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Gli occhiali d

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Gli occhiali d oro di Giorgio Bassani Presentazione Il libro L autore I-II Schede di lettura Parte prima: il dottor Fadigati (capitoli 1-3) Parte seconda: sul ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Gli occhiali d


1
Gli occhiali doro di Giorgio Bassani
  • Presentazione
  • Il libro
  • Lautore I-II
  • Schede di lettura
  • Parte prima il dottor Fadigati (capitoli 1-3)
  • Parte seconda sul treno Ferrara-Bologna
    (capitoli 4-7)
  • Parte terza vacanze a Riccione (capitoli 8-12)
  • Parte quarta due solitudini (capitoli 13-18)

I.I.S. Carlo Urbani Ostia A cura del prof.
Luigi O. Rintallo
2
PresentazioneIl libro
  • Gli occhiali doro (1958)
  • La prima edizione del romanzo esce presso
    Einaudi nel 1958. Lautore, 42enne, è già un
    affermato scrittore con allattivo i racconti
    riuniti nelle Cinque storie ferraresi, usciti
    sempre da Einaudi, che ottennero il premio Strega
    1956. Quando nel 1974 Bassani riordina le sue
    opere narrative, Gli occhiali doro diviene il
    secondo dei sei libri che compongono Il romanzo
    di Ferrara ove sono raccolti tutti i romanzi e i
    racconti di argomento ferrarese.
  • Il libro, più un racconto lungo che un romanzo,
    si colloca nella produzione di Bassani come una
    sesta storia ferrarese ambientato a Ferrara
    negli anni Trenta, ha per protagonisti il
    narratore (un giovane studente di famiglia ebrea)
    e il dottor Athos Fadigati, un affermato
    otorinolaringoiatra omosessuale. Se dapprima la
    diversità del medico è accettata dai
    concittadini, quando la sua frequentazione con il
    giovane Deliliers si fa scoperta ha inizio un
    lento processo di isolamento.
  • La vicenda del dottore corre parallela a quella
    del narratore, la cui vita viene stravolta dal
    pregiudizio anti-ebraico allorigine
    dellemanazione delle leggi del 1938, che
    impongono severe restrizioni a chiunque sia di
    origine ebraica. Le due diversità sessuale e
    razziale diventano così le facce di una comune
    condizione di emarginazione.
  • In 18 capitoli, la narrazione può sintetizzarsi
    in quattro macro-sequenze I Presentazione del
    dr. Athos Fadigati e descrizione delle sue
    abitudini, che inizialmente non provocano alcuno
    scandalo tra i ferraresi (capp. 1-3) II
    Frequentazione di Fadigati col gruppo di studenti
    universitari, di cui fa parte il narratore,
    durante i viaggi in treno per Bologna (capp.
    4-7) III Vacanze estive a Riccione nel 1937,
    dove lamicizia tra Fadigati e il giovane
    arrogante Deliliers suscita scandalo tra i
    benpensanti ciononostante si infittiscono i
    colloqui tra il narratore e il medico, che alla
    fine viene abbandonato e derubato da Deliliers
    (capp. 8-12) IV Mentre monta la campagna
    anti-giudaica, il narratore rientra a Ferrara
    dove rivede Fadigati, sempre più solo e alla
    ricerca di un contatto umano dopo un
    appuntamento telefonico mancato, il narratore
    legge sul giornale del suicidio di Fadigati
    (capp. 13-18).

