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Fratelli di Ges

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Fratelli di Ges Libri storici La seconda grande unit va comunemente sotto il nome di – PowerPoint PPT presentation

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Title: Fratelli di Ges


1
Fratelli di Gesù
Libri Storici
2
Libri storici
  • La seconda grande unità va comunemente sotto il
    nome di "libri storici", perché contiene la
    storia che va dalla conquista della terra
    promessa fin quasi alle soglie del Nuovo
    Testamento. In pratica copre un arco di tempo di
    circa dodici secoli.
  • I libri di Giosuè, Giudici e 1 e 2 Samuele, 1 e 2
    Re sono detti "storia deuteronomista", perché
    ispirati alla teologia del Deuteronomio e quindi
    al mondo dei profeti 1 e 2 Cronache, Esdra e
    Neemia sono invece chiamati "opera del cronista"
    e sono legati alla lettura della storia tipica
    degli ambienti sacerdotali.

3
Storicità della Rivelazione
  • E utile leggere oggi i libri "Storici" della
    Bibbia, cercando un parallelo tra di essi e le
    conoscenze che ci vengono dall'archeologia e
    dalla storiografia extrabiblica.
  • Il concetto fondamentale che la Bibbia vuole
    esprimere, secondo diversi esegeti, è questo Dio
    non si rivela solo attraverso la Creazione, ma
    anche nella storia umana. Egli ha salvato Noè, ha
    chiamato Abramo, ha liberato un intero popolo con
    il quale stringe un'Alleanza, estesa poi da Gesù
    Cristo all'intera umanità. Questo discorso fonda
    quella che oggi viene chiamata teologia della
    rivelazione .

4
Storicità della Rivelazione
  • In realtà, però, nessuno di questi testi può
    essere definito "storico" nel senso moderno,
    perché non raccontano fatti realmente avvenuti,
    bensì vicende di personaggi esemplari (e, quindi,
    pressoché romanzeschi) descritti su un preciso
    fondale storico, più o meno conosciuto
    dall'autore.
  • Per questo oggi si catalogano questi testi come
    "narrativa edificante".

5
Giosuè
  • Denominazione del libroIl libro di Giosuè apre
    tradizionalmente i Libri Storici dell'Antico
    Testamento, seguendo immediatamente il
    Pentateuco. Il suo nome deriva da quello del
    protagonista principale, appunto Giosuè, figlio
    di Nun della tribù di Efraim, presentato già
    nell'Esodo come aiutante di Mosè (Esodo 24, 13 e
    33, 11).
  • In Numeri 11, 28 dice che era al servizio di Mosè
    fin dalla giovinezza.
  • Numeri 13, 8 lo presenta come uno degli
    esploratori della Terra Promessa in
    quell'occasione Mosè gli cambiò nome da Osea in
    Giosuè.
  • In Numeri 27, 18-20 è scritto Il Signore disse
    a Mosè Prenditi Giosuè, figlio di Nun, uomo in
    cui è lo spirito porrai la mano su di lui, lo
    farai comparire davanti al sacerdote Eleazaro e
    davanti a tutta la comunità, gli darai i tuoi
    ordini in loro presenza e lo farai partecipe
    della tua autorità, perché tutta la comunità
    degli Israeliti gli obbedisca. .
  • La Bibbia lo presenta dunque come il successore
    di Mosè designato direttamente da Dio, e
    contemporaneamente come il capo ideale, perché
    conforma ogni suo atto al Volere di Dio. Mosè è
    il  traghettatore che ha fatto uscire gli
    israeliti dalla schiavitù dell'Egitto e dalla
    condizione di peccato verso la libertà e la
    grazia (Pasqua deriva proprio da "pesach",
    passaggio), conducendoli attraverso le difficoltà
    di un quarantennio nel deserto ma Giosuè è colui
    che ha salvato il suo popolo, guidandolo alla
    conquista e alla spartizione della Terra
    Promessa.
  • Non certo a caso il suo nome (una variante di
    Gesù) significa "Dio salva".

6
Suddivisione del testo
  • Il libro di Giosuè risulta chiaramente ripartito
    in tre sezioni
  • la conquista della Palestina (capitoli 1-12)
  • la suddivisione delle terre conquistate (capitoli
    13-21)
  • ultimi discorsi e morte di Giosuè (capitoli
    22-24)

7
L'assemblea di Sichem
  • Chi è entrato in Canaan è un popolo nuovo,
    circonciso di recente e che celebra la pasqua per
    la prima volta. Tale è l'ansia di completo
    rinnovamento, che a Sichem il popolo ripete
    l'Alleanza con Dio, affinché si senta impegnato
    in prima persona alla fedeltà alla Legge.Ecco,
    dunque, l'assemblea di Sichem voluta da un
    anziano Giosuè (Gs 24), in cui Dio sciorina
    davanti al popolo tutta la storia e le sue
    imprese a favore del popolo (Gs.24,2-13). È una
    sorta di memoriale, che costituisce per il nuovo
    Israele un punto di partenza in esso il popolo
    di Dio affonda le proprie radici. A fronte di
    tutti i i prodigi che lo hanno portato a
    diventare un popolo libero, Israele è chiamato ad
    operare una scelta o con Dio o contro di Lui.
    Qui, pertanto, si costituisce il nuovo Israele
    che rinnova i patto del Sinai In quel giorno
    Giosuè concluse un'alleanza per il popolo e gli
    diede una legge e uno statuto in Sichem
    (Gs.24,25)

