Title: CSR come modello di
1- CSR come modello di governance allargata
dellimpresa e gli standard volontari di gestione
per attuarla
di Lorenzo Sacconi LaSER- Università di Trento
e EconomEtica, Milano e-mail
lorenzo.sacconi_at_economia.unitn.it
1
2CSR Molto disordine sotto il cielo, la
situazione è eccellente
- Economist ( 22 gennaio 2005)
- Oggi tutte le imprese, ma specialmente le più
grandi, da ogni parte sono apprezzate per il
fatto di occuparsi meno della ricerca del
profitto che, piuttosto, dellimpegno ad essere
socialmente responsabili. Sorprendentemente
queste richieste trovano ovunque nel mondo una
risposta piena di buona volontà, per non dire
entusiasta, da parte di consigli di
amministrazione illuminati. Le imprese rendono
omaggio in ogni occasione ai principi di CSR.
Hanno dirigenti per la CSR, consulenti di CSR,
dipartimenti per la CSR, e iniziative sulla CSR
così abbondanti da non saper più che farsene
3CSR Molto disordine sotto il cielo, la
situazione è eccellente
- Economist ( 25 gennaio 2008)
- fatta male la (CSR) può essere dannosa. Fatta
bene però. Non è unattività separata che le
imprese fanno da un lato, un angolo riservato
alla virtù, essa è semplicemente good business - più ciò accade, ironicamente , e più i giorni
della CSR sembrano cominciare essere contati
prima o poi risulterà semplicemente che si tratta
del modo di fare affari del 21 secolo - Insomma la tesi è business as usual
4Vari progetti hanno avviato la formulazione di
standard di gestione per la CSR
- Global reporting initiative (GRI)
- UK Accountability1000 e Sigma Project,
- Germania Values Management System Università di
Costanza. - In Spagna Aenor, e in Francia, Afnor hanno
proposto standard per la CSR sul modello di
sistemi per la Qualità. - USA lassociazione degli Ethics officer ha
chiesto allISO statunitense (BCMS)) di definire
uno standard per letica e la responsabilità
sociale.
5- In Italia per una volta non era stato ritardo
- standard per i bilanci sociali reso pubblico dal
GBS nella primavera del 2001, - progetto Q-RES (avviato nel 1999) ha portato
nellottobre del 2001 alle linee guida Q-RES, e
poi alla pubblicazione della Norma Q-RES
certificabile - Iniziative a livello degli enti locali e regioni
(es. Toscana) - Ma i governi non sono stati allaltezza
- Quasi persa lopportunità di una conferenza
governativa di sintesi
6- Ruolo importante svolto da istituzioni
internazionali - Molte di queste ed altre iniziative hanno prima
trovato eco e poi tratto incoraggiamento dal
Green Paper (2001) e poi nella Comunicazione
(2002) della Commissione Europea - Comunicazione del 2006 e risoluzione del
parlamento europeo - lONU, iniziativa del global compact,
- ILO, principi che stanno anche alla base i di
modelli di certificazione volontaria nel campo
della CSR (SA8000) - ISO avviate da oltre due anni le attività di
redazione per la definizione di guidance per la
OSR
7Perché la CSR è diventata così attuale?
- due forze che muovono contemporaneamente in
direzioni opposte - la tendenza alla privatizzazione delle decisioni
economiche rilevanti, - la tendenza alla responsabilizzazione dei
decisori economici di fronte ai differenti
interessi sociali coinvolti. - Prima tendenza
- posizioni libertarie e liberiste negli Stati
Uniti e in Gran Bretagna (anni 80) - La finanziarizzazione delleconomia è proceduta a
ritmi elevati dai 90, - il modello di capitalismo renano è stato ed è
sotto attacco per i suoi costi elevati - lalternativa delleconoma di piano è crollata
- Le attività delle imprese transnazionali
sfuggono al controllo degli Stati nazionali - In Italia avviate le privatizzazioni (public
utilities, settore bancario e telecomunicazioni)
8CSR una seconda tendenza, anche se spesso
minoritaria
- la domanda defficienza, associata alla spinta
nel senso della privatizzazione delle decisioni
economiche, non può andare disgiunta da una
complementare domanda di equità - Il campo di battaglia si è spostato dalla
politica al mercato - e, nel mercato, allinterno della sfera dei
criteri che presiedono alle decisioni manageriali
e imprenditoriali - Se è vero che imprese e soggetti imprenditoriali
possono avere più potere e autorità nelle moderne
società ad economia di mercato, allora sembra che
essi debbano fronteggiare una domanda crescente
di responsabilità sociale.
9Uno schema di spiegazione economica
- teorema di Coase se i costi di transazione del
mercato sono pari a zero (perfetta stipulazione e
attuazione dei contratti, assenza di effetti
esterni negativi), allora lo scambio di mercato
ottiene esiti efficienti per qualsiasi
allocazione iniziale dei diritti di proprietà. - La prima tendenza convinzione che il mercato
abbia costi di transazione inferiori alle
decisioni pubbliche - Ma lo spostamento delle decisioni economiche
alloca potere decisionale a soggetti privati -
dotati di autorità che promana dalle relazioni
di proprietà piuttosto che dalle forme della
legittimità politica. - Le imprese hanno rilevante influenza
- potere di mercato ex ante, esercizio di potere ex
post allinterno delle transazioni contrattuali
di lungo periodo, - influenza sulle decisioni politiche, attraverso
le attività di lobbying - Esercizio dautorità allinterno
dellorganizzazione
10- I costi di transazione del mercato non sono mai
zero - esercizio di opportunismo da parte di chi prende
le decisioni nei confronti di altri soggetti del
mercato e della società - contro-tendenza a favore della CSR siccome i
costi del mercato sono elevati, la sfera delle
decisioni dei soggetti economici privati può
essere estesa solo a condizione che - orientamento dei criteri in base ai quali
limpresa viene condotta, - cioè autoregolazione etica esplicita dei soggetti
privati operanti nel mercato che permette una
disciplina dallinterno delle decisioni
imprenditoriali e manageriali - Creatività nellescogitare forme istituzionali,
norme sociali e forme di governance multilaterali
che intervengono nel ridurre i costi di
funzionamento del mercato
11Lo scontento per la globalizzazione
- La creazione di mercati globali non produce di
per sé una diffusione più equa della ricchezza, e
può aumentare drammaticamente le disuguaglianze
economiche e sociali - Trappola dellirresponsabilità globale
dellimpresa - Il capitale finanziario spinge le imprese a
recidere i legami sociali con i territori ove le
imprese sono nate, per avvantaggiarsi dei
processi di delocalizzazione e di sub-fornitura - lassenza dinfrastrutture istituzionali nei PVS
non offre alcuna resistenza alla tendenza di
sfruttare al massimo la forza contrattuale
dellimprese - Non è certamente loperare di mercati
concorrenziali perfetti - potere di mercato e di contrattazione ex post
- assenza di condizioni istituzionali simmetriche e
imperfetta imposizione della legge
12Lo scontento per la globalizzazione
- Se le multinazionali si impegnassero per lo
sviluppo dei sistemi di welfare, di protezione
ambientale e dei diritti dei lavoratori nei
paesi in via di sviluppo - minore volume di delocalizzazioni per mera
riduzione di costo - per ciascuna attività il valore appropriato dagli
stakeholder locali sarebbe maggiore. - il volume delle operazioni svolte resterebbe
comunque elevato - Ma limpatto sociale delle delocalizzazioni sui
paesi di origine sarebbe meno drastico - Positivo limpatto sulla creazione e utilizzo di
capitale umano, di innovazione e capacità
imprenditoriale, in funzione di beni sociali come
istruzione, salute, sicurezza e della non
lacerazione delle reti di relazioni sociali e
umane. - il benessere sarebbe maggiore e la distribuzione
certamente più equa. - Dunque, in discussione non è lefficienza, ma un
problema di incentivi.
