IL RISCHIO SISMICO - PowerPoint PPT Presentation

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IL RISCHIO SISMICO

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Title: IL RISCHIO SISMICO


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IL RISCHIO SISMICO
  • Gruppo Comunale Volontari
  • di Protezione Civile
  • Comune di Ponte San Nicolò - Padova

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Che cosè il terremoto?
  • Un terremoto è un rapido scuotimento della
    superficie della terra causato dalla rottura
    della crosta terrestre con liberazione di grandi
    quantità di energia elastica.
  • Il terremoto è un fenomeno naturale come la
    pioggia può colpire ogni parte della terra.
  • Proprio come la pioggia può avere effetti
    insignificanti o catastrofici.

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Tipologie di terremoti
  • Terremoti naturali
  • Terremoti tettonici
  • Terremoti vulcanici
  • Terremoti di crollo
  • Terremoti artificiali
  • Terremoti da esplosioni

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I terremoti tettonici
  • Lo strato più superficiale della terra, la
    crosta, è composta da zolle o placche
    galleggianti su un mare di roccia fusa, il
    mantello.
  • Le correnti convettive che agitano il mantello
    spingono le placche facendole collidere lungo
    linee di frattura che prendono il nome di faglie.
  • Le faglie possono essere normali, inverse e
    trascorrenti.

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Le faglie (fault)
  • Faglia normale se il movimento avviene
    perpendicolarmente alla direzione del piano di
    faglia con uno spostamento verso il basso del
    tetto rispetto al letto.
  • Faglia inversa se il movimento avviene
    perpendicolarmente alla direzione del piano di
    faglia con uno spostamento verso l'alto del tetto
    rispetto al letto.
  • Faglia trascorrente se il movimento avviene
    lungo la direzione del piano di faglia. Si può
    distinguere in destra o sinistra secondo che ad
    un osservatore posto su un blocco, l'altro
    apparirà essere stato spostato rispettivamente
    verso la sua destra o verso la sua sinistra.
    Spesso le faglie trascorrenti presentano il piano
    di scorrimento verticale o quasi, ed in certi
    casi persino obliquo.

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I terremoti tettonici
In base alla profondità dellipocentro i
terremoti si possono dividere in
  • terremoti superficiali con ipocentro tra 0 e 70
    Km (circa 85 del totale)
  • terremoti medi con ipocentro tra 70 e 300 Km
    (circa 12 del totale)
  • terremoti profondi con ipocentro oltre i 300 Km
    (circa 3 del totale)

7
Il ciclo sismico
  1. Stadio intersismico nellarea sismogenetica si
    verifica un lento e graduale accumulo di energia
    potenziale.
  2. Stadio presismico il materiale si deforma fino
    al raggiungimento del livello critico di
    resistenza.
  3. Stadio cosismico lenergia potenziale accumulata
    nelle fasi precedenti si trasforma in energia
    cinetica.
  4. Stadio postsismico larea sismogenetica
    lentamente riacquista un nuovo equilibrio.

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Un po di terminologia
  • Epicentro punto della superficie terrestre sulla
    verticale dellipocentro.
  • Ipocentro punto in cui la frattura delle rocce
    che genera il terremoto ha inizio è detto anche
    fuoco.
  • Magnitudo misura dellenergia liberata sotto
    forma di onde sismiche durante un terremoto.
  • Onde sismiche modello fisico di propagazione
    dellenergia elastica liberata da un terremoto.

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Ipocentro ed epicentro
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Le onde sismiche
  • Onde longitudinali o onde P (primae) sono le
    onde più veloci (da 5,5 a 11,7 Km/s). Il mezzo
    trasmissivo viene sottoposto a compressioni e
    dilatazioni il movimento del materiale avviene
    nella stessa direzione di propagazione dellonda,
    come avviene nelle onde sonore. Lo spostamento
    del suolo è quindi prettamente verticale e dà
    luogo ai moti sussultori. Le onde P si propagano
    in qualunque mezzo.

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Le onde sismiche
  • Onde trasversali o onde S (secundae) meno veloci
    delle onde P (da 3,5 a 7,3 Km/s), danno luogo a
    fenomeni di taglio e torsione. Le onde S si
    propagano solo attraverso mezzi trasmissivi
    rigidi. Il movimento del materiale avviene
    ortogonalmente alla direzione di propagazione
    dellonda e gli spostamenti del suolo sono
    prettamente orizzontali con un moto ondulatorio.

