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UN MONDO D

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L'acqua ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo delle prime civilt antiche, che erano localizzate lungo i grandi fiumi dell'Oriente: il Nilo per la civilt ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: UN MONDO D


1
UN MONDO D ACQUA
Percorso multimediale-interdisciplinare della 1C
ITI
2
La carta dell acqua proclamata dal consiglio d
Europa-1
  • Non cè vita senz acqua
  • Le disponibilità dacqua dolce non sono
    inesauribili. E indispensabile
    preservarle,controllarle e,se è possibile
    accrescerle
  • Alterare le qualità dell acqua significa nuocere
    alla vita dell uomo e degli altri esseri viventi
    che da essa dipendono
  • La qualità dell acqua deve essere mantenuta in
    modo da poter soddisfare le esigenze delle
    utilizzazioni previste. Specialmente per i
    bisogni della salute pubblica
  • Quando lacqua, dopo essere stata
    utilizzata viene restituita all ambiente
    naturale, deve essere in condizioni da non
    compromettere i possibili usi, sia pubblici che
    privati.
  • La conservazione di una copertura
    vegetale,appropriata di preferenza forestale,è
    essenziale per la conservazione delle risorse
    idriche
  • Le risorse idriche devono essere accuratamente
    inventariate
  • La buona gestione dellacqua deve essere materia
    di pianificazione da parte
  • La salvaguardia dellacqua implica uno sforzo
    importante di ricerca scientifica ,di formazione
    di specialisti e di formazione pubblica
  • L'acqua è un patrimonio comune il cui valore deve
    essere riconosciuto da tutti. Ciascuno ha il
    dovere di economizzarla e utilizzarla con cura
  • La gestione delle risorse dovrebbe essere
    inquadrata nel bacino naturale piuttosto che
    entro frontiere amministrative e politiche.
  • L'acqua non ha frontiere. Essa è una risorsa
    comune la cui tutela richiede la cooperazione
    internazionale.

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La carta dell acqua proclamata dal consiglio d
Europa-2
  • Sul nostro pianeta non ci sarebbe la vita se non
    ci fosse l'acqua.Nonostante tutti siano
    consapevoli di ciò, ancora oggi c'è chi fatica a
    comprendere l'importanza degli aspetti legati
    alla ricerca di nuove fonti di approvvigionamento
    e ancor meno a quelli riguardanti la salvaguardia
    della qualità delle acque mentre da un lato
    occorre infatti rilevare che stiamo assistendo ad
    un progressivo impoverimento della quantità, non
    possiamo dall'altro dimenticare che da più parti
    ne viene anche denunciato il deterioramento
    qualitativo. Dopo gli scempi accaduti in un
    recente passato che hanno obiettivamente
    contribuito ad abbassare la qualità della vita,
    l'accresciuta coscienza ecologica impone una
    scelta precisa per tutti. La corretta gestione
    delle acque è l'obiettivo primario per qualunque
    processo che intenda mantenere costante il
    controllo sulla salute umana ed il rispetto
    dell'ambiente, questo anche in relazione al fatto
    che non è possibile pensare di avere buona
    qualità per l'acqua destinata unicamente al
    consumo umano vista la correlazione esistente con
    quella destinata all'agricoltura, all'industria,
    ai servizi, ecc. Riveste quindi particolare
    importanza evitare gli sprechi, preservare le
    acque da ogni tipo d'inquinamento, recuperare il
    massimo delle acque di processo riducendo il più
    possibile la necessità di trattamenti in modo da
    poterne disporre senza eccessive manipolazioni.
    In questo contesto assumono quindi una
    particolare importanza tutte quelle tecnologie
    capaci non solo di risolvere problemi contingenti
    ma anche capaci di non crearne, sicure, poco
    costose e in grado di agire su ogni tipo di
    acqua, civile, agricola, reflua, industriale, di
    processo tecnologie innovative capaci di
    contrastare, invece che aggravare ulteriormente,
    il grado di inquinamento, sia batterico che
    chimico delle acque.

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CAPITOLO 1 LACQUA NELLA STORIA
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LACQUA DELLE CIVILTA
  • L'acqua ha svolto un ruolo fondamentale nello
    sviluppo delle prime civiltà antiche, che erano
    localizzate lungo i grandi fiumi dell'Oriente il
    Nilo per la civiltà egizia, il Tigri e l'Eufrate
    per le civiltà mesopotamiche (Sumeri, Babilonesi
    e Assiri), lo Huang Ho (Fiume Giallo) per la
    Cina, l'Indo e il Gange per l'India.
  • I grandi bacini fluviali costituivano
    un'opportunità per la maggior fertilità del suolo
    e per la facilità dei trasporti, ma determinavano
    un'organizzazione sociale più complessa
    necessaria per gestire i conflitti per le risorse
    e per affrontare la costruzione e manutenzione di
    imponenti sistemi di irrigazione e di protezione
    dalle alluvioni.
  • Minore, ma tutt'altro che trascurabile, fu anche
    l'importanza dei mari interni, soprattutto il
    mare Mediterraneo, che facilitavano i commerci e
    i contatti culturali fra popoli lontani, con la
    formazione di civiltà prevalentemente dedicate al
    commercio (anzitutto i Fenici).

