Title: Gli occhiali d
1Gli occhiali doro di Giorgio Bassani
- Presentazione
- Il libro
- Lautore I-II
- Schede di lettura
- Parte prima il dottor Fadigati (capitoli 1-3)
- Parte seconda sul treno Ferrara-Bologna
(capitoli 4-7) - Parte terza vacanze a Riccione (capitoli 8-12)
- Parte quarta due solitudini (capitoli 13-18)
I.I.S. Carlo Urbani Ostia A cura del prof.
Luigi O. Rintallo
2PresentazioneIl libro
- Gli occhiali doro (1958)
- La prima edizione del romanzo esce presso
Einaudi nel 1958. Lautore, 42enne, è già un
affermato scrittore con allattivo i racconti
riuniti nelle Cinque storie ferraresi, usciti
sempre da Einaudi, che ottennero il premio Strega
1956. Quando nel 1974 Bassani riordina le sue
opere narrative, Gli occhiali doro diviene il
secondo dei sei libri che compongono Il romanzo
di Ferrara ove sono raccolti tutti i romanzi e i
racconti di argomento ferrarese. - Il libro, più un racconto lungo che un romanzo,
si colloca nella produzione di Bassani come una
sesta storia ferrarese ambientato a Ferrara
negli anni Trenta, ha per protagonisti il
narratore (un giovane studente di famiglia ebrea)
e il dottor Athos Fadigati, un affermato
otorinolaringoiatra omosessuale. Se dapprima la
diversità del medico è accettata dai
concittadini, quando la sua frequentazione con il
giovane Deliliers si fa scoperta ha inizio un
lento processo di isolamento. - La vicenda del dottore corre parallela a quella
del narratore, la cui vita viene stravolta dal
pregiudizio anti-ebraico allorigine
dellemanazione delle leggi del 1938, che
impongono severe restrizioni a chiunque sia di
origine ebraica. Le due diversità sessuale e
razziale diventano così le facce di una comune
condizione di emarginazione. - In 18 capitoli, la narrazione può sintetizzarsi
in quattro macro-sequenze I Presentazione del
dr. Athos Fadigati e descrizione delle sue
abitudini, che inizialmente non provocano alcuno
scandalo tra i ferraresi (capp. 1-3) II
Frequentazione di Fadigati col gruppo di studenti
universitari, di cui fa parte il narratore,
durante i viaggi in treno per Bologna (capp.
4-7) III Vacanze estive a Riccione nel 1937,
dove lamicizia tra Fadigati e il giovane
arrogante Deliliers suscita scandalo tra i
benpensanti ciononostante si infittiscono i
colloqui tra il narratore e il medico, che alla
fine viene abbandonato e derubato da Deliliers
(capp. 8-12) IV Mentre monta la campagna
anti-giudaica, il narratore rientra a Ferrara
dove rivede Fadigati, sempre più solo e alla
ricerca di un contatto umano dopo un
appuntamento telefonico mancato, il narratore
legge sul giornale del suicidio di Fadigati
(capp. 13-18).
3PresentazioneLautore I
- Giorgio Bassani (1916-2000)
- 1916-34 Nasce a Bologna il 4 marzo da una
famiglia della borghesia ebraica di Ferrara. Qui
trascorre linfanzia coi genitori, il fratello
Paolo e la sorella Jenny. Sino al 1943 abiterà
nella casa di via Cisterna del Follo, 1. Dapprima
intenzionato a studiare musica, si iscrive poi a
Lettere nelluniversità di Bologna dove stringe
nuovi rapporti intellettuali con artisti e
letterati. - 1935-39 Frequenta a Ferrara la biblioteca di
Giuseppe Ravegnani, illustre letterato, ma dopo
lemanazione delle leggi razziali del 38 ne è
allontanato in quanto ebreo. Inizia la sua
militanza anti-fascista clandestina. Nel
frattempo si laurea e comincia a insegnare
letteratura italiana nella scuola ebraica di
Ferrara. - 1940-47 Con lo pseudonimo di Giacomo Marchi
pubblica Una città di pianura. A Firenze,
frequenta il caffè letterario delle Giubbe
rosse. A giugno del 43 è incarcerato
rilasciato a luglio, si sposa il mese successivo
con Valeria Sinigallia e dopo un primo soggiorno
a Firenze si trasferisce a Roma. Nel 45 nasce la
figlia Paola e pubblica la raccolta di versi
Storie di poveri amanti. Abbandona il Partito
dazione per aderire al Partito socialista. - 1948-55 Diventa redattore del semestrale
Botteghe Oscure, impegnato a diffondere la
letteratura italiana e straniera, sulla scia
della politica culturale del Pci. Nel 49 gli
nasce Enrico. Insegna allIstituto Nautico di
Napoli e intanto comincia a lavorare come
sceneggiatore nel cinema. Nel 51 Mondadori
pubblica la raccolta Unaltra libertà. Le prime
tre storie ferraresi escono con il titolo La
passeggiata prima di cena da Sansoni nel 1953.
