Title: Il poeta
1Il poeta
M. Chagall, Il poeta
2Omero Aedo ispirato
- Per tutti gli uomini al mondo gli aedi sono degni
di rispetto e onore, perché ad essi insegnò la
via dei canti la Musa che ama i cantori. - Od. VIII, 479-sgg.
- Più di ogni altro uomo io ti lodo Demodoco. La
Musa, figlia di Zeus, ti fu maestra oppure
Apollo, perché con arte perfetta tu canti la
sorte dei Danai come se fossi stato presente o
lo avessi udito narrare. Od.
VIII, 487-sgg.
G. Isola, Sogno di Omero.
3Archiloco Esperto conoscitore
- Io sono scudiero del signore Enialio
- e conosco lamabile dono delle Muse. Fr.1
So intonare il bel canto di Dioniso signore, il
ditirambo, folgorato dal vino nel cuore. fr,.
120
4Aristofane Il maestro
- Il poeta deve nascondere il male e non
rappresentarlo e insegnarlo. - Infatti per i ragazzi cè il maestro che parla,
per gli adulti invece il poeta. Bisogna dunque
che noi parliamo del bene. - Rane, vv. 1052- sgg.
P. Picasso, Poeta
5Platone La calamita
- Questo dono, che è presso di te, di parlare
egregiamente di Omero, non è unarte, ma un
potere divino che si muove come nella pietra che
Euripide chiamò magnete Perché questa pietra non
solo attrae direttamente gli anelli di ferro, ma
trasmette il proprio potere agli anelli stessi
che fanno quel che fa la pietra attraggono cioè
altri anelli, sicché si forma a volte una
lunghissima catena di pezzi di ferro e di anelli
pendenti luno dallaltro. - Così anche la Musa è soltanto essa che crea degli
ispirati e attraverso questi si forma una catena
di entusiasti. - Ione, 533
6Platone Essere leggero, alato, sacro.
- Il poeta è un essere leggero, alato e sacro e non
è in grado di poetare prima di esser posseduto
dal dio e fuori di senno e non più padrone della
sua mente. - Essi non parlano per arte, ma per un dono divino
e il dio li priva del senno e come di suoi
ministri si serve di loro e dei vati e dei
profeti affinché noi sappiamo che è il dio in
persona che parla a noi per bocca loro. - Ione, 534
7Plauto Bugiardo sive poeta
- Come il poeta, quando prende le sue tavolette,
cerca quel che non esiste in nessun luogo al
mondo e tuttavia lui lo trova, e trasforma la
finzione in verità, così io mi farò poeta e le
venti monete, che ora non esistono in nessun
luogo al mondo, io le farò balzar fuori - Pseudolus, vv. 401- sgg.
8Cicerone Dono divino
- Il poeta è spinto a comporre dalle forti capacità
della sua mente, come animato da una sorta di
ispirazione divina. Perciò a ragione Ennio
definisce sacri i poeti, in quanto sembrano
esserci stati concessi quasi come prezioso dono
degli dei. - Sia sacro presso di voi, giudici, persone così
colte, il nome di poeta, che nessun popolo, pur
barbaro, ha mai profanato. Le rupi e i deserti
fanno eco alla sua voce, le bestie feroci spesso
sono ammansite dal suo canto e si placano noi,
istruiti nelle arti migliori, non dovremmo essere
smossi dalla voce del poeta? - Pro Archia, 18-19
9Orazio Il funambolo
- Mi sembra un funambolo sulla corda tesa
- il poeta, che con i suoi fantasmi sconvolge il
mio cuore, - lo eccita, lo placa, lo riempie di vano terrore,
- come un mago, e mi trasporta ora a Tebe ora ad
Atene. - Epistole, II, 210-213
Picasso, Acrobata e giovane arlecchino, 1905
10Baudelaire Lalbatro
- Spesso, per divertirsi, gli uomini dequipaggio,
- Catturano degli albatri, grandi uccelli dei mari,
- Che seguono, indolenti compagni di viaggio,
- Il vascello in volo sugli abissi amari.
- Li hanno appena deposti sulla tolda che questi
- Re dellazzurro, maldestri e stanchi,
- Le grandi ali bianche lasciano mesti
- Pendere come remi lungo i fianchi.