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LACQUA DELLE CIVILTA
L'importanza dell'acqua è riconosciuta nelle
religioni e nei sistemi filosofici sin dai tempi
antichi. Molte religioni venerano dei legati
all'acqua o i corsi d'acqua stessi (ad esempio,
il Gange è una dea per primigenio presso molti
popoli, anche molto lontani fra loro ad esempio
in Cina venne identificata con il caos, da cui ha
avuto origine l'universo, mentre nella Genesi
compare già nel secondo versetto, prima della
luce e delle terre emerse. Anche il filosofo
greco Talete associò l'acqua all'origine di tutte
le cose e asserì che la sua scorrevolezza è in
grado di spiegare anche i mutamenti delle cose
stesse. Anche in Polinesia l'acqua venne
considerata la materia prima fondamentale. Con
lo sviluppo dei primi sistemi filosofici, l'acqua
venne affiancata da pochi altri elementi
primigeni senza perdere la sua importanza. In
tutte le civiltà antiche era molto diffusa la
convinzione che la molteplicità della natura
potesse essere ricondotta alla combinazione di
pochissimi elementi costitutivi l'acqua,
appunto, il fuoco, la terra e l'aria (o il legno)
ed eventualmente una quinta essenza. Così ad
esempio in oriente il taoismo cinese include
l'acqua fra i suoi cinque elementi con terra,
fuoco, legno e metallo. In Occidente anche
Empedocle (492 a.C. circa 430 a.C. circa)
annoverò l'acqua fra i quattro elementii
fondamentali, ai quali Platone nel Timeo aggiunse
l'etere. Lo stesso Aristotele (384 a.C. - 322
a.C.) sosteneva che la materia fosse formata
dall'interazione dei quattro elementi citati da
Empedocle.
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LACQUA NELLA STORIA
La tradizione sapienzale mistica ebraica della
Qabbalah individua nell'acqua il simbolo della
Sefirah Chessed indicante la qualità divina della
Misericordia, della gentilezza e della grandezza
molti i riferimenti della Torah all'acqua, anche
suo simbolo. Secondo l'esegesi ebraica lo stesso
termine Ebreo, in Ebraico Yivrì, significa colui
che viene da oltre il fiume ed è presente nella
Bibbia ebraica usato per la prima volta riguardo
ad Avraham. Il termine ebraico che traduce la
parola acqua, Maim, se associato al termine Esh,
fuoco, forma la parola Shamaim che significa
Cielo si ritiene infatti che i Cieli presentino
l'unione di acqua e fuoco. L'attribuzione
all'acqua di caratteristiche negative è molto più
rara e recente. Nel XVI secolo, durante
l'epidemia della peste, si pensò che l'acqua
favorisse il contagio Ipori della pelle
attraverso cui si sarebbero infiltrati i presunti
agenti patogeni, chiamati seminaria, per cui si
riteneva che il lavaggio del corpo indebolisse
l'organismo, ed era pertanto sconsigliato. L'indis
pensabilità dell'acqua per il fiorire della vita
colpì molte civiltà. Ad esempio, nella lingua
sumera "a" significa sia "acqua" sia
"generazione". Nella maggior parte delle
religioni, quindi, l'acqua è diventata un simbolo
di rinnovamento e perciò di benedizione di
Dio.Essa compare logicamente nei riti di
"purificazione" e di rinascita di molti culti, ad
esempio nei riti di immersione del battesimo
cristiano e nelle abluzioni dell'ebraismo e
dell'islam. Anche nello scintoismo l'acqua è
usata nei rituali di purificazione di persone o
luoghi.  
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CAPITOLO 2 La molecola dellacqua
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LAcqua
H
H
O
L'acqua è un composto chimico di formula
molecolare H2O. In condizioni di temperatura e
pressione normali si presenta come un sistema
bifase, composto da un liquido incolore e
insapore (che viene chiamato "acqua" in senso
stretto) e un gas invisibile (detto vapore
acqueo) il suo punto di fusione è a 0 C (273,15
K), mentre il suo punto di ebollizione è a 100 C
(373,15 K). L'acqua è un ottimo solvente, per
cui le acque naturali contengono disciolte
moltissime altre sostanze. Per questo motivo con
il termine "acqua" si intende comunemente sia il
composto chimico puro di formula H2O (che in
generale può presentarsi allo stato aeriforme,
liquido, solido o come sistema composto da più
fasi) sia la miscela (liquida) formata dallo
stesso composto chimico con altre sostanze
disciolte al suo interno. L'acqua in natura è tra
i principali costituenti degli ecosistemi ed è
alla base di tutte le forme di vita conosciute,
uomo compreso la stessa origine della vita è
dovuta alla presenza di acqua nel nostro pianeta.
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Tabella DellAcqua Tabella DellAcqua
Altri nomi Altri nomi
monossido di di idrogenoidrossido di idrogenoossanoacido ossidrilico monossido di di idrogenoidrossido di idrogenoossanoacido ossidrilico
Caratteristiche generali Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolare H2O
Massa molecolare (u) 18,0153 g/mol
Aspetto liquido incolore
Numero CAS 7732-18-5
Densità (g/l, in c.s.) a 4 C 999,972 a 277,15 K
Indice di rifrazione 1,3330
Temperatura di fusione (K) 273,15 (0,00 C)
Temperatura di ebollizione (K) 373,15 (100,00 C)
Punto triplo 273,16 K (0,01 C)611,73 Pa
Punto critico 647 K (374 C)2,2064 107 Pa
Tensione di vapore (Pa) a 293,15 K 2338,54
Sistema cristallino esagonale (vedi ghiaccio)
Viscosità dinamica (mPa.s a 20 C) 1
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Le Proprietà Fisiche e chimiche dellacqua
Ghiaccio L'acqua allo stato liquido presenta
diverse anomalie punto di ebollizione molto
alto volume molare piuttosto basso calore
specifico elevato con un minimo a
35 C viscosità che presenta un minimo alle alte
pressioni un punto di massimo nel diagramma
densità-temperatura, per cui al di sotto della
temperatura di massimo il liquido diminuisce di
volume all'aumentare della temperatura. Inoltre
durante il processo di congelamento si ha un
notevole aumento di volume, per cui a differenza
della maggior parte delle altre sostanze, per le
quali la forma solida presenta una densità
maggiore rispetto alla forma liquida, il ghiaccio
è meno denso dell'acqua liquida. Le condizioni di
temperatura e pressione in cui le fasi solida,
liquida e gassosa di una sostanza coesistono in
equilibrio tra loro è detta punto triplo. Per
l'acqua il punto triplo viene assunto come
riferimento per la misurazione della temperatura,
avendo fissato per convenzione che questi è a
273,16 K (e a 0,01 C).
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L'acqua possiede un'elevata tensione
superficiale, osservabile dalla geometria sferica
delle gocce d'acqua e dal fatto che alcuni
oggetti (ad esempio un ago) o insetti riescono a
galleggiare sulla superficie dell'acqua. La
tensione superficiale svolge un ruolo
fondamentale nelle funzioni di molti organismi
viventi. L'acqua pura, detta acqua distillata è
un buon isolante elettrico, cioè un cattivo
conduttore. Ma, essendo anche un buon solvente,
spesso reca in sé tracce di sali disciolti in
essa, che, con i loro ioni la rendono un buon
conduttore di elettricità.
Date le sue buone capacità solventi, l'acqua pura
è difficile da trovare in natura. Analogamente le
gocce di pioggia presentano sempre una seppur
minima acidità. La presenza di ossidi di zolfo o
di azoto nell'atmosfera, tramite la loro
dissoluzione nelle gocce di pioggia, porta a
piogge acide aventi valori di pH minori di 5. In
Italia si sono registrati anche piogge acide con
valori di pH intorno a 3,5 , i cui effetti
sull'ambiente sono ben più seri. Il pH dell'acqua
di mare è tra 7,7 e 8,4.
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La natura dipolare dellacqua
Un'importante caratteristica dell'acqua è data
dalla polarità della sua molecola, con momento di
dipolo molecolare pari a 1,847 D. La molecola
dell'acqua forma un angolo di 104,5 con l'atomo
di ossigeno al vertice e i due atomi di idrogeno
alle due estremità. Dato che l'ossigeno ha una
elettronegatività maggiore, il vertice della
molecola ospita una parziale carica elettrica
negativa (d-), mentre le estremità recano una
parziale carica elettrica positiva (d). Una
molecola che presenta questo squilibrio di
cariche elettriche è detta essere un dipolo
elettrico.
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La presenza del legame idrogeno spiega ad esempio
i valori relativamente alti del punto di fusione
e del punto di ebollizione dell'acqua è
necessaria infatti una maggiore energia, rispetto
a sostanze meno polari, per rompere i legami
idrogeno che tengono unite le molecole le une
alle altre.
Il legame idrogeno spiega anche l'insolito
comportamento dell'acqua quando questa congela a
causa di questo legame, quando la temperatura si
abbassa fino al punto di congelamento, le
molecole di acqua si organizzano in una struttura
cristallina dalla simmetria esagonale tipica del
ghiaccio, che risulta essere meno densa
dell'acqua liquida. Dal fatto che il ghiaccio sia
meno denso dell'acqua liquida discende che il
ghiaccio può essere fuso anche in seguito ad un
aumento di pressione. Tale pressione risulta
essere piuttosto elevata.
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Lacqua come solvente
Chimicamente l'acqua è un buon solvente. Le
proprietà solventi dell'acqua sono essenziali per
gli esseri viventi. Il comportamento di solvente
dell'acqua è determinato dalla polarità della sua
molecola quando un composto ionico o polare
viene disciolto in acqua, viene circondato dalle
molecole di acqua, le quali, si inseriscono tra
uno ione e l'altro o tra una molecola e l'altra
di soluto (grazie alle loro piccole dimensioni),
orientandosi in modo da presentare ad ogni ione
(o estremità polare) del soluto la parte di sé
che reca la carica opposta ogni ione (o ogni
molecola polare) si ritrova quindi solvatato (o
idratato), cioè circondato completamente da
molecole d'acqua che interagiscono con esso. Un
esempio di soluto ionico è il comune sale da
cucina (cloruro di sodio), un esempio di soluto
molecolare polare è lo zucchero. In generale, le
sostanze ioniche polari (quali acidi, alcoli e
sali) sono abbastanza solubili in acqua, mentre
non lo sono le sostanze non polari (quali grassi
ed oli).
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CAPITOLO 3 LA DISTRIBUZIONE DELLACQUA
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L Acqua Marina e Le Acque Dolci
  • Lacqua marina rappresenta il 97 del totale.
    Tuttavia, lalta percentuale di sali minerali che
    vi è contenuta (3,6 circa) la rende utilizzabile
    dalluomo soltanto per la pesca, la navigazione e
    per pochi altri impieghi.Le acque dolci
    continentali, utilizzabili dalla vegetazione e
    dalluomo, non rappresentano che il 3 del
    totale. Inoltre, la massima parte di queste
    acque, pari al 90, è immobilizzata nei ghiacciai
    in zone periferiche allecumene, e quindi poco
    sfruttabile.A reale disposizione delluomo
    restano lacqua che cade sui continenti sotto
    forma di precipitazioni, che in parte defluisce
    in superficie verso il mare, e lacqua conservata
    nelle falde sotterranee. Le risorse idriche sono
    distribuite sui continenti in modo non uniforme.
    In alcune aree lacqua a disposizione è anche
    troppo abbondante, mentre altre zone sono
    eccessivamente aride.