Due anni dopo esce Gli ultimi anni di Clelia
Trotti e fonda con Elena Croce lassociazione
Italia nostra, di cui nel 1965 diventerà
Presidente. - 1956-59 Einaudi pubblica Cinque storie
ferraresi che vince il premio Strega. Inizia a
collaborare per leditore Feltrinelli, per il
quale scoprirà nel 58 il romanzo di Tomasi di
Lampedusa Il Gattopardo, rifiutato già da Einaudi
e Mondadori. Nello stesso anno esce Gli occhiali
doro. Dal 57 ha preso a insegnare storia del
teatro allAccademia di arte drammatica di Roma.
4PresentazioneLautore II
- Giorgio Bassani (1916-2000)
- 1960-63 Fa uscire da Einaudi il volume Le
storie ferraresi dove raccoglie i racconti
scritti finora e ambientati a Ferrara. Chiusa la
rivista Botteghe Oscure, collabora ad altre
testate. Il regista Florestano Vancini ricava da
uno dei suoi racconti il film La lunga notte del
43, sceneggiato da De Concini e Pasolini. Col
romanzo Il giardino dei Finzi Contini vince nel
1962 il premio Viareggio. Lanno seguente torna
alla poesia con la raccolta Lalba ai vetri.
Poesie 1942-50. A seguito di un dissidio con
leditore circa lopera di Alberto Arbasino
Fratelli dItalia, cessa di collaborare con
Feltrinelli. Finito in causa, è anche al centro
di aspre polemiche letterarie con critici e
scrittori legati alla neo-avanguardia del Gruppo
63. Rottura di molte relazioni e amicizie. - 1964-71 Einaudi pubblica Dietro la porta. In
ottobre entra alla Rai, candidato dai socialisti,
in qualità di vice-presidente. Affida la
trasmissione LApprodo a Bertolucci, che
realizza due monografie su Proust e Longhi.
Gallimard traduce in francese Gli occhiali doro
e altre storie ferraresi. Due anni dopo presso
Einaudi esce un suo volume di saggi Le parole
preparate. Nel 67 si dimette dalla Rai, a
seguito di problemi sorti con alcune nomine
allinterno dellazienda si allontana dal Psi,
per avvicinarsi ai repubblicani di Ugo La Malfa,
cui era legato da antica amicizia. Nel 68 esce
il suo romanzo più pessimista LAirone. La
Documento Film riprende, nel 1970, il progetto di
un film tratto dal Giardino dei Finzi Contini ne
affida la regia a De Sica e la sceneggiatura a
Bonicelli e Bassani stesso. In seguito, però, la
revisione dello sceneggiatore Ugo Pirro lascerà
insoddisfatto Bassani, tanto da rifiutare la
paternità del copione. Nel 71 cessa pure la
collaborazione con Paragone. - 1972-2000 Raccoglie alcuni suoi racconti ne
Lodore del fieno. Viaggio negli Usa nel 73,
anno di pubblicazione presso Mondadori di una
nuova edizione delle storie ferraresi col nuovo
titolo Dentro le mura. Lanno dopo esce Il
romanzo di Ferrara, che riunisce in un solo
volume, di sei libri, racconti e romanzi di
argomento ferrarese. Nel 76 insegna negli Usa a
Berkley a Roma conosce linsegnante americana
Portia Prebys con la quale condividerà gli ultimi
anni di vita. Nel 78 incarico alluniversità di
Toronto. Due anni dopo redige la versione
definitiva del Romanzo di Ferrara. Nell81
pubblica tutte le sue poesie nel volume In rima e
senza e, nell84, la produzione saggistica in Di
là dal cuore. Nel 98 Mondadori pubblica le Opere
nei Meridiani. Dopo lunga malattia, muore a Roma
il 13 aprile 2000.
