanziari netti da operazioni non
correnti) - Le decisioni di breve sono caratterizzate da
- Risorse fissate ? non ci sono investimenti ?
I(t) 0 ? t ? - Orizzonte di riferimento di circa 12 mesi ?
esiste un unico flusso CF(1) - Non ha senso scontare i flussi di cassa ? non ho
il termine di attualizzazione - NPV CF (1)
- ove CF(1) entrate di cassa uscite di cassa
nellorizzonte di riferimento - Trascurando lo sfasamento temporale
(approssimazione), questo termine con la
differenza tra ricavi e costi (monetari)
differenziali, appunto
9Unapplicazione le scelte di mix in condizioni
di capacità produttiva satura
- Definendo
- p(i) il prezzo del prodotto i-esimo,
- ceu (i) il costo evitabile unitario del singolo
prodotto - mcu (i) p (i) - ceu (i) il margine di
contribuzione unitario, - lobiettivo consiste quindi nello scegliere il
mix che MASSIMIZZA il margine di contribuzione
totale MCT ?i mcu (i) Q(i), dato un vincolo
sullutilizzo delle risorse - Può essere molto lungo e oneroso calcolare tutte
le possibili combinazioni e calcolare il margine
di contribuzione totale. Ma vi sono alcune
scorciatoie - Nel caso in cui vi sia ununica risorsa satura, e
questa venga utilizzata nello stesso modo dai
vari prodotti (ex tempi macchina unitari
identici), si può ragionare in termini di margine
di contribuzione unitario (si ordinano i prodotti
per margine di contribuzione unitario decrescente
e si inizia a soddisfare la domanda dei vari
prodotti partendo dallalto)
10Unapplicazione le scelte di mix in condizioni
di capacità produttiva satura
- Nel caso in cui invece i prodotti utilizzino in
modo diverso questa risorsa (richiedendo tempi di
lavorazione unitari diversi), il mix produttivo
da realizzare può essere ancora velocemente
individuato ordinando i prodotti in base al
margine di contribuzione per unità di risorsa
satura - Nel caso di più duna risorsa satura, la
soluzione non è così semplice (salvo casi
particolari), e va individuata risolvendo un
modello di programmazione lineare
ove T(i) indica il tempo di lavorazione unitario
del prodotto i-esimo sulla risorsa critica
11Lanalisi di break even definizione
- Il Break Even Point (punto di pareggio) di
unimpresa può essere inteso in modi diversi - minimo volume operativo che consente il pareggio
tra ricavi e costi industriali totali (MLI nullo) - minimo volume operativo che consente il pareggio
tra ricavi e costi operativi totali (MON nullo) - minimo volume operativo che permette
lottenimento di certi livelli di redditività (un
determinato valore del MON) - I costi vengono classificati in VARIABILI (con
quantità) e FISSI. Vanno considerati (e
classificati) solo i costi industriali
nellopzione 1, tutti i costi operativi
nellaccezione 2 o 3 di break-even - Ipotesi per lindividuazione del punto di break
even - Non è ammessa produzione a scorta (variazione
scorte prodotti finiti/WIP nulla Qv Qp) - Costi variabili unitari costanti (nessun effetto
di economie/diseconomie di scala o altro) - Prezzo invariante con quantità venduta (no sconti
quantità o altro)
12Il calcolo del punto di break even (1/2)
- Nel caso di impresa mono-prodotto e opzione 1
(solo costi industriali) - Ricavi p X
- Costi industriali Cv X Cf
- MLI Ricavi Costi p X - Cv X Cf (p
Cv) X Cf mcuX - Cf - ?
- MLI 0 ? mX Cf 0 ?X Cf / m
break even point zero - Considerazioni simili valgono nel caso si chieda
di calcolare break-even su MON (cambia solamente
linsieme dei costi da considerare e classificare
come variabili o fissi). Esempio -
13Il calcolo del punto di break even (2/2)
- Nel caso multiprodotto
- Esistono quindi teoricamente infinite soluzioni
(infiniti punti di break even) - Due casi particolari
- Margine di contribuzione unitario identico per i
diversi prodotti - Mix fisso tra i vari prodotti
- In questo caso si individua ununica soluzione,
pari al quantitativo totale di prodotti che
devono essere venduti (indipendentemente dal
codice specifico) per raggiungere il break even
14La visualizzazione grafica del punto di break
even
15Possibili utilizzi
- Lancio nuovo prodotto
- Marketing - stima la domanda del prodotto
- Controllo di gestione - stima il Break Even Point
(BeP0) - Posso avere tre possibilità
- (BeP0) gtgtD conviene lanciare il nuovo
prodotto - (BeP0) ltlt D non conviene lanciare il
nuovo prodotto - (BeP0) D la Break Even Analysis
non è uno strumento di analisi adeguato