- Il viaggiatore alato comè sgraziato e lento,
- Quantè ridicolo e brutto, lui prima così bello
- Uno con la pipa al becco dà il tormento,
- Laltro zoppicando mima limpacciato uccello.
- Al principe delle nuvole il poeta somiglia,
- Che sfida la tempesta e se la ride dogni dardo
- Esule sulla terra al centro del parapiglia,
- Le ali da gigante al suo passo fan ritardo.
11Dickinson Rivelatore dimmagini
- Fu questo un poetacolui che distilla
- Un senso sorprendente da ordinari
- Significati, essenze così immense
- Da specie familiari
- Morte alla nostra porta
- Che stupore ci assale
- Perché non fummo noi
- A fermarle per primi.
- Rivelatore di immagini,
- È lui, il Poeta,
- A condannarci per contrasto
- Ad una illimitata povertà.
- Della sua parte ignaro,
- Tanto che il furto non lo turberebbe,
- È per se stesso un tesoro
- Inviolabile al tempo.
12Carducci Grande artiere
- Il poeta è un grande artiere,
- che al mestiere
- fece i muscoli dacciaio
- capo ha fier, collo robusto,
- nudo il busto,
- duro il braccio, e locchio gaio
- Picchia. E per la libertade
- ecco spade,
- ecco scudi di fortezza
- ecco serti di vittoria
- per la gloria,
- e diademi a la bellezza.
- Picchia. Ed ecco istoriati
- a i penati
- tabernacoli ed al rito
- ecco tripodi ed altari,
- ecco rari
- fregi e vasi pel convito.
- Per sé il pover manuale
- fa uno strale
- doro, e lancia contro l sole
- guarda come in alto ascenda
- e risplenda,
- guarda e gode, e più non vuole.
13Pascoli Il mago
- Rose al verziere, rondini al verone!
- Dice, e laria alle sue dolci parole
- sibila dali, e lirta siepe fiora.
- Altro il savio potrebbe altro non vuole
- pago se il ciel gli canta e il suol gli odora
- suoi nunzi manda alla nativa aurora,
- a biondi capi intreccia sue corone.
Matisse, Lilla
14Pascoli Poeta
- Il poeta, se e quando è veramente poeta, cioè
tale che significhi solo ciò che il fanciullo
detta dentro, riesce ispiratore di buoni e civili
costumi, damor patrio familiare e umano - Il poeta è poeta, non oratore o predicatore, non
filosofo, non istorico e nemmeno è, sia con
buona pace del maestro, un artiere che foggi
spade e scudi e vomeri e nemmeno, con pace di
tanti altri, un artista che nieli e ceselli loro
che altri gli porga. A costituire il poeta vale
infinitamente più il suo sentimento e la sua
visione, che il modo col quale agli altri
trasmette luno e laltra. - Il poeta è colui che esprime la parola che tutti
avevano sulle labbra e che nessuno avrebbe detta
si trova esso tra la folla e vede passare le
bandiere e sonar le trombe. Getta la sua parola,
la quale tutti gli altri, appena esso lha
pronunziata, sentono che è quella che avrebbero
pronunziata loro ma non è lui che sale su una
sedia o su un tavolo ad arringare. Egli non
trascina, ma è trascinato non persuade, ma è
persuaso.
15Moretti Non son come gli altri
- Io non son come gli altri e mi dispiace.Io non
son come gli altri, è un mio sconforto.Io non
son come gli altri, io so chi piace.Io non son
come gli altri, io vedo storto.Io non son come
gli altri, amo chi giace.Io non son come gli
altri, io penso all'orto.Io non son come gli
altri e non ho pace.Io non son come gli altri e
son già morto.
Sergiy Shkanov, Muse.
16Palazzeschi Il saltimbanco
- Sono forse un poeta?
- No, certo.
- Non scrive che una parola ben strana
- la penna dellanima mia
- follia.
- Son dunque un pittore?
- Neanche.
- Non ha che un colore
- la tavolozza dellanima mia
- malinconia.
- Un musico allora?
- Non cè che una nota
- nella tastiera dellanima mia
- nostalgia.
- Son dunque che cosa?