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Le onde sismiche
  • Onde superficiali R o di Rayleigh onde
    polarizzate in un piano verticale che provocano
    la vibrazione delle particelle nella direzione di
    propagazione dellonda imponendo un movimento
    simile a quello di una boa in balia delle onde.
  • Onde superficiali L o di Love onde polarizzate
    in un piano orizzontale che provocano la
    vibrazione delle particelle ortogonalmente alla
    direzione di propagazione dellonda imponendo un
    movimento simile a quello di un serpente che
    striscia velocemente.

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Le onde sismiche
  • Le onde P e S sono predominanti nella zona
    epicentrale mentre le onde R e L diventano
    prevalenti a grande distanza.
  • Le onde trasversali, con i loro moti ondulatori,
    sono maggiormente distruttive delle onde
    longitudinali.

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Come si misurano i terremoti?
  • Il sismografo di Zhang Heng (II secolo d.C.) la
    rana che gioca con il drago.

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Come si misurano i terremoti?
Un sismometro con apparato di registrazione su
carta (sismografo).
  • Il sismogramma è unimmagine grafica del
    movimento del suolo durante un terremoto.

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Come si misurano i terremoti?
  • Schemi semplificati di sismografi
  1. registratore della componente verticale dei
    movimenti della superficie terrestre
  1. registratore delle componenti orizzontali dei
    movimenti della superficie terrestre

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Le scale di misura
  • La scala macrosismica MCS (Mercalli-Cancani-Sieber
    g, 1930), ripartita in 12 gradi, stima
    lintensità di un terremoto in base agli effetti
    sulluomo e sul suo ambiente.
  • I grado impercettibile
  • VI grado forte
  • XII grado grandemente catastrofico

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Le scale di misura
  • La scala Richter classifica la magnitudo di un
    terremoto in base alla quantità di energia
    liberata dalla scossa.
  • E una scala logaritmica una unità in più nella
    scala significa unenergia trenta volte maggiore.

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Le scale di misura
INTENSITA (MCS) MAGNITUDO (Richter)
III-IV 2,8 - 3,1
IV 3,2 - 3,4
IV-V 3,5 - 3,7
V 3,7 - 3,9
V-VI 4,0 - 4,1
VI 4,2 - 4,4
VI-VII 4,5 - 4,6
VII 4,7 - 4,9
VII-VIII 5,0 - 5,1
VIII 5,2 - 5,6
IX 5,7 - 6,1
X-XI 6,2
La scala Mercalli-Cancani-Sieberg e la scala
Richter, utilizzando modalità diverse di
misurazione, non sono direttamente confrontabili.
E' comunque possibile stilare una tabella
comparativa indicativa come la seguente
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Effetti del terremoto
  • Effetti primari
  • fratture sollevamenti del terreno dislivelli in
    strade e gallerie distruzione totale o parziale
    di edifici, ponti, strade, canalizzazioni.
  • Effetti secondari
  • smottamenti e valanghe crepacci traboccamento
    di acqua dai serbatoi rottura di cavi elettrici
    fragori rombi

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La riclassificazione sismica
  • Ordinanza n . 3274 del 20/03/2003 della
    Presidenza del Consiglio dei Ministri

Art. 1. Nelle more dellespletamento degli
adempimenti di cui allart. 93 del Dlgs
31/03/1998, n. 112, sono approvati i Criteri
per lindividuazione delle zone sismiche
nonché le connesse Norme tecniche per il
progetto, la valutazione e ladeguamento sismico
degli edifici .
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La riclassificazione sismica
  • Ordinanza n . 3274 del 20/03/2003 della
    Presidenza del Consiglio dei Ministri

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Norme di comportamento
  • SE SEI IN CASA, RIMANI IN CASA
  • SE SEI ALLAPERTO, RIMANI ALLAPERTO

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Norme di comportamento
  • Sebbene un terremoto sia un fenomeno naturale non
    prevedibile che può avvenire in qualunque momento
    delle 24 ore, è stato rilevato che la probabilità
    di trovarsi in casa è più alta rispetto a quella
    di trovarsi allinterno di altri edifici o
    allaperto (60 contro 40).
  • E quindi in casa che bisogna curare con maggiore
    attenzione la preparazione della popolazione, sia
    dal punto di vista pratico che da quello
    psicologico.