13legati alla fase transitoria di disequilibrio)
che deve esse attraversata prima che il mercato
concorrenziale perfetto recuperi uno stato
dequilibrio a livello globale? Dal momento che
in tutti questi passaggi si esercita potere di
mercato e di contrattazione ex post (ad esempio
ricontrattazione delle relazioni in cui si sono
formate relazioni di dipendenza sia nei paesi
dorigine, sia in quelli di delocalizzazione),
nonché lo sfruttamento dellassenza di condizioni
istituzionali simmetriche o dellimperfetta
imposizione della legge nei paesi in via si
sviluppo, quello che osserviamo non è certamente
loperare di mercati concorrenziali perfetti (o
quasi), in movimento verso una nuova posizione di
equilibrio. Se le multinazionali
Comè possibile che le imprese favoriscano una
globalizzazione per il mutuo vantaggio?
- incentivo a sostenere il valore dei titoli in
ogni periodo che sono sensibili alle politiche
concorrenziali di riduzione dei costi - La domanda di CSR cerca di cambiare i termini di
questo calcolo - Si incorpora in movimenti di opinione che si
manifestano attraverso lazione degli
stakeholder, fino a influire sui comportamenti
degli agenti di mercato - La ripulsa nei confronti delle iniquità della
globalizzazione, che ha basi nelle preferenze che
morali degli stakeholder, produce la minaccia
(economica) di far cadere opportunità di scambio - il che spinge limpresa a considerare le
convenienze associate a condotte alternative
14Scandali finanziari e lo sgonfiamento della bolla
speculativa nelle borse
- Contraddicono il dogma dello shareholder value
- Gli incentivi (remunerazioni volte ad
allineare linteresse degli amministratori con
quelli degli azionisti) non hanno risparmiato
danni a tutti, tranne chi deteneva le
informazioni riservate e il potere effettivo di
prendere le decisioni - Il meccanismo
- I manager hanno considerevoli margini di
discrezionalità - vantaggio informativo notevole nei confronti
degli azionisti e informazioni riservate sui
dati finanziari condisse con i revisori, i
sindaci e gli analisti finanziari (possibilità
di collusione). - Le remunerazioni dei manager agganciate ai valori
dei titoli creano lincentivo a manipolare
proprio quell informazione riservata, per fare
apparire migliori gli indicatori finanziari che
sostengono il valore delle stock options. - La rendita da condividere spinge a colludere
15scandali finanziari..
- Aspetto paradossale la strategia adottata non
era in senso letterale in contrasto con il
principio dello shareholder value, almeno nel
breve - Il problema è che la massimizzazione del valore
per gli azionisti, in contesti caratterizzati da
forte asimmetria informativa e opportunità di
collusione circa la comunicazione della
conoscenza sulle variabili che determinano la
fiducia degli investitori è autodistruttiva - Se
- linformazione rilevante, sulla base della quale
decidono gli investitori, è racchiusa in poche
mani ed è molto manipolabile, - E vi è facilità di collusione tra controllori e
controllati, -
- lincentivo alla massimizzazione del valore per
gli azionisti si traduce inevitabilmente nella
spinta a mentire e a manipolare linformazione.
16scandali finanziari ..
- Rinunciare al dogma dello shareholder value e
della mera accountability finanziaria. - Maggiori informazioni su tutti i comportamenti
dellimpresa, dalle relazioni industriali ai
rapporti con fornitori e clienti, agli impatti
ambientali e le azioni di lobbying, sarebbero più
utili allo stesso azionista, - Quanto più ampia è la materia su cui si rende
conto, tanto maggiori sono i watch-dogs attivi
17CSR Un modello di governance allargata
dellimpresa
- Definizione chi governa limpresa ha
responsabilità che si estendono dallosservanza
dei doveri fiduciari nei riguardi della proprietà
ad analoghi doveri fiduciari nei riguardi in
generale di tutti gli stakeholder. - Affermando la loro responsabilità sociale e
assumendo di propria iniziativa impegni che vanno
al di là delle esigenze regolamentari e
convenzionali cui devono comunque conformarsi, le
imprese si sforzano di elevare le norme collegate
allo sviluppo sociale, alla tutela dellambiente
e al rispetto dei diritti fondamentali, adottando
un sistema di governo aperto, in grado di
conciliare gli interessi delle varie parti
interessate nellambito di un approccio globale
della qualità e dello sviluppo sostenibile(Green
Paper, Bruxelles, 18.7.2001).