- Io metto una lente
- davanti al mio cuore
- per farlo vedere alla gente.
- Chi sono?
- Il saltimbanco dellanima mia.
Picasso, Acrobata e giovane arlecchino, 1905
17Corazzini Non sono un poeta
- Perché tu mi dici poeta?
- Io non sono un poeta.
- Io non sono che un piccolo fanciullo che piange.
- Vedi non ho che lagrime da offrire al Silenzio.
- Perché tu mi dici poeta?
- .
- Io amo la vita semplice delle cose.
- .
- Oh, io sono, veramente malato!
- E muoio, un poco, ogni giorno.
- Vedi come le cose.
- Non sono, dunque, un poeta
- Io so che per essere detto poeta, conviene
- Viver ben altra vita!
- Io non so, Dio mio, che morire.
- Amen.
De Chirico, Le Muse inquietanti.
18Turoldo Scriba del mistero
- Anche le cose sono parole,
- scrigni di sillabe divine parole
- dimora dellEssere, e voi
- gli scribi del mistero, o poeti.
- Un sol verso perla
- rara che le cose in recessi
- impervi racchiude
- geloso -, un solo verso,
- fessura sullinfinito come
- il costato aperto di Cristo -, anche
- un solo verso può fare
- più grande luniverso.
19Il poetasecondo Picasso
20Poesia è
Klimt, La poesia
21Teocrito Antidoto contro lamore
- Non cè altro antidoto contro lamore,
- O Nicia, né pomata, a me pare, né polvere,
- Fuor che le Pieridi antidoto leggero e soave è
questo - Per i mortali, ma trovarlo non è semplice.
- Penso che lo sappia perfettamente tu medico
- E caro oltremodo alle nove Muse.
- Così al meglio viveva il nostro Ciclope
- Lantico Polifemo, quando spasimava per Galatea
- Il Ciclope , vv. 1-8.
22 Cicerone E sempre con noi
- le altre occupazioni dellanimo non sono
proprie né di tutti i momenti né di tutte le età
né di tutti i luoghi. - Questi studi invece sono nutrimento
delladolescenza, addolciscono la vecchiaia,
rendono più belle le situazioni fortunate,
portano aiuto e sollievo a quelle avverse, sono
un diletto in casa, non ostacolano la vita fuori,
ci tengono compagnia durante la notte, viaggiano
con noi, ci seguono in campagna. - Pro Archia, 16
23Catullo Nugae e ineptiae
- Tu solo solevi attribuire
- qualche valore a queste mie bazzecole
- I, vv. 3-4
Se per caso sarete lettori di queste mie inezie,
né avrete vergogna di accostare a me le vostre
mani . 14b
24Lucrezio Il dolce miele delle Muse
- Godo ad appressarmi alle fonti intatte
- ed attingervi, e godo a cogliere fiori nuovi
- e intrecciare per il mio capo una corona
gloriosa, - di cui prima a nessuno le Muse abbiano velato le
tempie - anzitutto perché grandi cose io insegno, e cerco
- di sciogliere l'animo dagli stretti nodi della
superstizione - poi perché su oscura materia compongo versi tanto
- luminosi, tutto cospargendo col fascino delle
Muse. - Infatti anche questo appare non privo di ragione
- ma, come i medici, quando cercano di dare ai
fanciulli - lamaro assenzio, prima gli orli, intorno al
bicchiere, - cospargono col dolce e biondo liquore del miele,
- Perché nelll'improvvida loro età i fanciulli s
ingannino
- non oltre le labbra, e intanto bevano interamente
l'amara - bevanda dell'assenzio e dall'inganno non ricevano
danno, - ma al contrario in tal modo risanati riacquistino
vigore - così io ora, poiché questa dottrina per lo più
pare - troppo ostica a coloro che non l'hanno coltivata,
- e il volgo rifugge lontano da essa, ho voluto
esporti - la nostra dottrina col canto delle Pieridi che
suona soave, - e quasi cospargerla col dolce miele delle Muse,
- per provare se per caso potessi in tal modo
tenere - avvinto il tuo animo ai miei versi, finché
penetri tutta - la natura, in quale forma sia disposta e ornata.