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LE ZONE UMIDE E ARIDE
  • Zone Umide
  • Zone Aride
  • Le zone aride in genere si trovanoa) nelle
    parti interne dei continenti, dove le masse
    daria umida di provenienza oceanica penetrano
    difficilmenteb) nelle aree interessate dal
    carsismo, dove lacqua delle precipitazioni
    percola rapidamente nel sottosuolo attraverso le
    fratture della roccia calcarea ed è evacuata
    attraverso condotti sotterranei. La penetrazione
    dellacqua al di sotto della superficie è tanto
    rapida che il liquido può essere utilizzato dalla
    vegetazione e dalluomo soltanto in minima parte.
  • Le zone umide corrispondono in generea) alle
    zone costiere, dove sono più frequenti le
    precipitazioni data la forte evaporazione della
    superficie marinab) alle fasce equatoriali,
    dove le piogge abbondano durante tutti i mesi
    dellanno e spesso superano i 2000 mm annuic)
    ai grandi delta fluviali, come lintero
    territorio del Bangladesh, che corrisponde alla
    zona di sbocco in mare del Gange e del
    Brahmaputra, i due maggiori fiumi della regione.

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DISTRIBUZIONE DELLACQUASULLA TERRA
  • Il volume di acqua presente sulla Terra è stimato
    in 1 360 000 000 km3 di questi
  • 1 320 000 000 km3 (pari a circa il 97 del
    totale) sono acque marine (in maggioranza
    oceano).
  • 25 000 000 km3 (pari a circa il 2 del totale)
    sono nei ghiacciai e nelle calotte polari.
  • 13 000 000 km3 (pari a circa l'1 del totale)
    sono nel suolo, nelle falde acquifere.
  • 250 000 km3 (pari a circa lo 0,02 del totale)
    sono acque dolci nei laghi, nei mari interni e
    nei fiumi.
  • 13 000 km3 sono vapore acqueo nellatmosfera.
  • L'acqua dolce rappresenta solo il 2,5 del volume
    totale presente sulla Terra per più dei 2/3 si
    trova in pochi ghiacciai, in particolare nell
    Antartide e in Groenlandia, i quali sono quindi
    la principale riserva di acqua dolce nel nostro
    pianeta.
  • Un ulteriore 30 di acqua dolce si trova in
    riserve sotterranee e solo meno dell'1
    dell'acqua dolce si trova in laghi, fiumi o
    bacini ed è quindi facilmente accessibile.

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DISTRIBUZIONE DELLACQUA SULLA TERRA
21
DISTRIBUZIONE ED UTILIZZO DELLACQUA
  • La fusione dei ghiacciai a causa dell'effetto
    serra e dell'aumento delle temperature ha un
    forte impatto ambientale, sia per l'innalzamento
    del livello dei mari ma anche per la scomparsa di
    questa riserva. Durante la fusione dei ghiacci,
    infatti, l'acqua dolce si mescola a quella salata
    del mare, divenendo inutilizzabile dall'uomo.
  • In uno studio pubblicato nel 1996 dalla rivista
    Science si stimava che
  • il ciclo dell'acqua genera un totale di acqua
    dolce rinnovabile pari a circa 110 300 km3/anno
  • circa 69 600 km3/anno delle precipitazioni
    evapora a sua volta (ma consente la vita di forme
    importanti di vegetazione, quali le foreste, non
    irrigate dall'uomo)

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DISTRIBUZIONE ED UTILIZZO DELLACQUA
  • Rimangono circa 40 700 km3/anno, che ritornano
    nei mari e negli oceani di tale acqua
  • 7 774 km3/anno sono in zone di difficile accesso
    e, in pratica, non utilizzate (circa il 95 del
    Rio delle Amazzoni, metà del Congo, buona parte
    dei fiumi nelle terre più settentrionali)
  • 29 600 km3/anno finiscono in mare senza essere
    utilizzati mediante dighe
  • 12 500 km3/anno possono essere utilizzati
    dall'uomo di questi
  • 4 430 km3/anno vengono direttamente utilizzati
    nell'agricoltura (2880 km3/anno), nell'industria
    (975 km3/anno) e nelle città (300 km3/anno) il
    dato comprende, peraltro, anche la perdita di
    riserve per evaporazione (275)
  • 2 350 km3/anno vengono utilizzati "così come
    sono", ad esempio per navigazione, pesca e
    parchi
  • la costruzione di dighe può aumentare di circa il
    10 la disponibilità di acqua dolce utilizzabile
    dall'uomo nel 2025, ma si prevede che per quel
    tempo la popolazione potrebbe aumentare di circa
    il 45
  • l'aumento stimato dell'acqua disponibile può
    inoltre risultare ottimistico, a causa del
    crescente inquinamento e del riscaldamento
    globale

23
CAPITOLO 4 IL CICLO DELLACQUA
24
Ciclo Idrologico
  • Il ciclo idrologico non ha un punto di partenza,
    ma un buon posto da dove cominciare è il mare. Il
    sole, che attiva il ciclo dellacqua, riscalda
    lacqua del mare. Parte di essa evapora
    nellaria. Una piccola quantità dacqua
    nellatmosfera proviene dalla sublimazione. Le
    correnti daria ascensionali sollevano il vapore
    in alto nellatmosfera dove la temperatura più
    bassa ne provoca la condensazione in goccioline
    microscopiche che formano le nuvole.
  • I venti trasportano le nubi per il mondo, e le
    particelle delle nubi collidono, si accrescono, e
    cadono dal cielo come precipitazione. Nella
    precipitazione si può verificare la caduta della
    neve, essa nelle zone più calde si scioglie in
    acqua che fluisce come ruscellamento della neve.
    Gran parte scende nel mare, nelle terre emerse.
    Nelle terre emerse lacqua si muove come
    ruscellamento superficiale, esso si muove come
    flusso incanalato verso il mare. Non tutto il
    ruscellamento score in corpi idrici superficiali.
    Molto se ne infiltra nel terreno.
  • Gran parte dellacqua si infiltra in profondità
    nel terreno ed alimenta gli acquiferi. Parte
    dellacqua sotterranea sta vicino alla superficie
    terrestre e può filtrare di nuovo entro corpi
    idrici superficiali, mentre parte trova vie
    duscita nella superficie della terra ed emerge
    come sorgenti dacqua dolce. Nel tempo, tuttavia,
    questacqua continua a muoversi, e parte rientra
    nel mare dove il ciclo termina e ricomincia.

25
Il Ciclo Idrologico
  •  
  •  

26
LIdrosfera
  • La parte di crosta terrestre occupata dall'acqua
    si chiama idrosfera.
  • Fanno quindi parte dell'idrosfera gli
    oceani, i mari, i fiumi, i laghi, i ghiacciai e
    le acque sotterranee. Il 94 dell'idrosfera è
    costituito da acqua salata, Il restante 6 è
    costituito da acqua sotterranea, per circa il
    4,3 ghiaccio - sotto forma di calotte polari e
    ghiacciai, per circa l '1,7 laghi, fiumi e
    acqua dispersa nellatmosfera rappresentano
    soltanto lo 0,03. L'acqua circola continuamente
    dal suolo, dagli oceani e dai mari evapora e sale
    nell'atmosfera. Anche in superficie circola
    continuamente, attraverso i fiumi e i laghi, o
    infiltrandosi sottoterra, dove fluisce e talora
    provoca curiosi fenomeni come la formazione di
    grotte o di geyser.