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PresentazioneLautore I
  • Giorgio Bassani (1916-2000)
  • 1916-34 Nasce a Bologna il 4 marzo da una
    famiglia della borghesia ebraica di Ferrara. Qui
    trascorre linfanzia coi genitori, il fratello
    Paolo e la sorella Jenny. Sino al 1943 abiterà
    nella casa di via Cisterna del Follo, 1. Dapprima
    intenzionato a studiare musica, si iscrive poi a
    Lettere nelluniversità di Bologna dove stringe
    nuovi rapporti intellettuali con artisti e
    letterati.
  • 1935-39 Frequenta a Ferrara la biblioteca di
    Giuseppe Ravegnani, illustre letterato, ma dopo
    lemanazione delle leggi razziali del 38 ne è
    allontanato in quanto ebreo. Inizia la sua
    militanza anti-fascista clandestina. Nel
    frattempo si laurea e comincia a insegnare
    letteratura italiana nella scuola ebraica di
    Ferrara.
  • 1940-47 Con lo pseudonimo di Giacomo Marchi
    pubblica Una città di pianura. A Firenze,
    frequenta il caffè letterario delle Giubbe
    rosse. A giugno del 43 è incarcerato
    rilasciato a luglio, si sposa il mese successivo
    con Valeria Sinigallia e dopo un primo soggiorno
    a Firenze si trasferisce a Roma. Nel 45 nasce la
    figlia Paola e pubblica la raccolta di versi
    Storie di poveri amanti. Abbandona il Partito
    dazione per aderire al Partito socialista.
  • 1948-55 Diventa redattore del semestrale
    Botteghe Oscure, impegnato a diffondere la
    letteratura italiana e straniera, sulla scia
    della politica culturale del Pci. Nel 49 gli
    nasce Enrico. Insegna allIstituto Nautico di
    Napoli e intanto comincia a lavorare come
    sceneggiatore nel cinema. Nel 51 Mondadori
    pubblica la raccolta Unaltra libertà. Le prime
    tre storie ferraresi escono con il titolo La
    passeggiata prima di cena da Sansoni nel 1953.
    Due anni dopo esce Gli ultimi anni di Clelia
    Trotti e fonda con Elena Croce lassociazione
    Italia nostra, di cui nel 1965 diventerà
    Presidente.
  • 1956-59 Einaudi pubblica Cinque storie
    ferraresi che vince il premio Strega. Inizia a
    collaborare per leditore Feltrinelli, per il
    quale scoprirà nel 58 il romanzo di Tomasi di
    Lampedusa Il Gattopardo, rifiutato già da Einaudi
    e Mondadori. Nello stesso anno esce Gli occhiali
    doro. Dal 57 ha preso a insegnare storia del
    teatro allAccademia di arte drammatica di Roma.

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PresentazioneLautore II
  • Giorgio Bassani (1916-2000)
  • 1960-63 Fa uscire da Einaudi il volume Le
    storie ferraresi dove raccoglie i racconti
    scritti finora e ambientati a Ferrara. Chiusa la
    rivista Botteghe Oscure, collabora ad altre
    testate. Il regista Florestano Vancini ricava da
    uno dei suoi racconti il film La lunga notte del
    43, sceneggiato da De Concini e Pasolini. Col
    romanzo Il giardino dei Finzi Contini vince nel
    1962 il premio Viareggio. Lanno seguente torna
    alla poesia con la raccolta Lalba ai vetri.
    Poesie 1942-50. A seguito di un dissidio con
    leditore circa lopera di Alberto Arbasino
    Fratelli dItalia, cessa di collaborare con
    Feltrinelli. Finito in causa, è anche al centro
    di aspre polemiche letterarie con critici e
    scrittori legati alla neo-avanguardia del Gruppo
    63. Rottura di molte relazioni e amicizie.
  • 1964-71 Einaudi pubblica Dietro la porta. In
    ottobre entra alla Rai, candidato dai socialisti,
    in qualità di vice-presidente. Affida la
    trasmissione LApprodo a Bertolucci, che
    realizza due monografie su Proust e Longhi.
    Gallimard traduce in francese Gli occhiali doro
    e altre storie ferraresi. Due anni dopo presso
    Einaudi esce un suo volume di saggi Le parole
    preparate. Nel 67 si dimette dalla Rai, a
    seguito di problemi sorti con alcune nomine
    allinterno dellazienda si allontana dal Psi,
    per avvicinarsi ai repubblicani di Ugo La Malfa,
    cui era legato da antica amicizia. Nel 68 esce
    il suo romanzo più pessimista LAirone. La
    Documento Film riprende, nel 1970, il progetto di
    un film tratto dal Giardino dei Finzi Contini ne
    affida la regia a De Sica e la sceneggiatura a
    Bonicelli e Bassani stesso. In seguito, però, la
    revisione dello sceneggiatore Ugo Pirro lascerà
    insoddisfatto Bassani, tanto da rifiutare la
    paternità del copione. Nel 71 cessa pure la
    collaborazione con Paragone.
  • 1972-2000 Raccoglie alcuni suoi racconti ne
    Lodore del fieno. Viaggio negli Usa nel 73,
    anno di pubblicazione presso Mondadori di una
    nuova edizione delle storie ferraresi col nuovo
    titolo Dentro le mura. Lanno dopo esce Il
    romanzo di Ferrara, che riunisce in un solo
    volume, di sei libri, racconti e romanzi di
    argomento ferrarese. Nel 76 insegna negli Usa a
    Berkley a Roma conosce linsegnante americana
    Portia Prebys con la quale condividerà gli ultimi
    anni di vita. Nel 78 incarico alluniversità di
    Toronto. Due anni dopo redige la versione
    definitiva del Romanzo di Ferrara. Nell81
    pubblica tutte le sue poesie nel volume In rima e
    senza e, nell84, la produzione saggistica in Di
    là dal cuore. Nel 98 Mondadori pubblica le Opere
    nei Meridiani. Dopo lunga malattia, muore a Roma
    il 13 aprile 2000.