25Pascoli Poesia di piccole cose
- Poesia è trovare nelle cose, come ho da dire? il
loro sorriso e la loro lacrima e ciò si fa da
due occhi infantili che guardano semplicemente e
serenamente di tra loscuro tumulto della nostra
anima - La poesia in quanto è poesia, la poesia senza
aggettivi, ha una suprema utilità morale e
sociale. È quella che migliora e rigenera
lumanità, escludendone, non di proposito il
male, ma naturalmente limpoetico. Impoetico è
ciò che la morale riconosce cattivo e ciò che
lestetica proclama brutto.
26DAnnunzio Il verso è tutto
- O poeta, divina è la Parola
- ne la pura bellezza il ciel ripose
- ogni nostra letizia e il Verso è tutto.
27Croce Lincanto della poesia
- Questo è lincanto della poesia lunione del
tumulto e della calma, dellimpulso passionale e
della mente che lo contiene in quanto lo
contempla. La vittoria è della contemplazione, ma
è una vittoria che freme tutta della battaglia
sostenuta e che ha sotto di sé lavversario
domato e vivente. Il genio poetico coglie e ferma
questa linea sottile, in cui la commozione è
serena e la serenità commossa.
28Ungaretti Parola scavata
- la limpida meraviglia
- di un delirante fermento
- Quando trovo
- in questo mio silenzio
- una parola
- scavata è nella mia vita
- come un abisso.
- Gentile
- Ettore Serra
- poesia
- è il mondo lumanità
- la propria vita
- fioriti dalla parola
29Montale I limoni
- Ascoltami, i poeti laureatisi muovono soltanto
fra le piantedai nomi poco usati bossi ligustri
o acanti.Io, per me, amo le strade che riescono
agli erbosifossi dove in pozzangheremezzo
seccate agguantano i ragazziqualche sparuta
anguillale viuzze che seguono i
ciglioni,discendono tra i ciuffi delle cannee
mettono negli orti, tra gli alberi dei
limoni.Meglio se le gazzarre degli uccellisi
spengono inghiottite dall' azzurropiú chiaro si
ascolta il susurrodei rami amici nell' aria che
quasi non si muove,e i sensi di quest' odoreche
non sa staccarsi da terrae piove in petto una
dolcezza inquieta.Qui delle divertite
passioniper miracolo tace la guerra,qui tocca
anche a noi poveri la nostra parte di
ricchezzaed é l' odore dei limoni. - Vedi, in questi silenzi in cui le coses'
abbandonano e sembrano vicine - a tradire il loro ultimo segreto, talora ci si
aspetta
- di scoprire uno sbaglio di Natura,il punto morto
del mondo, l' anello che non tiene,il filo da
disbrogliare che finalmente ci mettanel mezzo di
una veritàLo sguardo fruga d' intorno,la mente
indaga accorda disuniscenel profumo che
dilagaquando il giorno piú languisce.Sono i
silenzi in cui si vedein ogni ombra umana che si
allontanaqualche disturbata DivinitàMa l'
illusione manca e ci riporta il temponelle città
rumorose dove l' azzurro si mostrasoltanto a
pezzi, in alto, tra le cimase.La pioggia stanca
la terra, di poi s' affoltail tedio dell'
inverno sulle case,la luce si fa avara - amara
l' anima.Quando un giorno da un malchiuso
portonetra gli alberi di una corteci si
mostrano i gialli dei limonie il gelo del cuore
si sfa,e in petto ci scroscianole loro
canzonile trombe d' oro della solarità.
30Turoldo Creazione
- Poesia
- è rifare il mondo, dopo
- il discorso devastatore
- del mercadante.
D. Ventrone, La creazione del mondo
31Borges Il sur
- Da uno dei tuoi cortili aver guardato
- le antiche stelle,
- dalla panchina dellombra aver guardato
- quelle luci disperse
- che la mia ignoranza non ha imparato a nominare
- né a ordinare in costellazioni,
- aver sentito il cerchio dellacqua
- nella segreta cisterna,
- lodore del gelsomino e della madresilva,
- il silenzio delluccello addormentato,
- larco dellandrone, lumidità
- -queste cose, forse, sono la poesia.
