Title: Presentazione di PowerPoint
1In costruzione
2Ipotensione tachicardia, tachipnea e pallore sono
sintomi tipici di ogni quadro di shock nello
shock settico ad essi si aggiunge l'ipertermia,
mentre la cute è spesso calda e secca in alcuni
casi può invece essere presente ipotermia (e
leucopenia). Per SINDROME SETTICA si intende la
presenza di questi sintomi associati ad almeno
uno dei seguenti parametri confusione mentale,
ipossiemia, iperlattacidemia, oliguria. Se la
sindrome settica èassociata ad ipotensione
(sistolica lt 90 mmHg) si parlerà propriamente di
SHOCK SETTICO, che sarà definito refrattario se
dura oltre 60 minuti e non risponde alla terapia
infusionale e con farmaci vasopressori.
L'INSUFFICIENZA MULTIORGANO (MOF, Multiple Organ
Failure). infine, è la comparsa sequenziale di
disfunzione di più organi dovuta ad uno stato
settico prolungato.
3I fattori predisponenti sono rappresentati da
tutti quegli eventi in grado di violare
l'integrità della barriera cutaneo-mucosa o di
alterare le difese dell'organismo (presenza di
anastomosi digestive tessuti ischemici o
traumatizzati, ustioni infette raccolte
ematiche, sierose o essudative procedure
invasive mancato rispetto delle norme di asepsi
uso indiscriminato di antibiotici ad ampio
spettro immunodepressione post-traumatica, da
neoplasia, da malattia sistemica, ecc.).
4Gli esami di laboratorio, oltre ai reperti tipici
dello shock (iperglicemia, iperlattacidemia,
alterazioni acidobasiche, ecc.) evidenziano una
leucocitosi neutrofila (a volte una leucopenia)
assieme ai primi esami, è opportuno eseguire una
emocoltura, nonché una coltura dei liquidi
biologici o dei materiali provenienti dalla sede
della sospetta infezione.
5La mortalità nello shock settico varia in media
tra il 20 e il 40 una più precisa valutazione
prognostica può essere fornita utilizzando
criteri multiparametrici, come il Sepsis Score e
l'APACHE Il. La comparsa di una MOF porta la
mortalità al 40-90.
6La terapia deve essere in ogni caso inizialmente
rivolta al sostegno della funzione
cardiorespiratoria, e comprendere una terapia
antibiotica ad ampio spettro.
7Il sospetto di trovarsi di fronte ad uno shock
settico deve essere precoce, in modo da attivare
al più presto la ricerca del focolaio settico,
indispensabile per poter istituire un trattamento
chirurgico/strumentale mirato e risolutivo. I più
comuni focolai nel paziente chirurgico sono
peritoniti e ascessi addominali, colangite
suppurativa, pancreatite acuta infetta, megacobn
tossico, infezioni delle alte vie urinarie,
polmonite, cateteri venosi centrali infetti ,
ustioni infette, gangrena umida e fascite
necrotizzante. Tale ricerca comprende
l'esecuzione di Rx torace, Rx addominale
semplice, ecografia addominale e/o TAC. esami Rx
con mezzo di contrasto nel sospetto di
perforazione intestinale o deiscenza anastomotica
(digerente, clisma del colon, fistolografie con
contrasti idrosolubili). Nel caso di mancata
localizzazione, può essere tentata una
scintigrafia con Ga67 o con leucociti marcati con
I111
8La diagnosi microbiologica va estesa alla ricerca
di batteri aerobi ed anaerobi, Gram- (E. coli,
Klebsiella, Aerobacter, Pseudomonas, Proteus,
Enterobacter, Bacteroides) e Gram (Stafilococco,
Streptococco. Pneumococco) e a miceti deve
essere condotta su campioni biologici mirati in
base al sospetto (sangue, escreato, urine,
cannule, ascite, materiale da drenaggi, raccolte,
bile, ecc.).
9La terapia antibiotica deve iniziare
immediatamente, utilizzando antibiotici a piene
dosi e ad ampio spettro (cefalosporine di II-III
generazione, imipenem-cilastatina), oppure in
associazione (clindamicina o metronidazolo per
gli anaerobi aminoglicosidi o aztreonam per i
Gram- aerobi vancomicina o teicoplanina per i
Gram) la scelta potrà anche essere guidata
dalla disponibilità di precedenti antibiogrammi.
Dopo le prime 24 ore si procederà
all'aggiustamento delle dosi in base alla
funzionalità epatica e renale. Appena disponibile
l'antibiogramma si passerà ad una
antibioticoterapia mirata. Nel caso di micosi si
utilizzano in genere l'amfotericina-B o il
fluconazolo.
10La terapia specifica prevede l'eradicazione del
focolaio settico si valuterà se procedere per
via chirurgica o tramite un drenaggio percutaneo
(soprattutto in pazienti a rischio e negli
ascessi facilmente drenabili, unici e non in
comunicazione col lume dei visceri).
11Terapie non convenzionali prevedono l'uso di
immunostimolanti, come le immunoglobuline
polivalenti ev. In fase di studio l'utilizzo di
anticorpi monoclonali anti-citochine e
anti-molecole di adesione, antiossidanti ed
enzimi scavengers non più disponibili gli
anticorpi monoclonali anti-endotossina. Il
proposto utilizzo di cortisonici ad alte dosi non
fornisce miglioramenti significativi.