8
Significato
  • Il libro di Giosuè va letto attraverso gli occhi
    del redattore deuteronomistico vissuto al tempo
    dell'esilio (597-538 a.C.) e del postesilio
    (538-450 a.C.), dal quale la figura di Giosuè è
    certamente idealizzata come quella di Mosè la
    Terra è vista come un dono di Dio che compie
    fedelmente le sue promesse, e il permanere in
    essa è legato all'osservanza della Legge. Quindi,
    la conquista di Canaan è avvenuta per un gratuito
    dono di Dio e non per la bravura di Israele e dei
    suoi baldi guerrieri. Il tema teologico di fondo
    di tutto il Libro può riassumersi in
    quest'epilogo (Gs 21, 43-45)
  • Il Signore diede dunque a Israele tutto il
    paese che aveva giurato ai padri di dar loro, e
    gli Israeliti ne presero possesso e vi si
    stabilirono. Il Signore diede loro tranquillità
    intorno, come aveva giurato ai loro padri
    nessuno di tutti i loro nemici poté resistere
    loro il Signore mise in loro potere tutti quei
    nemici. Di tutte le belle promesse che il Signore
    aveva fatte alla casa d'Israele, non una andò a
    vuoto tutto giunse a compimento.

9
Giudici
  • Denominazione del libroIl libro dei Giudici
    copre un arco di storia di circa duecento anni
    che va dal XIII secolo a.C. al 1030 a.C., data
    d'inizio della monarchia. Lasciate alle spalle le
    gloriose epopee della conquista della Terra
    Promessa, inizia l'esistenza di Israele in
    Terrasanta, circondata da nemici esterni ed
    interni di ogni genere. La conquista non era
    stata definitiva, come detto, e le popolazioni
    indigene cananee attendevano solo il momento
    della rivincita. Per questo, racconta la Bibbia,
    le singole tribù d'Israele elessero, spesso
    indipendentemente l'una dall'altra, dei capi
    detti Giudici (Shofetim), i quali riunivano in sé
    il potere politico, quello militare e quello
    giudiziario, da cui il nome.

10
Struttura del libro
  • Il Libro è composto da racconti arcaici, da
    episodi storici fedelmente tramandati e da
    costruzioni mitologiche e da stupendi passi
    poetici. L'introduzione è duplice una
    storico-geografica e una di tipo dottrinale, cui
    segue una lunga serie di smacchi e di umiliazioni
    subite dal popolo d'Israele nei lunghi decenni
    durante i quali Israele non è ancora una nazione,
    ma solo una blanda federazione di tribù, spesso
    in aspra contesa tra di loro. L'autore dà una
    spiegazione religiosa agli insuccessi degli
    Ebrei è l'infedeltà a Dio che provoca
    l'abbandono di Israele nelle mani dei nemici. È
    proprio in questi momenti di crisi che sorgono
    delle figure carismatiche, destinate a far fronte
    agli assalti dei nemici dando compattezza ai vari
    clan e tribù.

11
Struttura del libro
  • Il Libro presenta tredici di queste figure, di
    cui cinque sono definite Giudici Maggiori, e otto
    Giudici Minori, per l'ampiezza della trattazione
    delle loro gesta. Con Barak, braccio armato di
    Debora, il numero totale arriva alla cifra
    simbolica di quattordici. Naturalmente le figure
    ricordate nel libro, siano esse grandi
    condottieri o semplici capiclan appena nominati,
    non esauriscono certamente la lista di tutte le
    figure storiche che giudicarono le tribù tra il
    XIII e l'XI secolo a.C. l'autore riporta solo i
    principali, o quelli di cui ha avuto notizie,
    cercando così di colmare il vuoto tra Mosè e
    Samuele. I Giudici Maggiori sono
  • Debora
  • Gedeone
  • Abimelec
  • Iefte
  • Sansone
  • Invece i giudici minori sono Otniel, Ehud,
    Samgar, Tola, Iair, Ibsan, Elon e Abdon. Ad essi
    poi andranno aggiunti Eli e Samuele, citati nel
    Primo Libro di Samuele.

12
Storicità
  • Da un punto di vista storico è difficile
    stabilire cosa sia successo esattamente in
    quell'epoca, visto che il libro dei Giudici fu
    messo per iscritto secoli e secoli dopo gli
    eventi che narra. Certamente il quadro della
    conquista presentatoci dal Libro dei Giudici fin
    dal suo primo capitolo è completamente diverso da
    quello incontrato nel libro di Giosuè. Infatti
    qui si presentano azioni militari sparse,
    compiute dalle singole tribù indipendentemente le
    une dalle altre, a cominciare da Giuda, la tribù
    predominante nel sud, mentre nel libro precedente
    si accreditava l'idea che tutte le tribù si
    fossero mosse all'unisono sotto il comando
    unitario del successore di Mosè.
  • Inoltre, questo libro afferma che le conquiste
    degli Israeliti furono inizialmente limitate
  • Giuda non riuscì a vincere gli abitanti della
    pianura, perché essi avevano carri di ferro
    (Gdc 1, 19)
  • Anche se ricostruire la cronologia esatta degli
    eventi è oggi impossibile, verosimilmente Israele
    nel primo secolo dopo l'ingresso in Canaan ha
    conquistato solo le zone montagnose della
    Palestina e alcuni territori della
    Transgiordania, dove meno densa era la presenza
    dei ben attrezzati cananei.

13
Storicità
  • Lungi dall'essere un'entità politica ed etnica
    compatta, Israele nell'era dei Giudici è soltanto
    una federazione di tribù alla ricerca di una
    propria identità e unità la stessa adunanza di
    Sichem (Gs 24) dimostra la presenza in Terrasanta
    di clan e tribù eterogenee che già vi dimoravano
    e che avevano adottato culti cananei.
  • Israele dunque cerca ancora una sua identità come
    popolo, che verrà solo nel 1030, con l'avvento
    della monarchia.Quanto poi alla storicità dei
    singoli giudici, essa è per noi irraggiungibile,
    se si fa eccezione per Debora, Barak e Samuele.
    Ma esemplare è, ancora una volta, il caso di
    Sansone. Che le sue imprese siano state esagerate
    non c'è alcun dubbio tuttavia, come accade per
    altre figure semimitiche (ricordate Gilgamesh),
    noi non possiamo provare la sua storicità né
    negarla del tutto. In lui sopravvivono ricordi di
    epoche ancestrali, in cui la scrittura non era in
    uso ed era facile amplificare le leggende,
    lasciando campo libero alla fantasia.