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Schede di letturaIl dr. Fadigati 1-3
  • Cap. 1
  • Presentazione del dottor Athos Fadigati
    proveniente da Venezia, dopo la prima guerra
    mondiale si insedia a Ferrara dove apre uno
    studio medico da otorinolaringoiatra.
  • Riferimenti storici al biennio rosso e alla
    presa del potere del fascismo.
  • Descrizione fisica ha colorito terreo,
    guance glabre, la pinguedine del cardiaco
    congenito. Gradevolmente grassoccio, teme il
    freddo e si mostra cortese con tutti.
  • Direttore al SantAnna del reparto
    orecchio-naso-gola, il suo ambulatorio in via
    Gorgadello a Ferrara è il più prestigioso e
    avanzato della città, frequentato dalla buona
    borghesia che poteva intrattenersi anche in
    piacevoli conversazioni col dottore, esperto
    darte e di musica wagneriana.

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Schede di letturaIl dr. Fadigati 1-3
  • Cap. 2
  • La curiosità dei cittadini per le attività di
    Fadigati nel tempo libero come trascorre le
    serate? Alle otto, otto e un quarto, eccolo a
    zonzo per le vie di Ferrara. Ora davanti a una
    vetrina, ora presso le bancarelle del Duomo. Nei
    portici di via San Romano, tra la folla plebea.
  • - Alle dieci non mancava allo spettacolo di uno
    dei quattro cinema di Ferrara alla galleria
    delle persone distinte, preferiva la platea.
    Simpatico a tutti, incuriosiva quel suo tratto da
    bohemien che non gli impediva di frequentare i
    due Circoli cittadini dei Negozianti e
    dellUnione.
  • - Uomo affermato e di successo, gli manca solo
    una donna, si dicono i ferraresi finché un
    giorno cominciarono a udirsi strane voci

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Schede di letturaIl dr. Fadigati 1-3
  • Cap. 3
  • Lomosessualità del dottore non fa scandalo,
    incuriosisce i più maliziosi ma non pregiudica
    lopinione su di lui. Nel buio della sala
    cinematografica, qualcuno scruta alla ricerca del
    luccichio dei suoi occhiali doro in platea, ma
    finisce lì. Se lincontrano sul treno, i
    concittadini sono ben lieti di scambiare due
    chiacchiere con lui sul Maggio musicale
    fiorentino.
  • A lode del dottore la sua discrezione, che non
    sconfina mai nellindecenza. Talvolta venivano
    fatti i nomi dei suoi accompagnatori la guardia
    municipale Manservigi dagli occhi azzurri,
    lusciere comunale Trapolini, un ex giocatore
    della Spal Olao Bausi ma mai un episodio
    sconveniente in pubblico

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Schede di letturaSul treno 4-7
  • Cap. 4
  • Sul treno Ferrara-Bologna, in partenza poco
    prima delle 7, salivano gli studenti universitari
    che andavano a lezione nel capoluogo. Accelerato
    con sei carrozze di terza e una di seconda
    classe, pareva dimenticato da tutti, cumulando
    ritardi a dispetto delle autorità che facevano
    vanto di far viaggiare in orario i convogli
    ferroviari.
  • In 3ª classe siede il narratore, coi suoi
    compagni di studio fra i quali era anche Erardo
    Deliliers, matricola a Scienze politiche dal
    temperamento sbruffone e arrogante. Da Poggio
    Renatico in poi, i vagoni di terza si riempiono
    di una piccola folla di vilains (studenti medi,
    mercanti di bestiame, qualche maestro), mentre
    il solo vagone di seconda viaggia vuoto, occupato
    solo dal personale del treno dedito a partite di
    scopa e tressette.
  • È proprio Deliliers a scoprire, nel febbraio
    1937, che lunico viaggiatore in seconda classe è
    il dottor Fadigati, condotto ogni martedì e
    venerdì alla stazione dallautista di unAstura
    Lancia color verde. Alla domanda di Bianca
    Sgarbi, studentessa di Lettere, fidanzata di Nino
    Bottecchiari, nipote dellex deputato socialista,
    su chi sia Fadigati, Deliliers risponde Oh, un
    vecchio finocchio.