18Definizione di stakeholder
- Individui o categorie che hanno un interesse
rilevante in gioco nella conduzione dellimpresa -
- sia a causa degli investimenti specifici che
intraprendono (Stkh in senso stretto) - Sia a causa dei possibili effetti esterni
positivi o negativi delle transazioni effettuate
dallimpresa, che ricadono su di loro (Stkh in
senso ampio) - Lelenco è quello canonico
- Collaboratori, Clienti/Consumatori, Investitori
(azionisti/proprietà), Creditori, Fornitori,
Partner commerciali/competitori, Comunità locali
e nazionali in cui opera, Generazioni future
(interessi ambientali), Istituzioni pubbliche e
associazioni che le rappresentano
19Doveri fiduciari
- Un soggetto ha un interesse legittimo ma non è in
grado di prendere le decisioni rilevanti - Delega le decisioni a un fiduciario che dispone
di autorità sulla scelta delle azioni e degli
obbiettivi - ma gli interessi del fiduciante costituiscono
pretese legittime nei confronti del fiduciario - generano doveri in capo a chi ha autorità e sui
quali egli deve rispondere - La CSR estende questo concetto da una
prospettiva mono-stakeholder (in cui lunico
stakeholder rilevante ai fini della
identificazione dei doveri fiduciari è lo
shareholder) a una prospettiva multi-stakeholder
20Cosa sintende con governance
- Non è solo la composizione del CdA o il sistema
di deleghe e controllo sul management da parte
dei soci (governance ristretta) - È lallocazione dei diritti di decisione mediante
il quali si determina lappropriazione e la
ripartizione del surplus frutto degli
investimenti specifici - È linsieme degli interessi/diritti e dei doveri
correlati, in base ai quali si stabilisce in
funzione di chi è guidata limpresa e a chi il
gestore deve rendere conto - Implica che un modello di goverence è un
criterio che deve guidare la discrezionalità
dellamministratore, o imprenditore ,
21Governance delle imprese lemergere del modello
multi-stakeholder
- Significato di struttura governance allocare a
qualcuno le decisioni discrezionali non stabilite
da un contratto o un regolamento dettagliato (con
clausole condizionali complete) - ?Il mercato e la legge non devono essere
completi - Le domande rilevanti
- Quando occorre istituire un sistema di governance
alternativo al contratto? - A chi deve essere allocato il diritto di
decidere? - Come evitare che chi prende le decisioni
discrezionali ne faccia abuso?
22- Approccio I (Arrow) autorità come soluzione di
problemi di coordinamento e di informazione - Produzione congiunta vantaggiosa
- Lautorità accentra e trasmette le sole
informazioni necessarie alla coordinazione - Lautorità segnala le soluzioni di coordinamento
(supera lincertezza) - Approccio II (Alchian e Demsetz) problemi di
opportunismo e free riding nella produzione di
squadra - Produzione di squadra vantaggiosa
- Contributo personale non osservabile e incentivo
a fare il furbo - Autorità centrale come monitor specializzato che
può escludere dalla squadra - Ma non deve essere interno alla squadra (ecco
perché il capitalista)
23- Approccio III (Williamson , GHM) il diritto
residuale di controllo come risposta
allincompletezza contrattuale - Limpresa genera surplus a causa degli
investimenti specifici - eventi imprevisti rendono possibile la
ricontrattazione e lespropriazione degli
investimenti - lespropriazione distrugge gli incentivi a
intraprendere gli investimenti - Lautorità è il diritto di controllo sulle
decisioni ex ante non contrattabili e consente di
proteggere gli investimenti dalla
ricontrattazione - deve essere assegnata a chi ha investimenti più
essenziali a rischio
24- Approccio VI lapproccio multi-stakeholder
(M.Blair L.Stout) - Limpresa come produzione di team tra N
stakeholder che fanno investimenti specifici
legati da contratti incompleti. - Il ruolo del board of director come insieme di
fiduciari imparziali che bilanciano tra i vari
interessi per salvaguardare gli incentivi alla
cooperazione
25UNA LUNGA STORIA ALLA SPALLE
- anni 30. dibattito sullimpresa manageriale
- Separazione tra proprietà e controllo (Bearle
Means) - maggiore discrezionalità dei manager
- A chi rispondono e a chi devono rispondere i
manager? - - doveri fiduciari verso la proprietà?
- - doveri fiduciari più ampi? (Dodd)
- La tradizione del capitalismo manageriale il
management come professione e limpostazione
tecnocratica dagli anni 30 gli anni 70 - La svolta degli anni 80 il primato dei mercati
finanziari - il ricorso al take-over come metodo di controllo
, - meccanismi di remunerazioni dei manager legati al
valore delle azioni, stock options - i manager come agenti degli azionisti ottengono
rendite più elevate (paradosso)
26OECD Principles of Corporate Governance (Aprile
1999)
- III. The corporate governance framework should
recognise the rights of stakeholders as
established by law and encourage active
co-operation between corporations and
stakeholders in creating wealth, jobs, and the
sustainability of financially sound enterprises. - a) The corporate governance framework should
assure that the rights of stakeholders that are
protected by law are respected. - b) Where stakeholder interests are protected by
law, stakeholders should have the opportunity to
obtain effective redress for violation of their
rights. - b)The corporate governance framework should
permit performance-enhancing mechanisms for
stakeholder participation. - c) Where stakeholders participate in the
corporate governance process, they should have
access to relevant information. (...)