14
Significato
  • Una cosa occorre tenere assolutamente presente
    pur rientrando tra i libri storici della Bibbia,
    l'intento del Libro dei Giudici non è affatto
    storiografico, ma teologico, come ben evidenziato
    in Gdc 10,6-16
  • (I) Gli Israeliti continuarono a fare ciò che è
    male agli occhi del Signore e servirono i Baal,
    le Astarti, gli dèi di Aram, gli dèi di Sidòne,
    gli dèi di Moab, gli dèi degli Ammoniti e gli dèi
    dei Filistei abbandonarono il Signore e non lo
    servirono più.(II) L'ira del Signore si accese
    contro Israele e li mise nelle mani dei Filistei
    e nelle mani degli Ammoniti. Questi afflissero e
    oppressero per diciotto anni gli Israeliti, tutti
    i figli d'Israele che erano oltre il Giordano,
    nel paese degli Amorrei in Gàlaad. Poi gli
    Ammoniti passarono il Giordano per combattere
    anche contro Giuda, contro Beniamino e contro la
    casa d'Efraim e Israele fu in grande
    angoscia.(III) Allora gli Israeliti gridarono al
    Signore "Abbiamo peccato contro di te, perché
    abbiamo abbandonato il nostro Dio e abbiamo
    servito i Baal."Il Signore disse agli Israeliti
    "Non vi ho io liberati dagli Egiziani, dagli
    Amorrei, dagli Ammoniti e dai Filistei? Quando
    quelli di Sidòne, gli Amaleciti e i Madianiti vi
    opprimevano e voi gridavate a me, non vi ho forse
    liberati dalle loro mani? Eppure, mi avete
    abbandonato e avete servito altri dèi perciò io
    non vi salverò più. Andate a gridare agli dèi che
    avete scelto vi salvino essi nel tempo della
    vostra angoscia!"Gli Israeliti dissero al
    Signore "Abbiamo peccato fa' di noi ciò che ti
    piace soltanto, liberaci in questo giorno."
  • (IV) Eliminarono gli dèi stranieri e servirono
    il Signore, il quale non tollerò più a lungo la
    tribolazione di Israele.

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Significato
  • Questo schema si ripete innumerevoli volte nel
    libro. Si tratta essenzialmente di uno schema
    quadripartito, indicato nel brano soprastante dai
    quattro numeri romani rossi
  • Il peccato, l'infedeltà all'Alleanza con il quale
    il popolo si allontana da Dio "Gli Israeliti
    facevano ciò che è male agli occhi del Signore"
    oppure "Prestavano culto a Baal allontanandosi
    dal Signore". Questo peccato è abbastanza
    naturale, a contatto con popoli pagani che spesso
    praticano la prostituzione sacra. Si noti come il
    peccato è presentato come prostituzione e
    adulterio, poiché il rapporto tra Dio e il suo
    popolo è spesso descritto attraverso l'immagine
    dell'unione sponsale.
  • Il castigo, considerato una reazione divina al
    cattivo comportamento del popolo. Esso si
    concretizza sempre nell'abbandono di Israele ai
    suoi nemici da parte di Dio.
  • Il pentimento sotto la sferza del castigo, gli
    Ebrei si ravvedono e tornano al culto del solo
    Dio.
  • La liberazione, conseguenza del ritorno a Dio. Il
    Signore mostra la sua misericordia inviando un
    "salvatore", cioè un giudice. L'espressione
    comunemente ripetuta è "Il Signore suscitò un
    liberatore..."
  • Ancora una volta, è all'opera la teoria della
    retribuzione, teoria che incontreremo ancora
    varie volte in questo nostro lungo percorso.

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Samuele
  • I due Libri di Samuele costituiscono, con i
    successivi due libri dei Re, un'opera continua.
  • Sia i libri di Samuele che quelli dei Re sono da
    ricondurre ad un unico progetto, quello di
    tratteggiare la vicenda storica di Storia di
    Israele dalla fine dell'epoca dei Giudici fino
    alla fine della monarchia con l'invasione
    babilonese di Nabucodonosor un arco di tempo che
    copre la bellezza di sei secoli. La redazione
    definitiva risale al VI secolo a.C.L'autore di
    questo ciclo letterario appartiene allo stesso
    ambito culturale e religioso in cui è fiorito il
    Deuteronomio, per cui si parla di autore
    ''Deuteronomista''. Per ricostruire le vicende
    dei due regni di Israele, egli attinge a
    materiali d'archivio oggi non più in nostro
    possesso, alle tradizioni orali e alla memoria
    storica del suo popolo. Una delle caratteristiche
    dell'autore Deuteronomista è una descrizione
    molto appassionata e ricca di riflessioni, che
    non si preoccupa di riportare solo freddi dati
    storici, ma soprattutto la sua interpretazione
    religiosa di una vicenda, quella del popolo
    eletto, collegata a doppio filo con un ben
    preciso progetto divino.

17
Suddivisione del testo
  • Il primo libro di Samuele comprende 31 capitoli
    che si possono suddividere in diverse parti
  • Nascita miracolosa di Samuele (1 Sam 1-2)
  • Vocazione di Samuele (1 Sam 3)
  • Giudicatura di Samuele (1 Sam 3-7)
  • Elezione a re di Saul (1 Sam 8-10)
  • Regno di Saul e sue continue disobbedienze ad
    JHWH (1 Sam 11-15)
  • Unzione regale di Davide e sue imprese giovanili
    (1 Sam 16-18)
  • Peregrinazioni di Davide fuggiasco (1 Sam 19-26)
  • Morte di Saul in battaglia contro i Filistei (1
    Sam 27-31).