32Borges Arte poetica
che è immortale e povera. La poesia ritorna come
laurora e il tramonto. Talora nelle sere un
volto ci guarda dal fondo di uno specchio larte
deve essere come quello specchio che ci rivela il
nostro proprio volto. Narrano che Ulisse, sazio
di prodigi, pianse damore scorgendo la sua
Itaca verde e umile. Larte è quellItaca di
verde eternità, non di prodigi. Ed è pure come
il fiume senza fine che scorre e resta, cristallo
di uno stesso Eraclito incostante che è lo
stesso ed è altro, come il fiume senza fine.
- Guardare il fiume fatto di tempo e acqua
- e ricordare che il tempo è un altro fiume,
- sapere che ci perdiamo come il fiume
- e che i volti passano come lacqua.
- Sentire che la veglia è un altro sogno
- che sogna di non sognare e che la morte
- che la nostra carne teme è quella morte
- di ogni notte, che si chiama sogno.
- Vedere nel giorno o nellanno un simbolo
- dei giorni delluomo e dei suoi anni, convertire
loltraggio degli anni - in una musica, un rumore, un simbolo.
- Vedere nella morte il sogno, nel tramonto
- un triste oro, tale è la poesia
33Luzi Alta parola
- Vola alta, parola, cresci in profondità,
- tocca nadir e zenit della tua significazione,
- giacché talvolta lo puoi sogno che la cosa
esclami - nel buio della mente
- però non separarti
- da me, non arrivare,
- ti prego, a quel celestiale appuntamento
- da sola, senza il caldo di me
- o almeno il mio ricordo, sii
- luce, non disabitata trasparenza
- La cosa e la sua anima? o la mia e la tua
sofferenza?
34Hierro Vento, fuoco, mare
- La poesia è come il vento,
- o come il fuoco, o come il mare.
- Fa fremere alberi, vesti,
- brucia spighe, foglie secche,
- culla sulla cresta dellonda le cose
- che dormon sulla spiaggia.
- La poesia è come il vento,
- o come il fuoco, o come il mare
- dona parvenza di vita
- a ciò che è immobile, paralizzato.
- E la legna che arde,
- le conchiglie che l onda rapisce e lascia,
- la carta che il vento invola,
- brillano di momentanea vita
- tra due immobilità.
C. Brancusi, La Musa
35Poesia
Klimt, Le arti.
- tesoro inviolabile al tempo.
36Omero Cantati per sempre
- La tristezza è il destino che Zeus ci ha dato ma
è per questo che le nostre vite saranno cantate
anche in futuro, da tutti gli uomini che
verranno. - Il. VI, 357-358.
G. Isola, Sogno di Omero.
37Teognide Dà le ali
- Io tho dato le ali. Volteggerai, librato,
- Agevolmente sulla terra e il mare.
- Sarai presente nelle feste, nei banchetti,
- Col tuo nome su mille bocche, vivo.
- Ti canteranno ragazzi damore, acute voci
- Serene, al suono di clarini acuti.
- Poi calerai negli antri della terra buia,
- Laggiù, nellAde stridulo di pianti.
- Ma con la morte non morrà la fama gli uomini
- Tameranno col tuo nome perenne,
- Cirno. Andrai per la Grecia e le sue isole,
varcando - Mari pescosi , sterili distese,
- Senza cavalli ti faranno scorta i doni fulgidi
- Delle Muse dai serti di viole.
- Canto sarai nei secoli, per chi del canto è vago,
- Finché la terra duri e duri il sole.
- E io? Tu non ti curi di me tu non mi dai
- Che parole. Milludi, come un bimbo.
38Saffo Memoria futura
- Morta tu giacerai e più nessuna memoria futura
- ci sarà di te giammai perché delle rose non hai
parte - di Pieria, ma anche nella casa di Ade oscura
- ti aggirerai svolazzando tra le ombre morte.
39Callimaco Usignoli eterni
- Mi ha riferito qualcuno, o Eraclito, della tua
morte - e mi ha fatto piangere ho ricordato quante volte
- insieme chiacchierando abbiamo messo a dormire il
sole, - ma tu, amico di Alicarnasso, da un pezzo sei
cenere. - Ma vivono i tuoi usignoli. Su di loro Ade,
- il grande predone, non allungherà la mano.