27UK Company Act (2006)- riforma complessiva del
diritto societario
- lArt. 172
- indica tra i doveri degli amministratori quello
di promuovere il successo della società per
linsieme dei soci , tenendo in considerazione le
conseguenze future delle decisioni, gli interessi
dei dipendenti, le relazioni con clienti e
fornitori, gli impatti delle operazioni su
comunità e ambiente, limportanza di mantenere
una reputazione grazie ad alti standard di
integrità,
28- Un po di teoria economica
L origine dei doveri fiduciari estesi
dallinterno della teoria neo-istituzionalista
dellimpresa
- I contratti sono incompleti non prevedono
clausole relative a eventi imprevisti - Ma gli investimenti sono specifici investimenti
fatti in vista di una specifica relazione
contrattuale - Il surplus è legato alla realizzazione degli
investimenti degli stakeholder - Le parti sono assunte essere opportuniste
- Dopo gli investimenti l'incompletezza
contrattuale crea lopportunità di
ricontrattazione che può servire a espropriare
una parte dei benefici attesi dalle controparti - Ma se l'aspettativa per un agente è di essere
espropriato, l'investimento non sarà realizzato a
livello ottimale
29- Un po di teoria economica
I pregi dellimpresa come sistema di governo
unificato
- Sostituisce il contratto con relazioni di
autorità/gerarchia - Laddove i contratti non prevedono clausole, il
contratto è completato con il diritto residuale
di controllo stabilisce cosa deve essere fatto
per le decisioni ex ante non contrattate - chi ha il diritto residuale può proteggere i suoi
investimenti minacciando di escludere gli altri - MA
30- Un po di teoria economica
I rischi dellimpresa come sistema di governo
unificato
- Non una sola parte è a rischio molteplici
stakeholder fanno investimenti specifici - Anche i contratti con questi stakeholder sono
incompleti - Abuso della discrezionalità chi ha autorità la
può usare per espropriare gli investimenti
specifici degli altri (Caso Parmalat) - Gli stakeholder , a causa lincompletezza
contrattuale, non hanno protezione contro labuso
di autorità, se i doveri fiduciari proteggono
solo i proprietari - Ogni soluzione di governance è imperfettamente
efficiente il controllo di uno stakeholder
riduce gli incentivi a investire degli altri
31- Il caso americano
- La public company permette in linea di principio
che il board operi come fiduciario della
corporation e quindi di interessi multipli
(business judgment) - Cè il rischio della discrezionalità manageriale
- Per rispondere a questo problema si è cercato di
allineare gli incentivi con gli interessi degli
azionisti attraverso meccanismi di remunerazione
come le stock options - Il prevalere della logica dellincentivo
monetario su quella della relazione
fiduciaria,assieme allasimmetria informativa, ha
avuto effetti perversi (scandali finanziari)
esempi
32- Il caso italiano
- controllo famigliare, piramidale, di coalizione,
con forti poteri di blocco e bonus per il
controllo - Implica la possibilità di abuso di autorità da
parte dello shareholder controllante - errore di politiche di riforma che imitano gli
Usa da noi il problema non è labuso dei
manager ma labuso del controllo - Esempio le privatizzazioni delle public
utilities (Telecom, Autostrade)
33- Caso Parmalat
- labuso verso tutti gli stakeholder non viene
meno quando il controllo è esercitato
congiuntamente dal management e dal gruppo di
controllo famigliare. - E il caso più puro di abuso di autorità che
si esercita verso tutti gi stakeholder non
controllanti, allo scopo di appropriarsi le
rendite generate dalloperare di una grande
impresa - Es. Tetrapak gli sconti offerti dal fornitore,
mediante i quali era condivisa con il cliente
Parmalat la rendita creata da una lunga
relazione di cooperazione, scomparivano dai
bilanci ed erano appropriati dal gruppo ristretto
di controllo.
34La CSR è il completamento dellimpresa come
istituzione di governo delle transazioni
- Limpresa è un sistema di governo legittimo se al
diritto di decisione residuale si accompagnano i
doveri fiduciari verso gli altri soggetti a
rischio di abuso, che non detengono il diritto di
controllo residuale - Una governance estesa dovrebbe includere
- Il dritto di decisone residuale allocato allo
stakeholder che ha investimenti più importanti a
rischio (proprietà). - I doveri fiduciari dellimpresa verso gli
stakeholder non controllanti, cioè gestire in
modo da consentire loro di appropriarsi di una
equa parte del surplus.
35I problemi aperti della CSR come governance
estesa
- 1) Il problema della giustificazione come
possiamo identificare il contenuto dei doveri
fiduciari estesi verso gli stakeholder? - Sono accettabili in modo imparziale e
ragionevole? - Sono compatibili con la definizione di una
gestione strategica coerente? - Come risulta definito lobbiettivo dellimpresa
in presenza di doveri fiduciari estesi?
36I problemi aperti della CSR come governance
estesa
- 2) Il problema dellattuazione Quali forze
causali, incentivi e motivazioni spingono
limpresa rispettare la CSR - Dobbiamo affidarci alla forza delle sanzioni
legali o cè spazio per lautoregolazione
(etica)? - Possiamo affidarci alla convenienza?
- Che ruolo ha il desiderio di conformarsi a norme
eque (senso di giustizia) ? - Come devono essere intesi gli standard volontari
di gestione per la CSR per suscitare gli
incentivi e la spinta motivazionale ad attuare la
CSR?
37- (1)
- Il contratto
- Sociale dellimpresa
COME POSSIAMO IDENTIFICARE (SENZA TROPPA
ARBITRARIETÀ) I DOVERI DI CSR?
- Strategia un piano di azione congiunta che
consente di coordinare i molteplici apporti a
livello efficiente - rende possibile la cooperazione mutamente
vantaggioso tra diversi stakeholder - La governance alloca diritti/doveri ai vari
stakeholder grazie ai quali ciascun stakeholder
sia disposto a dare il proprio apporto - Ma Stakeholder è un termine descrittivo
- molte classi di individui hanno interessi in
gioco e le loro pretese possono essere in
conflitto. - non ci dice come bilanciare le pretese in
conflitto. - Come Bilanciare? Quali pretese possono essere
considerate diritti che impongono doveri
fiduciari in capo a chi governa limpresa? - Per rispondere abbiamo bisogno di un criterio
etico in grado di identificare un equilibrio
accettabile
38- Il contratto
- Sociale dellimpresa
Criterio etico è il contratto sociale tra gli
stakeholder
- Non un contratto qualsiasi della vita reale, ma
una pietra di paragone laccordo che verrebbe
sottoscritto in una posizione imparziale di
scelta unanime dai rappresentanti di tutti gli
stakeholder - Come procedere?
- forza, frode e manipolazione vanno scartate.
- Ciascuno si siede al tavolo della contrattazione
solo portando con sé le proprie capacità di
contribuire, e una valutazione dellutilità di
ciascuna ipotesi di accordo e di non accordo. - Lo status quo deve essere identificato al netto
degli investimenti specifici - Ciascuno mette se stesso nella posizione di ogni
altro a turno. - Si trovano allora i termini di accordo che
saremmo disposti ad accettare dal punto di vista
di ciascuno e quindi dal punto di vista di
chiunque.
