Title: Nazim Hikmet
1Nazim Hikmet
- Luomo, il poeta.
- Bir insan, bir ozan
2(No Transcript)
3Raggio Verde
4Nazim Hikmet
- 24 Eylül 1945
- En güzel deniz
- henüz gidilmemis olanidir
- En güzel çocuk
- henüz büyümedi.
- En güzel günlerimiz
- henüz yasamadiklarimiz.
- Ve sana söylemek istedigim en güzel söz
- henüz söylememis oldugum sözdür
-
-
Nazim Hikmet-Saat 21-22 Siirleri
5- Il più bello dei mari è quello che non abbiamo
ancora navigato - Il più bello dei nostri figli
- non è ancora cresciuto
- I più belli dei nostri giorni non li abbiamo
ancora vissuti - E quello che vorrei dirti di più bello non te
lho ancora detto
(24 settembre 1945)
6Programma 3 giugno 2003
- Inizio dei lavori
- h 18.0 - Saluto delle autorità turche e
italiane - h 19.0 - Un uomo, un poeta, fra presente passato
e futuro - Interventi del professore Baykar Sivazliyan,di
Fadll Albeetar, di Carlo Alberto Augieri,
Maurizio Nocera e Hanife Guven - Poesie in lingua originale lette dagli studenti
della Facoltà di Lingue straniere a cura di
Hanife Guven - h 21,00
- Apertura della personale di Rosanna Gesualdo Il
più bello dei nostri giorni non lo abbiamo ancora
vissuto En guzel gunlerimiz henuz
yasamadiklarmiz - Raggio Verde, via Federico
DAragona, 4 73100 Lecce - Degustazioni di prodotti della gastronomia turca
7(No Transcript)
8Programma 4 giugno 2003
- H. 18.00 - Intervento del professore Giovanni
Invitto - h 18,30
- Nazim Hikmet inedito in Italia a cura di
Maurizio Nocera - h 19,30
- Omaggio dai Poeti del Sud ad Hikmet
- Interventi di Giuseppe Conte, Elio Coriano,
Antonio Errico, Livio Romano, Michele Caccamo. - Conclusioni dei relatori
- Coordinerà le serate Stefano Donno
- Nel corso del convegno è prevista la proiezione
di materiale video messo a disposizione della
Fondazione Nazim Hikmet di Istanbul
9(No Transcript)
10Profilo biografico di un Poeta
- Nazim Hikmet nacque nella greca Salonicco nel
1902. Figlio di un console dellimpero Ottomano e
nipote di Nazim pascià, governatore a Salonicco,
Hikmet si iscrisse a 15 anni allAccademia della
Marina. A 17 anni cominciò a pubblicare le sue
prime poesie di impegno civile. Gli anni della
sua giovinezza coincisero con quelli della lotta
per il rinnovamento della Turchia. Allontanato
dalla nave scuola dove prestava servizio, cercò
di raggiungere lAnatolia dove Kemal Ataturk,
leader dei Giovani Turchi, andava riunendo i
contadini esasperati dalle intollerabili
condizioni di vita e la parte più avanzata della
borghesia turca.
11Sono nato nel 1902/ non sono più tornato/ nella
città natale/non amo i ritorni indietro/quando
avevo tre anni/abitavo Alep/con mio nonno
pascià/a 19 anni studiavo a Mosca/ alluniversità
comunista/a 49 ero a Mosca di nuovo/ospite del
comitato centrale/del partito comunista e
dalletà di 14 anni/faccio il poeta
- Le poesie di Hikmet, lette nel corso dei comizi
kemalisti, divennero presto famose in tutto il
paese, procurando lodio e le persecuzioni delle
autorità. Dopo la vittoria di Kemal Ataturk,
Hikmet si trasferì ad Ankara dove svolse intensa
attività politica culturale. La prima volta che
Nazim sentì parlare di marxismo fu a Bolu, in
Anatolia, dove si recò a insegnare lalfabeto ai
contadini un impiegato gli fece leggere dei
testi marxisti. Nazim decise di andare
nellUnione Sovietica e con due amici raggiunse
Trebisonda e da lì, clandestinamente, su una
barca da pesca, Batum. Alla fine del 1921 era a
Mosca, dove si iscrisse allUniversità comunista
dei lavoratori dellOriente.
