Title: Convegno Dipartimentale
1Convegno DipartimentaleSicurezza in reparto e
in sala operatoria applicazione delle
procedure 7 novembre 2009
IL RISCHIO TRASFUSIONALE
Azienda Sanitaria Locale 4 Chiavarese S. C.
Medicina Trasfusionale Dott. Federico Morelli
2 As soon as the blood began to enter into his
veins, he felt the heat along his arm and under
his armpits. His pulse rose and soon after we
observed a plentiful sweat over his face. His
pulse varied extremely at this instant and he
complained of great pains in his kidneys, and
that he was not well in his stomach, and that he
was ready to choke unless given his liberty. He
was made to lie down and fell asleep, and slept
all night without awakening until morning. When
he awakened he made a great glass full of urine,
of a color as black as if it had been mixed with
the soot of chimneys. Jean Denis,1668
3Landsteiner K Uber agglutinationserscheinungen
normalen menslichen blutes. (Sulle
caratteristiche agglutinanti del sangue umano
normale) Wien Klin Wochenschr 1901 14
1132-1134.
4Esperimento di Landsteiner
Scopo della Medicina Trasfusionale è rendere
possibile e sicura la trasfusione di
sanguetra individui della stessa specie
1 - Reazioni trasfusionali gravi casuali
e inspiegabili
2 - Indagine immunoematologica scoperta
del sistema ABO
3 - Terapia trasfusionale ABO
compatibile
5Routine quotidiana
3 - Immunizzazione post-trasfusionale
4 - Indagine immunoematologica e
assegnazione sangue compatibile
1 - Tipizzazione gruppoematica
allingresso (type screen)
2 - Evento trasfusionale compatibile
6PAZIENTE
M
TRASFUSIONE DIRETTA SICUREZZA QUALITÀ
PRIVACY DONAZIONE ANONIMA IMPERSONALE
M
D
P
M
P
D
D Donatore Volontario P Utente
Destinatario M Medico Trasfusionista M
Medico Curante
D
P
7(No Transcript)
8ESPOSIZIONE AL RISCHIO TRASFUSIONALE Prevenzione
quality management
Trasfusione appropriata approccio quantitativo
Trasfusione efficace approccio qualitativo
- Linee guida
- MSBOS
- Autotrasfusione
- UNA TRASFUSIONE
- NON INDICATA
- È UNA TRASFUSIONE CONTROINDICATA
- Produzione emocomponenti
- GMP
- controllo di qualitÃ
- IL SANGUE È UN FARMACO
9Linee guida per il Buon uso del sangue Ministero
della Sanità Commissione nazionale per il
ServizioTrasfusionale Roma 1993
Convegno nazionale sul Buon Uso del Sangue ISS
Roma 25-26 Febbraio 2003
Raccomandazioni SIMTI sul corretto utilizzo
degli emocomponenti e dei plasmaderivati 1a
Edizione Settembre 2008
10ESPOSIZIONE AL RISCHIO TRASFUSIONALE Protezione
dagli eventi avversi
- Non infettivo
- reazione emolitica acuta e tardiva
- reazione febbrile non emolitica
- reazione allergica e anafilattica
- TRALI
- TA-GVHD
- sovraccarico circolatorio (TACO)
- sovraccarico marziale
- immunodepressione
- refrattarietÃ
- porpora post-trasfusionale
- Infettivo
- (prioni)
- virus
- batteri
- spirochete
- protozoi
- miceti
11Estimated risks in transfusion per unit
transfused in the USA (Lancet 370, 415, 2007)
Febrile reaction 1 in 300
Urticaria or other cutaneous reaction 1 in 50-100
RBC alloimmunisation 1 in 100
Mistransfusion 1 in 14 000-19 000
Haemolytic reaction 1 in 6000
Fatal haemolysis 1 in 1 000 000
TRALI 1 in 5 000
HIV1 and HIV2 1 in 2 000 000-3 000 000
Hepatitis B 1 in 100 000-200 000
Hepatitis C 1 in 1 000 000-2 000 000
HTLV I and II 1 in 641 000
Bacterial contamination 1 in 5 000 000
Malaria 1 in 4 000 000
Anaphylaxis 1 in 20 000-50 000
TA-GvHD Uncommon
Immunomodulation Unknown
12- Se utilizziamo i dati di prevalenza ed incidenza
dei più significativi markers infettivi, possiamo
ritenere che oggi il rischio trasfusionale
residuo è valutabile in - 1,4 x milione di unità per lHIV
- 0,2 x milione di unità per lHBV
- 1,6 x milione unità per lHCV
Velati C, Baruffi L, Fomiatti L, et al.