39- Il contratto
- Sociale dellimpresa
CONTRATTO SOCIALE E INSORGENZA DELLIMPRESA
- Il CS è insieme una giustificazione e una
Spiegazione potenziale di come possa esser
insorta limpresa cui fanno capo i doveri
fiduciari molteplici. - Ipotesi base stato di natura precedente alla
costituzione dellimpresa - le transazioni bilaterali tra gli stakeholder
andrebbero soggette ai reciproci comportamenti
opportunistici (costi dei contratti) - Gli stakeholder allora costituiscono
unassociazione che consenta di effettuare le
loro transazioni reciproche eliminando i costi
di contratto - E oggetto di un gioco di contrattazione sulla
produzione del surplus al netto dei loro costi
per cooperare (investimenti specifici)
40- Il contratto
- Sociale dellimpresa
- Il Primo Contratto Sociale dellimpresa (pactum
unionis)
- Accordo costitutivo dellassociazione tra gli
stakeholder - lastensione dai piani dazione che generano
esternalità negative sui terzi - la produzione del massimo surplus possibile
(differenza tra il valore del prodotto per i
consumatori, e i costi sostenuti da ciascuno
stakeholder per la produzione) - la distribuzione equa del surplus, cioè
accettabile razionalmente da ciascuno in una
contrattazione priva di forza e frode, a partire
da uno status quo equo (che neutralizza i costi
degli investimenti specifici e il lock in) - MA se si cerca di attuare questa forma ideale di
associazione ideale (l impresa giusta), si
scopre che essa è inefficiente dal punto di vista
dei costi di governo.
41- Il contratto
- Sociale dellimpresa
Secondo contratto sociale dellimpresa (pactum
subjections)
- Col secondo contratto sociale dellimpresa gli
stakeholder costituiscono in senso proprio una
struttura di governo dellassociazione. - prevede la delega di autorità allo stakeholder
più efficiente nellesercizio delle funzioni di
governo - Lesame comparato dei costi di governo di
ciascuno stakeholder condurrà alla scelta di
quello con costi inferiori cui assegnare la
proprietà (Hansmann 1996) - A tale classe, remunerata con il residuo, sarà
data la facoltà di delegare parte delle decisioni
discrezionali sulla gestione ad amministratori e
manager professionali e di nominarli.
42- Il contratto
- Sociale dellimpresa
Condizioni per laccettazione dellautorità
- Nel secondo CS lautorità degli amministratori e
dei manager dipende da - Clausola fiduciaria ristretta remunerare i
proprietari con il residuo massimo possibile
(alla luce delle condizioni di mercato per la
specifica attività di impresa in questione. - Clausola fiduciaria estesa verso i non
proprietari (come derivata dal primo contratto
sociale. - astenersi dalle attività di impresa che impongono
effetti esterni negativi sugli stakeholder non
partecipanti alle transazioni o risarcirne gli
interessi in modo da renderli neutrali - remunerare gli stakeholder partecipanti alle
transazioni dellimpresa con payoff (monetari o
di altra natura) che devono approssimare quote
eque/efficienti del surplus (posto che sia
positivo), anche con integrazioni rispetto agli
accordi contrattuali
43- Il contratto sociale dellimpresa
Linteresse sociale o scopo dellimpresa
- limpresa ha dovere fiduciario speciale verso gli
shareholder sotto il vincolo del dovere
fiduciario generale di rispettare il contratto
sociale con gli stakeholder - procedura decisionale
- minimizza le esternalità su soggetti esterni non
partecipanti alle transazioni - calcola tutti gli accordi compatibili con la
massimizzazione degli interessi congiunti, cioè
con laccordo cooperativo degli stakeholder in
senso stretto (quelli che apportano qualche
contributo diretto o indiretto) - entro questo insieme , se esiste più di una
decisione possibile, scegli quella che
massimizza il valore degli shareholder
44- Il contratto
- Sociale dellimpresa
La CSR corrisponde a un obbiettivo che limpresa
può perseguire e che ne può misurare il successo?
- Principale obiezione lapproccio
multi-stakeholder lascerebbe il management senza
guida e senza bottom line - MA
- Al contratto sociale corrisponde una
funzione-obbiettivo calcolabile esattamente come
lo è la funzione di profitto - Al netto della posizione iniziale
(pre-contrattuale) e dei costi per investimenti
nella cooperazione di ciascun stakeholder , si
calcola prodotto (una funzione aggregativa) delle
utilità di ciascuno stakeholder che conferisce
apporti - Dove il prodotto (laggregazione) è massimo vi è
un equilibrio contrattuale (accordo razionale). - Corrisponde tanto allefficienza (è un massimo
sociale) quanto allequità (è accettabile
imparzialmente) )
45- Il contratto
- Sociale dellimpresa
Il contratto sociale corrisponde a una funzione
obbiettivo calcolabile per limpresa socialmente
responsabile
- Soluzione di Nash della contrattazione
Max?(Ui-di) ove ?U1/?U2 - a1/a2
46- Il contratto sociale dellimpresa
Shareholder value e stakeholder value secondo la
CSR
- Limpresa ha successo (crea surplus di
ricchezza) se realizza lequilibrio tra gli
stakeholder - nellequilibrio contrattuale cè il punto di
intersezione dei vari interessi, - ciascuno massimizza i suoi obiettivi sotto della
cooperazione libera dellaltro - Lequilibrio equo implica la soddisfazione degli
interessi di ciascuno, quindi anche dello
shareholder - Questo è vero in un senso ma non nellaltro
- laccordo imparziale include sempre la
soddisfazione dellinteresse dello shareholder, - ma non è necessariamente vero il contrario il
massimo interesse dello shareholder non coincide
sempre con laccordo imparziale - Fuori dallaccordo ci sono altri modi di
perseguire linteresse di chi ha controllo, ma
questi presuppongono o il confitto (forza) o
linganno
47QUALI INCENTIVI ENDOGENI SPINGONO AD ATTUARE IL
MODELLO?