12Alcuni conoscono bene le varie specie delle
piante altri quelle dei pesci/io conosco le
separazioni/alcuni enumerano a memoria i
nomi/delle stelle io le nostalgie/ho dormito in
prigioni e anche in alberghi di lusso/ho sofferto
la fame compreso lo sciopero della fame/e non cè
quasi pietanza/che non abbia assaggiata/quando
avevo trentanni hanno chiesto/la mia impiccagione
- LUnione Sovietica in quegli anni era il centro
della cultura rivoluzionaria mondiale.
Majakovskij, Chlebnikov ed Esenin producevano le
loro poesie più belle. Chagall affrescava gli
uffici pubblici e il Teatro di stato. Eisenstein
preparava il suo primo film Sciopero. Meyerhold
riempiva i teatri e Tairov spersonalizzava gli
attori con trucchi irreali e costumi di
fantascienza. - Da tutti gli angoli dellUnione Sovietica
accorreva una massa sconfinata di giovani per
conoscere il teatro della rivoluzione, il nuovo
cinema, la nuova poesia, la nuova pittura, il
nuovo modo di fare pubblicità. Hikmet si
entusiasmò anche lui. Scrisse versi di rovente
polemica contro larte pura. -
13/a 48 mi hanno proposto per la medaglia della
Pace/ e me lhanno data/a 36 ho traversato in sei
mesi/i quattro metri quadrati/di cemento/della
segregazione cellulare/a 59 sono volato/da Praga
allAvana/in diciotto ore/ero di guardia davanti
alla bara di Lenin nel 24/e il mausoleo che
visito sono i suoi libri/han provato a strapparmi
dal mio Partito/non ci sono riusciti/ e non sono
rimasto schiacciato/sotto gli idoli crollati/
- Nel 1924, dopo aver portato anche lui sulla sua
spalla la bara di Lenin, arricchito di grandi
esperienze, tornò nel suo paese per lottare con
il suo popolo. Ataturk aveva dato il colpo finale
al dominio del clero abolendo il califfato e
sembrava che, vittorioso su tutta la linea,
volesse garantire almeno le libertà formali sul
piano politico. Ma al primo pretesto (il
tentativo di insurrezione rurale dello sceicco
Said) scatenò di nuovo la repressione contro i
partiti dopposizione e i sindacati statali.
Mandò messaggi anche ad Hikmet per indurlo a un
colloquio, ma il poeta rifiutò ogni compromesso e
organizzò lattività politica illegale per il
partito comunista turco condannato a 15 anni di
carcere in contumacia, visse nascosto vicino a
Smirne in una tipografia clandestina.
14Nel 51 con un giovane compagno/ho camminato
verso la morte/nel 52 col cuore spaccato ho
atteso la morte/per quattro mesi sdraiato sul
dorso/ sono stato pazzamente geloso delle donne
chho amato/non ho invidiato nemmeno Charlot/ho
ingannato le mie donne/non ho sparlato degli
amici/dietro le loro spalle/ ho bevuto ma non son
stato un bevitore/ho sempre guadagnato il mio
pane/
- Alla fine del 1925 ritornò in Urss e riprese gli
studi allUniversità. Nel 1931 volle nuovamente
fare ritorno in Turchia, e qui venne ri-arrestato
sotto limputazione di propaganda comunista ma la
sua ferma autodifesa, la sua fama crescente e
leco negativa suscitata dal processo costrinsero
i giudici ad assolverlo. Nel 1932, subito dopo la
pubblicazione di un nuovo libro, le autorità lo
accusarono di complotto contro il governo e al
processo il pubblico ministero chiese contro di
lui la pena di morte. La condanna fu invece di 5
anni,ridotti da una successiva amnistia concessa
da Ataturk. Durante il periodo di prigione
nacquero alcune tra le sue liriche più belle.
Nel 1936, mentre i Spagna si combatteva per la
libertà, pubblicò Alle porte di Madrid. Ne seguì
un nuovo arresto.