18
Suddivisione del testo
  • Il secondo libro di Samuele è dominato
    interamente dalla grandiosa figura di re Davide,
    nella sua grandezza di sovrano e di guerriero
    così come nelle sue bassezze di uomo e di amante.
    Esso abbraccia dunque un arco di tempo pari a
    quello dell'intero regno di Davide sulle dodici
    tribù, che tradizionalmente va dal 1010 fino al
    970 a.C.In tutto comprende 24 capitoli che si
    possono suddividere in diverse parti
  • Consacrazione di Davide a re e conquista di
    Gerusalemme (2 Sam 1-6)
  • Imprese guerresche di Davide (2 Sam 7-10)
  • Davide commette adulterio con la moglie di Uria e
    lo fa uccidere (2 Sam 11-12)
  • Amnon, figlio di Davide, oltraggia la sorella
    Tamar, Assalonne la vendica (2 Sam 13-14)
  • Ribellione di Assalonne contro il padre e sua
    sconfitta (2 Sam 15-19)
  • Altri eventi del regno di Davide (2 Sam 20-24).

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Contenuti e personaggi
  • Nel primo libro sono già presenti tutti i tre
    principali personaggi Samuele, Saul e Davide.
  • Di tutti e tre sono descritte le grandiose
    imprese, proprio come in un poema guerresco.

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Contenuti e personaggi
  • I due libri di Samuele segnano il passaggio dalla
    condizione di unità delle dodici tribù fondata
    esclusivamente sulla fede in JHWH, a un'unità più
    istituzionalizzata mediante la monarchia.
  • Samuele, che è insieme giudice, profeta e
    sacerdote, unge re Saul, che non riesce però ad
    imporre la propria autorità sul paese,
    schiacciato dalla potenza militare dei Filistei
    (cf. 1 Sam 8-15).
  • In seguito consacra Davide, il cui regno si
    afferma nell'intero paese e trova continuità nel
    figlio Salomone (cf. 1 Sam 16 - 1 Re 2).
  • Israele, popolo di JHWH, accoglie il re come
    luogotenente di Dio unto da un profeta di JHWH,
    egli regna nel nome di JHWH.

21
Contenuti e personaggi
  • A Davide Dio assicura la sua protezione nel
    presente e in futuro (cf. 2 Sam 7) la certezza
    di un regno eterno attraverso i discendenti verrà
    considerata in seguito come un'alleanza di JHWH
    con Davide (cf. Sal 89,28-38).
  • Nell'importantissimo capitolo 7 del secondo
    libro, Davide progetta di elevare un Tempio in
    Gerusalemme come dimora dell'Arca, e propone al
    suo consigliere, il profeta Natan (2 Sam 7,2)
    Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre
    l'arca di Dio sta sotto una tenda. A questo
    punto, Dio risponde a Davide per mezzo di Natan
    facendogli una promessa davvero epocale Non tu
    farai una casa a me, ma io darò una casa a te ,
    gioco di parole con cui il Signore promette a
    Davide una casata che regnerà per sempre. È
    questa la promessa di un regno eterno, che viene
    ripresa nel Nuovo Testamento al momento
    dell'Annunciazione (Luca 1,31-33) Ecco,
    concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo
    chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio
    dell'Altissimo il Signore Dio gli darà il trono
    di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla
    casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine.

22
Storicità
  • La storicità della maggior parte degli eventi
    narrati nel Primo Libro di Samuele è
    problematica, trattandosi non di una storia nel
    senso moderno del termine, bensì di una saga
    epico-cavalleresca.
  • È un dato di fatto però che molte località
    menzionate sono storicamente accertabili.
    '''Bet-Semes''', la località dove i Filistei
    restituirono agli Ebrei l'Arca dell'Alleanza
    secondo 1 Sam 6,13, esiste davvero sul confine di
    Giuda, a circa 30 Km dalla costa mediterranea, e
    significa "casa del sole" dal nome di Semes,
    divinità solare Cananea.
  • Anche la successiva dimora dell'Arca,
    '''Kiriat-Iearim''' ("città dei boschi") è stata
    rintracciata a 20 Km da Bet-Semes.
  • La '''piscina di Gabaon''', la località
    dell'incontro tra gli uomini di Davide e quelli
    di Isbaal secondo 2 Sam 2,13, si trova
    effettivamente circa 15 Km a nord di Gerusalemme,
    ed è stata riportata alla luce nel 1956 grazie
    agli studi dell'archeologo americano J.Pritchard.
    È un enorme pozzo cilindrico, profondo 10 metri,
    con una scala che permetteva di scendere fin sul
    fondo. Probabilmente faceva parte di un complesso
    sistema idrico per rifornire d'acqua Gabaon (la
    città su cui Giosuè avrebbe fermato il sole) in
    caso di siccità o di assedio.

23
Davide e Golia
  • Uno degli episodi più fantasiosi del Libro, e
    cioè il duello tra Davide e Golia (1 Sam 17,
    1-54), nasconde inaspettati semi di storicità,
    nonostante il racconto ci appaia iperbolico, dato
    che Golia è detto essere alto sei cubiti, cioè
    tre metri. In effetti la sfida tra due campioni
    era uno dei mezzi più spicci e meno cruenti usati
    nell'antichità per dirimere le controversie.
  • Uno dei termini usati per descrivere l'armatura
    di Golia, "corazza a scaglie", appare anche nelle
    tavolette ritrovate ad Ugarit in Siria, ed è
    incredibilmente confermato da reperti
    archeologici ritrovati a Gaza, costituiti da
    scaglie di ferro con fori per essere cucite
    assieme.