40Teocrito Poesia celebratrice
- Sempre questo sta a cuore alle figlie di Zeus,
sempre ai poeti, - Celebrare gli dei immortali, celebrare le glorie
degli eroi. - Le Muse sono dee e cantano gli dei
- Noi qui siamo mortali e dunque cantiamo i
mortali. - Obliati sarebbero rimasti tra miseri mortali
- Per lunghe generazioni se il valente poeta di
Chio - I suoi accenti modulando sulla lira policorde
- Tra gli uomini futuri non li avesse resi rinomati
. - Dalle Muse viene la buona fama per i mortali,
- Le ricchezze dei morti le distruggono i vivi.
- Le Grazie o Ierone, vv. 1-4 42-45 58-59 .
41Catullo Augurio di eternità
- Perciò eccoti questo libretto,
- quale che sia il suo valore,
- e mi auguro, o vergine patrona,
- che duri attraverso gli anni
- per più di una generazione.
- I, vv. 7-10
42Orazio Immortale il poeta
- Monumento ho innalzato più duraturo del bronzo,
- più alto della regale mole delle piramidi,
- che né pioggia edace né Aquilone sfrenato
- possa distruggere o la serie innumerevole
- degli anni e la fuga del tempo.
- No, non tutto morrò, molta parte di me
- sfuggirà Libitina sempre di postera
- lode io crescerò, finché
- Odi, III, 30
43Orazio e le gesta cantate
- Non fu la sola Elena Spartana
- che sinfiammò ammirata
- per i riccioli curati di un adultero,
- per loro ricamato delle vesti e la corte regale
- Vissero prima di Agamennone molti eroi
- ma tutti languono oscuri e illacrimati
- in una notte senza fine
- perché non hanno un sacro vate.
- Odi, IV, 9.
44Foscolo Poesia eternatrice
-
- Siedon custodi de' sepolcri, e quandoil tempo
con sue fredde ale vi spazzafin le rovine, le
Pimplèe fan lietidi lor canto i deserti, e
l'armoniavince di mille secoli il silenzio. - Il sacro vate,placando quelle afflitte alme col
canto,i prenci argivi eternerà per
quanteabbraccia terre il gran padre Oceàno.E tu
onore di pianti, Ettore, avrai,ove fia santo e
lagrimato il sangueper la patria versato, e
finché il Solerisplenderà su le sciagure umane.
45Dickinson Scintille eterne
- Accendere una lampada e sparire
- questo fanno i poeti
- ma le scintille che hanno ravvivato
- se vivida è la luce
- Simprimono come fanno i soli
- ogni età una lente
- che dissemina
- la loro circonferenza
46Hesse Oltre la critica
- I libri dei poeti non hanno bisogno di
spiegazione né di difesa sono estremamente
pazienti e possono aspettare, e se valgono
qualcosa, allora essi vivono di solito più a
lungo di tutti quelli che li discutono.
47Sino a quando esisterà la poesia?
- Constantin Brancusi, The kiss, Romania 1876-1957
48Bécquer Per sempre
- Non dite che, esaurito il suo tesoro,
- priva dargomenti, tacque la musa
- Potran sparire i poeti, ma sempre
- ci sarà poesia.
- Finché le onde della luce al bacio
- palpitino accese,
- finché il sol le sfilacciate nubi
- di fuoco e oro vesta,
- fin tanto che laer nel suo grembo rechi
- profumi e armonie,
- finché ci sia nel mondo primavera,
- ci sarà poesia.
- Finché la scienza a scoprir non riesca
- le fonti della vita,
- e nel cielo o in mar sia un abisso
- che ai calcoli resista,
49- finché lumanità sempre avanzando
- non sappia dove cammina,
- finché ci sia un mistero per luomo,
- ci sarà poesia.
- Finché si senta che ride lanima
- senza che il labbro rida,
- finché si pianga, ma il pianto non scenda
- a velar la pupilla,
- fin tanto che fra il cuore e la testa
- la lotta continui,
- finché ci siano speranze e ricordi,
- ci sarà poesia.
- Finché ci siano occhi che riflettono
- di altri occhi lo sguardo,
- finché risponda il labbro con un sospiro
- al labbro che sospira,
- finché possano sentirsi in un bacio
50FINE