5Schede di letturaIl dr. Fadigati 1-3
- Cap. 1
- Presentazione del dottor Athos Fadigati
proveniente da Venezia, dopo la prima guerra
mondiale si insedia a Ferrara dove apre uno
studio medico da otorinolaringoiatra. - Riferimenti storici al biennio rosso e alla
presa del potere del fascismo. - Descrizione fisica ha colorito terreo,
guance glabre, la pinguedine del cardiaco
congenito. Gradevolmente grassoccio, teme il
freddo e si mostra cortese con tutti. - Direttore al SantAnna del reparto
orecchio-naso-gola, il suo ambulatorio in via
Gorgadello a Ferrara è il più prestigioso e
avanzato della città, frequentato dalla buona
borghesia che poteva intrattenersi anche in
piacevoli conversazioni col dottore, esperto
darte e di musica wagneriana.
6Schede di letturaIl dr. Fadigati 1-3
- Cap. 2
- La curiosità dei cittadini per le attività di
Fadigati nel tempo libero come trascorre le
serate? Alle otto, otto e un quarto, eccolo a
zonzo per le vie di Ferrara. Ora davanti a una
vetrina, ora presso le bancarelle del Duomo. Nei
portici di via San Romano, tra la folla plebea. - - Alle dieci non mancava allo spettacolo di uno
dei quattro cinema di Ferrara alla galleria
delle persone distinte, preferiva la platea.
Simpatico a tutti, incuriosiva quel suo tratto da
bohemien che non gli impediva di frequentare i
due Circoli cittadini dei Negozianti e
dellUnione. - - Uomo affermato e di successo, gli manca solo
una donna, si dicono i ferraresi finché un
giorno cominciarono a udirsi strane voci
7Schede di letturaIl dr. Fadigati 1-3
- Cap. 3
- Lomosessualità del dottore non fa scandalo,
incuriosisce i più maliziosi ma non pregiudica
lopinione su di lui. Nel buio della sala
cinematografica, qualcuno scruta alla ricerca del
luccichio dei suoi occhiali doro in platea, ma
finisce lì. Se lincontrano sul treno, i
concittadini sono ben lieti di scambiare due
chiacchiere con lui sul Maggio musicale
fiorentino. - A lode del dottore la sua discrezione, che non
sconfina mai nellindecenza. Talvolta venivano
fatti i nomi dei suoi accompagnatori la guardia
municipale Manservigi dagli occhi azzurri,
lusciere comunale Trapolini, un ex giocatore
della Spal Olao Bausi ma mai un episodio
sconveniente in pubblico
8Schede di letturaSul treno 4-7
- Cap. 4
- Sul treno Ferrara-Bologna, in partenza poco
prima delle 7, salivano gli studenti universitari
che andavano a lezione nel capoluogo. Accelerato
con sei carrozze di terza e una di seconda
classe, pareva dimenticato da tutti, cumulando
ritardi a dispetto delle autorità che facevano
vanto di far viaggiare in orario i convogli
ferroviari. - In 3ª classe siede il narratore, coi suoi
compagni di studio fra i quali era anche Erardo
Deliliers, matricola a Scienze politiche dal
temperamento sbruffone e arrogante. Da Poggio
Renatico in poi, i vagoni di terza si riempiono
di una piccola folla di vilains (studenti medi,
mercanti di bestiame, qualche maestro), mentre
il solo vagone di seconda viaggia vuoto, occupato
solo dal personale del treno dedito a partite di
scopa e tressette. - È proprio Deliliers a scoprire, nel febbraio
1937, che lunico viaggiatore in seconda classe è
il dottor Fadigati, condotto ogni martedì e
venerdì alla stazione dallautista di unAstura
Lancia color verde. Alla domanda di Bianca
Sgarbi, studentessa di Lettere, fidanzata di Nino
Bottecchiari, nipote dellex deputato socialista,
su chi sia Fadigati, Deliliers risponde Oh, un
vecchio finocchio.