24
I Re
  • Il Primo e il Secondo libro dei Re
    originariamente formavano un unico libro.
  • La redazione finale è collocata dalla maggior
    parte degli studiosi intorno al VI secolo a.C..
    L'autore biblico è lo stesso del Primo e del
    Secondo libro di Samuele, ed appartiene
    all'ambito religioso che ha prodotto il libro del
    Deuteronomio per questo lo si definisce autore
    Deuternomista.

25
Contenuti e Personaggi
  • I due libri dei Re contengono le vicende della
    monarchia in Israele tra la fine del X e gli
    inizi del VI sec. a.C. La partenza è gloriosa
    Salomone costruisce in Gerusalemme, capitale del
    regno unito, il tempio a JHWH (cf. 1 Re 3-11). La
    sua condotta religiosa ed economica è però
    disastrosa. Alla sua morte (932 a.C.) il regno si
    divide (cf. 1 Re 12). Dieci tribù passano a
    Geroboamo e costituiscono il "regno d'Israele",
    che avrà in seguito come capitale Samaria.
    Conterà più dinastie, sarà spesso in guerra con
    il regno fratello e cadrà sotto l'occupazione
    assira (721 a.C.), al termine di una storia
    durata due secoli (cf. 2 Re 17). Due tribù
    restano al figlio di Salomone, Roboamo formano
    il "regno di Giuda", con capitale Gerusalemme,
    governato sempre da discendenti di Davide. Finirà
    poco più di un secolo dopo il regno d'Israele,
    con l'occupazione babilonese (597 e 587 a.C.)
    (cf. 2 Re 24-25). Le deportazioni che
    accompagnano queste disfatte portano il popolo
    d'Israele fuori della propria terra. In seguito
    ciò verrà letto come la logica conseguenza
    dell'infedeltà a JHWH. A più riprese il popolo
    eletto aveva preferito gli dèi dei popoli cananei
    al suo Dio, rendendo vano l'impegno assunto al
    Sinai con la sua condotta aveva annullato
    l'alleanza di JHWH.

26
Contenuti e Personaggi
  • Le vicende dei Re, narrate parallelamente da 1 Re
    14 fino a 2 Re 25, sono interrotte da quelle che
    un biblista ha definito delle oasi letterarie
    , cioè inserti narrativi di particolare
    bellezza, tra cui spicca il grande ciclo del
    profeta Elia.
  • Nel capitolo 14 si parla di Roboamo re di Giuda,
    per affermare che anch'egli commise peccati non
    meno gravi di quelli del suo omologo del Nord,
    visto che addirittura introdusse in Giuda i
    "prostituti sacri", uomini entrando in contatto
    sessuale con i quali si riteneva di poter entrare
    in contatto diretto con la divinità
    un'abominazione condannata più volte con veemenza
    dal profetismo biblico.

27
Fioretti di Elia
  • E così, siccome il male straripa e l'idolatria
    dilaga come mai prima di allora in Israele, JHWH
    suscita il più grande profeta dai tempi di Mosè
    Elia (non a caso, durante la Trasfigurazione,
    accanto a Gesù compariranno proprio Mosè ed Elia,
    in rappresentanza della Torah e del Profetismo).
  • Nativo di Tisbe del Galaad, in Transgiordania, il
    suo nome è tutto un programma JHWH è Dio . Nel
    capitolo 17 prima annuncia senza paura ad Acab
    una gravissima siccità come punizione per i suoi
    peccati, quindi si nasconde presso il torrente
    Cherit dove viene nutrito dai corvi che gli
    portano pane e carne.La sua vita, come quella di
    san Francesco e di molti altri santi di ogni
    epoca e di ogni fede, è descritta attraverso
    tutta una serie di "fioretti" popolari. Così,
    quando la siccità raggiunge la regione dove egli
    si è rifugiato, egli raggiunge la Fenicia e va ad
    abitare presso una vedova di Zarepta, l'attuale
    Sarafand, 15 Km a sud della città-stato di
    Sidone, tuttora esistente. Siccome la vedova è
    poverissima, Elia compie un miracolo
    stupefacente la giara della farina e la brocca
    dell'olio non si esauriscono mai. Ma non basta
    il figlio della vedova si ammala e muore, ma Elia
    invoca il Signore ed il ragazzo resuscita, tanto
    che la madre, una cananea pagana, riconosce in
    lui l'Uomo di Dio. Gesù rievocherà quest'episodio
    nel Nuovo Testamento
  • Vi dico anche c'erano molte vedove in Israele
    al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per
    tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia
    in tutto il paese ma a nessuna di esse fu
    mandato Elia, se non a una vedova in Zarepta di
    Sidone (Luca 4, 25-26)

28
Nabucodonosor
  • NabucodonosorQuesto sovrano è ben documentato al
    di fuori della Bibbia, e fu certamente uno dei
    più grandi sovrani che regnarono sulla
    Mesopotamia in 43 anni di regno compì una serie
    di spedizioni militari, dall'Iran fino ai confini
    dell'Egitto, accompagnate spesso da grandi gesti
    di crudeltà, testimoniati nel Secondo Libro dei
    Re dalla profanazione del Tempio e dal supplizio
    di re Sedecia. Egli è ricordato anche per le
    notevoli opere architettoniche che innalzò a
    Babilonia, una città così magnifica ed importante
    che gli Ebrei ivi deportati vi sentivano parlare
    praticamente tutte le lingue del mondo
    conosciuto. Forse questo fatto, unitamente
    all'osservazione della Ziggurat di Babilonia,
    generò il racconto eziologico della Torre di
    Babele (Genesi 12), del quale ho parlato in un
    altro ipertesto.