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Schede di letturaSul treno 4-7
  • Cap. 5
  • Per sfuggire alla solitudine dello
    scompartimento di 2ª, Fadigati comincia a passare
    in 3ª . Allinizio si faceva aprire la porta di
    comunicazione dal capotreno, che come un
    carceriere glielapriva sbuffando. Poi, per non
    infastidire più i ferrovieri impegnati a giocare,
    decise di fare da sé scendendo a Poggio Renatico
    e passando di vagone.
  • I primi contatti con gli studenti avvengono
    tuttavia a Bologna, alluscita dalla stazione.
    Fadigati parla loro del tempo e di altre
    banalità, ma basta che uno solo gli risponda che
    lui rivela subito di conoscerli bene tutti,
    avendoli visti crescere uno per uno.
  • Gli incontri si susseguono e nasce una forma di
    amicizia fra il dottore e il gruppo di studenti,
    tanto che dallaprile 1937 Fadigati fa il viaggio
    in treno con loro.

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Schede di letturaSul treno 4-7
  • Cap. 6
  • Con indulgenza paterna Fadigati assiste alle
    discussioni fra gli studenti, che spaziano dallo
    sport alla politica, dalla letteratura ai
    sentimenti. Forse ancora non sa che essi sanno il
    suo segreto. O per lo meno si illude che sia
    così.
  • Viaggiando in loro compagnia, confida Fadigati,
    gli sembra desser tornato ai tempi in cui era
    studente quando faceva anche lui il pendolare fra
    Venezia e Padova (1910-15 e laurea con lode).
  • Il dottore si apre coi giovani racconta di sua
    mamma, della solitudine di studente in
    subaffitto, dellorto di alcuni contadini
    Finché, non è interrotto bruscamente da Deliliers
    che, destandosi dal sonno, allude villanamente
    alla sua omosessualità.
  • Quellattimo di abbandono costa caro al dottore,
    che si ritrae temendo il ridicolo.

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Schede di letturaSul treno 4-7
  • Cap. 7
  • Fadigati è riservato, ma ciononostante il gruppo
    di studenti comincia a mostrarsi poco rispettoso
    nei suoi confronti. Più aumentano le sgarberie
    (di Deliliers in particolare) e più il dottore si
    affanna di essere simpatico.
  • Respinto su più fronti (dal cinema alla musica),
    si avventura nella politica ed esprime favore
    allinvio di legionari italiani in Spagna a
    sostegno dei franchisti. Bottecchiari lo rimbecca
    duramente, lasciandolo quasi balbettante e
    sorpreso (forse piacevolmente sorpreso dal
    manifestarsi dello scetticismo nello studente
    verso il regime).
  • Nello sport linterlocutore privilegiato era
    Deliliers, campione di boxe. Altro che solo
    violenza e brutalità, la boxe è davvero la noble
    art, spiega il giovane ridicolizzando il Fadigati
    prodigo di consigli prudenti.
  • Provocazione di Deliliers sofferente di malattie
    veneree.
  • Alla pasticceria Majani, nel mese di giugno, il
    narratore e i suoi amici scorgono il dottor
    Fadigati in mezzo al gruppo di giovani atleti fra
    i quali è Deliliers, quasi un padre dal cuore
    tenero, il quale abbia consentito di pagare il
    gelato a un branco di figli e nipotini
    turbolenti.

