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Progetto Lauree Scientifiche Dipartimento di Matematica dell

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Progetto Lauree Scientifiche Dipartimento di Matematica dell Universit degli Studi di Bologna Perch la Matematica approfondimento sulle opere di M.C. Escher – PowerPoint PPT presentation

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Title: Progetto Lauree Scientifiche Dipartimento di Matematica dell


1
Progetto Lauree ScientificheDipartimento di
Matematica dellUniversità degli Studi di
BolognaPerché la Matematicaapprofondimento
sulle opere di M.C. Escher19 marzo 2007
2
La percezione dei colori e delle forme
  • a cura di Roman Tsivinski e Gloria Nobili
  • classe III Liceo della Comunicazione S. Pio
    XCastel San Pietro Terme
  • (Bologna)

3
Funzionamento dell'occhio
4
DIFETTI della MESSA A FUOCO
PRESBIOPIA (messa a fuoco lunga)
MIOPIA (messa a fuoco corta)
5
CONI e BASTONCELLI
  • I responsabili della visione diurna sono i coni,
    mentre alla visione notturna presiedono i
    bastoncelli. I CONI CI PERMETTONO DI DISTINGUERE
    I COLORI.
  • E' possibile rendersi conto di
  • eventuali difetti di DALTONISMO
  • guardando immagini in cui il
  • riconoscimento è determinato
  • dai colori e non dalla forma.

Vedi un numero colorato?
6
La percezione visiva.
  • La percezione è il prendere coscienza di una
    sensazione, il processo psichico mediante il
    quale possiamo ricevere e interpretare ciò che
    viene comunicato dai nostri sensi.
  • Cosa significa vedere e cosa percepire? La prima
    definizione del "vedere" è "percepire con
    l'occhio". Se invece ricerchiamo il termine
    "percepire" troveremo "acquistare coscienza di
    una realtà esterna per mezzo dei sensi o
    dell'intuito". Per cui il significato di
    percezione visiva potrebbe essere quello di
    acquistare coscienza di una realtà esterna
    "visualizzata" attraverso la capacità visiva, ma
    mediata dalla mente.
  • Percezione infatti, non è solo un atto di
    registrazione sensoriale, bensì una complessa
    interpretazione della realtà compiuta dalla
    nostra mente. Essa consiste nell'organizzare gli
    stimoli, provenienti da vari organi sensoriali, -
    non solo l'occhio, quindi -, fornendovi un
    significato.

7
PSICOLOGIA DELLA FORMA
  • GESTALT, Wertheimer, 1912
  • 1. legge della vicinanza gli elementi
    del campo percettivo vengono uniti in forme con
    tanta maggiore coesione quanto minore è la
    distanza tra di loro.2. legge della somiglianza
    gli elementi vengono uniti in forme con tanta
    maggior coesione quanto maggiore è la loro
    somiglianza.3. legge del destino comune gli
    elementi che hanno un movimento solidale tra di
    loro, e differente da quello degli altri
    elementi, vengono uniti in forme.4. legge della
    continuità di direzione gli elementi vengono
    uniti in forme in base alla loro continuità di
    direzione.5. legge della chiusura le linee che
    formano delle figure chiuse tendono ad essere
    viste come unità formali,cioè l'occhio completa
    automaticamente una figura a cui manca un
    pezzo6. legge della pregnanza la forma che si
    costituisce è tanto buona quanto le condizioni
    date lo consentono.7. legge dellesperienza
    passata elementi che per la nostra esperienza
    passata sono abitualmente associati tra di loro
    tendono ad essere uniti in forme.

8
Liberation M.C.Escher ,1955
  • Recenti studi di laboratorio condotti nellambito
    della psicofisica e neurofisiologia hanno
    dimostrato che, nellidentificazione di uno
    stimolo visivo, un ruolo fondamentale è rivestito
    dalle frequenze spaziali e che le frequenze
    spaziali basse forniscono linformazione sulla
    configurazione globale dello stimolo mentre
    quelle alte forniscono le informazioni relative
    ai suoi dettagli.
  • Non è stato ancora chiarito come avvenga a
    livello neurofisiologico lintegrazione tra
    frequenze spaziali alte e basse tuttavia è certo
    che lanalisi delle frequenze spaziali di uno
    stimolo riveste un ruolo fondamentale nella sua
    identificazione rispetto allo sfondo.

9
"Mosaico M.C.Escher ,1957
  • Tutti gli elementi della figura hanno qualcosa in
    comune tra loro e nello stesso tempo di diverso
    dallo sfondo e viceversa. Rubin (1921) ha inoltre
    dimostrato che lorganizzarsi della situazione
    stimolante in figura-sfondo obbedisce a
    determinate condizioni in base alle quali è
    possibile prevedere quale zona del campo
    acquisirà il ruolo di figura rispetto ad altre
    zone. Le più importanti di tali condizioni,
    oltre a quelle sopra descritte, sono la grandezza
    relativa delle parti (per cui si tenderà a
    percepire come figura la zone più piccola) e il
    carattere concavo o convesso dei margini (per cui
    si tenderà a percepire come figura larea con
    margini convessi piuttosto che quella con margini
    concavi).

Se si osserva il Mosaico si individuano una
quarantina di figure diverse metà delle quali si
comportano da sfondo rispetto alle altre. E
tuttavia interessante notare come, fissando
lattenzione su figure di questo tipo si
verifichi spontaneamente una fluttuazione con
inversione spontanea alterna di figura e sfondo,
in modo relativamente indipendente dalla volontà
del soggetto
10
Figure reversibili/ambigue
  • Le differenze interindividuali nel
    riconoscimento delle figure reversibili cosi come
    nel riconoscimento delle figure ambigue nonché in
    quelle incomplete appare comprensibile se si fa
    riferimento alla definizione, data nellambito
    della psicologia cognitiva, della percezione come
    prodotto cognitivo che, pur essendo fondato
    sullinformazione sensoriale, tuttavia va al di
    là di questa stessa informazione di base. Infatti
    qualsiasi percezione è il risultato
    dellinterazione tra le conoscenze possedute dal
    soggetto relativamente allo stimolo e
    linformazione sensoriale. Da questo punto di
    vista la percezione è strettamente legata ad
    altre funzioni cognitive come lattenzione,
    responsabile della selezione degli stimoli in
    ingresso, la memoria, che contiene le tracce
    mnestiche necessarie al riconoscimento degli
    stimoli, il linguaggio, fondamentale per il
    processo di categorizzazione e per la costruzione
    di significati condivisi, limmaginazione, che
    consente la rappresentazione mentale delloggetto
    (il prototipo) che viene confrontato con lo
    stimolo perché questo venga riconosciuto e la
    coscienza, ovvero quel complesso processo
    mentale che ci rende coscienti di percepire,
    ricordare, selezionare ecc. Tutti questi processi
    lavorano in maniera integrata per elaborare e
    produrre ciò che noi percepiamo.

forcone del diavolo (D.H. Schuster)
11
Link di riferimento
  • http//www.uriland.it/astronomia/articles/occhio/o
    cchio.html
  • www.oculista.it
  • www.psicolab.net

Ringrazio quanti mi hanno sospinto a questa
ricerca per una migliore comprensione di sé e
del mondo che ci circonda. Roman
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