29
Baal-Zebub
  • Non tutti conoscono l'etimologia del nome
    Belzebù, attribuito al Principe delle Tenebre. Si
    pensa che esso provenga da Baal-Zebul, dio
    nazionale della città fenicia di Accaron. Di
    solito il nome del dio Baal ("signore", parente
    dell'ebraico El) è associato ad un attributo che
    ne designa le caratteristiche o il luogo di
    culto. In Numeri 25, 3 si nomina Baal-Por e in
    Giudici 9, 4 si cita Baal-Berit ("Baal
    dell'Alleanza"). Baal-Zebul significa "Baal il
    Principe". Ma questo libro in 2 Re 1, 2 riporta
    il nome di Baal-Zebub, letteralmente "il Signore
    delle Mosche". Si tratta certamente di una
    storpiatura operata dal copista, che con un gioco
    di parole si sottrasse all'incombenza di
    trascrivere il nome di un'aborrita divinità
    cananea. Ma secondo alcuni Baal-Zebub era una
    storpiatura usuale in Israele, perché a Baal si
    sacrificavano animali le cui carogne erano
    circondate dalle mosche. Lo scrittore americano
    William Golding scrisse nel 1954 un romanzo
    intitolato appunto "Il Signore delle Mosche", in
    cui si dimostra che dei ragazzi, naufragati su
    un'isola deserta, se cercano di ricostruire una
    società simile a quella dei "grandi", ricadono in
    tutti i loro più clamorosi errori. Come dire il
    diavolo è il padrone di tutti i regni di questo
    mondo...

30
Storicità
  • Proprio quella che a prima vista parrebbe la
    parte più propriamente "storica" del libro, cioè
    la successione dei re giudaici ed israelitici, è
    quella che più si allontana dalla "storiografia"
    nel senso moderno del termine. Infatti qui
    l'autore Deuteronomista interviene di continuo a
    ''ripensare'' la storia del suo popolo, ordinando
    ed interpretando gli eventi in chiave religiosa.
    Un sovrano è giudicato positivamente in base a
    tre criteri
  • la lotta all'idolatria Cananea
  • la fedeltà alla purezza del monoteismo biblico
  • la promessa divina alla dinastia davidica, e
    quindi il confronto con i propri antenati più
    nobili.
  • La storia raccontata dal Deuteronomista, fatta
    eccezione per il racconto della successione al
    Trono di Davide, è sempre una storia riletta alla
    luce della Fede monoteistica. Così, Samaria e
    Gerusalemme non cadono per colpa
    dell'espansionismo assiro prima e babilonese poi,
    a cui avevano cercato scioccamente di sottrarsi,
    ma per colpa dei peccati commessi dal popolo e
    dal re, secondo l'ormai ben nota "teoria della
    retribuzione". Le tre dinastie principali del
    regno d'Israele (quella di Gereoboamo, quella di
    Acab e quella di Ieu) cadono tutte per essersi
    rifiutate di prestare il debito culto a JHWH,
    lasciandosi andare al culto dei vitelli d'oro o
    degli idoli fenici, ed anche nel regno
    meridionale, quando Giosia mette in atto la sua
    grande riforma religiosa, è troppo tardi agli
    occhi di Dio per scongiurare la rovina della
    Città Santa.

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Cronache
  • I due Libri delle Cronache (letteralmente in
    ebraico ''Parole dei Giorni'') ripropongono molte
    delle vicende già narrate nei due Libri di
    Samuele e nei due Libri dei Re. Ma non si tratta
    di una pura e semplice riedizione, come potrebbe
    apparire a prima vista. Quei libri appartengono
    infatti alla Tradizione Deuteronomistica, mentre
    l'autore di questi due libri, definito il
    '''Cronista''', appartiene alla cosiddetta
    ''Tradizione Sacerdotale'', la stessa del primo
    capitolo della Genesi. Tale tradizione sorge a
    Babilonia durante l'Esilio a differenza del
    Deuteronomista, essa ha chiaro alla mente un
    preciso progetto che non è solo storico, ma anche
    e soprattutto religioso.Infatti il Cronista non
    si limita ad esporre fatti, come fa il
    Deuteronomista nella famosa "Successione al Trono
    di Davide". Egli seleziona e rielabora i dati
    allo scopo di esaltare principalmente il Tempio
    ed il Culto in Gerusalemme, intesa come il cuore
    stesso della fede e dell'identità di Israele come
    popolo. Non a caso, sui 19 capitoli dedicati dal
    Primo Libro al Regno di Davide, ben 10 sono
    dedicati al trasporto dell'Arca dell'Alleanza in
    Gerusalemme ed alle disposizioni del re a
    proposito della costruzione del Tempio, come se a
    suo figlio Salomone non fosse rimasto che mettere
    in atto le disposizioni paterne. Altri 8 capitoli
    del Secondo Libro sono poi dedicati all'effettiva
    costruzione di quella che fu definita l'ottava
    meraviglia del mondo antico. La storia narrata
    dal Cronista è dunque in realtà una Storia Sacra,
    una storia che ruota attorno al Tempio.

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Fonti
  • Il Cronista attinge spesso dai Libri di Samuele e
    dei Re (ciò dimostra che essi sono antecedenti al
    suo lavoro), talvolta riprendendo alcuni passi
    quasi alla lettera, ma in 1Cr 29,29 sono citate
    presunte altre fonti da lui utilizzate per
    redigere il suo primo libro gli ''Atti del
    Veggente Samuele'', gli ''Atti del Profeta
    Natan'' e gli ''Atti del Veggente Gad''. Bisogna
    far notare che i Profeti d'Israele si dividono in
    due gruppi, i "profeti scrittori" e i "non
    scrittori". Dei primi ci sono pervenuti lunghi
    testi è il caso di Isaia, Geremia ed Ezechiele.
    Dei secondi invece non ci è pervenuto nulla
    Samuele, Natan, Elia ed Eliseo sono tra questi.