9Schede di letturaSul treno 4-7
- Cap. 5
- Per sfuggire alla solitudine dello
scompartimento di 2ª, Fadigati comincia a passare
in 3ª . Allinizio si faceva aprire la porta di
comunicazione dal capotreno, che come un
carceriere glielapriva sbuffando. Poi, per non
infastidire più i ferrovieri impegnati a giocare,
decise di fare da sé scendendo a Poggio Renatico
e passando di vagone. - I primi contatti con gli studenti avvengono
tuttavia a Bologna, alluscita dalla stazione.
Fadigati parla loro del tempo e di altre
banalità, ma basta che uno solo gli risponda che
lui rivela subito di conoscerli bene tutti,
avendoli visti crescere uno per uno. - Gli incontri si susseguono e nasce una forma di
amicizia fra il dottore e il gruppo di studenti,
tanto che dallaprile 1937 Fadigati fa il viaggio
in treno con loro.
10Schede di letturaSul treno 4-7
- Cap. 6
- Con indulgenza paterna Fadigati assiste alle
discussioni fra gli studenti, che spaziano dallo
sport alla politica, dalla letteratura ai
sentimenti. Forse ancora non sa che essi sanno il
suo segreto. O per lo meno si illude che sia
così. - Viaggiando in loro compagnia, confida Fadigati,
gli sembra desser tornato ai tempi in cui era
studente quando faceva anche lui il pendolare fra
Venezia e Padova (1910-15 e laurea con lode). - Il dottore si apre coi giovani racconta di sua
mamma, della solitudine di studente in
subaffitto, dellorto di alcuni contadini
Finché, non è interrotto bruscamente da Deliliers
che, destandosi dal sonno, allude villanamente
alla sua omosessualità. - Quellattimo di abbandono costa caro al dottore,
che si ritrae temendo il ridicolo.
11Schede di letturaSul treno 4-7
- Cap. 7
- Fadigati è riservato, ma ciononostante il gruppo
di studenti comincia a mostrarsi poco rispettoso
nei suoi confronti. Più aumentano le sgarberie
(di Deliliers in particolare) e più il dottore si
affanna di essere simpatico. - Respinto su più fronti (dal cinema alla musica),
si avventura nella politica ed esprime favore
allinvio di legionari italiani in Spagna a
sostegno dei franchisti. Bottecchiari lo rimbecca
duramente, lasciandolo quasi balbettante e
sorpreso (forse piacevolmente sorpreso dal
manifestarsi dello scetticismo nello studente
verso il regime). - Nello sport linterlocutore privilegiato era
Deliliers, campione di boxe. Altro che solo
violenza e brutalità, la boxe è davvero la noble
art, spiega il giovane ridicolizzando il Fadigati
prodigo di consigli prudenti. - Provocazione di Deliliers sofferente di malattie
veneree. - Alla pasticceria Majani, nel mese di giugno, il
narratore e i suoi amici scorgono il dottor
Fadigati in mezzo al gruppo di giovani atleti fra
i quali è Deliliers, quasi un padre dal cuore
tenero, il quale abbia consentito di pagare il
gelato a un branco di figli e nipotini
turbolenti.
12Schede di letturaRiccione 8-12
- Cap. 8
- È lestate del 1937 il narratore, con la madre
e la sorella Fanny sono in vacanza in una
villetta di Riccione, mentre il padre è rimasto a
Ferrara in attesa di raggiungerli più tardi. In
spiaggia tutti parlano dellamicizia scandalosa
tra Fadigati e Deliliers, che passano da un
albergo allaltro della riviera adriatica su una
due posti rossa Alfa Romeo 1750. - Il 20 agosto i due sono di nuovo a Riccione, nel
Grand Hotel ove alloggiano nella stessa stanza.