27
CAPITOLO 5 LINQUINAMENTO DELLACQUA
28
Le Forme di Inquinamento
  • L'inquinamento idrico è un'alterazione degli
    ecosistemi che hanno come componente fondamentale
    l'acqua. Può essere
  • CIVILE deriva dagli scarichi delle città, quando
    l'acqua si riversa senza alcun trattamento di
    depurazione nei fiumi o direttamente nel mare
  • INDUSTRIALE formato da sostanze diverse che
    dipendono dalla produzione industriale
  • AGRICOLO legato all'uso eccessivo e scorretto di
    fertilizzanti e pesticidi, che essendo
    generalmente idrosolubili, penetrano nel terreno
    e contaminano le falde acquifere.
  • L'inquinamento delle acque può derivare anche da
    cause accidentali, ad esempio gli incidenti alle
    petroliere.

29
Gli agenti inquinanti delle acque-1
  • L'acqua usata in campo domestico, industriale,
    agricolo o zootecnico spesso contiene sostanze
    che alterano l'ecosistema, per cui non possono
    essere scaricate direttamente nei corsi d'acqua,
    in quanto contribuirebbero ad inquinare le acque
    superficiali ed il suolo.
  • Gli agenti inquinanti delle acque più comuni
    sonoinquinamento fecale provocato dagli
    escrementi animali e da i residui alimentari.
    Sostanze organiche non naturali come ad esempio
    i diserbanti, gli antiparassitari, gli
    insetticidi, portano vantaggi all'agricoltura ma
    possono inquinare sia le acque che il suolo.

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Gli agenti inquinanti delle acque-2
  • Inquinanti fecali derivano dagli escrementi
    animali e dai residui alimentari. In condizioni
    aerobiche consumano O2 per formare CO2, NO3-,
    PO34-, SO2, mentre in condizioni anaerobiche
    formano CH4, NH3, H2S, PH3. Nel caso ci sia un
    forte inquinamento di tipo fecale, si può avere
    la presenza nell'acqua di microrganismi patogeni
    (tifo, colera, epatite virale, ecc.).
  • Sostanze inorganiche tossiche sono costituite
    dagli ioni dei metalli pesanti (come ad esempio
    Cr6, Hg2, Cd2, Cu2, CN-) che possono bloccare
    l'azione catalitica degli enzimi dell'organismo
    determinando avvelenamenti o la morte. Le
    industrie che usano questi metalli nelle loro
    lavorazioni, prima di scaricare le acque, devono
    eliminarli con i loro impianti di depurazione.

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Gli agenti inquinanti delle acque-3
  • Sostanze inorganiche nocive sono costituite dai
    fosfati ed i polifosfati presenti nei
    fertilizzanti, detersivi, composti fosforati ed
    azotati ed in alcuni scarichi industriali. Queste
    provocano l'eutrofizzazione, ovvero un enorme
    sviluppo della flora acquatica che in gran parte
    muore depositandosi sul fondo decomponendosi e
    perciò consumando notevoli quantità di ossigeno.
    Quando nella massa d'acqua si determina un
    deficit di ossigeno, si iniziano a liberare i
    prodotti della decomposizione anaerobica con
    conseguente morte della fauna per asfissia. Il
    corso d'acqua così si intorbidisce limitando la
    penetrazione della luce in profondità peggiorando
    ulteriormente la situazione

32
LInquinamento Idriconelle acque marine
  • L'inquinamento delle acque oceaniche è sviluppato
    oltre che dalla dispersione di idrocarburi
    (provocati dal rovesciamento di cisterne navali),
    anche da alcuni sottomarini a propulsione
    nucleare che, rimasti affondati sui fondali, col
    passare del tempo verranno corrosi dalla
    salsedine, con conseguente rilascio di sostanze
    radioattive. È anche causato da petroliere che
    nei giorni di nebbia vengono portate a largo dove
    vengono ripulite da cima a fondo. Tutto il
    petrolio rimasto nella nave viene rigettato in
    acqua. L'ecosistema viene intaccato da ciò che
    l'uomo rifiuta e adopera le grandi navi e gli
    yacht sono responsabili del 77 di tutti gli
    scarichi in mare, percentuale che include liquami
    vari, plastiche, residui di carburante, acque di
    zavorra e gas di scarico.

33
LInquinamento Idrico Fluviale
  • L'inquinamento fluviale da parte degli scarichi
    agricoli causa l'eutrofizzazione dove i fosfati e
    i nitrati rilasciati alimentano le alghe che
    consumano ossigeno e soffocano la vita animale e
    vegetale.

34
Sostanze chimiche nellacqua
  • Alcune sostanze chimiche presenti nell'acqua
    sono particolarmente pericolose per la salute
    dell'uomo e per la sopravvivenza di numerose
    specie viventi. Per esempio il cromo, il mercurio
    e i solventi clorurati, che rendono tossici e
    nocivi tutti i rifiuti che li contengono.

35
Fertilizzanti chimici
  • I fertilizzanti chimici usati in agricoltura e i
    liquami prodotti dagli allevamenti sono ricchi di
    sostanze organiche che, dilavate dalla pioggia,
    vanno a riversarsi nelle falde acquifere o nei
    corpi idrici superficiali. A queste sostanze si
    aggiungono spesso detriti più o meno grossi, che
    si depositano sul fondo dei fiumi.

36
Le piogge acide
  • Il fenomeno delle piogge acide, che consiste
    nella contaminazione dell'acqua piovana da parte
    delle sostanze tossiche presenti nell'atmosfera
    ha effetti devastanti su foreste.

37
Le due soluzioni allinquinamento
dellacquaNaturaleUmano
  • NATURALE ad esempio i fiumi che sono sempre
    stati in grado di depurarsi autonomamente perchè
    contengono dei batteri che decompongono le
    sostanze organiche provenienti dai resti di
    esseri viventi morti. L'acqua, in condizioni
    normali, è in grado di autodepurarsi grazie ad
    una certa quantità di ossigeno disciolto (la
    solubilità di O2 in acqua è di 9 ppm a 20 C con
    pressione pari ad 1 atm) che trasforma le
    sostanze, grazie alla decomposizione aerobica
    (ossidazione), in composti non inquinanti (come
    l'anidride carbonica, i nitrati, i fosfati, i
    solfati). Se l'ossigeno disciolto in acqua non è
    sufficiente per ossidare tutte le sostanze
    inquinanti presenti, si formano prodotti come il
    metano, l'ammoniaca, la fosfina-PH3-, acido
    solfidrico che fanno scomparire ogni forma di
    vita nell'acqua.
  • UMANEsi potrebbero costruire depuratori
    efficenti alla pulizia dei fiumi dato che le
    centrali che si trovano vicino i fiumi scaricano
    rifiuti tossici nelle acque del torrente.