Progetto di sorveglianza nazionale per lo
screening delle donazioni di sangue con tecniche
NAT in Italia aggiornamento 2006.
13INFEZIONI EMERGENTI
Anaplasma phagocytofilum
West Nile Virus (WNV) Flavivirus RNA patogeno
nuovo ed emergente in Nordamerica (nel 2002 4156
casi con 284 morti) rischio trasfusionale 3 x
100.000 da luglio 2003 in USA nat WNV in pool
Ebola and Marburg Virus febbri emorragiche
HHV-8 (o KSHV) individuato in donazioni
trasmissibile con trapianto dorgano
Hantavirus
Plasmodium spp.
Severe Acute Respiratory Syndrome (SARS)
Coronavirus RNA al maggio 2003 7053 casi con 506
morti in USA sospensione per due settimane per
viaggiatori e 4 sett se malati
Babesia spp.
Erlichia chaffeensis
Borrelia burgdorferi
Encefalopatie spongiformi trasmissibili
Trypanosoma cruzi
Febbre Chikungunya
Influenza aviaria
14(No Transcript)
15COMPLICANZE DELLA TERAPIA TRASFUSIONALE
COMPLICANZE IMMEDIATEIMMUNOLOGICHEreazione
emolitica acutareazione febbrile non
emoliticareazione allergica e anafilatticaedema
polmonare non cardiogeno o TRALINON
IMMUNOLOGICHEshock e ipertermia da
contaminazione battericainsufficienza cardiaca
congestizia da sovraccarico circolatorioemolisi
sintomatica da distruzione termica o fisica
16(No Transcript)
17Raccomandazione per la Prevenzionedella Reazione
Trasfusionaleda Incompatibilità ABO
18Procedura di richiesta esami immunoematologici ed
emocomponentiPO/CTr/03
- Identificazione al letto del paziente al momento
del prelievo - Paziente cosciente
- Chiedendo al paziente di dire il proprio nome e
cognome e la propria data di nascita (Come si
chiama? Quando è nato?) - Controllando libretto sanitario, documento
didentità , braccialetto identificativo - Leggendo la Cartella Clinica o altra
documentazione clinica - Paziente non cosciente
- Domandare a un parente o a un altro membro del
personale di verificarne lidentità - Controllando libretto sanitario, documento
didentità , braccialetto identificativo - Leggendo la Cartella Clinica o altra
documentazione clinica
19Procedura di richiesta esami immunoematologici ed
emocomponentiPO/CTr/03
- Compilare la richiesta per emotrasfusione
(medico) - Compilare etichetta provetta scrivendo cognome e
nome del paziente in stampatello e data di
nascita - Raccogliere il campione prelevare 1 provetta da
6 ml tappo viola (EDTA) - Apporre su provetta la firma di chi ha eseguito
il prelievo - Verificare i dati identificativi di paziente,
etichetta, provetta, richiesta (Come si chiama?