Deliliers guida spavaldo lauto e balla ogni
sera, mentre il dottore lo osserva nelle sue
evoluzioni con le ragazze del posto. - Primo ad arrivare in spiaggia, Fadigati siede in
riva al mare sotto lombrellone Deliliers giunge
solo alle 11 nello splendore dei suoi ventanni. - La vicina dombrellone della famiglia del
narratore, la pettegola signora Lavezzoli, tiene
informati tutti sulla nuova coppia (gli
sposini). Per lei il dottore non era scusabile
in nessun modo. Manifestare così il suo vizio
era da degenerato. - Il narratore sa, invece, che in quel
comportamento cera il marchio di Deliliers,
tutta la sua cattiveria e strafottenza. - Il 25 agosto arriva in spiaggia il padre del
narratore ignaro di tutto, il quale conversa con
Fadigati spensieratamente.
13Schede di letturaRiccione 8-12
- Cap. 9
- Fadigati si unisce, un po esitante, al gruppo
della famiglia del narratore e dei Lavezzoli e
inizia a conversare con loro, finalmente sereno.
Tuttavia, appena vanta lAdriatico rispetto alla
costa tirrenica ecco che la signora Lavezzoli
reagisce aspra, per dare sfogo alla sua malignità
nei confronti del dottore. - Di lontano scorgono Mussolini, subito lodato
dalla Lavezzoli mentre il padre del narratore
esprime il suo disappunto cercando una sponda
nellavvocato Lavezzoli che, stupendolo, si
rivela invece un convinto fautore del regime. La
signora racconta pure di aver visto piangere il
Duce alla notizia delluccisione del cancelliere
austriaco Dollfuss nel 34. - Fadigati, umiliato da un frase acida della
Lavezzoli sul suo rapporto con Deliliers, si
allontana frettolosamente e si dirige verso
lalbergo, stravolto dallansia per il ritardo
del suo giovane amico. Il padre del narratore,
messo infine al corrente di ogni cosa, commenta
sottovoce Puvràz (poveraccio).
14Schede di letturaRiccione 8-12
- Cap. 10
- Dopo pranzo, il narratore torna sulla spiaggia
deserta investita dal grecale. Quando alle cinque
giunge alla rotonda dinanzi al Grand Hotel nota
Fadigati, seduto su una panchina di cemento, e si
ferma a parlare con lui. - Per terra una dozzina di mozziconi di sigaretta
testimonia lansiosa attesa del dottore, ma il
narratore non ha il coraggio di chiedergli di
Deliliers. Questi si era recato a Rimini con la
macchina, per raggiungere due sorelle di Parma e
al suo rientro, alle otto di mattina, aveva
litigato col dottore nellatrio dellhotel. - La sera, di ritorno dal tennis, il narratore è
sulla terrazza del Grand Hotel dove discute di
politica con la signora Lavezzoli, che nel suo
fanatismo aderisce in pieno alla propaganda
anti-giudaica. Il narratore preferisce a quel
punto allontanarsi e, nella sala, è avvicinato da
Deliliers che lo invita a seguirlo lindomani a
Rimini allappuntamento con le due sorelle. - Raggiunto da Fadigati, Deliliers parte con lui a
bordo della rombante Alfa Romeo, quasi a
festeggiare lavvenuta riconciliazione.
15Schede di letturaRiccione 8-12
- Cap. 11
- Il narratore decide di non seguire Deliliers e
raggiunge in spiaggia Fadigati abbandonato a
una solitudine immensa. I genitori del
narratore arrivano poco dopo e sembrano scontenti
che egli si intrattenga col dottore. - Il padre del narratore abbandona ogni proposito
di sostenutezza e conversa anchegli con
Fadigati di letteratura antica e moderna. Il
clima disteso consente al dottore di sopportare
meglio le frecciate velenose della signora
Lavezzoli, sopraggiunta in spiaggia dopo la
messa. - Visto che Deliliers persiste nelle sue
scorribande, Fadigati ricerca sempre più la
compagnia del narratore e della sua famiglia. Nel
pomeriggio prende a frequentare il campo da
tennis dove il narratore gioca coi tre figli dei
Lavezzoli. - Non sapendo cosaltro fare, Fadigati riempie il
vuoto delle sue giornate facendo larbitro dei
set fra i quattro giovani tennisti dilettanti.