38
CAPITOLO 6 Il prezzo dell acqua
39
Non lasciamo che il WTO decida sull erogazione
dell acqua
  • Il WTO (World Trade Organization)vorrebbe
    proseguire "la progressiva liberalizzazione del
    prezzo delle acque con la conseguente
    privatizzazione di tutti i servizi, inclusi i
    servizi pubblici.
  • The General Agreement on Trade in Services
    (GATS), (gli Accordi Generali delle Agevolazioni
    Commerciali), adottate per la prima volta nel
    1994, comprende l'impegno a negoziare ulteriori
    liberalizzazioni partendo dal 2000. Ora i
    negoziatori europei vogliono includere l'acqua
    potabile negli accordi del GATTS. Gli Europei
    hanno grandi profitti con le TNC come Suez
    Lyonnaise des Eaux che sono coinvolti nei servizi
    della privatizzazione municipale nel mondo,
    inclusa la città di Indianapolis, così che è nel
    loro interesse avere acqua per essere parte del
    GATS. I negoziatori degli Stati Uniti stanno
    pensando come rispondere. Essi sanno che c'è una
    controversia negli Stati Uniti sull'ottenere una
    copertura del GATS sull'acqua. Le corporazioni
    americane vorrebbero limitare le coperture in
    aree dove essi sono competitivi con le
    corporazioni Europee. I sostenitori dell'ambiente
    e della giustizia non vogliono l'acqua compresa
    nel GATS. Gli Stati Uniti stanno cercando una
    posizione di compromesso. Essi sono premurosi di
    proporre che il GATS "intacca" esclude, il
    trasporto della maggior parte dell'acqua
    attraverso le frontiere internazionali da parte
    delle compagnie private. (l'operazione di
    oleodotti è un servizio). Questo potrebbe essere
    buono dalla prospettiva di cittadini e
    organizzazioni che credono che l'acqua è un
    diritto non una necessità che deve essere fornita
    dai mercati del profitto. LAcqua rappresenta il
    diritto alla vita di tutta lumanità, occorre che
    i paesi occidentali decidano di sfruttarla
    razionalmente onde garantire la possibilità di
    accesso anche a tutti i popoli del terzo e quarto
    mondo.

40
CAPITOLO 7 Le guerre per lacqua
41
LE GUERRE PER LACQUA
42
(No Transcript)
43
(No Transcript)
44
CAPITOLO 8 Qualche articolo
45
QUALCHE ARTICOLO
Lacqua un diritto o solo un bisogno?
46
A mani nude sull'acqua, dopo Istanbul di Emilio
Molinari15/05/2009
  • Il Forum mondiale nega il diritto umano
    all'acqua, l'Italia marcia verso l'obbligo di
    privatizzare i servizi idrici. Riflessioni sulle
    strategie del movimento