- Obiezione alla CSR letica vincola nel foro
interno ma non in quello esterno (letica non ha
denti per mordere, Rossi) - Occorre trovare le convenienze di dare attuazione
alla CSR - Il beneficio è quello della reputazione
- consente agli stakeholder di fidarsi e cooperare,
- le transazioni avvengono con bassi costi di
controllo o di contrattazione - Il meccanismo della reputazione
- Gli effetti di reputazione emergono attraverso
interazioni ripetute tra impresa e stakeholder - Essa si basa sulla possibilità di annunciare
impegni e sullosservazione del comportamento
dellimpresa nelle occasioni precedenti - Allora limpresa ha convenienza ad agire come
se volesse rispettare gli impegni
(2) Gli incentivi e le motivazioni che
sorreggono la CSR
47
48- Approccio volontario e auto regolazione
Due approcci allavolontarietà
- DISCREZIONALITA
- approccio discrezionale non cè motivo di
aggiungere alcuna specificazione o vincolo
ulteriore - la forza endogena dellautoregolazione è il
self-interest illuminato - Questa è autodisciplina senza regole esplicite e
concordate - AUTOREGOLAZIONE EFFTTIVA
- Lautoregolazione prevede norme e impegni
espliciti, che devono essere accettabili dagli
stakeholder - Tale consenso può essere ottenuto mediante la
discussione pubblica su standard di governo e
gestione per la CSR - la volontarietà è nellattuazione auto-imposta su
uno standard condiviso - Losservanza è ottenuta via auto-imposizione
volontaria dei doveri fiduciari stabiliti dallo
standard - Limportanza della norma è nella capacità
cognitiva e motivazionale di generare
autoimposizione non nella imposizione esterna
49La fiducia è impossibile in un gioco one shot
Reputation effects
- Il gioco della fiducia -1,
3 -
-
- abuso
- fiducia
- B
- A no abuso
- No fiducia 2,2
- 0,0
- Lunico equilibrio è 0,0
50- GIOCO DELLA REPUTAZIONE Iterare il modello base
per infinite volte (lungo periodo)
- I giocatori
- - una successione infinita di Ai
- - un impresa (B) costante
- Informazione
- - ogni Ai è incerto sul tipo di B
- - B potrebbe essere etico oppure no (con prob
p) - - B sa di essere strategico
- Interessi
- - ogni Ai massimizza i suoi benefici nel gioco
corrente - - B è interessato al suo beneficio di lungo
periodo.
51Gioco della reputazione
- Evoluzione delle credenze di Ai
- la p cresce se ogni Ai osserva casi in cui B
sceglie sempre "non abuso", altrimenti diventa
0. - Se B usa "abuso" il risultato è (non entra,
abuso) per tutte le ripetizioni future - Strategia di B che sostiene la sua reputazione
- scegliere sempre "non abusa" come se fosse un
tipo etico - allora la prob. p cresce
- allora i vari Ai cominciano a entrare da un
certo valore di p in poi - Se B non è impaziente
- infiniti (2,2) sono in grado di controbilanciare
le serie iniziale di (0,0) in cui Ai non entra e
B non abusa. - la strategia razionale di B è sostenere la sua
reputazione
52- LE CONDIZIONI SOTTO LE QUALI VALE IL RISULTATO
- possibilità di comunicare i tipi limpresa
deve poter segnalare la possibilità di un tipo
onesto - quasi-simulaneità limpresa e lo stakeholder
devono agire e osservare simultaneamente, - osservabilità degli outcome lo stakeholder alla
fine di ogni partita deve osservare senza
ambiguità lesito della scelta dellimpresa - conoscenza comune tra stakeholder ogni
stakeholder che agisce in un dato periodo deve
essere in grado di trasmettere la sua
osservazione allo stakeholder che viene dopo di
lui - assenza di strategie miste se limpresa potesse
calcolare la probabilità di non abuso alla quale
il primo stakeholder è indifferente tra entrate e
non entrare, allora rispetterà il suo committment
solo al minimo indispensabile, - In generale queste condizioni non sono
soddisfatte spontaneamente
53Casi in cui accumulare reputazione può essere
proibitivo
- contratti incompleti non cè un termine concreto
alla luce del quale valutare la ri-contrattazione
che si apre in presenza di eventi imprevisti - qualità non osservabile la qualità di un bene o
servizio non può essere appurata dal cliente in
base alla sua informazione - autorità organizzativa il capo prende
decisioni genuinamente discrezionali sui
collaboratori in virtù della flessibilità
consentita dai contratti di lavoro - collusione limpresa dispone di risorse per
corrompere rappresentanti dellamministrazione
pubblica e questi accordi non sono osservabili da
chi non è presente alla relazione
54- Il ruolo cognitivo
- delle norme di CSR
Perché lapproccio discrezionale fallisce? La
fragilità cognitiva della reputazione
- Gli impegni non sono definiti in relazione ad
eventi imprevisti e quindi non possono essere
verificati, - Oppure la loro attuazione non è osservabile.
- Il problema è che data lincompletezza
contrattuale ciò che doveva essere fatto non è
specificato ex ante, quindi non ci sono
committment da verificare - Cè un gap cognitivo da riempire
- Come può limpresa creare unaspettativa circa la
sua condotta e dimostrare di tenere fede agli
impegni? - Come può lo stakeholder giudicare che gli impegn
sono stati rispettati e formarsi un giudizio?
55La funzione cognitiva di uno standard del sistema
di gestione per la CSR Riempire la falla
cognitiva
- I doveri fiduciari dellimpresa verso i suoi
stakeholder sono resi espliciti - asseriscono cosa bisogna aspettarsi dallimpresa
anche nei contesti non previsti o in cui le
azioni concrete non sono osservabili, - offrono una base verificabile per la formazione
di quei giudizi e credenze che stanno alla base
della reputazione. - NON in relazione allaccadere di eventi
particolari (che non sono previsti) o
allattuazione di particolari azioni o esiti (non
osservabili), - MA in relazione al rispetto di principi generali
e astratti, e quindi mai muti
Il ruolo cognitivo delle norme di CSR
56- La logica
- di uno standard di gestione per la CSR
La logica del sistema di gestione per la CSR
(A) Affermare principi
- Contenuto
- Definiscono la visione del contratto sociale di
ciascuna impresa - Quindi presentano un ideale di impresa
accettabile agli stakeholder di quella impresa - Forma
- Sono astratti e generali
- Per la loro applicazione non è necessaria una
descrizione dettagliata della situazione. - E sufficiente il riconoscimento della presenza
di alcune caratteristiche astratte (pattern). - Al contrario che le regole di dettaglio, i
principi non sono mai muti - Di conseguenza
- coprono sia gli eventi previsti, sia quelli
imprevisti nel secondo caso la loro applicazione
è vaga, - Ma la vaghezza può essere governata grazie alla
logica del ragionamento morale (ricondurre le
situazioni impreviste al dominio di applicazione
dei principi, entro certi limiti)
57- La logica
- di uno standard di gestione per la CSR
(B) Annunciare regole precauzionali
- Per ogni area a rischio di opportunismo nei
rapporti con gli stakeholder si stabiliscono
standard precauzionali di condotta - La loro attuazione non è condizionata a
situazioni concrete, ma quando il rischio di
violazione di un principio eccede una soglia
preannunciata. - Vengono applicati fino a prova contraria è
sufficiente che lappartenenza di un evento al
dominio superi una determinata soglia di
rischio/vaghezza perché essi siano obbligatori. - Così le condizioni di attuazione possono essere
stabilite ex ante e su di esse lo stakeholder può
legittimamente formarsi unaspettativa.