33
Contenuto
  • I due libri delle Cronache ripropongono in
    prospettiva diversa la storia già narrata dai
    libri dei Re, a cui premettono un proemio
    genealogico che va da Adamo alle dodici tribù
    d'Israele (cf. 1 Cr 1-10). Al centro
    dell'attenzione di questi libri è il tempio di
    Gerusalemme dalle sue origini, attraverso la
    preparazione che ne fa Davide, alla sua
    costruzione da parte di Salomone (cf. 1 Cr 11 - 2
    Cr 9), alle vicende dell'epoca dei regni divisi
    (cf. 2 Cr 10-36), cui fa seguito la ricostruzione
    dopo l'esilio (cf. Esd 7-10 Ne 8-13).
  • All'attività di due grandi personaggi del ritorno
    dall'esilio babilonese sono dedicati i libri di
    Esdra e Neemia, da leggere in continuità con
    quelli delle Cronache.
  • Da questi quattro libri emerge l'importanza che
    l'Israele del dopo esilio attribuisce alla
    presenza di JHWH in mezzo al suo popolo, di cui
    il tempio è segno e in qualche modo dimora,
    nonché al culto che in esso si svolge ogni giorno
    e con particolare solennità nelle grandi feste.

34
L'esilio come "anno sabbatico"
  • Il capitolo 36 del Secondo Libro delle Cronache
    parla, come il capitolo 25 del Secondo Libro dei
    Re, della caduta di Gerusalemme in mani
    babilonesi ma, a differenza di quello, conosce
    la predicazione di Geremia, che rappresentò un
    vero e proprio punto di riferimento per i Giudei
    in esilio a Babilonia
  • Il re deportò in Babilonia gli scampati alla
    spada, che divennero schiavi suoi e dei suoi
    figli fino all'avvento del regno persiano,
    attuandosi così la parola del Signore, predetta
    per bocca di Geremia "Finché il paese non abbia
    scontato i suoi sabati, esso riposerà per tutto
    il tempo nella desolazione fino al compiersi di
    settanta anni." (36, 20-21).
  • Quasi sicuramente la durata di settant'anni non
    ha valore cronologico, visto che in effetti la
    deportazione durò 49 anni (dal 587 al 539 a.C.)
    Ne ha invece uno simbolico, rappresentando
    tipicamente un tempo compiuto, perfetto, essendo
    il risultato del prodotto di due numeri perfetti
    7 x 10. Ma perché perfetto, se Israele era in
    esilio e privo del Tempio? Normalmente si ritiene
    che questo periodo di sofferenza e lontananza
    dalla patria fosse voluto da Dio per fortificare
    Israele e riportarlo alla fedeltà a Lui. Ciò è
    sostenuto dall'interpretazione di un passo del
    Levitico (26, 34-35), evidentemente posteriore
    alla deportazione a Babilonia
  • Allora la terra godrà i suoi sabati per tutto
    il tempo in cui rimarrà desolata e voi sarete nel
    paese dei vostri nemici allora la terra si
    riposerà e si compenserà dei suoi sabati. Finché
    rimarrà desolata, avrà il riposo che non le fu
    concesso da voi con i sabati, quando l'abitavate.
  • L'anno sabbatico era quello durante il quale si
    lasciava riposare la terra, prima di procedere ad
    una nuova semina. Allo stesso modo, l'esilio del
    Popolo Eletto permette alla Terra d'Israele di
    godere del riposo sabbatico che i suoi abitanti
    le hanno negato, contraddicendo la volontà di
    Dio. Una vera interpretazione teologica della
    storia, lontana dal concetto che noi oggi abbiamo
    di storiografia.

35
Rut
  • Quello di Rut è uno dei libri più brevi
    dell'Antico Testamento (appena 4 capitoli),
    eppure brilla per la sua prosa agile ed efficace,
    e soprattutto per il messaggio di tolleranza e
    speranza che consegna all'antico Israele. Non a
    caso Rut è stato inserito dagli Ebrei tra le
    "Meghillot", i cinque "rotoli" particolarmente
    cari alla liturgia della Sinagoga, perché vengono
    letti per intero in occasione di particolari
    feste oltre a Rut sono il Cantico dei Cantici,
    le Lamentazioni, Ester e il Qoelet. Rut è letto
    nella festa di Pentecoste, forse per lo sfondo
    naturale che evoca, quello della mietitura, il
    tempo in cui si celebrava questa solennità.Nulla
    esso ha di storico, trattandosi di un tipico
    "racconto esemplare" costruito intessendo una
    vicenda d'amore sullo sfondo della grande
    genealogia che da Giuda, figlio di
    Giacobbe/Israele, conduce sino al re Davide. Ma
    la Bibbia cattolica lo pone tra il libro dei
    Giudici e il Primo Libro di Samuele, perché esso
    può colmare u vuoto tra di essi, spiegando da
    quale umile radice è uscito il più glorioso tra i
    sovrani d'Israele, fatto oggetto da Dio della
    promessa addirittura di un regno eterno.

36
Tradizioni
  • Il riscattatore
  • Il termine "riscattatore", in ebraico "goel",
    indica il fratello del marito defunto, o un altro
    parente stretto, che si impegna a sposarne la
    vedova per assicurare al morto una discendenza, e
    quindi il perdurare del suo nome.
  • È questa la celebre "legge del levirato" (dal
    latino levir, "cognato"), presentata in
    Deuteronomio 25, 5-6 ma già applicata fin
    dall'epoca dei patriarchi, come dimostra la
    celebre vicenda di Er, Onan e Tamar in Gen 38.
  • Tutto il libro di Rut gioca su questa norma per
    presentare l'idilliaca e quasi bucolica storia
    d'amore tra Booz e Rut.