47
La legge 133/08 contenente la manovra 2009-2013,
all'art. 23 bis, ha chiuso per il Movimento
Italiano dell'acqua la fase della legge
d'iniziativa popolare. Il rifiuto, per la quinta
volta, di dichiarare l'acqua diritto umano,
pronunciato dal Forum Mondiale di Istanbul ha
chiuso, per il movimento internazionale, un'altra
fase, quella dei Forum Mondiali e dei
Controforum. I due eventi messi assieme,
rispecchiano paradossalmente la medesima cultura
giuridico legislativa verso la quale ci
avviamo.A Istanbul, negando il diritto umano
all'acqua, si è negato l'obbligo per tutte le
istituzioni a legiferare al fine di garantire, a
tutti i cittadini del mondo, l'accesso a tale
diritto. In Italia, d'altro canto, obbligando per
legge tutte le istituzioni locali a privatizzare
i servizi idrici, si è resa obbligatoria la
negazione di tale diritto. Questo impone alcune
serie riflessioni su come procedere.
48
I successi ottenuti ad Istanbul sono innegabili
- 26 paesi hanno dichiarato che l'acqua è un
diritto umano e 16 di questi hanno sostenuto che
l'Onu deve gestire direttamente i prossimi Forum
Mondiali. - Il movimento ha dettato i punti
essenziali dell'agenda del Forum Mondiale.
Eppure le difficoltà sono sostanzialmente
nostre. I successi infatti registrano solo
quanto abbiamo inciso nelle istituzioni mondiali.
Ma sono le multinazionali che hanno vinto,
riuscendo nell'intento di far negare alla
politica il più elementare e naturale dei
principi l'acqua è un diritto umano. Loro hanno
l'iniziativa politica.Può darsi che il movimento
italiano non sia d'accordo, ma i punti a favore
delle multinazionali sono tanti- l'Italia, con
la legge 133 art. 23 bis del 6 Agosto, obbliga i
comuni a privatizzare i servizi idrici entro il
2010. - il sistema politico, con i ricatti
economici, sta in questi giorni piegando i comuni
riottosi o dubbiosi a privatizzare, oppure
procede con fusioni societarie (Iride/Enia, A2A
che assorbe Lecco, Pavia ecc..) che preludono
alla nascita di una grande multiutility
italo-francese di tutti i servizi pubblici.-
l'Europa definisce l'acqua un bene di interesse
generale a prevalenza economica il parlamento
europeo assume tale posizione e legittima il
49
Forum mondiale dell'acqua.- l'ONU rinvia di tre
anni il rapporto sul diritto allacqua, legittima
il Forum Mondiale e permette che l'acqua sia
dichiarata un bisogno e non un diritto.- nel
World Economic Forum di Davos, si è costituita
una lobby definita Patto per l'acqua formata
dalle multinazionali Nestlè, Coca Cola, Pepsi
Cola, Unilever, General Electric, Levi Strauss,
alla quale l'Onu ha delegato la definizione delle
linee guida della politica mondiale dell'acqua
- in Italia la lobby ha costituito una
fondazione dal nome Food and Water for Live, con
Nestlè, Giulio Tremonti e Marco Tronchetti
Provera alla guida- tutta la politica
ambientale mondiale ha assunto come priorità
totalizzante i mutamenti climatici e la riduzione
delle emissioni di gas serra così facendo nega
l'esistenza di una specifica crisi mondiale
dell'acqua, con il risultato che per ridurre i
gas serra, si indica nella produzione di energia,
la priorità nell'uso dell'acqua dando impulso,
con veste ambientalista, al proliferare delle
dighe e alle coltivazioni degli agrocarburanti.
E quanto il ministro turco ha dichiarato al
Forum Mondiale di Istanbul ed è un terribile
cambio di paradigma che determinerà l'aumento
degli assetati, degli affamati, l'espulsione di
un miliardo di contadini della sussistenza, nuovi
slum, nuova emigrazione, il passaggio alla
mercificazione/ commercializzazione di tutta
l'acqua del pianeta e la definizione del suo
prezzo al barile
50
- le multinazionali, nelle loro sedi, decidono la
priorità degli obiettivi, si danno una strategia
unitaria per realizzarli, concentrano gli sforzi
e coordinano le istituzioni. Il movimento dei
Forum Sociali invece, si riunisce da ben 10 anni,
ma non decide nulla, non concentra gli sforzi di
tutte le realtà associative e la politica delle
istituzioni che lanimano, non crea sinergie, non
indica impegnative priorità. Questa a me sembra
la realtà dopo Istanbul, che ci obbliga a
riaggiornare la nostra strategia in due direzioni
apparentemente contrastanti.Prima conviene fare
un passo indietro.-Tornare tra la gente normale,
quella che di solito non si raggiunge.-Tornare a
formare cultura dell'acqua e del diritto,
riprendere i valori originari della nostra
narrazione, che forse abbiamo perso per strada,
presi dalla necessità di affrontare tecnicismi
contabili e contingenze da associazione dei
consumatori.
51
Per poi fare due passi avanti.Il primo, dandoci
lobiettivo di conquistare ai contenuti
dell'acqua tutto il movimento di Porto Alegre. Il
movimento sembra incapace di battaglie mirate, in
cui tutte le realtà decidono di impegnarsi senza
per questo venir meno alla loro vocazione. Ognuno
persegue la propria missione e le proprie
priorità, trascurando l'emergenza che vale per
tutti. Inoltre molte realtà che partecipano ai
Social Forum non si sono pronunciate contro la
privatizzazione dell'acqua, anzi talvolta la
sposano.E questo è un ostacolo da rimuovere da
parte nostra. Il secondo, puntando la nostra
iniziativa in alto, interloquendo direttamente
con alcuni governi (penso ai governi Latino
Americani), lavorando sui rapporti che si sono
stabiliti tra essi e i movimenti, con le carovane
che abbiamo fatto, attraverso i forum che
intendiamo promuovere in Centro America. Occorre
determinare strategie che rendano tali governi
protagonisti non saltuari verso il resto delle
istituzioni i governi incerti, gli appuntamenti
dell'Onu, i vari G8, G20, affinché si diano degli
obiettivi e propongano un'agenda in tal senso.
52
Prima però mi permetto di indicare, per la
situazione italiana, il compito di accumulare
forze nuove al fine di modificare la legge 133/08
art, 23 bis. Togliendo ogni riferimento
all'obbligatorietà alla privatizzazione,
permettendo ai 61 Ato che ancora detengono la
totalità delle azioni di competenza, di scegliere
liberamente la gestione in house, tra le tre
varianti ammesse dall'Europa e introducendo bensì
criteri tali da impedire che attraverso le
fusioni societarie determinate da politica e
multinazionali, si sottraggano alla direttiva di
scegliere tra la gara e la gestione in house.
Una azione questa, possibile attraverso
emendamenti nella prossima finanziaria, creando
una mobilitazione delle coscienze, degli
intellettuali, informando l'opinione pubblica,
costruendo un rapporto speciale con i sindaci e
con alcuni parlamentari di tutti i partiti.
53
Tenendo conto di entrambi gli obiettivi, occorre
completare il quadro1. Finora abbiamo raggiunto
una piccola parte dei cittadini, spesso nella
indispensabile forma della mobilitazione contro
le tariffe, secondo il principio che la gente si
muove solo quando è toccata nel portafoglio.
Abbiamo agito per affinità politiche,
rivolgendoci al popolo di alcuni partiti. Ma non
basta più, occorre parlare anche alla gente che
non ci è affine. Senza deflettere dai nostri
principi di fondo, il consenso va cercato nelle
sedi del popolo di centro destra, della Lega in
particolare. Parlare nelle università
all'insieme degli studenti non attraverso qualche
frazione di sinistra.Parlare ai fedeli sul
terreno della spiritualità e con l'idea di
coinvolgere le alte sfere della Chiesa. Cercare
gli uomini di cultura, dell'arte e dello
spettacolo per portarli a scelte di campo
costanti.Promuovere iniziative con associazioni
lontane dalla nostra missione.
54
2. Le istituzioni internazionali hanno
risucchiato la crisi dell'acqua dentro i
mutamenti climatici, dando priorità alla
produzione idroelettrica e dei biocombustibili.
Così, hanno definito l'agenda, gli appuntamenti
internazionali e i contenuti da negoziare da qui
al 2012, nellambito del post /Kyoto.Questa
dimensione dei negoziati sul protocollo, non è
più eludibile da parte nostra. E il momento di
una strategia complessiva sullacqua, con al
centro il diritto, ma non limitata al servizio
idrico. Occorre una nostra agenda fatta di
contenuti e di appuntamenti. Copenhagen 2009
diventa un appuntamento obbligatorio in tal
senso.
55
Inserire un protocollo sull'acqua dentro ai
negoziati sul clima, in discussione a Copenhagen
è un modo per riprendere l'iniziativa dopo
Istanbul. In questa prospettiva, il nuovo
rapporto, tutto da costruire, con i governi
diventa oltre che determinante, urgente. Così
dicasi per il rapporto tra i due movimenti, i
soli internazionalmente organizzati, dell'acqua e
della terra/cibo diventa strategico.Lo stesso
rapporto va perseguito e costruito con i numerosi
movimenti che in tutto il mondo Turchia, Centro
America, Brasile, India, Cina ecc.. si battono
contro le grandi dighe, la canalizzazione e
derivazione dei fiumi. Questi movimenti non sono
ancora coordinati tra loro e nella prospettiva di
Copenhagen, l'agenda del movimento dell'acqua
deve arricchirsi di incontri in tal senso, di
contenuti da trovare assieme e da rovesciare
dentro ai negoziati.
56
Il G8 diversoA luglio in Italia si svolgerà il
primo G8 dell'era Obama. La domanda che sorge
spontanea è questo fatto cambia qualcosa? Cambia
anche per noi del movimento? Oggi, secondo una
prassi immutabile, stiamo discutendo di seminari
nei quali le diverse realtà potranno riproporre i
temi preferiti e ribadire le proposte. Stiamo
anche discutendo dove riunirci, visto che il G8
si tiene all'Aquila e dobbiamo tener conto di una
città sconvolta dal terremoto e del disagio delle
persone sopravvissute a una tragedia.Si sta già
discutendo delle aree tematiche da affrontare con
maggior risalto. Si discuterà, perché qualcuno lo
riproporrà sicuramente, di fare una improponibile
manifestazione in Abruzzo contro gli otto grandi
che si arrogano il diritto di decidere le sorti
del mondo.
57
Certo, i seminari vanno fatti e i problemi
affrontati. Il movimento dell'acqua dovrà
presentare le sue proposte per contrastare la
dichiarata Crisi Mondiale dell'Acqua oggi più che
mai, dopo che il Forum Mondiale di Istanbul si è
rifiutato, per la quinta volta!, di dichiarare
che l'acqua è un diritto umano e un bene comune,
mentre nel pianeta se ne afferma la
mercificazione universale.E' tutto giusto, ma è
tutto scontato. Questa prospettiva di lavoro è
davvero al passo con i tempi? Non si ripropone
come una abitudine nel pensare e nell'agire? Come
un rito che non tiene conto dei cambiamenti
politici avvenuti? Mentre nell'era Obama a
cambiare, se non tutto, sono molte cose. Senza
enfatizzare e senza farmi illusioni, penso stiano
cambiando le relazioni internazionali, il modo di
affrontare certi conflitti. Negli Usa cambia
persino il modo di affrontare la difficile realtà
dell'emigrazione o dei problemi ambientali,
finora ridicolizzati. La sanità pubblica viene
chiamata con il termine bene comune.
58
Cambiano le politiche verso governi che fino ad
ieri erano al bando e cambia anche il loro
atteggiamento verso la grande potenza
imperialista. L'era Obama sembra quella in cui i
problemi si affrontano con il parliamone.
Perché non pensare che anche il movimento,
portatore di grandi problemi, possa essere un
soggetto del parliamone? Perché non metterci in
questa ambiziosa dimensione e pensare di poterci
rivolgere al Presidente degli USA ponendo i
problemi e chiedendo risposte? E' così
velleitario, così sopra le righe? C'è stato un
momento in cui, come movimento, ci siamo definiti
potenza mondiale. Se oggi cambiano gli
atteggiamenti del Venezuela, dell'Iran se si
attivano canali di comunicazione con Cuba, perché
non partire da quella presunzione di noi stessi
per cercare di aprire canali diretti di
confronto?Da una parte ci sono sempre i potenti
della terra e dall'altra la società civile,h i
movimenti sociali, alternativi e sempre a rischio
di venire cooptati nelle logiche della
governance.
59
Ma guardando dall'osservatorio dell'acqua, penso
sia questo il momento di osare simili strade per
rompere l'impasse che si è determinato dopo
Istanbul. Di provare a dire presidente Obama,
agli occhi del mondo Lei rappresenta il
cambiamento della politica mondiale. Questa
politica si rifiuta di dichiarare la cosa più
evidente e cioè che l'acqua è un diritto umano.
Poiché gli Usa sono i principali sostenitori di
questo rifiuto, cosa intende fare se questa la
politica, come per il petrolio, fa governare
l'acqua da quel mercato che ha generato la crisi
economica che travaglia il mondo? E' giusto che
l'ONU deleghi alle multinazionali le scelte
mondiali sull'acqua?Parliamone, in concreto, su
questi 4 problemi, fondamentali per la pace -
Il diritto umano all'acqua, - la mercificazione
di questo bene, - l'assunzione di responsabilità
dell'Onu sull'acqua, - l'inserimento della crisi
dell'acqua nei negoziati sui mutamenti climatici.