58SCHEMA DEL SISTEMA ATOREGOLATIVO FONDATO SU
PRINCIPI E REGOLE
-
- SOGLIA DI APPARTENENZA FUZZY
- INFERENZA DEFAULT
- ?
- STANDARD DI CODOTTA OSSERVABILE
PRINCIPI
La logica di uno standard di gestione per la CSR
DOMINIO FUZZY DI APPLICAZOINE
NO SI
59 (c) Dialogo con gli stakeholder
- Gli stakeholder giudicano in base alla
corrispondenza tra impegni e comportamenti/risulta
ti - Gli impegni devono essere comunicati ex nte
- Ex post rendere conto sulla conformità tra
impegni e risultati (bilancio sciale) - Ma la comunicazione è a due vie
- Ascolto ex ante per comprendere le aspettative e
per concordare le aree di rendicontazione - Anticipare la reazione introducendo nei processi
decisionali interni il punto di vista dello
stakeholder imparziale
La logica di uno standard di gestione per la CSR
60- La logica
- di uno standard di gestione per la CSR
La natura non-autoreferenziale dellautoregolazion
e
- Su cosa verte il dialogo sociale?
- Ex ante, statuizione dei doveri fiduciari
generali limpresa può fare da sola, ma è più
facile se elabora attraverso un dialogo sociale
oppure se segue uno standard condiviso - nella fase della gestione e attuazione
allinterno disporre di una presenza negli
organi che consenta di rappresentarsi il punto di
vista dello stakeholder (comitato etico) - nella fase della rendicontazione render conto
nelle aree di effettivo interesse - nella fase della verifica di terza parte
controllo da parte di organi con una base
multi-stakeholder che garantiscono limparzialità
delle verifiche
61 il ruolo motivazionale delle norme di CSR
Possibilità di abuso sofisticato
- Unimpresa che si faccia una reputazione di un
tipo che abusa ma non troppo - può ottenere l acquiescenza, se la sua
incompleta osservanza offre unaspettativa non
inferiore allalternativa della rinuncia a tutte
le transazioni da parte dello stakeholder. - Limpresa fa fronte ai suoi doveri solo quel
minimo che basta a non indurre gli stakeholder a
interrompere ogni cooperazione (benché iniqua) - E ciò che accade quando osserviamo codici etici
solo parzialmente osservati , bilanci sociali più
auto-laudativi che altro ecc
62Un rinforzo motivazionale alla reputazione
basata su uno standard condiviso con gli
stakeholder
- molti stakeholder hanno preferenze non puramente
auto-interessate o rivolte ai vantaggi materiali
(conseguenze). - Essi attribuiscono valore intrinseco anche al
fatto che limpresa ottemperi a doveri derivanti
dal contratto sociale, specie se limpresa li
enuncia in codici di condotta e ne fa una
comunicazione esterna. - Così una deviazione dal profilo di CSR, o degli
impegni etici assunti, viene punita anche più di
quanto il semplice interesse materiale non
indurrebbe a fare. -
il ruolo motivazionale delle norme di CSR
63 Le preferenze ideali degli stakeholder non sono
meno razionali di quelle materiali
- Le preferenze possono incorporare
- oltre al desiderio delle conseguenze migliori per
sé o per chiunque altro - anche il desiderio che le azioni attese degli
altri si conformino a principi o ideali, se tali
ideali sono condivisi e accettati da entrambe le
parti della relazione - Diventano una componente crescente dei
comportamenti di mercato ad es. - Consumatori responsabili
- Finanzia etica
- Advocacy sul rispetto dei diritti umani e
boicottaggio di marche - Motivazioni intrinseche da parte dei
collaboratori più sensibili al clima
il ruolo motivazionale delle norme di CSR
64RISPOSTA ALLA SCETTICO
- Le ragioni morali per agire imparziali sono
fredde ( calcolo della giustizia) e hanno poca
forza motivazionale - Si scaldano con la simpatia, ma noi non riusciamo
a simpatizzare con chi non facciamo una
esperienza - Ma sono rafforzate da ragioni per agire personali
(calde) - la fiducia degli altri come mezzo che ci consente
di perseguire i nostri scopi - il valore intrinseco della conformità a principi
condivisi, purché ci sia lattesa di conformità
reciproca della controparte - sono sempre preferenze dellio hanno forza
motivazionale - Letica è anche linsieme delle norme sociali
sostenute dalla ricerca della reputazione e dal
conformismo (Hume va in soccorso a Kant) -
Le motivazioni che sorreggono la CSR
65- Sistemi di gestione per la Responsabilità sociale
delle imprese - lesperienza internazionale e le proposte
operative del progetto Q-RES
65
66 Q-RES Un progetto tra aziende e associazioni
italiane sulla CSR
- Membri e partner del progetto
- Q-RES
-
- ABI
- AIIA
- AIOICI
- BOSCH-REXROTH
- CERTIQUALITY
- CGM
- COOP ADRIATICA
- COOP NORDEST
- ENEL
- HAY GROUP
- KEDRION
- KPMG
- LINDT
- PWC
- UNICREDITO
- UNIPOL
- FEDERMANAGER
- ADECCO
- SINCERT
- BARILLA
- Project Partners
- SCS AZIONINNOVA
- SODALITAS
- TRANSPARENCY INTRENATIONAL ITALY
67Le fasi e i problemi della gestione eticamente e
socialmente responsabile
67
68- Il modello di gestione strategica
- Q-RES e i suoi passi
69GLI ELEMENTI COSTITUTIVI DELLO STANDARD Q-RES PER
LA CSR
-
- Visione etica dimpresa
- non una semplice affermazione della missione
produttiva, - ma una visione del contratto sociale che
limpresa offre ai sui stakeholder cioè del
bilanciamento equo tra i loro interessi - Codice etico
- principi che definiscono linsieme bilanciato dei
diritti e dei doveri nei confronti di ciascuna
categoria di stakeholder - norme di comportamento etico per ogni area a
rischio - divieti delle forme tipiche di opportunismo e
standard di condotta preventivi raccomandati
Q-RES elementi
70 ancora elementi Q-RES
- 3) Formazione etica