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Le fasi dellevento sismico
  1. Allarme fase in cui viene avvertito il sisma.
  2. Soccorso fase in cui si definiscono i contorni
    dellevento e si avvia la necessaria azione di
    soccorso.
  3. Agibilità fase in cui viene definito lo stato
    degli oggetti sul territorio colpito dal sisma.
  4. Macrosismica fase in cui si analizzano gli
    effetti del terremoto per definire limportanza
    dellevento.

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Le fasi dellevento sismico
  1. Interventi di emergenza fase di eliminazione dei
    pericoli incombenti.

Dopo i primi 60 giorni, si può considerare chiusa
lemergenza.
  1. Analisi dati e programmazione fase in cui si
    valutano i danni presunti ed i costi attesi per
    le riparazioni e gli interventi antisismici.
  2. Insediamenti provvisori fase che si attua nei
    casi in cui la popolazione non possa rientare
    nelle proprie abitazioni entro i primi mesi
    successivi allevento.

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Le fasi dellevento sismico
  1. Riattazione interventi strutturali leggeri
    volti a favorire il reinsediamento della
    popolazione.
  2. Riparazione e ricostruzione fase che comprende
    anche i piani di riavvio delle reti dei servizi
    (vie di comunicazione, reti tecnologiche, reti
    idriche e fognarie).
  3. Reinsediamento della popolazione fase in cui
    vengono smantellati i centri di ricovero
    provvisori.

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Le fasi dellevento sismico
  1. Verifica e monitoraggio è una fase continua di
    analisi e trasferimento delle informazioni sul
    post-evento.
  2. Programmazione e pianificazione dellemergenza è
    una fase trasversale a tutte le altre che ha
    lobiettivo di preparare e predisporre in tempo
    di pace tutto ciò che che consentirà, nel
    momento dellallerta, la risposta più efficiente
    ed efficace.

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Principi di puntellamento
  • Ogni terremoto comporta sempre, per quanto lievi,
    variazioni strutturali agli edifici. Le opere che
    assicurano una maggiore stabilità strutturale
    sono
  • puntellamenti
  • tirantature
  • cerchiature

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Principi di puntellamento
  • In condizioni di emergenza i soccorritori devono
    fare i conti con le difficoltà ambientali ed in
    particolare con
  • la provvisorietà dei materiali
  • la semplicità di lavorazione
  • le risorse limitate e dal basso costo

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Principi di puntellamento
  • I puntellamenti surrogano la capacità portante
    dellelemento compromesso dal terremoto (funzione
    sostitutiva) ma possono anche sostenere una
    costruzione che resiste ancora (funzione
    cautelativa) ovvero possono evitare il distacco
    di parti o frammenti (funzione protettiva).
  • Se i puntelli si oppongono al ribaltamento totale
    o parziale di un muro sono di sostegno se
    contrastano la caduta verticale di conci di
    archi, volte o architravi si dicono di ritegno.

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Principi di puntellamento
  • Il puntello con finalità sismiche non sempre è
    soggetto a sola compressione per cui deve essere
    collegato rigidamente ad entrambe le estremità.
  • Utili sono i cosiddetti tavoloni ripartitori,
    spesso rinforzati da puntelli più corti, e i
    controventi, irrigidimenti trasversali che
    riducono la lunghezza libera di inflessione e di
    irrigidimento dei nodi.
  • Nel caso di puntellamento di ritegno su archi e
    volte, esso deve avere una base di appoggio da
    cui si dipartono i ritti che sostengono le
    centine.

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Un po di terminologia
  • Pilastro
  • Zeppa
  • Rompitratta
  • Cunei
  • Controventatura
  • Cambra
  • Base
  • Ritto
  • Centina

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Esempi di puntellamento
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Esempi di puntellamento
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Esempi di puntellamento
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Esempi di puntellamento
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Esempi di puntellamento
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Esempi di puntellamento
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Esempi di puntellamento
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Esempi di puntellamento
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Esempi di puntellamento
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Esempi di puntellamento
44
Esempi di puntellamento
45
Esempi di puntellamento
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Varchi in muri e solai
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