15Col sudore della mia fronte/che felicità/ mi sono
vergognato per gli altri e ho mentito/ho mentito
per non far pena agli altri/ma ho anche
mentito/senza nessun motivo/ho viaggiato in treno
in aeroplano in macchina/i più non possono
farlo/sono stato allOpera/ i più non ci vanno
non sanno/nemmeno cosa sia/
- Quando nel 1938 morì Kemal Ataturk e la
situazione in Turchia divenne ancora più grave
per i democratici, Hikmet fu condannato a 28 anni
di carcere ancora per propaganda comunista
nellesercito. Fu allora che le sue poesie
cominciarono ad uscire misteriosamente dal
carcere, a circolare clandestinamente in Turchia,
arrivando allestero, e cominciare ad essere
tradotte in lingue straniere. La madre Aiscè
Jelilè, vecchia e malata, andava in carcere e
imparava a memoria lunghi brani del poema
Panorami umani, che poi ri-scriveva e diffondeva,
girando per le vie di Istanbul con un cartello
su cui cera scritto Liberate Nazim Hikmet. -
16E dal 21 non sono entrato/in certi luoghi
frequentati dai più/la moschea la sinagoga la
chiesa/il tempio i maghi le fattucchiere/ma mi è
capitato/di far leggere la mia sorte/nei fondi di
caffè/le mie poesie sono pubblicate/in trenta o
quaranta lingue/nella mia lingua turca sono
proibite/
- Un comitato creato dal poeta francese Tristan
Tzata si adoperò allora per la sua liberazione
facendo conoscere allEuropa e al mondo la sua
poesia e la sua sorte ma Hikmet, nonostante
fosse tormentato da una gravissima forma di
angina pectoris, dovette rimanere in carcere per
altri 12 anni. - In carcere scrisse il poema Zoia, dedicato alla
giovane partigiana sovietica uccisa dai tedeschi,
e la madre del poeta, appreso a memoria il poema
nei colloqui in carcere, lo diffuse nel paese,
dove divenne presto popolare. Finalmente nel 1950
il governo turco gli concesse la libertà
vigilata.
17Il cancro non lho ancora avuto/non è necessario
che labbia/non sarò il primo ministro/daltronde
non ne ho voglia/anche se non ho fatto la
guerra/non sono sceso nei ricoveri nel mezzo
della notte/non ho camminato per le vie/sotto gli
alberi in picchiata/ma verso i sessantanni mi
sono innamorato/
- Lanno successivo alla sua liberazione Hikmet
espatriò e tornò in Unione Sovietica, a Mosca,
dove gli fu data una casa nella zona degli
scrittori, a Peredelkino appena un po fuori
dalla città, dove continuò senza soste la lotta
per la libertà e il progresso del suo paese.
Eletto membro del Consiglio mondiale della pace,
partecipò attivamente alla lotta politica e alla
lotta contro la guerra. Sebbene avesse subito un
secondo attacco di cuore nel 1952, Hikmet viaggiò
molto durante il suo esilio, visitando non solo
lEuropa orientale ma anche Roma, Parigi,
LAvana, Pechino e lAfrica. Ha scritto Ho
viaggiato per tutta lEuropa, lAsia e lAfrica
con il mio sogno.
18In una parola compagni/anche se oggi a Berlino
sono sul punto di crepar di tristezza/posso dire
di aver vissuto /da uomo/e quanto vivrò ancora/e
quanto vedrò ancora/chi sa.Autobiografia
Berlino, gennaio 1962
- Solo gli americani non mi hanno dato il
lasciapassare. Privato della sua cittadinanza
turca nel 1959, Hikmet scelse di diventare
cittadino della Polonia, spiegando di avere
ereditato i suoi occhi blu e i suoi capelli rossi
da un antenato polacco che era stato un
rivoluzionario del XVII secolo. Nel 1959 si
risposò con Vera, una giovane sovietica. Ha
scritto Joyce Lussu Morì il 3 giugno 1963, a
Mosca, al numero 6 della via Pescianaya, dove
aveva un appartamento con Vera. Lei lo trovò
accasciato accanto alla porta che dava sul
pianerottolo, appoggiato allo stipite stava
uscendo per andare a comprare i giornali e fare
due passi al sole.
19- Il viso era tranquillo. Linfarto era stato
folgorante il primo infarto lo aveva colpito 20
anni prima, nel carcere di Bursa, in Anatolia.
Gli dispiaceva morire. Ma siccome morire è
indispensabile, si era augurato una morte rapida
e decisa come le azioni della sua vita. Fu
composto nella bara aperta, con molti fiori e
molti onori. Rimase col viso scoperto e col suo
abito migliore, secondo la costumanza russa, fino
a che non fu calato nella fossa. - Pochi giorni prima di morire, maggio 1963, aveva
scritto la sua ultima poesia, Il mio funerale.
20Il mio funerale maggio1963
- Il mio funerale partirà dal nostro cortile?
- Come mi farete scendere dal terzo piano?
- La bara nellascensore non centra
- e la scala è tanto stretta.