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Schede di letturaRiccione 8-12
  • Cap. 8
  • È lestate del 1937 il narratore, con la madre
    e la sorella Fanny sono in vacanza in una
    villetta di Riccione, mentre il padre è rimasto a
    Ferrara in attesa di raggiungerli più tardi. In
    spiaggia tutti parlano dellamicizia scandalosa
    tra Fadigati e Deliliers, che passano da un
    albergo allaltro della riviera adriatica su una
    due posti rossa Alfa Romeo 1750.
  • Il 20 agosto i due sono di nuovo a Riccione, nel
    Grand Hotel ove alloggiano nella stessa stanza.
    Deliliers guida spavaldo lauto e balla ogni
    sera, mentre il dottore lo osserva nelle sue
    evoluzioni con le ragazze del posto.
  • Primo ad arrivare in spiaggia, Fadigati siede in
    riva al mare sotto lombrellone Deliliers giunge
    solo alle 11 nello splendore dei suoi ventanni.
  • La vicina dombrellone della famiglia del
    narratore, la pettegola signora Lavezzoli, tiene
    informati tutti sulla nuova coppia (gli
    sposini). Per lei il dottore non era scusabile
    in nessun modo. Manifestare così il suo vizio
    era da degenerato.
  • Il narratore sa, invece, che in quel
    comportamento cera il marchio di Deliliers,
    tutta la sua cattiveria e strafottenza.
  • Il 25 agosto arriva in spiaggia il padre del
    narratore ignaro di tutto, il quale conversa con
    Fadigati spensieratamente.

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Schede di letturaRiccione 8-12
  • Cap. 9
  • Fadigati si unisce, un po esitante, al gruppo
    della famiglia del narratore e dei Lavezzoli e
    inizia a conversare con loro, finalmente sereno.
    Tuttavia, appena vanta lAdriatico rispetto alla
    costa tirrenica ecco che la signora Lavezzoli
    reagisce aspra, per dare sfogo alla sua malignità
    nei confronti del dottore.
  • Di lontano scorgono Mussolini, subito lodato
    dalla Lavezzoli mentre il padre del narratore
    esprime il suo disappunto cercando una sponda
    nellavvocato Lavezzoli che, stupendolo, si
    rivela invece un convinto fautore del regime. La
    signora racconta pure di aver visto piangere il
    Duce alla notizia delluccisione del cancelliere
    austriaco Dollfuss nel 34.
  • Fadigati, umiliato da un frase acida della
    Lavezzoli sul suo rapporto con Deliliers, si
    allontana frettolosamente e si dirige verso
    lalbergo, stravolto dallansia per il ritardo
    del suo giovane amico. Il padre del narratore,
    messo infine al corrente di ogni cosa, commenta
    sottovoce Puvràz (poveraccio).

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Schede di letturaRiccione 8-12
  • Cap. 10
  • Dopo pranzo, il narratore torna sulla spiaggia
    deserta investita dal grecale. Quando alle cinque
    giunge alla rotonda dinanzi al Grand Hotel nota
    Fadigati, seduto su una panchina di cemento, e si
    ferma a parlare con lui.
  • Per terra una dozzina di mozziconi di sigaretta
    testimonia lansiosa attesa del dottore, ma il
    narratore non ha il coraggio di chiedergli di
    Deliliers. Questi si era recato a Rimini con la
    macchina, per raggiungere due sorelle di Parma e
    al suo rientro, alle otto di mattina, aveva
    litigato col dottore nellatrio dellhotel.
  • La sera, di ritorno dal tennis, il narratore è
    sulla terrazza del Grand Hotel dove discute di
    politica con la signora Lavezzoli, che nel suo
    fanatismo aderisce in pieno alla propaganda
    anti-giudaica. Il narratore preferisce a quel
    punto allontanarsi e, nella sala, è avvicinato da
    Deliliers che lo invita a seguirlo lindomani a
    Rimini allappuntamento con le due sorelle.
  • Raggiunto da Fadigati, Deliliers parte con lui a
    bordo della rombante Alfa Romeo, quasi a
    festeggiare lavvenuta riconciliazione.

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Schede di letturaRiccione 8-12
  • Cap. 11
  • Il narratore decide di non seguire Deliliers e
    raggiunge in spiaggia Fadigati abbandonato a
    una solitudine immensa. I genitori del
    narratore arrivano poco dopo e sembrano scontenti
    che egli si intrattenga col dottore.
  • Il padre del narratore abbandona ogni proposito
    di sostenutezza e conversa anchegli con
    Fadigati di letteratura antica e moderna. Il
    clima disteso consente al dottore di sopportare
    meglio le frecciate velenose della signora
    Lavezzoli, sopraggiunta in spiaggia dopo la
    messa.
  • Visto che Deliliers persiste nelle sue
    scorribande, Fadigati ricerca sempre più la
    compagnia del narratore e della sua famiglia. Nel
    pomeriggio prende a frequentare il campo da
    tennis dove il narratore gioca coi tre figli dei
    Lavezzoli.
  • Non sapendo cosaltro fare, Fadigati riempie il
    vuoto delle sue giornate facendo larbitro dei
    set fra i quattro giovani tennisti dilettanti.