60
Perché non provare? Perché non domandarci se
attivando tutte le forze del movimento, le
personalità che lo animano, i governi con cui
dialoghiamo questa prospettiva non possa
diventare realistica? Produrrebbe una
amplificazione delle nostre battaglie, una
maggiore credibilità dei nostri contenuti.Certo
è una strada costellata di forse, se, ma, di
rotture con abitudini consolidate, di rischi di
essere cooptati nel sistema, ma è anche vero che
con Obama tutto non sarà più come prima...anche
per noi.Presidente Comitato Italiano per un
Contratto Mondiale sull'Acqua ( le parti in
grassetto sono state evidenziate dalla classe I
C, in sede di lettura e di analisi del testo)
61
Nestlè è il numero 1 mondiale nel mercato
dell'acqua in bottiglia Quale ruolo gioca Nestlè
in questo enorme mercato dell'oro blu? La
multinazionale svizzera è il numero 1 mondiale
nel mercato dell'acqua in bottiglia. L'impresa
possiede di fatto più o meno il 16 del mercato
mondiale, seguita da Danone con pressappoco il
12. Vengono poi Coca-Cola Co. e PepsiCo. Questo
mercato rappresenta oggi 36 miliardi di Euro e
gli esperti contano su una progressione media tra
il 7 e l'8 all'anno fino al 2010, il che
significa che la domanda dovrebbe raddoppiare in
meno di 10 anni.. Nestlè Waters, gruppo di
imprese che organizza i suoi interessi nelle
acque, è molto redditizia piu del 6 di benefici
netti di Nestlè sono stati realizzati in questo
settore nel 2003. Un altro indice dimostra che
l'acqua è un settore molto interessante per la
multinazionale di Vevey quasi il 20 dei suoi
investimenti nel 2003 sono stati fatti in questo
settore! Nestlè gestisce decine di marchi
d'acqua, di cui le più conosciute sono Perrier,
Vittel, Contrex, San Pellegrino, Nestlè Pure Life
e Nestlè Aquarel.
62
Nestlè compra delle sorgenti private e delle
concessioni per pompare milioni di litri d'acqua
Per procurarsi la materia prima, Nestlè
Waters, limpresa svizzera, compra nel mondo
delle concessioni di prelievo e delle sorgenti
privatizzate, dalle quali pompa delle quantità
enormi di acqua. Le conseguenze sulle regione
circostante sono spesso giudicate catastrofiche.
Così, la nappa freatica, es non può rinnovarsi al
ritmo dei prelievi, scende, il che può avere
delle conseguenze nefaste  sullequilibrio
ecologico della regione e può fare prosciugare
altre sorgenti vicine. In modo generale, quello
che viene messo in causa è la manomissione da
parte di una società privata  di un bene comune,
pagando dei diritti di licenza spesso irrisori,
per tirarne dopo enormi benefici.
63
Alcuni movimenti di cittadini in Brasile, negli
Stati Uniti si oppongonoDei gruppi di
cittadini, di diversi continenti, si oppongono a
questa politica di Nestlè. In Brasile, a Sao
Lourenco, i movimenti cittadini per lacqua
denunciano il sovrasfruttamento  di una sorgente
a 150 metri di profondita da Nestlè in mezzo ad
un parco naturale, che avrebbe delle conseguenze
disastrose sulla qualità dellacqua e la
fragilità ecologica di questa regione, due
sorgenti si sarebbero così esaurite. Di più,
Nestlè violerebbe la legge brasiliana
demineralizzando lacqua (di fatto, per produrre
Pure Life, Nestlè demineralizza lacqua per poi
reintrodurre i minerali per potere vendere
dappertutto nel mondo un'acqua identica). Un
processo a questo soggetto è in corso contro la
multinazionale. Il movimento brasiliano ha
lottato contro il gigante svizzero, anche
attraverso i media elvetici, denunciando
regolarmente i misfatti della fabbrica brasiliana
con articoli e inchieste televisive.
64
Questo modo di agire è stato particolarmente
doloroso per Nestlè che tiene a salvaguardare la
sua immagine, soprattutto nel paese centro delle
sue attività. Così, in un forum organizzato nel
gennaio 2004, in parallelo al World Economic
Forum di Davos, Peter Brabeck annuncia che Nestlè
si ritira dal parco dacqua di Sao Lourenco.
Questo successo, piegare la multinazionale nella
sua ricerca di profitti ad ogni costo, può essere
interpretato come conseguenza diretta del lavoro
di divulgazione messo in opera dal gruppo
brasiliano. Però, il rappresentante del gruppo,
Franklin Frederick, non si fida Non è escluso
che lannuncio del suo padrone non nasconda una
manovra per fare un ritorno trionfale sulla
scena. Egli si aspetta che limpresa agiti lo
spaventapasseri dei licenziamenti con conseguente
chiusura della fabbrica e non si occupi dei danni
causati da anni di prelievi eccessivi.
65
Un altro centro di interesse per Nestlè si situa
negli Stati Uniti, nella regione dei Grandi
Laghi, dove si trova pressappoco un quinto delle
riserve mondiali di acqua fresca del mondo. Da
qualche anno, il gruppo Nestlè Waters North
America (che si chiamava prima Perrier Group of
America) tenta di approfittare il più possibile
di questo potenziale di acqua per riempire
milioni di bottiglie di Ice Mountain e Poland
Springs vendute negli Stati Uniti. Il primo
tentativo di Nestlè (allora Perrier Group) ha
luogo nel Wisconsin. Limpresa ottiene, nel
settembre 2000, un permesso di sfruttamento per
due sorgenti ad alta capacità vicino a New Haven
e si appresta a costruirci una fabbrica per 100
milioni di dollari. Ma la resistenza a questo
sfruttamento è reale si formano diversi
movimenti di cittadini per opporsi al pompaggio
di quantità gigantesche di acqua che avrebbe
delle conseguenze dirette sullambiente e
sullequilibrio ecologico. Daltronde, nei pressi
delle fabbriche di pompaggio di Nestlè in Texas e
in Florida, la popolazione subisce delle
interruzioni regolari nella fornitura dellacqua.
66
Rapidamente, vari referendum sono stati indetti,
delle risoluzioni passano, un appello al
boicottaggio è lanciato, e finalmente una
denuncia è deposta dalla tribù indiana Ho-Chunk
che evidenzia i legami culturali della tribù con
la sorgente e da un gruppo di cittadini di
Newport. La corte mantiene la validità della
licenza accordata alla multinazionale, ordinando
però dei nuovi studi di impatto ambientale del
progetto. Ma, di fronte alle pressioni popolari,
Nestlè rinuncia al progetto e si gira verso lo
stato vicino, il Michigan. Il portavoce di
Perrier Group of America, Kim Jeffrey constata
la gente nel Michigan è molto piu recettiva.
Andremo a realizzare un'operazione coronata di
grande successo in un altro stato, il che
permetterà alla gente del Wisconsin di vedere chi
siamo in realita. Ed è presso le Grandi Cascate,
che Nestlè Waters North America ottiene, nel
2000, una licenza di sfruttamento di quattro
sorgenti, per le quali avrebbe pagato la somma
irrisoria di più o meno 100 dollari!
67
Di fatto, lamministrazione repubblicana del
Michigan, sensibile alle promesse di Nestlè di
creare dei posti di lavoro, e molto favorevole al
progetto, avrebbe accordato in più al momento
della firma quasi 10 milioni di dolalri di
riduzione di imposte. Limpresa ha realizzato una
fabbrica da 150 milioni di dollari, con una
capacità di pompare piu di 881 milioni di litri
dacqua allanno. Ma, la storia si ripete e tre
tribù indiane sporgono denuncia, come
lassociazione cittadina di nuova formazione,
Michigans Citizens for Water Conservation. Questo
gruppo pone alla corte questa domanda di ordine
generale per sapere se Perrier o qualsiasi altra
impresa ha il diritto di privatizzare lacqua,
prelevarla alla regione dei Grandi Laghi e
venderla altrove per il beneficio privato. Nel
novembre 2003, il tribunale del Mecosta county
circuit Court of Michigan pronuncia un verdetto
storico dà ragione al gruppo di cittadini e
ordina a Nestlè di chiudere le fabbriche di
pompaggio. Questa decisione -come lesempio del