- Il cortile sarà, forse, pieno di sole, di
piccioni - forse nevicherà, i bambini giocheranno strillando
- forse sullasfalto bagnato cadrà la pioggia
- e al solito ci saranno i bidoni per limmondezza.
21- Se mi tirano su nel furgone col viso scoperto,
come usa qui, - forse mi cadrà in fronte qualcosa di un
piccione, porta fortuna, - che ci sia o no la fanfara, i bambini
accorreranno - i bambini sono sempre curiosi dei morti.
- La finestra della nostra cucina mi seguirà con lo
sguardo - Il nostro balcone mi accompagnerà col bucato
steso. - Sono stato felice in questo cortile, pienamente
felice. - Vicini miei del cortile, vi auguro lunga vita, a
tutti.
22Il più bello dei nostri giorni non lo abbiamo
ancora vissutopersonale di Rosanna
GesualdoRaggio Verde, Lecce via Federico
DAragona dal 3 al 10 giugno 2003
- Tradurre i versi del grande poeta turco in
immagini semplici ed efficaci, cariche della
stessa potenza espressiva dei versi, non era
impresa facile. Ma Rosanna Gesualdo ci è
riuscita. Le grafiche realizzate per la mostra,
che ha per titolo proprio uno dei versi di
Hikmet, visualizzano il percorso di Nazim,il suo
esilio, la sua coerenza di uomo e di
intellettuale mai sceso a compromessi, il suo
grande amore per la vita, la solitudine, la sua
inossidabile speranza. - Cè sempre un giorno più bello da vivere. Un mare
più bello da navigare. Un figlio da crescere. Il
meglio dellesistenza è nel futuro. Nei tramonti
rosa dove smarrire lo sguardo, nellaria tersa
dellalba da respirare ancoranei deserti da
attraversare, nei luoghi nuovi da raggiungere,
terre lontane ma non straniere. Non è mai
estranea la terra dei propri sogni.
23(No Transcript)
24- Quattordici grafiche, realizzate su fogli di
fortuna, giornali, semplici pezzi di carta
perché lesule scrive ovunque. Dove capita,
perché nulla gli appartiene Né la terra che
calpesta, né quello che lo circonda. Eppure tutto
può appartenergli nel momento in cui lascia
parlare il suo cuore. Una scelta, rivela Rosanna
Gesualdo. Non si inventa nulla di nuovo ma si può
far rivivere ciò che è parte della memoria di
ognuno di noi. Mi piace lavorare sulle cose degli
altri. Suggerisce un senso di continuità.
Attesta, probabilmente, anche la condivisione,
lincontro di pensieri e di latitudini diversela
magia dellarte che non ha confini né ideologici,
né geografici e riesce a far convivere le
diversità.
25(No Transcript)
26- Materie povere anche per lallestimento scatole
di cartone che diventano supporti. Sassi come i
tanti pensieri che viaggiano su barchette di
cartain fondo ciò che è davvero importante, non
è fuori ma dentro. Dentro le cosedentro ogni
anima. E dentro cè posto per la tristezza
perché non ci si può saziare del mondo come
dellamore. E la vita, nonostante tutto, non si
smette mai di amare. Via via sbiadiscono i colori
come quei sogni che si dileguano nel cielo rosa
della giovinezza per finire nelle ombre grigie
dei ricordi. La nostalgia accompagna il nostro
desiderio di vivere che non sfuma però con il
passar del tempo.
27- E se il tempo è il peggiore degli aguzzini,
larte è lunica che può riuscire a beffarlo.
Nellarte si realizza il sogno di eternità
delluomo. - Il cuore di Nazim smise di battere quarantanni
fa. Ma è anche vero che il cuore di Nazim
continua a battere. Ancora oggi. Batte forte come
quando tredicenne scrisse lincendio . Batte
ancora con tutto il vigore delle sue poesie. Lui
rivive ogni volta che qualcuno, in un qualsiasi
angolo del mondo, dà voce alle sue liriche. Lui
rivive, oggi, anche nelle immagini che hanno
ispirato i suoi versi. Lo sguardo segue il
lirismo delle grafiche che lasciano affiorare il
dolore ma chi lo percepisce non ne resta
angosciato. Perché cè il respiro del poeta tra
le sfumature di grigio perla e di rosa. Tra le
sequenze in bianco e nero delle vie, nella scia
del traghetto che porta lontano. Cè lamarezza e
la solitudine ma la certezza che il più bello
dei nostri giorni non lo abbiamo ancora vissuto
. - Antonietta Fulvio
-
28(No Transcript)