Quando è nato?) - Inviare richiesta e provetta a S.C. Medicina
Trasfusionale
20Procedura di gestione e trasfusione degli
emocomponenti nei repartiPO/CTr/04
- Prima di iniziare la trasfusione si procede come
segue - Verifica dellidentità del paziente (infermiere e
medico in due tempi diversi) - Chiedendo al paziente di dire il proprio nome e
cognome e la propria data di nascita (Come si
chiama? Quando è nato?) - Controllando libretto sanitario, documento
didentità , braccialetto identificativo - Leggendo la Cartella Clinica o altra
documentazione
21Procedura di gestione e trasfusione degli
emocomponenti nei repartiPO/CTr/04
- Verifica della corrispondenza tra lunita e il
ricevente - Le informazioni di identità ricevute dal paziente
devono corrispondere con i dati riportati sul
modulo e sulletichetta di assegnazione - Il Referto di gruppo del paziente deve
corrispondere con il gruppo del paziente
indicato sulletichetta di assegnazione posta
sulla sacca e deve risultare compatibile con il
gruppo dellunità da trasfondere - Il gruppo ABO e Rh (D) e il numero della sacca
devono corrispondere sullunita da trasfondere,
sulletichetta di assegnazione e sul modulo
allegato
22Procedura di gestione e trasfusione degli
emocomponenti nei repartiPO/CTr/04
- Verificare le caratteristiche del kit da
trasfusione - Ispezionare la sacca da trasfondere per eventuale
presenza di coaguli o altre anomalie - Registrare in cartella clinica numero di
identificazione della sacca, gruppo sanguigno,
tipo di emocomponente, ora di inizio e di fine
trasfusione, parametri vitali del paziente
(temperatura, polso, pressione arteriosa,
frequenza del respiro), eventuali reazioni - Allegare il modulo di assegnazione della sacca
riportante gli esiti delle prove di compatibilitÃ
23COMPLICANZE DELLA TERAPIA TRASFUSIONALE
COMPLICANZE TARDIVEIMMUNOLOGICHE
alloimunizzazione verso antigeni del donatore
reazioni emolitiche tardiveTA-GVHDimmunomodulaz
ioneporpora post-trasfusionaleNON
IMMUNOLOGICHEemosiderosiinfezioni virali e
parassitarie
24Mutamento di paradigma
MODELLO RELATIVO - perseguimento della
sicurezza attraverso lanalisi di caratteristiche
particolari (antigeni, patogeni, fattori di
rischio) per la discriminazione a posteriori tra
idoneo e/o compatibile e non (test di screening
per malattie trasmissibili, tipizzazione,
RAI...) ma è impossibile - risolvere tutte
le incompatibilità - ricercare tutti i
possibili patogeni - eliminare tutti gli errori
umani MODELLO ASSOLUTO - perseguimento della
sicurezza attraverso strategie o trattamenti
preventivi (su larga scala) di uniformità /standard
izzazione per rendere a priori idoneo e/o
compatibile (filtrazione on-line, inattivazione
dei patogeni, sistemi barriera, emazie
universali...)
25(No Transcript)
26Caratteristiche di un sostituto eritrocitario
ideale
- trasportare e cedere ossigeno
- causare scarsi effetti collaterali
- non richiedere esami di compatibilitÃ
- rimanere stabile per un tempo di conservazione
prolungato - persistere in circolo
- essere facilmente sintetizzato
- essere disponibile a un costo contenuto
Un tale prodotto ancora non esiste!
- Due classi generali
- perfluorocarboni
- soluzioni di emoglobina
27Emazie universali
Inattivazione enzimatica (emazie O universali)
- Requisiti
- blocco antigeni (inclusi ABO)
- normale sopravvivenza in vivo
- crossmatch negativo
Mascheramento (emazie invisibili)
28Nac gal
A2
R
? 1? 3
Nac glu
gal
gal
A?O?
A1
fuc
Nac gal
? 1? 3
R
Nac glu
Nac gal
gal
gal
gal
fuc
fuc
? 1? 3
gal
R
Nac glu
B
gal
gal
B?O?
fuc
R
O
Nac glu
gal
gal
fuc
Goldstein et al.Group B erythrocytes
enzymatically converted to group O survive
normally in A, B, and O inviduals. Science, 215,
168, 1982.
29(No Transcript)
30- CONCLUSIONI
- E ancora di sicura rilevanza
- il rischio immunologico
-
- meno rilevanti, anche se degni di nota, appaiono
i problemi correlati alla contaminazione
batterica dellunità -
- pressoché trascurabili sembrano i rischi
correlati alla possibile trasmissione di agenti
virali.
31- Oggi la maggior parte del rischio trasfusionale
si evita mediante - Unaccurata selezione del donatore, volontario e
informato sulle possibilità di trasmissione di
malattie con il sangue - La ricerca sulle unità di sangue, con metodiche
sensibili e specifiche, di marcatori virali di
malattie trasmissibili - La corretta assegnazione di emocomponenti ed
emoderivati appropriati e la certezza del
riconoscimento del paziente trasfuso
32(No Transcript)
33Quality without safety is inefficient Henry
Ford 1920
Il livello di efficienza di un sistema azienda è
anche determinato dal livello di sicurezza che
tale sistema è in grado di raggiungere.
Comunicazione, sicurezza, salute ed ergonomia in
ospedale una gestione integrata Bologna 2001