Brasile- dimostra che i movimenti dei cittadini
possono avere una reale influenza sui margini di
manovre concesse alle multinazionali.
68
E pure, anche lì non si può cantare vittoria per
il momento Nestlè continua a sfruttare la
sorgente (limpresa ha fatto ricorso e ha
ottenuto di sfruttare la sorgente fino al nuovo
giudizio). Di più, non bisogna scordarsi che
Nestlè sfrutta qualche decina di altre sorgenti
negli Stati Uniti, e che nel 2003 le sue vendite
di acqua hanno continuato a crescere in questo
paese. Annotiamo ancora un altro caso, dove la
lotta contro lo sfruttamento di una sorgente
dacqua da parte di Nestlè è stata coronata di
successo in Svizzera, un movimento di resistenza
organizzato da Attac-Neuchatel ha potuto evitare
che Nestle ottenesse una concessione  di prelievo
dacqua minerale delle sorgenti a Bevaix, nel
cantone di Neuchatel.
69
Il mercato occidentale fare credere che lacqua
in bottiglia è di qualità superiore allacqua del
rubinetto. Come i suoi concorrenti Danone,
Pepsi e Coca-Cola, Nestlè conduce una campagna
pubblicitaria offensiva in modo che i consumatori
associno lacqua in bottiglia ad un prodotto
superiore allacqua del rubinetto campagna di
vitale importanza per i profitti della
multinazionale visto che lacqua che vende costa
centinaia di volte più cara che lacqua del
rubinetto. Secondo uno studio del World Wildlife
Fund oggi la maggioranza della popolazione
considera lacqua in bottiglia più sana, il che è
un esempio rivelatore del potere immenso della
pubblicità. E pure, la qualità dellacqua del
rubinetto nei paesi occidentali è generalmente
buona e non si differenzia veramente nel gusto, è
quello che  tendono a confermare dei test
condotti alla cieca.
70
In piu, la qualità dellacqua venduta a prezzi
moltiplicati non è sempre irreprensibile. Così,
il Dipartimento della Sanità del Kansas, Stati
Uniti, ha testato un centinaio di marchi di
bottiglie dacqua reperibile in commercio un
terzo delle bottiglie testate riscontrava delle
tracce di sostanze indesiderabili. In più, lo
stoccaggio e il trasporto delle bottiglie, che
può durare dei mesi, hanno lasciato tracce di
cloroformio, nitrati e anche di piombo nei
campioni testati. Una qualità in contrasto con
gli aggettivi purezza, acqua di roccia, etc
riportate sulle etichette. Nel giugno 2003, una
denuncia è stata depositata contro Poland Spring
(un marchio di Nestlè Waters North America) a
Greenwich. Il marchio è accusato di ingannare i
consumatori affermando che Poland Spring proviene
da sorgenti protette e pure al centro delle
foreste del Maine, quando invece lacqua sarebbe
estratta, di fatto, da sorgenti artificiali, di
cui una almeno si trova in un parcheggio vicino
alla strada principale.
71
Il mercato dei paesi del sud dei profitti con la
sete dei paesi poveri Con milioni di litri
dacqua prelevati così da diverse sorgenti nel
mondo, Nestlè riempie le sue bottiglie di acqua
Pure Life. Secondo il PDG di Nestlè, Peter
Brabeck Pure Life e sensata essere la soluzione
al problema dellacqua nel mondo. Di fatto
questo marchio è stato lanciato nel 1998 per
diventare a lungo termine il primo marchio
mondiale dacqua. E' stata introdotta
progressivamente  sui mercati dei paesi del sud
cominciando dal Pakistan, dove Pure Life ad oggi
ha una parte del mercato superiore al 50.
Lanciando il marchio in quel paese, Nestlè
avrebbe, secondo lAsian Wall Street Journal,
usato dei metodi poco ortodossi limpresa
avrebbe, qualche mese prima del lancio,
sensibilizzato la popolazione sulla questione
delligiene dellacqua con dei seminari dove dei
funzionari pubblici proclamavano che lo stato
dellacqua in Pakistan era catastrofico.
72
Pure Life veniva poi presentata come la presunta
alternativa. Però, solo una ristretta parte della
popolazione può permettersi questacqua. Secondo
lo stesso quotidiano, i bisogni di una sola
persona in acqua potabile per un anno in
Pakistan, ammonterrebbe a 243 dollari comprando
Pure Life. Il reddito medio annuale in Pakistan è
attorno ai 495 dollari. Pure Life è cosi proposta
come falsa alternativa a milioni di persone che
soffrono la sete. Più grave ancora, e che il
lancio di questo marchio nei paesi così detti del
terzo mondo può scoraggiare i poteri pubblici ad
investire nel miglioramento della rete di
distribuzione pubblica dacqua potabile.Per
Nestlè, questa miseria è una sorgente di
profitti sul suo sito internet, il marchio
constata che lAsia, in materia di consumazione
di acqua in bottiglia ha un importante
potenziale di crescita per gli anni a venire. E
sul Medio-oriente e lAfrica dellacqua
potabile fresca è vitale per questa regione e i
nostri concorrenti constatano il valore
dellacqua in bottiglia con delle cifre in
crescita. Nestlè dichiara, finalmente, nel suo
bilancio di gestione le nostre attività sono
cresciute in Asia, Medio-Oriente e in Africa, con
dei tassi di crescita organici generalmente
superiori al 20.
73
Laccesso allacqua è un diritto umano Come
segnala la Comunità di lavoro delle ONG svizzere,
lacqua non è una merce come le altre, perché non
ha sostituti ed è una necessità vitale. Laccesso
allacqua deve essere considerato un diritto
umano non è accettabile che più di un miliardo
di persone siano privati di questa risorsa per
mancanza di mezzi o perché la multinazionale che
ha comprato le concessioni non giudica redditizio
distribuire la sua acqua in tale o talaltra
regione periferica. La vera risposta alla miseria
creata attorno al mondo per la mancanza dacqua
non è la manomissione mercantile o la
speculazione in borsa ma linvestimento da parte
dei poteri pubblici per il miglioramento della
rete di distribuzione dellacqua, che,
ricordiamolo, esiste in modo abbondante su questo
pianeta.
74
Privatizzazione dell acqua approvato il decreto
RonchiLa riforma dell acqua, passata con 302
voti favorevoli e 263 contrari, è contenuta in
particolare nell articolo 15 del decreto legge.
Articolo che da un lato ribadisce come la
proprietà dell acqua sia pubblica dall altra
però manda in soffitta tutte le gestioni in house
entro il 31 dicembre 2011 a meno che entro questa
data la società che gestisce il servizio non sia
per il 40 affidata a privati.
75
LA GESTIONE DELL ACQUALa norma, in
particolare, prevede due modalità per la gestione
dell acqua in via ordinaria ed unaltra in via
straordinaria. Si stabilisce così che la gestione
del servizio idrico debba essere affidato ad un
soggetto privato scelto tramite gara ad evidenza
pubblica oppure ad una società mista
(pubblico-privato) nella quale il privato sia
stato scelto con gara. Oppure, ed è il caso
straordinario, la gestione del servizio idrico
può essere affidata (in casi eccezionali) in
via diretta, vale a dire senza gara, ad una
società privata o pubblica. In tal caso, però, si
deve in primo luogo trattare di una società in
house, ossia una società su cui l ente locale
esercita un controllo molto stretto in secondo
luogo, l ente locale deve presentare una
relazione all Antitrust in cui motiva la ragione
dell affidamento senza gara. In terzo luogo, l
Antitrust deve dare il proprio parere
76
GLI AFFIDAMENTI IN HOUSEPoiché, come noto, ad
oggi sono già moltissimi i casi di affidamento in
house, il decreto mette nero su bianco il da
farsi nella fase transitoria. Il provvedimento,
infatti, prevede nel dettaglio che le gestioni in
house debbano tutte decadere entro il 2011, a
meno che entro questa data la società che
gestisce il servizio non sia per il 40 affidata
a privati. Resta comunque possibile per la
società spiegare allAntitrust i motivi per cui
ricorr
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