16Schede di letturaRiccione 8-12
- Cap. 12
- Il temporale del 31 agosto segna il cambio di
stagione lestate era un ricordo e il narratore
preferisce restare in casa a studiare, anziché
recarsi in spiaggia. Un giorno è disturbato dalle
proteste della signora Lavezzoli, indignata a
causa dellultima scenata fra Deliliers e il
dottor Fadigati. - Mentre sta per andare al tennis, il narratore è
fermato dal padre che lavverte che i Lavezzoli
non ci saranno. Gli comunica pure che ha scritto
il fratello Ernesto da Londra, ma il narratore
non si ferma e prosegue verso il campo da tennis
dove trova Fadigati, i cui occhiali sono
incrinati. - Fadigati racconta del suo diverbio con
Deliliers, che ha reagito dandogli un pugno in
faccia davanti a tutti. Il dottore mostra al
narratore il biglietto ritrovato in camera, nel
quale Deliliers ironicamente gli dava laddio
dopo averlo derubato di tutto. - Il dottore è in partenza per Ferrara. Alla
richiesta del narratore su perché non denuncia
Deliliers, il dottore risponde sorpreso
Denunciarlo?... Ma le pare possibile?.
17Schede di letturaDue solitudini 13-18
- Cap. 13
- Il 10 ottobre il narratore rientra a Ferrara. Le
ultime settimane a Riccione sono segnate dal
montare della campagna anti-giudaica sui
giornali, che sconvolge la famiglia del
narratore. Questi si chiude in un silenzio
ostinato, compiendo solitarie pedalate per più
giorni di seguito. - A Ferrara, il narratore fa un giro in bici per
la città e sosta al cimitero israelitico. La
tranquillità del luogo attenua le angosce per il
futuro incerto, finché in Corso Roma incontra
Nino Bottechiari col quale passeggia sino al
Duomo. - Bottechiari rivela che Deliliers è a Parigi, da
dove ha scritto una lettera per insultare i
vecchi amici giudicati squallidi provinciali. Ciò
dà modo a Bottechiari di esprimersi sul degrado
dei tempi moderni e dellItalia.
18Schede di letturaDue solitudini 13-18
- Cap. 14
- Dalla Messa di mezzogiorno escono frotte di
giovani, visti ora con occhi diversi dal
narratore che soffre per la sua condizione di
ebreo. Le sue riflessioni sono interrotte dallo
strillone Cenzo, un mezzo deficiente che grida un
titolo che annuncia nuove misure contro i giudei. - Cresce nel narratore lodio dellebreo verso i
goi, i cattolici. Bottechiari cerca di affrontare
largomento provando a rassicurare il narratore.
Per Bottechiari gli Italiani sono incapaci di
senso del tragico, ma così dicendo si rende conto
di quanto inopportune siano le sue parole. - Alla fine, Bottechiari chiede al narratore se
doveva o meno accettare lincarico di Addetto
alla Cultura offertogli dal Carini, esponente del
Partito fascista. Di famiglia socialista è il
caso che accetti o no? Il narratore lo esorta a
farlo. Contento del parere, Bottechiari si augura
di riprendere largomento e di mantenere i
contatti.
19Schede di letturaDue solitudini 13-18
- Cap. 15
- Il narratore, durante una passeggiata notturna
per Ferrara, incontra di nuovo il dr. Fadigati.