- competenza di interpretazione degli eventi
organizzativi alla luce della loro rilevanza
rispetto ai principi etici - trasmettere il senso di impegno sui principi e
le norme di condotta - 4) Sistemi organizzativi di attuazione
- comitato etico in grado di rappresentare il punto
di vista dei vari stakeholder - controllo top down (audit)
- sviluppo di un dialogo bottom up per integrare la
CSR negli obbiettivi di lavoro - sistemi di valutazione e incentivazione materiale
e immateriale del personale, legati ai risultati
di CSR
Q-RES Elementi
71 ancora elementi Q-RES
- 5) Rendicontazione sociale
- comunicazione di principi e standard per fornire
agli stakeholder parametri di giudizio - Illustrare la relazione fra performance e
impegni, - risultati ottenuti per a ciascuno stakeholder
(valore economico distribuito, altri benefici o
costi allocati) - inclusione del punto di vista degli stakeholder
(credibilità e rilevanza ) - 6) Verifica e certificazione esterna della CSR
- evidenze relative a ciascuno strumento
- risultati ottenuti nei vari campi (gestione delle
risorse, qualità dei prodotti e dei servizi ecc) - Verifica da parte di un auditor esterno
indipendente
Q-RES elementi
72Contenuto delle linee guida Q-RES
VISIONE ETICA
CODICE ETICO
Formazione etica
SISTEMI ORGANIZ-ZATIVI
BILANCIO SOCIALE
VERIFICA ESTERNA
73 Reti e CSR
CSR e reti di imprese
- La principale difficoltà pratica per la
diffusione di uno Standard di CSR - Dimensione delle imprese piccole o piccolissime
- complessità organizzativa insufficiente per
elaborare sistemi di gestione differenziati - apparentemente ciascuna impresa è troppo piccola
per esercitare influenza e quindi dover portare
responsabilità - essa sembra più subire che esercitare
discrezionalità
74 Reti e CSR
La principale difficoltà pratica (segue)
- Tuttavia in contesto non è quello del mercato in
cui vige la mano invisibile, ove tutto accade
automaticamente in modo anonimo - Le imprese subiscono ed esercitano la loro scelta
discrezionale in molteplici piccole decisioni
reciproche e con le istituzioni locali - Considerati come sistemi territoriali cooperativi
hanno un forte impatto e capacità di influenza - Il successo o linsuccesso dipendono dalle
interazioni in un rete di relazioni
75 Reti e CSR
Una dimensione inesplorata della CSR la rete
tra imprese
- Cosa è una rete?
- Forme non gerarchiche di coordinamento e
cooperazione verticale e orizzontale tra imprese
dello stesso settore e di settori collegati - partecipazioni proprietarie incrociate e su
relazioni contrattuali di lungo periodo
nonostante non vi sia la proprietà accentrata - consentono gli investimenti specifici e
produzione di surplus anche senza forme
gerarchiche di governo
76 Reti e CSR
Una dimensione inesplorata della CSR (segue)
- Il sostrato fondamentale è una rete di relazioni
fiduciarie tra imprese fornitrici, clienti e
concorrenti del medesimo territorio, - ha molteplici scambi con soggetti operanti sul
territorio che offrono servizi alla rete
(lavoratori, fornitori, enti locali) o sui quali
ricadono gli effetti, chesi fidano - Nellinsieme la rete ha un forte potenziale
competitivo rimpetto ad alti sistemi territoriali
- Può essere considerata come un entità economica
con i propri stakeholder
77 Reti e CSR
La delicatezza della rete rischio di
comportamenti opportunistici
- Data la informalità delle relazioni e la
debolezza delle garanzie giuridiche è
fondamentale fa fiducia reciproca - MA con il complicarsi e di differenziarsi dei
servizi e con le relazioni di affari sempre più
globali e spersonalizzate , le fonti di fiducia
tradizionali si corrodono - Possono prevalere comportamenti opportunistici
nella rete - Possono affermarsi comportamenti opportunistici
nelle relazioni con gli stakeholder e dei
fornitori della rete (ad es. delocalizzazioni
produttive) - Le conseguenze sarebbero la crisi interna della
rete e del suo insediamento territoriale
78La governance di una rete non può che essere
allargata e basta sulla CSR
Reti e CSR
- Necessità di una governance delle diverse
relazioni tra impresa e impresa e tra impresa e
stakeholder a livello territoriale, che rassicuri
circa il permanere delle relazioni fiduciarie
tradizionali - Estensione delle relazioni fiduciarie agli eventi
nuovi e imprevisti - La governance nel senso dellattribuzione del
diritto di proprietà sulle risorse fisiche
dellintera rete a una parte qui è fuori luogo - Tale governance non può che essere basata sulla
responsabilità di ciascuna impresa verso le altre
imprese della rete e verso linsieme dei suoi
stakeholder esterni alla rete operanti nel
territorio
79Credibilità ed efficacia dellautoregolazione
volontaria
- Permane un gap cognitivo
- non è detto che lo stakeholder sappia
distinguere tra comunicazioni veritiere e
comunicazioni truffaldine - alcune organizzazioni possono con i loro
comportamenti danneggiare anche la reputazione
di altre - La verifica indipendente e certificazione di
terza parte può aumentare limpatto e il premio
reputazionale a favore delle imprese che fanno
sul serio - La verifica indipendente non contraddice la
natura volontaria dellautoregolazione - Il suo costo può essere condiviso tra le
imprese e la società (il beneficio è sociale )
La credibilità
80Pregi e rischi della certificazione
- La credibilità può essere sostenuta dalla
verifica e certificazione esterna a condizione
che sia attuata da organi indipendenti - che adottino effettivamente il punto di vista
dello stakeholder medio - ch