37
Tradizioni
  • Il sandaloIl libro di Rut si presenta quasi come
    un "legal thriller dell'antichità", poiché per
    applicare la legge del levirato occorre che Booz
    scavalchi un parente più prossimo di lui ad
    Elimelec. Per farlo occorre giocare con le
    sottigliezze delle usanze giudaiche ed il
    trapasso tra l'anonimo pretendente e Booz avviene
    attraverso una cerimonia assai arcaica. Il
    rituale prevede la consegna di un sandalo,
    probabilmente da spiegare con il fatto che il
    sandalo calpesta la terra, e quindi è simbolo di
    possesso chi mette il suo sandalo su un terreno
    ne deve essere considerato il padrone.Quest'usanz
    a è attestata altrove nella Bibbia. Ad esempio,
    nel salmo 60, 10 il Signore afferma
  • Moab è il bacino per lavarmi, sull'Idumea
    getterò i miei sandali, sulla Filistea canterò
    vittoria!
  • Anche in questo caso il gesto di "gettare i
    sandali" indica la rivendicazione di un dominio.
    Invece in Deuteronomio 25, 9-10 il gesto di
    togliersi il sandalo aveva un significato
    infamante ciò ci porta a pensare che il libro di
    Rut non è nato in ambiente deuteronomistico, ma
    in uno assai più tardo.

38
La genealogia
  • Il libro di Rut si conclude con unarida
    genealogia(4, 18-22) Questa è la discendenza
    di Perez Perez generò Esron Esron generò Aram
    Aram generò Aminadab Aminadab generò Naasson
    Naasson generò Salmon Salmon generò Booz Booz
    generò Obed Obed generò Iesse e Iesse generò
    Davide.
  • Le genealogie erano un genere letterario molto in
    voga in Israele, poiché i membri di ogni singola
    tribù ci tenevano ad accertare la loro origine e
    quindi la loro appartenenza a questo o a quel
    potente clan. Questo valeva in particolare per il
    re Davide, che iniziò la sua brillante carriera
    come re della sola tribù di Giuda. E siccome
    Perez era il figlio primogenito che Giuda ebbe
    dalla nuora Tamar (Gen 38, 6-30), esibendo questa
    genealogia Davide poteva ben vantare il diritto
    alla corona. Naturalmente sono riportati solo
    alcuni anelli della genealogia, perché fra Giuda
    e Davide intercorrono oltre 500 anni, e dunque i
    rappresentanti della dinastia non possono certo
    essere solo dieci.

39
conclusione
  • Il libro si chiude con la nonna Noemi che stringe
    felice tra le braccia il nipotino Obed. In realtà
    è proprio a questi che l'autore vuole arrivare,
    più che narrare la casta storia d'amore tra Booz
    e la sua sposa straniera, vista la sua illustre
    discendenza, che coincide con la stirpe dei re
    davidici, e in seguito addirittura con Giuseppe
    il falegname e con il Messia atteso. Si comprende
    così come il nostro libro va al di là del
    semplice quadretto d'amore paesano, per diventare
    un testo profondamente religioso, pervaso
    dall'orgoglio della dinastia davidica e dalla
    speranza dell'avvento messianico.Ciò giustifica
    la sua inclusione sia nella Bibbia ed anche la
    frequenza con cui questo libro viene letto
    durante la celebrazione religiosa del matrimonio
    cristiano.Del resto, come tutti sappiamo, nella
    sua genealogia di Gesù Cristo l'evangelista
    Matteo cita solo quattro donne (l'evangelista
    Luca non ne cita nessuna), due delle quali sono
    straniere (Raab e Rut), e tutte venivano
    biasimate dai benpensanti farisei della sua
    epoca
  • Tamar, che si traveste da prostituta e giace con
    il suocero Giuda per assicurargli una
    discendenza
  • Raab, che a sua volta è presentata come la
    prostituta di Gerico che consegna la città nelle
    mani di Giosuè (secondo Matteo è anche la madre
    di Booz, anche se la distanza cronologica tra i
    due è in realtà di quasi due secoli)
  • Betsabea, la moglie di Uria che pecca assieme a
    Davide e per questo perde il primo figlio
  • ed infine proprio Rut, una straniera pagana
    disprezzata da tutti.
  • Qui siamo davvero di fronte alla realizzazione
    delle parole del Salmo 116 La pietra scartata
    dai costruttori è divenuta testata d'angolo !

40
Racconti edificanti
  • Racconti edificanti ("midrashim"), e quindi non
    propriamente storici, sono poi i tre libretti di
    Tobia, Giuditta ed Ester, che, trattando con
    grande libertà i dati della storia e della
    geografia, illustrano la vita di Israele nel
    tempo dell'esilio e della diaspora. In essi si
    insegna la fiducia nella presenza provvidenziale
    e liberante di JHWH per il suo popolo nel
    bisogno.

41
I Maccabei
  • Infine, i due libri dei Maccabei contengono l'eco
    della lotta di quanti tra gli Ebrei vogliono
    difendere la propria identità di popolo di JHWH
    al tempo dei tentativi di forzata ellenizzazione
    da parte dei Seleucidi, i re siriani di Antiochia
    (II sec. a.C.). È un momento di libertà che dura
    alcuni decenni, finché anche la Palestina diviene
    dominio romano (63 a.C.). Si è alla vigilia della
    nascita di Gesù, che nasce dunque suddito di
    Roma, probabilmente tra gli anni 7 e 5 prima
    della nostra era.

42
Fratelli di Gesù
  • Grazie a tutti
  • alla prossima
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