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Schede di letturaRiccione 8-12
  • Cap. 12
  • Il temporale del 31 agosto segna il cambio di
    stagione lestate era un ricordo e il narratore
    preferisce restare in casa a studiare, anziché
    recarsi in spiaggia. Un giorno è disturbato dalle
    proteste della signora Lavezzoli, indignata a
    causa dellultima scenata fra Deliliers e il
    dottor Fadigati.
  • Mentre sta per andare al tennis, il narratore è
    fermato dal padre che lavverte che i Lavezzoli
    non ci saranno. Gli comunica pure che ha scritto
    il fratello Ernesto da Londra, ma il narratore
    non si ferma e prosegue verso il campo da tennis
    dove trova Fadigati, i cui occhiali sono
    incrinati.
  • Fadigati racconta del suo diverbio con
    Deliliers, che ha reagito dandogli un pugno in
    faccia davanti a tutti. Il dottore mostra al
    narratore il biglietto ritrovato in camera, nel
    quale Deliliers ironicamente gli dava laddio
    dopo averlo derubato di tutto.
  • Il dottore è in partenza per Ferrara. Alla
    richiesta del narratore su perché non denuncia
    Deliliers, il dottore risponde sorpreso
    Denunciarlo?... Ma le pare possibile?.

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Schede di letturaDue solitudini 13-18
  • Cap. 13
  • Il 10 ottobre il narratore rientra a Ferrara. Le
    ultime settimane a Riccione sono segnate dal
    montare della campagna anti-giudaica sui
    giornali, che sconvolge la famiglia del
    narratore. Questi si chiude in un silenzio
    ostinato, compiendo solitarie pedalate per più
    giorni di seguito.
  • A Ferrara, il narratore fa un giro in bici per
    la città e sosta al cimitero israelitico. La
    tranquillità del luogo attenua le angosce per il
    futuro incerto, finché in Corso Roma incontra
    Nino Bottechiari col quale passeggia sino al
    Duomo.
  • Bottechiari rivela che Deliliers è a Parigi, da
    dove ha scritto una lettera per insultare i
    vecchi amici giudicati squallidi provinciali. Ciò
    dà modo a Bottechiari di esprimersi sul degrado
    dei tempi moderni e dellItalia.

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Schede di letturaDue solitudini 13-18
  • Cap. 14
  • Dalla Messa di mezzogiorno escono frotte di
    giovani, visti ora con occhi diversi dal
    narratore che soffre per la sua condizione di
    ebreo. Le sue riflessioni sono interrotte dallo
    strillone Cenzo, un mezzo deficiente che grida un
    titolo che annuncia nuove misure contro i giudei.
  • Cresce nel narratore lodio dellebreo verso i
    goi, i cattolici. Bottechiari cerca di affrontare
    largomento provando a rassicurare il narratore.
    Per Bottechiari gli Italiani sono incapaci di
    senso del tragico, ma così dicendo si rende conto
    di quanto inopportune siano le sue parole.
  • Alla fine, Bottechiari chiede al narratore se
    doveva o meno accettare lincarico di Addetto
    alla Cultura offertogli dal Carini, esponente del
    Partito fascista. Di famiglia socialista è il
    caso che accetti o no? Il narratore lo esorta a
    farlo. Contento del parere, Bottechiari si augura
    di riprendere largomento e di mantenere i
    contatti.