Il dottore è seguito da una cagna randagia, alla
quale si rivolge con affetto quasi ad alleviare
la sua solitudine. Mentre si salutano, da un
bordello nei pressi esce un gruppo di giovani e,
per evitarne i probabili atti di prepotenza, i
due si allontanano. - Il dr. Fadigati, invecchiato velocemente negli
ultimi mesi, confessa al narratore le sue
disgrazie dopo i fatti dellestate è stato
esonerato dallincarico in ospedale e lo studio
privato è ora per lo più deserto, tanto che non
sa se riuscirà a mantenerlo. Il narratore gli
suggerisce di partire, ma il dottore chiede se
servirebbe davvero. - A un certo punto, Fadigati quasi rimpiange di
non essere senza pensieri come la cagna che lo
segue. Perché non ammettere di essere soltanto
una bestia?. Il narratore replica che sarebbe
come dire perché un cittadino italiano non si
decide ad ammettere di essere soltanto un
ebreo?. - Il dottore rileva però che il suo caso è diverso
da quello del narratore, per il quale lessere
ebreo non costituisce una diminuzione. Invece,
lui non riesce più a tollerarsi dopo le
umiliazioni subite da Deliliers. Come al solito
la vittima Fadigati consentiva al carnefice
Deliliers. Al contrario del narratore che, di
fronte al sopruso, riesce a provare solo odio. I
due si lasciano sulla soglia della casa del
narratore, che per benevolenza dice di risentirsi
al telefono.
20Schede di letturaDue solitudini 13-18
- Cap. 16
- Due giorni dopo il dr. Fadigati telefona al
narratore, che dopo un primo momento di
incertezza si mostra gentile. - Il dottore racconta che la cagna randagia lha
poi seguito fino a casa. La mattina dopo, quando
lha accompagnata fuori, passeggiando per strada,
ha sentito il garzone del fornaio che lha
richiamata la cagna era sua. Prima di
allontanarsi, però, la cagna ha rivolto un ultimo
sguardo al dottore sempre più solo. - La conversazione per il narratore diventa sempre
più imbarazzante, perché non sa cosa rispondere e
teme che i famigliari capiscano con chi sta
parlando. Prima di chiudere la telefonata,
fissano un appuntamento per il sabato per andare
a vedere insieme il livello del Po a
Pontelagoscuro.
21Schede di letturaDue solitudini 13-18
- Cap. 17
- Le piogge di sabato e domenica fanno dimenticare
al narratore la promessa di Fadigati che evita di
telefonare e il narratore, per pura dimenticanza,
trascura anche lui di chiamare. - Nella domenica, il narratore dà ripetizioni di
latino alla sorella Fanny. Per consolarla di un
rimprovero promette di accompagnarla al cinema,
ma poi allExcelsior ci va da solo. Dentro la
sala, il narratore siede contrariamente al solito
in platea. Qui, con lo sguardo, cerca il dr.
Fadigati sebbene lorario non sia il solito suo. - Uscito dal cinema alle sette di sera, prova a
telefonargli da una cabina ma non risponde
nessuno. Riprende la strada verso casa e, dopo
aver comprato il giornale dallo strillone Cenzo,
trova la madre allegra perché il fratello Ernesto
ha annunciato il suo rientro da Parigi. - Il narratore chiede se ha telefonato qualcuno
per lui. Ma la madre ricorda solo la telefonata
di Bottecchiari. Al rientro, il padre annuncia
grandi novità e guarda distrattamente il
telegramma di Ernesto, cosicché la madre mostra
prima il broncio e poi si decide a chiedere di
cosa si tratta.
22Schede di letturaDue solitudini 13-18
- Cap. 18
- Il padre ha saputo dallavv. Geremia Tabet, ben
dentro alle segrete cose, che nonostante la
campagna in corso non sarà varata alcuna legge
razziale contro gli Ebrei. Il narratore è
scettico e dubbioso, ma soprattutto non condivide
lingenua fiducia del padre. - Preso il giornale, non riesce a leggerlo perché
travolto dai pensieri. Il senso di solitudine
degli ultimi mesi diviene ancora più atroce,
perché comprende quale diversità ci sia anche
rispetto al padre che si comportava come fosse
stato riabilitato. - Dopo aver osservato il padre, il narratore
ricomincia a leggere e infine gli occhi cadono su
un titolo di cronaca Noto professionista
ferrarese annegato nelle acque del Po presso
Pontelagoscuro. Dopo un primo spaesamento,
comprende cosa è successo. Sebbene larticolo
parlasse solo di disgrazia, per il narratore non
ci sono dubbi sul suicidio del povero dr.
Fadigati, disonorato e senza più ragione alcuna
di restare al mondo.