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Schede di letturaDue solitudini 13-18
  • Cap. 15
  • Il narratore, durante una passeggiata notturna
    per Ferrara, incontra di nuovo il dr. Fadigati.
    Il dottore è seguito da una cagna randagia, alla
    quale si rivolge con affetto quasi ad alleviare
    la sua solitudine. Mentre si salutano, da un
    bordello nei pressi esce un gruppo di giovani e,
    per evitarne i probabili atti di prepotenza, i
    due si allontanano.
  • Il dr. Fadigati, invecchiato velocemente negli
    ultimi mesi, confessa al narratore le sue
    disgrazie dopo i fatti dellestate è stato
    esonerato dallincarico in ospedale e lo studio
    privato è ora per lo più deserto, tanto che non
    sa se riuscirà a mantenerlo. Il narratore gli
    suggerisce di partire, ma il dottore chiede se
    servirebbe davvero.
  • A un certo punto, Fadigati quasi rimpiange di
    non essere senza pensieri come la cagna che lo
    segue. Perché non ammettere di essere soltanto
    una bestia?. Il narratore replica che sarebbe
    come dire perché un cittadino italiano non si
    decide ad ammettere di essere soltanto un
    ebreo?.
  • Il dottore rileva però che il suo caso è diverso
    da quello del narratore, per il quale lessere
    ebreo non costituisce una diminuzione. Invece,
    lui non riesce più a tollerarsi dopo le
    umiliazioni subite da Deliliers. Come al solito
    la vittima Fadigati consentiva al carnefice
    Deliliers. Al contrario del narratore che, di
    fronte al sopruso, riesce a provare solo odio. I
    due si lasciano sulla soglia della casa del
    narratore, che per benevolenza dice di risentirsi
    al telefono.

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Schede di letturaDue solitudini 13-18
  • Cap. 16
  • Due giorni dopo il dr. Fadigati telefona al
    narratore, che dopo un primo momento di
    incertezza si mostra gentile.
  • Il dottore racconta che la cagna randagia lha
    poi seguito fino a casa. La mattina dopo, quando
    lha accompagnata fuori, passeggiando per strada,
    ha sentito il garzone del fornaio che lha
    richiamata la cagna era sua. Prima di
    allontanarsi, però, la cagna ha rivolto un ultimo
    sguardo al dottore sempre più solo.
  • La conversazione per il narratore diventa sempre
    più imbarazzante, perché non sa cosa rispondere e
    teme che i famigliari capiscano con chi sta
    parlando. Prima di chiudere la telefonata,
    fissano un appuntamento per il sabato per andare
    a vedere insieme il livello del Po a
    Pontelagoscuro.

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Schede di letturaDue solitudini 13-18
  • Cap. 17
  • Le piogge di sabato e domenica fanno dimenticare
    al narratore la promessa di Fadigati che evita di
    telefonare e il narratore, per pura dimenticanza,
    trascura anche lui di chiamare.
  • Nella domenica, il narratore dà ripetizioni di
    latino alla sorella Fanny. Per consolarla di un
    rimprovero promette di accompagnarla al cinema,
    ma poi allExcelsior ci va da solo. Dentro la
    sala, il narratore siede contrariamente al solito
    in platea. Qui, con lo sguardo, cerca il dr.
    Fadigati sebbene lorario non sia il solito suo.
  • Uscito dal cinema alle sette di sera, prova a
    telefonargli da una cabina ma non risponde
    nessuno. Riprende la strada verso casa e, dopo
    aver comprato il giornale dallo strillone Cenzo,
    trova la madre allegra perché il fratello Ernesto
    ha annunciato il suo rientro da Parigi.
  • Il narratore chiede se ha telefonato qualcuno
    per lui. Ma la madre ricorda solo la telefonata
    di Bottecchiari. Al rientro, il padre annuncia
    grandi novità e guarda distrattamente il
    telegramma di Ernesto, cosicché la madre mostra
    prima il broncio e poi si decide a chiedere di
    cosa si tratta.

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Schede di letturaDue solitudini 13-18
  • Cap. 18
  • Il padre ha saputo dallavv. Geremia Tabet, ben
    dentro alle segrete cose, che nonostante la
    campagna in corso non sarà varata alcuna legge
    razziale contro gli Ebrei. Il narratore è
    scettico e dubbioso, ma soprattutto non condivide
    lingenua fiducia del padre.
  • Preso il giornale, non riesce a leggerlo perché
    travolto dai pensieri. Il senso di solitudine
    degli ultimi mesi diviene ancora più atroce,
    perché comprende quale diversità ci sia anche
    rispetto al padre che si comportava come fosse
    stato riabilitato.
  • Dopo aver osservato il padre, il narratore
    ricomincia a leggere e infine gli occhi cadono su
    un titolo di cronaca Noto professionista
    ferrarese annegato nelle acque del Po presso
    Pontelagoscuro. Dopo un primo spaesamento,
    comprende cosa è successo. Sebbene larticolo
    parlasse solo di disgrazia, per il narratore non
    ci sono dubbi sul suicidio del povero dr.
    Fadigati, disonorato e senza più ragione alcuna
    di restare al mondo.
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